CRONACA- Pagina 293

Impalcature abbandonate da anni in via Orbetello

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LETTERA AL GIORNALE 

Caro direttore,

nell’immagine che invio al Torinese si vede  il degrado che c’è in via Orbetello 73 a Torino, causato da sbagli edilizi. L’edificio è da anni in queste condizioni e porta pericolo per pedoni e macchine. Ma nessuno  fa niente?

Roberto Gardiman

 

Marco Lazzarino nuovo presidente dell’UCID

L’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (UCID) ha eletto il suo nuovo presidente UCID di Torino. Il consiglio direttivo dell’UCID della sezione di Torino si è riunito martedì 18 giugno scorso e ha eletto all’unanimità Marco Lazzarino presidente per il triennio sociale 2024/2027.

Imprenditore, consulente e con una significativa esperienza alla guida di partecipate pubbliche ( Past President del Centro Agroalimentare di Torino) succede a Silvia Tabasso, prima donna a ricoprire il ruolo di presidente dell’UCID e che ha guidato l’associazione con dedizione e impegno negli ultimi anni.

Marco Lazzarino intende promuovere una serie di iniziative volte a sostenere e sviluppare il network di imprenditori e dirigenti che fanno parte dell’UCID.

“L’innovazione sarà al centro del mio mandato – spiega il neo presidente dell’UCID Marco Lazzarino – con l’obiettivo di creare nuove opportunità di crescita e rafforzare i legami all’interno della comunità. Sono estremamente felice di assumere questo ruolo e ringrazio la presidente uscente Silvia Tabasso per il grande lavoro svolto negli ultimi tre anni. Il suo impegno, la sua visione e la sua profonda fede cristiana hanno lasciato un segno significativo nella nostra associazione”.

“Il mio obiettivo è quello di proseguire nel solco della presidenza di Silvia Tabasso – spiega Marco Lazzarino – portando innovazioni che nel contempo rafforzano ulteriormente la nostra associazione, mettendola al centro del dibattito sulle questioni sociali e imprenditoriali della nostra città. A tal fine intendo instaurare un legame costruttivo con le principali associazioni datoriali e professionali e insieme a loro lavorare alla definizione di un nuovo patto sociale. Sono convinto che insieme affronteremo le sfide future con spirito di collaborazione e con la determinazione che ci ha sempre contraddistinto.

Desidero creare un fil rouge di eventi insieme all’Unione Industriali, la Confindustria, la Coldiretti e le realtà industriali e produttive radicate sul territorio torinese e piemontese”.

“Ringrazio tutti i Soci – spiega Silvia Tabasso, presidente uscente – Consiglieri e la squadra con cui ho collaborato in questi anni. La mia elezione era avvenuta online in pieno periodo pandemico e gli anni a seguire hanno portato grandi cambiamenti, oltre che nel settore industriale, negli stili di vita. Sono contenta di passare il testimone a Marco, persona che stimo e che unisce capacità imprenditoriali a valori saldi”.

L’UCID, fondata a Torino nel 1947, è un’associazione di imprenditori, dirigenti e liberi professionisti che, facendo propri i valori cristiani, riflette sul ruolo dell’impresa nella società e nell’economia. UCID è presente con 86 sedi in diciassette regioni italiane e raccoglie migliaia di soci.

Il gruppo interregionale Piemonte e Valle d’Aosta conta le seguenti sezioni: Asti, Biella, Casale Monferrato, Cuneo, Vercelli e Torino che annovera anche il gruppo Giovani (under 35).

UCID è anche presente a livello internazionale attraverso l’attività dell’UNIAPAC con sede a Bruxelles.

Sono stati nominati vicepresidenti Roberto Icardi, Silvia Tabasso e Enrica Valle. Segretaria Loredana Annaloro. Assistente spirituale da nominare dopo la morte di don Daniele Bortolussi.

