ECONOMIA- Pagina 144

Distribuzione gas, Iren cede quote

IREN conferma l’intenzione di cedere una quota di minoranza di una newco operativa nel settore delle reti di distribuzione gas entro la fine del 2023, come anticipato nel Piano Industriale al 2030 presentato il 23 Marzo 2023.

L’obiettivo è l’individuazione di un partner finanziario che permetta a Iren di incrementare il livello di competitività in occasione delle future gare per l’affidamento delle concessioni gas sia in territori dove IREN è già presente che in territori nuovi e sinergici, e che supporti il piano di investimenti previsto dal Gruppo a Piano Industriale per le reti di distribuzione gas con oltre €750M di investimenti destinati alla transizione energetica, alla digitalizzazione e all’adeguamento dell’infrastruttura al futuro utilizzo di miscele di gas naturale e idrogeno.

A fine 2022, la rete di distribuzione gas di IREN è composta da 8.160 km di rete e ha un valore tariffario riconosciuto (RAB) pari a 724 milioni di euro.

Le interlocuzioni risultano al momento ancora in una fase preliminare.

L’arcivescovo Repole: “Non arrendersi alla precarietà”

LE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO DI TORINO IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO

“Dovrebbe essere la condizione di tutti: avere un lavoro sicuro e adatto ai ritmi della vita. La Bibbia ne fa un requisito fondamentale quando riferisce che «Dio prese l’uomo e lo depose nel Giardino dell’Eden, perché lo lavorasse e lo custodisse» (Gen. 2, 15). La Costituzione Italiana vorrebbe che il lavoro fosse la sicurezza di tutti (art. 1). Invece oggi la caratteristica principale del lavoro è purtroppo l’insicurezza, l’instabilità: è #precarietà dei contratti che non danno garanzie di durata nel tempo, è #svuotamento dei salari che non reggono l’aumento vertiginoso dei prezzi, è #deregolazione dei turni del lavoro e del commercio che non hanno più orari e stravolgono i ritmi delle famiglie, tengono i genitori lontani dai figli o dai familiari anziani anche nei giorni di festa, anche la sera… Stiamo entrando nel tempo della precarietà, che è l’esatto contrario della sicurezza. Dobbiamo rassegnarci a tutto questo? È proprio tutto ineluttabile?”
(ROBERTO REPOLE, Arcivescovo)- Diocesi di Torino

Riconoscimento del Distretto del cibo e del vino Langhe-Monferrato e del Distretto del cibo del Roero

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa  ha riconosciuto ufficialmente ai sensi del Regolamento regionale n. 4 del 13 novembre 2020 ”Individuazione e disciplina dei Distretti del Cibo”, il Distretto del cibo e del vino Langhe – Monferrato e il Distretto del cibo del Roero, dando comunicazione al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste per la loro iscrizione all’albo nazionale dei Distretti del Cibo.

Lassessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte sottolinea che il riconoscimento dei due Distretti non può che essere un ulteriore opportunità di valorizzazione per i Comuni e le realtà economiche che ne fanno parte, dai Consorzi di tutela, alle associazioni di produttori e realtà imprenditoriali, grazie ai quali abbiamo produzioni vitivinicole e agroalimentari che hanno reso unici e rinomati a livello internazionale ii territori coinvolti.

Il nuovo Distretto del Cibo e del Vino Langhe – Monferrato è stato costituito dai due principali Consorzi di tutela del territorio, il Consorzio Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato e il Consorzio per la tutela dell’Asti, da cui è partita l’iniziativa, insieme al Consorzio Tutela Vini d’Acqui, Consorzio Tutela Cardo gobbo Nizza Monferrato, GAL Terre Astigiane nelle Colline patrimonio dell’Umanità soc. coop, Associazione Astesana strada del Vino e del Cibo. L’obiettivo è di operare in modo sinergico per promuove il territorio e le risorse agroalimentari e vitivinicole, consolidare e sviluppare l’offerta turistica, le attività economiche che perseguono la sostenibilità economica, ambientale e sociale. E’ previsto un Piano triennale di promozione per gli anni 2023, 2024, 2025 per la valorizzazione dell’Astigiano, Monferrato Astigiano, Piana Casalese, Acquese e Valle Bormida, Langhe.

