ECONOMIA- Pagina 135

Università e Faro: investimento di 430mila euro per attività formativa

L’ACCORDO 
Il Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatrica dell’Università degli Studi di Torino e la Fondazione FARO hanno stretto un importante accordo per incrementare l’offerta formativa in cure palliative il cui bisogno dalla cittadinanza e dalla comunità scientifica è avvertito in modo sempre più urgente. Con grande soddisfazione di entrambi gli Enti, è stata approvata la proposta che vede la Fondazione FARO, da 40 anni impegnata a garantire cure palliative specialistiche, sostenere importanti attività formative promosse dall’Università di Torino fino al 2027.
«Per la FARO è un investimento di 430mila euro, reso possibile dal Fondo “Alfredo Cornaglia” gestito dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e fortemente voluto da tutto il Consiglio d’Amministrazione» commenta il presidente della Fondazione FARO Giuseppe Cravetto.
«L’accordo di collaborazione con l’Università di Torino ci inorgoglisce e apre proprio in quest’anno così importante una strada fondamentale per il futuro – dichiara il direttore generale della Fondazione FARO Luigi Stella -. Ringraziamo la Compagnia di San Paolo, il prof. Umberto Ricardi, Direttore della Scuola di Medicina, che fin da subito ha colto le potenziali benefiche ricadute di questo accordo per la formazione di base e specialistica degli infermieri che si occuperanno di cure palliative e il prof. Valerio Dimonte, responsabile per il Dipartimento di Scienze della sanità Pubblica e Pediatriche dell’attuazione del progetto, anche per la parte che riguarda la formazione degli operatori sociosanitari nelle RSA, per aver reso possibile tutto questo».
«La Fondazione Compagnia di San Paolo sostiene da sempre le attività della Fondazione FARO, con contributi annuali e con ulteriori risorse attraverso il “Fondo Opera di Alfredo Cornaglia”, gestito secondo le volontà del medico e benefattore Alfredo Cornaglia. Grazie al Fondo, e alla collaborazione attivata con l’Università di Torino, sarà possibile costituire una nuova leva di operatori sanitari specializzati in cure palliative che potranno essere inseriti successivamente nel mondo del lavoro e, in particolare, nelle strutture della Fondazione FARO, ampliando l’offerta assistenziale. Il Fondo rappresenta un modello nella relazione tra Compagnia di San Paolo e i benefattori privati, che consente alla nostra Fondazione di agire come una piattaforma filantropica aperta, mettendo a disposizione professionalità e competenze per il bene comune» afferma Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Nello specifico, la FARO contribuirà alla copertura economica del Master Universitario di I livello in “Cure palliative e terapia del dolore” rivolto a infermieri e fisioterapisti. Il Dipartimento si impegna per tutta la durata dell’accordo a progettare e a erogare il Master, sia direttamente attraverso proprio personale docente e ricercatore, sia attraverso altre risorse che si rendessero eventualmente necessarie per un massimo di 15 partecipanti.
Inoltre, per conseguire gli obiettivi individuati, la FARO metterà a disposizione sei borse di studio destinate agli studenti del corso di laurea triennale in Infermieristica delle sedi dell’Università degli Studi di Torino che abbiano presentato un progetto di tesi sulle cure palliative, su aspetti clinico assistenziali, relazionali comunicativi ed educativi nei confronti dei pazienti e dei loro caregiver. Tre borse di studio saranno invece destinate agli studenti del corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche delle sedi dell’Università di Torino che abbiano presentato un progetto di tesi sull’assistenza avanzata, sull’organizzazione della rete delle cure palliative, sulla formazione del personale addetto alle cure palliative, sia a domicilio, sia in struttura. L’individuazione dei destinatari delle borse di studio è affidata al Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche e successivamente comunicata alla FARO.
Inoltre, la Fondazione FARO permetterà la realizzazione di un progetto dell’Università di Torino dedicato al personale sociosanitario occupato nelle RSA dell’area torinese, un intervento volto a migliorare le capacità comunicative degli operatori nei casi di fine vita e la loro capacità di riconoscere il bisogno di cure palliative.
L’accordo nasce dalla consapevolezza che, nonostante lo sviluppo delle reti di cure palliative previsto con l’introduzione della legge 38 del 2010 e l’opera di promozione della cultura delle cure palliative promossa della FARO, a oggi l’offerta formativa in cure palliative non è sufficiente per soddisfare il bisogno di operatori specializzati nel mondo della sanità pubblica e privata e la diffusione della cultura e della pratica delle cure palliative. La necessità di personale specializzato e formato all’approccio delle cure palliative è in aumento e necessita di un vasto e duraturo intervento formativo a cui risponde questa importante collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatrica dell’Università degli Studi di Torino e la Fondazione FARO.

Il Premio Women Value Company a Nunzia Giunta

Torino, 15 giugno 2023 – L’imprenditrice Nunzia Giunta, socio e amministratore delegato dell’azienda torinese Uomo e Ambiente, Società Benefit di servizi di consulenza e formazione, riceve oggi a Roma il Premio Women Value Company, assegnato dalla Fondazione Bellisario in collaborazione con il Gruppo Intesa Sanpaolo.

Il prestigioso Premio Marisa Bellisario, istituito nel 1989, celebra e riconosce il talento espresso dalle donne nei vari ambiti del vivere civile, sia a livello nazionale sia internazionale. La celebre Mela d’Oro, che simboleggia la forte personalità delle oltre 500 donne insignite del premio, viene attribuita a coloro che si sono distinte per il loro operato nelle aziende.

Il premio Women Value Company – Intesa Sanpaolo in particolare è dedicato alle piccole e medie imprese che attuano concrete e innovative politiche di inclusione, valorizzano il talento femminile e il merito, sviluppano soluzioni efficaci di welfare aziendale.

