CRONACA- Pagina 76

Biennale Tecnologia, come sarà la prossima edizione

Soluzioni, un progetto del Politecnico di Torino 

V edizione da mercoledì 15 a domenica 19 aprile 2026

Dal 15 al 19 aprile 2026 il Politecnico di Torino, in collaborazione con importanti partner locali e nazionali, organizzerà nel capoluogo piemontese la quinta edizione di Biennale Tecnologia, il grande evento – pensato per i giovani e il grande pubblico – dedicato all’esplorazione dell’impatto trasformativo della tecnologia su tutti gli aspetti della vita e della società: dalla salute all’ambiente, dalle relazioni interpersonali alla democrazia, dall’istruzione al lavoro, dalle questioni locali alle sfide globali che riguardano il digitale, l’intelligenza artificiale, la sostenibilità, l’energia, lo Spazio, la mobilità, il lavoro, l’educazione e molto altro.

Soluzioni è il titolo scelto per questa edizione di Biennale Tecnologia, che proverà a rispondere alla domanda “Come possiamo usare la tecnologia per il bene comune?”. E lo farà provando a riflettere sulle criticità che l’accelerazione tecnologica necessariamente evidenzia, per trovare insieme soluzioni possibili e concrete a questa grande sfida e per immaginare nuove possibilità. La formula sarà quella che ha incontrato il successo del pubblico nelle scorse edizioni, con lezioni, dialoghi, incontri, workshop, spettacoli e mostre con esperti ed esperte di fama nazionale e internazionale, tutti ad ingresso libero e gratuito, che daranno vita a una narrazione scientifica arricchita anche dai linguaggi creativi della letteratura, del cinema, del teatro, della musica e delle arti visive.

Tante e importanti le novità di questa edizione:

 

  • Tre co-curatori, selezionati fra 30 candidati, che affiancheranno il curatore professor Guido Saracco nella definizione del programma della manifestazione: Simone Arcagni, saggista e docente all’Università IULM; Frame | Divagazioni Scientifiche, associazione specializzata nella comunicazione scientifica e fondata da Alberto Agliotti, Emiliano Audisio, Francesca Calvo, Enrica Favaro, Beatrice Mautino; Federico Bomba, direttore artistico dell’organizzazione culturale Sineglossa.

  • Tre filoni tematici principali costituiranno la struttura portante del programma di Biennale Tecnologia 2026:

Culturtech, che mette al centro il ruolo sempre più significativo della tecnologia nella produzione culturale e il suo impatto trasformativo sulle forme, sui significa(n)ti, sulle modalità di fruizione della cultura da parte del pubblico e viceversa sul modo in cui la cultura produce immaginari tecnologici, in cui una sezione specifica, curata dell’Associazione Italian Cultural Content Industry, sarà dedicata all’industria dei contenuti e alle imprese.

Interfaccia uomo-macchina, che esplorerà gli effetti dirompenti prodotti dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale in diversi ambiti che investono direttamente la nostra società, come la salute, il lavoro, l’educazione, e nell’evoluzione stessa di diverse branche del sapere – come, ad esempio, le neuroscienze – per immaginare senza timore le diverse forme di convivenza e ibridazione uomo-macchina.

Installazioni artistiche, mostre, spettacoli, reading, performance che racconteranno le nuove tecnologie, e in particolare l’intelligenza artificiale, da un punto di vista artistico e creativo.

Parallelamente a questi filoni principali ruoteranno poi altri eventi tematici, che – sempre partendo dalla tecnologia – approfondiranno da più prospettive argomenti come lo sviluppo delle tecnologie spaziali, la geopolitica dell’innovazione, le scienze della vita, le tecnologie verdi, la mobilità, la città del futuro, l’economia, lo sport e molto altro.

Inoltre l’intero programma di Biennale Tecnologia sarà accolto nel fascicolo di candidatura di Torino Città Capitale Europea 2033.

