ECONOMIA- Pagina 234

Sostenibilità al centro dell’ innovazione: accordo quinquennale tra il Gruppo Lavazza e il Politecnico

Si amplia la collaborazione tra Lavazza e Politecnico con la definizione di progetti condivisi di partnership in ambito di attività di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e per attività di didattica e formazione. 

Porre la sostenibilità al centro della strategia di innovazione: è questa la sfida alla base dell’accordo quinquennale siglato tra il Gruppo Lavazza e il Politecnico di Torino, che prevede attività nelle aree di Ingegneria e dell’Architettura e Design. Il Gruppo e l’Ateneo, che già da tempo collaborano su numerosi progetti, intendono ampliare le attività congiunte fin qui svolte attivando una collaborazione strategica a lungo termine relativa a generazione di idee, progetti di ricerca, studi di prefattibilità e attività formativa.

L’obiettivo è quello di implementare, attraverso l’attività di Ricerca e Sviluppo, una revisione in chiave sostenibile del prodotto, del packaging e dell’esperienza del consumo del caffè, con un programma di innovazione dei prodotti e dei processi e un piano concreto e misurabile di riduzione dei relativi impatti ambientali.

“Nell’ottica di attuazione dell’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ma anche in linea con il piano Next Generation EU, la sostenibilità rappresenta ormai il filo conduttore di gran parte delle attività di ricerca del Politecnico di Torino in tutti gli ambiti” – ha dichiarato Guido SaraccoRettore del Politecnico di Torino – “In particolare, nel rinnovare una collaborazione storica come quella tra il nostro Ateneo e un gruppo industriale come Lavazza, da sempre sensibile a queste tematiche, ci è sembrato particolarmente significativo porre la sostenibilità come linea guida per tutti i processi di innovazione su cui andremo a lavorare congiuntamente. Nel percorso verso la sostenibilità, infatti, è ancora più fondamentale il collegamento tra ricerca, territorio e imprese: solo costruendo un rapporto stretto tra tutti questi attori è possibile realizzare il progetto di cambiamento che auspichiamo per i prossimi anni”.

“Per il Gruppo Lavazza oggi la sostenibilità è il detonatore del motore dell’innovazione, che si concretizza nell’uso responsabile delle risorse lungo tutta la filiera e l’approccio “Sustainable by design”, ossia ricercare, sviluppare, testare e attuare azioni per ridurre l’impatto degli imballaggi, delle macchine da caffè e dei processi produttivi sin dalla loro ideazione” – ha dichiarato Antonio Baravalle, CEO del Gruppo Lavazza –  Abbiamo quindi delineato la nostra Roadmap del packaging sostenibile che si propone di rendere l’intero portfolio packaging riutilizzabile, riciclabile e/o compostabile, e la partnership con il Politecnico di Torino, eccellenza internazionale, va proprio in questa direzione”.

L’implementazione della strategia di sostenibilità di Lavazza, quindi, vede impegnato il centro di Ricerca e Sviluppo del Gruppo Lavazza costituito da oltre 110 ingegneri e tecnologi alimentari che lavorano in modalità “open source” con partner di eccellenza in diversi settori.

Lo scopo della rinnovata partnership tra Gruppo Lavazza e Politecnico di Torino sarà conseguire importanti risultati strategici per l’azienda e per l’intero comparto, tra cui lo sviluppo di capsule di caffè innovative e sostenibili o sistemi di gestione e diagnostica da remoto o predittiva delle macchine da caffè.

Questa partnership storica ha già portato a importanti innovazioni, come ad esempio il nuovo pack riciclabile di Lavazza ¡Tierra! 180 g. È stata resa possibile la riciclabilità del packaging superando la tradizionale struttura del film flessibile per l’imballo del caffè e attraverso innovazioni che hanno portato a un’importante riduzione del carbon footprint, pari al 40% in meno rispetto al packaging tradizionale. L’attività di Ricerca e Sviluppo è stata infine messa a terra attraverso una serie di sperimentazioni dirette effettuate negli impianti industriali di selezione e riciclo.

Un altro esempio è il progetto realizzato da Lavazza con il Politecnico di Torino dove, grazie a un device con funzioni di intelligenza artificiale applicato alle macchine da caffè per bar e uffici, ha permesso di monitorare con precisione e in tempi molto rapidi il livello di qualità del caffè, consentendo di intervenire tempestivamente nei casi di necessità, e garantendo così una ancora maggiore qualità di prodotto e di servizio.

