ECONOMIA- Pagina 326

Vendite promozionali anche oltre il 5 dicembre per aiutare il commercio

L’ASSESSORE AL COMMERCIO VITTORIA POGGIO: «UN’OPPORTUNITA’ PER INCENTIVARE GLI ACQUISTI, MA ANCHE UN AIUTO ALLE FAMIGLIE CHE POTRANNO BENEFICIARE DEGLI SCONTI»

 

In Piemonte sarà possibile continuare ad effettuare vendite promozionali anche oltre il 5 dicembre. Per andare incontro alle esigenze dei negozianti che avevano chiesto di poter applicare sconti anche prima dell’avvio dei saldi, la Giunta su indicazione dell’assessore al Commercio, Vittoria Poggio,ha dato via libera a una deroga che sospende il divieto di effettuare offerte nei 30 giorni antecedenti dell’avvio dei saldi invernali che partiranno regolarmente dal 5 gennaio 2021.

La decisione è stata assunta dopo aver raccolto il parere di Confcommercio, Confesercenti e Federdistribuzione.

«Dopo un confronto con le categorie – ha sottolineato l’assessore regionale al Commercio Vittoria Poggio – si è convenuto di adottare una misura di sostegno per favorire le vendite nel periodo natalizio. Ma nello stesso tempo si è pensato di andare incontro alle famiglie, anche loro sofferenti a causa della pandemia, che potranno fare acquisiti traendo vantaggio dalle promozioni».

Google premia il lavoro del “Torinese”

E’ un riconoscimento al lavoro giornalistico al tempo del Covid, quello che “Il Torinese” ha ricevuto  da Google, attraverso il  Journalism Emergency Relief Fund, il fondo per l’emergenza che il motore di ricerca più noto al mondo ha costituito durante il lockdown per sostenere chi si occupa di informazione locale.

Un progetto che coinvolge tutto il globo. Le testate locali, dice  il direttore delle news di  Google Richard Gingras nel presentare l’iniziativa «sono una risorsa vitale per mantenere connesse nel migliore dei modi le persone e le comunità».

Aggiunge Riccardo Terzi,  Google Head of News & Publishers Partnerships, Italy & CEE: «Google si interessa al giornalismo locale per diversi motivi,  come l’innovazione di prodotto, la ricerca di nuovi modelli di business e  la gestione dei dati. E’ alla ricerca di soluzioni e nuovi strumenti per sostenere un giornalismo di qualità. Poiché le risorse per l’innovazione non sono sempre alla portata di tutti, la società ha deciso di investire proprio su questo a diversi livelli, anche su realtà molto locali ma che rappresentino esperienze di qualità».

Una iniziativa che, al di là dei fondi riconosciuti, che se non cambiano le sorti di una realtà editoriale sono comunque molto preziosi,  rappresenta soprattutto un segnale di attenzione – forse l’unico finora manifestatosi -nei confronti di piccole testate che cercano di offrire un’informazione il più possibile completa ai  cittadini su quanto sta accadendo in questa difficile fase.
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Un segnale che ci si aspetterebbe da parte delle istituzioni. Appunto, e le istituzioni? Non pervenute.

Gli adeguamenti di privacy per le imprese

Fare impresa nel 2020 richiede attenzione verso molteplici campi e comporta per l’imprenditore fare anche i conti con numerosi adempimenti legali e fiscali. Tali adempimenti non sono sempre di facile e agevole comprensione, per quanto essi siano, molto spesso, di importanza centrale per uno svolgimento dell’attività che sia corretto e conforme alle norme di legge.

Tra questi adempimenti uno è in particolare all’attenzione delle aziende da ormai più di due anni: gli adeguamenti in materia di privacy. Vista la vastità e la complessità tecnica del tema, ci siamo rivolti allo studio legale e fiscale torinese “Lexchance tax & legal”, nella persona degli avvocati Elena Ferraris, Valentina Dicorato ed Enrico Autero, per chiedere loro lumi sulla materia. “Dal maggio 2018 – spiega l’avvocato Elena Ferraris – è entrato in vigore il regolamento dell’Unione europea n. 679/2016, meglio noto come “GDPR”, che ha rappresentato una grande svolta per la tutela dei nostri dati personali.

