CRONACA- Pagina 6

Sport, arte e creatività: al via a Torino i Giochi invernali di Special Olympics

“Non lasceremo queste competizioni solo come atleti, ma come campioni pronti per la prossima sfida, per mostrare a tutti, anche al di fuori di Special Olympics, che dovrebbero credere in noi. Perché ill futuro non è solo davanti a noi, il futuro è inclusione, il futuro è qui”. Le parole dell’atleta maltese Gilmur Borg, Sargent Shriver Global Messenger accendono l’entusiasmo dell’Inalpi Arena che apre ufficialmente i Giochi Mondiali Invernali Special Olympics di Torino 2025 in un’atmosfera incantata, tra arte e creatività, gioia e ammirazione. Una Torino piena di orgoglio dà il suo benvenuto a 1500 Atleti in rappresentanza di 101 delegazioni dei 5 continenti, accogliendo con i suoi 2000 volontari anche 1000 tecnici e 3000 familiari. L’evento si è trasformato in un vero e proprio show con la firma del regista Marco Balich, un’istituzione in fatto di cerimonie olimpiche. Interamente trasmesso in chiaro da Rai2, ha dato il via a una settimana di competizioni che oltre al capoluogo piemontese toccheranno le località alpine di Bardonecchia, Sestriere e Pragelato, teatro di 8 discipline invernali tutte da vivere.

 

Il Team Italia è stato l’ultimo a sfilare sul parterre dell’Inalpi Arena con una delegazione di 88 persone (63 atleti, 22 tecnici e 3 delegati) ricevendo l’ovazione del pubblico che ha partecipato con gioia alla Cerimonia.

La coreografia ha esplorato i temi dell’avvicinarsi, della relazione tra i corpi e della diversità. Anche il palco è stato protagonista, interagendo con i performer con rotazioni e pause, creando momenti evocativi di separazione e unità. A seguire i discorsi ufficiali.

Ad aprire questa fase della Cerimonia è stata Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente del Comitato Organizzatore Locale dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympics Turin 2025: “La “Flame of Hope” rappresenta la speranza nelle piccole cose: un sorriso, una nevicata, una giornata felice. Ma anche la speranza nelle cose più grandi: una comunità accogliente, una società equa, un mondo in pace. Voi siete la fiamma della speranza. Portatela avanti. Noi saremo con voi”.

A seguire Stefano Lo Russo, sindaco di Torino:” Per Torino citta olimpica è  un orgoglio ospitare i Giochi, è un’ opportunità  di apertura e crescita per tutti noi” e il Presidente di Special Olympics International Timothy Shriver. “Tutti noi qui—che siamo medici o insegnanti, forze dell’ordine o allenatori, volontari o partner, politici o leader aziendali, leader religiosi o Lions—vogliamo essere coraggiosi come voi. Alcuni di noi sono arrabbiati e confusi. Vogliamo essere coraggiosi come voi e trattare tutti con dignità. Alcuni di noi si sentono soli e scoraggiati. Vogliamo essere coraggiosi come voi e cogliere l’opportunità della vita. Alcuni di noi cercano gioia e uno scopo. Vogliamo perseguirlo essendo coraggiosi e gioiosi come voi. Madri e padri di Special Olympics: brillate di orgoglio questa sera. I vostri figli sono eroi di coraggio. I vostri figli sono l’invidia del mondo. Gli atleti Special Olympics sono qui per cambiare le vite. Quali, chiederete? “le vostre”. Le vostre. Le mie. Di tutti”..

I loro discorsi hanno anticipato l’innalzamento della bandiera di Special Olympics, introdotta da 4 atleti tra cui Luca De Pieri, Atleta Special Olympics dello snowboard e 4 olimpionici tra cui il fondista Silvio Fauner e la pattinatrice artistica Carolina Kostner.