La partnership appena siglata prevede inoltre un importante impegno nelle attività di didattica, alta formazione e formazione permanente. Nell’ambito dell’accordo saranno implementati corsi di aggiornamento per i collaboratori Lavazza da parte di docenti universitari ed esperti. Allo stesso modo, i professionisti del Gruppo Lavazza contribuiranno all’attività didattica del Politecnico proponendo agli studenti attività formative sul campo per consentire loro l’importante contatto con il mondo imprenditoriale d’eccellenza.

Mutui per i Giovani, le novità di Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo rinnova e rende ancora più conveniente la propria offerta di mutui per i giovani, settore in cui è leader in Italia, riservando alla clientela under 36 nuove proposte volte a incoraggiare l’acquisto della prima casa, in coerenza con le finalità del decreto-legge n.73 del 2021 (cd. Decreto Sostegni-bis).

Fino al 30 giugno 2022:

  • Domus Giovani Under 36è il mutuo dedicato ai giovani, con accesso ora ampliato fino a 36 anni, che consente di avere 40 anni di durata, 10 anni di preammortamento (con la possibilità di rimborsare solo la quota interessi, nel periodo della vita più delicato dal punto di vista delle entrate), copertura fino al 100% del valore dell’immobile. Da oggi, l’esenzione dell’imposta sostitutiva è estesa anche ai giovani under 36 con ISEE superiore a 40.000 euro;
  • mutui con garanzia Fondo di Garanzia Prima CasaIntesa Sanpaolo intende valorizzare e consentire al giovane mutuatario di fruire di ulteriori elementi di vantaggio rispetto a quanto previsto dalla norma, offrendo tassi dedicati estremamente competitivi; azzeramento delle spese istruttoria, delle spese di incasso rata e del costo opzioni contrattuali (quali sospensione del pagamento delle rate e flessibilità della durata); possibilità di finanziare fino al 100% del valore dell’immobile (in virtù dell’estensione della garanzia dello Stato all’80% della quota capitale per i mutui con loan to value elevati).

Stefano Barrese, Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: «L’attenzione alle giovani generazioni e l’inclusione finanziaria da sempre al centro dell’impegno di Intesa Sanpaolo: per noi, investire sui giovani vuol dire investire sul nostro futuro».

******

In Italia la quota di popolazione che risiede in abitazioni di proprietà è particolarmente alta, pari al 78,8%. Si tratta di un tratto comune a tutte le regioni italiane che mostrano percentuali che variano tra il 69,4% di Bolzano e il 93,1% del Molise. In Piemonte è del 76,6%. Valori particolarmente alti si osservano nei centri abitati più piccoli (siamo all’85% circa per i comuni con meno di 10.000 abitanti), ma anche nelle città più grandi le abitazioni di proprietà sono diffuse e pari a tre su quattro.

La propensione ad acquistare una propria abitazione è alta fin dalla giovane età: le famiglie composte da giovani con età inferiore a 36 anni sono proprietarie delle abitazioni in cui risiedono nel 60,2% dei casi. Ciò significa che la decisione di acquistare la prima casa viene presa molto presto, molto probabilmente nel momento stesso in cui si decide di andare a vivere in un’abitazione diversa da quella della famiglia di origine.

È dunque alto il fabbisogno di finanziamento a medio-lungo termine dei giovani con meno di 36 anni, che molto spesso sono da poco entrati stabilmente nel mondo del lavoro e presentano redditi relativamente contenuti. Il reddito medio delle famiglie guidate da under 36 è pari a 26.758 euro, il 23% in meno rispetto alle famiglie con a capo persone tra il 45 e i 54 anni. Nel nord ovest, sempre per la fascia under 36, è pari a 29.813 euro. Nel Mezzogiorno ci si colloca addirittura poco sopra i 20.000 euro. Altamente probabile che gran parte degli under 36 italiani abbia un ISEE inferiore a 40.000 euro: nel 2019, infatti, in Italia solo il 4,3% degli ISEE ordinari andava oltre questa soglia (la quota di popolazione che ha presentato una dichiarazione sostitutiva unica per ottenere la certificazione ISEE è pari al 30%) e l’ISEE era più basso proprio nelle classi di età più giovani.