  • Biennale Tecnologia, nel 2026, uscirà dal perimetro del Politecnico per incontrare la cittadinanza nel cuore di Torino: da venerdì 17 a domenica 19 aprile gli incontri del suo programma principale si svolgeranno in alcune delle sedi più rappresentative della città, dal Circolo dei lettori all’Accademia delle Scienze, dal Teatro Carignano al Teatro Regio e al Teatro Vittoria, passando per il Museo del Risorgimento e l’Oratorio San Filippo Neri. Un modo per offrire al pubblico e ai visitatori l’opportunità di vivere il fascino e la storia della città e per rendere la tecnologia e la scienza sempre più vicine.

Tornano invece rinnovate molte delle iniziative collaterali che negli anni hanno caratterizzato Biennale Tecnologia:

 

  • Tecnologia Futura

Anche nel 2026 Biennale Tecnologia aderisce a Torino Futura, il progetto voluto e promosso dagli Assessorati alla Cultura e all’Istruzione della Città di Torino per moltiplicare le occasioni di socialità e di dialogo tra i giovani, anche attraverso modalità di protagonismo civico. Molte saranno infatti le attività appositamente pensate per gli studenti e le studentesse delle scuole superiori di ogni ordine e grado. E, di riflesso, per i loro insegnanti. A cominciare dal Campus residenziale, che anche nel 2026 darà la possibilità a oltre duecento studenti provenienti dalle scuole di tutta Italia di partecipare gratuitamente a momenti di formazione pensati appositamente per loro sui temi più importanti affrontati dalla manifestazione e di seguire, con accesso riservato, gli stessi incontri promossi da Biennale Tecnologia.

  • Tecnologia in piazza

La centralissima Piazza San Carlo, baricentro degli eventi in programma, sarà un presidio fisso per tutta la durata della manifestazione e ospiterà il Villaggio della Tecnologia, sede di laboratori e percorsi ludico-didattici pensati e costruiti per i più piccoli e le loro famiglie e dove i più appassionati potranno curiosare negli stand allestiti e curati dai Team Studenteschi del Politecnico, che racconteranno e mostreranno al pubblico i risultati delle loro ricerche applicate, le loro invenzioni, i loro prototipi. Accanto agli stand sarà inoltre allestito un punto informativo dove i cittadini potranno consultare il programma, informarsi sugli eventi e le attività di Biennale Tecnologia, costruire grazie all’aiuto di personale qualificato i propri percorsi di visita.

  • Tecnologia Diffusa

A essere protagonisti saranno ancora una volta i docenti e ricercatori del Politecnico che, anche grazie alla collaborazione con le reti delle Biblioteche Civiche e delle Case del Quartiere di Torino, daranno vita a un vero e proprio programma parallelo di attività pensate e (co-)progettate per portare anche nei quartieri più distanti dal centro della città le riflessioni sul futuro e sul rapporto tra tecnologia e società, nell’ottica di raggiungere e coinvolgere un bacino di pubblico il più ampio e variegato possibile.

 

  • Politecnico Aperto

Altro appuntamento ormai tradizionale e atteso, soprattutto dalle famiglie, è il programma di Politecnico Aperto. Come per ogni edizione, anche nel 2026 l’Ateneo aprirà al pubblico sempre più ampio di curiosi e appassionati le porte dei suoi laboratori e centri di ricerca per far conoscere a tutti, grazie a un ricco programma di attività, incontri, esperimenti e workshop, le sue più importanti linee di ricerca, con particolare riferimento a quei progetti di frontiera, e di ricerca applicata, utili alla vita di tutti i cittadini.

Il Rettore Stefano Corgnati ha commentato: “Biennale Tecnologia da questa edizione si apre sempre più alla città. Uno degli obiettivi che ci siamo dati con il curatore, infatti, è renderlo un evento che coinvolga sempre più la cittadinanza, andando all’interno anche dei luoghi della città e non solo del Politecnico – illustra il rettore Stefano Corgnati, presidente di Biennale Tecnologia – Per questo motivo la scelta è stata quella di inaugurare nell’Ateneo per poi proseguire nel weekend in alcuni luoghi iconici che sono pienamente integrati in ecosistemi della diffusione della conoscenza. In questo modo il progetto risponde alla nostra terza missione, diffondendo la cultura del sapere scientifico in modo obiettivo, imparziale e aprendo a un dialogo che tenga conto, sotto tutti i di tutti i punti di vista, degli aspetti della trasformazione della società permeati da transizioni di tipo tecnologico”.

