CRONACA- Pagina 95

Forse per noia con un punteruolo spacca i vetri di sette auto

Servendosi di un cacciavite ha spaccato i finestrini di sette auto in sosta nei pressi della stazione di Chivasso. L’uomo di 28 anni, originario della Romania, è ora ai domiciliari. Sono stati i residenti svegliati dal rumore di vetri a chiamare i militari che hanno trovato l’uomo in stato di alterazione, che girava accanto alle macchine colpite. Le motivazioni sono sconosciute, forse per semplice “passatempo” e non per rubare negli abitacoli.

Inseguono armati di coltello due ragazzi per rapinarli

Personale del Commissariato di P.S. Barriera Milano ha tratto in arresto un 19enne di origini tunisine gravemente indiziato di rapina.

È mezzanotte quando la pattuglia, rientrando dal servizio, lungo corso Regio Parco viene raggiunta da due ragazzi che, inseguiti da due uomini che avevano cercato di rapinarli, chiedevano aiuto. I soggetti, alla vista della Polizia, scappano in direzione via Gottardo e gli agenti iniziano l’inseguimento.

Durante la fuga uno dei due individui lancia in terra un coltello, raccolto e sequestrato dai poliziotti, per poi darsi nuovamente alla fuga con il complice in via Bologna.

I due si dividono, ma uno dei due malfattori viene raggiunto pochi istanti dopo dagli operatori che lo traggono in arresto.

La Banca del sangue della Città della Salute in una mostra fotografica

Da mercoledì 12 giugno una mostra fotografica sulla Banca del Sangue e Immunoematologia della Città della Salute di Torino, presso il COES dell’ospedale Molinette. Si tratta di un vero e proprio percorso della donazione del sangue immortalato in una trentina di scatti. Una mostra organizzata per far vedere cosa succede nei numerosi passaggi “dietro le quinte” per poter trasfondere un paziente. Sono foto che nella maggior parte dei casi non contengono volti, ma sono le mani che compaiono come testimoni di quanto donato e del lavoro svolto. Si parte dalla donazione passando per i test, la produzione dell’emicomponente e la sua trasfusione ad un paziente. Le mani sono anonime come i donatori e chi lavora per la trasfusione. Particolarmente significativa la foto nella quale due mani reggono una donazione come se fosse un bambino. Una mostra per sensibilizzare alla donazione di sangue e plasma. In Piemonte nel 2023 la popolazione registrata di donatori di sangue è di circa 120.000 donatori. Nel 2023 i nuovi donatori sono stati 18.000 ed i donatori periodici (intendendo quelli che avevano donato almeno una volta negli ultimi 5 anni) sono stati 52.000. Al Centro di Produzione e Validazione Emocomponenti della Città della Salute di Torino arrivano le donazioni raccolte dai SIMT (servizi trasfusionali) dell’area torinese e dalle Unità di Raccolta dell’AVIS e della FIDAS e dai donatori associati a queste ed altre organizzazioni. Nel 2023 in Piemonte sono state raccolte quasi 240.000 donazioni, dalle quali sono stati prodotti più di 450.000 emocomponenti. Nel CPVE (Centro produzione e validazione emocomponenti) della Banca del Sangue (diretta dal dottor Marco Lorenzi) sono stati prodotti 255.000 emocomponenti in parte usati per la produzione di farmaci salvavita (ad esempio Immunoglobuline) ed in parte utilizzati principalmente dai SIMT della provincia di Torino (Città della Salute, Città di Torino, Ivrea, Pinerolo, San Luigi di Orbassano) e da cliniche ed ospedali collegati. Gli emocomponenti vanno a pazienti oncoematologici, per interventi chirurgici, traumi, pazienti con anemie croniche come ad esempio i talassemici, per i trapianti di organo. C’è un paziente che ha trasfuso nella sua vita quasi 2000 unità. E un paziente per cui in un giorno, quest’anno, sono state distribuite in poche ore 160 unità. Ma i donatori stanno diventando anziani (il 70% dei donatori piemontesi ha più di 36 anni), c’è bisogno di giovani donatori. E non solo di globuli rossi, ma anche di plasma. Tante persone sono coinvolte in questa filiera anche se non si conosceranno mai. Tutto parte da un donatore ed una donazione che passa di mano in mano fino ad una persona che ne ha bisogno.

