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L’orologio di Gorillas a Torino per rivoluzionare la spesa e sensibilizzare sullo spreco alimentare

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L’installazione di un orologio vedrà consegnare ai torinesi ogni 10 minuti una selezione di prodotti rimasti invenduti che non possono essere rimessi in vendita il
giorno successivo ma che possono essere ancora consumati

La sostenibilità è al centro di ciò che Gorillas fa, e considerando
l’impatto dello spreco alimentare in termini di disuguaglianze globali e problemi ambientali, è
diventata una delle priorità come azienda.

Scandire il tempo del cambiamento
Il 12 e 13 marzo in Via Lagrange 29 a Torino, dalle 11.00 alle 18.00, sarà presente
un’installazione che riproduce un grande
orologio, il quale segnerà ogni 10 minuti
l’arrivo dei biker di Gorillas che
consegneranno delle bag con una selezione
a sorpresa di prodotti rimasti invenduti che
non possono essere rimessi in vendita il
giorno successivo ma che possono essere
ancora consumati in quanto non hanno
ancora raggiunto la data di scadenza. La sua
particolarità sta proprio nella presenza di bag
Gorillas al posto dei numeri che dovrebbero
indicare i 10, 20, 30, 40, 50 e 60 minuti.

Il Gorillas Clock ha infatti lo scopo di mostrare nella vita reale ciò che accade tutti i giorni
nel mondo digitale – cioè la consegna veloce di generi alimentari e la sostenibilità.
L’attivazione metterà in evidenza la promessa da parte della startup di consegnare la spesa in
pochi minuti e, infine, consentirà di portare avanti i valori di sostenibilità che Gorillas
promuove da sempre attraverso le proprie bag riempite di prodotti prossimi alla scadenza.
“Grazie alla consegna in pochi minuti, non vogliamo solo essere i più veloci, ma vogliamo
rivoluzionare il modo in cui gli italiani fanno la spesa, riducendo al minimo gli sprechi
alimentari”, commenta Alessandro Colella, General Manager di Gorillas per l’Italia. “Il nostro
servizio nasce proprio con l’obiettivo di fare abituare tutti a comprare solo quello che serve,
senza accumulare cibo superfluo che rischia di diventare scaduto. Per migliorare il nostro
stile di vita bastano solo pochi minuti, metteteci alla prova!”.

La startup unicorno delle consegne rapide vuole infatti essere un catalizzatore per un
cambiamento positivo nelle abitudini di consumo di tutti perché permette al cliente di avere

accesso in real time ai prodotti essenziali per il consumo quotidiano così da minimizzare quelli
che possono essere invece gli sprechi legati ad una spesa settimanale che viene spesso fatta
senza prevedere o calcolare il consumo effettivo di ciò che si sta acquistando, rischiando di
far deperire i prodotti acquistati.

Tra i progetti più recenti si cita inoltre l’iniziativa Lotta allo Spreco, per prevenire lo spreco
alimentare e di conseguenza ricordare come sempre l’enorme valore sociale, ambientale ed
economico del cibo. Tramite questo progetto, disponibile in tutte le città dove il servizio
Gorillas è attivo, ogni lunedì, mercoledì e venerdì è possibile acquistare dalle 11 a
mezzanotte alcune bag con una selezione di prodotti prossimi alla scadenza a un prezzo
simbolico e ribassato per poi riceverle comodamente a casa.

Gorillas
Gorillas, fondata dal CEO Kağan Sümer, costruisce un’infrastruttura per la consegna veloce dell’ultimo miglio di
prodotti essenziali. La startup di consegna on-demand ha bisogno di pochi minuti per portare i prodotti desiderati
dal carrello al luogo desiderato dall’utente. Gli utenti dell’app beneficiano dell’accesso a più di 2.000 articoli
essenziali agli stessi prezzi del commercio al dettaglio per costi di consegna ridotti. Rivoluzionando l’esperienza di
shopping e di supply chain delle tradizionali aziende di vendita al dettaglio, Gorillas sta plasmando un nuovo
comportamento d’acquisto di generi alimentari dei consumatori tramite il modello Need-Order-Get. Gorillas
dispone di un team diversificato di oltre 14.000 dipendenti a livello globale diffondendo un vero cambiamento
all’interno delle comunità in cui è presente. In poco più di un anno, Gorillas è arrivata a coprire più di 60 città, tra
cui Amsterdam, Londra, Parigi, Madrid, New York, Milano e Monaco, per un totale di oltre 200 magazzini in 9 paesi.

