Coronavirus- Pagina 97

Anche le OGR pronte a diventare reparto covid 19

Cento letti di terapia per malati di lieve e media intensità, con terapia sub intensiva, saranno allestiti alle OGR di Torino, Stamattina si è svolto un sopralluogo della Unità di crisi, del commissario Coccolo, Regione, Comune, Prefettura  e del Presidente della Fondazione CRT, Quaglia,  (proprietaria dell’immobile) gestito dalla società OGR CRT

Sono stati fatti rilievi tecnici e lunedì si deciderà di dare il via all’operazione. Le OGR sembrano il luogo adatto, dotate di grandi spazi, riscaldamento, servizi igienici e una cucina ( quella dei ristoranti ora chiusi) in grado di fornire pasti caldi.

Anche un luogo simbolo di svago, cultura e food viene riadattato per l’emergenza per cercare di alleggerire gli ospedali affollati di malati . Diminuire l’affollamento è anche un modo per contenere il contagio. La Fondazione CRT ha accolto prontamente la proposta delle istituzioni, dopo che era scesa già in campo sia con lo stanziamento di 3 milioni di Euro ,sia con il finanziamento di un  ponte aereo dalla Cina, che ha già portato nella nostra regione 2 tonnellate di dispositivi di sicurezza individuale ( mascherine camici usa e getta , guanti  e altro).

Coronavirus, muore maresciallo dei carabinieri di 55 anni

Questa mattina è morto  nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Asti il maresciallo Mario D’Orfeo

Il comandante della stazione dei carabinieri di Villanova d’Asti era stato ricoverato alcuni giorni fa, a seguito di complicanze legate al coronavirus. Le sue condizioni si sono aggravate nella notte. Arruolatosi nel 1983, era in servizio alla Stazione di Villanova dal 2015. Stava per compiere 56 anni il primo maggio.

Continua il reclutamento di personale sanitario per affrontare l’emergenza

 L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «LA BATTAGLIA CONTRO IL VIRUS NON CONOSCE SOSTA»

Continua il potenziamento delle personale del Servizio sanitario regionale per affrontare l’emergenza COVID-19. Dall’apertura dell’Unità di crisi ad oggi, sono complessivamente 1.467 le risorse umane aggiuntive reclutate con diverse forme contrattuali dalle Aziende sanitarie regionali del Piemonte. Tra queste, 269 medici, 692 infermieri e 461 operatori socio-sanitari.

In particolare, le nuove risorse risultano così distribuite: 202 Asl To3, 159 Città di Torino, 113 Ospedale Novara, 333 Città della Salute di Torino, 108 Asl Vc, 91 Asl Cn1, 77 Ospedale San Luigi Orbassano, 41 Asl Al, 46 Ospedale Santa Croce Carle Cuneo, 49 Ospedale Mauriziano Torino, 52 Asl To4, 44 Ospedale di Alessandria, 51 Asl Bi, 46 Asl To5, 22 Asl At, 10 Asl Cn2, 13 Asl No e 10 Asl Vco.

«La battaglia che si combatte ogni giorno contro il coronavirus – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – non conosce sosta. Siamo soddisfatti della risposta dei medici, degli infermieri e degli operatori socio-sanitari, il sistema sta facendo ricorso a tutte le risorse disponibili per affrontare al meglio l’emergenza».

Un aiuto alla filiera lattiero – casearia

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha effettuato una ricognizione – presso le rappresentanze agricole e agro-industriali regionali – delle problematiche emerse a seguito delle disposizioni nazionali finalizzate al contenimento della diffusione del COVID-19.

L’analisi della situazione della filiera ha evidenziato la necessità di operare rapidamente su due aspetti:

  • l’utilizzo del latte prodotto alla stalla e non ritirato dalle aziende di trasformazione a causa dei cali delle vendite sul mercato interno ed estero, specie per il comparto dei prodotti lattiero-caseari freschi e freschissimi destinati al canale della ristorazione collettiva;

  • la raccolta del siero dai caseifici da destinare agli impianti digestori per la produzione di biogas.

