CRONACA- Pagina 20

Universiadi, potenziamento per la mensa di via Principe Amedeo

In occasione delle Universiadi verrà potenziata la mensa universitaria di via Principe Amedeo: questa è la soluzione prospettata, nel corso del question time dall’assessore Gianluca Vignale, che ha risposto all’interrogazione della consigliera Valentina Cera (Avs) su “Quali soluzioni la Regione ha individuato per gli studenti e le studentesse che non potranno utilizzare la mensa Olimpia, chiusa durante lo svolgimento delle Universiadi (gennaio 2025)?”

La preoccupazione dell’esponente di Avs è che nel periodo dei giochi universitari, “centinaia di studenti, oltre a lasciare il posto letto agli atleti delle Universiadi, per lo stesso motivo non potranno nemmeno utilizzare la mensa Olimpia e andranno a sovraccaricare le altre mense”. L’Olimpia, infatti, verrà utilizzata dagli atleti per il periodo delle gare.

Vignale, che ha letto una nota preparata dalla vicepresidente Elena Chiorino, ha comunque precisato che “per venire incontro alle esigenze degli studenti universitari, tra il 7 e il 26 gennaio, gli orari della mensa in via Principe Amedeo 48 saranno ampliati dalle 11.30 alle 15. Inoltre, è anche previsto un servizio navetta gratuito tra le due mense tra le 11 e le 15”.

Nel corso del question time è stata data anche risposta alle interrogazioni: “Un ponte è per sempre, o quasi” presentata da Alberto Unia (M5s); “Emergenza Medici di Famiglia in Valsesia e Valsessera. Quali strategie per garantire l’assistenza sanitaria nelle aree interne e nei piccoli comuni piemontesi?” di Simona Paonessa (Pd); “Ritardi nei pagamenti. Come intende agire la Regione?” di Gianna Pentenero (Pd); “Caos medici gettonisti e rischio paralisi negli ospedali dell’Alessandrino” di Alice Ravinale (Avs); “Quale futuro per il Centro di documentazione della Benedicta, in località Capanne di Marcarolo, nel Comune di Bosio?” di Pasquale Coluccio (M5s); “Disservizi sulla tratta ferroviaria Torino-Ceres” di Sarah Disabato (M5s); “Ritardi nei progetti sanitari finanziati dal PNNR e azioni necessarie per garantire la realizzazione delle infrastrutture sanitarie in Piemonte” di Mauro Salizzoni (Pd); “Chiarimenti sul sostegno del Presidente della Regione alla raccolta firme contro l’apertura di un Cas a Bandito (bra)” di Giulia Marro (Avs); “Scaduto il Piano integrato di sostegno alle persone senza dimora, quali sono le intenzioni della Giunta?” di Vittoria Nallo (Sue).

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Più rate a disposizione dei cittadini

Il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità, una deliberazione presentata dall’assessora al Bilancio, Gabriella Nardelli, riguardante alcune modifiche del Regolamento numero 267 per le entrate tributarie. Fra le modificate applicate in osservanza delle nuove disposizioni normative, l’assessora ha posto l’accento su quella riguardante la variazione della disciplina delle rateazioni (articolo 21), in particolare per quanto concerne le ipotesi di fermo amministrativo, la garanzia fidejussoria e la misura massima delle rateazioni.

In sostanza, si prevede che a partire dal 1° gennaio 2025 la durata massima dei piani di rateazione ordinaria e straordinaria sia elevata a 36 mesi rispetto ai 24 previsti dal 2024. La modifica avrà effetto dal momento in cui sarà resa effettiva attraverso la revisione del punto 4 dell’Accordo tra lo Stato e la Città, sottoscritto il 5 aprile 2022 (Patto per Torino).

La modifica dovrà essere estesa a tutti i regolamenti della Città che dispongono in materia di rateizzazione delle entrate comunali extra-tributarie, fatta eccezione per le rateizzazioni disciplinate da normative specifiche.