Giocando con le parole – commenta Nunzia Giunta ricevendo il riconoscimento – amo definirmi ‘amministratore delicato’. Con questo, cerco di promuovere l’idea che sia possibile una forma di leadership che non usa la forza come strumento di imposizione, ma sceglie la gentilezza e l’empatia come fattore di aggregazione e coinvolgimento delle persone, anche e soprattutto in azienda.”

Guidare con l’esempio è, d’altronde, l’approccio stesso della società fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 2004. L’azienda nasce per proporre servizi di consulenza su compliance, sistemi di gestione e modelli organizzativi, con lo scopo di accompagnare le imprese verso logiche di sviluppo sostenibile.

Uomo e Ambiente Società Benefit e B Corp ha ottenuto nel 2023 la medaglia di Platino EcoVadis, con un rating ESG che la colloca in una ristretta élite del 1% delle migliori organizzazioni valutate a livello. Nel 2022, Uomo e Ambiente è stata una delle prime 10 aziende in Italia ad ottenere la certificazione per la Parità di Genere.

Le soluzioni delle imprese piemontesi per combattere la crisi energetica

Rimodulazione prezzi, riduzione profitto, autoproduzione, efficientamento e rinegoziazione contratti.

 

l’incidenza media delle bollette di gas ed elettricità nei bilanci delle aziende è raddoppiata tra il 2021 e il 2022.

 

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Piemonte): “dobbiamo continuare a lavorare affinché non si ripeta una crisi del genere e soprattutto che, i danni, si scarichino sulle imprese, in primis su quelle più piccole e più deboli dal punto di vista finanziario”.

 

La crisi energetica e le speculazioni hanno colpito duramente le imprese artigiane del Piemonte, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, oltre 117mila in tutto il Piemonte, con un progressivo gonfiarsi dei prezzi dell’elettricità e del gas che ha provocato un’impennata dei costi.

Anche se a maggio 2023 il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica si dimezza (-48,8%) rispetto ad un anno prima, la media dei primi cinque mesi del 2023 risulta superiore del 177% alla media del 2019. Nel primo trimestre 2023 il prezzo dell’elettricità per una micro e piccola impresa sale del 16,5% rispetto un anno prima, collocandosi su un livello che è 2,6 volte la quotazione media del 2019.

 Le piccole e medie realtà hanno adottato però alcune soluzioni per continuare a essere presenti sul mercato e a lavorare: aumento dei prezzi, riduzione dei margini di profitto, autoproduzione di elettricità, efficientamento degli impianti, rinegoziazione dei contratti e, purtroppo, anche la riduzione e la sospensione dell’attività.

E’ questo ciò che emerge dall’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese sul caro energia.

La maggior parte delle nostre imprese ha dovuto da un lato contenere al massimo gli aumenti dei prezzi, dall’altro ridurre margini già non cospicui. Solo una minima parte ha dovuto sospendere o ridurre l’attività.

 

 “Non sappiamo se la tempesta dei rincari sia passata, d’altra parte siamo troppo condizionati da meccanismi speculativi sovranazionali – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – di certo dobbiamo continuare a lavorare affinché non si ripeta una crisi del genere e soprattutto che, i danni, si scarichino sulle imprese, in primis su quelle più piccole e più deboli dal punto di vista finanziario”.

“Il caro energia che ha colpito imprese e famiglie rende imperativo il consolidarsi di una politica che miri all’autonomia energetica del Paese a qualsiasi costo e a discapito di qualsiasi interesse che non sia quello strettamente nazionale – conclude Felici – Inoltre, senza farci obnubilare da chimere clorofilliane, il Sistema Regione e il Sistema Paese devono mettere mano agli strumenti a disposizione per ridurre gli sprechi e adottare, ove possibile, tecnologie a bassa emissione, senza imporre scelte ideologiche funzionali solo ad interessi esterni e che non hanno effetti sulle emissioni”.

Confartigianato Imprese Piemonte ricorda, infine, come l’incidenza media delle bollette di gas ed elettricità nei bilanci delle aziende sia raddoppiata tra il 2021 e il 2022. Ciò ha significato che, mediamente, l’energia è diventata una delle spese più importanti per le imprese artigiane piemontesi. Il deragliamento dei prezzi dell’energia, ha anche comportato una erosione del 6,1% del valore aggiunto delle micro-piccole-medie imprese. A questi shock, si sono uniti la stretta monetaria, l’aumento dei prezzi delle materie prime e la mancanza di manodopera.

Francesco Monchiero nuovo presidente di Piemonte Land of Wine

Il presidente del Consorzio Tutela Roero eletto alla guida dell’organismo che riunisce i Consorzi del vino in Piemonte

Cambio al vertice del superconsorzio dei vini piemontesi con la nomina a presidente di Francesco Monchiero, già rappresentante del Consorzio Tutela Roero. L’assemblea, riunita nel pomeriggio di oggi a Castagnito, si è pronunciata con convinzione a favore di Monchiero che, forte dei risultati ottenuti con la denominazione da lui rappresentata negli anni, ha riunito i consensi dei Consorzi di Tutela che si sono espressi eleggendolo per guidare e definire le strategie di promozione del vino piemontese per i prossimi 3 anni.

Un riconoscimento per il lavoro fatto in questi 3 mandati per la denominazione del Roero, per le strategie di valorizzazione e tutela messe in campo che hanno portato a una crescita della produzione del 40% dal 2013 – anno di costituzione del Consorzio – e un incremento del valore costante negli anni.