L’intera area, in cui ricadono i 197 Comuni distribuiti nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, a vocazione vitivinicola ampiamente storicizzata, si caratterizza per le produzioni di vini di qualità Docg e Doc, per le eccellenze agroalimentari certificate Dop, Igp e Pat, per le peculiarità paesaggistiche, ambientali e culturali comprendendo il Sito Unesco Paesaggi Vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato articolato in La Langa del Barolo, Le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, Il Monferrato degli Infernot, Il Castello di Grinzane Cavour.

Il Distretto del cibo del Roero, che comprende 24 Comuni (23 nel Cuneese e Cisterna d’Asti in provincia di Asti), ha come ente capofila l’Associazione valorizzazione Roero e coinvolge l’Associazione Sindaci del Roero, il Mercato ortofrutticolo del Roero, l’Associazione per i Paesaggi vitivinicoli Langhe Roero Monferrato, le associazioni agricole Condiretti, Cia, Confagricoltura del Cuneese, Confartigianato Cuneo, Associazione commerciati Albesi, Ascom Bra. La finalità è promuovere uno sviluppo omogeneo delle filiere agroalimentari presenti nell’area attraverso un piano di attività condiviso che coinvolge le aziende agricole, commerciali e artigiane del Distretto che rappresentano il tessuto imprenditoriale del territorio caratterizzato per la produzione dei prodotti di qualità certificata che commercializzano sui mercati nazionali e internazionali.

Ad oggi in Piemonte sono in totale tre i Distretti del cibo riconosciuti con il nuovo Regolamento regionale (il Distretto del Chierese-Carmagnolese è stato il primo ad ottenere il riconoscimento, nel 2022).

Le imprese di Torino e del Piemonte in campo per la ricostruzione in Ucraina

Il Piemonte è in campo per la ricostruzione in Ucraina. Alla conferenza bilaterale sulla ricostruzione convocatanei giorni scorsi a Roma ha partecipato un primo gruppo composto da oltre una trentina di aziende, ma sono numerose le realtà del territorio che hanno manifestato alle proprie associazioni di categoria l’intenzione a prendere parte alla ripartenza del Paese. Questa partecipazione è la risposta all’invito che proprio a Torino era arrivato dall’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk, in occasione della sua visita al Grattacielo Piemonte lo scorso 9 marzo. L’ambasciatore aveva ricordato che il Piemonte era stata una delle prime regioni a correre in aiuto dell’Ucraina dopo lo scoppio della guerra – con l’invio di aiuti, l’accoglienza dei profughi e le missioni umanitarie per portare all’ospedale Regina Margherita di Torino una ventina di bambini in modo che potessero proseguire in sicurezza le cure oncologiche – e ne aveva auspicato un coinvolgimento pieno anche nella ricostruzione.

Per il presidente Alberto Cirio e l’assessore alle Attività produttive della Regione Piemonte è quindi importante che aziende piccole e grandi del territorio siano in campo per contribuire alla ripartenza dell’Ucraina fin d’ora, nonostante il conflitto sia ancora in corso. La partecipazione alla Conferenza a Roma è stato un primo passo, ma siamo già al lavoro con l’Ambasciata Ucraina a Roma per individuare una regione ucraina con la quale sottoscrivere un memorandum di collaborazione e mettere a disposizione quanto il Piemonte può offrire per la ricostruzione ed il ritorno alla normalità.

Primo Maggio in piazza all’insegna di lavoro e partecipazione

Per il Primo Maggio e a Torino Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato una serie di eventi per celebrare questa importante giornata dedicata al lavoro, all’insegna di “lavoro, tolleranza, partecipazione”. Il ritrovo è in programma alle 9 in Piazza Vittorio, da dove una sfilata partirà alle 9:30 per raggiungere Piazza San Carlo. Al termine della sfilata, Domenico Lo Bianco, segretario generale della Cisl, terrà un comizio in rappresentanza dei tre sindacati. Durante l’evento, interverranno rappresentanti della Gioventù Operaia Cristiana, lavoratori e dipendenti di varie aziende di Torino. Il sindaco Stefano Lo Russo ha sottolineato l’importanza del lavoro per la città e l’assessore regionale Andrea Tronzano ha elogiato il dialogo costruttivo tra i sindacati e le istituzioni locali.