All’ospedale Mauriziano di Torino il robot chirurgico di nuova generazione

Il robot da Vinci, in particolare il modello Xi, che è il più evoluto sistema robotico dedicato alla chirurgia mininvasiva, è sbarcato all’ospedale Mauriziano di Torino. Questa piattaforma robotizzata consente di ottenere altissimi livelli di precisione ed accuratezza del gesto chirurgico. Le procedure d’intervento eseguite con il robot da Vinci Xi rappresentano l’ultima frontiera della chirurgia di precisione, superando anche la laparoscopia. Il chirurgo opera seduto ad una console, immerso in un ambiente 3D, ed, attraverso sensori collegati alle sue dita, aziona braccia robotizzate all’interno del campo operatorio. “L’arrivo del robot al Mauriziano si inserisce in una linea di ammodernamento costante della tecnologia dell’ospedale e si associa ad altre novità recenti, quali il superlaser, ed ha lo scopo di rendere sempre più completa l’offerta terapeutica chirurgica di questa Azienda Ospedaliera. Ringraziamo la Regione Piemonte che, con lungimiranza, ci ha autorizzati all’utilizzo della tecnologia robotica. Cosa molto importante anche per noi per poter contribuire all’obiettivo di contrastare la mobilità passiva che abbiamo nei confronti delle regioni limitrofe” affermano il neo Commissario dottor Roberto D’Angelo ed il Direttore sanitario dottoressa Maria Carmen Azzolina. Con il nuovo anno la chirurgia robotica è entrata a pieno regime con utilizzo del da Vinci tutti i giorni feriali dalle ore 8 alle ore 20 per venire incontro alle richieste delle specialità coinvolte. I numeri permettono di affermare che la chirurgia robotica è sempre più in aumento in Italia e quest’ultima sta ottenendo importanti vantaggi clinici. Tra gli indicatori più significativi: – maggior radicalità oncologica – maggior conservazione dei tessuti sani e delle funzionalità degli organi – minor perdita di sangue e relativo ricorso a trasfusioni – ripresa più rapida nel post-operatorio Presso l’ospedale Mauriziano di Torino viene utilizzata in Urologia (diretta dal dottor Roberto Migliari), in Ginecologia (responsabile dottor Luca Sgró), in Chirurgia generale ed oncologica (diretta dal dottor Alessandro Ferrero) ed in Chirurgia toracica. Il principale ambito di applicazione è la chirurgia robotica urologica (che copre oltre il 68% dell’attività in Italia) e consente di trattare anche casi complicati per i quali la sola chirurgia classica non sarebbe altrettanto efficiente. Ma il sistema robotico da Vinci Xi è stato fin da subito utilizzato anche in altri ambiti, come in particolare la chirurgia ginecologica e quella generale ed oncologica, anch’esse già riconosciute come strutture ad alta specializzazione in ambito non solo regionale ma anche italiano, per poi essere esteso alla chirurgia otorinolaringoiatrica ed alla chirurgia toracica (quest’ultima recentemente aperta al Mauriziano). Ciò al fine di mantenere ed ampliare gli orizzonti di cura mini invasiva che il Mauriziano ha sempre cercato di poter offrire ai propri pazienti. Anche in ambito ginecologico l’approccio robotico risulta associato a migliori risultati in termini di precisione del gesto chirurgico, durata del ricovero, recupero-post-operatorio, complicanze e soddisfazione delle pazienti. Negli USA negli ultimi 15 anni, grazie alla diffusione della chirurgia robotica, il ricorso alla chirurgia mininvasiva è aumentato dal 27 al 70% per gli interventi ginecologici per patologia benigna e maligna. In oncologia ginecologica la chirurgia robotica trova le sue indicazioni nell’ambito delle