Accademia delle Scienze e Accademia di Medicina sulle sanzioni Covid

L’Accademia delle Scienze e l’Accademia di Medicina di Torino esprimono le loro perplessità in ordine alla prospettiva, prevista dal decreto legge “Milleproroghe” attualmente all’esame del Parlamento, di cancellare le sanzioni nei confronti di coloro che non avevano ottemperato all’obbligo vaccinale disposto in occasione della pandemia da COVID-19: ciò per il messaggio negativo che verrebbe in tal modo trasmesso ai cittadini e che si potrebbe ripercuotere, in occasione di possibili ulteriori emergenze pandemiche, sulla loro mancata aderenza a future campagne vaccinali e sulla salute dell’intera popolazione, in particolare delle sue fasce più a rischio (anziani, disabili, fragili).

È ben noto ed ampiamente documentato da inoppugnabili dati scientifici, che i vaccini hanno consentito di eradicare o di ridurre l’impatto di numerose malattie infettive che nei secoli passati hanno falcidiato intere popolazioni, come il vaiolo, la poliomielite, la rabbia, la tubercolosi, l’epatite B, il morbillo, la rosolia, il tetano, la difterite, l’influenza, la pertosse, il papillomavirus, il rotavirus, la parotite, la varicella, il meningococco, il pneumococco, l’Herpes Zoster e, più recentemente, anche il COVID-19. Di conseguenza, il ricorso a pratiche vaccinali di massa rappresenta un cardine della prevenzione primaria, compito precipuo della sanità pubblica. Seppure non privo di rari effetti collaterali, il vaccino non può essere considerato una pratica opzionale, anche considerando quanto sancito dalla nostra Carta Costituzionale, che all’articolo 32 recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.

Inoltre, al di là degli aspetti sanitari, il provvedimento previsto dal decreto contribuirebbe a rafforzare in maniera perniciosa il senso di scetticismo e di sfiducia nella scienza già diffuso in larghi strati della popolazione. Fondato su motivazioni puramente ideologiche, tale atteggiamento dimentica che l’applicazione di un rigoroso metodo scientifico ha consentito di ottenere risultati di comprovata evidenza. L’avanzamento scientifico dell’ultimo secolo, e in particolare quello degli ultimi decenni, ha prodotto innegabili benefici, aumentando l’aspettativa e la qualità della vita, migliorando le condizioni sanitarie, economiche e sociali e promuovendo il benessere generale di milioni di persone. Per questa ragione dovrebbe essere cura e preoccupazione del potere legislativo sostenere la ricerca e il progresso della scienza non solo con adeguati strumenti materiali, ma anche con la diffusione di una più consapevole cultura scientifica e di un più sereno clima di fiducia nei confronti della ricerca.

 

Prof Marco Mezzalama

Presidente dell’Accademia delle Scienze

 

Prof Giancarlo Isaia

Presidente dell’Accademia di Medicina

ALDI inaugura sei punti vendita nel Nord Italia

I nuovi negozi vantano una superficie media di incantare 900 m2 e verranno inaugurati giovedì 19 dicembre a San Maurizio Canavese, in provincia di Torino, ad Arzignano in provincia di Vicenza, a Bussolengo in provincia di Varese, a Rimini, Trieste.

Il punto vendita di San Maurizio Canavese (TO) sorgerà nel Quartiere Ceretta, in Via Rocciamelone angolo Via Torino, su una superficie di 978 m2. Aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8:30 alle 20:30 e la domenica dalle 9:00 alle 20:00 e certificato con classe energetica A4, il negozio dispone di un impianto fotovoltaico della portata di 70,55 kWp e di 2 colonnine per la ricarica di auto elettriche della portata di 22 kW. A corredo, sono presenti inoltre 70 posti auto, di cui 32 dedicati esclusivamente ai clienti e 38 ad uso pubblico, comprensivi di 2 stalli riservati ai disabiliContestualmente alla costruzione della filiale, ALDI ha incluso la realizzazione di una strada di accesso direttamente alla rotonda, accompagnata da un’area verde pubblica, comprensiva di marciapiede e illuminazione pubblica. Inoltre, sono stati piantati quattro Cipressi Betullum, contribuendo così alla valorizzazione del verde urbano e al benessere della comunità locale.

