CRONACA- Pagina 20

Processo gru via Genova: “la Città di Torino investa in sicurezza”

FenalUil invita l’Amministrazione a predisporre un Protocollo d’intesa su legalità, salute e sicurezza sul lavoro

Abbiamo appreso all’udienza di apertura del dibattimento che il Comune di Torino è uscito dal processo penale per il crollo della gru in via Genova del 18 dicembre 2021, costato la vita a tre operai, in cui sono ancora parte civile i sindacati edili FenealUil e Fillea e l’associazione Sicurezza e Lavoro.

Non entrando nel merito della scelta politica di rinunciare all’azione penale per la somma di 55 mila euro, certo non elevata per un Ente pubblico rilevante come la Città di Torino e per una tragedia sul lavoro di tali proporzioni, senza peraltro alcun confronto con le altri parti civili coinvolte nel processo, auspichiamo che l’Amministrazione investa quanto percepito per promuovere la cultura della salute e sicurezza sul lavoro a Torino.

Anche considerando il recente infortunio mortale avvenuto in un cantiere Smat (dove ancora una volta è crollata una gru e per il quale speriamo che la Città di Torino voglia costituirsi parte civile, a maggior ragione coinvolgendo una società partecipata) e l’apertura di tanti cantieri grazie ai fondi del Pnrr, auspichiamo che il Comune di Torino utilizzi le risorse ottenute per iniziative concrete di prevenzione, in particolare – come chiediamo da tempo – per predisporre un Protocollo su legalità, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sul modello di quello adottato a Roma per il Giubileo, per eliminare i subappalti a cascata, tra le principali cause di infortunio, e ridare centralità al contratto nazionale dell’edilizia e alla bilateralità, vero presidio per la sicurezza e per una formazione di qualità.

Giuseppe Manta
Segretario Generale
FenealUil Piemonte

Finto perito derubava anziani: arrestato

Un cittadino italiano di 55 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato per furto aggravato.

L’uomo era stato notato da personale della Squadra Mobile camminare per le strade del quartiere Vanchiglietta osservando i numeri civici come a voler individuare un determinato abitato. Individuato lo stabile di suo interesse, dopo aver fotografato il portone da diverse posizioni, citofonava ed entrava nel palazzo. Circa una ventina di minuti dopo, l’uomo usciva dall’edificio e, sottoposto a controllo dai poliziotti, veniva trovato in possesso di 2.000 euro in contanti e numerosissimi monili e preziosi per un valore superiore ai 35.000 euro.

Gli agenti hanno successivamente accertato che l’uomo, si era introdotto con un raggiro in un appartamento del palazzo e aveva sottratto la refurtiva ad un’anziana.

La donna aveva infatti ricevuto, poco prima, la telefonata di un sedicente Carabiniere che la informava che dei malfattori avevano perpetrato una rapina usando una targa clonata corrispondente a quella del marito. Il finto militare invitava il marito a recarsi immediatamente in caserma, cosa che l’anziano faceva, e invitava l’anziana a aprire la cassaforte perché era necessario un confronto tra quanto contenuto e il bottino della fantomatica rapina. Senonché il finto perito, giunto per il confronto, fotografava gli oggetti ma poi se ne impossessava fuggendo dall’abitazione, venendo però fermato dai poliziotti della Squadra Mobile.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto la convalida dell’arresto ottenendo anche l’applicazione della custodia cautelare in carcere.

Trasporto pubblico, Torino chiede al Ministero di finanziare la metro e altri progetti

Torino presenterà istanza al Ministero delle Infrastrutture concorrendo all’assegnazione delle risorse per il finanziamento di interventi destinati al trasporto rapido di massa.

La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta, ha approvato la delibera che individua come prioritari i progetti per la fornitura di 12 nuovi treni NMR per la linea 1 della metropolitana compatibili con l’infrastruttura VAL ed il sistema di segnalamento modificato in digitale CBTC; la realizzazione del secondo lotto funzionale della linea 2 della metropolitana nel tratto tra Porta Nuova e il Politecnico; l’estensione ad ovest della Linea 1 della metropolitana dalla stazione di Cascine Vica a Rivoli Centro; il completamento dell’infrastruttura sulla tratta Sud della nuova linea 12 con il rifacimento o la posa di nuovi binari da corso Vittorio Emanuele II su via Madama Cristina, via Nizza e via Passo Buole, per un totale di 4 km e 200 metri; l’acquisto di 50 nuove motrici per la gestione linee 15 e 16 e garantire la totale accessibilità ai disabili motori e sensoriali sulla flotta tranviaria GTT; il rifacimento dei binari, in sede propria tranviaria e delle infrastrutture di fermata della linea 3 da piazzale Vallette a corso Svizzera all’incrocio con corso Regina Margherita.