Mirella Abbà, allevatrice di Favria, delegata Coldiretti Donne Impresa

Mirella Abbà, 36 anni, è la nuova delegata provinciale di Coldiretti Donne Impresa Torino.

Mirella Abbà, lavora nell’azienda agricola di famiglia, “Cascina Impero”, a Favria Canavese, dove alleva mucche da latte oltre che produrre energia elettrica e concime naturale dalle deiezioni animali, processate in un moderno impianto di produzione di biogas.

Mirella resterà in carica 5 anni e succede a Maria Bono che ha chiuso il suo mandato. Affiancano la neo delegata provincia le vice delegate Paola Chicco, Carmagnola e Nicla Martile in Roggero, Rivoli.

Le altre componenti del Coordinamento rappresentano le Zone in cui è suddivisa l’organizzazione provincia di Coldiretti. Sono: Renata Fiorina, zona di Carmagnola; Marta Bianco, zona di Ciriè; Tiziana Merlo, zona di Rivarolo; Valentina Cresto (designata nel Coordinamento regionale) zona di Rivarolo; Cinzia Marchetti, zona di Pinerolo; Cinzia Bricco zona di Pinerolo; Mara Sgarbi zona di Pinerolo; Daniela Cerrato zona di Rivoli; Sabina Bertola zona di Torino; Patrizia Sola zona di Torino; Ornella Cravero zona di Chivasso; Chiara Lovera, zona di Chivasso; Samanta Zolin zona di Bussoleno.

Il Coordinamento è stato eletto dall’assemblea delle delegate che si è svolta nella mattinata dedicata al confronto generazionale tra donne coltivatrici dirette: “Donne che custodiscono la Terra”. All’evento hanno partecipato, oltre al presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, al direttore Andrea Repossini e alla segretaria provinciale di Coldiretti Donne Impresa, Elisa D’Amore anche una delegazione di studentesse dell’Istituto agrario Prever di Osasco accompagnate dalla dirigente scolastica Roberta Martino e l’esperta di sicurezza alimentare presso il Ministero della Salute, Maria Caramelli.

Il dialogo con la professoressa Martino, le studentesse, la dottoressa Caramelli (che è veterinaria) e le delegate di Coldiretti Donne Impresa ha fornito ottimi spunti di riflessione sul futuro dell’agricoltura minato dai cibi sintetici e sulla necessità che siano proprio le donne imprenditrici agricole le prime “testimonial” e promotrici della sicurezza e della qualità del cibo italiano che fa grande il nostro Paese.

«Noi imprenditrici agricole – ha commentato Mirella Abbà – dimostriamo tutti i giorni, con le nostre famiglie, l’importanza di fare sempre meglio per offrire prodotti sempre più salutari e sempre più sostenibili. Mandiamo avanti le nostre aziende con senso di responsabilità, anche conciliando i tempi del lavoro con quelli della famiglia, perché sappiamo che dal nostro lavoro dipende il futuro di tutti».

Giachino: “importante che il Consiglio dei Ministri si riunisca il Primo Maggio”

Deve diventare la Giornata per creare occasioni di lavoro per chi oggi il lavoro non lo ha.
 Caro  Direttore,
Il lavoro è il primo problema del nostro Paese , checche’ ne pensi la Signora Schlein che pensa solo ai diritti. Per creare posti di lavoro seri e non di breve durata occorre rilanciare la crescita economica in modo strutturale con investimenti nelle infrastrutture , dalla TAV alla tangenziale est o quarta corsia, e una politica industriale che rafforzi la nostra manifattura d’Europa che è ancora molto competitiva sul mercato internazionale.
Noi di SILAVORO, che denunciamo la mancanza di lavoro e il suo impoverimento da Aprile 2016 , e che abbiamo il merito di aver indetto la Grande Manifestazione di Piazza per la TAV, il 10.11.2018, apprezziamo molto che il Governo si riunisca proprio il Primo Maggio per decidere misure a favore del lavoro. Negli ultimi vent’anni i salari italiani non sono aumentati e che domani si decida di ridurre la tassazione del lavoro facendo arrivare più soldi nelle tasche dei lavoratori è il modo migliore per festeggiare il lavoro.
A proposito del Reddito di Cittadinanza noi non possiamo rifarci a ciò che diceva Camillo Benso ,Conte di Cavour , del tutto attuale :” L’assistenza ai miseri è dovere sociale di una Società economicamente sviluppata e deve solo essere gestita in modo da evitare che, in presenza di una domanda di forza lavoro sul mercato, possa rendersi preferibile la condizione di assistito a quella di lavoratore”. Ecco perché valutiamo positive le intenzioni del Governo Meloni che si rifanno in pieno alla tesi del maggiore artefice  della Unità d’Italia.
Mino GIACHINO
Associazione SILAVORO