MARA MARTELLOTTA

Chieste 26 condanne per i militanti di Askatasuna: “Associazione a delinquere”

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Processo per i militanti del centro sociale Askatasuna di Torino. Per 20 di loro l’accusa è associazione a delinquere.

Il pubblico ministero ha pronunciato la requisitoria in un’aula piena di antagonisti che hanno dileggiato il pm. Richiesti da 1 a 7 anni di reclusione per un totale di 26 persone.

Si tratta di “un’associazione a delinquere che ha la finalità di commettere reati con uso della violenza, per vari motivi, per contrastare i portatori di ideologie diverse o quelli che il sodalizio ritiene avversari“, così il pm Manuela Pedrotta.

L’ipotesi è che all’interno del centro sociale occupato di Askatasuna a  Torino, ci siano stati episodi riconducibili a un’associazione a delinquere.

Ucraina, Bartoli: “Felice di aver portato la sindaca Karabut a testimoniare la sofferenza: la solidarietà non ha confini”

In Consiglio regionale audizione per la delegazione ucraina di Krasnokutsk

Ci uccidono perché vogliamo essere liberi”: con queste parole, la sindaca di Krasnokutsk, Iryna Karabut, ha toccato i cuori di tutti i Consiglieri regionali presenti all’incontro con la delegazione ucraina, giunta in Piemonte per ringraziare l’associazione La Memoria Viva, l’ex sindaco di Ozegna, l’attuale Consigliereregionale Sergio Bartoli della Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale, che ha fortemente voluto l’incontro, e tutta la comunità del Canavese e del Piemonte, per gli aiuti ricevuti negli anni.

Sono lieto di aver potuto organizzare questo evento: negli anni, grazie a La Memoria Viva, abbiamo inviato in Ucraina, come comune di Ozegna, oltre a numerosi carichi di aiuti umanitari, due ambulanze e uno scuolabus, donato dal comune di Pertusio, e uno zaino chirurgico, mini sala operatoria, che ho portato direttamente, attraversando a piedi, con questo zaino in spalla, la frontiera tra Polonia e Ucraina. I mezzi, in particolare, sono fondamentali anche oggi perché sono utilizzati per trasportare le persone da evacuare per il sopraggiungere del conflitto” spiega Bartoli elencando i materiali inviati nella cittadina della regione di Kharkhiv, a una manciata di chilometri, ormai, dalla linea del fronte.

Credo, infatti – chiarisce Bartoli -, che la nostra presa di coscienza di quanto sia tremenda la situazione delle persone che sono costrette a fuggire dai bombardamenti e dai combattimenti possa essere più completa ascoltando una testimonianza diretta: con la sindaca Karabut non ci siamo mai incontrati, nonostante un flusso di aiuti costante dal nostro territorio a seguito dell’opera dell’associazione La Memoria Viva, che ringrazio per la costanza e l’impegno continuo, ma è stata subito un’emozione reciproca: da sindaco so che cosa voglia dire essere in ansia costante per i propri cittadini, mentre ho compreso subito che cosa debba significare tenersi pronti a un’evacuazione di massache può essere ordinata ogni minuto”.

