CRONACA- Pagina 33

Si aggirava con una mannaia tra i passanti: fermato dai carabinieri

Momenti di panico si sono vissuti nella notte del 5 agosto nel Comune di Brandizzo. Un

uomo italiano di 56 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, con una mannaia in mano,

vagava per le vie del paese. Nel corso delle sue scorribande, in evidente stato di

alterazione fisica dovuta all’assunzione di alcool, ha colpito con dei pugni un’autovettura

parcheggiata nei pressi del cimitero danneggiando il tetto e il parabrezza. Nella

circostanza erano presenti alcuni giovani che immediatamente hanno avvertito il

proprietario del mezzo. Quest’ultimo, una volta giunto sul posto e constatato i danni, ha

inseguito il presunto reo richiedendo contestualmente al 112 l’intervento dei Carabinieri. Il

56 enne per niente intimorito dalla presenza della vittima, con una mannaia in mano,

continuava ad insultarlo e minacciarlo. Soltanto grazie al risolutivo intervento dei militari,

l’uomo dopo aver poggiato l’arma per terra veniva messo in sicurezza e dichiarato in

arresto perché gravemente indiziato dei reati di “resistenza a P.U.”, “danneggiamento”

e“porto abusivo di armi”. Su richiesta del pubblico ministero della Procura di Ivrea l’arresto veniva convalidato e applicata una misura cautelare.

Torino – Modena: divieto biglietti a province Modena, Bologna e Reggio Emilia 

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La Prefettura di Torino ha disposto in data odierna il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia, in vista della partita di calcio in programma per il prossimo 18 agosto presso lo Stadio Olimpico Grande Torino.

L’ordinanza è adottata per assicurare in via preventiva la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in occasione della competizione sportiva, alla luce delle valutazioni espresse dal Comitato di Analisi per la Sicurezza nelle Manifestazioni Sportive e dal Questore di Torino, dalle quali emerge il rischio che possano verificarsi turbative dovute all’accesa rivalità tra le tifoserie.

Nello specifico, l’ordinanza prefettizia dispone:

  –   il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia, anche se in possesso della fidelity card del Modena Calcio, in qualunque settore dello stadio;

 –    la vendita dei tagliandi per la Tribuna Ospiti ai soli possessori della fidelity card rilasciata dal Modena FC, ovunque residenti tranne che nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia;

 –   il contestuale annullamento dei biglietti già venduti nel settore Ospiti ai residenti nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia.

Arrestato giovane nomade ricercato

Nelle scorse ore, il personale della Polizia di Stato del Comm.to di P.S. “Mirafiori”, nel corso di un mirato controllo presso l’area nomadi di via Gonin, ha rintracciato un cittadino romeno che risultava destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino.

Il giovane, che deve scontare 1 anno e 8 mesi di reclusione per un cumulo di pene per reati contro il patrimonio, commessi tra il 2020 e il 2021, è stato tratto in arresto.

Bimbo di 9 anni si sente male in spiaggia e muore in ospedale

Saranno donati per salvare vite gli organi di Giuseppe, il bambino di 9 anni di Orbassano che ha avuto un arresto cardiaco in spiaggia ad Albenga martedì 5 agosto ed è morto nelle scorse ore. Per le gravi condizioni era stato subito portato all’ospedale pediatrico  Gaslini di Genova. Dopo il ricovero di 2 giorni in terapia intensiva Giuseppe è deceduto.

Ordini sanitari: bene il Piano, ora atti concreti

Negli ultimi mesi la Regione Piemonte ha avviato un ampio percorso di ascolto e confronto con gli Ordini delle Professioni Sanitarie e tutti i principali stakeholder del sistema, finalizzato all’aggiornamento e alla stesura definitiva del nuovo Piano Sociosanitario 2025–2030. Un processo partecipato, che ha coinvolto oltre 300 associazioni, rappresentanze professionali, organizzazioni sindacali e istituzioni, con l’obiettivo di dare risposte concrete ai bisogni emergenti di salute e di modernizzare il sistema regionale dopo oltre trent’anni dall’ultimo piano strutturale. In questi mesi, anche gli Ordini professionali hanno portato il proprio contributo, avanzando proposte e sollecitazioni volte a rafforzare il ruolo delle professioni sanitarie e a innovare i modelli organizzativi e gestionali della sanità piemontese.
Con l’approvazione della versione definitiva del Piano, gli Ordini delle Professioni Sanitarie del Piemonte – Infermieri, Ostetriche, Fisioterapisti, Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione – esprimono soddisfazione per il riconoscimento e la valorizzazione delle professioni sanitarie contenuti nel documento.