neoplasie uterine, soprattutto nelle pazienti obese, che presentano particolari complessità chirurgiche ed anestesiologiche. Per la patologia benigna la chirurgia robotica si è sviluppata soprattutto per gli interventi di uroginecologia e statica pelvica e per la chirurgia dell’endometriosi. La chirurgia robotica in ambito della chirurgia generale ed oncologica rappresenta una evoluzione sofisticata della chirurgia laparoscopica capace di aprire nuovi orizzonti ed apportare innovazioni significative in diverse discipline chirurgiche. I più importanti vantaggi della chirurgia robotica sono relativi alla visione tridimensionale del campo operatorio e la possibilità di eseguire movimenti di rotazione a 360° degli strumenti chirurgici. Questo permette di ottenere movimenti estremamente fini, non praticabili dal polso umano. Queste caratteristiche concorrono al raggiungimento di un miglior risultato in termini di precisione chirurgica capace di offrire sia ai pazienti che ai chirurghi una valida alternativa mininvasiva per il trattamento delle patologie oncologiche. Tipologie di interventi in chirurgia generale ed oncologica in cui il robot può essere applicato sono: – la chirurgia epatobiliare: le resezioni epatiche minori e maggiori complesse, ad esempio quelle coinvolgenti i segmenti epatici posteriori, e le resezioni epatiche associate a linfadenectomie, resezioni biliari (ad esempio per tumori biliari ilari), vascolari e/o digestive rappresentano il campo di applicazione più importante della chirurgia robotica; – la chirurgia pancreatica: la duodenocefalopancreasectomie e le pancreasectomie distali, eventualmente associate a resezioni vascolari, sono interventi ad elevata complessità di difficile realizzazione con approccio laparoscopico, in cui il robot può rappresentare un enorme vantaggio soprattutto nella fasi ricostruttive (confezionamento di anastomosi bilio-digestive, pancreatico-duodenali o pancreatico-gastriche e vascolari); – la chirurgia digestiva: l’approccio robotico è particolarmente utile negli interventi più complessi colon-rettali, quali l’emicolectomia destra con escissione completa del mesocolon, la resezione della flessura splenica, la resezione del retto con escissione totale del mesoretto. In questi ambiti i dati emergenti dimostrano una migliore qualità oncologica della resezione, una più precisa linfoadenectomia ed un migliore outcome funzionale. L’utilizzo della fluorescenza con verde di indocianina consente inoltre la verifica della vitalità dei tessuti anastomizzati. La gastrectomia totale e parziale rappresenta un ulteriore campo di applicazione della tecnologia robotica. L’implementazione del programma robotico permetterà di eseguire in mininvasiva interventi di pazienti oncologici, che attualmente sono eseguiti con approccio open in considerazione delle limitazioni intrinseche alla tecnica laparoscopica. Inoltre, l’approccio robotico può ridurre i costi nella gestione del paziente chirurgico, grazie alla riduzione delle complicanze, delle trasfusioni e delle conversioni a procedure a cielo aperto. I migliori risultati permettono anche una riduzione della degenza ospedaliera, con l’ottimizzazione del ricorso a trattamenti farmacologici e l’uso di presidi ospedalieri tipici della degenza ed un incremento del turn-over della casistica ospedaliera in termini di volume di interventi con conseguente riduzione delle liste d’attesa Infine, un sistema robotico potrà essere da stimolo per l’apertura di una nuova linea di ricerca scientifica sulle innovazioni tecnologiche chirurgiche.