”Metropolitana e linee tramviarie sono fondamentali per il futuro di Torino – commenta l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta – I progetti inseriti nell’istanza che verrà presentata al Ministero dei Trasporti per ottenerne il finanziamento offrono l’occasione di trasformare e migliorare la nostra città. Un trasporto pubblico sempre più efficiente e apprezzato significa meno macchine e meno smog. Una città che respira, più tranquilla, più pulita, ma anche una città più silenziosa e pacata, che permetta di raggiungere velocemente le proprie destinazioni e allo stesso tempo piacevole da passeggiare”.

Per accedere alle risorse previste dal Fondo per “il rilancio degli investimenti delle Amministrazioni Centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese” istituito con la “Legge di bilancio 2019” (n. 145/2018), città metropolitane, capoluoghi di regione e comuni con più di 100mila abitanti devono presentare i propri progetti entro il 31 gennaio 2025.

I fondi del Governo saranno destinati a interventi per il rinnovo del parco veicolare; al potenziamento e alla valorizzazione delle linee metropolitane, tranviarie e filoviarie esistenti; alla realizzazione di linee metropolitane, tranviarie e filoviarie e all’estensione o implementazione della rete di trasporto rapido di massa, anche con sistemi ad impianti fissi di tipo innovativo.

La spesa prevista per i vari interventi proposti dalla Città di Torino supera il  miliardo e 236 milioni di euro ed è così suddivisa: 208 milioni e 350mila euro per la fornitura di 12 nuovi treni per la linea 1 della metropolitana; 9 milioni 438 milioni e 220mila euro per la realizzazione del secondo lotto funzionale della linea 2 della metropolitana comprensiva dell’acquisto di 2 treni; 311 milioni e 570mila euro l’estensione ad ovest della Linea 1 della metropolitana dalla stazione di Cascine Vica a Rivoli Centro; 66 milioni 610mila euro per il completamento dell’infrastruttura sulla tratta Sud della nuova linea 12; 150 milioni di euro l’acquisto di 50 nuove motrici per la gestione linee 15 e 16; 61milioni e 570 mila euro il rifacimento dei binari, in sede propria tranviaria e delle infrastrutture di fermata della linea 3.

TORINO CLICK

Opi Torino: Ridurre le liste d’attesa nella Città della Salute

  «ANTEPORRE L’INTERESSE DEI CITTADINI AGLI INTERESSI DI PARTE» – Ivan Bufalo, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino
Garantire prestazioni sanitarie entro i tempi previsti
«È importante garantire prestazioni sanitarie entro i tempi previsti dalla legge e anzi, qualora fosse possibile ottimizzare l’organizzazione per, non solo abbattere le liste d’attesa, non solo per risolvere quelle questioni assolutamente fuori legge, ma garantire servizi e prestazioni in tempi ottimali ai cittadini. È una cosa buona anche tenendo conto del fatto che diagnosi precoci sono favorevoli rispetto agli esiti dei trattamenti sanitari».
 