Controlli a San Salvario e Millefonti Un arresto e oltre 22mila euro di sanzioni

Martedì scorso, gli agenti del Commissariato Barriera Nizza, con la collaborazione di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, di unità cinofile e di personale della Polizia Municipale Circoscrizione 8 – San Salvario, hanno effettuato un controllo straordinario del territorio nelle aree dei quartieri San Salvario e MiIlefonti.

Nel corso dell’attività è stato sanzionato per 6000 euro un bar di via Varaita per la presenza all’interno dell’esercizio di macchine da gioco, nonostante l’attività commerciale fosse ubicata a una distanza inferiore ai 400 metri da luoghi sensibili, così come stabilito dalla normativa vigente.

In una gastronomia di via Nizza, invece, sono stati sequestrati penalmente 19 chili di alimenti di origine animale surgelati che venivano conservati in cattivo stato e privi di etichettatura. Per questa violazione il titolare del negozio è stato denunciato in stato di libertà. Nella circostanza, personale della Polizia Municipale ha riscontrato diverse violazioni di carattere amministrativo. Complessivamente l’esercizio è stato sanzionato per 11.300 euro.

Sempre la Polizia Municipale, ha sanzionato per 1400 un parrucchiere di via Madama Cristina che conduceva l’attività abusivamente e un bar per 4000 euro sempre per violazioni amministrative.

Durante il controllo del territorio, gli agenti hanno anche arrestato in via Galliari un cittadino gambiano, dopo averlo visto cedere sostanza stupefacente a un’acquirente, quest’ultima poi sanzionata amministrativamente.

Conclusa l’esercitazione “Volpe bianca” delle truppe alpine

 La Volpe Bianca – CaSTA 2022 è il test annuale del livello di addestramento degli alpini. All’edizione di quest’anno, svoltasi sulle montagne olimpiche piemontesi dopo due anni di sospensione causa pandemia, hanno partecipato tutti i reparti delle Truppe Alpine dell’Esercito, insieme a unità francesi e statunitensi, oltre che a reparti di elicotteri, di artiglieria e di guerra elettronica dell’Esercito.

Quattro le fasi dell’esercitazione durata due settimane: Steel Blizzard, con attività di movimento e combattimento in montagna, Winter Rescue – ovvero simulazioni realistiche di interventi di soccorso militare in quota – e, nel solco della tradizione dei Campionati sciistici delle Truppe Alpine, le competizioni Ice Patrol e Ice Challenge, rispettivamente gare a squadra di pattuglia e individuali di biathlon militare. Nella giornata di mercoledì 9 si è svolta sulle piste di Sestriere una spettacolare fiaccolata tricolore con sessanta alpini di tutti i reparti – tra cui quelli della brigata alpina Taurinense – e quaranta maestri di sci del posto.

La cerimonia di chiusura si è svolta venerdì 11 alla presenza del generale torinese Ignazio Gamba, comandante delle Truppe Alpine, e del generale Nicola Piasente, comandante della brigata alpina Taurinense, che con il 3° reggimento alpini di Pinerolo si è classificato al primo posto della gara di pattuglia per plotoni, aggiudicandosi il trofeo Silvano Buffa, intitolato all’alpino decorato di medaglia d’oro al valor militare sul fronte greco nella Seconda guerra mondiale. La Taurinense ha conquistato anche il Trofeo “Breusa”, che premia la Brigata Alpina che ha raggiunto il maggior punteggio complessivo nell’esercitazione “Ice Patrol”, sommando i punteggi ottenuti dalle pattuglie dei propri Reggimenti.