Accenture e il Politecnico di Torino, accordo triennale di collaborazione

Per rafforzare le sinergie di entrambi sul territorio.

L’accordo, finalizzato questa mattina attraverso un incontro tra il Magnifico Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, e Mauro Marchiaro,  Responsabile Industry X di Accenture Italia, ha l’obiettivo di favorire la cooperazione reciproca in attività di ricerca, di formazione didattica avanzata e di progetti di innovazione a livello locale e internazionale.

Accenture è impegnata da sempre nella valorizzazione delle eccellenze locali, supportando il patrimonio industriale e sociale e favorendo la crescita dei talenti, nell’ottica di creare nuovo valore per il Paese e per l”ecosistema” ha commentato Mauro Marchiaro, Responsabile Industry X di Accenture Italia. “A Torino siamo presenti anche con un centro dedicato allo sviluppo di prodotti e servizi connessi e intelligenti, dove aiutiamo le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale. Crediamo che il nuovo accordo avviato con il Politecnico di Torino – con cui da tempo collaboriamo su diverse iniziative accademiche e che rappresenta per noi un prezioso bacino di talenti – possa rafforzare ulteriormente il nostro legame con questo territorio, favorendo la diffusione di conoscenze ed esperienze su tecnologie fondamentali per il mercato e per la società come Cybersecurity, Data Analytics e Artificial Intelligence, generando, così, valore a 360° e supportando l’innovazione anche a livello nazionale e globale

 

Il Rettore Guido Saracco ha aggiunto: “Questo accordo amplierà per i nostri studenti le opportunità di formazione e di sbocchi lavorativi al termine del percorso di studi, preparandoli a rispondere pienamente a quelle che sono le attuali richieste del mercato.  Il programma di Accenture permetterà infatti di potenziare ed ampliare la nostra offerta formativa, creando le figure professionali che attualmente non esistono, o sono difficilmente intercettabili

Fondi Pnrr per rigenerare in Piemonte i siti di interesse storico. Coinvolto un comune su cinque

Quasi un comune piemontese su cinque ospita un sito di interesse storico che sarà rigenerato con i fondi del Pnrr: in meno di un anno finanziati più di 400 progetti culturali per un valore di quasi 130 milioni di euro

 

Nel Torinese sono stati finanziati 57 progetti in 44 comuni per un valore di 6,922 milioni e una ricaduta economica di 8,5 milioni

 

Ci sono anche 44 comuni del Torinese tra i 311 che si sono aggiudicati risorse del Pnrr per rigenerare un sito di interesse storico. Il bando è destinato complessivamente in Piemonte a duecentoquindici comuni, quasi uno su cinque, che ospitano un sito di interesse storico che sarà rigenerato grazie ai fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza: edifici del passato, chiese e antichi casali distribuiti praticamente su tutte le otto province. Una radiografia emersa dall’ultima graduatoria dei programmi di recupero degli edifici rurali stilata dalla Settore Cultura della Regione Piemonte che finora ha assegnato quasi 130 milioni di euro su alcune linee del Pnrr, di cui gli ultimi 38,2 milioni serviranno a recuperare edifici storici oggi in disuso o in stato di degrado attraverso 311 progetti che avranno una ricaduta economica di 49,7 milioni di euro.