Il legislatore europeo con il GDPR ha, infatti, focalizzato l’attenzione sulle modalità di raccolta e di trattamento dei dati personali sia dei clienti sia dei dipendenti, da parte delle aziende; il predetto focus prescinde dal fatto che i dati vengano raccolti online (ad esempio sul sito aziendale) oppure nella vita reale”.
“Il dato, infatti – prosegue l’avvocato Valentina Dicorato – è considerato la moneta di scambio dell’era moderna e, per questa ragione, si è resa necessaria una tutela ad hoc, volta a regolamentare tanto il trattamento e la lavorazione “interna” quanto, e soprattutto, la “trasmissione o comunicazione” a terzi.
A seguito del sopra citato intervento legislativo, è dunque sorta l’esigenza per le imprese di rendere la propria organizzazione “compliance” (conforme) a quanto richiesto dal GDPR.
In prima battuta questi nuovi adempimenti possono sembrare numerosi, ostici e di difficile esecuzione; ciò, però, non corrisponde al vero, in particolar modo nel caso in cui si analizzi la normativa da una prospettiva propositiva, ovvero nell’ottica di trasformare l’adeguamento alla privacy come un’opportunità di crescita aziendale (oppure di incremento del business), affiancati da professionisti competenti.

Infatti, lungi dall’essere unicamente l’ennesimo “intoppo” burocratico, i nuovi accorgimenti in materia di privacy, siano essi relativi al sito internet, alla newsletter o all’informativa, possono trasformarsi in un ottimo biglietto da visita anche in ambito marketing”.
“Adottando, appunto – prosegue l’avvocato Enrico Autero – un’adeguata ‘privacy policy’ ( termine con cui si definisce l’insieme degli accorgimenti per il trattamento dei dati personali ) l’impresa potrà far comprendere al proprio cliente che i suoi dati sono al sicuro e, di conseguenza, egli sarà più invogliato ad acquistare il bene o il servizio offerto. E’ evidente come ciò rappresenti un’interessante opportunità per coniugare il rispetto della legge – il GDPR – all’incremento della propria reputazione.
Non da ultimo, vi è ancora un ulteriore rilevante aspetto da non sottovalutare; alle aziende virtuose dal punto di vista dell’adeguamento alla normativa privacy non sono applicabili le ingenti sanzioni stabilite dal GDPR.

In effetti, il mancato adeguamento alla normativa implica, per sé solo, la possibilità per l’azienda di essere sottoposta a sanzioni di natura amministrativa, parametrate da un lato all’entità della violazione e dall’altro al fatturato dell’azienda stessa. Non solo. I soggetti che si saranno resi responsabili della violazione, unitamente all’azienda, potranno risponderne anche in sede penale (o di responsabilità amministrativa dipendente da reato per l’azienda, ma sempre di fronte al giudice penale).
Pacifica, quindi, la necessità – e non solo l’obbligo – di rendere l’azienda adeguata ai principi dettati in materia di trattamento del dato personale, è opportuno che risulti altrettanto palese come, ad oggi, essere ’compliance’ alla privacy significhi anche, come rovescio diretto della medaglia, ottenerne un tornaconto a livello di sicurezza e soddisfazione del cliente/utente finale. Pertanto è evidente che l’adeguamento al GDPR, da intoppo burocratico dispendioso per le aziende, può e deve diventare l’opportunità da cogliere per migliorare e incrementare le proprie prestazioni (o il proprio business)”.

Mara Martellotta

Rc auto: in Piemonte oltre il 4 per cento di veicoli non assicurati

IN ITALIA IL 6% DEI VEICOLI NON É ASSICURATO IL COSTO SOCIALE É DI 1,3 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO

 

Pur diminuiti nel corso degli ultimi anni, i veicoli non assicurati sono ancora 2,6 milioni. In alcune regioni (Campania, Calabria) oltre il 10% dei veicoli non è assicurato, con gravi danni e rischi per la collettività

Segugio.itleader nella comparazione assicurativa in Italia, ha svolto un’analisi per approfondire il tema dei veicoli non assicurati sul territorio italiano.

I veicoli non assicurati in Italia sono passati dai 3,9 milioni del 2014 ai 2,6 milioni del 2019, un calo del 50% avvenuto principalmente grazie ai sistemi di controllo elettronico che consentono di verificare l’adempimento dell’obbligo assicurativo. Parallelamente è diminuita l’incidenza dei veicoli non assicurati sul parco circolante totale, passata dall’8,7% del 2014 al 5,9% del 2019.

