“A mia madre” lirica di Chicca Morone
“Eri bellissima”
mi hai sussurrato
con gli occhi dolci
persi nei ricordi.
“Colore di una pesca,
le guance rosa”
e non contava più
dolore e pianto
di donna a donna
marchio tramandato.
Sei sola nel tuo mondo
fatto di nuvole
domande e sogni:
chi ti raggiunge
ride con te del nulla
che popola il tuo vuoto.
“Dove mi trovo?”
è un canto senza fine
ripetersi di ombre
sonnambule la notte
che è l’alba del nuovo giorno.
“Ho freddo”
lamenti dal tuo letto
avvolta nel piumone.
Riscaldo le tue mani,
incendi la mia vita
fatta di inutili bisogni.
Vorrei girarmi indietro
e correre sull’erba
trovarti ancora
al limitare del bosco
e tenderti le braccia
ridarti vita
portarti via
dal buio di quell’antro
da cui saluti inerme
la madre di tua figlia
guardandomi negli occhi.