Nel discorso di chiusura della Volpe Bianca il generale Gamba, ha evidenziato come la montagna sia “quel caratteristico ambiente impervio, compartimentato, e non favorevole al movimento e alle comunicazioni, dove temperature rigide, quote decisamente importanti sul livello del mare, impongono una familiarizzazione ed una preparazione fisica e mentale molto specifiche. In 150 anni di vita del Corpo degli Alpini, noi soldati di montagna abbiamo affinato e fatto sempre più nostre le caratteristiche di articità e verticalità, che ormai fanno parte del nostro DNA: la capacità di vivere, muovere e combattere in climi rigidi e in ambienti dove lo sviluppo verticale del movimento tempra e garantisce la consapevolezza di saper operare in tutti gli ambienti non permissivi”. ll Generale Gamba ha poi sottolineato l’impegno di tutti i partecipanti: i reparti delle Brigate Julia e Taurinense, il Centro Addestramento Alpino, la 27ma Brigata da montagna francese e della 173^ Brigata aviotrasportata dell’Esercito statunitense, i reparti specialistici dell’Esercito Italiano, fra i quali il 4° reggimento Altair e il 1° Antares dell’Aviazione dell’Esercito, nuclei della Brigata Informazioni Tattiche, il 17° artiglieria controaerei Sforzesca, il 6° Stormo dell’Aeronautica Militare e i partner civili.

Gli alpini, durante la seconda settimana di esercitazione, hanno ricevuto la visita del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, il quale – nel ricordare il legame indissolubile tra le Truppe Alpine, la montagna e le proprie comunità, ha espresso apprezzamento per le capacità e l’ardore che ha osservato in ogni fase dell’esercitazione Volpe Bianca: “L’elevato livello addestrativo, raggiunto in condizioni di grande realismo, in estreme difficoltà climatico/ambientali e fissate nelle procedure comuni con le componenti degli eserciti alleati, confermano che le Truppe Alpine sono un riferimento per lo sviluppo e l’implementazione delle tecniche e delle opportunità afferenti al mountain warfare”.

Agriflor Marzo: la natura prende casa in piazza Vittorio

Domenica 13 marzo, dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto, secondo appuntamento del 2022 con il mercatino di Agriflor, l’appuntamento mensile per fare un tuffo nella natura

 

 

A poche settimane dall’appuntamento di febbraio, Agriflor raddoppia per portare il meglio del florovivaismo piemontese nel centro città: domenica 13 marzo dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto, infatti, andrà in scena il secondo attesissimo mercatino di Agriflor.

 

Anche questa edizione sarà incentrata principalmente sulle piante da interno, come ad esempio le piante grasse e le piante succulente. Non mancheranno le proposte primaverili tutte da scoprire girando per i banchi che inebrieranno Piazza Vittorio per tutta la giornata.

 

Un tripudio di colori per allietare un pubblico sempre più amante della natura e delle sue piante.

Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà, come sempre, alcune eccellenze agroalimentari piemontesi che proporranno i prodotti tipici del nostro territorio: dai cioccolati alle nocciole, dalle marmellate al vino e ai liquori.

 

Durante Agriflor sarà inoltre possibile acquistare la “Guida ai Vivai d’Italia” (ADD Editore) scritto a quattro mani da Giustino Ballato, Presidente di Orticola Piemonte, e Rossella Vayr: 259 viaggi nel verde per conoscere le eccellenze del florovivaismo italiano e scoprire le piante più affascinanti e inusuali presenti nel nostro Paese.

 

Come sempre, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con la garanzia del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

 

A fine mese l’appuntamento con i fiori sarà preso la Certosa Reale di Collegno, il 26 e 27 marzo per Follia in Fiore che torna dopo due anni di stop dovuti alla pandemia.