Il Piano, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Federico Riboldi, accoglie molte delle proposte avanzate dagli Ordini professionali, determinando particolare apprezzamento per il recepimento delle proposte relative al rafforzamento e alla centralità dell’infermiere di famiglia e di comunità, figura fondamentale per garantire una presa in carico proattiva, integrata e continuativa delle persone nei contesti territoriali e domiciliari, specialmente per le situazioni di fragilità, cronicità e non autosufficienza. Inoltre, non di poco conto, il Piano dedica grande attenzione ai ruoli manageriali e all’autonomia organizzativa delle professioni sanitarie, prevedendo tra l’altro l’istituzione del Dipartimento Assistenziale guidato da professionisti sanitari non medici, e una governance più partecipata e multidisciplinare dei percorsi di cura.

In Piemonte 7,7 milioni di euro alle scuole paritarie per l’infanzia

La Regione Piemonte ha rinnovato anche per l’anno scolastico 2024/2025 l’assegnazione di 7,7 milioni di euro per contributi a sostegno delle scuole paritarie per l’infanzia, riconoscendone la funzione sociale ed educativa. Le risorse sono destinate alle spese di gestione e funzionamento sostenute nell’anno scolastico appena concluso.
I contributi sono assegnati in parte ai Comuni convenzionati con scuole paritarie, in parte direttamente alle scuole paritarie non convenzionate con gli enti locali, per ciascuna sezione con un numero minimo di 15 alunni, fatta eccezione per le scuole a sezione unica, per le quali il numero minimo è di 8 alunni.
Per una precisa scelta dell’assessorato regionale, il sostegno economico è rivolto per il 75% a favore delle scuole dell’infanzia presenti in Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti oppure nelle frazioni di Comuni più densamente popolati.
Uno strumento per favorire la libera scelta educativa, ma anche per garantire la continuità di un servizio a elevata utilità per le famiglie. Sostenendo le scuole dell’infanzia, la Regione contribuisce alla sostenibilità dei costi del servizio, essenziale per venire incontro alle esigenze delle famiglie e in particolare delle donne che lavorano. Le scuole dell’infanzia paritarie ubicate nei piccoli centri e nelle frazioni sono un presidio essenziale e prezioso, che contribuisce ad arginare il crescente fenomeno della desertificazione dei territori collinari e montani.
Chiorino: «Un intervento a favore della libertà educativa e del sostegno delle famiglie»
«Riteniamo fondamentale garantire il diritto allo studio sin dai primi anni di vita, senza distinzioni tra scuole statali e paritarie: entrambe svolgono un ruolo essenziale per l’educazione e la crescita dei nostri bambini. Con questo intervento confermiamo il nostro impegno concreto a favore della libertà educativa e del sostegno alle famiglie. Abbiamo voluto riservare particolare attenzione ai territori più fragili, dove queste realtà rappresentano veri presìdi educativi e sociali, contribuendo anche a contrastare la desertificazione delle aree interne. Una misura doverosa per una Regione che crede nell’inclusione, nella coesione e nel valore di ogni bambino» ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte.
Le assegnazioni 
Provincia di ALESSANDRIA: € 300.966,43 ai Comuni, € € 99.096,66 alle Scuole – TOTALE € 400.063,09
Provincia di ASTI: € € 445.769,53 ai Comuni
Provincia di BIELLA: € 342.524,28 ai Comuni, € 16.437,42 alle Scuole – TOTALE € 358.961,70
Provincia di CUNEO: € 1.802.018,34 ai Comuni
Provincia di NOVARA: € 710.184,31 ai Comuni, € 130.641,03 alle Scuole – TOTALE € 840.825,34
Area Metropolitana di TORINO: € 3.077.529,27 ai Comuni, € 49.312,26 alle Scuole – TOTALE € € 3.126.841,53
Provincia di VERBANIA: € 508.543,43 ai Comuni, € 16.437,42 alle Scuole – TOTALE € 524.980,85
Provincia di VERCELLI: € 134.789,62 ai Comuni, € 65.749,44 alle Scuole – TOTALE € 200.539,06
REGIONE PIEMONTE: € 7.322.325,21 ai Comuni, € 377.674,23 alle Scuole – TOTALE € 7.699.999,44

Si ferisce mentre tenta di forzare la serranda di un bar

La Polizia di Stato ha arrestato a Torino un cittadino italiano di 35 anni per un tentato furto in un bar del centro città.

