ECONOMIA- Pagina 318

Switch off e potenziamento segnale il futuro delle tv locali

L’ Assessore Tronzano: “Riteniamo il mondo delle tv locali un valore aggiunto per il mondo dell’informazione”

 

L’Amministrazione Regionale ha attivato nei mesi scorsi un tavolo di confronto con gli operatori televisivi regionali, rappresentati dalle principali Associazioni di settore attive sul territorio per confrontarsi sul prossimo switch off legato alla riprogrammazione dei canali televisivi, che sarebbero dovuti partire nel prossimo autunno. Due gli elementi emersi nel corso di questi incontri di rilievo tecnico: la scarsa ricezione del segnale, soprattutto nelle zone periferiche verso la Lombardia, e una richiesta di dilazione dei tempi per la messa a punto del passaggio previsto in prima istanza per la nostra regione a far data dal mese di settembre

Il tavolo tecnico attivato – conferma l’Assessore Andrea Tronzano – ha messo in evidenza come esistessero delle problematiche relative al segnale di ricezione, soprattutto nelle province appartenenti all’area del Piemonte orientale e confinanti con la Lombardia, ed è stato necessario uno studio e un confronto tra gli operatori locali e la EI Towers, vincitrice del bando della rete di primo livello per il Piemonte, per potenziare il segnale e dare un servizio ai cittadini che usufruiscono dei servizi informativi attraverso le tv regionali”.

Il frutto del lavoro di questo tavolo tecnico ha portato a identificare in accordo fra Ei Towers e gli operatori locali, 5 “nuove” postazioni (Novara, Vercelli, Laveno-Sasso del Ferro, Campo dei Fiori-Scuderie e Monte Giarolo) dove attivare altrettanti impianti oltre ai 74 già autorizzati, come necessari per l’ottimizzazione del segnale e per non penalizzare la popolazione piemontese a causa di un’inadeguatezza tecnologica con l’Area Tecnica confinante. Con queste postazioni aggiuntive sarà possibile – aggiunge l’Assessore Tronzano – raggiungere un significativo miglioramento in termini di livello di segnale e conseguentemente una più efficace ed omogenea copertura rispetto a quanto previsto in esito al bando ministeriale”.

Sulla base delle interlocuzioni raggiunte con gli operatori è stato poi chiesto un differimento dello switch off inviando una lettera al Ministero al sottosegretario all’On. Anna Ascani a firma del Presidente Alberto Cirio e dell’Assessore Andrea Tronzano. La data dello switch off prevista per il mese di settembre è stata spostata nei primi mesi del prossimo anno.  Riteniamo il mondo delle tv locali un valore aggiunto per il mondo dell’informazione – conclude l’Assessore Andrea Tronzano – permettere loro di lavorare in serenità alla luce degli sviluppi delle nuove tecnologie rappresenta un indubbio vantaggio per la pluralità del sistema informativo”

In arrivo nuovi fondi all’agricoltura per rilanciare un settore in crisi

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La Prima Commissione del Consiglio regionale riunita in sede legislativa e presieduta da Carlo Riva Vercellotti, ha approvato all’unanimità un incremento di oltre 3,5 milioni di euro della compartecipazione della Regione Piemonte al PSR, il Programma europeo destinato all’agricoltura e allo sviluppo rurale, garantendo così la disponibilità di ulteriori 21 milioni di euro di spesa pubblica.

Questo incremento permetterà di utilizzare le nuove risorse rimodulate tra le regioni italiane, in seguito alla proroga di due anni del PSR voluta dall’Unione europea per coprire le annualità 2021-22, in attesa della nuova programmazione e per far fronte alla pandemia. L’importo della quota regionale raggiunto con questo incremento (56 milioni di euro totali) permetterà di sbloccare complessivamente 379 milioni di euro di spesa pubblica per il biennio.