Un momento particolarmente suggestivo e atteso è stato l’ingresso della torcia, scortata dagli ultimi 9 tedofori ha fatto il giro dell’Inalpi Arena prima di accendere il tripode per mano di Elisa Parutto, Atleta Azzurra della danza sportiva. La  fiamma della speranza he ha completato così il suo lungo viaggio iniziato ad Atene il 25 febbraio scorso.

Altro momento emozionante è stato quello della lettura del giuramento dell’atleta Su-Ann Megan Tang proveniente da Singapore: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze” e la successiva dichiarazione di apertura dei Giochi Mondiali da parte del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Ai 1500 atleti giunti a Torino e alle loro famiglie, ai tecnici e ai volontari rivolgo l’augurio di vivere queste giornate di sport con gioia, di provare emozioni positive e di poter tornare a casa arricchiti e con la voglia di fare sempre di più per il loro futuro. I prossimi giorni saranno anche una bellissima occasione di incontro e di confronto – ha aggiunto -. Agli atleti italiani, in particolare, dico che sono orgogliosa di loro, che sono al loro fianco sempre e che sono certa sapranno impegnarsi con tutte le loro forze e regalarci emozioni straordinarie. Grazie in particolare a Special Olympics Italia e a Special Olympics International per l’organizzazione di questo straordinario evento, grazie di cuore a tutti i volontari che si sono dedicati con gioia alla gestione della cerimonia e delle gare e senza i quali nulla sarebbe stato possibile”

Lo show è stato un crescendo di emozioni. La neve e la città di Torino sono stati gli elementi dominanti della fase successiva della cerimonia, tra musica e danza. A dare il “Benvenuto a Torino” è stato il cantante Mr. Rain con il suo brano “Supereroi” presentato a Sanremo 2023. In chiusura tanta musica con un concerto del celebre cantante statunitense Aloe Blacc.

La denuncia del SAPPE: “Nuovi episodi violenti nel carcere di Torino”

Riceviamo e pubblichiamo
Riesplode la violenza nel carcere di Torino “Lorusso Cutugno”. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario del Piemonte Vicente Santilli. “Protagonista un detenuto marocchino che, uscito per un permesso e non rientrato in carcere, si è costituito questa notte nel carcere torinese, palesando un atteggiamento aggressivo e violento, probabilmente alterato anche da un eccesso di consumo di alcool. Da subito si è messo in condizione di sfidare gli agenti per poi scagliarsi contro di loro, ferendone addirittura cinque: tutti portati in ospedale per le cure del caso, tre sono ancora in osservazione”. Amare le conclusioni di Santilli: “Per noi che conosciamo e viviamo ogni giorno la complessità dell’ambiente carcerario è sconcertante il continuo ricorso alla violenza da parte dei detenuti, ma ancora di più lo è in situazioni come questa, dove una motivazione così futile viene fornita a giustificazione di un agire ignobile, incivile e selvaggio. Purtroppo, però, non sorprende perché questo è lo specchio di una società in cui i fenomeni di violenza ed inciviltà affollano le cronache quotidiane di tutte le città italiane. Interventi concreti e profondi per vincere la sfida culturale alla quale siamo chiamati a rispondere, non sono più rimandabili!”.
Tuona Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Il carcere è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile e men che meno tollerabile. La denuncia del SAPPe è la urgente necessità di trovare soluzioni concrete a questa spirale di violenza. Per questo, il primo Sindacato del Corpo, il SAPPE, torna a chiedere urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria”. Capece, che esprime solidarietà al personale del Reparto di Polizia del carcere di Torino, ribadisce ancora una volta che “il SAPPE denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri della Nazione ma il dato oggettivo è che chi dovrebbe intervenire e tutelare i nostri Agenti continua a tacere ed a restare inerme”
“Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”,conclude il leader del SAPPE.

Codice rosso: arresto per stalking contro una donna

Da settimane perseguitava e minacciava una donna nel quartiere Aurora. È stato rintracciato e fermato dalla Polizia Locale.