·       La Campania è la regione con la più alta incidenza di veicoli non assicurati (12,4%);

·       Percentuali molto elevate si riscontrano anche in Calabria (10,3%)Sicilia (9,7%) e Lazio (8,5%);

·       Le regioni più virtuose sono il Trentino Alto Adige (2,3%), il Friuli Venezia Giulia (2,8%) e il Veneto (2,9%).

 

Ma quanto pesa l’evasione assicurativa RC Auto/Moto sulla collettività e quindi, indirettamente, sulle tasche dei contribuenti?

 A livello nazionale, l’evasione dell’obbligo di assicurazione RC vale 1,271 Miliardi di € all’anno.

Segugio.it è una società leader nel mercato italiano della distribuzione tramite internet di prodotti di credito e nella comparazione di prodotti assicurativi e utilities, nata nel 2012 dall’esperienza nel settore della comparazione di Gruppo MutuiOnline S.p.A., holding di un gruppo di società quotata presso il Segmento STAR di Borsa Italiana (sito istituzionale: https://www.gruppomol.it/).

“Attenzione verso la montagna non solo per le settimane bianche”

“Nelle ultime ore ho registrato una grande, inattesa, fortissima attenzione per la montagna e la sua economia. Della neve e dell’indotto.

Attenzione per le montagne che presentano istanze al Governo, per i territori con imprese e forza lavoro da valorizzare. È positivo si parli di montagna. Ma sarebbe importante che la stessa attenzione, anche da parte di chi la montagna la vede solo in una settimana bianca o in una gita della domenica, ci fosse sui molti temi che Uncem con gli Enti locali presentano da sempre, ogni giorno. Politici, imprese, organizzazioni datoriali mi auguro possano appoggiare le proposte a Governo e Parlamento che Uncem sta facendo, a prescindere dall’importante stagione invernale per la quale aspettiamo indicazioni nazionali salvaguardando la salute pubblica in primis. Le istanze Uncem partono da una fiscalità differenziata e peculiare per imprese ed esercizi commerciali del territorio, da un potenziamento delle reti e delle infrastrutture tecnologiche, da uno sviluppo di nuovi servizi scolastici, sanitari, di trasporto che le comunità chiedono. Auspico la stessa attenzione di tutti, oggi e sempre, sulle proposte dei territori per legge di bilancio e piano nazionale ripresa e resilienza. E se qualcuno vuole definirla ‘lobby della montagna’, lo faccia sostenendo fino in fondo le proposte e le istanze delle Autonomie locali e delle comunità che vivono e tengono in vita i territori”.

Lo afferma in una nota Marco Bussone, Presidente Uncem Piemonte.

Intesa Sanpaolo Host Partner delle Nitto ATP Finals

Una grande occasione per Torino, città di Intesa Sanpaolo

 

Intesa Sanpaolo sarà Host Partner delle Nitto ATP Finals 2021 – 2025 e Title Sponsor delle Next Gen ATP Finals 2021 – 2022. A quindici anni dall’esperienza di sponsorizzazione dei Giochi Olimpici Torino 2006, il Gruppo partecipa nuovamente in prima persona a quella che, per cinque anni, dal 2021 al 2025, sarà una vetrina internazionale straordinaria per la città e per il Paese.

L’adesione di Intesa Sanpaolo a questa manifestazione conferma il suo impegno nel promuovere e diffondere valori che sono fondamentali per la crescita e la formazione degli individui: sana competitività, rispetto delle regole, dinamicità, fair play, superamento dei propri limiti sono principi fondanti della società civile e principi condivisi dalla migliore cultura d’impresa.

Per cinque edizioni, ogni anno a novembre, Torino avrà una centralità e visibilità mondiale che la farà apprezzare da sportivi, spettatori, turisti. Un’occasione che Intesa Sanpaolo intende favorire al massimo conferendo il suo apporto di risorse e di competenze a un progetto che coinvolgerà i principali soggetti pubblici e privati. Come Host Partner, il Gruppo, che ha in Torino una delle sue città più importanti, sarà “il padrone di casa” della manifestazione.