Parco aperto a Villa Lascaris

Domenica 16 giugno 2024 dalle 15.30 alle 19.00
Villa Lascaris, ingresso da P.zza SS. Pietro e Paolo, Pianezza (TO)
 
Un viaggio nel tempo, nel cuore della storia.
 
Un viaggio che ha inizio nel 985, anno a cui risale la prima testimonianza scritta sul monastero di “Sancti Petri”. Le tappe intermedie percorrono i secoli: dal 1159, data in cui Federico Barbarossa confermò con un documento la proprietà dell’allora castello di Pianezza ai Vescovi di Torino, al 1600 con il palazzo nobiliare costruito dalla famiglia Simiana, le cui tracce si trovano in ogni angolo del parco; attraversano l’assedio di Torino del 1706 con Maria Bricca e la galleria costruita nelle antiche mura che porta il suo nome; un  viaggio che si conclude nel 1800, con il Marchese Agostino Lascaris e la sua splendida villa circondata da un grande parco in stile inglese.
 
La quarta edizione di Parco Aperto, pomeriggio di visite che Villa Lascaris, casa di spiritualità e cultura dell’Arcidiocesi di Torino in collaborazione con le guide volontarie di UNECON – Università per l’Educazione Continua, propone una passeggiata lungo 1000 anni.
 
PARCO APERTO, IV EDIZIONE
Domenica 16 giugno dalle 15.30 alle 19.00
Villa Lascaris e Pieve San Pietro – ingresso da Piazza SS. Pietro e Paolo, Pianezza
 
Accompagnati dal racconto delle guide UNECON, i visitatori potranno ammirare la bellezza degli affreschi nelle sale ottocentesche della Villa, attraverseranno i suggestivi sentieri del parco all’inglese ammirando alberi centenari e statue seicentesche, sfioreranno le pietre dell’antica torre, ultima testimonianza di ciò che resta dell’originario castello di Pianezza del 1100 e, attraversando la seicentesca galleria di Maria Bricca, verranno trasportati nel 1300, alla Pieve di San Pietro, un piccolo gioiello romanico che affonda le sue radici prima dell’anno mille, con gli splendidi affreschi dei pittori piemontesi Giacomo Jaquerio e Aimone Duce.
 

E, mentre i grandi passeggiano attraverso 1000 anni di storia, per i bambini dai 4 ai 10 anni è previsto uno spazio di gioco e animazione. “IL RESPIRO DELLA TERRA – Noi e gli alberi” è un laboratorio creativo in cui i bambini avranno modo di entrare in contatto con la natura, sperimentare e creare, all’ombra di uno dei grandi cedri secolari del parco di Villa Lascaris, accompagnati dalle musicarterapeute Michela Gazzerro e Daniela Festa di Spazio Chroma. I laboratori avranno la durata dei turni di visite guidate, in modo da consentire ai genitori di godersi la visita in tranquillità, e ai bambini di divertirsi insieme, in piena libertà e sicurezza.

Il parco di Villa Lascaris sarà aperto dalle ore 15.00 alle 19.30
Orari delle visite guidate:
15.30 –17.00
17.00 – 18.30

Biglietti disponibili in loco.

 
Il biglietto comprende la visita guidata al parco, alle sale auliche di Villa Lascaris e alla Pieve San Pietro, e l’accesso al laboratorio per bambini da 4 a 10 anni IL RESPIRO DELLA TERRA – Noi e gli alberi.
Adulti: € 12.00
Bambini 5 – 12 anni: € 8.00
Bambini sotto i 5 anni: gratuito
Per partecipare alla quarta edizione di Parco Aperto è indispensabile la prenotazione via mail all’indirizzo eventi@villalascaris.it, indicando l’orario di visita prescelto, il numero di partecipanti alle visite guidate e il numero e l’età dei bambini che partecipano al laboratorio.

IL LABORATORIO “IL RESPIRO DELLA TERRA: NOI E GLI ALBERI”
CHROMA è uno spazio in pieno centro a Torino, dedicato alla crescita della persona. Tra i servizi offerti proponiamo sessioni di coaching, corsi di formazione e laboratori creativi ed espressivi.

 
Nell’ambito di “Parco aperto” proponiamo un laboratorio per bambini dai 4 ai 10 anni “IL RESPIRO DELLA TERRA: NOI E GLI ALBERI”. Conducono le Musicarterapeute MICHELA GAZZERRO e DANIELA FESTA.
L’attività proposta ha come base la Disciplina della Globalità dei Linguaggi (Metodo Stefania Guerra Lisi- www.disciplinaglobalitadeilinguaggi.it), una disciplina della comunicazione che utilizza tutti i sensi e i linguaggi espressivi, verbali e non verbali: corpo-movimento, suono-voce, traccia grafica-colore.
 