Un aiuto alle imprese turistiche In arrivo i fondi regionali

La terza Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Claudio Leone, ha espresso all’unanimità parere positivo al programma annuale degli interventi a sostegno dell’offerta turistica. In particolare le misure approvate riguardano finanziamenti agevolati e contributi a supporto delle piccole e medie imprese (Pmi) ed enti no profit che svolgono attività turistica.

“L’obiettivo è sostenere gli investimenti delle imprese turistico ricettive – ha spiegato l’assessore al Turismo Vittoria Poggio – tramite l’erogazione di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto, volti a creare nuova ricettività, a migliorare e ampliare il patrimonio esistente, a realizzare, ristrutturare e riqualificare impianti e attrezzature per il turismo e servizi di pertinenza complementari all’attività e ricettività turistica all’aperto”.

La misura complessiva relativa al 2021 ammonta a sei milioni di euro e possono accedere alle agevolazioni micro, piccole e medie imprese operanti in strutture alberghiere, extra–alberghiere, campeggi, villaggi turistici e rifugi che hanno una o più unità operative in Piemonte.

L’agevolazione finanziaria consiste in un contributo a fondo perduto con le seguenti ripartizioni: per Pmi ed enti no profit fino al 65% del costo dell’intero intervento e un finanziamento diversificato, pari a 35 mila euro per le Pmi e 20 mila euro per i no profit mentre l’importo minimo per la richiesta di accesso al contributo a FinPiemonte dev’essere di almeno 10 mila euro”.

Sono intervenuti i commissari Alberto Avetta e Monica Canalis (Pd) e Silvio Magliano (Moderati).

Pnrr: in arrivo i primi 260 milioni di euro per i centri urbani, il disagio abitativo e l’inclusione

E tra i 14 progetti ritenuti migliori in Italia due sono piemontesi: Cuneo e Vercelli. Il presidente Cirio: “Sono le prime importanti risorse che premiano il lavoro di squadra fatto dalla Regione insieme al territorio”

Sono 20, per un importo complessivo di oltre 260 milioni di euro, le proposte riguardanti il Piemonte ammesse al Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili, finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.

La Regione ha agevolato il processo di candidatura dei territori vagliando preventivamente l’impianto del PinQuA con la programmazione regionale dell’edilizia sociale e offrendo una cornice di riferimento. Con alcune realtà, collocatesi proficuamente in graduatoria (Città metropolitana di Torino, Vercelli, Cuneo e Verbania) il supporto alla verifica della coerenza delle candidature è stato più approfondito, su richiesta dei territori stessi. La maggior parte si sono avvalse della collaborazione delle Agenzie territoriali per la Casa del Nord, Centro e Sud Piemonte.

“Iniziamo a mettere a frutto il grosso lavoro di coordinamento avviato in primavera sui fondi del PNRR – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Accanto al censimento e alla raccolta dei progetti del territorio la Regione ha dato anche supporto alle istruttorie attraverso i propri uffici. Un metodo di lavoro vincente che oggi viene premiato dal Governo e per il quale va il plauso anche al grande lavoro fatto dai Comuni di Cuneo e Vercelli, considerati tra i progetti migliori d’Italia, ma anche a tutti gli altri sindaci e amministrazioni locali. Avanti così adesso negli altri settori e per i progetti che coinvolgono i piccoli e medi comuni del nostro Piemonte”.

Tra i 14 interventi classificati “di eccellenza” due sono piemontesi: quello del Comune di Cuneo per l’aumento dell’accessibilità e la rigenerazione del tessuto urbano anche attraverso la realizzazione di residenze per giovani, anziani e famiglie fragili (15 milioni) e quello del Comune di Vercelli per la rigenerazione urbana nel centro storico, sul lungofiume e il territorio agricolo (15 milioni).

A questi si aggiungono un altro progetto del Comune di Cuneo del valore di 11,1 milioni e altri due del Comune di Vercelli, uno del valore di 11 milioni e l’altro di 15.

Finanziati anche i Comuni di Alessandria (due progetti per 28,6 milioni), Asti (due progetti per 23,6 milioni), Novara (tre progetti per 38,5 milioni) e Verbania (due progetti da 14,2 milioni per il Quartiere dei Legami).

Nella graduatoria sono inseriti anche tre progetti presentati dalla Città Metropolitana di Torino (45 milioni per gli interventi riguardanti i Comuni di Moncalieri, Nichelino, Beinasco, Trofarello, La Loggia, Chieri, Piobesi, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Settimo Torinese, San Mauro, Venaria e Foglizzo) e altri tre presentati dal Comune di Torino (43,7 milioni complessivi per la riqualificazione in zona Porta Palazzo, Vallette e corso Racconigi).

