Iniziativa comune di ragazze e ragazzi di Caselle Torinese, Avigliana, Venaria Reale e Volpiano
Martedì 12 dicembre, nella sede della Regione Piemonte, in occasione della prima giornata regionale dei Consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze, è stato premiato il progetto «CCR per il futuro, Act locally, change globally», presentato dalle giovani assemblee di Caselle Torinese (capofila), Avigliana, Venaria Reale e Volpiano; erano presenti gli assessori di Volpiano Barbara Sapino e Marco Sciretti, la coordinatrice del Ccrr di Volpiano Gloriana Leone, e Thomas Russo e Maria Romano, rispettivamente presidente e consigliera del Ccrr di Volpiano.
Commenta Barbara Sapino, assessora alla Scuola del Comune di Volpiano: «Il progetto selezionato propone una tematica molto attuale e importante per le ragazze e i ragazzi, quella dei cambiamenti climatici, e prevede la collaborazione di quattro Comuni: Caselle Torinese, Volpiano, Venaria Reale e Avigliana, e di tutti gli istituti comprensivi. Ci auguriamo che possa essere un prezioso momento di scambio e condivisione per i ragazzi e le ragazze a cui auguriamo buon lavoro».
In appena il 44% delle famiglie torinesi tutti e due i genitori si occupano della salute dei figli; nella maggioranza dei casi la madre è l’unico caregiver
Il punto di riferimento principale in caso di malattia è il pediatra di libera scelta, con il 57% che vi si rivolge “sempre” o “spesso”
Chi sceglie il pediatra privato dice di farlo per i tempi di attesa minori, la maggior facilità di contatto e la disponibilità a visite a domicilio
La salute dei figli è sicuramente tra le principali preoccupazioni di qualunque genitore. Ma come si occupano concretamente di questo aspetto le famiglie torinesi? Su questo tema si incentra l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute[1], condotto in collaborazione con l’istituto di ricerca Nomisma.
Un primo dato che salta all’occhio è quanto la cura dei figli resti ancora, anche a Torino, una responsabilità prevalentemente materna. Il 97% delle madri interrogate da UniSalute, infatti, dice di occuparsi attivamente – da sole o insieme al partner – della salute dei figli, ad esempio contattando il medico e pianificando i vari controlli. Solo il 47% dei padri, al contrario, dice di gestire questo ambito della vita familiare. Nel complesso, in appena il 44% delle famiglie questa responsabilità è condivisa da entrambi i genitori, con un’evidente disparità di genere che fa gravare questo compito soprattutto sulle donne.
Indipendentemente da chi nello specifico si occupi di questo aspetto, in caso di malattia dei figli il pediatra di libera scelta resta il punto di riferimento, con il 57% delle famiglie torinesi che vi si rivolge sempre (38%) o spesso (19%). Oltre quattro su dieci (41%) si rivolgono però almeno qualche volta a un pediatra privato.
Tra i fattori che spingono le famiglie torinesi a ricorrere a uno specialista privato per la salute dei propri figli, i principali sono i tempi di attesa più brevi, citati dal 39% del campione, la maggior facilità di contatto con il medico, indicata dal 28% degli intervistati, e la possibilità di svolgere le visite a domicilio (22%). Proprio la scarsa disponibilità per visite a domicilio è il principale limite che le famiglie riscontrano nel rapporto col pediatra di libera scelta (citato dal 50% del campione), seguito dalle difficoltà a contattare il pediatra e a prenotare i controlli (43%) e dalla mancanza di disponibilità a svolgere visite nel weekend (30%).
Infine, secondo il sondaggio, le famiglie torinesi preferiscono passare dalla sanità privata anche per alcuni controlli più specialistici: nell’ultimo anno, ad esempio, appena il 13% ha fatto svolgere ai figli una visita oculistica con il servizio pubblico.
[1] Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a febbraio 2023 su di un campione di 1.200 persone stratificato per età (18-75 anni), sesso ed area geografica con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli
Barriere architettoniche, proposta passa in Regione
Nella stessa seduta, presieduta dal vicepresidente Alberto Avetta, la Commissione ha anche proseguito la discussione sulle nuove norme dell’edilizia pubblica, già affrontate nel corso dell’esame del disegno di legge presentato dall’assessore alle Politiche sociali Chiara Caucino.
La discussione generale sulla proposta di legge 253, presentata dalla consigliera Monica Canalis (Pd), ha messo in risalto i nodi critici principali della nuova legge: gli anni di residenza richiesti per l’assegnazione delle case popolari e la necessaria dichiarazione di non possedere altre proprietà immobiliari.
Sia la prima firmataria della proposta di legge, che le consigliere Francesca Frediani (M4o-Up) e Silvana Accossato (Luv) hanno chiesto che venga istituito un tavolo di lavoro tecnico sui punti in comune trattati anche nel disegno di legge dell’assessore Caucino.
Il capogruppo Alberto Preioni (Lega) ha ribadito l’obiettivo della maggioranza di approvare al più presto una nuova legge sulla casa mantenendo il requisito essenziale dei 5 anni di residenza sul territorio piemontese.
La consigliera Canalis ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti mentre l’assessore alla Politiche sociali – pur ribadendo la volontà di mantenere separati i due progetti di legge – si è riservata di prendere una decisione in merito al tavolo di lavoro tecnico.