Il Professor Guido Saracco, curatore residente della Biennale Tecnologia: “La prossima Biennale Tecnologia 2026 promette di affrontare le più grandi sfide al crocevia tra tecnologie e società non soltanto contestualizzandole ma offrendo possibili e concrete soluzioni socio-tecniche, con la finalità ultima di restituire consapevolezza e fiducia alla cittadinanza. In questa direzione l’interdisciplinarità è un fattore chiave ed è per questo che il festival darà ancor più voce a diversi punti di vista e diversi strumenti di comunicazione, realizzando nei suoi eventi strette collaborazioni con enti culturali, economici e sociali come mai prima d’ora, in collaborazione col nuovo strumento di produzione di contenuti culturali del Politecnico di Torino: Prometeo Tech Cultures. In quest’ottica vanno anche inquadrati i contributi dei tre guest curators che ci affiancheranno nella definizione ultima del programma, nuove voci del coro della futura Biennale Tecnologia”.

 

 

Torino, uomo muore investito da camion

I soccorsi non hanno potuto salvare un settantenne che è morto investito da un camion. L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio in strada del Cascinotto, all’angolo con strada Settimo, alla periferia di Torino.
L’uomo  stava attraversando fuori dalle strisce pedonali quando è stato travolto dal mezzo pesante.

Le Giornate del Premio Roberto Morrione: anteprima delle Inchieste 2025

Giornalismo: “Il limite assente”

Edizione dedicata alle vittime del genocidio di Gaza e a tutte le giornaliste e i giornalisti uccisi nel mondo

Torino, 23-25 ottobre 2025
Anteprima il 13 ottobre

 

“Il Limite Assente” è il tema delle “Giornate del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo”, che si terranno a Torino dal 23 al 25 ottobre 2025, con un’anteprima il 13 ottobre.

Organizzate dall’associazione Amici di Roberto Morrione in collaborazione con la Rai, vedranno la partecipazione di oltre 60 speaker, tra giornalisti investigativi, comunicatori, accademici e gli 11 under 30 finalisti del concorso.

Nelle tre giornate ci saranno proiezioni, incontri di approfondimento e dibattiti sul ruolo, gli strumenti e il costo, sempre più spesso tragicamente in vite umane, del giornalismo investigativo di fronte alle drammatiche crisi che affliggono i nostri tempi: dai conflitti armati a quelli commerciali fino ai massacri programmati di intere popolazioni, come a Gaza, ma senza dimenticare la crisi ambientale e quella climatica. Crisi e conflitti che si consumano fuori da ogni regola, senza più alcun limite dettato dal diritto internazionale o semplicemente dalle leggi non scritte della cultura umanitaria. L’unica regola che sembra dettare legge in questa assenza di ogni limite è quella determinata dai rapporti di forza: vince tutto il più forte e i deboli pagano il prezzo, sia esso economico o di sangue.

 

“Di fronte al complesso contesto internazionale e alle crisi in corso continuiamo a credere nel valore del giornalismo investigativo, non come antidoto al ‘limite assente’, ma come risorsa per non arrendersi alla superficialità. Per questo continuiamo a rivolgerci a giovani reporter, perché sono il possibile futuro migliore.” Ha dichiarato Giovanni Celsi, presidente dell’associazione Amici di Roberto Morrione.