Per il Presidente della Regione e l’assessore alla Cultura la ricognizione dei progetti, soltanto per quanto riguarda l’ultima assegnazione, racconta un Piemonte capace di raccogliere e sfruttare in pieno la sfida di spendere praticamente tutte le risorse messe a disposizione dal Pnrr hanno osservato. Gli investimenti sulla cultura sono ormai un asset e nello stesso tempo un patrimonio di cui è dotato il Piemonte.

Nel Torinese sono stati finanziati 57 progetti in 44 comuni per un valore di 6,922 milioni e una ricaduta economica di 8,5 milioni di euro

Ala di Stura (Pian Belfè): risanamento Baita rurale di Pian Belfè con annesso antico lavatoio e abbeveratoio per il bestiame;

Angrogna-Località Ciabas: intervento di risanamento conservativo, copertura facciate serramenti del tempio del Ciabas;

Arignano: restauro del mulino di Arignano, un mulino ad acqua della prima metà dell’800, dal punto di vista architettonico è uno splendido esempio di edificio rurale di ispirazione neoclassica;

Bardonecchia: consolidamento geologico e messa in sicurezza della chiesa parrocchiale di Millauress;

Bollengo località Pessano: recupero paesaggio rurale di Pessano adiacente alla chiesetta di Santissimi Pietro e Paolo;

Bollengo: restauro chiesetta di Santa Eurosia. Messa in sicurezza, Restauro e Recupero Funzionale della Chiesetta barocca di Santa Eurosia sita nel Comune di Bollengo (TO) lungo la Via Francigena di Sigerico.

Borgiallo: progetto «Sentieri tra arte e natura» che prevede il restauro conservativo di diverse edicole votive e pitture murarie sacre presenti lungo antiche strade vicinali e sentieri nel Comune di Borgiallo;

Bussoleno-Località Grangia dell’Alpe: ristrutturazione rustici;

Buttigliera Alta: recupero funzionale per la conservazione e valorizzazione culturale e paesaggistica e turistica della torre della Bicocca;

Candiolo: risanamento e recupero edificio rurale in Bosco Le Risere. L’immobile oggetto di intervento è situato nel Parco di Stupinigi, nel Sito Rete Natura 2000 “Stupinigi” e in zona oggetto di dichiarazione di notevole interesse pubblico. L’immobile fa parte di un complesso di edifici classificati dal Piano d’Area del Parco Naturale di Stupinigi come “fabbricati d’epoca”;

Candiolo-Cascina Parpaglia: intervento sull’antica chiesa Maria dell’Immacolata;

Caprie- Borgo Case Mandria: recupero e valorizzazione fabbricato rurale Borgo case Mandria;

Castellamonte: il progetto si pone l’obiettivo di tracciare un percorso per proiettare la cappella dell’Assunta presso il Castello di Castellamonte verso una nuova dimensione, improntata alla tutela e alla valorizzazione di una realtà rurale antica, affinché ritorni ad essere un elemento di riferimento per la comunità locale;

Castiglione Torinese-Gerbas: cascina il Gerbas, recupero cascinale del ‘700;

Chieri: rifunzionalizzazione e restauro della Cascina Rubiotto;

Chivasso- Frazione Mandria: realizzazione di illuminazione su corte d’onore del complesso settecentesco della regia mandria realizzato dai Savoia per l’allevamento dei cavalli per rendere gli spazi pubblici praticabili in sicurezza e scoraggiare attività criminose o atti vandalici sui fabbricati adiacenti;

Condove-Frazione Mocchie: canonica della castellania abbaziale di Mocchie. Il progetto prevede la creazione di uno spazio espositivo nella località di villeggiatura di Mocchie soprattutto a favore dei turisti estivi mediante la rifunzionalizzazione della canonica antica della parrocchia, ora in stato di abbandono.

Condove-Cappella Madonna del Castello: recupero cappella della Beata Vergine Assunta.