“Sono felice di questa attestazione di sostegno da parte dei Presidenti riuniti in Piemonte Land” commenta Francesco Monchiero, presidente del Consorzio Tutela Roero e di Piemonte Land of Wine “Supportato della Regione Piemonte, intendo proseguire con questo spirito di fattiva collaborazione tra le parti coinvolte per far ripartire la promozione internazionale dei vini piemontesi e accrescerne la visibilità. Piemonte Land è la casa comune dei Consorzi dei vini piemontesi, pur mantenendo ognuno di essi la propria peculiare identità. Al suo tavolo si elaborano e si definiscono le strategie e i programmi per proporsi all’esterno con la compattezza di un unico grande organismo e abbiamo in progetto di realizzare attività coordinate e strutturate per valorizzare tutto il Piemonte vitivinicolo come fatto in Roero”

Nato per offrire ai Consorzi di tutela dei vini piemontesi un’assise in cui individuare operatività e strategie comuni, Piemonte Land of Wine ha l’obiettivo di armonizzare la promozione dei vini, dell’eccellenza agroalimentare e delle bellezze del Piemonte in tutto il mondo, ottimizzando anche l’utilizzo dei fondi comunitari destinati alla promozione.

E’ tempo di design. Mobili, moda, ceramica, metalli preziosi: il mercato chiede di dare forma all’ingegno

Oltre 13.500 imprese piemontesi influenzate da percorsi innovativi.

 

Il settore del design risente della carenza di figure professionali altamente qualificate: Piemonte 61,4%. Per l’inserimento di un potenziale designer servono mediamente 4,9 mesi di ricerca

 

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Le imprese contro la produzione di larga scala: la strategia vincente è collaborazione con contaminazione”.

 

 

Anche in Piemonte il design influenza il saper fare delle imprese attraverso la capacità di dare forma all’ingegno. Infatti in Piemonte operano oltre 13.500 imprese di mobili, moda, ceramica, carta, metalli preziosi, strumenti musicali ecc. ad elevata contaminazione del design.

Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha voluto delineare la moltitudine di beni il cui design caratterizza il percorso innovativo e lo standard qualitativo, in Piemonte portano avanti la loro attività 13.567 imprese, di cui 9.004 artigiane (il 66,4% del totale). La maggior parte delle realtà opera nella gioielleria, occhialeria e accessori moda 2.727 (2.316 artigiane), 1.757 nella lavorazione del legno (1.542 artigiane), 1.114 nell’abbigliamento (886 artigiane), 989 nel tessile (601 artigiane), 985 nella ceramica e vetro (701 artigiane) e), 770 nei mobili (659 artigiane) ecc.

 

In questo perimetro il Piemonte si piazza all’ 11esimo posto nazionale sul totale delle imprese che hanno nel design la loro qualificazione e caratteristica.

“La maggiore presenza dell’artigianato e delle micro e piccole imprese – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – si riscontra nei settori del made in Piemonte che hanno connotato la nostra storia e il patrimonio culturale: prodotti in legno, mobili, moda – tessile, abbigliamento e pelle –vetro e ceramica, gioielleria ecc”.

 “Il disegno del prodotto costituisce un fattore competitivo strategico dell’offerta manifatturiera italiana – rimarca Felici – anche in Piemonte le piccole imprese sono riuscite ad intrecciare la materialità del prodotto con elementi immateriali, mantenendone la fruibilità e la praticità , concretizzando una ampia gamma di oggetti: dai prodotti della tessitura, tappeti e capi di abbigliamento, carta, lavorazione del vetro, realizzazioni in ceramica, prodotti in gesso per l’edilizia, metalli preziosi, coltelleria e posateria, prodotti di elettronica di consumo audio e video, orologi, lampade e apparecchi di illuminazione, macchine per l’industria alimentare e delle bevande, gioielleria e oreficeria, bigiotteria, strumenti musicali e mobili”.

La domanda di design, legata al fashion design è principalmente connessa a moda, gioielli, mobili e arredamento e di design industriale comprensivo delle attività di ideazione e sviluppo di progetti e specifiche tecniche necessarie per facilitare l’uso, accrescere il valore, migliorare l’estetica dei prodotti nonché della definizione e scelta di materiali, meccanismi di funzionamento, forme, colori, rifiniture esterne, tutte attività che possono essere svolte anche tenendo conto di bisogni umani, sicurezza, interesse del mercato ed efficienza in produzione, distribuzione, utilizzo e manutenzione.

A queste “attività core” di design si affiancano le attività dei disegnatori grafici che operano nello sviluppo di pagine web, nella grafica pubblicitaria o sono illustratori, quelle dei disegnatori tecnici che riproducono cartamodelli e le altre attività di design, svolte principalmente dagli arredatori.

 “Ciò avviene grazie all’elevato livello di formazione che il nostro territorio offre agli studenti e, successivamente, ai professionisti del settore – continua Felici – e, grazie alle competenze che i designer acquisiscono in giro per il mondo, sono tantissime le idee, i progetti e i prodotti che vengono elaborati e realizzati sul nostro territorio”.

Ma anche il settore del design risente della carenza di figure professionali altamente qualificate. Secondo l’analisi di Confartigianato, a livello nazionale sono difficili da reperire 6 disegnatori su 10. Nel 2022 le imprese italiane hanno indicato 22.280 entrate di disegnatori industriali. Per tutte le entrate hanno una elevata importanza le competenze digitali e nel 59,1% dei casi, pari a 13.160 unità, sono di difficile reperimento. Tale indicatore, tra le maggiori regioni, registra una maggiore accentuazione in Veneto (63,0%) e Piemonte (61,4%), mentre per l’inserimento di un potenziale designer servono mediamente 4,9 mesi di ricerca, contro una media di 3,9 mesi per le professioni tecniche.