 

“Il Premio Morrione rappresenta un passaggio di testimone alle giovani generazioni di giornalisti e giornaliste. Nasce come tributo alla figura indimenticabile di Roberto, ma negli anni si è affermato come occasione per attribuire nuovi strumenti, visibilità e fiducia ai giovani professionisti, chiamati oggi più che mai alla sfida di preservare la verità contro le manipolazioni, la superficialità, l’asservimento agli interessi di potere”. A dirlo è Luigi Ciotti, presidente di Fondazione Gruppo Abele e dell’associazione Libera. “L’informazione indipendente è un elemento chiave della democrazia: tutelare chi la fa bene significa difenderci tutti e tutti dalle insidie che oggi la democrazia affronta”.

Il programma completo delle Giornate 2025 è consultabile su WWW.PREMIOROBERTOMORRIONE.IT

L’ANTEPRIMA INSIEME ALLA CAROVANA PER GIANCARLO SIANI
L’anteprima delle Giornate 2025 è prevista il 13 ottobre al Campus Einaudi, in collaborazione con Libera, la rivista lavialibera e la Fondazione Giancarlo Siani.
A 40 anni dall’omicidio del giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, la macchina per scrivere del giovane cronista napoletano continua a viaggiare per l’Italia e il 13 ottobre giungerà a Torino.
L’associazione Amici di Roberto Morrione si unisce così alla Carovana e all’incontro torinese, al quale parteciperanno – tra gli altri – Sigfrido Ranucci, conduttore e autore di Report (Rai 3), e Paolo Siani, fratello di Giancarlo.

UNDER 30 AL CENTRO. A TORINO L’ANTEPRIMA DELLE INCHIESTE
Durante le Giornate verranno presentate in anteprima nazionale le inchieste finaliste della 14ª edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo e l’inchiesta vincitrice della 2ª edizione del Premio Riccardo Laganà Biodiversity Sustainability Animal Welfare.
Protagonisti saranno le giovani e i giovani reporter che le hanno realizzate: Marco Castellini, Ilenia Cavaliere, Marianna Donadio, Dora Farina, Chiara Garbin, Novella Gianfranceschi, Alessandro Masella, Niccolò Palla, Daman Singh, Bianca Turati e Iman Zaoin. Sarà inoltre possibile – solo durante le Giornate – vederle in esclusiva registrandosi sul sito www.premiorobertomorrione.it.
La serata conclusiva, sabato 25 ottobre, proclamerà l’inchiesta vincitrice del Premio Morrione 2025.
Le inchieste verranno presentate per la prima volta – in anteprima nazionale – venerdì mattina durante un incontro riservato alle scuole superiori della rete di Libera Piemonte. A seguire, gli studenti e le studentesse presenti voteranno e sarà una piccola delegazione di loro ad assegnare, durante la serata di premiazione di sabato, il Premio Libera Giovani all’inchiesta che avrà ricevuto più preferenze.

PREMI SPECIALI: PREMIO BAFFO ROSSO E IL TESTIMONE DEL PREMIO ROBERTO MORRIONE

Il Premio Baffo Rosso 2025 va al giornalista di Report Rai 3 Paolo Mondani; mentre alla giornalista e scrittrice palestinese Rita Baroud verrà consegnato il Testimone del Premio Roberto Morrione, riconoscimento per chi illumina gli angoli bui della cronaca senza mai abbandonare la passione per la verità.

LE VIGNETTE DI MAURO BIANI

Anche quest’anno Mauro Biani realizzerà delle vignette speciali, ispirate dalle cinque inchieste realizzate dagli under 30, mostrate durante la serata di premiazione di sabato 25 ottobre.

8 ottobre: manifestanti in piazza anche oggi a Torino

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AGGIORNAMENTO:

8 ottobre – Anche questa sera circa duemila manifestanti pro Gaza hanno manifestato per le vie di Torino. Si sono inizialmente ritrovati in piazza Castello dove hanno tenuto un’assemblea pubblica. Poi è iniziato il corteo che a un certo punto si è fermato davanti ai cancelli della Rai di via Verdi presidiati dalla polizia.