È successo nei giorni scorsi: a seguito di alcune segnalazioni rispetto ad un individuo che infastidiva i residenti della zona, gli agenti del Reparto Operativo Speciale si sono recati sul posto. Qui hanno raccolto testimonianze sulla presenza di un giovane che, hanno appreso, aveva preso di mira in modo particolare una donna residente in un condominio del quartiere. L’hanno rintracciata, raccogliendo la sua testimonianza e convincendola a denunciare il suo aggressore.

Ne è emerso un quadro drammatico: da settimane l’uomo la seguiva o la attendeva sotto casa, minacciando di dare fuoco alla sua auto, di uccidere il suo cane, di aggredirla sessualmente. Lo aveva sorpreso anche in atteggiamenti osceni con i pantaloni abbassati sotto le sue finestre; la settimana scorsa una vicina di casa lo aveva visto rompere il vetro del finestrino dell’auto della vittima con un grosso mattone, di circa un chilogrammo di peso.

L’ipotesi di reato è quella di stalking (ex. art. 612 bis) per cui si attiva la procedura di “Codice rosso”.

L’uomo, un 25enne di origini pakistane, in precedenza era stato identificato nel corso di un controllo della Polizia di Stato. La sera, poche ore dopo la denuncia, una residente ha segnalato alla Centrale Operativa di averlo visto nuovamente in cerca della vittima nei dintorni del palazzo. Gli agenti della Polizia Locale, informati della segnalazione, lo hanno subito intercettato. Fermato per essere portato al Comando per l’identificazione, l’uomo ha opposto resistenza ed è stato quindi arrestato (art. 337 del Codice Penale). È stato denunciato all’autorità giudiziaria per l’articolo 612 bis c.p. (atti persecutori) e per l’art. 635 c.p., danneggiamento aggravato.

Oltre al Reparto Operativo Speciale, che opera nell’immediatezza, la Polizia Locale di Torino nella sede di via Bologna 74 mette a disposizione delle donne vittime di questi reati una sala di ascolto al Nucleo di Prossimità, attrezzata per accoglierle e raccogliere le denunce in un momento così delicato. Nel 2024 sono state 31 le donne accolte, 13 delle quali per denunciare episodi di stalking.

TORINO CLICK

8 marzo, impronte di mani insanguinate sulle foto di Meloni e Schlein

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Impronte di vernice rossa sulle immagini  della premier Giorgia Meloni, della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, del ministro Anna Maria Bernini e della segretaria Pd Elly Schlein sono apparse oggi a Torino nel corso del corteo di “Non una di meno” in occasione della Giornata della donna. In mattinata lo sciopero dei collettivi studenteschi, poi il presidio davanti agli stabilimenti di Thales Alenia e Leonardo e l’occupazione simbolica di un supermercato Carrefour in corso Montecucco.

(Foto Il Torinese Web Tv)

Disturbi alimentari: la Giornata del fiocchetto lilla

Open Day gratuito per informarsi e riconoscere i segnali. Un numero amico per trovare aiuto.

13 marzo, Clinica Psichiatrica Ville Turina Amione – San Maurizio Canavese (TO)

Nel mese di marzo si celebra la Giornata del Fiocchetto Lilla, dedicata alla sensibilizzazione sul tema dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), con l’obiettivo di diffondere maggiore consapevolezza su problematiche che colpiscono un numero crescente di giovani in Italia, spesso in silenzio, e con gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale. Anoressia, bulimia e binge eating disorder rappresentano un’emergenza sanitaria sempre più diffusa. Per questa ragione, nella clinica Ville Turina Amione, in provincia di Torino, da oltre vent’anni specializzata nella cura dei disturbi alimentari, organizza una giornata di informazione e supporto aperta a tutti. In occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla la clinica del Gruppo emeis Ville Turina Amione, situata a San Maurizio Canavese, in provincia di Torino, organizza la giornata gratuita giovedì 13 marzo, attraverso un evento che si svolgerà dalle 10 alle 16, rivolto non solo a pazienti e operatori sanitari ma alla cittadinanza intera, con l’obiettivo di fornire informazioni, orientamento e supporto personalizzato.