Il laboratorio accompagnerà i bambini in un percorso ludico alla scoperta degli alberi, meravigliosi e sorprendenti esseri viventi. Attraverso l’esperienza i bambini impareranno che prenderci cura di loro vuol dire prenderci cura anche di noi stessi. 

Sestriere, chiude la strada provinciale 23

A Champlas du Col nel Comune di Sestriere la Strada Provinciale 23 sarà chiusa da mercoledì 12 a martedì 25 giugno per la riprofilazione della livelletta stradale e il pieno ripristino della carreggiata e della circolazione a doppio senso di marcia. Le lavorazioni in programma a partire dalla prossima settimana non possono essere realizzate con i veicoli in transito, neppure adottando la soluzione del senso unico alternato.

Una volta completati, i lavori programmati dalla Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino porranno rimedio ad un abbassamento del piano stradale conseguente alle abbondanti precipitazioni dei mesi di aprile e maggio. Il cantiere ha l’obiettivo di stabilizzare il corpo stradale, da tempo soggetto a fenomeni franosi profondi, con evidenti cinematismi in superficie. A tal scopo sono stati realizzati e messi in funzione pozzi di emungimento di grande diametro. Si è poi proceduto alla messa in sicurezza del versante sovrastante la SP 23, con la realizzazione di gabbionate di contenimento. (Foto Facebook)

http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/comunicati/stradecittametroto-messa-in-sicurezza-della-sp-23-a-champlas-strada-chiusa-dal-12-al-25-giugno

Salute e sostenibilità: penne iniettive a Torino

Il capoluogo piemontese fra le tre città scelte per la sperimentazione di questo importante progetto di economia circolare, portato in Italia per la prima volta da Novo Nordisk.

Torino è tra le tre città italiane coinvolte nel progetto pilota “TakeBack: ReMed”, l’iniziativa per la raccolta e il riciclo dei dispositivi preriempiti per iniezione, promossa per la prima volta in Italia da Novo Nordisk, azienda leader nel campo delle malattie croniche non trasmissibili e delle patologie rare.

Dalle ‘penne’ monouso a oggetti di uso comune, come sedie e complementi d’arredo, il percorso diventa un modello di raccolta e riciclo del tutto innovativo, per trasformare un dispositivo medico usato da rifiuto a risorsa. Sono oltre 607mila, infatti, le ‘penne’ preriempite usate per le terapie contro diabete, obesità e malattie rare, che ogni anno sono utilizzate dai cittadini torinesi e che, fino a ieri, finivano in discarica mentre ora, grazie al progetto “TakeBack: ReMed”, torneranno a nuova vita.

TakeBack: ReMed” si inserisce nell’impegno globale che Novo Nordisk ha assunto nel campo della sostenibilità con “Circular for zero”, iniziativa globale che si pone l’obiettivo sfidante di raggiungere un impatto ambientale zero entro il 2045. Sperimentato con successo in Brasile, Francia, Danimarca e Regno Unito, “TakeBack: ReMed” ora arriva in Italia con sperimentazioni che interesseranno, oltre Torino, anche Parma e, nelle prossime settimane, Bologna, dopo l’approvazione del progetto in Giunta comunale.

A conferma dell’importanza che progetti come questo hanno sull’ambiente in termini di risparmio di CO2, ci sono i dati che arrivano dalle esperienze già avviate in altri paesi: nel Regno Unito, ad esempio, si è ottenuto un risparmio del processo di smaltimento pari a circa il 90% passando da 26g a 3g di CO2.

Novo Nordisk lega indissolubilmente l’impegno per il miglioramento della qualità di vita delle persone con l’innovazione e la sostenibilità, perché siamo convinti che il valore terapeutico dei nostri farmaci debba essere sempre associato anche al loro impatto ambientale. L’obiettivo è raggiungere un impatto ambientale zero entro il 2045. Portiamo avanti in tal senso una strategia che ragiona in ottica Planetary Health. Promuoviamo la riduzione dei consumi e delle emissioni, il riciclo dei rifiuti e lo sviluppo di prodotti riutilizzabili all’interno di un’economia circolare che copre tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione. Grazie alla collaborazione con le Istituzioni e gli attori del territorio è possibile creare le condizioni per fare la differenza e promuovere azioni, concrete, virtuose e veramente sostenibili come “TakeBack: ReMed”, spiega Marco Salvini, Sr Director External Affairs di Novo Nordisk Italia.