Nella notte di lunedì, la segnalazione al 112 NUE da parte di un residente in corso Palestro, che aveva udito rumori di vetri infranti provenire dalla strada, permetteva il tempestivo intervento delle Volanti sul territorio.

Il personale di polizia intercettava e fermava un uomo che era stato visto nitidamente dal richiedente tentare di forzare la saracinesca di un bar di corso Palestro tramite un piede di porco, per poi allontanarsi al sopraggiungere delle Forze dell’Ordine.

L’uomo, un trentacinquenne italiano, era ferito a un braccio, proprio a causa del tentativo di effrazione appena perpetrato: infatti, i poliziotti riscontravano sul vetro della finestra scorrevole del bar tracce di sangue.

In sede di sopralluogo gli operatori recuperavano anche il registratore di cassa sottratto presso l’esercizio pubblico ed abbandonato a terra durante il tentativo di fuga.

Gli operatori di polizia hanno dunque arrestato il trentacinquenne per tentato furto aggravato; l’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto per l’uomo l’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G.  dopo la scarcerazione.

Il Padiglione misterioso di Palazzo Carignano

Nell’ormai lontano 2017, in seguito alla documentata inchiesta di “Torino storia”, Il “Torinese” riprese ed approfondì un mistero subalpino  che resta anche oggi senza spiegazioni. Ma oggi il padiglione vuoto e inutilizzato potrebbe venir utilizzato come fermata sotterranea  della linea 2 della Metropolitana che consentirebbe un ingresso diretto  al Museo del Risorgimento, un po’ come l’accesso al Louvre di Parigi. Gli autori di quel padiglione inutilizzato sono tutti morti e quindi val  la pena tentare di dare risposta agli interrogativi all’articolo che qui ripubblichiamo. Allora cercammo appoggio in una nota trasmissione televisiva specializzata negli “scandali“ italiani, ma la trasmissione nicchiò , dicendo che chiudevano per ferie. Che oggi si intenda utilizzare quello spazio è cosa molto importante e positiva, ma il silenzio  tombale dagli Anni 80 ad oggi  insospettisce anche i più ingenui.  ( Pfq )
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Palazzo Carignano, il mistero del padiglione sotterraneo dimenticato

Di  Pier Franco Quaglieni*

Il numero di maggio 2017  del mensile “Torino storia” “dedica il suo principale articolo ad un fatto scandaloso: l’esistenza di un padiglione creato negli anni ’80 dall’architetto Andrea Bruno, progettista di fama internazionale, sotto il cortile di palazzo Carignano “sepolto  e dimenticato” da molti anni. Si tratta di un padiglione modernissimo da 300 posti a sedere o 700 persone in piedi. Era un’idea che aveva iniziato a prendere forma per iniziativa del Presidente della Regione Aldo Viglione, così attento al restauro e al rilancio del patrimonio storico-artistico del Piemonte, a cominciare dalle residenze sabaude e dal Museo del Risorgimento. Ne parlò lo stesso prof. Bruno, quando venne a ricordare Viglione al Centro “Pannunzio” una decina di anni fa. Il lavoro costò 13.945.000 euro e si protrasse dal 1987 al 1994,scoperchiando il cortile di palazzo Carignano e scavando fino a 11 metri. Viglione morì nel dicembre 1988. E’ diventato un pezzo modernissimo  di archeologia sommersa, come ironicamente afferma il prof. Bruno. Venne infatti ricoperto da pesanti lastroni di metallo per occultare i lucernari, in modo da impedire che si potesse vedere dall’esterno la sua esistenza.  La spesa dell’opera, il suo non utilizzo per tanti anni che ha privato palazzo Carignano di una struttura molto importante, l’occultamento del lavoro ci portano necessariamente a pensare a precise responsabilità. Non sappiamo di chi siano state, ma sicuramente ci sono. Se l’opera non venne utilizzata neppure un giorno, non fu un fatto casuale, ma il frutto di una scelta . Chi fece questa questa scelta? Quali sono stati i motivi dell’occultamento? Qualcuno si accorse che il lavoro era inutile e che furono gettati al vento ingenti fondi pubblici? E perché ,invece di far porre lastroni, non ha segnalato la cosa alla Procura della Repubblica ? Noi chiediamo che il Consiglio Regionale si faccia carico, in primis, di far chiarezza. Il Museo del Risorgimento rimase chiuso per anni per lavori di rifacimento per presentarsi con un nuovo allestimento in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia nel 2011.Si spesero fondi ingenti. Sarebbe importante-ribadiamo – stabilire  chi fece  mettere i lastroni metallici per occultare il padiglione sotterraneo inutilizzato. Ad un certo momento la dott. Cristina Vernizzi direttrice del Museo per molti anni venne improvvisamente sostituita, non si è mai saputo in base a quali motivi. La sua rimozione suscitò scalpore. La democrazia comporta chiarezza e non consente zone d’ombra. Noi chiediamo che il numero di “Torino Storia” n. 18 venga acquisito agli atti e venga ascoltato in seduta pubblica  il prof. Andrea Bruno. Grazie per l’attenzione e molti cordiali saluti. Siamo certi che un fatto del genere  non verrà sottovalutato nella sua gravità.                                                       