Attenti agli ETF: possono essere a rischio

Uno dei fenomeni più interessanti del mercato borsistico è sicuramente quello degli ETF (Exchange traded fund), fondi comuni che hanno la caratteristica di essere quotati in Borsa, come qualunque titolo obbligazionario od azionario.

Il primo ETF è stato lanciato sul mercato americano nel 1992 e aveva come riferimento l’indice S&P 500; in Italia sono stati introdotti a partire dal settembre del 2002.

Ricordiamo sinteticamente le caratteristiche peculiari di questi strumenti:

riproduzione fedele dell’andamento dell’indice cui sono legati con metodi automatici, senza quindi valutazioni discrezionali da parte di un team di esperti, come avviene con i fondi “tradizionali”: niente valutazione dei bilanci,niente analisi dei settori,niente studi sull’economia, ma semplicemente la costruzione di un portafoglio rigidamente composto dai titoli che fanno parte dell’indice prescelto. Una caratteristica di trasparenza totale: se l’indice di riferimento è la Borsa italiana e questa sale,il valore dell’ETF Italia cresce, mentre se l’indice scende, il valore cala. Elementare e trasparente, senza le sorprese provocate da gestori incapaci o sfortunati.
quotazione in borsa delle quote,che così possono essere acquistati o venduti immediatamente ad una quotazione certa, senza le incertezze legate alla sottoscrizione o al riscatto dei fondi tradizionali, che avvengono con molti giorni di ritardo rispetto al momento della firma dell’ordine di acquisto o di vendita.
costo modesto, largamente inferiore a quello dei fondi, sia per quanto riguarda la negoziazione sia per quanto riguarda la gestione (il rapporto è di circa 1 a 10!). Ciò rappresenta un enorme vantaggio per i risparmiatori, che possono sperare in performance migliori, poiché i loro risultati non sono “limati” da spese eccessive.

Quest’ultima caratteristica ha frenato il successo dello strumento, poiché le banche per anni hanno fatto in modo che i clienti non si orientassero verso gli ETF (definiti “pericolosi perché quotati in borsa”…) e continuassero a sottoscrivere i loro fondi.

Ma l’oggettiva bontà degli ETF, la diffusione dell’home banking e del trading on line (che ha svincolato i clienti dalla “tutela” delle banche, dando loro la piena libertà di operare sui mercati), hanno consentito di portare al successo anche in Italia i fondi quotati ed indicizzati, che oggi sono presenti nell’apposita sezione del sito di Borsa Italiana con migliaia di offerte ed animano scambi per cifre imponenti.

Tutto bene dunque?

Sì, ma…

Ma gli “stregoni del denaro” hanno messo gli occhi sugli ETF e ne hanno trasformato la natura, rendendoli potenzialmente rischiosi.

Come?

Manipolando il loro modo di operare. Quello “naturale” è comprare titoli nella stessa misura in cui compongono l’indice: rischio teorico massimo l’azzeramento del valore che può verificarsi solo nel caso in cui tutti i titoli dell’indice si azzerino (fatto assolutamente impossibile).

Quello “artificiale” che si è diffuso da qualche tempo è comprare un indice da un intermediario attraverso un derivato o una serie di future: rischio teorico massimo perdere tutto per insolvenza del venditore dell’indice (anche se la Borsa di riferimento sale!), caso non solo teorico, ma purtroppo pratico (basti pensare che uno degli operatori più attivi sul mercato era Lehman…).

Un altro modus operandi di alcuni ETF è quello di prestare i titoli detenuti in portafoglio ad operatori che speculano al ribasso ed hanno bisogno dei titoli da consegnare all’acquirente. In pratica l’ETF presta il proprio patrimonio a terzi, in cambio di un profitto più o meno elevato. Ma in questo caso si introduce un altro elemento di forte rischio potenziale, rappresentato dall’eventualità che chi ha ricevuto i titoli in prestito non li restituisca alla scadenza, provocando la perdita integrale del controvalore dell’operazione. Fra l’altro, questo tipo di agire è lesivo degli interessi dei possessori delle quote dell’ETF, perché consente agli speculatori di vendere azioni sul mercato deprimendone le quotazioni. Insomma, è come se un condannato a morte per fucilazione sentisse dire dal sergente che comanda il plotone di esecuzione: “Non possiamo procedere, non abbiamo le pallottole!” e facesse un passo avanti sorridendo e dicendo: “Niente paura, ho qui una manciata di pallottole in tasca, ve le posso dare io!”. Comportamento suicida…

Consiglio per i lettori: continuate ad orientarvi sugli ETF più che sui fondi, ma facendo bene attenzione al loro regolamento.