“Presenza di pace” in piazza Carignano
94° PRESENZA DI PACE a Torino in P.za Carignano dalle ore 11 alle ore 12 sabato 16 dicembre
Fallito il boicottaggio da parte dall’ amministrazione comunale , negando i locali del CRAL ,i sostenitori del Generale hanno in poche ore ovviato allo sgambetto del sindaco e organizzato una presentazione al Centro Studi San Carlo,a perderci solo i bambini dell’ ospedale Regina Margherita,dove sarebbe andato l incasso della cena benefica.L’incontro affollato si è svolto in modo piacevole e in clima sereno, ha permesso di sviluppare una riflessione sui molti argomenti che l’autore ha trattato nel tanto contestato libro,che continua ad essere primo nelle vendite .Il generale Roberto Vannacci ha conversato con l avv. Commodo, padrone di casa e con l’ ing. Ferrante Di Benedictis, presidente Associazione giovani Ingegneri di Torino, mentre nelle vie sottostanti un gruppetto di contestatori, giovani dei centri sociali hanno tentato di disturbare l’ incontro, ma sono stati contenuti dai blindati della polizia.
Gd
Questa mattina nell’aula magna della scuola di Applicazione dell’Esercito, si è svolta la cerimonia per la consegna delle onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, conferite dalla Presidenza della Repubblica, organizzata dalla Prefettura di Torino.
In rappresentanza della Città è intervenuta l’assessora Gianna Pentenero che ha consegnato le onorificenze a quarantacinque cittadini dell’area metropolitana di Torino che si sono distinti nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari.
Il territorio torinese avrà due nuovi commendatori, cinque nuovi ufficiali e trentotto nuovi cavalieri e tra i premiati spicca il nome della “signora della danza” Loredana Furno.
“Queste eccellenze del territorio – ha sottolineato Pentenero – sottolineano come la nostra provincia sia ricca di talenti e ingegni pronti a mettersi a disposizione per il bene comune. Avete conquistato un riconoscimento così alto perché la vostra opera ha seguito quanto indicato in quel faro per tutti noi che è la Carta Costituzionale. I principi di democrazia, del valore del lavoro, della partecipazione, della non discriminazione e della pace che i padri e le madri costituenti hanno inserito nella Costituzione rappresentano la direzione da seguire nel presente o nel futuro”.


Tra le stazioni di Porta Susa e Porta Nuova un giovane maghrebino si è scagliato contro un passeggero. Era salito sul convoglio a Porta Susa, ha assalito la vittima e lo ha spintonato dopo avergli rubato il telefono. Il Capotreno allertava intanto il Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta e gli agenti del Settore Operativo. Questi nei pressi del binario all’arrivo del treno hanno bloccato il presunto autore del fatto, che poco prima veniva visto gettare qualcosa sui binari. Si trattava del telefono rubato.
È stata una mattinata speciale quella di ieri al Polo Alimentare Barolo, in via Cottolengo 26, a Torino, con la consegna delle borse delle spese natalizie del Banco Alimentare del Piemonte. Oltre a tanti prodotti come pasta pomodoro, biscotti, latte, salse, olio e formaggio, alle persone assistite sono stati donati anche cioccolatini e 2 kg di riso di altissima qualità, frutto del progetto da Chicco a Chicco, sviluppato in partnership con Nepresso. Oltre 500 kg. Di prodotti alimentari sono stati distribuiti a circa 50 persone, madri di famiglia, anziani soli, giovani studenti provenienti da Africa, Sud America, Sud Est asiatico e anche Ucraina.
Alla distribuzione hanno partecipato, insieme al coordinatore del Polo Alimentare Barolo Ralph Mustica e ai suoi volontari, tra cui l’ex sindaco di Torino e ex presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il presidente del Banco Alimentare del Piemonte, Salvatore Collarino, e la responsabile Sostenibilità, Salute Sicurezza di Nespresso Italia, Silvia Totaro.
Anche quest’anno Nespresso ha rinnovato il proprio impegno a fianco del Banco Alimentare del Piemonte con il programma “Da Chicco a Chicco” che l’azienda ha attivato in Italia nel 2011. Il progetto parte dalla raccolta dal riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, che viene trasformato in compost e impiegato per la coltivazione di una risaia nel Novarese.
Il riso così coltivato viene poi donato da Nespresso al Banco Alimentare. Nel 2023 sono stati oltre 90 quintali di riso, pari a 100 mila piatti di riso.
“Abbiamo attivato un circolo virtuoso che rappresenta l’esempio tangibile della dedizione di Nespresso nel dare il proprio contributo a sostegno della società – afferma Silvia Totaro, Sustainability & She Manager di Nespresso Italiana – il progetto è motivo d’orgoglio per tutti noi di Nespresso che da dodici anni ci impegniamo ad alimentarlo ed estenderlo il più possibile sul territorio italiano.
La collaborazione con Banco alimentare del Piemonte è iniziata nel 2022 e rappresenta un importante tassello che abbiamo aggiunto e che, grazie alla passione delle persone che ne fanno parte, ha permesso di donare oltre 195 mila piatti di riso a chi ne ha più bisogno”.
Mara Martellotta