Il programma prevede consegna di materiale informativo per diffondere consapevolezza sui DCA, incontro con specialisti in psichiatria per approfondire cosa siano i disturbi alimentari e come riconoscerli, l’intervento di un nutrizionista per analizzare il rapporto tra nutrizione e salute mentale, testimonianze di pazienti che stanno affrontando un percorso di cura, possibilità di colloqui personali con specialisti per domande e orientamento, presentazione del reparto DCA e terapie disponibili, stand informativi per chiunque cerchi supporto.

Emeis ha deciso inoltre di attivare un numero d’aiuto disponibile nella settimana in cui cade la ricorrenza per tutti coloro che necessitano di un consiglio, che sono in pensiero per un famigliare o che sospettino di soffrire di un disturbo alimentare. Si può telefonare da lunedì 10 marzo a venerdì 14 marzo, dalle 8 alle 18, chiedendo della dottoressa Finotelli (cell. 345 5330286).

“In Italia si stima che oltre 3 milioni di persone soffrano di un  disturbo alimentare, con un’incidenza in forte crescita tra gli adolescenti e giovani adulti tra i 12 e i 25 anni. L’anoressia è il disturbo mentale con la più alta mortalità nell’adolescenza. Durante e dopo la pandemia si è assistito di un aumento d’incidenza dei nuovi casi soprattutto tra i giovani adulti, ma estate stimato che soltanto una persona su dieci riceva cure adeguate. Numeri che dimostrano la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di un accesso più semplice e veloce alle cure specialistiche”.

Secondo lo staff medico di Ville Turina Amione, riconoscere un disturbo alimentare in fase iniziale può fare la differenza. Ecco alcuni segnali a cui i genitori dovrebbero prestare attenzione: cambiamenti improvvisi nelle abitudini alimentari, come eliminare interi gruppi alimentari e saltare i pasti; perdita o aumento di peso significativo e improvviso, spesso accompagnato da giustificazioni e scuse; eccessiva attenzione al cibo nella dieta, con una crescente ossessione per calorie, ingredienti e qualità degli elementi; ritiro sociale; evitamento di pranzi e cene in compagnia e comportamenti di isolamento; eccessiva attività fisica, con esercizi compulsivi anche in caso di stanchezza estrema; cambiamenti emotivi e dell’umore, come irritabilità, ansia, depressione o bassa autostima.

Mara Martellotta

Special Olympics, il giorno della cerimonia

Sì è conclusa da poco la conferenza stampa per svelare in anteprima i particolari della Cerimonia di Apertura degli Special Olympics Torino 2025 che si terrà alla Inalpi Arena nel pomeriggio alle 18. Sono intervenuti Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Marco Balich, e il cantante statunitense Aloe Blacc che si esibirà stasera. “Siamo onorati e felici per questa grande opportunità per Torino di celebrare l’inclusione. – afferma Patrizia Sandretto Re Rebaudengo -“Siamo andati a prendere la torcia ad Atene passando per il Vaticano per la benedizione e sarà un momento toccante vedere entrare fra poche ore la Fiamma della Speranza dentro l’Inalpi Arena.”

Il cantante Alec Blacc ringrazia per essergli stata data l’opportunità di vivere questa esperienza, si dice entusiasta che sia stata scelta la sua voce per condividere questo momento con tutto il mondo. “Questi atleti che vedrete danno un importante messaggio: abbiamo tutti differenti punti di forza, l’importante è saper individuare la propria abilità e coltivarla. Lo sport è una di quelle cose che può cambiare la vita. Le cose importanti a cui assisteremo nei prossimi giorni sono: la competenza, il coraggio, l’abilità. Ogni differenza è necessaria e siamo qui per celebrare questo” afferma il cantante statunitense. Infine Marco Balich, l’organizzatore che ha curato tra i tanti eventi anche le Olimpiadi di Torino 2006, svela il programma della cerimonia d’apertura. Ci sarà la sfilata di tutte le squadre e oltre la performance di Aloe Blacc, si esibirà Mr Rain con Supereroi; ci sarà un balletto di danza integrata curato dalla coreografa Francesca Cola e per concludere una suggestiva nevicata finale che inonderà il palasport avvolgendo tutti gli atleti in un momento molto emozionante.