 

 

Il bollettino Covid di venerdì 11 marzo

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 15:45

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.945 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 6,3di 30.678 tamponi eseguiti, di cui 26.655 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 1.002.367, così suddivisi su base provinciale: 83.579 Alessandria, 45.966 Asti, 38.733 Biella, 133.130 Cuneo, 75.743 Novara, 532.969 Torino, 35.686 Vercelli, 36.109 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.949 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.503 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 29 ( invariati rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 590 (-45 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 42.311

I tamponi diagnostici finora processati sono15.956.328(+ 30.678 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 13.117

Sono 4, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).

Il totale diventa quindi 13.117 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.761 Alessandria, 784 Asti, 500 Biella, 1.597 Cuneo, 1.052 Novara, 6.258 Torino, 606 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

946.320 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 946.320 (+1.741rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 78.507 Alessandria, 43.856 Asti, 37.032 Biella, 127.036 Cuneo, 72.814 Novara, 506.764 Torino, 33.561 Vercelli, 33.968 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.817 extraregione e 8.965 in fase di definizione.

Torino in piazza per aiutare l’Ucraina

Sabato 12 marzo alle ore 12 la Città di Torino aderirà alla manifestazione delle città europee di Eurocities per dire no alla guerra in Ucraina in piazza Castello (lato Prefettura). “Cities stand with Ukraine” vedrà unite, in un unico momento di solidarietà condiviso, le principali comunità del Continente.

Durante la riunione di coordinamento al tavolo istituito dalla Città di Torino nell’intervento della Pastorale Migranti della Diocesi di Torino è stato comunicato che la cappellania ucraina cattolica guidata da don Ihor Holynskyy si riunirà nella chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù (via Germonio 27 a Torino), domenica 13 alle 12.15 per celebrare una Messa per la pace.

La Città di Torino ha attivato uno specifico conto corrente bancario per ricevere le offerte per aiutare la popolazione ucraina, così tristemente e duramente colpita dalla guerra.

I cittadini che vogliono offrire un contributo possono utilizzare l’IBAN:

IT71K0200801046000106365334 con la causale “Emergenza Ucraina”.

Le somme saranno immediatamente destinate per sostenere i servizi di accoglienza della Città per la popolazione ucraina in fuga dalla guerra.

Mamma e figlia investigatrici aiutano la Polizia ad arrestare ladro

 Un uomo e la sua complice vengono denunciati dalla Polizia di Stato

 

Nel giorno della festa della donna, un uomo le ruba l’auto proprio sotto gli occhi, in corso Matteotti; sul sedile dell’auto, la donna aveva  la borsa con portafogli e documenti. Dopo un’ora circa, ancor prima che la vittima riesca a bloccare le carte e a fare denuncia, vengono effettuate ben 7 operazioni in alcuni negozi del quartiere Santa Rita con le sue tessere bancomat. La donna si rende conto che le transazioni sono state effettuate in negozi tutti molto vicini fra loro, dunque si reca in zona e cerca disperatamente l’auto, riuscendo a trovarla parcheggiata in via Mombasiglio; intanto la figlia, prende contatti con gli esercenti ove sono stati effettuati i pagamenti fraudolenti. Un tabaccaio di via Tripoli si ricorda di un uomo e di una donna che poco prima hanno effettuato degli acquisti pagando con un bancomat e mostra le immagini di videosorveglianza del locale prima alla ragazza e poi alla madre. Nel pomeriggio, la vittima riconoscerà per strada l’autore del furto. Contatta il 112 NUE per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine e una pattuglia del Commissariato San Secondo giunge sul posto, fermando il sospettato. L’uomo, un 56enne italiano con precedenti specifici, farà ritrovare alla vittima anche le tessere bancarie che aveva gettato in un bidone dell’immondizia. L’uomo è stato denunciato per furto aggravato e indebito utilizzo di carte di credito; la sua complice, anch’essa identificata, una 37enne con precedenti di polizia, verrà denunciata per indebito utilizzo delle carte di credito.