Il ruolo imprescindibile degli infermieri
«L’abbattimento delle liste d’attesa e il miglioramento delle prestazioni sanitarie non sono d’esclusiva appannaggio medico, poiché per molte tipologie di esse, la figura degli infermieri e la presenza dell’infermiere, quindi la prestazione infermieristica è imprescindibile. Tanto i medici quanto gli infermieri, quanto le altre professioni tecniche sanitarie dovranno essere messe nella condizione di poter contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali attraverso una congrua programmazione delle prestazioni lavorative, includendo la possibilità di attività extra orario, remunerate adeguatamente, che permettano a tutti gli infermieri di partecipare sulla base delle competenze acquisite e non solo come in passato, relegando la partecipazione infermieristica ad alcune aree operative».
Valorizzare la comunità infermieristica
«L’intera comunità professionale infermieristica della Città della Salute dev’essere valorizzata come risorsa utile, imprescindibile per garantire cure sicure, di qualità e per raggiungere gli obiettivi prefissati dal nuovo Direttore Generale. La congrua remunerazione, inoltre, l’accompagniamo sempre all’offerta di cure di qualità. Una qualità e una sicurezza di cui l’infermiere è un costante garante».
Sospendere l’attività intramoenia per migliorare i servizi pubblici
«È chiaro che vedo con favore la possibilità pro tempore di sospendere l’attività intramoenia per compensarla con attività istituzionale, ancorché svolta fuori orario di servizio e pagata direttamente dall’ASL a cifre pertinenti al valore delle prestazioni extralavorative e non pagata dal cittadino intramoenia. Il punto è che il cittadino che va in intramoenia semplicemente sta andando a fare una visita privata dentro un ospedale pubblico. I cittadini hanno il diritto col pagamento del ticket a ottenere la prestazione dovuta nei tempi dovuti, mentre il congruo compenso dei sanitari dovrebbe essere ad esclusivo carico dell’istituzione pubblica attraverso il contributo della collettività».
cs

“Alpini, uomini di pietra” in mostra a Palazzo Lascaris

In occasione della Giornata regionale del Valore Alpino – che si celebra ogni anno il 16 gennaio

in memoria del sacrificio degli alpini caduti nella campagna di Russia – all’Ufficio Relazioni

con il Pubblico del Consiglio regionale del Piemonte (via Arsenale 14/G a Torino) è allestita

la mostra “Alpini, uomini di pietra“. Organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale

Alpini sezione di Torino e curata nell’allestimento dal Gruppo Storico Militaria 1848-1945.

L’esposizione, che rimarrà nelle vetrine dell’Urp fino al 24 gennaio 2025, comprende alcune

uniformi storiche degli Alpini e materiale relativo al periodo compreso tra il 1872 e il 1945.

Nelle vetrine si può osservare l’evoluzione storica delle diverse uniformi militari degli Alpini,

completate dalle scarpe delle sentinelle, le ciaspole per camminare sulla neve, il mantello

usato dagli Alpini nella Grande Guerra, le uniformi usate nella campagna d’Africa del 1890,

la prima uniforme degli Alpini del 1883 con le mostrine verdi, le gavette per mangiare

sul campo e naturalmente diversi modelli dei tipici cappelli alpini con la penna nera,

compreso quello di un prigioniero di guerra a cui sono state tolte le insegne e la penna

e invece aggiunto il numero di matricola da internato.

 

Nella mostra sono ricordate anche le donne alpino: in particolare è presentata

la fotografia di Maria Predari, medico donna che prestò servizio a Ovaro (Udine)

nel 1916 – insieme a altre 45 dottoresse – e che fu autorizzata dal comandante

per i suoi meriti professionali ad indossare il cappello alpino.

Il Gruppo Storico “La patria è donna” si occupa da vent’anni di valorizzare

le figure femminili all’interno degli Alpini.

La mostra “Alpini, uomini di pietra”, è stata inaugurata il 16 gennaio all’Urp

alla presenza del presidente del Consiglio regionale Davide Nicco,

di Sebastiano Favero, presidente nazionale Ana e di Carlo Martinelli,

presidente del Gruppo Storico Militaria 1848-1945 e consigliere nazionale Ana Torino.

“Con orgoglio desidero esprimere il più profondo e sentito ringraziamento a tutti gli Alpini

e a ogni singola ‘penna nera’ che ha servito e continua a servire il nostro Paese – ha dichiarato

il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco -. Gli Alpini rappresentano

un patrimonio di valori radicati nella storia d’Italia e del Piemonte: solidarietà, sacrificio,

senso del dovere e amore per la patria. Questi ideali hanno ispirato e guidato le loro azioni

tanto sui campi di battaglia quanto nelle missioni di pace e nelle innumerevoli emergenze civili

che hanno colpito il nostro territorio”.

“La giornata del valore alpino, nata su mia proposta attraverso la legge regionale 8/22

che prevede anche uno stanziamento annuale per sostenere le loro attività sociali,

è tutta per loro e permette a noi di dirgli un immenso grazie per il loro coraggio

e la loro determinazione, ma anche per la loro capacità di unire persone

e generazioni sotto l’insegna della fratellanza e del bene comune.