  7 ottobre sera – Come era stato annunciato, il corteo pro Gaza non autorizzato da questura e prefettura si è tenuto nelle vie del centro, da via Milano a piazza Castello, fino a corso Giulio Cesare. Presenti  bandiere della Palestina e di Cobas, USB, Rifondazione e Potere al Popolo. Non hanno aderito i partiti della sinistra e la Cgil. In testa al corteo lo striscione: “Il genocidio non è finito. Siamo Resistenza. Continuiamo a bloccare tutto”. E’ stata annunciata una nuova manifestazione per questa sera, mercoledì 8 ottobre, alle 18,30

 

 

Torino, 7 ottobre 2025. La città si prepara a una serata tesa. Nonostante il mancato via libera della Questura, un gruppo di collettivi e attivisti ha confermato che il corteo a sostegno di Gaza si terrà comunque questa sera, con partenza prevista da piazza Castello intorno alle 19:30. L’iniziativa, priva di un’organizzazione ufficiale e senza l’adesione di forze politiche, è diventata un banco di prova per la gestione dell’ordine pubblico e per la libertà di manifestare.

Diversamente da altre mobilitazioni, questa volta nessun partito o sindacato tradizionale ha scelto di partecipare. I promotori parlano di un’azione “autonoma e dal basso”, nata sui social e sostenuta da reti studentesche, centri sociali e gruppi di solidarietà internazionale.
I principali partiti progressisti — dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle fino ad Alleanza Verdi e Sinistra — hanno invece preso le distanze, giudicando “inopportuna” la coincidenza con l’anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Una scelta che ha lasciato campo libero a una mobilitazione slegata da logiche istituzionali.

La Questura di Torino aveva invitato gli organizzatori a rinviare la manifestazione o a trasformarla in un presidio statico, citando motivi di sicurezza e l’assenza di una comunicazione formale del percorso. Il divieto, tuttavia, non ha fermato la protesta. E nelle ultime ore gli appelli alla partecipazione si sono moltiplicati, rilanciati da pagine e profili legati al mondo dell’attivismo cittadino.
Il clima resta incerto: la Prefettura ha disposto un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine in centro, mentre le autorità temono disordini nel caso in cui il corteo tenti di muoversi per le vie del centro storico.

Le forze dell’ordine presidieranno piazza Castello e le vie adiacenti fin dal tardo pomeriggio. Nonostante l’assenza di un percorso ufficiale, gli agenti sono pronti a intervenire in caso di corteo spontaneo.
Il rischio di tensioni non è escluso, anche alla luce delle proteste pro-Palestina che nei giorni scorsi hanno provocato scontri a Roma e in altre città italiane.

 

“Bloccare i trasporti? Lo impedisca una norma costituzionale”

Caro Direttore,
Le proteste sono il sale della democrazia ma fino a che punto possono spingersi? Nell’epoca di comunicazioni globali i trasporti sono come il sistema circolatorio per
l’uomo. Bloccare i trasporti è molto più che una protesta Sindacale o politica. Al Governo ebbi la responsabilità del Tavolo dei Trasportatori, il tavolo più difficile in assoluto come sanno bene Prodi e Enrico Letta che non riuscirono ad evitare il blocco dei tir del dicembre 2007. Un blocco che fece perdere al nostro Paese ben 4 miliardi di produzione. Senza dimenticare lo sciopero dei camionisti che portò al golpe cileno di Pinochet. Nei miei anni di governo durante la crisi economica più pesante l’Italia fu l’unico Paese in Europa a non avere il blocco dei tir. Me lo riconobbe al Senato anche la opposizione. Le proteste per la Palestina l’altro sera hanno portato al blocco del Frejus l’unico traforo aperto perché quello del Bianco è chiuso per manutenzione. Contemporaneamente venivano bloccati alcuni porti e aeroporti. Nella economia moderna il funzionamento del sistema dei trasporti è vitale. Bloccando i trasporti si bloccano le medicine, generi alimentari e quant’altro.  Chi ne paga le conseguenze? I più deboli , il lavoro , le entrate fiscali dalle quali dipendono le risorse per la Sanità e la Scuola.
Le Manifestazioni  debbono essere libere ma non possono danneggiare la Comunità e soprattutto la parte più debole. La protesta sarebbe tanto più convincente senza atti di violenza e di blocco . La libertà di manifestazione concede al popolo come il voto libero la più alta possibilità di espressione delle proprie posizioni. Chiedo ai giuristi se il divieto a bloccare i trasporti e gli snodi infrastrutturali delle reti di trasporto non possa essere inserito nella Costituzione.