MARA MARTELLOTTA

UCID

Gruppo regionale e sezione di Torino

Corso Palestro 14

Tel 333 1803520

ucid@ucidtorino.it

In memoria dell’avvocato Marco Casavecchia al Circolo dei Lettori

 

È  stato assegnato il premio per ricordare l’avvocato Marco Casavecchia. La cerimonia della prima edizione del riconoscimento si è  svolta al Circolo dei Lettori di Torino, indetto dallo studio Merano Amministrativisti per valorizzare i giovani talenti del diritto, in ricordo di uno degli avvocati più  famosi del  foro di Torino, l’avvocato Marco Casavecchia, appunto, scomparso nell’ottobre 2022.

L’avvocato Marco Casavecchia, principe del foro di Torino, si era occupato della causa relativa al termovalorozzatore nell’area del Gerbido del Comune di Torino. Nato nel 1935, avvocato dal 1963, ha svolto la sua professione diventando uno dei punti di riferimento in Piemonte nel settore degli appalti pubblici e dell’urbanistica.  Tra i suoi assistiti le principali istituzioni cittadine e regionali, dal Politecnico alla Regione, dall’Agenzia per le Olimpiadi invernali del 2006 ad altri enti e soggetti. È  stato collaboratore di numerose riviste giuridiche e presidente dell’Associazione degli Avvocati amministrativisti piemontesi.

“Lo studio Merani amministrativisti è sempre stato legato alla figura dell’avvocato Casavecchia – ha dichiarato Carlo Merani che ha definito Casavecchia “un maestro del diritto, uomo di grandi virtù e di rara intelligenza, capace di far appassionare al diritto amministrativo e coraggioso nello spingersi verso nuove frontiere, contaminando il diritto con la scienza”.

Il primo premio, assegnato per valorizzare I giovani talenti del diritto, è andato ad Anna Paola Ercolino, giovane giurista di Salerno. Si è  trattato di una targa ricordo e di un premio in denaro di mille euro. Premiati anche due giovani avvocati piemontesi, Marco Porro di Torino e Federico  Basso di Biella ( secondo premio ex aequo) e l’avvocata Anna Velia Rocca ( terzo premio).

“Ho avuto la fortuna di lavorare accanto all’avvocato Casavecchia quando era presidente della nostra associazione di categoria. Grazie alla sua spinta e alla sua passione,  abbiamo organizzato una serie di incontri sul futuro del diritto e sulla necessità della sua modernizzazione. Molto si discute, in questa fase storica, del tema dell’applicazione al diritto dell’intelligenza artificiale e delle eventuali conseguenze dell’uso di questa tecnologia. L’avvocato Casavecchia su questo tema è stato un precursore. Conoscerlo e poter lavorare con lui è  stato un privilegio. In segno di riconoscenza  abbiamo voluto, come studio, indire un premio che ne ricordasse la figura e che fosse, allo stesso tempo, uno stimolo per la crescita delle nuove generazioni”.

 

Mara Martellotta

San Giovanni, tornano i fuochi d’artificio (ma a basso impatto ambientale)

Torna la più attesa festa dell’anno per tutti i torinesi

Quest’anno, la città festeggia nuovamente con i tradizionali fuochi d’artificio, realizzati in modo da avere un basso impatto ambientale grazie alla riduzione del livello acustico e all’utilizzo di materiali compostabili.

Uno degli eventi più significativi della Festa di San Giovanni a Torino è il farò, il falò che viene acceso ogni anno la sera del 23 giugno in Piazza Castello

Ecco tutti gli appuntamenti:

http://www.comune.torino.it/eventi/calendario/san-giovanni-2024/

Muore cadendo nel cortile dal quarto piano: incidente o suicidio?

I vicini lo hanno trovato senza vita nel cortile interno di un condominio  in via Assietta, a Nichelino. L’uomo sarebbe precipitato dal quarto piano ma non è ancora chiaro se si sia trattato di un suicidio o di un incidente. Sono intervenuti i vigili del fuoco, il 118 e la polizia locale.