* Direttore del Centro “Pannunzio”

Detenuto si toglie la vita nel carcere di Torino

Un detenuto  di 45 anni, originario di Genova, questo pomeriggio  si è impiccato  nella prima sezione del padiglione C del carcere torinese.  Avrebbe utilizzato un cappio ricavato da un lenzuolo. La sua condanna era diventata da poco definitiva. Il corpo senza vita è stato scoperto dagli agenti di polizia penitenziaria in servizio.

Più di 95mila veicoli transitati nel tunnel del Tenda

Il tunnel è sempre monitorato e presidiato dal  personale sul posto e dalla Sala Operativa di Torino

Sono oltre 95 mila i veicoli transitati all’interno della nuova canna del tunnel di Tenda dal giorno dell’apertura al traffico. Il periodo di riferimento è compreso tra sabato 28 giugno e domenica 3 agosto.
Il dato emerge dalle relazioni settimanali di Anas che tengono conto dei passaggi di autovetture e motocicli transitati sia in direzione Italia e che in direzione Francia.
Durante i sei fine settimana compresi nello stesso periodo di riferimento il dato medio dei passaggi si attesta sulle 8.300 unità.
“L’apertura del tunnel di Tenda ha rappresentato un passaggio decisivo per il rilancio dell’intero territorio. A poco più di un mese dalla riapertura, registriamo con soddisfazione un incremento degli afflussi turistici superiore al 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – ha dichiarato il Sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi –. Non solo il nostro Comune, ma tutta la valle Vermenagna e la città di Cuneo stanno beneficiando in maniera significativa di questo collegamento strategico. Le attività ricettive, i ristoranti, gli alberghi e gli operatori del turismo segnalano un netto miglioramento della stagione estiva grazie a una rinnovata accessibilità e a un costante flusso di visitatori provenienti anche dalla Francia.”
A partire da sabato 28 giugno, il giorno dell’apertura al traffico, il volume di traffico attraverso il nuovo tunnel di Tenda ha registrato un progressivo aumento passando da circa 14 mila veicoli nella prima settimana tra fine giugno e inizio luglio ai circa 21 mila e 500 nella settimana tra lunedì 28 luglio e domenica 3 agosto.
Il flusso crescente dei veicoli si registra non solo durante il fine settimana ma anche nei giorni feriali per via dell’aumento del numero dei vacanzieri verso le località di villeggiatura. Lo scorso venerdì 1° agosto sono transitati nel tunnel 3.700 veicoli a fronte dei circa 2.400 transitati venerdì 25 luglio.
“Si tratta di dati di assoluto rilievo – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Anas Claudio Andrea Gemme – danno un’idea chiara e concreta del valore del collegamento internazionale ripristinato e restituito ai cittadini e agli utenti. Il tunnel è sempre monitorato e presidiato dal nostro personale sul posto e dalla Sala Operativa di Torino.”.
I dati di traffico hanno fatto registrare fino a oggi un passaggio di quasi 50 mila veicoli dall’Italia in direzione Francia a fronte di un transito in senso opposto pari a oltre 45 mila veicoli.
A partire da venerdì 18 luglio il nuovo tunnel di Tenda è aperto al traffico dalle 6:00 alle 21:00 con il senso unico alternato. Tale assetto orario resterà in vigore fino a domenica 14 settembre e consentirà di fluidificare il traffico transfrontaliero in concomitanza con il picco degli spostamenti estivi.
Il tavolo binazionale Italia-Francia si riunirà nuovamente nei primi giorni di settembre per deliberare le fasce di apertura del tunnel a decorrere da lunedì 15 settembre.
cs