Continueremo ad aiutare Iryna e la sua città – afferma Bartoli -, gli oltre 29mila profughi che hanno trovato a Krasnokutsk un rifugio e che non volevano andare più a ovest, per essere pronti a tornare alle proprie case quando fosse stato possibile. Aiuteremo l’Ucraina distribuendo, in cambio di una donazione, le bambole che i bambini confezioneranno nei prossimi mesi senza possibilità di uscire e giocare. Queste bambole si chiamano Vilna, libertà, e permetteranno agli ucraini di pagarsi i materiali che servono loro evitando i costi ormai insostenibili della logistica delle spedizioni verso l’Ucraina. La solidarietà non ha confini.

Bartoli conclude:Ci tengo a ringraziare il Presidente del Consiglio Regionale, Davide Nicco, e tutto l’Ufficio di Presidenza, i Consiglieri che sono intervenuti, oltre al Comitato Diritti Umani e all’Unione Italiana Ciechi che si è occupata dell’ultima spedizione di aiuti a Krasnokutsk”.

La sindaca Karabut ha voluto omaggiare Sergio Bartoli con alcuni doni: una maglia fatta a mano e una pergamena di ringraziamento. Allo stesso modo, la sindaca ha donato al Consiglio regionale una pergamena e una ceramica dipinta a mano.

I calciatori del Toro in visita ai bimbi Ugi e Regina Margherita

Nel pomeriggio odierno una nutrita delegazione del Torino Football Club ha fatto visita ai pazienti di UGI Odv e dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Il gruppo che ha visitato Casa UGI  ha giocato con grande entusiasmo con i bambini. La rappresentanza del Club che ha fatto visita all’ospedale Regina Margherita è stata accompagnata dalla professoressa Franca Fagioli e da Emma Sarlo Postiglione (Segretario generale di UGI Odv) nei reparti di Oncoematologia pediatrica, Centro Trapianti e Hospice Isola di Margherita. I calciatori granata hanno distribuito sorrisi e regali ad ogni paziente ricoverato. Un pomeriggio natalizio particolare che verrà ricordato dai bambini e dai ragazzi desiderosi soltanto  di vivere momenti di leggerezza, spensieratezza e coinvolgimento, malgrado il periodo di sofferenza e grande incertezza che stanno vivendo.

Medici e infermieri in crisi: burnout per uno su due e violenze crescenti nei reparti psichiatrici

 

Torino, 17 dicembre 2024 – Un quadro allarmante emerge dal 3° Rapporto sulla Salute e il Sistema Sanitario, presentato ieri dall’Eurispes e dalla Fondazione Enpam. Il personale sanitario italiano, sempre più stanco e sottopagato, affronta sfide enormi in un contesto lavorativo segnato da violenze crescenti e un diffuso fenomeno di burnout.

Secondo i dati del rapporto, il 52% dei medici e il 45% degli infermieri soffrono di burnout, una sindrome riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come conseguenza di stress cronico lavorativo non gestito. Il fenomeno colpisce particolarmente le donne, che rappresentano i due terzi delle vittime di aggressioni registrate in ambito sanitario.

Nei reparti psichiatrici, quasi il 49% degli infermieri e degli operatori sanitari ha subito almeno una forma di violenza negli ultimi due anni. A livello nazionale, emerge una forte correlazione tra le condizioni lavorative e il crescente ricorso a personale a tempo determinato, una tendenza che ha visto un aumento del 44,6% tra il 2019 e il 2022.

Dal 2008, secondo quanto riportato nel rapporto, la crescita del personale sanitario in Italia, che era proseguita ininterrottamente per oltre 30 anni, ha subito un arresto. Ad esempio, nel 2014 sono stati assunti solo 80 lavoratori ogni 100 che sono andati in pensione; nel 2015 il rapporto è sceso a 70 su 100, per risalire leggermente a 98 su 100 nel 2017. Contestualmente, si è registrato un incremento significativo del lavoro flessibile: nel 2018 il settore sanitario rappresentava il 45% del totale delle unità lavorative a tempo determinato impiegate nella Pubblica Amministrazione (35.481 su 79.620). Questo trend si è accentuato ulteriormente negli ultimi anni, in particolare durante la pandemia, con un aumento del 44,6% del personale a tempo determinato tra il 2019 e il 2022.