“Chi produce design, infine, si trova costretto a battagliare da un lato con la produzione su larga scala e con la commercializzazione online – conclude Felici – la sfida è quella di puntare sempre a realizzazioni di eccellenza utilizzando materiali diversi e confrontandosi con aziende che lavorano in altre parti d’Italia e del mondo. La strategia vincente è la collaborazione con contaminazione”.

Meeting annuale dell’European Educational Publishers Group

 

Torino, 20 e 21 giugno 2023

 

Il 20 e 21 giugno si terrà per la prima volta in Italia, a Torino, la EEPG Conference, incontro annuale dell’European Educational Publishers Group, associazione degli editori europei che si occupano di tematiche educative. L’appuntamento si svolge nel nostro Paese grazie alla proposta avanzata da Lattes Editori, casa editrice storica nell’ambito della scuola e della formazione, che nel 2023 compie 130 anni. Per festeggiare la ricorrenza ha deciso di promuovere questo incontro, in collaborazione con il Circolo dei Lettori, all’interno di una serie di iniziative che si sviluppano nell’arco di tutto l’anno.

 

L’EEPG è un’organizzazione senza scopo di lucro che collega 24 editori educativi da 24 paesi europei che realizzano un fatturato complessivo di 1 miliardo di euro realizzando gli strumenti per la formazione e lo studio di 93 milioni di studenti in tutta Europa.

I membri del network EEPG si riuniscono periodicamente per scambi di idee e buone pratiche su temi di attualità nell’editoria educativa e sono impegnati a promuovere la qualità dell’istruzione nei loro paesi e all’estero.

Ogni anno l’EEPG tiene il concorso Best Educational Learning Materials Award (BELMA) aperto a tutti gli editori educativi in Europa, che mira a valorizzare i migliori progetti del settore.

 

Il meeting annuale di EEPG rappresenta un momento fondamentale di confronto tra gli attori dell’editoria scolastica sul futuro di questo ambito. Tra i temi di cui si discuterà troviamo l’accessibilità dei prodotti educativi, oggi uno dei più importanti campi di innovazione nel settore editoriale, che entro il 2025 deve adeguarsi agli standard internazionali voluti dall’Unione Europea (interverrà Cristina Mussinelli, segretario generale della Fondazione LIA, realtà no profit voluta dall’Associazione Italiana Editori insieme a UICI – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti); l’integrazione degli studenti ucraini profughi all’interno delle scuole dei paesi ospiti e quali pratiche possono essere messe in atto per supportare i sistemi scolastici (ne parlerà Jana Huttova, Consulente di UNICEF); le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale, che apre scenari sia per quanto riguarda la produzione dei libri di testo sia per l’utilizzo che può esserne fatto da insegnanti e studenti (relazione di Dominik Lukes del Centre for Teaching and Learning, Reading and Writing Innovation Lab dell’Università di Oxford).

 

Durante i lavori di EEPG, inoltre, verrà presentato agli editori internazionali il distretto dell’editoria torinese. Si tratta infatti di un territorio che presenta la rara caratteristica (unica in Italia) di ospitare al proprio interno l’intera filiera editoriale, ovvero tutti gli anelli della catena che, dalla progettazione al prestampa, dalla realizzazione dei contenuti digitali al marketing, dal trattamento della carta al packaging, dalla stampa alla logistica, fino alla distribuzione, permettono di completare da capo a fondo il ciclo del contenuto editoriale.

La mappatura della filiera, realizzata con il sostegno dell’Unione Industriali di Torino e presentata dall’Italian Cultural Content Industry (ICCI Hub), ha lo scopo di far conoscere agli editori stranieri le opportunità di questo distretto, sia per attirare commesse internazionali, sia per valorizzare questa unicità all’interno del sistema produttivo del nostro Paese.

 

Il convegno EEPG sarà inoltre un’occasione importante per la promozione della città. Infatti, i circa 50 partecipanti provenienti da tutta Europa avranno l’opportunità di visitare e vedere da vicino alcuni dei luoghi più celebri della nostra città, in particolare il Museo Egizio, guidati dal Direttore Christian Greco, e la Biblioteca Reale all’interno dei Musei Reali.

L’operazione prevede anche una collaborazione per la diffusione del patrimonio culturale conservato dai due musei, e gli editori saranno invitati a utilizzare nei libri di testo le immagini dei reperti lì custoditi. In particolare, per quanto concerne il Museo Egizio, gli editori riceveranno una selezione delle immagini più iconiche che, come tutte quelle presenti nell’Archivio online, potranno essere utilizzate gratuitamente con licenza Creative Commons.

L’operazione è frutto di un accordo fortemente voluto da Simone Lattes e dalla Casa editrice, che ha trovato sin da subito appoggio nelle due istituzioni museali. Si tratta di un’azione di grande importanza: non solo si facilita l’inserimento di immagini delle opere custodite a Torino nei libri di testo degli studenti di tutta Europa, ma si sensibilizzano gli stessi alla cura, tutela e fruizione del patrimonio culturale.

 

Tra i paesi aderenti all’Associazione europea troviamo anche l’Ucraina, rappresentata dal suo più importante editore nel settore educativo e non solo, Ranok, tutt’ora attivo anche nelle difficoltà contingenti. Questa casa editrice è stata di recente protagonista di un’azione di solidarietà messa in atto dal network. L’invasione e la conseguente guerra scoppiata nel Paese hanno violentemente sconvolto tutti i settori e le attività produttive, a partire da quelle educative.

