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La Regione contro bullismo e cyberbullismo: finanziati i progetti

41 i progetti approvati dall’assessorato a Istruzione e Merito guidato da Elena Chiorino e presentati dalle scuole del primo ciclo statali e paritarie
IN PRIMA LINEA CONTRO BULLISMO E CYBERBULLISMO: ASSEGNATI 200 MILA EURO ALLE SCUOLE DEL PIEMONTE
I contributi serviranno a realizzare azioni di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, fenomeni dilaganti che assumono a volte tratti drammatici.
Con le risorse assegnate, è nostra intenzione aumentare le azioni per diffondere la cultura del rispetto in classe. Dal 2020 ad oggi abbiamo già investito oltre 550 mila euro in centinaia di progetti rivolti sia agli studenti che ai docenti nelle scuole della Regione. È mio dovere, prima come madre e poi in qualità di rappresentante delle istituzioni, reagire con fermezza a qualsiasi forma di violenza e alle conseguenze negative che tali fenomeni comportano sul benessere psicologico, sociale ed emotivo delle vittime e dei responsabili. La scuola deve essere un luogo sereno e accogliente per allievi e insegnanti, in cui si rispettano gli altri e se stessi e si promuove la convivenza pacifica. I progetti approvati svolgeranno un compito fondamentale: sensibilizzare i giovani, e le loro famiglie, sugli effetti devastanti provocati da bullismo e cyberbullismo tra cui l’abbandono scolastico, la demotivazione e la depressione. Questi problemi si possono risolvere, o almeno arginare, mettendo in campo azioni e iniziative di sensibilizzazione e di prevenzione” dichiara l’Assessore Regionale all’Istruzione e Merito, Elena Chiorino.
LE RISORSE
200mila euro complessivi è l’importo stanziato dalla Regione per finanziare i progetti. Ogni scuola il cui progetto è stato approvato avrà a disposizione un importo non superiore a 5.000 euro che potrà utilizzare nell’anno scolastico 2023-2024 per svolgere le azioni previste.
I PROGETTI APPROVATI 
31 i progetti presentati dalle scuole statali; 10 quelli delle scuole paritarie. Di questi, 19 sono progetti di scuole pubbliche di Torino e territorio della città metropolitana; 4 progetti dal Cuneese; 3 dall’Alessandrino, 2 dal Biellese, 2 dall’Astigiano, 1 dal Novarese.
Sono 10 i progetti approvati, proposti da scuole paritarie: 6 dal Torinese, 2 dall’Alessandrino, 1 dal Cuneese, 1 dal Novarese.
I CONTENUTI DEI PROGETTI
Ogni progetto dovrà tendere a garantire per ogni allievo lo sviluppo della personalità in un ambiente scolastico sereno. In ambito didattico la scuola dovrebbe favorire un apprendimento significativo in cui lo studente diventi il protagonista attivo, creando occasioni di confronto e di relazione positiva. Sono diversi gli obiettivi dei progetti: prevenire il fenomeno ma anche essere in grado di contrastarlo, affrontandolo secondo un modello di azione volto all’emersione e alla gestione degli episodi di prevaricazione, condiviso dalla scuola nell’ottica della gestione dei conflitti; promuovere la conoscenza di diritti e doveri in internet e delle norme specifiche di contrasto ai bullismi; tutelare e valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale dei minori, proteggendo in particolare i soggetti più fragili; valorizzare il benessere nelle relazioni tra pari; individuare e contrastare gli stereotipi discriminatori, le “etichette”, alla base delle prevaricazioni tra pari; elaborare progetti ispirati al benessere relazionale e alla cultura della legalità in rete con altre scuole e/o con contesti educativi extrascolastici; individuare percorsi alternativi alle sanzioni disciplinari; riconoscere le conseguenze psico – emotive della violenza sulle vittime di bullismo e cyberbullismo.

Volpiano, premiato il progetto «CCR per il futuro, Act locally, change globally»


Iniziativa comune di ragazze e ragazzi di Caselle Torinese, Avigliana, Venaria Reale e Volpiano

Martedì 12 dicembre, nella sede della Regione Piemonte, in occasione della prima giornata regionale dei Consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze, è stato premiato il progetto «CCR per il futuro, Act locally, change globally», presentato dalle giovani assemblee di Caselle Torinese (capofila), AviglianaVenaria Reale Volpiano; erano presenti gli assessori di Volpiano Barbara Sapino Marco Sciretti, la coordinatrice del Ccrr di Volpiano Gloriana Leone, e Thomas Russo Maria Romano, rispettivamente presidente e consigliera del Ccrr di Volpiano.