Mino GIACHINO già sottosegretario ai trasporti

Cade sugli argini della Dora con il passeggino, grave bimbo di tre mesi

Un neonato di tre mesi ha subìto un grave trauma cranico  per una caduta dal passeggino su cui si trovava, che  è precipitato per tre metri sugli argini della Dora Riparia, davanti al Campus  Einaudi a Torino. Il passeggino sarebbe scivolato di mano alla nonna  sulla passerella pedonale di corso Verona. Ricoverato d’urgenza al Regina Margherita il piccolo è  in prognosi riservata.

Falso tecnico del gas truffa anziana: arrestato con due complici

Nell’ambito delle attività della Polizia di Stato volte al contrasto del fenomeno dei reati predatori ai danni di persone anziane, nei giorni scorsi personale della Squadra Mobile di Torino ha arrestato tre uomini appartenenti alla comunità “sinti”, per un furto aggravato in abitazione commesso, poco prima, ai danni di un’anziana donna residente in città.

 

L’episodio si è verificato nel quartiere “San Paolo”, dove la vittima veniva avvicinata da un soggetto “spacciatosi” per un tecnico del gas. L’uomo riusciva a carpire la fiducia della signora con il pretesto di un malfunzionamento dell’impianto e della necessità di mettere in sicurezza alcuni oggetti metallici presenti in casa: fatto accesso nell’abitazione, convinceva la donna a consegnargli oggetti preziosi e monili in oro del valore di alcune migliaia di euro, oltre a 400 euro in contanti.

 

Per rendersi ancor più credibile, l’uomo utilizzava anche un piccolo dispositivo elettronico a luce rossa simulando un’anomalia tecnica e sottolineando che la probabile fuoriuscita di gas, unita alla presenza di metallo e banconote in casa, avrebbe potuto causare un incendio.

 

Questo modus operandi corrisponde ad una consolidata tecnica di raggiro ai danni di persone anziane, spesso sole in casa, che evidenzia la capacità, da parte degli autori, di assumere atteggiamenti credibili e rassicuranti, simulando competenze tecniche e situazioni di urgenza assoluta legate a esigenze di sicurezza domestica.

 

Dopo pochi minuti, approfittando di un momento di distrazione della donna, il finto tecnico si impossessava dei valori e si allontanava raggiungendo i due complici che lo attendevano in strada. Il loro veicolo, che si muoveva con targhe false per eludere eventuali controlli, è stato subito individuato da equipaggi della Squadra Mobile, che lo hanno fermato nei pressi di Vinovo.

 

La perquisizione dei tre e dell’autovettura permetteva di recuperare la refurtiva appena sottratta, tra cui una cassettina portagioie contenente monili in oro e una pochette con denaro contante. Venivano, inoltre, rinvenuti e sequestrati indumenti e strumenti “da lavoro” come radiotrasmittenti, guanti, un giubbotto ad alta visibilità e il dispositivo elettronico con luce rossa utilizzato per simulare l’urgenza dell’intervento.

 

Dopo l’arresto, sono state eseguite ulteriori perquisizioni domiciliari in provincia conclusesi con il sequestro di ulteriore materiale utile alle indagini tra cui diverse targhe automobilistiche contraffatte, pronte per essere applicate su quelle originali, indumenti per il travisamento, strumenti professionali per verificare la purezza dei metalli e bilancini di precisione nonché circa 66.000 euro in contanti, oltre a orologi di valore e oro.

 

La refurtiva, composta anche da preziosi di grande valore affettivo, è stata restituita alla donna mentre i tre uomini di origine sinti sono stati accompagnati in carcere.