Motivando l’urgenza che ha portato alla sede legislativa in Commissione, l’assessore all’agricoltura Marco Protopapa ha ricordato “l’importanza dell’incremento di risorse rispetto al riparto storico del PSR, anche per dare più certezze alla nostra agricoltura, martoriata da eventi climatici che hanno messo alla corda molte aziende. La velocità di approvazione della variazione di bilancio unita alla disponibilità di maggiori fondi ci permetterà di procedere più celermente e di rispondere alle esigenze di chi ha più bisogno. Di fronte a certe situazioni emerge anche la necessità di investimenti con una progettualità sul futuro”.
Maurizio Marello (Pd), annunciando il voto positivo del suo gruppo, ha sottolineato “l’importanza dell’aumento dei fondi destinati  al mondo agricolo”.
Per Matteo Gagliasso (Lega) “l’incremento è importante per gli effetti che avrà sul territorio, aiutando il rilancio di un settore che sta vivendo un periodo molto difficile”.
Per Giorgio Bertola (M4o) “l’augurio è che questi interventi tengano conto dell’emergenza climatica, una realtà ormai innegabile che richiede una inversione di rotta nelle nostre politiche”.

Quickload powered by OGR Torino

OGR Torino, 34BigThings e Microsoft presentano: Quickload powered by OGR Torino

primo programma italiano per l’accelerazione 4.0 in ambito gaming su scala europea

 

Microsoft ID@Xbox supporterà il programma con 100.000 dollari per finanziare le startup del settore gaming, aperte le candidature sul sito quickload.dev da domani, venerdì 30 luglio.
La città di Torino si conferma un punto di riferimento internazionale per il futuro del settore.

OGR Torino, 34BigThings e Microsoft con ID@Xbox (il programma dedicato agli sviluppatori indipendenti) lanciano Quickload powered by OGR Torino, il primo programma di accelerazione 4.0 italiano dedicato a startup europee nel settore del gaming.

Le tre realtà, leader nei propri settori, uniscono le forze per promuovere l’innovazione e supportare nuovi talenti nella realizzazione di progetti legati al mondo dei videogiochi. 
Nel 2020, il mercato dei videogiochi ha generato un turnover di 2,1 miliardi di euro, registrando una crescita significativa del 21,9% rispetto al 2019. Questi dati dimostrano, dunque, l’importanza dell’industria videoludica sul mercato italiano e la necessità di supportare talenti autoctoni, rendendo Torino un punto di riferimento internazionale per il futuro del settore.
L’avvio del programma Quickload conferma infatti Torino come una città focalizzata sull’innovazione e il digitale, a supporto dei migliori talenti internazionali in settori trasversali e ad alto grado di sviluppo.

La call del programma Quickload è aperta a startup e idee di sviluppo in tutta Europa, sia ambito entertainment che serious gaming. I candidati selezionati verranno affiancati con un percorso di mentorship e avranno a disposizione gli strumenti e le risorse necessarie per lo sviluppo del proprio business o delle relative idee creative. Le candidature saranno aperte dal 30 luglio fino al 20 settembre 2021 attraverso il sito ufficiale (http://quickload.dev/).

Una commissione internazionale, composta da esperti nominati da OGR Torino, 34BigThings e Microsoft, selezionerà le startup che prenderanno parte al programma. L’annuncio ufficiale dei partecipanti avrà luogo a novembre in un evento dedicato.

Per supportare concretamente le idee più creative e i progetti più validi in ambito entertainment, Microsoft stanzierà un finanziamento di 100.000 dollari attraverso il programma internazionale ID@Xbox. Gli investor partner del progetto includono: Digital Magics, dpixel e Sellalab.

L’iniziativa, in partenza il 6 dicembre 2021, durerà 6 mesi e terminerà il 27 maggio 2022.
Alle migliori startup verrà data l’opportunità di proseguire il proprio percorso per ulteriori 6 mesi presso OGR Tech, innovation hub di OGR Torino. Inoltre, le migliori startup di serious e business game potranno essere selezionate per accedere al programma globale Microsoft for Startups, che mette a disposizione offerte e risorse dedicate alle startup.