Palazzo Madama, 500 giorni di lavori per far rinascere il capolavoro juvarriano

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I lavori sulla facciata juvarriana inizieranno lunedì 14 marzo e dureranno 500 giorni, in tempo per la festa di San Giovanni 2023

 
500 giorni per far rinascere il “volto” in marmo di Palazzo Madama, uno dei simboli di eccellenza di Torino nel mondo. Il più grande cantiere di restauro di un bene pubblico nel cuore della città riporterà la facciata juvarriana al suo antico splendore, grazie alla sinergia tra due istituzioni: la Fondazione Torino Musei, da sempre impegnata nella tutela, conservazione e valorizzazione dei beni museali, e la Fondazione CRT, storico e principale sostenitore privato di Palazzo Madama (16,6 milioni di euro stanziati complessivamente), che finanzia interamente quest’ultimo intervento con un impegno straordinario di 2,4 milioni di euro.

 

Approvati dal Ministero per la Cultura e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, i lavori di restauro e consolidamento strutturale coniugano arte, ingegneria e ricerca, salvaguardando l’identità e la storia del luogo con soluzioni tecnologiche innovative, sostenibili e reversibili. Il cantiere partirà lunedì 14 marzo, sotto la direzione dell’arch. Gianfranco Gritella, con la consulenza dell’ing. Franco Galvagno per le opere strutturali. L’esecuzione è affidata alle imprese Cooperativa Archeologia di Firenze e B.P. Benassi di Montignoso, vincitrici della gara d’appalto della Fondazione Torino Musei per un importo di 1.065.476,85 milioni di euro.

 

Finalmente si parte! Il grande cantiere per la rinascita della facciata di Palazzo Madama è un ingranaggio complesso, un’operazione di sistema che guarda al futuro tenendo insieme una molteplicità di risorse tecniche, professionali ed economiche per un obiettivo comune: dobbiamo esserne tutti orgogliosi”, affermano il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia e il Segretario Generale Massimo Lapucci.

 

Un ascensore condurrà le maestranze sino alla sommità del cornicione per le opere più complesse relative alla messa in sicurezza strutturale di tutta la trabeazione in marmo. All’interno delle cavità situate nel grande cornicione, manodopera specializzata realizzerà particolari strutture in acciaio curvilinee, destinate a costituire il futuro scheletro portante del rivestimento in pietra del grande architrave, che manifesta da secoli segni di affaticamento strutturale: a seguito del distacco di alcuni frammenti, si è reso necessario l’avvio dell’importante intervento di restauro.

 

Sulla sommità di Palazzo Madama, le quattro imponenti statue allegoriche di 3 tonnellate ciascuna alte 4 metri, “firmate” dallo scultore carrarese Giovanni Baratta nel 1726, saranno rimosse dal basamento – mediante una tecnica particolare che impiega un filo d’acciaio simile al sistema di estrazione dei blocchi di marmo dalle cave – e provvisoriamente calate a terra in gabbie di acciaio, con uno spettacolare sistema di gru, per il loro restauro e consolidamento in un apposito padiglione. L’intervento, nelle sue diverse fasi, potrà essere seguito “live” dal pubblico, che potrà anche visitare il padiglione stesso in tempi prestabiliti.

 

Per la prima volta dopo secoli il marmo scelto da Filippo Juvarra nelle antiche cave di Foresto e di Chianocco, situate nella bassa Valle di Susa, sarà nuovamente utilizzato per le parti più delicate e deteriorate della struttura.

 

I restauri delle statue, così come quelli dei serramenti lignei, saranno affidati tramite due ulteriori bandi nelle prossime settimane, a completamento del primo lotto di lavori sul settore centrale della facciata: la conclusione, dopo 500 giorni, è prevista per il 24 giugno 2023, festa di San Giovanni, patrono della città. Seguiranno altri due lotti relativi ai due corpi laterali.

 

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
Fondato nel 1863, il museo è oggi ospitato in uno dei più antichi e affascinanti palazzi della città, con testimonianze architettoniche e di storia dall’età romana al Barocco di Filippo Juvarra. Le raccolte contano oltre 70.000 opere di pittura, scultura e arti decorative dal periodo bizantino all’Ottocento.