GIULIANA PRESTIPINO

Thomas Schael ha incontrato il Prefetto di Torino Donato Cafagna

Il nuovo Commissario della Salute e della Scienza Thomas Schael ha incontrato il Prefetto di Torino Donato Cafagna. Si è trattato di una proficua chiacchierata tra due personalità che hanno dedicato la loro vita professionale a servire lo Stato e la res publica. Thomas Schael ha fatto un excursus delle proprie esperienze di una lunga carriera in sanità, soprattutto quando più volte è stato nominato Commissario dal Ministero o dai Presidenti di Regione per poter affrontare e risolvere situazioni complicate o quasi compromesse in numerose Regioni ed Aziende sanitarie italiane. Si è poi passati ad analizzare il presente e quello che potrebbe essere il futuro della sanità e soprattutto della Città della Salute e della Scienza. In particolare Schael ha presentato le proprie idee innovative. Fin da subito c’è stata identità di vedute tra i due, ma soprattutto la disponibilità alla massima collaborazione per qualsiasi evenienza in ottica futura.

cs

Falsi ubriachi con gli occhiali speciali

L’ASL di Torino sensibilizza sulle conseguenze dell’Alcol alla Corsa Just Woman I Am con un percorso simulato con occhiali speciali.
In occasione della corsa Just Woman I Am, un evento che vedrà circa 30 mila persone scendere in strada, l’ASL di Torino cerca di sensibilizzare i partecipanti e gli spettatori sui pericoli dell’alcol, portando un’innovativa esperienza di simulazione. Presso il proprio gazebo, l’azienda sanitaria locale ha allestito un percorso che riproduce le difficoltà di camminare con un tasso alcolemico di 0,50 g/l, grazie all’utilizzo di occhiali speciali che imitano gli effetti dell’alcol sul corpo umano.
Il percorso, semplice ma coinvolgente, permette di provare (e capire in prima persona), che cosa significa percorrere una strada con una concentrazione alcolica moderata, ma comunque sufficiente a influire sulla propria percezione spaziale e sulle capacità motorie. Gli occhiali speciali, infatti, simulano in modo realistico gli effetti dell’alcol: visione alterata, difficoltà di concentrazione, perdita di coordinazione, e, addirittura, difficoltà ad aprire la porta di casa propria.
“Il nostro obiettivo è far comprendere in modo pratico e diretto come anche un piccolo tasso di alcol possa influire sul nostro comportamento e sulle nostre capacità fisiche, mettendo a rischio la nostra sicurezza”, ha dichiarato ai nostri microfoni la dott. Monica Stara dell’ASL di Torino. “Con questo percorso, abbiamo voluto far vivere un’esperienza immersiva che, purtroppo, è una realtà quotidiana per molte persone che, sotto l’effetto dell’alcol, si ritrovano ad affrontare situazioni di rischio anche in attività quotidiane, apparentemente banali, come camminare per strada.”
“È stata un’esperienza scioccante”, ha commentato una ragazza appena dopo la prova . “Non mi aspettavo che un tasso alcolemico di 0,50 g/l potesse influire così tanto sulla mia percezione dello spazio e sull’equilibrio. Ho capito meglio come anche una piccola quantità di alcol possa alterare la capacità di orientamento e di coordinazione.”
L’installazione del gazebo è accompagnata dalla presenza di esperti dell’ASL pronti a spiegare gli effetti dell’alcol e a rispondere alle domande dei partecipanti. Un messaggio chiaro è quello che anche un piccolo tasso alcolemico può compromettere la sicurezza e la lucidità di chi è alla guida di un veicolo sulla strada.
Il gazebo è presente in piazzetta Reale dal 7 al 9 marzo 2025.