Commenta Barbara Sapino, assessora alla Scuola del Comune di Volpiano: «Il progetto selezionato propone una tematica molto attuale e importante per le ragazze e i ragazzi, quella dei cambiamenti climatici, e prevede la collaborazione di quattro Comuni: Caselle Torinese, Volpiano, Venaria Reale e Avigliana, e di tutti gli istituti comprensivi. Ci auguriamo che possa essere un prezioso momento di scambio e condivisione per i ragazzi e le ragazze a cui auguriamo buon lavoro».

Salute dei figli a cura di entrambi i genitori in meno di una famiglia su due

I DATI DELL’INDAGINE

In appena il 44% delle famiglie torinesi tutti e due i genitori si occupano della salute dei figli; nella maggioranza dei casi la madre è l’unico caregiver

Il punto di riferimento principale in caso di malattia è il pediatra di libera scelta, con il 57% che vi si rivolge “sempre” o “spesso”

Chi sceglie il pediatra privato dice di farlo per i tempi di attesa minori, la maggior facilità di contatto e la disponibilità a visite a domicilio

La salute dei figli è sicuramente tra le principali preoccupazioni di qualunque genitore. Ma come si occupano concretamente di questo aspetto le famiglie torinesi? Su questo tema si incentra l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute[1], condotto in collaborazione con l’istituto di ricerca Nomisma.

Un primo dato che salta all’occhio è quanto la cura dei figli resti ancora, anche a Torino, una responsabilità prevalentemente materna. Il 97% delle madri interrogate da UniSalute, infatti, dice di occuparsi attivamente – da sole o insieme al partner – della salute dei figli, ad esempio contattando il medico e pianificando i vari controlli. Solo il 47% dei padri, al contrario, dice di gestire questo ambito della vita familiare. Nel complesso, in appena il 44% delle famiglie questa responsabilità è condivisa da entrambi i genitori, con un’evidente disparità di genere che fa gravare questo compito soprattutto sulle donne.

Indipendentemente da chi nello specifico si occupi di questo aspetto, in caso di malattia dei figli il pediatra di libera scelta resta il punto di riferimento, con il 57% delle famiglie torinesi che vi si rivolge sempre (38%) o spesso (19%). Oltre quattro su dieci (41%) si rivolgono però almeno qualche volta a un pediatra privato.

Tra i fattori che spingono le famiglie torinesi a ricorrere a uno specialista privato per la salute dei propri figli, i principali sono i tempi di attesa più brevi, citati dal 39% del campione, la maggior facilità di contatto con il medico, indicata dal 28% degli intervistati, e la possibilità di svolgere le visite a domicilio (22%). Proprio la scarsa disponibilità per visite a domicilio è il principale limite che le famiglie riscontrano nel rapporto col pediatra di libera scelta (citato dal 50% del campione), seguito dalle difficoltà a contattare il pediatra e a prenotare i controlli (43%) e dalla mancanza di disponibilità a svolgere visite nel weekend (30%).

Infine, secondo il sondaggio, le famiglie torinesi preferiscono passare dalla sanità privata anche per alcuni controlli più specialistici: nell’ultimo anno, ad esempio, appena il 13% ha fatto svolgere ai figli una visita oculistica con il servizio pubblico.


[1] Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a febbraio 2023 su di un campione di 1.200 persone stratificato per età (18-75 anni), sesso ed area geografica con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli

Barriere architettoniche, proposta passa in Regione

La Commissione Urbanistica ha licenziato per l’aula del Consiglio regionale, a maggioranza, il testo della proposta di legge 230 “Disposizioni per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche”, di cui sono stati nominati relatori il primo firmatario Valter Marin (Lega) e per l’opposizione Silvio Magliano (Moderati). Il testo andrà quindi in discussione in Aula consiliare dove la norma finanziaria sarà oggetto di modifica.