Si stima che 12,5 milioni di ucraini siano stati costretti a lasciare le loro case, più di 2600 scuole sono state distrutte o danneggiate, colpendo 5,3 milioni di studenti, di questi moltissimo vivono e vanno a scuola all’estero. Inoltre, sono stati danneggiati 41 siti culturali, tra cui musei e biblioteche e il numero di editori ucraini è sceso da 1053 nel 2021 a 563 nel 2022.

Per permettere agli studenti profughi di proseguire gli studi e offrire dei punti di riferimento in un momento di grande disorientamento, gli editori aderenti a EEPG hanno diffuso gratuitamente attraverso i loro siti le versioni digitali dei libri di testo messe a disposizione da Ranok e rese così accessibili nei diversi Paesi. Per l’Italia i testi in lingua ucraina, che coprono numerose discipline scolastiche, sono stati messi a disposizione da Lattes Editori e si trovano sul sito della Casa editrice al link https://www.latteseditori.it/libri-scolastici-ucraini. Dall’inizio del conflitto sono stati effettuati oltre 24.000 download.

Inoltre, EEPG si è adoperata per un’azione legata alle biblioteche; molte hanno manifestato l’esigenza di avere dei libri in ucraino, soprattutto nei paesi che hanno preso i rifugiati. Per questa specifica esigenza la Commissione europea e il Parlamento hanno votato un bilancio per questo scopo e l’editore Ranok, pur con tutte le difficoltà, si è adoperato per organizzare la consegna di libri nei paesi europei.

 

Dichiara Simone Lattes, Amministratore delegato della Casa editrice: “Lavoriamo a questo appuntamento dall’anno scorso, quando il Direttivo EEPG ha accettato il nostro invito a riunirsi per la prima volta in Italia, in occasione dei 130 anni di Lattes Editori. Avere l’opportunità di ospitare a Torino 24 editori scolastici da tutta Europa è dunque un’occasione rara. Per questo abbiamo cercato di trarne il maggior valore possibile per il territorio, presentando le aziende della filiera editoriale torinese e promuovendo quella parte del nostro patrimonio culturale che a buon titolo può entrare nei libri di testo di milioni di studenti europei. Ci è parso che questo fosse un modo ulteriore di dare concretezza alle celebrazioni per il nostro anniversario.”

 

Ecco le parole di Helga Holtkamp, Presidente dell’European Educational Publishers Group: “La nostra missione è chiara: promuovere lo sviluppo di materiali educativi di alta qualità in tutta Europa e oltre. Crediamo che l’istruzione svolga un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro ed è nostra responsabilità garantire che gli studenti abbiano accesso alle migliori risorse possibili ora e in futuroL’obiettivo della prossima conferenza di Torino è quello di aumentare la consapevolezza sul significato dell’istruzione inclusiva e dell’accessibilità. Ogni studente ha diritto ad accedere a un’istruzione di qualità, indipendentemente dal proprio background o dalle sue abilità. Promuovendo pratiche educative inclusive e sostenendo l’accessibilità, miriamo a creare un ambiente di apprendimento più equo e inclusivo per tutti. ci impegniamo a creare un futuro migliore per gli studenti di tutta Europa. Da oltre due anni, Lattes Editori è membro dall’Italia. È la prima volta che un’azienda italiana entra a far parte del nostro stimato gruppo. La loro presenza arricchisce ulteriormente la nostra rete, migliorando la diversità di prospettive e competenze all’interno dell’EEPG, e siamo contenti che Lattes Editori (e l’Italia) facciano ora parte di questo gruppo.”

 

Paolo Tartaglino, Presidente del gruppo educativo dell’Associazione Italiana Editori commenta “Il tema dell’inclusione è centrale nell’attività dell’editoria scolastica in Italia, al fianco di scuola e famiglie a tutela delle difficoltà e dei pregiudizi di genere. Credo che iniziative di questo tipo, attraverso lo scambio di esperienze, costituiscano un grande arricchimento e una crescita di consapevolezza in un settore strategico per l’intero Paese.

 

L’EEPG Conference si svolgerà in inglese ed è aperta esclusivamente agli addetti del settore; non è previsto pubblico durante i lavori.

www.eepg.org

www.latteseditori.it

Va.L.E.Ria  aiuta le donne nel mondo del lavoro

In valle di Susa e val Sangone al via il progetto

Parte il progetto Va.L.E.Ria (Valli, Lavoro, Educazione, Reti Territoriali) iniziativa a favore delle lavoratrici occupate negli studi professionali e nelle aziende residenti in valle di Susa e val Sangone che vede, tra i partner, anche Coldiretti Torino. In particolare, l’ufficio di Zona di Bussoleno è “punto antenna”, cioè fornisce informazioni e raccoglie adesioni al progetto.

L’obiettivo è sviluppare professionalità delle lavoratrici degli studi professionali, delle professioniste e delle aziende (anche agricole) presso le quali lavorano. Gli stessi studi professionali e le aziende, agricole potranno segnalare le proprie lavoratrici in possesso dei requisiti e, grazie all’aiuto di un coach, potranno valutare le potenzialità di crescita e le necessità formative delle proprie dipendenti, ed essere supportate nella costruzione di strumenti di conciliazione vita e lavoro.

In favore delle lavoratrici individuate viene messo a disposizione il “Portafoglio dei futuri possibili”: un budget di 950,00 euro per ogni beneficiaria al fine di soddisfare le esigenze individuate grazie all’aiuto di una micro-equipe. Questo budget potrà essere utilizzato per aumentare le competenze e delle condizioni di occupabilità (corsi di formazione, contributo per il conseguimento della patente di guida, ecc.); per accedere ai servizi di conciliazione (asilo nido, pre e post scuola, ecc.); per contrastare la povertà educativa dei figli minori (accesso ad attività sportive, a supporto compiti ed attività extra-scolastiche, ecc.).