Le ATP Finals sono il più importante torneo professionistico di tennis dopo le quattro prove del Grande Slam in cui si sfidano i migliori otto tennisti del ranking ATP; nelle Next Gen ATP Finals, di nascita recente, i migliori otto tennisti under 21. Nell’aprile 2019, Torino è stata scelta dall’Associazione internazionale dei giocatori professionisti di tennis per ospitare il torneo conclusivo della stagione maschile internazionale per il quinquennio dal 2021 al 2025. Torino raccoglie così il testimone da Londra diventando la prima città italiana a ospitare il “Master”, dopo aver battuto la concorrenza di Londra, Tokyo, Singapore e Manchester. Le gare si svolgono nel mese di novembre e avranno come sede il PalaAlpitour. La ricaduta economica della manifestazione sul territorio è stimata in 600 milioni di euro.

Poke House, nuova apertura a Torino

La società  annuncia il suo piano di espansione per diventare il più grande brand di poke in Europa

Entro l’anno 9 nuove aperture tra Torino, Roma, Milano, Lisbona, Madrid, Barcellona e Valencia

 

Poke House, il fast casual del poke californiano, continua a crescere non solo in Italia – con 3 prossime aperture tra Milano, Torino e Roma – ma si spinge oltre i confini nazionali e approda in Europa. Con già 12 insegne all’attivo nel Belpaese in meno di due anni, un team di 200 persone e un valore di fatturato di circa €12 milioni, Poke House punta a conquistare anche i food lover di Portogallo e Spagna divenendo il più grande brand di poke in Europa.

Punto di riferimento indiscusso del poke, partendo dai mercati più grandi dell’out of home

Poke House ha fatto il suo ingresso nel mercato portoghese attraverso l’acquisizione di una catena specializzata in poke con 4 locali già presenti a Lisbona e 3 in apertura entro la fine dell’anno. L’arrivo in Spagna invece coincide con l’inaugurazione – entro il 2020 – di 3 ristoranti nelle principali piazze iberiche Madrid, Barcellona e Valencia.

Fedele al suo format che gli ha garantito il successo in poco tempo in Italia, Poke House per l’ingresso nei mercati esteri prevede un’espansione attraverso una combinazione di food destinations: dalle vie più cool delle città, ai centri commerciali, passando per i kiosk all’aperto e fino alle dark kitchen con l’obiettivo di raggiungere ogni tipo di consumatore.

In un momento in cui il settore della ristorazione è messo a dura prova dall’impatto delle restrizioni del Covid-19, noi di Poke House abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e continuare a lavorare e crescere uniti dalla passione che condividiamo per il food e nei confronti della nostra community” – ha commentato Matteo Pichi, co-founder e CEO di Poke House. – “Per il nostro progetto di espansione internazionale abbiamo deciso di fare le cose in grande, guardando ai mercati europei più importanti per la ristorazione out of home, come quello portoghese e spagnolo che insieme nel 2019 hanno valso una spesa di oltre €100 milioni. In Spagna, in particolare, la ristorazione rappresenta oltre il 51% dei consumi alimentari”.

 

Poke House: non una semplice catena di poke ma una vera food company

Poke House non è un ristorante nel senso più tradizionale del termine ma una vera e propria azienda food che, puntando allo sviluppo del format fast casual di qualità, si pone l’obiettivo di innovare il mondo della ristorazione in tutta Europa. Quello di Poke House è infatti un modello ibrido, tra retail e digitale, e strutturalmente incline alla sperimentazione di nuove forme di ristorazione come il food delivery e le dark kitchen, su cui ha puntato molto nell’ultimo periodo e che continuerà a sviluppare. A Madrid, infatti, si aprirà la prima dark kitchen, inaugurata lo scorso 6 novembre, dedicata esclusivamente alla preparazione delle iconiche poke bowl fruibili solo via delivery.

 

“Se la maggior parte dei brand della ristorazione italiana ha scoperto il valore del food delivery e del digital marketing durante l’emergenza, noi di Poke House – nati come start up nel 2018 – abbiamo adottato entrambi dal primo giorno. Fin dall’inizio, abbiamo infatti investito in diverse soluzioni digitali, integrandole in piena sinergia con i servizi nei locali. Al di là del food delivery, abbiamo sviluppato soluzioni che permettono una maggiore scelta su come e dove gustare le poke bowl, agevolando il cliente attraverso un percorso digitale che riduce i tempi di attesa e che si pone perfettamente in linea con tutte le disposizioni in materia di igiene e sicurezza” – ha commentato Vittoria Zanetti, co-founder di Poke House.