Quest’anno – conclude Nicco – la 96^ Adunata Nazionale degli Alpini tornerà in Piemonte,

a Biella dal 9 all’11 maggio e sarà una grandissima festa!”.

Camminare al fianco di Don Bosco

A Chieri, per la “Festa di San Giovanni Bosco”, presentazione della Guida “Il Cammino Don Bosco – A passo lento fra tra Torino, Chieri e l’Astigiano”

Domenica 26 gennaio, ore 16

Dai rustici “Becchi” di Castelnuovo d’Asti alla collinare Chieri. Si compie in questo breve tragitto di locale piccola geografia, e non senza gravosi problemi famigliari, la formazione religiosa (sempre fortemente tenuta viva da mamma Margherita) di Giovanni Melchiorre Boscodon Bosco (1815–1888), fondatore delle “Congregazioni dei Salesiani” e delle “Figlie di Maria Ausiliatrice”, fra i più noti e celebrati “Santi Sociali Torinesi”, canonizzato da Papa Pio XI il 1° aprile del 1934.

Spiega Antonella Giordano, assessore chierese “alla Cultura e alla Promozione del Territorio”: “Chieri ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del più celebre Santo piemontese. Don Bosco trascorse qui l’adolescenza e gli anni della formazione, dal 1831 al 1841, lavorando come garzone al ‘Caffè Pianta’ e studiando al seminario di ‘San Filippo Neri’, che custodisce la ‘Stanza del Sogno’. Siamo lieti, nel giorno della Festa del fondatore dei Salesiani, in collaborazione con la rete delle istituzioni salesiane, di proporre dunque anche quest’anno ‘Discovery Don Bosco’. L’obiettivo è far conoscere e valorizzare alcuni dei luoghi più importanti della presenza salesiana a Chieri.

L’appuntamento è per la prossima domenica 26 gennaio, nella “Città delle Cento Torri”, alle ore 16, presso la “Cappella di San Filippo” (via Vittorio Emanuele, 63), dove si terrà la presentazione della Guida “Il Cammino Don Bosco. A passo lento fra Torino, Chieri e l’Astigiano”, curata da Claudio Rolando e Gian Vittorio Avondo, per “Capricorno Edizioni – Collana Escursioni Imperdibili”. All’incontro, insieme agli autori, interverranno Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri, Sonia Cambursano, consigliera della “Città Metropolitana” di Torino con delega al “Turismo” e don Genesio Tarasco, direttore “Salesiani San Luigi”. Moderatrice, Antonella Torra, giornalista de “La Stampa”.

Sempre domenica 26 gennaiodalle 15 alle 18, sarà possibile visitare il “Museo Don  Bosco” presso il “Complesso San Filippo” con visite gratuite curate dai “volontari salesiani”.

Al mattino, alle ore 11, in “Duomo” è prevista la “Santa Messa solenne” presieduta da Monsignor Francesco Ravinale, Vescovo Emerito di Asti, a cui seguirà il tradizionale aperitivo offerto dalla “famiglia salesiana” alla cittadinanza nel Salone dell’“Istituto Santa Teresa”.

L’organizzazione della Giornata si deve al “Comune di Chieri”, in collaborazione con l’“Istituto Salesiano San Luigi” e l’“Istituto Santa Teresa” e con il patrocinio della “Città Metropolitana” di Torino.

Sottolinea ancora il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero“Il ‘Cammino Don Bosco’ è un itinerario escursionistico di alto valore culturale e naturalistico che si snoda nei luoghi legati alla vita di San Giovanni Bosco e i sentieri e le strade lungo i quali il fondatore dei Salesiani portava i suoi ragazzi a camminare, meditare e pregare, attraverso le colline del Torinese, del Chierese e dell’Astigiano. Il ‘Cammino’ rappresenta inoltre per i camminatori (ma anche per i biker) un’occasione di conoscere in ‘modo lento’ i paesaggi, le bellezze architettoniche, storiche e culturali, i castelli, le pievi e le abbazie, nonché i sapori dei prodotti tipici del nostro territorio. Non solo, quindi, un itinerario devozionale, anche se assume un particolare significato per i credenti e i devoti al Santo, ma una proposta turistica di qualità e assai varia, che, dalla Torino di Porta Palazzo e del Valdocco ai boschi, dai vigneti ai centri storici dei borghi collinari, consente di cogliere lo spirito dei luoghi all’insegna di un’idea di turismo ‘slow’, che non attraversa in fretta consumando, ma si sofferma apprezzando. Una ‘porta di accesso’ a disposizione di tutte le persone interessate a scoprire la terra che diede i natali al ‘Santo sociale’ per antonomasia.

g.m.