Claudio Delli Carri, Segretario Regionale del Nursing Up Piemonte, esprime profonda preoccupazione: «I numeri nazionali del burnout e delle aggressioni rispecchiano fedelmente la situazione in Piemonte. Su circa 50mila dipendenti della sanità pubblica, in Piemonte, oltre 30mila sono operatori sanitari, e il peso del lavoro sulle loro spalle è diventato insostenibile. Questo dato è direttamente proporzionale alla situazione italiana, dove le condizioni di stress cronico e insicurezza continuano a peggiorare. È indispensabile affrontare questa crisi con misure concrete, come protocolli di sicurezza efficaci, maggiore supporto psicologico e stabilizzazione dei contratti per dare dignità e serenità ai professionisti della salute.»

Prosegue Delli Carri: «Il 2024 è stato un anno particolarmente difficile per i professionisti sanitari. Oltre alla cronica carenza di personale, assistiamo a un’escalation di violenze che richiedono interventi immediati. È fondamentale implementare protocolli di sicurezza più efficaci, aumentare la presenza delle forze dell’ordine e garantire supporto psicologico agli operatori, che stanno pagando un prezzo altissimo in termini di salute mentale e benessere.»

Il rapporto evidenzia anche che i professionisti italiani ricevono retribuzioni mediamente inferiori del 22% rispetto ai colleghi di altri Paesi OCSE.  Una condizione che, sommata al blocco del turnover e all’aumento dei contratti flessibili, aggrava ulteriormente il senso di insoddisfazione e precarietà.

Il 3° Rapporto Eurispes-Enpam è un chiaro grido d’allarme secondo il dirigente sindacale: «Non possiamo parlare di progresso o innovazione senza affrontare le difficoltà quotidiane dei professionisti che garantiscono la salute pubblica– continua Delli Carri – Investire nella sicurezza e nella valorizzazione del personale sanitario è un dovere sociale e morale. Solo così potremo invertire questa pericolosa tendenza e restituire dignità e serenità a chi ogni giorno si prende cura di tutti noi. Senza un cambiamento strutturale, che metta al centro il benessere e la sicurezza dei professionisti della salute, il Sistema Sanitario Nazionale e quello regionale rischiano di affrontare una crisi irreversibile.»

CS

Smantellata rete che adescava minorenni su giochi on- line

Dalle prime ore della mattina odierna, i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Viterbo, Ferrara, Napoli e Torino stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 soggetti responsabili di aver adescato una ragazza minorenne, appena tredicenne, attraverso una piattaforma di giochi on-line.
Le indagini sono scaturite dalla denuncia della madre che si è accorta che la figlia intratteneva alcune chat molto spinte con un ragazzo molto più grande. Gli accertamenti svolti dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Viterbo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, hanno permesso di delineare una situazione gravissima e preoccupante.
L’aguzzino ha avvicinato la ragazzina attraverso un’applicazione di gioco on- line (Roblox) e, una volta carpita la sua fiducia, piano piano l’ha indotta a scaricare ulteriori App di incontri e di messaggistica quali Whatsapp, Telegram, nonché alcune chat criptate.
La situazione ha preso una piega ancora più grave nel momento in cui, ulteriori accertamenti svolti sugli account della giovane e sul suo smartphone, hanno consentito di scoprire che non vi era un solo aguzzino. Infatti, la giovane ha avuto contatti anche con altri tre uomini che, con le medesime modalità, l’hanno inizialmente circuita fingendosi suoi coetanei e, successivamente, costretta a realizzare foto e video pedopornografici, spingendola anche a mostrarsi in rapporti sessuali in videochat che, dal punto di vista giuridico, configurano una vera e propria violenza sessuale aggravata.
I primi contatti sono avvenuti maggiormente sull’App Roblox o, comunque, su App di giochi online comunemente frequentate da minori, grazie alle quali gli indagati hanno carpito la fiducia della ragazzina anche fingendosi a loro volta minorenni.