Francesco Valente

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Marcia della Pace a Nichelino per la Festa della donna

Il programma delle iniziative con le quali la Città di Nichelino festeggia l’8 Marzo:

Sabato 8 marzo
ore 15,00 Centro Sociale N. Grosa – Via Galimberti 3 – Nichelino
Pomeriggio danzante con omaggio floreale per le donne della terza età. Ingresso libero.

ore 16,30 Ranch delle donne – Via Torricelli 136
Sessione di yoga e meditazione. A seguire merenda sinoira accompagnata da danze folcloristiche, con prodotti tipici e sapori autentici. Piantumazione della mimosa. L’evento è organizzato dall’Associazione Acto Piemonte in collaborazione con Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi. La partecipazione è a donazione libera. Per prenotare o ricevere informazioni, scrivere su WhatsApp al 3333383821.

ore 20,45 Palazzina di Stupinigi – Sala dei Camini
“Libri, Musica e Solidarietà”. Presentazione dei libri “Imparando dalle donne del Vangelo” di don Ferruccio Ceragioli (Direttore della sez. di Torino Facoltà di Teologia dell’Italia Settentrionale) e “Madri per sempre, racconti polisensoriali di donne che “curano”” di Federica Storace (Insegnante di Lettere e Filosofia a Genova). Modera Marina Lomunno (Caporedattore de “La Voce e il Tempo”). Interventi musicale del coro “Claricantus”. Per gentile concessione della Fondazione Ordine Mauriziano. Ingresso libero (fino ad esaurimento posti). Per informazioni cell. 3282729554.

Martedì 11 marzo – ore 15,00 – Canale youtube dell’IIS J.C. Maxwell di Nichelino
Unit* per il Rispetto: un Giorno per i Diritti di Tutt*. Diretta youtube a cura delle ragazze e dei ragazzi di Radio Maxwell. Dialogo con le attiviste del Collettivo Nichelino Redbench su tematiche riguardanti il ruolo e l’importanza dei diritti per le diverse soggettività all’interno della società.

Giovedì 20 marzo – ore 20,30 Salone Croce Rossa – Via N. Sauro, 13 Nichelino
Proiezione del film “C’è ancora domani ” (2023 di Paola Cortellesi). Evento organizzato da SPI CGIL di Nichelino (Coordinamento Donne) in collaborazione con Unitre di Nichelino. Ingresso gratuito.

Giovedì 27 marzo – ore 20,45 Circolo Primo Maggio – Via S. Francesco D’Assisi, 56
Osservatorio dei diritti e dei servizi. 48 anni dopo il servizio Rai in cui le donne di Nichelino raccontavano la città e i loro bisogni, le nichelinesi tornano a confrontarsi sullo stato attuale dei diritti e dei servizi. A cura del Collettivo transfemminista intersezionale Nichelino Redbench.

Info: Ufficio Pari Opportunità 011/6819256

Violenza di genere: in Piemonte in un anno aiutate oltre 4mila donne. Nel 2025 quasi 500 nuovi casi

SEGUITI 452 UOMINI AUTORI DI VIOLENZA NEI CUAV

Lo studio di Ires Piemonte: il 72% degli uomini seguiti ha figli, metà dei minori ha assistito agli abusi. L’assessore Chiarelli: «Dati numeri allarmanti che suggeriscono di lavorare su prevenzione e per spingere gli uomini a rivolgersi autonomamente ai centri. Chiederò ulteriori fondi per la prevenzione e l’assistenza»

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Torino 7 marzo 2025 – Nel 2024, i Centri antiviolenza del Piemonte hanno accolto 4.074 donne vittime di violenza, mentre nei primi mesi del 2025 sono già 471 le nuove richieste di aiuto. I dati diffusi dalla Regione Piemonte, su richiesta dell’assessore alle Pari Opportunità, Marina Chiarelli sono il risultato del monitoraggio annuale sui 21 centri antiviolenza. Torino è la provincia con il numero più alto di accessi, con 2.537 donne seguite nel 2024 e 284 nuovi casi nel 2025. Seguono Cuneo, con 473 donne prese in carico nel 2024 e 43 nei primi mesi del 2025, e Novara, che registra 289 accessi nel 2024 e 44 nuovi ingressi nel 2025. Anche le altre province confermano una situazione di forte criticità: Alessandria ha assistito 290 donne nel 2024, mentre a Vercelli il numero si attesta a 139. Nel Verbano-Cusio-Ossola sono state 180 le donne seguite, a Biella 91 e ad Asti 75.