Gli studi professionali e le aziende clienti, potranno candidare le proprie dipendenti (indicando il solo valore numerico delle donne con i requisiti) che intendono accompagnare in un percorso di sviluppo di professionalità e che siano in possesso dei seguenti requisiti: residenza della beneficiaria nei comuni di Almese, Avigliana, Bardonecchia, Borgone Susa, Bruzolo, Bussoleno, Buttigliera Alta, Caprie, Caselette, Cesana Torinese, Chianocco, Chiomonte, Chiusa di San Michele, Claviere, Coazze, Condove, Exilles, Giaglione, Giaveno, Gravere, Mattie, Meana di Susa, Mompantero, Moncenisio, Novalesa, Oulx, Reano, Rubiana, Salbertrand, San Didero, San Giorio di Susa, Sangano, Sant’Ambrogio di Torino, Sant’Antonino di Susa, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx, Susa, Trana, Vaie, Valgioie, Venaus, Villardora, Villarfocchiardo (dipendenti degli studi professionali o dipendenti delle aziende clienti); almeno un figlio minore da 0 a 17 anni; un ISEE pari o inferiore ai 30.000 euro (totale familiare, cosiddetto “ISEE istantaneo”).

«Iniziative come il progetto Va.L.E.Ria – osserva Mirella Abbà, responsabile provinciale di Coldiretti Donne Impresa – servono ad aiutare le donne a progettare il proprio futuro aiutandole nella formazione e nella conciliazione tra incombenze lavorative e familiari. Un’esigenza che è ben presente anche tra le donne agricoltrici che praticano un mestiere dove i tempi di lavoro devono seguire i ritmi degli animali e delle coltivazioni cercando di non sacrificare i tempi degli affetti e della famiglia».

«Il nostro ufficio di Zona di Bussoleno – ricorda Samanta Zolin componente del Coordinamento Coldiretti Donne Impresa per la valle di Susa e la val Sangone – è a disposizione per fornire tutte le informazioni alle donne che vorranno aderire. Un’opportunità che vorremmo fosse sfruttata soprattutto dalle colleghe che lavorano nelle imprese agricole molto numerose nelle nostre valli».

Torino, NGM23: tra “TAXI volanti” ed economia circolare va in scena il futuro della mobilità

 

Al via la terza edizione Next Generation Mobility. Nel giorno d’apertura della manifestazione torinese MaaS ed eVTOL al centro del dibattito

Torino, 13 giugno 2023 – La terza edizione di Next Generation Mobility si è apertacon i saluti del padrone di casa, Stefano Serra presidente AMMA – Associazione delle Aziende Meccaniche Meccatroniche e vice presidente di Unione Industriali Torino.Il dibattito poi è entrato subito nel vivo con l’intervento di Pasquale Mazza consigliere della Città metropolitana di Torino con delega ai Trasporti che ha illustrato le mosse in atto dopo l’approvazione del Pums, il piano urbano della mobilità sostenibile, che ha ricordato il ruolo di Città Metropolitana per l’implementazione del Maas e lo sviluppo del portale Muoversi in Piemonte e la piattaforma sui piani di spostamenti casa-lavoro. La Città Metropolitana quest’anno ha distribuito risorse per oltre 4 milioni di euro alle aziende per sostituire i bus termici con quelli elettrici ed è attiva sul co-finanziamento delle infrastrutture per ricaricare.

Antonio Ledda, presidente della Commissione Urbanistica, Trasporti e Mobilità della Città di Torino ha parlato del piano regolatore che accompagnerà quello di mobilità. Nel Trasporto pubblico locale è previsto il cambio del 70% della flotta, i binari del tram aumenteranno di 30 km, con due nuove linee, i bus saranno ecologici ed ecosostenibili, è programmato il prolungamento della linea 1 della metropolitana e la costruzione della linea 2. Infine è previsto un potenziamento delle piste ciclabili. Sul portale torinocambia.it sono presenti tutti i programmi futuri.

A NGM non si parla solo di Torino e di Piemonte. Nel corso della IV Conferenza Nazionale su Urban Air Mobility e Advanced Air Mobility, Arianna Censi, assessora alla Mobilità del Comune di Milano ha ricordato che le Olimpiadi del 2026 saranno un primo banco di prova reale in Italia per la mobilità eVTOL.

Prima che i nostri cieli si riempiano di “auto volanti” dovranno passare ancora anni se non decenni: secondo l’Ingegnere aerospaziale, pilota, Sergio Barlochetti arriveremo al 2025 prima che la tecnologia e la regolamentazione ci permetterà di pilotare auto volanti.

A fargli eco Paolo Arpellino, Head of Business Development di ITA Airways: “Dimenticate gli aereo-taxi alla Blade Runner, le prospettive immediate sono un po’ diverse. Si tratterà di velivoli con pilota e che con gli eVTOL avranno emissioni zero e un impatto acustico e di vibrazioni assai ridotto e saranno pensati per utilizzare gli eliporti già presenti. Il concetto importante e urgente è quello di ecosistema, se si vuole dare un futuro a UAM e AAM: al centro c’è il service provider, come una compagnia aerea o un operatore di elicotteri o di business jet, ma servono poi tutti gli altri stakeholder. Quindi Enti certificatori, controllo del traffico aereo, gli eliporti e vertiporti – strutture che andranno create nell’ottica dei veivoli elettrica – i produttori di batterie e i fornitori d’energia, i servizi digitali integrati e poi la filiera della manutenzione e del riciclo”

La giornata si è conclusa con due argomenti di grande attualità. La sequenza Mobility as a Service ha affrontato il tema della micromobilità, cui si deve l’esplosione del mercato dello sharing nel periodo pandemico e post-pandemico. Più legata e questioni fondamentali, economici ed etici, è stata la sessionededicata alla circolarità nella mobilità. Moderata dal noto giornalista Roberto Sposini, la sessione ha toccato temi come le nuove norme sulla demolizione dei veicoli e il riuso dei componenti e dei materiali, il riuso e il riciclo delle batterie delle auto elettriche, la rigenerazione degli pneumatici, che fa risparmiare grandi quantità di emissioni di CO2, e l’utilizzo dei materiali riciclati e riciclabili.