Il Villaggio Leumann, la filantropia si fa arte

Il villaggio Leumann è una originale borgata operaia del comune di Collegno, alle porte di Torino, costruita a fine Ottocento per volere dell’imprenditore e filantropo svizzero Napoleone Leumann

Il villaggio operaio è una vera opera d’arte , che nulla ha a che fare con le moderne periferie industriali, simbolo concreto di una cultura del lavoro e dell’umanesimo di imprenditori illuminati che non pensavamo solo al profitto . Ma e anche l’esempio di un mondo popolare che aveva valori e principi e non era una plebe abbrutita e emarginata di cui purtroppo sono popolate oggi certe banlieue. L’edilizia industriale si trasforma così in arte, e ancora oggi attira gli sguardi dei curiosi per la sua particolare architettura.

Una mostra evento al Polo del 900 di Torino (Palazzo San Daniele, Piazzetta Franco Antonicelli ) vuole raccontare questo passato glorioso, di un uomo con una vision moderna e innovativa, concretizzatasi nel Villaggio Leumann

La mostra “Villaggio Leumann, da 150 anni passato e futuro si incontrano”, inaugurata a Torino è organizzata dall’Associazione Culturale Kòres, e fa parte dei progetti che inizieranno ad aprile 2025 per avvicinarsi alla storia e alla cultura del Villaggio Leumann, rendendo ogni visita un’esperienza unica e indimenticabile, dando priorità al coinvolgimento del visitatore e coniugando la cultura del passato con tecnologie attuali, che esaltino le bellezze e le prerogative del luogo in modo sostenibile e non invasivo.

In mostra fotografie di Renzo Miglio, foto d’epoca, documenti inediti tratti del carteggio tra Leumann e Fenoglio, il grande architetto torinese del liberty , manifesti e tanti oggetti che testimoniano la storia del villaggio e dell’opificio, provenienti da archivi privati e mai esposti al pubblico.

E’ stato anche presentato in anteprima il progetto V.O.C.A.LE (Villaggi Operai, Cultura ed Arte al Leumann), vincitore del bando “Ecosistemi Culturali” di Fondazione CDP – l’ente non profit del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, che partirà ad aprile 2025 e metterà a disposizione di tutti coloro che vorranno visitare il villaggio Leumann un’applicazione ad alto impatto emozionale. Intanto il comune di Collegno sta spendendo oltre tre milioni di euro per il rinnovamento del Villaggio

Come parte integrante del progetto, verranno attivati contatti e scambi con altre realtà di villaggi industriali europei per mettere in luce la complessità e le valenze del fenomeno del paternalismo industriale e per far

Dopo questa giornata d’inaugurazione, ci saranno alcuni incontri di approfondimento sulla storia del Villaggio Leumann:

• Martedi 17 dicembre 2024 alle ore 18: Marco Revelli, storico, politologo e giornalista parlerà de “La cultura operaia del lavoro nella Torino delle origini”

• Giovedì 9 gennaio 2025 alle ore 18: Gianni Oliva, storico, docente e giornalista terrà un incontro su “Il Villaggio sociale di Napoleone Leumann”. In serata ci sarà la Premiazione dei vincitori del workshop organizzato dal Fotogruppo l’Incontro di Collegno.

 

IL VILLAGGIO LEUMANN

Napoleone Leumann fece costruire intorno al suo Cotonificio, primaria industria tessile dell’epoca, un complesso residenziale e assistenziale per gli operai che lavoravano nella fabbrica: una città nella città. Il villaggio fu progettato tra il 1875 e il 1907 dall’ingegnere igienista Pietro Fenoglio. Lo stile è Liberty e coinvolge circa 60 edifici, su una superficie di oltre 70 mila metri quadrati.