Siamo molto orgogliosi di annunciare oggi il programma di accelerazione Quickload powered by OGR Torino” – ha dichiarato Massimo Lapucci, CEO di OGR Torino. “Il gaming è un settore sul quale OGR Torino – attraverso la business community OGR Tech – ha scommesso sin dall’inizio. Con questa esperienza ci aspettiamo di consolidare la nostra presenza a livello europeo in ambiti caratterizzati da elevati tassi di sviluppo, consolidando dunque la mission di OGR come hub per l’accelerazione e l’innovazione d’impresa al servizio del Paese. Il percorso, che si aggiunge agli altri sette programmi di innovazione già attivi presso OGR Tech, rafforza ulteriormente la partnership con Microsoft e con la torinese 34BigThings, con l’obiettivo di valorizzare e attrarre talenti in città, coltivandone la cultura imprenditoriale e creando collaborazioni con altri attori di rilievo a livello globale“.

Nel comunicato stampa completo, disponibile in italiano e in inglese nel presskit digitale, ulteriori dettagli e le dichiarazioni di Valerio Di Donato, CEO di 34BigThings e di Guy Richards, Senior Strategic Partner Manager di ID@Xbox in EMEA.

La Green Economy e la responsabilità sociale dell’impresa

Ovvero come affrontare la transizione ecologica. Nel libro di Luca Servato

Una società nella quale un modello di sviluppo economico sostenibile dall’ambiente è una delle priorità non degli anni a venire.

Il libro di Luca Servato ‘Green Economy e Responsabilità sociale – Una strategia vincente’, edito per i tipi di Astragalo, concepito appena prima dell’emergenza sanitaria, coglie in pieno i comportamenti vincenti di quella che oggi viene chiamata transizione ecologia. L’autore, con un passato di amministratore comunale a Casale Monferrato, è laureato in Economia ed amministrazione delle imprese, con laurea magistrale in Gestione dei portafogli mobiliari e dei servizi innovativi di intermediazione finanziaria all’Università del Piemonte Orientale. Ha poi approfondito le tematiche del rapporto tra impresa ed ambiente con un Master di secondo livello in Economia E management delle risorse naturali e dell’ambiente all’Università Niccolò Cusano di Roma. La pubblicazione, nella prima parte, affronta le tematiche dell’attuale modello di produzione e delle sue carenze in termini di sostenibilità ed in relazione alla tutela dell’ambiente, si sofferma sugli stakeholder e incentra le conclusioni sull’impegno sociale dell’impresa assunto nei confronti della comunità anche attraverso il modello ‘green’. Nella seconda parte si sofferma su un caso di studio tipico della città dove vive, Casale Monferrato: la vicenda dello stabilimento Eternit, che ha caratterizzato la vita produttiva della capitale del Monferrato dal 1907 sino al 1986, anno del fallimento della multinazionale, ma che continua a fare sentire ancora oggi le conseguenze negative della sua presenza in termini sanitari e di bonifica del territorio. Particolarmente attenta è l’analisi del fallimento di mercato dell’azienda per le pesanti esternalità negative prodotte sotto vari aspetti. Servato passa così in rassegna, analiticamente, i costi sanitari, assicurativi, previdenziali, del Fondo per le vittime dell’amianto, sociali e di bonifica.  E il messaggio è chiaro: se fosse stato rispettato l’ambiente circostante in una prospettiva di responsabilità sociale tali costi sarebbero stati immensamente minori, con tutte le conseguenze del caso. Ovviamente si tratta di un’analisi economica che non tiene conto della contestualizzazione storica in cui si è sviluppato l’insediamento ma che è un monito per il presente ed il futuro. Il testo, introdotto dalla prefazione di Laura Castellucci, docente all’Università di Roma Tor Vergata, vede a chiusura la postfazione di Alessandro Bratti, direttore generale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e le note critiche di Nicola Pondrano, presidente del Fondo Inail per le vittime dell’amianto, Massimo Frasson, autore di Alpha Marketing  20/80 e Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto. Il testo è pure fornito di riferimenti normativi, bibliografia e sitografia che consentono una visione completa dell’argomento. E non è un caso che Servato abbia voluto presentarlo in prima assoluta, tramite una videoconferenza a maggio agli allievi di una scuola, la classe V Sia Sistemi informativa aziendali) dell’Istituto Tecnico Economico Calamandrei di Crescentino.