Inaugurato il rinnovato Parco di Vittorio

Giungono al termine le inaugurazioni delle otto aree verdi – una per Circoscrizione – che sono state completamente rinnovate con fondi Pon Metro React-EU per un totale di 6 milioni e 500 mila euro. Gli interventi si sono caratterizzati per l’utilizzo di modalità innovative, con l’introduzione di attrezzature ludiche attrattive e inclusive, e con soluzioni progettuali per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. 

Il Parco di Vittorio, frequentatissimo polmone verde in viale Monti, nel quartiere Lingotto, è stato interessato da una serie di interventi diffusi che hanno incrementato gli spazi dedicati al gioco, alla pratica sportiva e alla socializzazione, migliorando nel complesso la fruizione del parco da parte degli utilizzatori di tutte le età.

Il fulcro dell’intervento è stata la nuova area con giochi d’acqua, realizzata recuperando l’invaso preesistente, inutilizzato da tempo. Mantenendo la vocazione acquatica del sito, l’area è stata trasformata in una piattaforma con 37 giochi d’acqua dinamici, che offrirà ai bambini un’esperienza di gioco stimolante e confortevole durante i giorni più caldi, contribuendo al contempo a mitigare il fenomeno dell’isola di calore.

Intorno alla nuova area giochi sono stati aggiunti elementi di arredo urbano che faciliteranno le occasioni di sosta e di socializzazione, inclusi solarium realizzati con pedane in legno composito. Anche la viabilità pedonale è stata migliorata, con nuovi vialetti in calcestruzzo drenante per favorire il filtraggio delle acque piovane; la passerella che sormonta l’area giochi è stata completamente riqualificata.

Nel quadrante sud-est del parco sono state introdotte nuove strutture per la pratica del parkour, un’area fitness e un tavolo da ping-pong. E’ stato inoltre eseguito un intervento di manutenzione sul pergolato, che offre riparo nei giorni più caldi, e sono stati posati nuovi arredi: tavoli con sedute, panchine, portabiciclette e rastrelliere per monopattini.

Significativi anche gli interventi sulla componente verde del parco, con l’aumento delle aree prative, la messa a dimora di 31 nuovi alberi, la depavimentazione di parte dello spiazzo asfaltato e la ridefinizione dei percorsi pedonali di attraversamento.

Altri interventi mirati sono stati realizzati in varie zone del parco. Nell’area giochi esistente nel quadrante nord-ovest è stata installata una nuova giostra basculante, in sostituzione di un’altalena dismessa, con la posa di nuova pavimentazione antitrauma. Sono stati inoltre effettuati lavori su alcune strutture ammalorate, come il rotelliere, interventi di manutenzione o sostituzione delle panchine e di parte dei cestini portarifiuti.

TORINO CLICK

Stefano Tacconi dimesso dalle Molinette

Nella giornata odierna è stato dimesso Stefano Tacconi dal reparto di Chirurgia vascolare universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Fabio Verzini). Il paziente è in buone condizioni e deambula autonomamente con l’aiuto di un ausilio. L’intervento effettuato una settimana fa ha avuto un esito positivo sulla perfusione e circolazione dell’arto destro operato.