L’assessore Marina Chiarelli

«Questi numeri confermano che il problema della violenza di genere è radicato e richiede azioni ancora più incisive sul fronte della prevenzione – sottolinea l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Marina Chiarelli –. Il fatto che solo un uomo su dieci scelga autonomamente di intraprendere un percorso nei Cuav dimostra quanto sia difficile per gli autori di violenza riconoscere la gravità delle proprie azioni. Dobbiamo lavorare affinché più uomini si avvicinino spontaneamente a questi centri, prima che la violenza si consumi cominciando dall’educazione sentimentale che riguarda sia gli uomini che le donne. Imparare a conoscersi a cominciare dalla più tenera età è il primo passo per la prevenzione E per questo chiederò ulteriori fondi per contrastare questo fenomeno che ha assunto i contorni di una vera e propria piaga sociale».

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IL PROFILO DEGLI UOMINI AUTORI DI VIOLENZA: LO STUDIO DI IRES

Parallelamente, un’indagine realizzata da Ires Piemonte ha analizzato l’attività dei Centri per Uomini Autori di Violenza (Cuav) nel 2023 evidenziando che 452 uomini sono stati presi in carico nei 16 Cuav attivi in regione. Il 72% di loro ha figli e, nella metà dei casi, i minori hanno assistito agli episodi di violenza contro la madre. La maggior parte degli uomini seguiti ha un’occupazione, con il 69,3% che lavora stabilmente, mentre l’88% ha commesso abusi in ambito familiare, prevalentemente nei confronti della partner o dell’ex partner. Solo il 10% degli uomini si è rivolto spontaneamente ai Cuav, mentre il restante 90% è stato inviato da avvocati, dall’autorità giudiziaria o dai servizi sociali. Un dato significativo riguarda il livello di istruzione e l’infanzia di questi uomini: solo un terzo di loro ha un diploma e, nella stessa percentuale, ha subito episodi di violenza quando era bambino.

Dallo studio emerge poi che l’età media di chi si rende protagonistica di atti violenti contro le donne ha un range compreso tra i 17 e gli 81 anni. Non solo: il 69,3% ha un’occupazione regolare, mentre il soltanto il 16,6% è disoccupato mentre per quanto riguarda il livello di istruzione, il 51,8% ha conseguito la licenza media inferiore, il 31,3% un diploma superiore e il 10% è laureato.

L’88% degli uomini che si rivolgono ai Centri per autori di violenza ha dichiarato di averlo fatto in seguito a episodi avvenuti in ambito familiare e, nel 75% dei casi, la vittima è la partner o l’ex partner. Il fenomeno coinvolge anche i figli: il 72,3% degli utenti è padre e, in oltre la metà dei casi, i minori hanno assistito agli episodi di violenza sulla madre. Le forme di abuso più diffuse sono la violenza fisica e psicologica, seguite da stalking, violenza sessuale, molestie e violenza economica.

Altro dato riguarda il passato di chi arriva nei Cuav: il 30,5% degli uomini dichiara di aver subìto violenza, di cui il 19,9% direttamente e il 10,6% in forma assistita, cioè come spettatore di abusi durante l’infanzia. La maggior parte delle violenze vissute dagli utenti è di tipo fisico o psicologico, ma il 9% ha subìto violenza sessuale.