Se appare la dicitura “sintetico” o se nel prospetto è scritto che l’ETF può ricorrere a strumenti derivati ed a contratti dai nomi strani come “swap based” statene alla larga.

Se appare la dicitura “prestito titoli” statene alla larga, perché vi comportereste come il condannato alla fucilazione che offre le pallottole al plotone d’esecuzione.

Preferite ETF “normali”, quelli con la dicitura “portafoglio fisico”, che prevedono l’operatività basata esclusivamente sull’acquisto di titoli “veri”, e non di “aria fritta”…

Gianluigi De Marchi

demarketing2008@libero.it

 Previsioni di assunzione di apprendisti: saldo negativo al -35,38%

Il Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici, è stato rieletto per i prossimi 4 anni alla guida dell’associazione. Dopo la votazione ha commentato l’Indagine congiunturale del 3° trimestre 2021. Andamento occupazionale: il saldo peggiora, dal -15,06% al -21,83%

 Giorgio Felici, 50 anni, titolare della Tipografia Piemonte Editrice (nella quale, al fianco del padre, ha cominciato a collaborare fin dal 1990), è stato confermato alla presidenza di Confartigianato Imprese Piemonte, dove resterà in carica fino al 2024. Vanta una lunga esperienza associativa iniziata nel gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Cuneo e attualmente è Vice Presidente Vicario dell’associazione di Cuneo. Dal 1999 al 2003 ha ricoperto la carica di Vice Presidente regionale.

Indagine congiunturale 3° trimestre 2021

 

La terza indagine trimestrale congiunturale del 2021 predisposta da Confartigianato Imprese Piemonte tratteggia un quadro in cui prevalgono i colori scuri, a testimonianza delle perduranti forti preoccupazioni del mondo delle piccole imprese artigiane.

Il saldo delle previsioni della produzione totale è ancora più negativo, anche se di poco, passando dal -26,37% al – 27,65%.

Passando all’acquisizione di nuovi ordini, nel saldo si confermano i pessimisti, anche se con un lieve miglioramento: dal -42,77% al -42,57%.

Le ipotesi di carnet ordini sufficienti per meno di 1 mese salgono dal 46,29% al 49,43%; quelle di carnet da uno a tre mesi calano dal 39,61% al 38,80%; quelle di carnet superiore ai tre mesi si riducono da 14,09% all’11,77% denotando una diminuzione della fiducia di poter contare su commesse di lavorazione di lungo termine.

Si accentua la negatività del saldo delle previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni che passa dal -37,67% al -44,17%.

Per quanto riguarda l’andamento occupazionale, il saldo peggiora, passando dal -15,06% al -21,83%.

In merito alle previsioni di assunzione di apprendisti si accentua la negatività del saldo che passa dal -29,29% al -35,38%.

Le ipotesi di investimenti per ampliamenti programmati per i prossimi 12 mesi scendono dal l’8,38% al 7,77%; le previsioni di investimenti per sostituzioni si riducono dal 13,37% al 12,29%; gli intervistati che non hanno programmato investimenti salgono 78,25% al 79,94%.

 

 

 

Le previsioni di regolarità negli incassi scendono dal 61,24% al 57,60%; le ipotesi di ritardi salgono dal 38,40% al 41,94%.

Il commento del Presidente Giorgio Felici

“In un momento in cui si comincia ad intravvedere la luce in fondo al tunnel in cui il Covid-19 ha fatto entrare la nostra economia –osserva Giorgio Felici presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– le nostre imprese temono fortemente una battuta di arresto. Un elemento di grande criticità che rischia di bloccare la ripresa è il pesantissimo aumento dei costi delle materie prime. La crescita esponenziale dei prezzi sta infatti rendendo vane le opportunità offerte dal bonus edilizia per molti settori che sono stati pesantemente colpiti dalla pandemia. Le conseguenze possono essere particolarmente gravi non solo per l’edilizia, ma anche per i settori di: metallurgia, legno, gomma e materie plastiche, mobili, autoveicoli, prodotti in metallo, apparecchiature elettriche ed elettroniche. Allarme desta anche l’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche, quasi raddoppiato in un anno.”