Massimo Iaretti

 

 

 

Il Governo risponde alle richieste di Torino e del Piemonte

Concordato il programma di lavoro per l’autunno

Si è svolto questa mattina in videocollegamento l’incontro tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca di Torino e della Città metropolitana Chiara Appendino e la vicepresidente del Senato Anna Rossomando con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il viceministro Gilberto Pichetto.

Erano presenti anche gli assessori alle Attività produttive di Regione e Comune Andrea Tronzano e Alberto Sacco.

Si è trattato della prosecuzione ideale dell’incontro che le Istituzioni piemontesi hanno avuto la scorsa settimana a Palazzo Chigi, durante il quale è stato consegnato al presidente del Consiglio Mario Draghi il dossier per il rilancio e lo sviluppo industriale del territorio concordato con i rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori.

Al centro del vertice di oggi innanzitutto il futuro dell’automotive, un settore che in Piemonte dà lavoro a oltre 75 mila persone. È stata accolta la richiesta di tenere all’inizio di settembre un confronto che verrà convocato dal ministro Giorgetti con Stellantis e le Istituzioni piemontesi per avere garanzie sui progetti di sviluppo dell’azienda sul territorio.

A proposito delle nuove opportunità nell’ambito della componentistica, in particolare, il ministro Giorgetti ha confermato che l’area di Torino rappresenta la candidatura italiana con le caratteristiche migliori per diventare la sede del nuovo stabilimento europeo di Intel.

Il Governo, inoltre, procederà nei tempi previsti alla nomina del Comitato di coordinamento per la costituzione della Fondazione per l’intelligenza artificiale, per la quale è stato anticipato che oggi verrà inviata la proposta del territorio.

È stato anche ribadito che la filiera dell’aerospazio potrà contare sulle risorse del PNRR, un altro ambito su cui il Piemonte ha grande tradizione, competenze e professionalità, ed è stata evidenziata la competitività del territorio per quanto riguarda l’idrogeno.

“Si è trattato di una riunione positiva, che ha fornito prime risposte utili alle richieste provenienti dal territorio per avviare un piano di lavoro concreto con il Governo – hanno commentato al termine il presidente Cirio, la sindaca Appendino e la vicepresidente Rossomando -. Subito dopo Ferragosto ci ritroveremo nuovamente con tutti i rappresentanti del mondo imprenditoriale e dei lavoratori per fissare i prossimi passi di questo lavoro che guarda con fermezza allo sviluppo di Torino e del Piemonte”.

Consumo di suolo: le proposte del Comune

Caro direttore, un articolo affronta il tema del consumo di suolo misurato su scala regionale e metropolitana in cui chiaramente è compresa anche Torino che, tra l’altro, mostra un’inversione in controtendenza se paragonata ad altre grandi città.

L’analisi del consumo di suolo e del suo recupero è molto complicata ma posso fornire un’indicazione sugli atti che abbiamo approvato in questa amministrazione, che ha dedicato grande attenzione alla riduzione del suolo impermeabilizzato.
Un dato che è importante sapere: molte operazioni immobiliari che in questo periodo si stanno sviluppando vengono eseguite in attuazione di un piano regolatore tuttora vigente ma che noi abbiamo cominciato a modificare. Sottolineo come queste operazioni prevedano un consumo di suolo prenotato da molti anni, da prima che noi ci insediassimo.

Il nuovo Piano Regolatore Generale pone massima attenzione su questo aspetto e punta al consumo di suolo zero (o a saldo invariato, o positivo) e inserisce delle premialità rispetto alle trasformazioni urbanistiche ambientalmente innovative.

La semplificazione dei problemi complessi non mi appartiene e le strade serie e concrete per invertire la tendenza sono state attuate oppure indicate con le nostre proposte politiche. Da molto tempo.