Rimosso dagli incarichi il “compagno Zucchetti”, prof pro Pal e No Ucraina

Sarà rimosso da qualsiasi incarico di nomina  il professor Massimo Zucchetti. Lo ha deciso il Senato accademico del Politecnico di Torino per i post pubblicati sui social dal docente  che inveiva contro il popolo ucraino. Sulla sconfitta degli ucraini agli Europei di calcio ha scritto: «Mi danno fastidio solo a vederli. Fra poco 22 in più da mandare al macello». Il docente del Poli di Torino aveva già fatto parlare di se’ per essersi incatenato ai cancelli dell’ateneo in segno di solidarietà con i collettivi Pro Palestina (nella foto le tende pro Pal nel cortile del Politecnico). A difendere il professore si schiera Rifondazione Comunista che in un comunicato intitolato “Solidarietà al compagno Zucchetti” scrive: “Il prof. Massimo Zucchetti, docente ordinario del Politecnico ed iscritto a Rifondazione Comunista, ha solidarizzato nei giorni scorsi con gli studenti e le studentesse che si mobilitano a sostegno del popolo palestinese incatenandosi all’ingresso del Politecnico: si e’ trattato, come lui stesso ha affermato, di un’azione di solidarietà non violenta, contro un massacro che dura da mesi. Da quel momento ogni sua frase viene volutamente fraintesa ed interpretata in senso negativo, attaccando così la figura di un intellettuale che si e’ da sempre impegnato nella difesa dei deboli e degli sfruttati. Respingiamo questo attacco, così come respingiamo i messaggi di stile minatorio di cui e’ oggetto in questi giorni. Come il prof. Zucchetti ha dichiarato a La Repubblica si tratta di un’operazione di sciacallaggio a orologeria”. Intanto il rettore Stefano Corgnati dovrà vagliare gli incarichi di nomina e procedere con la rimozione. Il Senato ha  chiesto inoltre  «di avviare le opportune istruttorie per gli eventuali procedimenti disciplinari». Il professore si è nel frattempo scusato per «l’uso improprio dei social». Ma il Senato ha giudicato le affermazioni “lesive dei valori che animano la comunità politecnica”.

Vendita Paracchi: e i vincoli sociali?

Caro direttore, il Comitato Dora Spina Tre ha scritto alla ViceSindaca (delegata anche al Patrimonio) della Città di Torino e al Presidente della Circoscrizione 4 in merito alla vendita dell’edificio ex Paracchi di via Pessinetto angolo via Pianezza. Si richiede di conoscere se nell’atto di vendita dell’edificio da parte al Comune alla nuova proprietà, che intende costruirvi degli appartamenti, si sia tenuto conto dei vincoli, non solo architettonici ma anche “sociali”, apposti nel 2024 dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte (visto che il fabbricato riveste interesse culturale)
La vendita risolve il problema della riqualificazione di un sito abbandonato da anni e fortemente necessitato di interventi conservativi ma potrebbe escluderlo totalmente dalla lista di edifici utilizzabili, almeno parzialmente, per le necessità del quartiere (aggiungendosi all’ex casa del direttore Michelin di corso Umbria, recentemente concessa all’attività di un’associazione privata).
Il nostro Comitato è attivo dal 2004 per migliorare le strutture pubbliche a servizio del quartiere di Spina 3, destinando almeno uno dei fabbricati non abbattuti delle fabbriche dismesse a luogo pubblico di cultura e di aggregazione dei cittadini. L’edificio del tappetificio Paracchi, di fronte al comprensorio Paracchi di Spina 3, era stato, ad esempio, identificato come una delle possibili sedi della biblioteca di quartiere richiesta nel 2010 dal nostro Comitato di cittadini con una petizione formale rivolta al Comune.
Secondo il parere del Comitato Dora Spina Tre, una parte dell’edificio dovrebbe essere messa a disposizione dei cittadini, previo inserimento nel contratto di vendita dei “vincoli sociali” previsti e delle forme che li mettevano in pratica. Tali “vincoli sociali”, indicati nel 2014 della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte con una dichiarazione che l’immobile riveste interesse culturale, sono presenti nella scheda tecnico-patrimoniale dell’edificio allegata al bando di vendita. Ove si precisa, tra le vincolanti prescrizioni ministeriali (decreto 102/2015) che autorizzano l’alienazione dell’edificio, che « in considerazione della situazione conseguente alle precedenti destinazioni d’uso, dovrà essere garantita, particolarmente in occasioni finalizzate alla conoscenza del territorio, la pubblica fruizione del bene » .
L’interpretazione del Comitato Dora Spina Tre di quanto sopra descritto (lo si evince dall’utilizzo del termine “particolarmente” e non “esclusivamente”) è che una parte dell’edificio, non solamente in occasione delle, supponiamo, rare visite culturali, debba essere destinata a fini sociali di quartiere.
Se ciò non fosse avvenuto, la vendita dell’ex Paracchi, che peraltro risulterebbe avvenire a prezzi di saldo di fine stagione, rappresenterebbe un perdita di un’opportunità per i cittadini.
COMITATO DORA SPINA TRE