“A fronte di tale situazione –conclude Felici chiediamo un intervento urgente ed efficace da parte del Governo per tutelare le imprese coinvolte in questi insostenibili rincari.”

 

La terza indagine trimestrale 2021 dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte è stata realizzata elaborando le risposte ad un questionario telematico rivolto ad un campione di 2.250 imprese artigiane del Piemonte individuate nei comparti di produzione e di servizi maggiormente significativi.

 

Automotive, Draghi incontra Torino e il Piemonte

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha accolto la richiesta di incontro espressa dalle Istituzioni e dal mondo imprenditoriale e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori di Torino e del Piemonte, a seguito della decisione sulla localizzazione della futura Gigafactory di Stellantis.

In modo corale i diversi rappresentanti del territorio avevano scritto al premier per condividere con urgenza un piano e un progetto di rilancio del territorio piemontese, partendo dal sistema automotive.

L’incontro è in programma a Roma martedì 27 luglio alle ore 15.30. Saranno presenti in rappresentanza di tutte le voci del territorio il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e la sindaca di Torino Chiara Appendino.

“Ho ricevuto la chiamata del capo di gabinetto del Premier, Antonio Funiciello – comunica il presidente Cirio -, che mi ha confermato per martedì prossimo la disponibilità del presidente Draghi. Questo primo incontro sarà con la Regione e il Comune di Torino in rappresentanza di tutte le voci del territorio che hanno sottoscritto la lettera inviata al Premier. Venerdì pomeriggio ci confronteremo nuovamente sulle principali istanze che come Piemonte desideriamo portare al Governo”.

uBroker partner del Vertigo Festival Beer di Pianezza

L’azienda che azzera le bollette di luce e gas reinveste parte degli utili in iniziative filantropiche e di mecenatismo culturale a sostegno dello showbusiness e della valorizzazione delle proprie risorse umane.

‘uBroker Srl’, prima realtà d’impresa italiana ad aver azzerato le bollette di luce e gas, prosegue con successo nel proprio cammino di sostegno a iniziative filantropiche e di mecenatismo culturale.
L’azienda fondata nel 2015 da Cristiano Bilucaglia e Fabio Spallanzani, da sempre attenta alle nuove povertà e alle esigenze del territorio, sarà nuovamente partner del ‘Vertigo Festival Beer’ presso l’area spettacoli di Via Torino 29/B a Pianezza (Tel. 011 2425792), che andrà in scena dal 23 al 31 luglio 2021.

Otto giorni di grandi eventi fra musica e cabaret con un cartellone ricco di appuntamenti di prestigio che prevede, in ordine cronologico
‘The Royal Band – Queen Tribute (23/07)
Gran Galà di Cabaret (24/07)
El Tren del Sabor – Serata Tributo alla musica cubana (25/07)
l’ex Pooh Dodi Battaglia (26/07, Open Act: Questo Strano Mondo-Tributo Pooh)
Standing Ovation (Tributo Vasco Rossi) & Andrea Cucchia Innesto (27/07)
Stef Burns League (28/07, Open Act: Six Blade Band – Dire Straits Tribute)
Federico Poggipollini (29/07)
Gallo Team (30/07)
Dobermann più I-Dea (& Friends)
“Il ritorno degli eventi live costituisce uno dei primi segnali di voglia di normalità di un’Italia pronta a risorgere migliore di prima dalle ceneri della pandemia ancora in corso”, esordisce Cristiano Bilucaglia, fondatore del progetto Zero.
“Noi di ‘uBroker’ crediamo da sempre nella valorizzazione delle risorse umane. E la cultura, il sano divertimento, sono i vettori migliori con cui incentivare e premiare chi fa parte meritatamente della nostra squadra. Motivo per cui, come azienda, abbiamo acquistato un pacchetto di 30 posti da omaggiare ai nostri dipendenti per lo spettacolo ‘Gran Galà di cabaret’ che si terrà sabato 24 Luglio sera. Un modo per condividere un momento di aggregazione fra sorrisi e compagnia”, spiega il Presidente di ‘uBroker Srl’.
Che riprende: “Quello con Andrea Carbonara, valente ristoratore pianezzese, e con gli amici del ‘Vertigo’, è un sodalizio che prosegue felicemente da anni. Già nel 2018 ho creduto nella loro rassegna estiva, dando vita allo ‘Zero Festival Beer’, dal nome del progetto Zero che consente di azzerare le bollette di luce e gas, Canone Rai e accise incluse. Nel dicembre 2020, in occasione delle festività natalizie, con l’amico Andrea abbiamo ideato ‘Risate per cena’, il primo comic delivery italiano che portava a casa delle persone, oltre a dell’ottimo cibo, anche uno spettacolo di cabaret con grandi nomi visibile gratuitamente attraverso la piattaforma Zoom. Un modo concreto per sostenere la ristorazione, tra i settori più colpiti dagli effetti del Covid-19, regalando allegria e speranza in un momento storico fra i più difficili della vita del Paese. Crediamo che il futuro dell’Italia passi anche attraverso nuove forme di incentivo al settore spettacoli, determinante per l’economia e il traino del turismo nazionali”, conclude soddisfatto Cristiano Bilucaglia.
Tutte le informazioni disponibili sul sito vertigospettacoli.it.