Condove Frazione Frassinere: restauro della Cappella Volpi;

Condove-Reno Inferiore: il progetto prevede la ristrutturazione e il recupero del fabbricato adibito ad antico forno della borgata Reno e del fabbricato destinato ad essere adibito a contenitore culturale e luogo di dialogo tra la cultura scientifica e i cittadini nonché alla promozione enogastonomica del territorio;

Courgnè-Località Vernetti-Salto: restauro casa Forte di Torre Pietra;

Cumiana: restauro e risanamento conservativo del rustico Flandinet;

Groscavallo-Campo della Pietra: consolidamento, restauro e recupero della chiesetta alpina del 1522;

Ingria-Frazione Querio: casa museo dell’Arrotino. Il progetto prevede il recupero e il restauro conservativo della casa alpina, consistente in un’opera di conservazione di tutti gli elementi costruttivi presenti;

Lanzo Torinese: recupero della Cappella campestre di San Giacinto e ripristino dell’area prospiciente per favorirne la fruizione e valorizzare la componente storico, culturale e paesaggistica del sito, ubicato in una posizione panoramica nella riserva naturale del Ponte del Diavolo di Lanzo Torinese Belvedere di San Giacinto;

Mezzenile Località Plissy: restauro conservativo e risanamento percorso di arte sacra cappella San Giuseppe di Mezzenile;

Moncalieri: ripristino funzionalità aree di protezione ambientale a Moncalieri, strada Castel Vecchio;

Mompantero frazione Castegneretto: restauro cappella della Madonna del Castegneretto;

None: cascina Rondellino ristrutturazione del fabbricato.

Novalesa: restauro degli affreschi della cappella di Sant’Anna. La piccola cappella sorge in una frazione rurale, luogo di passaggio di un nutrito turismo interessato ai sentieri che percorrono il paesaggio alpino.

Novalesa-Frazione San Pietro: Abbazia dei santissimi Pietro e Andrea a Novalesa riqualificazione e valorizzazione del sagrato della chiesa Abbaziale;

Orbassano-Podere cascina Gorgia: restauro e valorizzazione e messa in sicurezza del basso fabbricato ad uso forno ubicato nell’area pertinenziale del podere Cascina Gorgia;

Oulx-Frazione Chateau Beaulard : restauro della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo;

Pavarolo: l’intervento riguarda la riqualificazione di un cascinale caratterizzante il tessuto storico e paesaggistico di Pavarolo;

Pinerolo: intervento sulla cascina Ai Nana che consentirà di far rivivere funzionalmente le componenti di architettura vegetale;

Pinerolo: ristrutturazione e recupero del fabbricato adibito ad antico forno della borgata Reno e del fabbricato destinato ad essere adibito a contenitore culturale e luogo di dialogo tra la cultura scientifica e i cittadini nonché alla promozione enogastonomica del territorio;

Pinerolo-Cascina Danesy: recupero funzionale compendio rurale;

Pinerolo-Località Baudenacca: restauro degli apparati decorativi pittorici del complesso rurale del Colombretto;

Pinerolo-Ai Nana: cappella di San Giovanni Battista. Il progetto di restauro e valorizzazione della Cappella di San Giovanni Battista si pone l’obiettivo di rendere nuovamente visitabile in sicurezza, creando un percorso che renda possibile restituire alla cappella di San Giovanni Battista una nuova dimensione, legata alla progettazione culturale, al turismo ecosostenibile, alla esplorazione del territorio rurale e alla riscoperta della storia del territorio;

Ribordone-Località Boscalera: recupero del crotin edificio rurale tipo per stagionatura formaggi e forno di borgata;

Salbertrand: restauro cappella di San Pancrazio;

San Secondo di Pinerolo-Miradolo: risanamento e recupero funzionale dei rustici del castello di Miradolo;

Sant’Ambrogio di Torino-Frazione San Pietro: restauro della Cappella Madonna di Fatima e Sant’Anna;

San Carlo Canavese: risanamento conservativo e recupero funzionale della cappella di San Gerolamo. Con l’intervento in programma si intende riportare all’antico splendore la storica cappella di San Gerolamo annessa alla nota Cascina Gonetta della prima metà del Settecento.