 

Oltre all’elevata qualità e freschezza dei suoi poke – divenuti un vero e proprio food trend in tutte le città dove è presente – Poke House deve il suo successo a un modello di business che trova nella combinazione retail fisico e food delivery la sua formula perfetta. Il tutto guidato da una strategia di marketing e comunicazione digitale che rispecchia quei valori e spirito easy mood californiano da cui tutto ha avuto origine e che ha creato nel tempo una vera e propria community di poke lover.

“In un mondo sempre più mobile, social e multicanale, cambiano le esigenze e i comportamenti dei consumatori, mentre si creano nuove opportunità di interazione e relazione. Ed è proprio questa la chiave di volta, è il brand che deve intercettare in maniera personalizzata il cliente e non il contrario, alimentando un senso di appartenenza che parte sì da una buona proposta culinaria, ma va oltre creando un’esperienza unica e ogni volta inedita” – conclude Pichi.

Da giugno guida online turismo per disabili

Da giugno 2021 la Regione pubblicherà la prima guida on line di strutture ricettive piemontesi dedicate alle persone disabili su una piattaforma pubblica.

«Si tratta di un’attenzione dovuta» ha spiegato questa mattina l’assessore regionale al Turismo, Vittoria Poggio, durante un incontro con i rappresentati della Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD) nel corso del quale ha annunciato l’imminente istituzione di un Osservatorio permanente per monitorare il censimento delle strutture. L’operazione vede coinvolte le Atl, i Consorzi turistici e le Associazioni di categoria. La guida sarà pubblicata entro la fine di giugno.

L’assessorato ha concordato di chiedere agli operatori del settore di indicare nella scheda di offerta turistica le caratteristiche della struttura: misure degli ingressi delle stanze o dei servizi igienici o di accesso ai servizi esterni. L’operazione coinvolge Bed end Breakfast, Hotel, Casa per ferie, Rifugi, Agriturismi o campeggi che potranno segnalare le caratteristiche delle proprie «location» per rendere più comprensibile l’offerta destinate alle persone in difficoltà. «Questa operazione – ha aggiunto Poggio – servirà ad aiutare le persone in difficoltà a selezionare le strutture più confacenti alle proprie esigenze, senza trovarsi difronte a sorprese dell’ultimo momento».

I NUMERI

Gli alberghi piemontesi sono 1.380 a cui si aggiungono 6.689 strutture extra alberghiere (Ostelli, Campeggi, Agriturismi, Rifugi alpini, Case per ferie, Affittacamere ecc) per un totale di 8.069. Le persone disabili in Piemonte sono 217.820, ovvero il 5,1% che ricalca quello nazionale del 5%.

«Da anni lavoriamo sul turismo per tutti in Piemonte – dichiara Giovanni Ferrero, direttore della Consulta per le Persone in Difficoltà – il rinnovato sostegno della Regione è fondamentale per raggiungere risultati soddisfacenti. Il mercato del turismo sta velocemente evolvendo, ed è necessario che gli operatori della filiera turistica investano per ampliare l’offerta di Turismo per Tutti. Continueremo a lavorare in rete con la Regione per un territorio sempre più accogliente, e il Tavolo Regionale Permanente sul Turismo Accessibile, che avremo l’onore di coordinare con la Regione da gennaio in poi, va in quella direzione. Ringrazio l’assessore Poggio per aver da subito accolto e fatte sue le nuove linee programmatiche del progetto Turismabile».

Testimoni d’impresa con Exclusive Talks

Exclusive Talks, un progetto ideato da Exclusive Brands Torino e sostenuto da UniCredit in qualità di sponsor, si pone l’obiettivo, con un format che prevede 10 interviste video doppie, di raccontare i valori costitutivi della Rete attraverso le testimonianze di realtà imprenditoriali piemontesi che, pur accomunate da un posizionamento di eccellenza, declinano idee, approcci e visioni aziendali in modi differenti. Ogni incontro, che vedrà la partecipazione di due aziende, sarà schedulato all’interno di una produzione video veicolata e trasmessa sui principali canali di comunicazione, tra cui YouTube, con il sostegno di una adeguata campagna di sponsorizzazione.