 

Antonino Iaria
Assessore Urbanistica Città di Torino

Rotta di collisione

IL PUNTASPILLI / ECONOMIA


Il capitalismo in salsa cinese sta ormai cedendo il passo ad un apparentemente sorprendente ritorno al passato.

 

La coesione sociale è da sempre cruciale per potere governare un Paese immenso e popoloso come la Cina ma lo diventa ancora di più quando la crescita economica (e la diffusione del benessere) sono messi a rischio da una demografia che inizia a segnare il passo (dal 2010 la popolazione attiva ha smesso di crescere e gli ultimi dati del censimento mostrano che anche la popolazione complessiva è ormai stabile e pronta per una graduale discesa) e da profondi squilibri.

 

Per quanto il Celeste Impero sia enormemente cresciuto negli ultimi quarant’anni rimane, in termini di reddito pro-capite, al 59mo posto (ed anche peggio, al 73mo, sulla base del potere di acquisto), ai livelli dei Paesi più poveri del terzo mondo.

 

Dietro il dato medio, poi, si nascondono enormi differenze  tra la zona costiera, dove prosperano le aziende private più importanti e profittevoli, ed il resto del Paese.

 

Il presidente Xi Jinping sta lanciando chiari messaggi che la situazione non può continuare così e che i più ricchi e le loro aziende avranno d’ora in poi una vita ben più difficile di quella goduta sinora.

 

Il cambiamento non arriva all’improvviso, lo si poteva prevedere osservando l’evoluzione della piramide demografica e quella della distribuzione del reddito, ma è sempre l’ultima goccia a fare traboccare il vaso.

 

La cosa non dovrebbe sorprendere troppo anche considerato che l’obiettivo di Pechino, orgogliosamente dichiarato nell’ultimo (il quattordicesimo) piano quinquennale (2021-2025), è quello di trasformare il Paese in “una grande e moderna nazione socialista”.

 

Per raggiungere questo obiettivo occorre migliorare la condizione delle famiglie cinesi (consentendo anche di aumentarne la dimensione con la possibilità di avere sino a 3 figli) e della classe media.

 

Poca importanza sembra avere se, per ottenere quanto desiderato, si provocano pesanti danni agli investitori finanziari (“speculatori capitalisti”) ed alle aziende che operano nei settori coinvolti.

 

L’ultima vittima è stato quello dell’educazione privata ed in particolare dei corsi di sostegno che, essendo secondo il governo troppo onerosi per le famiglie, vanno erogati gratuitamente.

 

Le società del settore hanno lasciato sul terreno in pochi giorni la metà del loro valore ed il messaggio è risuonato nuovamente forte e chiaro (con discese rovinose dei prezzi) anche su tutti i titoli coinvolti negli ultimi mesi dalla stretta del governo cinese, ormai in chiara rotta di collisione con le grandi aziende quotate (gestite con logiche “occidentali”, ben lontane dal nuovo corso riassumibile come un “ritorno al passato”).

 

Al prossimo congresso del partito, che si terrà nell’ottobre del 2022, cruciale per le conferme dell’attuale leadership, sarà fondamentale presentare dei risultati concreti e la volata è già iniziata.

 

Coerentemente con quanto avviene internamente anche la politica estera è tornata a proporre un confronto duro con gli Stati Uniti e la sensazione di un fastidioso “déjà vu” degli anni della guerra fredda è forse più che una nostalgica suggestione.

 

E’ presto per trarre delle conclusioni, che sarebbero oggi affrettate, ma quel che è certo è che il dragone è tornato a sputare fuoco e bisognerà prestare molta attenzione per non correre il rischio di scottarsi.

Luca Martina

Sottoscritto il “Manifesto di Orta” per la comunità energetica di lago

L’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati: “Oggi con l’arrivo delle grandi risorse europee c’è la possibilità di finanziare queste comunità. Non c’è solo un beneficio ambientale ma anche economico e sociale”

Con la firma del “Manifesto di Orta”, nell’aula consiliare del Comune di Orta San Giulio, si è compiuto il primo passo per la definizione di un percorso condiviso per arrivare alla costituzione della prima comunità energetica di lago sul territorio italiano. Un progetto che vede coinvolti i comuni rivieraschi e dell’entroterra – “perché il lago – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – aggrega naturalmente tante realtà” – e vari enti.