Nelle foto: Locandina “Il Cammino Don Bosco” e “Don Bosco”

Perché era in Italia, a Torino, il generale libico delle torture?

È già stato scarcerato ed è in volo per Tripoli il comandante libico della polizia giudiziaria Najeem Osama Almasri Hoabish, che era stato  arrestato domenica a Torino su mandato della Corte dell’Aia. Il suo arresto non è stato convalidato a Roma.

Dai detenuti appesi per le braccia ai quali venivano rotti nasi e denti nella prigione di Mitiga a Torino per recarsi allo stadio: era davvero lo spettacolo di Torino-Fiorentina all’Olimpico del capoluogo piemontese il motivo per il quale il generale libico Najieem Osama Elmasry, noto anche come Almasri, capo della Polizia giudiziaria libica e affiliato alla Forza di deterrenza speciale (Radaa), creata dal comandante salafita Abdul Rauf Kara, era arrivato in Italia?

Leggi l’articolo su L’identità:

Perché era in Italia il generale libico delle torture?

Addio al critico d’arte Luca Beatrice

Ci ha lasciati troppo presto Luca Beatrice, a 63 anni, noto critico d’arte e saggista torinese. È morto all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino dove era ricoverato in gravi condizioni. Ex presidente del Circolo dei Lettori , presidente della Quadriennale di Roma 2025, aveva accusato nei giorni scorsi un malore che ne aveva reso necessario il ricovero.

Luca Beatrice, laureatosi a Torino in Storia del Cinema alla Facoltà di Lettere e specializzatosi all’Università di Siena in Storia dell’arte, è  stato curatore di importanti mostre d’arte in tutta Europa e curatore della Biennale di Praga dal 2003 al 2005. Nel 2009 ha curato il Padiglione Italia per la 53esima Biennale d’Arte di Venezia. Dal 2010 al 2018 era stato presidente del Circolo dei Lettori. L’ultimo incarico la presidenza della Quadriennale 2025, che dall’ottobre 2025   al gennaio 2026 si svolgerà con il titolo di Fantastica, dedicata all’arte italiana contemporanea.

 MARA MARTELLOTTA 

(foto Facebook Città di Rimini)

Il Consiglio regionale: “Da oggi i violenti devono sapere che sono soli”

“Da oggi i violenti devono sapere che sono soli”, con queste parole il Presidente del consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco ha aperto il momento istituzionale ‘Il Confronto non è violenza, da lui promosso, svoltosi quest’oggi a Palazzo Lascaris che ha visto una larghissima partecipazione di istituzioni, organismi regionali, ma anche rappresentanti dei sindacati di polizia, dell’associazionismo e della società civile.

“Come è purtroppo tristemente noto la nostra regione e in particolare il nostro capoluogo – ha esordito Nicco – sono stati oggetto nelle ultime settimane di manifestazioni che sono degenerate in violenza contro cose, contro persone ed in particolare contro le forze dell’ordine. Ritengo che questo clima di escalation di violenza ricordi quello degli anni ‘70 che degenero’ col tempo in una stagione di terrorismo e di stragi dalla quale la nostra Repubblica uscì vincitrice, ma a prezzo di orrori e perdite di vite umane: stagione che non deve mai più essere replicata. Penso quindi che oggi tutte le istituzioni politiche che si riconoscono nel confronto politico civile e non violento debbano intervenire per richiamare tutti al rispetto delle regole civili”.

Un momento di incontro istituzionale in cui il consiglio regionale, in spirito di unità, insieme a tutti i suoi organismi e a tutti coloro che hanno voluto condividere questo messaggio, “esprime una ferma condanna contro ogni forma di violenza, riaffermando con decisione il rifiuto dell’uso della forza fisica e di qualsiasi atto di aggressione nel contesto del confronto politico. E invita, altresì, tutte le forze politiche, le associazioni e i cittadini, pur nelle legittime diverse opinioni, a un confronto non violento, responsabile e nel rispetto delle leggi, della democrazia e della Costituzione Italiana”, è specificato nel documento.