San Raffaele Cimena: tutela e promozione dei territori della collina torinese con la valorizzazione dell’offerta agricola ed ecoturistica della struttura di Cascina Malerbe;

Settimo Vittone: risanamento conservativo dell’abitazione rurale e dei Pilun siti in località Piole e lungo la via Francigena. L’intervento prevede il risanamento conservativo di un’abitazione rurale risalente al 1766 e del contesto terrazzato e vitato di cui è parte integrante in località Piole, Montestrutto, comune di Settimo Vittone. L’edificio è inserito un una conca terrazzata che degrada fino alla piana di proprietà dell’Azienda viticola Giovanetto e che si attesta lungo la via Francigena;

Settimo Vittone Località Pissapolla: risanamento conservativo della cascina;

Sparone Località Onzino: casa di forte di Onzino recupero e restauro;

Trana-Frazione Pianca: messa in sicurezza e conservazione della cappella Madonna del Belvedere;

Valchiusa-Borgata di Cantoncello: recupero di fabbricati storici della borgata di Cantoncello di Valchiusella;

Verolengo: Località Madonnina: recupero conservativa dell’ex molino di forno;

Verrua Savoia: opere di restauro e messa in sicurezza per la valorizzazione della chiesa campestre di Santa Lucia. La chiesa di Santa Lucia è una cappella situata in località Sivrasco, costruita nel 1695 nel sito di una preesistente cappella campestre dedicata alla Madonna del Carmine;

Verrua Savoia-Località Rocca: recupero funzionale casa colonica annessa alla fortezza di Verrua Savoia ai fini della realizzazione di un chiosco;

Villafranca Piemonte: lavori di consolidamento e restauro della chiesa di San Grato;

Villafranca Piemonte: restauro tettoie della cascina facente parte del complesso architettonico del castello di Marchierù;

Villarfocchiardo-Borgata Banda: Conservazione e recupero dei fabbricati dell’antica Certosa di Banda sita nel comune di Villar Focchiardo;

Volvera-Cascina Pascolo Nuovo: restauro e risanamento conservativo parziale del palazzotto Juva;

Mobilità, ecco il bonus retrofit

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Il Bonus retrofit chiarisce ulteriormente come le auto elettriche non siano il futuro, bensì il presente. Per quanto permangano dei forti dubbi, come sul fronte della produzione e dello smaltimento delle batterie, e i costi d’acquisto siano generalmente elevati, questa motorizzazione rappresenta la prima grande risposta dell’Unione europea all’inquinamento causato dalla viabilità.

Il Bonus retrofit offre un contributo economico nella sostituzione del motore endotermico originale. Si tratta di una totale riqualificazione di un veicolo, che diventa economicamente sostenibile grazie al contributo previsto dalla Legge di bilancio 2022.

Un passo importante nell’ampio progetto di decarbonizzazione del sistema dei trasporti, con il Bonus retrofit che mette a disposizione dei singoli richiedenti un contributo economico massimo di 3500 euro.

Nello specifico l’aiuto offerto dal governo prevede di contribuire alla copertura del 60% della spesa sostenuta per la riqualificazione del proprio veicolo ma, avendo un tetto, la percentuale indicata non è sempre rispettata.

Altro aiuto è rappresentato dalla copertura del 60% delle spese che riguardano l’imposta di bollo per l’iscrizione al PRA e l’imposta provinciale di trascrizione.

Possono richiedere il contributo del governo tutti i proprietari di veicoli con motore a combustione che hanno riconvertito il proprio mezzo entro il 31 dicembre 2022. Ecco i mezzi, per trasporto persone e merci, inseriti nell’elenco ministeriale: tutti i veicoli rientranti nella categoria M1, destinati al trasporto di persone, con un massimo di 8 posti a sedere, eccezion fatta per il sedile del conducente; tutti i veicoli delle categorie M2 e M3, destinati al trasporto di persone, con più di otto posti a sedere, oltre al sedile del conducente; tutti i furgoni adibiti al trasporto merci, rientranti nella categoria N1, con una massa non superiore a 3,5 tonnellate.

Chiunque volesse accedere al Bonus retrofit potrà presentare domanda all’indirizzo retrofit.consap.it. Si richiederà accesso tramite SPID, indicando tutti i dati richiesti, da quelli anagrafici alla targa e categoria del veicolo, dalla data della riconversione all’IBAN bancario.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.