 

Exclusive Brands Torino, la prima rete italiana multisettoriale di aziende di alta gamma Made in Italy, conta la partecipazione attiva di 19 brand specializzati in diversi ambiti: dal tessile, alla tecnologia, dalle strutture ricettive all’alta gioielleria, dall’enogastronomia all’estetica. Nata nel 2011 a Torino e promossa dall’Unione Industriale Torinese, la Rete lavora per creare sinergie al fine di promuovere e valorizzare i propri partner sul territorio italiano e sui mercati esteri, individuando nuove strategie commerciali ed opportunità, consolidando il successo internazionale in specifici ambiti geografici e condividendo informazioni ed esperienze trasversali.

Considerata l’osservatorio ideale dell’imprenditorialità piemontese d’eccellenza, Exclusive Brands Torino vuole diventare il punto di riferimento per opinionisti nazionali e internazionali, per i retisti stessi, ma anche per gli aspiranti affiliati e il pubblico finale in generale.

 

Il format di Exclusive Talks si compone dunque di 10 puntate (in uscita una ogni due settimane) ciascuna dedicata ad un tema chiave, tra cui eccellenza, innovazione, creatività, resilienza, integrità, ecc, per sottolineare l’unicità dell’imprenditoria Made in Italy e più precisamente Made in Piemonte. Il calendario è ricco di confronti interessanti: il primo, ospitato dalla splendida cornice dell’hotel NH Carlina, vedrà la partecipazione della ideatrice della Rete Licia Mattioli, fondatrice e amministratrice delegata di Mattioli Spa, azienda di gioielleria di alta gamma riconosciuta in tutto il mondo, e quella della Vice Presidente Paola Bertoldo de l’Opificio, simbolo del tessile d’arredamento italiano dal cuore torinese.

 

La prima puntata è visibile qui:

https://www.exclusivebrandstorino.com/it/

https://www.youtube.com/channel/UCaa8m8TyxgnS75_VQqpwejA

https://www.facebook.com/exclusivebrandstorino

 

Amministrare i condomini ai tempi del covid

La pandemia da covid19 ha inciso in maniera consistente sullo stile di vita e le abitudini di tutti gli italiani, ha colpito in maniera pesante tutti i settori, non ultimi i condomini ed i loro amministratori, non solo semplici  gestori ma anche “affettuosi padri di famiglia”.

Quante volte ci sono stati ritardi nel pagamento delle rate condominiali, morosità varie, disaccordi nell’effettuare lavori ritenuti necessari nelle parti comuni delle case, riunioni estenuanti durate ore, con litigi su un parere che doveva contare più di un altro. Ora il Covid, la crisi, la cassa integrazione, i soldi che mancano ancora di più per saldare i ratei. Ne abbiamo parlato con Francesco Bove, titolare assieme al papà Antonio fondatore ed al fratello Alessandro, dello studio Bove da 30 anni, realtà importantissima e consolidata nel panorama torinese.

Francesco ci ha raccontato che purtroppo le cose sono peggiorate in maniera elevata: mancano i soldi per pagare le rate, tante persone hanno perso il posto di lavoro, addirittura marito e moglie nello stesso nucleo familiare, in altri casi è mancata l’erogazione della cassa integrazione,60/80%dello stipendio normale, arrivata in ritardo e comunque usata  soprattutto per i pagamenti di cibo e medicine.Quindi l’amministratore diventa un padre di famiglia mediatore che cerca d’aiutare e venire incontro ai suoi assistiti.

Non ci sono più riunioni perché bisogna evitare gli assembramenti, qualche volta si fa’ online utilizzando le piattaforme web ma non tutti riescono a collegarsi, per vari motivi, ed ecco che diventa complicato intervenire nei condomini che necessitano di vari lavori. Diventa difficile spiegare e fare usare il bonus 110% perché per poter aumentare la valenza di 2 classi energetiche occorre comunque spendere ed anticipare i soldi nei singoli condomini affinché si possa intervenire sull’intero palazzo e nessuno se la sente di farlo proprio perché mancano i soldi.
È mancata la chiarezza ed un intervento governativo maggiormente incisivo.

Vincenzo Grassano