Next Generation Mobility 2023 è una manifestazione patrocinata dal Comune di Torino, dalla Città Metropolitana di Torino e dalla Regione Piemonte e con la collaborazione dell’ Unione Industriali di Torino.

ngmobility.it

Laurea al Politecnico di Torino garanzia di lavoro

ALMALAUREA:

 

Oltre il 90% dei laureati lavora a un anno dal titolo magistrale e con retribuzioni superiori ai laureati degli atenei italiani

 

 

È stata pubblicata oggi l’Indagine AlmaLaurea 2023 su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati. I laureati nel 2022 del Politecnico di Torino coinvolti nel XXV Rapporto sul Profilo dei laureati sono 7.583. Si tratta di 3.634 di primo livello e 3.949 magistrali biennali.

L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 11.865 laureati del Politecnico di Torino. I dati descrivono l’analisi delle performance di 4.263 laureati di primo e di 4.406 laureati di secondo livello usciti nel 2021 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle di 3.196 laureati di secondo livello usciti nel 2017 e intervistati dopo cinque anni.

Si tratta di un appuntamento atteso ogni anno dagli studenti e dalle loro famiglie, che spesso influenza la scelta del percorso di studi. L’indagine conferma una tendenza ormai consolidata: i laureati del Politecnico di Torino trovano lavoro, e ricevono in media retribuzioni più alte rispetto ai laureati degli altri atenei italiani, anche in periodi di recessione come quelli che stiamo vivendo.

Analizzando più nel dettaglio il profilo occupazionale dei laureati del Politecnico, l’Indagine evidenzia che si tratta di giovani che in larga parte (l’86,6%) continuano gli studi dopo la laurea triennale, rimandano cioè al post-laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro. Tra i laureati triennali che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale e che quindi sono entrati nel mondo del lavoro, il tasso di occupazione risulta del 74,6%, a fronte di un dato nazionale del 75,4%.

Il dato di riferimento più significativo risulta comunque quello che riguarda i laureati magistrali a un anno dalla laurea, che continua a salire rispetto agli anni precedenti, sempre decisamente sopra la media nazionale: è occupato il 90,7% dei laureati magistrali del Politecnico di Torino, un valore di gran lunga superiore al 77,1% nazionale. Aumenta rispetto allo scorso anno il tasso di occupati a un anno dalla laurea magistrale nell’area dell’Ingegneria, attestandosi sul 95,1%; in aumento costante anche il dato relativo ai laureati magistrali in Architettura, con l’87.7% di occupati.

 

La percentuale di occupati aumenta ulteriormente, secondo gli ultimi dati di Almalaurea, a cinque anni dal conseguimento dal titolo, quando raggiunge il 94% a fronte dell’88,7% del dato nazionale.

Interessante anche la tipologia di occupazione di questi laureati (il 41,7% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato) e con una significativa differenza di retribuzione tra i laureati magistrali del Politecnico e la media italiana: 1.632 euro netti mensili a fronte di una retribuzione media di 1.366 euro a un anno dal titolo e 2.013 euro rispetto a 1.697 euro a cinque anni dalla laurea: entrambi i dati in aumento rispetto al precedente rilevamento.

L’Indagine fornisce infine alcuni dati interessanti circa il profilo dei laureati. Da notare come il rapporto con il mondo del lavoro comincia per i laureati del Politecnico già negli anni degli studi: il 35,6% tra i laureati di primo livello e il 46,5% dei magistrali ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi e più della metà (52,6%) degli studenti dei due livelli di studio lavora già durante lo svolgimento del percorso formativo.

Altro dato che emerge è la dimensione internazionale del Politecnico, con una percentuale di studenti stranieri laureati in crescita anche per quest’anno: il 12,7% in media (il 16,5% di quelli magistrali, a fronte del 6,8% a livello nazionale). Inoltre, quasi un terzo degli studenti durante la Laurea Magistrale compie un’esperienza di studio all’estero, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, gli studenti hanno comunque ripreso a spostarsi.

Incoraggianti infine le risposte relative alla soddisfazione: in generale, quasi 9 laureati su 10 si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso e l’85,8% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente. Il 90,3% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria al Politecnico nel suo complesso.

“I dati del rapporto AlmaLaurea confermano una volta di più l’ottimo lavoro svolto dal nostro Ateneo per fornire agli studenti e alle studentesse una preparazione orientata a un pronto inserimento nel mondo del lavoro, frutto di una programmazione e di investimenti specifici nel campo della didattica innovativa e della collaborazione con le imprese, a livello territoriale, nazionale e internazionale – commenta Il Rettore del Politecnico Guido Saracco – La formazione di professionalità adatte alle richieste del mondo del lavoro è una missione che il Politecnico ha messo al centro dei suoi sforzi, anche per quanto riguarda l’arricchimento del corpo docente con figure di grande autorevolezza internazionale e l’attrazione di ricercatori e studenti di eccellenza dalle Università di tutto il mondo”.