Pmi, ora la fiducia aumenta e sale il tasso di occupazione

Più fiducia tra le  piccole e medie imprese torinesi:  il picco della pandemia sembra superato.

I dati sono migliori per produzione, ordini, fatturato e  saturazione degli impianti.

Torna ad essere in ripresa l’occupazione,  si registrano però ancora ritardi nei pagamenti e tensioni finanziarie.

I dati sono  dell’indagine congiunturale dell’Api. Nel complesso l’indagine congiunturale fornisce  un quadro economico locale migliore rispetto al 2020, anche se per almeno il 35% degli imprenditori le performance siano  invariate rispetto ai sei mesi precedenti.

Nell’ultimo semestre  il 25% delle imprese ha fatto ricorso alla cassa Integrazione a fronte del 49,5% del secondo semestre 2020. Per il secondo semestre di quest’anno solo il 12,1% degli imprenditori che oggi sta ricorrendo agli ammortizzatori sociali prevede di  utilizzarli nella seconda parte dell’anno. Bene il  saldo occupazionale per il primo semestre:  segna +12,7%, in ripresa rispetto al +2% di sei mesi fa.

Conad Nord Ovest lancia “I nostri Ori”

Una firma distintiva che garantisce la provenienza e la qualità dei migliori prodotti tipici locali

 

Un progetto distintivo ed identitario di Conad Nord Ovest: rispetto per la natura e i suoi ritmi, per i sapori autentici, per il territorio e per l’ambiente nel quale i nostri prodotti nascono e crescono.

Conad Nord Ovest è una realtà forte, vicina alle persone e al territorio, attiva e protagonista nella comunità nel valorizzare e sostenere le economie locali, le tradizioni ed il saper fare. Il sostegno di Conad Nord Ovest e dei suoi Soci alla passione e al lavoro dei produttori locali è un elemento distintivo, come lo è l’attenzione ai loro prodotti, che si connotano come autentiche eccellenze regionali.

Dalla volontà di valorizzare le tradizioni e le abitudini di consumo, tipiche delle regioni in cui opera la cooperativa, nasce il marchio I nostri Ori, dal primo luglio presente in tutti i supermercati di Conad Nord Ovest.  Offrire una vasta gamma di prodotti de “I nostri Ori” è il modo migliore per voler bene al proprio territorio, nonché per contribuire a far crescere l’economia dell’indotto.

Nell’ottica di un’offerta al cliente sempre più sicura e di qualità, Conad Nord Ovest si impegna da sempre nel sostenere le economie del territorio, di cui tanti piccoli e medi produttori sono i principali interpreti: nel 2020 la rete delle partnership locali ha coinvolto 1.775 fornitori per un fatturato sviluppato di 570 milioni di euro.

Per garantire l’offerta Conad Nord Ovest si fa tutore dell’integrità delle filiere produttive, dialogando costantemente con i fornitori, ribadendo la propria posizione contro il fenomeno dello sfruttamento sul lavoro e attraverso accurati controllicorretta gestione dei metodi di coltivazione, rispetto dell’ambiente, adesione ai disciplinari regionali di produzione. Un sistema di certificazione della tracciabilità garantisce la provenienza locale dei prodotti, per una filiera concretamente corta, controllata in ogni fase, dal campo fino allo scaffale del supermercato. Garantire la vicinanza tra produttore e consumatore assume un’importanza cruciale perché, oltre a preservare qualità e freschezza, è un vantaggio anche per l’ambiente: meno distanza i prodotti devono percorrere, meno imballaggi, meno energia e meno carburante saranno necessari.  Storia, tradizioni, ricette, pratiche sociali, rappresentano un patrimonio culturale fragile e preziosissimo.

