A cura di lineaitaliapiemonte.it
“Per il calo dei contagi dosi anche ai Re Magi”: Pregliasco, Crisanti e Bassetti alla trasmissione Un giorno da Pecora si esibiscono nella versione si-vax di Jingle Bells. Pensavamo di aver già visto e sentito di tutto ma abbiamo scoperto che il peggio esiste. Per dovere di cronaca ecco il testo della “hit”…
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Sue le parole:“Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”. E lui della sua “credibilità”, totale e incondizionata, fece un dogma severo di vita. Cui restare fedele in ogni istante e in ogni atto delle sue giornate e ad ogni passo della sua attività. Con coraggio, al servizio delle istituzioni e della verità. Fino a pagarne nel modo più terribile le conseguenze. Ucciso dalla stidda agrigentina il 21 settembre del 1990, sulla strada provinciale Caltanissetta – Agrigento (presso il viadotto Gasena). Rosario Livatino, che tutti ricordiamo come il “giudice ragazzino” era nato a Canicattì nel 1952, ricevette il primo incarico di magistrato nel 1978 presso il tribunale ordinario di Caltanissetta e l’anno seguente diventò sostituto procuratore presso il tribunale di Agrigento fino al 1989 quando assunse il ruolo di giudice a latere. Fino alla morte, a soli 38 anni. Nello scorso mese di maggio, è stato Beatificato da Papa Francesco. E in sua memoria, sarà collocato presso l’Auditorium del “Liceo Monti” di Chieri, un pannello informativo o un QR-Code, secondo quanto previsto da una “Mozione”, approvata dal Consiglio Comunale chierese e presentata dal consigliere di minoranza Luigi Furgiuele del Gruppo Misto.