Presenti  i primi cittadini di Ameno, Bolzano Novarese, Briga Novarese, Gozzano, Invorio, Madonna del Sasso, Miasino, Omegna, Orta, Pogno e San Maurizio d’Opaglio. Per gli enti, presenti Università del Piemonte Orientale, Energy Center del Politecnico di Torino, Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Arpa Piemonte, Ecomuseo del Cusio, Atl Novara, Environment Park e Fondazione Alberto Giacomini.

“Sul tema energia – ha detto Marnati – ci sono molte risorse ed è su questo capitolo che intendiamo iniziare il lavoro; partiamo da qui per poi spaziare in altri settori. Il fatto di fare squadra, e quindi lavorare insieme, rappresenta un vantaggio per la stesura di progetti che potrebbero essere presentati sul PNRR e ciò che non sarà finanziato dai fondi del piano nazionale sarà finanziato con altri fondi”.

La firma al termine di una mattina nel corso della quale si sono susseguiti vari interventi, da quello esplicativo sulle comunità energetiche, un modello innovativo per la produzione, l’autoconsumo, l’accumulo e la vendita di energia proveniente da fonti rinnovabili nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e della transizione energetica, a quello delle opportunità, per il loro sviluppo, offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, passando anche dall’ intervento del sindaco di Magliano Alpi che ha portato l’esperienza diretta del proprio comune dove è stata costituita una comunità energetica.

“Oggi con l’arrivo delle grandi risorse europee – ha aggiunto – c’è la possibilità di finanziare queste comunità dove i comuni diventano capofila, creando una fonte di energia rinnovabile, dal pannello fotovoltaico all’idroelettrico, con il coinvolgimento di cittadini e imprese. Non c’è solo un beneficio ambientale ma anche economico e sociale”.

“Il Piemonte – ha concluso – è un esempio virtuoso, è stata infatti la prima Regione a fare una legge sulle comunità energetiche”.

Al termine dei lavori l’assessore ha fatto un giro sul lago a bordo di imbarcazione elettrica.

Vendita a domicilio: Piemonte/Valle d’Aosta seconda regione dell’area Nord Ovest

Con 105 milioni 852mila euro di fatturato

 

Univendita, la maggiore associazione di categoria della vendita a domicilio, ha elaborato i dati 2020 relativi alle singole regioni italiane. La Lombardia si conferma la prima regione italiana: nel 2020, infatti, le vendite regionali hanno raggiunto il 16,1% (210 milioni 398mila euro) del fatturato complessivo delle aziende di Univendita, pari a 1 miliardo e 306 milioni di euro. Seguono la Campania, che rappresenta il 9,9% del fatturato (129 milioni 375mila euro), e il Veneto, con il 9,5% del fatturato (124 milioni 148mila euro).

 

Nel complesso, l’area Nord Ovest vanta il 26,6% (347 milioni 615mila euro) del fatturato delle aziende di Univendita. In ordine, dopo la Lombardia, troviamo Piemonte/Valle d’Aosta con l’8,1% (105 milioni 852mila euro) del fatturato nazionale e la Liguria con il 2,4% (31 milioni 363mila euro).

 

“Nonostante lo scenario economico segnato da una contrazione dei consumi di entità eccezionale – ha dichiarato il Presidente di Univendita Ciro Sinatra(nella foto) -, la Vendita a domicilio si conferma un settore propulsivo e anticiclico rispetto all’andamento economico del Paese, perché è considerata  un’ottima opportunità professionale da svolgere sia a tempo pieno che part-time. L’Associazione ha chiuso il 2020 con un volume d’affari delle imprese associate pari a 1 miliardo e 306 milioni di euro con una flessione molto contenuta rispetto all’anno precedente: le premesse per un 2021 che possa confermare il trend di recupero delle vendite, che si è iniziato a registrare già nella seconda metà del 2020, ci sono tutte”.