Nella stessa seduta, presieduta dal vicepresidente Alberto Avetta, la Commissione ha anche proseguito la discussione sulle nuove norme dell’edilizia pubblica, già affrontate nel corso dell’esame del disegno di legge presentato dall’assessore alle Politiche sociali Chiara Caucino.
La discussione generale sulla proposta di legge 253, presentata dalla consigliera Monica Canalis (Pd), ha messo in risalto i nodi critici principali della nuova legge: gli anni di residenza richiesti per l’assegnazione delle case popolari e la necessaria dichiarazione di non possedere altre proprietà immobiliari.
Sia la prima firmataria della proposta di legge, che le consigliere Francesca Frediani (M4o-Up) e Silvana Accossato (Luv) hanno chiesto che venga istituito un tavolo di lavoro tecnico sui punti in comune trattati anche nel disegno di legge dell’assessore Caucino.
Il capogruppo Alberto Preioni (Lega) ha ribadito l’obiettivo della maggioranza di approvare al più presto una nuova legge sulla casa mantenendo il requisito essenziale dei 5 anni di residenza sul territorio piemontese.
La consigliera Canalis ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti mentre l’assessore alla Politiche sociali – pur ribadendo la volontà di mantenere separati i due progetti di legge – si è riservata di prendere una decisione in merito al tavolo di lavoro tecnico.

“Il mondo al contrario”, Vannacci a Torino nonostante tutto

Fallito il boicottaggio da parte dall’ amministrazione comunale , negando i locali del CRAL ,i sostenitori del Generale hanno in poche ore ovviato allo sgambetto del sindaco e organizzato una presentazione al Centro Studi San Carlo,a perderci solo i bambini dell’ ospedale Regina Margherita,dove sarebbe andato l incasso della  cena benefica.L’incontro affollato si è svolto in modo piacevole e in  clima sereno, ha permesso di sviluppare una riflessione sui molti argomenti che l’autore ha trattato nel tanto contestato libro,che continua ad essere primo nelle vendite .Il generale Roberto Vannacci  ha conversato  con l avv. Commodo, padrone di casa e con l’ ing. Ferrante Di Benedictis, presidente Associazione giovani Ingegneri di Torino, mentre nelle vie sottostanti un gruppetto di contestatori, giovani dei centri sociali hanno tentato di disturbare l’ incontro, ma sono stati contenuti dai blindati della polizia.

Gd

Onorificenze al merito della Repubblica, 45 premiati nel torinese

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Questa mattina nell’aula magna della scuola di Applicazione dell’Esercito, si è svolta la cerimonia per la consegna delle onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, conferite dalla Presidenza della Repubblica, organizzata dalla Prefettura di Torino.

In rappresentanza della Città è intervenuta l’assessora Gianna Pentenero che ha consegnato le onorificenze a quarantacinque cittadini dell’area metropolitana di Torino che si sono distinti nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari.

Il territorio torinese avrà due nuovi commendatori, cinque nuovi ufficiali e trentotto nuovi cavalieri e tra i premiati spicca il nome della “signora della danza” Loredana Furno.

“Queste eccellenze del territorio – ha sottolineato Pentenero – sottolineano come la nostra provincia sia ricca di talenti e ingegni pronti a mettersi a disposizione per il bene comune. Avete conquistato un riconoscimento così alto perché la vostra opera ha seguito quanto indicato in quel faro per tutti noi che è la Carta Costituzionale. I principi di democrazia, del valore del lavoro, della partecipazione, della non discriminazione e della pace che i padri e le madri costituenti hanno inserito nella Costituzione rappresentano la direzione da seguire nel presente o nel futuro”.