Nella città di Torino, ogni anno, viene utilizzato circa il 3,5% degli oltre 17 milioni di penne preriempite che ogni anno vengono vendute in Italia in 12 mesi. La sperimentazione parte dunque da questi numeri e si svilupperà grazie a un accordo con Federfarma che ha promosso l’adesione di 80 farmacie cittadine e fornirà i dati di raccolta. In questi presidi, i cittadini troveranno il kit per la raccolta composta da buste di raccolta delle penne utilizzate che saranno distribuite ai cittadini. Ogni busta potrà contenere tra le 10 e le 15 penne e si stima una previsione di retourn rate – ovvero la risposta di restituzione da parte della cittadinanza – del 25%.

La partecipazione al progetto ‘TakeBack: ReMed’ si inserisce lungo la direttrice tracciata dalle altre progettualità della Città di Torino, dalla raccolta di prossimità degli oli vegetali di provenienza domestica al recupero del cibo, dei RAEE e del legno. Si tratta di iniziative che, creando un contesto favorevole alla riduzione dei rifiuti prodotti e alla differenziazione degli stessi, favoriscono l’adozione di pratiche circolari attraverso il riciclo e il riuso dei materiali, minimizzando così l’impatto ambientale. ‘ReMed’, oltre a trasformare rifiuti in risorse, rappresenta anche un’importante opportunità di informazione e responsabilizzazione. Alcune tipologie di dispositivi medici che sono di uso comune nelle nostre case finiscono spesso conferiti in modo non corretto”, commenta l’assessora alle Politiche per l’Ambiente, Chiara Foglietta.

Le penne raccolte a Torino saranno poi trasferite in Danimarca per completare il ciclo di recupero. Grazie a diverse partnership locali, infatti, Novo Nordisk raccoglie, stocca e spedisce le penne usate in Danimarca, per poi trasformarle in materie prime seconde utilizzate per la creazione di oggetti di uso comune, come sedie, lampade, vasi e molto altro. Le penne monouso adesso sono riciclabili fino all’85%.

Per la Città metropolitana di Torino questo è solo un primo passo. vogliamo infatti estendere il progetto al resto dei Comuni del nostro territorio, oltre che ad altri produttori come già accaduto per gli analoghi progetti all’estero, con l’obiettivo di aumentare le quantità di pennette sottratte all’inceneritore e magari creare le condizioni per una filiera di riciclo nazionale”, aggiunge Alessandro Sicchiero, consigliere delegato all’Ambiente della Città Metropolitana di Torino.

Insomma, un modello chiaro di economia circolare applicato al settore sanitario e farmaceutico, che, grazie all’impegno di Novo Nordisk e alla collaborazione delle Municipalità coinvolte, partirà da Torino e dalle altre città pilota per poi estendersi anche in altre città italiane.

Novo Nordisk Novo Nordisk è una multinazionale operante nel settore farmaceutico, fondata nel 1923 e con sede in Danimarca. Il nostro obiettivo primario è combattere le malattie croniche più gravi, basandoci sulla nostra solida esperienza nel campo del diabete. Lo facciamo promuovendo scoperte scientifiche innovative, ampliando l’accesso ai nostri medicinali e lavorando per prevenire e, alla fine, curare queste malattie. Al momento, Novo Nordisk impiega circa 64.300 persone in 80 paesi e i nostri prodotti sono commercializzati in circa 170 paesi. Per maggiori informazioni, puoi visitare il nostro sito web novonordisk.com e novonordisk.it oppure seguirci su Facebook, Instagram, X, LinkedIn e YouTube.