Latitanti individuati dalla Polizia Uno dei tre si era abraso le impronte digitali

Per evitare il riconoscimento   
Continua l’intensa attività di controllo del territorio della Polizia di Stato in città.
Sabato pomeriggio personale del Commossariato Barriera Milano ha controllato in via Brandizzo due cittadini senegalesi privi di documenti. Condotti in commissariato e sottoposti a comparazione delle impronte, uno dei due risulta non essere mai stato fotosegnalato, mai fermato e del tutto sconosciuto in Italia. Insospettiti, gli agenti osservano con attenzione le impronte digitali e si rendono conto che i polpastrelli e parte del palmo della mano sono abrasi. Dopo approfonditi accertamenti effettuati anche mediante consultazione della banca dati Schengen, emergono riscontri dai quali lo “sconosciuto incensurato” risulta essere colpito da ordine di carcerazione emesso a giugno del 2014, dovendo scontare la pena residua  di ben quattro anni di reclusione (e 16mila euro di multa) per reati in materia di stupefacenti. L’uomo verrà arrestato per false attestazioni fornite a P.U.  e fraudolente alterazioni per impedire l’identificazione, oltrechè in esecuzione dell’ordine di carcerazione a suo carico.
Nelle stesse ore altre due persone sono finite in carcere; la prima, un cittadino italiano di 27 anni, che si trovava già agli arresti domiciliari, è stata arrestata dagli agenti del Commissariato Madonna di Campagna:  l’uomo deve scontare una pena residua di  2 anni e 8 mesi per pregresse rapine e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel secondo caso si tratta di un quarantacinquenne di nazionalità rumena, fermato per un controllo dagli agenti del Commissariato Mirafiori mentre guidava la sua auto in corso Cosenza; l’uomo deve scontare una pena di 8 mesi e 10 giorni di reclusione su provvedimento emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Torino il 4/7/2016

Centri sociali, Siulp: un plauso per l’operazione di polizia

Un grande plauso per l’operazione condotta dagli uomini della Digos di Torino che ha portato all’arresto di una decina di attivisti dei centri sociali NO TAV.

La professionalità e l’impegno dei poliziotti della Digos, coordinati magistralmente dalla Procura della Repubblica è riuscita ad individuare e ad assicurare alla giustizia pericolosi esponenti dei centri sociali che hanno negli anni attaccato sistematicamente le forze dell’ordine lanciando al loro indirizzo bombe carta, bulloni, pietre, razzi pirotecnici, nel chiaro intento di colpire i lavoratori di polizia a presidio dei cantieri TAV.

Lascia tuttavia perplessi la scelta di derubricare il reato di Associazione Sovversiva contestata dalla pubblica accusa nei confronti di questi Centri sociali, attesi gli annosi e continui attacchi diretti a fermare la costruzione della TAV attraverso una guerriglia organizzata “militarmente”, assalendo con violenza e ferendo anche gravemente gli operatori delle forze dell’ordine impegnate. ormai da decenni, con grande sforzo degli organici e di spesa pubblica, nella difesa dei cantieri TAV.

Sono tanti i feriti che si contano negli anni tra le forze dell’ordine, a causa degli scontri pianificati da questi centri sociali NO TAV.

Il prossimo passo tocca  alla magistratura giudicante che dovrà stabilire quanto siano gravi gli atti di violenza e di aggressione commessi sistematicamente nei confronti delle forze dell’ordine e contro la TAV e soprattutto cercare una soluzione giuridica affinché la sanzione penale possa esercitare la giusta deterrenza nei confronti di questi professionisti del disordine.

Ancora grazie a tutti i colleghi per la loro costante e determinato impegno  lavorativo grazie al quale  si è conseguito questo eccellente, e si potrebbe dire storico,  risultato della Questura di Torino.

Il Segretario Generale del Siulp di Torino Eugenio Bravo