I percorsi di trattamento nei Cuav durano in media 10 mesi e prevedono incontri individuali e di gruppo, con l’obiettivo di promuovere un cambiamento consapevole e duraturo nei comportamenti violenti. Per quanto riguarda le modalità di accesso solo il 10% degli uomini arriva volontariamente, mentre il 90% è inviato da soggetti terzi, principalmente avvocati e autorità giudiziaria, con un numero minore di segnalazioni provenienti dai servizi sociosanitari anche in applicazione della legge del 2019 sul «Codice Rosso». Al momento dell’accesso ai Cuav, l’89,6% degli uomini si trova in stato di libertà, mentre il 10,4% è detenuto. Tra coloro che sono in libertà, il 45,9% ha ricevuto una denuncia, mentre l’8,1% ha ricevuto un ammonimento, con il 66,6% degli ammonimenti (22 su 33) emessi in assenza di una denuncia da parte della vittima.

Le tipologie di violenza commesse dai soggetti seguiti sono spesso multiple: nel 52,6% dei casi si riscontrano, infatti, più forme di abuso contemporaneamente. Le più frequenti sono la violenza fisica(56,9%) e psicologica (49,8%), seguite da stalking (20,4%), violenza sessuale (15%), molestie (7,7%) e violenza economica (3,8%). Un dato residuale ma comunque presente riguarda i casi di revenge porn o vessazioni legate all’uso di immagini e social network (0,9%).

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DALLA REGIONE 400MILA EURO PER EDUCARE ALLA PARITÀ E DIFENDERE LE VITTIME

 

Accanto al lavoro dei Cuav, la Regione Piemonte ha investito nel 2024, 295.589 euro per finanziare progetti di informazione, comunicazione e formazione nelle scuole con una serie di interventi che rientrano nel Piano Operativo regionale realizzato grazie a fondi nazionali destinati alla prevenzione della violenza contro le donne.

Con questi fondi, sono stati finanziati 15 progetti, presentati da 7 enti pubblici, 6 associazioni e 2 cooperative sociali, in partenariato con scuole e istituti formativi, che hanno coinvolto docenti, studenti e studentesse di 26 istituti comprensivi, 28 istituti superiori e 45 enti del terzo settore. Nel piano di prevenzione sono stati realizzati anche concorsi creativi per studenti tra i 6 e i 18 anni, con la produzione di video, disegni e musiche sul tema della parità di genere.

A bilancio 2025 anche 170.000 euro per garantire assistenza legale alle donne vittime di violenza per il supporto nei percorsi giudiziari. Complessivamente ammonta a 400.000 euro il fondo regionale per le iniziative di prevenzione e promozione della parità di genere.

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L’ATTIVITÀ DEI CUAV IN PIEMONTE

Il Piemonte si conferma la regione italiana con il maggior numero di Centri per Uomini Autori di Violenza con 16 strutture con una distribuzione che vede Torino come principale polo con sei strutture operative. Novarasegue con tre centri, mentre Cuneo ne ha due. Nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola è attivo un Cuav per ciascun territorio. L’analisi delle schede di accesso ha evidenziato come la maggiore concentrazione di uomini in trattamento si registri a Torino, dove si sono rivolti il 60,2% degli utenti, seguita da Novara con il 9,6% e da Cuneo con l’8,7%. Alessandria e Asti registrano rispettivamente il 7,5% e il 5,8% degli accessi, mentre nelle province di Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola le percentuali scendono sotto il 5%.

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UNA MONETA CONTRO LA VIOLENZA: IL MEF DEDICA UN 5 EURO D’ARGENTO ALLE DONNE

Nella Collezione 2025 del MEF, pensata e realizzata dall’Istituto poligrafico e zecca dello Stato, è stata inserita una speciale moneta in argento da 5 euro fior di conio volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul terribile fenomeno della violenza sulle donne. Il colore rosso è applicato su un paio di scarpette da donna, col tacco alto, quelle nate nel 2009 da un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet come installazione per denunciare la violenza sulle donne e il femminicidio e, da allora, diventate il simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere.

 

 cs