Un messaggio, letto anche all’inizio dei lavori d’aula, che ha ricevuto la condivisione di tutte le forze politiche, nessuna esclusa, trovando una sintesi significativa.

“Non sono tanto ingenuo – ha sottolineato il presidente Nicco – da ritenere che questo gesto sia sufficiente a far cessare le violenze a Torino e nel Piemonte, ma credo possa contribuire a togliere ai violenti l’errata percezione/illusione di avere il supporto di qualche formazione politica. Da oggi i violenti devono sapere che sono soli, perché tutte le forze politiche e gli organismi del Consiglio regionale, insieme a tanti rappresentanti dell’associazionismo e della società civile, condannano le loro azioni”, ha concluso Nicco.

Sono intervenuti il professore Valentino Castellani, presidente del Comitato Interfedi ed il portavoce del Coordinamento Interconfessionale ‘Noi Siamo con Voi’, Giampiero Leo che ha dato lettura di un saluto del Vicario Generale delle due Diocesi, Monsignor Giraudo: “Desidero esprimere grande apprezzamento per la sua iniziativa di denuncia della violenza – ha scritto il vescovo ausiliare Alessandro Giraudo – Grazie per aver voluto dar voce alla moderazione necessaria in questo momento storico e ci aspettiamo che tutte le componenti sociali e religiose la accompagnino in questa strada”.

Tanti i rappresentanti che hanno aderito all’iniziativa con la loro presenza, oppure mandando un messaggio di condivisione:

  • il Presidente Alberto Cirio e la Giunta;
  • la Diocesi di Torino;
  • il Comitato regionale dei Diritti Umani e Civili;
  • il Comitato Resistenza e Costituzione;
  • la Consulta femminile;
  • Giampiero Leo, portavoce del Coordinamento Interconfessionale ‘Noi Siamo Con Voi’;
  • Prof. Valentino Castellani, presidente Comitato Interfedi;
  • On. Bruno Mellano, Garante dei Detenuti;
  • Prof. Giovanni Ravalli, Garante dell’Infanzia;
  • Dott. Paolo Guiso, Garante degli animali;
  • Difensore Civico, Avv. Paola Baldovino;
  • Nino Boeti, presidente ANPI provinciale Torino;
  • Amalia Neirotti, presidente Comitato Resistenza Colle del Lys;
  • Maria Angela Ferrero, rappresentante Italia Viva Piemonte
  • L’Associazione ‘La Porta di vetro’;
  • L’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo con il suo presidente Roberto Carlo Della Rocca che non è potuto esserci stamane, ma hanno presenziato il consigliere dott. Giampaolo Giuliano ed il socio onorario dott. Luciano Borghesan;
  • Il Centro culturale ‘Mario Pannunzio’;
  • IUSE, l’Istituto Universitario degli Studi Europei;
  • Luca Franceschino, segretario provinciale della UIL POLIZIA;
  • CGIL Piemonte;
  • Younis Tawfik, Centro Dar Al Hikma;
  • Maria Rosaria Ferrara, FIDAPA;
  • Daniele Grasso, Associazione ‘We are family’;
  • Associazione Iran libero Democratico;
  • L’associazione ‘La Rete di Atena’;
  • Comunità religiosa Islamica Italiana;
  • Dario Disegni, Comunità Ebraica Torino;
  • Giovanni Capolupo, SIAP Torino;
  • Fernando Di Tommaso, SIULP Torino;
  • Sergio Griffa, Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni;
  • Missionari americani;
  • L’Associazione ‘Venezuela in Piemonte’.

gcapogna

Presentati alla Fondazione Amendola i risultati di “Fiumi di culture”

Le iniziative previste per il 2025 e il patto di gestione con la città di Torino per la gestione del giardino pubblico Giorgio Amendola.

 

Sono stati presentati, presso la sede della Fondazione Amendola, i risultati della ricerca sul patrimonio culturale immateriale delle comunità asiatiche e nord africane inserite nel tessuto cittadino. Presentati anche il nuovo sito Internet, le iniziative previste per il 2025 e il patto di collaborazione con la Città di Torino per la gestione del giardino pubblico Giorgio Amendola.