Gli istituti paritari diventati “esamifici”. Ma certa scuola era già malata nella Torino anni ‘70

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Un’ ispezione del ministro Valditara su 47 istituti paritari svela gravissime irregolarità che rivelano del marcio.  Gli istituti paritari nacquero per iniziativa del ministro Luigi Berlinguer e non, come qualcuno potrebbe pensare, da qualche ministro Dc favorevole alla scuola privata, anche detta non statale e in parte cattolica. Fu un lunghissimo dibattito che divise il Paese: scuola pubblica e scuola non statale sovvenzionata, malgrado il divieto dell’ articolo 33 della Costituzione. Andò avanti decine di anni una polemica astiosa e in fondo inutile. Esistevano le scuole legalmente riconosciute e pareggiate, ma con meno obblighi e diritti in materia di conferimento a titoli di studio di valore legale perché gli scrutini avvenivano in presenza di commissari governativi. Berlinguer abolì questi controlli e creò le scuole paritarie in tutto e per tutto rispondenti ad una scuola pubblica.  Ho una lunga esperienza in materia e mi resi conto con facilità che le scuole private erano molto distanti dalle scuole statali per docenti, attrezzature ed altro. Era anche in gioco la laicità dello Stato ma Berlinguer ci passò sopra, pur di giungere al suo compromesso storico “scolastico” che, tra il resto, non diede i risultati sperati perché le scuole paritarie, se si escludono quelle religiose, sono finite in pessime acque. La scuola statale, assopitasi la contestazione sessantottina, finì di prevalere e la scuola privata “laica” chiuse quasi i battenti. In effetti soprattutto al Sud la scuola paritaria ha continuato a vivere e prosperare, come si può vedere dalle ispezioni di Valditara diventando un esamificio che sforna titoli di studio in base a pagamenti a volte illeciti e senza i requisiti di legge da parte della scuola medesima e degli alunni.  Siamo tornati indietro a quando dei miei compagni di scuola, bocciati alla scuola di Stato si rivolgevano a scuole del Sud per ottenere più facilmente il diploma.  Diventa assai importante che il ministro Valditara abbia mandato degli ispettori in ben 47 strutture che si sono rivelate paritarie solo nel nome: docenti senza titoli di legge, aule  insufficienti, strutture inesistenti, documenti in disordine. La scuola era in piena funzione quasi solo per gli esami con iscrizioni tardive di alunni provenienti da altre località. Il garantismo voluto da Berlinguer senza più controlli ha creato il mostro dell’affarismo scolastico (già ben individuabile a Torino negli anni 70 e 80) anche se le gerarchie regionali e provinciali del ministero avrebbero dovuto vigilare.  Il rilassamento era già presente molti anni fa quando – faccio un esempio personale –  venne fatta un’arrogante resistenza ad un commissario governativo in una importante scuola torinese cattolica alla richiesta della lettura dei fascicoli dei professori e in altra scuola, in presenza di un titolo non idoneo, non si provvide ad alcuna sostituzione. Ci furono anche funzionari infedeli dello Stato postisi in modo indecente al servizio della scuola non statale persino nella sostituzione in corsa di commissari di esami di maturità: una bolgia infernale superata dalla più grave delle riforme, la maturità con commissioni interne che ha perso ogni valore selettivo di Esame di Stato e di Maturità. Ma che si scoprano ancora oggi casi di scuole in cui vendano i titoli di studio è davvero disperante.  Si tratta di un vaso di Pandora da squarciare totalmente. Torino non era indenne da certe anomalie vergognose, mai toccate dai sindacati confederali che si occupavano d’altro. C’è da sperare che il Ministro vada fino in fondo. Quella di oggi è una scuola malata, poco utile, arroccata nelle enclavi ideologiche, ma essa va difesa nella speranza che arrivi una nuova riforma Gentile.