“Verità per Giulio Regeni”, panchina gialla in Barriera

In un affollato Circolo Risorgimento di via Poggio 16 nel quartiere di Barriera di Milano, è stata inaugurata la panchina gialla per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni: “La 111esima panchina, la prima di Torino.
La prossima sarà in Uruguay, la prima oltreoceano” hanno annunciato i genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni presenti all’inaugurazione assieme all’avvocata Alessandra Ballerini. A dipingerla nelle settimane scorse i bambini e le bambine del Circolo: “Abbiamo raccontato loro la storia di Giulio, fa parte del loro immaginario” ha spiegato Valentina Garbolino di Casseta Popular, una delle realtà che ha dato il via all’organizzazione dell’evento assieme a Comunet – Officine Corsare, ARCI Torino e alle altre realtà che animano e vivono il Circolo Risorgimento.
La successiva presentazione dei libri “Giulio fa cose” (di Paola Deffendi, Claudio Regeni e Alessandra Ballerini) e “La vita ti sia lieve. Storie di migranti e altri esclusi” (di Alessandra Ballerini) è stata l’occasione per aggiornare le numerose persone e realtà presenti sullo stato del processo che prenderà il via a seguito di una decisione della Corte Costituzionale: “Giulio fa cose – ha spiegato Alessandra Ballerini –  perché è riuscito a cambiare la legge. Paola e Claudio hanno aperto la strada anche per altre famiglie”.
La presentazione ha spaziato dal tema dei diritti umani in Egitto e nel mondo a quello del mestiere dei ricercatori e delle ricercatrici, al percorso verso la giustizia e la verità di altre famiglie con cui la famiglia Regeni ha stretto legami di solidarietà e supporto reciproco.
Non è mancato un ringraziamento alla “scorta mediatica” rappresentata da quella parte di stampa che ha continuato con rispetto e cura a tenere alta l’attenzione e soprattutto al “popolo giallo”, attivo costantemente sul territorio non solo nazionale. Una vicinanza nel nome di Giulio e dei diritti umani, come ricordato a più riprese da Paola Deffendi, Claudio Regeni e Alessandra Ballerini: “È una lotta universale per i diritti che o valgono per tutti o per nessuno. Un percorso verso la verità non solo per una famiglia, ma per tutti i Giulio e le Giulie del mondo”.
 
Credits foto:
panchina01: Alessandro Rizzi
panchina02: Maria Labate
panchina03: Marta Vicari

Aggredisce passeggero sul treno tra porta Susa e porta Nuova per rubargli il cellulare

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Tra le stazioni di Porta Susa e Porta Nuova un giovane maghrebino  si è scagliato contro un passeggero. Era salito sul convoglio a Porta Susa, ha assalito la vittima e lo ha spintonato dopo avergli rubato il telefono. Il Capotreno allertava intanto il Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta e gli agenti del Settore Operativo. Questi nei pressi del binario all’arrivo del treno hanno bloccato il presunto autore del fatto, che poco prima veniva visto gettare qualcosa sui binari. Si trattava del telefono rubato.

 

Banco Alimentare, una distribuzione speciale al Polo Alimentare Barolo

È stata una mattinata speciale quella di ieri al Polo Alimentare Barolo, in via Cottolengo 26, a Torino, con la consegna delle borse delle spese natalizie del Banco Alimentare del Piemonte. Oltre a tanti prodotti come pasta pomodoro, biscotti, latte, salse, olio e formaggio, alle persone assistite sono stati donati anche cioccolatini e 2 kg di riso di altissima qualità, frutto del progetto da Chicco a Chicco, sviluppato in partnership con Nepresso. Oltre 500 kg. Di prodotti alimentari sono stati distribuiti a circa 50 persone, madri di famiglia, anziani soli, giovani studenti provenienti da Africa, Sud America, Sud Est asiatico e anche Ucraina.

Alla distribuzione hanno partecipato, insieme al coordinatore del Polo Alimentare Barolo Ralph Mustica e ai suoi volontari, tra cui l’ex sindaco di Torino e ex presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il presidente del Banco Alimentare del Piemonte, Salvatore Collarino, e la responsabile Sostenibilità, Salute Sicurezza di Nespresso Italia, Silvia Totaro.

Anche quest’anno Nespresso ha rinnovato il proprio impegno a fianco del Banco Alimentare del Piemonte con il programma “Da Chicco a Chicco” che l’azienda ha attivato in Italia nel 2011. Il progetto parte dalla raccolta dal riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, che viene trasformato in compost e impiegato per la coltivazione di una risaia nel Novarese.

Il riso così coltivato viene poi donato da Nespresso al Banco Alimentare. Nel 2023 sono stati oltre 90 quintali di riso, pari a 100 mila piatti di riso.

“Abbiamo attivato un circolo virtuoso che rappresenta l’esempio tangibile della dedizione di Nespresso nel dare il proprio contributo a sostegno della società – afferma Silvia Totaro, Sustainability & She Manager di Nespresso Italiana – il progetto è motivo d’orgoglio per tutti noi di Nespresso che da dodici anni ci impegniamo ad alimentarlo ed estenderlo il più possibile sul territorio italiano.

La collaborazione con Banco alimentare del Piemonte è iniziata nel 2022 e rappresenta un importante tassello che abbiamo aggiunto e che, grazie alla passione delle persone che ne fanno parte, ha permesso di donare oltre 195 mila piatti di riso a chi ne ha più bisogno”.

 

Mara Martellotta