Nel Torinese uffici postali più sicuri

1.656 telecamere di videosorveglianza installate in tutta la Provincia

Nell’ultimo anno sventato il 58% di rapine e furti negli Uffici Postali in tutta Italia

Torino, 13 giugno 2024 I sistemi di custodia del denaro di Poste Italiane sono decisamente all’avanguardia tanto che nellultimo anno sono stati sventati il 58% degli eventi criminosi tentati in tutta Italia.

Tale risultato è stato possibile grazie agli investimenti dell’Azienda in materia di protezione e sicurezza che hanno consentito, ad esempio, di dotare tutti i 445 Uffici Postali di Torino e Provincia, di dispositivi a protezione del contante, tra i quali speciali casseforti ad apertura temporizzata, e di attivare 854 sportelli dotati di RollerCash, particolari casseforti collegate alle postazioni operative i cui cassetti possono essere aperti solo alla conclusione di un’operazione. Ulteriori sistemi antieffrazione sono stati introdotti a protezione degli ATM, come ad esempio la c.d. ghigliottina che, attraverso una paratia mobile, impedisce l’introduzione di esplosivo all’interno della cassaforte stessa. La “ghigliottina” è una struttura blindata che garantisce la protezione della feritoia interna attraverso cui passa il denaro per uscire dalla cassaforte dell’ATM. Questo sistema non consente l’introduzione dell’esplosivo all’interno della cassaforte stessa rendendo vano il tentativo di attacco.

L’effetto deterrente generato da tali accorgimenti, ha contribuito notevolmente alla riduzione del numero di eventi criminosi negli ultimi anni.

Poste Italiane, inoltre, ha previsto per gli Uffici Postali di Torino e Provincia, la presenza di impianti di videosorveglianza a circuito chiuso composti da oltre 1.656 telecamere che, oltre a monitorare possibili intrusioni notturne nei locali di Poste Italiane e contribuire al riconoscimento di eventuali rapinatori, consentono attraverso un sofisticato software di videoanalisi predittiva di riconoscere automaticamente comportamenti sospetti e potenziali attacchi agli ATM, facendo partire in tempo reale la richiesta di intervento alle forze dell’ordine.

L’ultimo episodio in ordine temporale è avvenuto la scorsa notte con un tentativo di attacco allATM dell’Ufficio Postale di Val della Torre in via Roma, 29. Le segnalazioni di allarme giunte intorno alle 02:27 agli operatori della Situation Room diGenova, la sala di controllo H24 di Poste Italiane competente per territorio, hanno permesso di rilevare attraverso le telecamere la presenza di due soggetti intenti ad armeggiare sullATM. Gli operatori hanno immediatamente attivato la sirena con sintesi vocale inducendo i malviventi alla fuga. Contestualmente, è stato richiesto il pronto intervento delle forze dellordine competenti per territorio che, giunte sul postoed effettuati gli opportuni rilievi, hanno riscontrato la forzaturaevidente sullerogatore delle banconote, senza altri danni.

Ancora una volta l’impegno di Poste Italiane per garantire standard di sicurezza sempre più elevati, a tutela delle persone e dei beni aziendali, la dotazione di sistemi di sicurezza tecnologicamente evoluti e la stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine hanno consentito di contrastare efficacemente l’attacco predatorio.

Il prof pro Pal si incatena con gli studenti del Politecnico

Oggi il docente del Politecnico di Torino Marco Zucchetti si e’ incatenato insieme agli studenti pro Palestina, che protestano davanti all’ateneo, in corso Duca degli Abruzzi. Zucchetti nel 2015 ottenne la nomination per il Premio Nobel per Fisica. Nel corso del presidio una studentessa ha riportato  delle contusioni nello “scontro” con una guardia giurata.

Operaio muore sul lavoro cadendo da otto metri da un ponteggio

A Saluzzo questa mattina  un operaio di 52 anni è deceduto  in un cantiere nella frazione di Bronda precipitando  da un ponteggio da otto metri di altezza mentre si apprestava allo smontaggio dei pannelli di amianto in cima a un capannone di un’ azienda. Sul posto il 118 e gli ispettori della Asl, il cantiere è stato  sotto sequestro.