Nei quartieri multietnici di Torino, quelli con la più alta concentrazione di migranti, non ci sono solo disagio, violenza e emarginazione, come pare emergere dalle pagine di cronaca cittadina, ma cultura e reciproca conoscenza sono anche mezzi di integrazione. Questo è quanto emerge dall’indagine qualitativa sul patrimonio culturale immateriale delle comunità straniere a Torino, parte del progetto intitolato “Fiumi di Culture. Affluenze- Influenze- Confluenze”, i cui risultati sono stati riportati lunedì 20 gennaio, nel corso di una conferenza stampa ospitata alla Fondazione Amendola, da sempre protagonista nei percorsi di riqualificazione urbana e nell’organizzazione di manifestazioni artistiche e culturali nel quartiere Barriera di Milano.

Il progetto “Fiumi di culture”, avviato a giugno 2024, mira a promuovere il dialogo interculturale, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle comunità asiatiche e nord africane presenti a livello cittadino. Lo studio, condotto e presentato dai ricercatori in Scienze Sociali Sara Bonfanti, Anas Mghar e Marco Rossi, ha analizzato il patrimonio culturale immateriale delle comunità provenienti dalle aree del Maghreb e del Mashrek, del sub continente indiano, della Cina e dei Paesi limitrofi, a partire da una mappatura delle organizzazioni di comunità, coinvolte in eventi culturali, musicali, letterari e gastronomici.

Attraverso un tavolo di coprogettazione , è stato organizzato un calendario di eventi interculturali nel corso del 2025, dal Capodanno cinese alla celebrazione del Ramadan, dal Diwali, la festa delle luci in India, al Nowruz, il Capodanno persiano.

La mappatura delle organizzazioni di comunità, materiali di studio come articoli, report, podcast, eventi che coinvolgono le comunità asiatiche e nordafricane, sono al centro della nuova pagina web, realizzata, sviluppata all’interno del portale “Vivo Interculturale” e gestita dall’associazione Piemondo, presentata in conferenza stampa.

“La rigenerazione urbana – ha sottolineato l’Assessora alle periferie e progetti di rigenerazione urbana della Città di Torino, Carlotta Salerno – esiste quando la capacità della comunità è tale da incidere sul territorio, con l’obiettivo di prendersene cura quotidianamente.

Il progetto che porta avanti la Fondazione Amendola rispecchia perfettamente il concetto di creare rigenerazione a partire da chi lo abita. Gli interventi materiali quanto quelli immateriali sono, infatti, efficaci se c’è una comunità con cui condividere tutto il percorso. La Città ha quindi finanziato con piacere la Fondazione e tutto il suo lavoro, che oggi termina la sua prima annualità, curiosi di scoprire insieme gli sviluppi dei prossimi due anni.

La ricerca confuta il luogo comune che vorrebbe le persone di origine cinese poco inclini all’uso degli spazi pubblici, preferendo riunirsi in ristoranti, negozi o abitazioni private. Dalla ricerca emergono, invece, usi dello spazio pubblico significativi, per pratiche legate al corpo e alla salute, come la danza di strada (guang chang wu) e gli esercizi di qi gong e pa duan gong. Le comunità nordafricane a Torino sono un elemento fondamentale del tessuto sociale già dagli anni Ottanta, prima con le comunità marocchine e poi tunisine, che hanno portato con sé un ricco patrimonio culturale fatto di musica, arti visive, danza, gastronomia, che ha arricchito la scena culturale torinese, offrendo nuove prospettive che meriterebbero più attenzione da parte della ricerca accademica e dalle istituzioni culturali.

La diversità interna delle varie comunità originarie dell’Asia meridionale a Torino, tra cui Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh, Sri Lanka e Nepal, è accentuata, ma un fattore di omogeneità si individua nel proliferare di esercizi commerciali legati alla ristorazione e vendita al dettaglio. È in forte crescita la ricerca di nuovi spazi per attività artistiche quali danze legate a circuiti religiosi induisti, pratiche legate al benessere del corpo, come bhatyaram e ayurveda, ma anche musica e sport. Luoghi di culto sorti in periferia e celebrazioni del calendario rituale sono un elemento di unificazione delle diverse culture.

 

Mara Martellotta