Colloquio con Antonio Ferrentino, presidente di Città del Bio
Amabile chiacchierata con Antonio Ferrentino. Classe ’54, dal 1980 in politica, con una robustissima esperienza amministrativa alla spalle. Da un anno consigliere regionale in quota Pd. Instancabile lavoratore. Sempre presente sul territorio. Dal 12 dicembre 2014 è presidente di Città Del Bio, associazione di città e regioni d’europa per la promozione della coltivazione e consumo del prodotto biologico.
Come sei diventato Presidente?
“Ho intravisto in questo incarico (assolutamente gratuito, ndr) la continuazione del lavoro di sindaco ed un possibile completamento del mio lavoro di consigliere regionale”
Obbiettivi?
“Prima di accettare la carica ho posto alcune condizioni politiche. Intanto una “visione” nazionale sulle politiche del territorio del Bio, e l’inserimento dei prodotti biologici nella ristorazione collettiva, in particolare nelle mense scolastiche. Attivare delle politiche di alleanza con Coldiretti o Cia, associazioni di categoria e ministeri promuovendo un’associazione di parlamentari Amici della Città del Bio, con adesioni da tutti i gruppi politici. Un primo momento di confronto e definizione avverrà il Roma il 27 maggio nella tavola rotonda “Politiche Alimentari Urbane, perchè parlarne”, organizzata da Forum Pa in collaborazione con Risteco e Città del Bio. In Val Suol D’Aleramo in Provincia d’Alessandria realizzeremo il Primo Bio Distretto del Piemonte. La Regione, con decreto del Presidente Sergio Chiamparino ha stanziato 360 mila euro. Il 21 giugno saremo presenti all’Expo con regioni come Sardegna, Sicilia, Puglia Campania e Veneto per diffondere la cultura del Biologico”
Sembra dunque che si sia realizzato molto, in pochi mesi.
“Ma non finisce qui. Nel mese di ottobre dall’8 all’11 saremo al Festival Cinema ambiente, sui temi del Forum Mondiale sullo Sviluppo sostenibile. Discuteremo sul Patto dei Sindaci, faremo in modo che le nostre politiche nazionali s’incontrino con le politiche dei paesi emergenti. i Primi a voler coniugare lo sviluppo economico con lo sviluppo alimentare e agricolo sostenibile”.
Ovviamente il tutto verrà seguito dal nostro giornale. Questa conversazione, è stata alternata da continue telefonate. Ammetto , con una capacità non comune, da parte di Antonio Ferrentino di districarsi con il sottoscritto, alle prese con il taccuino. Mai perdere il filo, e quando mi vede in difficoltà nel prendere appunti mi rassicura: “ti mando via mail i documenti”. Dopo più di un’ora finisce questa intervista/chiacchierata. E faccio la mia ultima domanda:
Come coniughi tutti i tuoi impegni?
Risposta: “La presenza e l’impegno sono il solo modo che conosco di far politica”