“Favorire lo sviluppo dell’economia locale, valorizzando le eccellenze territoriali e promuovendo la creazione di un valore condiviso che duri nel tempo, è parte integrante del nostro impegno nei confronti delle comunità in cui operiamo ed è la nostra distintività. Un impegno che vede in prima linea i nostri Soci sul territorio che, rendendosi anche partecipi della selezione dei prodotti stessi, garantiscono ai propri clienti qualità certificata, assortimento, tipicità e valorizzazione delle economie locali. – ha dichiarato Marco Antonio Brambilla, Direttore Business di Conad Nord Ovest – Da sempre Conad Nord Ovest coltiva una particolare sensibilità e vicinanza al territorio, alla sua conformazione e alle sue potenzialità, rendendogli omaggio grazie ad un costante impegno volto a tutelarne le peculiarità, a promuoverne le delizie e a valorizzarne le risorse: scegliere di promuovere prodotti locali, è un modo per creare sviluppo nelle comunità.”

Il marchio “I nostri Ori” racchiude e valorizza ancora di più i “Consorzi Ori”organizzazioni di produttori ortofrutticoli, nati per volontà di Conad Nord Ovest a partire dal 2010, conciliando le necessità di qualità dei prodotti con il ruolo che svolgono tantissime piccole eccellenze regionali. Ad oggi sono 121 le aziende aderenti ai Consorzi: Ori di Toscana (dal 2010) – 42 aziende agricole socieOri del Lazio (dal 2013) – 24 aziende agricole socie; Ori di Sardegna (dal 2014) – 25 aziende agricole socie; Ori di Piemonte (dal 2020) – 13 aziende agricole socie; Ori di Val d’Aosta (dal 2020) – 9 aziende agricole socie; Ori di Liguria (dal 2020) – 8 aziende agricole socie. Nel secondo semestre 2021 sarà attivato il Consorzio Ori dell’Emilia.

 

“Il legame solido con i produttori locali che con il lancio del nuovo brand “I nostri Ori” si rafforza, racchiude tutta la nostra responsabilità verso i clienti, il territorio e l’ambiente. – ha dichiarato Alessandro Bacciotti, Direttore Commerciale di Conad Nord Ovest – Non un semplice marchio, ma una garanzia, un lavoro costante di ricerca e selezione: prodotti sottoposti a controlli rigidi e certificati e ben identificabili con il territorio, che garantiscono, grazie ad una filiera corta, maggiore freschezza ed eccellente qualità.”

 

La quota di vendita dei prodotti ortofrutticoli commercializzati a marchio ORI, nelle regioni Toscana, Lazio e Sardegna, nel 2020 ha espresso un’incidenza di oltre il 20% sul valore complessivo di fatturato del totale venduto ortofrutta. Tutti hanno ottenuto dall’ente Certiquality la certificazione della filiera produttiva (norma Uni En Iso 22005).

 

“Abbiamo voluto realizzare un brand per riconoscerci e distinguerci riunendo sotto un’unica firma tutte quelle specialità agroalimentari delle regioni in cui siamo presenti.” – spiega Loretta Raffaelli, Direttore Marketing di Conad Nord Ovest – “Il nuovo brand ha lo scopo di coniugare al meglio aspetti determinanti: l’origine regionale, rappresentata dalla silhouette della regione, la continuità con i Consorzi Ori ed il richiamo alla terra grazie alle scelte cromatiche associabili al territorio e alla concretezza”

Il marchio “I nostri Ori” valorizza anche il Consorzio Ori del Mar Tirreno, che da luglio 2016 promuove la pesca sostenibile e garantisce visibilità e presenza del pescato fresco nei punti di vendita di Conad Nord Ovest. Dalla nascita ad oggi, sono stati circa 600.000 i kg di pesce pescato e allevato.

Il progetto “I nostri Ori” rientra a pieno titolo nell’impegno di Sosteniamo il futuro, che mette a sistema azioni concrete e quotidiane basate sulla partecipazione, sull’inclusività e sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale. In questa ottica, valorizzare le filiere alimentari italiane, significa non soltanto garantire un acquisto sostenibile dei prodotti, ma anche fornire un supporto concreto di creazione di valore e di fatturato per tutto il made in Italy.