 

Anche in una fase così complessa è aumentato il numero di venditori in forze alle aziende. Nell’anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria, infatti, i venditori sono cresciuti del 3,5% e hanno raggiunto quota 165mila. Di questi, il 48,9% (80.724), opera nelle regioni del Sud e Isole. La Campania con il 15,5% (25.587) del totale dei venditori e la Sicilia con il 13,2% (21.790) sono le due regioni in testa alla classifica nazionale, seguite dalla Lombardia (10,8%, 17.828), e dal Lazio (9,9%, 16.343).

 

Nel Nord Ovest è presente invece il 18,9% (31.200) dei venditori italiani: in ordine troviamo la Lombardia (10,8%), il Piemonte/Valle d’Aosta (6,9%, 11.390) e la Liguria (1,2%, 1.980).

 


st con 105 milioni 852mila euro di fatturato

 

Univendita, la maggiore associazione di categoria della vendita a domicilio, ha elaborato i dati 2020 relativi alle singole regioni italiane. La Lombardia si conferma la prima regione italiana: nel 2020, infatti, le vendite regionali hanno raggiunto il 16,1% (210 milioni 398mila euro) del fatturato complessivo delle aziende di Univendita, pari a 1 miliardo e 306 milioni di euro. Seguono la Campania, che rappresenta il 9,9% del fatturato (129 milioni 375mila euro), e il Veneto, con il 9,5% del fatturato (124 milioni 148mila euro).

 

Nel complesso, l’area Nord Ovest vanta il 26,6% (347 milioni 615mila euro) del fatturato delle aziende di Univendita. In ordine, dopo la Lombardia, troviamo Piemonte/Valle d’Aosta con l’8,1% (105 milioni 852mila euro) del fatturato nazionale e la Liguria con il 2,4% (31 milioni 363mila euro).

 

“Nonostante lo scenario economico segnato da una contrazione dei consumi di entità eccezionale – ha dichiarato il Presidente di Univendita Ciro Sinatra -, la Vendita a domicilio si conferma un settore propulsivo e anticiclico rispetto all’andamento economico del Paese, perché è considerata  un’ottima opportunità professionale da svolgere sia a tempo pieno che part-time. L’Associazione ha chiuso il 2020 con un volume d’affari delle imprese associate pari a 1 miliardo e 306 milioni di euro con una flessione molto contenuta rispetto all’anno precedente: le premesse per un 2021 che possa confermare il trend di recupero delle vendite, che si è iniziato a registrare già nella seconda metà del 2020, ci sono tutte”.

 

Anche in una fase così complessa è aumentato il numero di venditori in forze alle aziende. Nell’anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria, infatti, i venditori sono cresciuti del 3,5% e hanno raggiunto quota 165mila. Di questi, il 48,9% (80.724), opera nelle regioni del Sud e Isole. La Campania con il 15,5% (25.587) del totale dei venditori e la Sicilia con il 13,2% (21.790) sono le due regioni in testa alla classifica nazionale, seguite dalla Lombardia (10,8%, 17.828), e dal Lazio (9,9%, 16.343).

 

Nel Nord Ovest è presente invece il 18,9% (31.200) dei venditori italiani: in ordine troviamo la Lombardia (10,8%), il Piemonte/Valle d’Aosta (6,9%, 11.390) e la Liguria (1,2%, 1.980).

 

 

Torino supplica Draghi perché il politicamente corretto ha ucciso la città

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L’OPINIONE / Di Ala.de.Granha

Cirio e Appendino a chiedere la carità a Sua Divinità Mario Draghi:

è la entusiasmante immagine di Torino offerta dai politici. Ma sarebbe identica se i protagonisti fossero gli imprenditori subalpini. Torino è in profonda crisi mentale e morale, prima ancora che economica. E sono patetici i tentativi di Mauro Zangola, ex responsabile dell’ufficio studi dell’Unione industriale, di scaricare le responsabilità sulle strategie che hanno portato a privilegiare turismo e cultura al posto della manifattura…

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