“Il miglioramento costante e duraturo nel tempo dei dati del rapporto AlmaLaurea è lo specchio di una stabilità nell’eccellenza per il nostro Ateneo, che consolida la sua reputazione di Ateneo a vocazione internazionale e orientata all’impatto sociale, attraverso l’inserimento dei suoi allievi e delle sue allieve nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese e non solo – aggiunge la Delegata del Rettore agli Ex Allievi e Accompagnamento al Lavoro del Politecnico  Carla Chiasserini – I tanti accordi sottoscritti ogni anno con le aziende e il continuo rinnovamento degli strumenti di didattica  learning by doing, attraverso i tirocini, le tesi di laurea svolte in azienda e corsi specifici di orientamento al mondo professionale, consentono alla domanda e all’offerta di lavoro di incontrarsi e conoscersi al Politecnico ancora prima che studenti e studentesse abbiano concluso il loro percorso universitario”.

Il Master in Finance di ESCP è il Numero 1 al mondo

 

 

Il Master in Finance di ESCP Business School si è classificato primo al mondo nel ranking 2023 del Financial Times dei Master in Finance, guadagnando una posizione rispetto allo scorso anno.

 

Un risultato esemplare, che consolida il ruolo di ESCP come una delle business school più prestigiose al mondo.

 

Il ranking annuale del Financial Times viene stilato prendendo in considerazione un ampio ventaglio di fattori, tra cui il salario medio a tre anni dopo il conseguimento della laurea e il suo aumento medio percentuale, l’esperienza internazionale, il network degli alumni, la diversity, il career service e gli obiettivi raggiunti.

 

Il Master in Finance di ESCP ha performato eccezionalmente in ogni aspetto: in particolare, è primo per il suo network di alumni e per il career service, con il 100% dei laureati occupati a tre mesi dal conseguimento del master. ESCP ha guadagnato il primo posto anche per quanto riguarda gli obiettivi raggiunti (96% degli intervistati).

 

Il Professor Philippe Thomas, Academic Director del Master in Finance di ESCP, ha commentato Siamo incredibilmente orgogliosi di essere primi al mondo nel ranking del Financial Times. Ciò dimostra che i nostri metodi di insegnamento innovativi, impartiti da docenti eccellenti con esperienza sul campo e numerose pubblicazioni, sono riusciti a formare i migliori leader al mondo nel settore finanziario.”

 

Il ranking ha anche riconosciuto l’eccellenza internazionale di ESCP, classificando il MSc al secondo posto in termini di esperienza internazionale del corso e al quarto per work mobility internazionale.

Il MSc in Finance è un programma intensivo post-laurea della durata di 15 mesi, equivalente ad una laurea specialistica di secondo livello, suddiviso tra i campus di Parigi e Londra, seguito da un tirocinio di quattro mesi che può essere svolto ovunque nel mondo.

 

Tutti i programmi di ESCP beneficiano del suo approccio europeo e multiculturale, supportato dai sei campus in tutta Europa, e da branch campus e partnership accademiche in business hub fondamentali, come Dubai e Singapore.

 

Il Professor Léon Laulusa, Dean ed Executive President di ESCP Business School, afferma “In qualità di business school più antica al mondo, ESCP mantiene la sua comprovata esperienza di eccellenza grazie alla dedizione e all’ingegno dei docenti, degli studenti e dello staff. Questi risultati eccezionali sono la dimostrazione del nostro impegno nel formare business leader del futuro a tutto tondo.”

 

“Stiamo vivendo un profondo cambiamento,” aggiunge il Prof. Philippe Thomas. “Oggi il mercato del lavoro nella finanza dà priorità a laureati ben preparati, , sia in termini di hard skill che di soft skill. Il nostro Master in Finance combina un contenuto accademico di alto livello con le best practice di applied banking. Questo programma ‘plug and play’ è l’anticamera dell’investment banking, e il nostro famoso ‘senso di appartenenza’ è uno dei nostri principali asset.”

 

Il Professor Francesco Rattalino, Executive Vice-President e Dean for Student Experience di ESCP Business School e Direttore di ESCP Turin Campus, dichiara “Questo prestigioso riconoscimento evidenzia la nostra costante dedizione nel fornire agli studenti una formazione d’eccellenza, preparandoli a distinguersi nel dinamico panorama economico globale.  La nostra mission è quella di ispirare ed educare leader motivati e responsabili che abbiano un impatto positivo sul mondo. La posizione di vertice in questo ranking dimostra che coloro che studiano all’ESCP vengono dotati delle conoscenze, delle competenze e delle esperienze necessarie per una carriera di successo”.

ESCP Business School

ESCP Business School ESCP Business School è stata fondata nel 1819. La scuola ha scelto di insegnare un modello di leadership responsabile, aperta al mondo e basata sul multiculturalismo europeo. La possibilità di studiare nei nostri campus a Berlino, Londra, Madrid, Parigi, Torino e Varsavia consente agli studenti di sperimentare questo approccio europeo al management. Diverse generazioni di imprenditori e manager sono state formate nella convinzione che il mondo imprenditoriale possa nutrire positivamente la società. Questa certezza e i nostri valori – eccellenza, singolarità, creatività e pluralità – guidano quotidianamente la nostra mission e sono la base su cui abbiamo costruito la nostra visione formativa. Ogni anno, ESCP accoglie 9000+ studenti e 5000 manager di 130 nazionalità diverse. La sua forza risiede nell’ampio ventaglio di programmi accademici, sia in Management sia specializzati (Bachelor, Master, MBA, Executive MBA, PhD ed Executive Education), che includono un’esperienza nei diversi campus della scuola. Dal 2004 ESCP Business School è presente a Torino, grazie al supporto della Chambre de Commerce et d’Industrie de Paris, la Camera di Commercio di Torino, l’Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino e numerose aziende partner.

It all starts here.

www.escp.eu