 

La Procura ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto e ha disposto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

“Detenuti senza ritegno a Torino: sputo in faccia a un poliziotto penitenziario”

“Non si arrestano gli insulti e le aggressioni verso gli agenti di Polizia Penitenziaria. Nel primo pomeriggio della giornata di lunedì 6 ottobre, un detenuto egiziano, ristretto presso la dodicesima sezione del Padiglione B, pretendeva di uscire dalla cella e girovagare all’interno del corridoio – spiega Vicente Santilli, Segretario del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria – anche se l’agente lo aveva informato che non avrebbe potuto seguire questa richiesta, il detenuto lo insultata e gli sputava in pieno volto. Stiamo parlando di un detenuto già noto per vari episodi di disordine”.

“Questa volta la Direzione di Torino – annuncia Santilli – deve prendere seri provvedimenti. È inaccettabile tollerare comportamenti di questo genere”.

“È una violenza che non si placa – commenta Donato Capece, Segretario Generale del SAPPE – a causa di una popolazione detenuta che non rispetta più niente e nessuno. Richiediamo che queste persone vengano trasferite in istituti, dove dovranno scontare la pena, in regime detentivo chiuso, fino a quando non impareranno a rispettare la Polizia Penitenziaria e tutti gli altri operatori. Non è più tollerabile che ogni giorno vi siano agenti feriti, a volte in maniera grave. Chiediamo l’applicazione del regime, di cui all’articolo 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario. Si prevedono particolari restrizioni, perché questi detenuti mettono a rischio la sicurezza negli istituti, anche attraverso possibili fenomeni emulativi”.

Mara Martellotta

Un complesso sportivo nel futuro dell’area ex Moi

La Giunta comunale ha approvato  su proposta dell’assessore allo Sport Domenico Carretta, il riconoscimento di pubblico interesse per una proposta di project financing relativa alla progettazione, realizzazione e gestione di un nuovo complesso sportivo nell’area degli ex mercati generali in via Giordano Bruno 181, che coinvolgerà parte delle arcate.

Presentato alla Città di Torino lo scorso 5 giugno, il progetto di GoFit Italia prevede il recupero architettonico e funzionale degli edifici per una superficie complessiva di circa 10.450 mq, distribuita su un unico piano terra. L’intervento prevede la realizzazione di un impianto sportivo moderno, con spazi destinati al fitness, al nuoto e ad altre discipline sportive, oltre a spazi accessori, tra cui una ludoteca e un ristoro dedicati alle famiglie.

Il progetto prevede la stipula di una convenzione con la Città di Torino per garantire condizioni agevolate di accesso alle attività sportive e promuovere corsi e iniziative, rivolte in particolare a famiglie e persone anziane, in un’ottica di benessere diffuso e partecipazione attiva alla vita del quartiere.

L’iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione urbana e sociale dell’intero comparto ex Moi, con l’obiettivo di favorire l’accesso alla pratica sportiva, rafforzare la rete cittadina degli impianti e promuovere nuove occasioni di aggregazione e inclusione. Il centro sportivo contribuirebbe a riqualificare l’area, restituendole una funzione pubblica e comunitaria.

“Questa proposta va ad integrarsi con le altre progettualità e i progetti strategici per la rinascita dell’area dell’ex Moi – dichiara l’assessore Domenico Carretta -. Per dare concretezza al progetto ci sarà un preciso iter da seguire; intanto siamo soddisfatti di questa proposta, che può ridare vita a uno dei luoghi simbolo di Torino 2006, mantenendo una vocazione sportiva e aprendosi al quartiere in modo inclusivo. La priorità della Città, come sempre in questi casi, è quella di garantire l’accesso alla cittadinanza attraverso il meccanismo delle convenzioni”.

Ora l’iter prevede la pubblicazione di un avviso pubblico per consentire ad eventuali interessati di avanzare ulteriori proposte rispetto a quella ricevuta; passati 60 giorni, potrà aver luogo la fase negoziale della procedura.

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