Su richiesta dell’Assessorato e delle rappresentanze agricole e agroindustriali, si è avviata una collaborazione con Inalpi S.p.A.di Moretta (CN) che sta provvedendo al ritiro del latte di tutti i quantitativi proposti, in gran parte destinati alla produzione di latte in polvere. Laddove lo stabilimento piemontese non riesca ad utilizzare tutto il latte ricevuto, le eccedenze saranno trasferite ad un importante azienda nazionale. Per tutto il latte conferito presso lo stabilimento di Moretta, Inalpi S.p.A , in ragione dell’emergenza in atto,applicherà delle condizioni allineate a quelle degli accordi di filiera.

Relativamente alla problematica del siero, l’Assessorato regionale all’Agricoltura sta predisponendo una Deliberazione di Giunta che consenta temporaneamente l’invio di siero di latte, tal quale o concentrato, quale sottoprodotto, agli impianti di digestione anaerobica autorizzati ai sensi del D. lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, in deroga alla composizione delle matrici in ingresso ai biodigestori contenuta nelle singole autorizzazioni e nelle more del riconoscimento sanitario previsto.

“Mi fa piacere vedere , specie in questi momenti di grande criticità, collaborazione tra la filiera della nostra Regione – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa – segno di particolare responsabilità delle nostre aziende. Venerdì mi sono fatto portavoce insieme agli altri colleghi delle Regioni italiane verso il ministro Teresa Bellanova , affinché il Ministero si faccia promotore presso la Commissione europea di interventi straordinari di ammasso e ritiro di prodotti a media-lunga conservazione da destinare ad aiuti alimentari”.

Alloggi Atc pronti per i medici che arrivano in Piemonte

Sono 16 gli alloggi messi a disposizione della Protezione civile da parte dell’ATC Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale per ospitare parte del personale medico proveniente da fuori regione per l’emergenza

«Un’iniziativa tanto utile quanto preziosa – sottolinea l’assessore regionale per la Protezione civile Marco Gabusi -. La Protezione civile ha preso in carico ieri sera dall’ATC otto piccoli alloggi nella zona dell’ospedale Molinette e altri otto in zona Mauriziano, che possono essere destinati al personale medico e paramedico che sta raggiungendo il Piemonte da altre regioni o altri Paesi. È essenziale dare uno spazio confortevole a medici e operatori al termine degli estenuanti e lunghissimi turni di lavoro che devono affrontare per curare i nostri malati. Appena ricevuta la comunicazione abbiamo immediatamente contattato gli ospedali per informarli della disponibilità e della possibilità di attrezzare gli spazi in pochissimi giorni. Ringraziamo di cuore l’ATC per la proposta, alla quale potrebbero seguirne di analoghe da parte di strutture ricettive e operatori del settore immobiliare, che stiamo valutando».

È importante sottolineare che i 16 minialloggi non vengono sottratti alle assegnazioni previste per contrastare l’emergenza abitativa: si tratta di monolocali di piccola metratura che sono stati esclusi dal circuito delle assegnazioni perché troppo piccoli per le famiglie in graduatoria. Finita l’emergenza, saranno rimessi a bando per l’affitto come edilizia agevolata, da destinare quindi a categorie quali lavoratori in trasferta o studenti.

«Un sostegno importante – conferma l’assessore regionale alle Politiche abitative Chiara Caucino – a chi opera in prima linea in questa emergenza salvando la vita degli altri e rischiando ogni giorno la propria. È doveroso che anche la Regione, gli enti e il sistema Piemonte nel suo complesso, diano prova concreta del loro impegno verso che si sta adoperando senza sosta per la comunità piemontese e sono felice di poter sostenere in modo concreto questa iniziativa».

«Se l’emergenza dovesse perdurare – spiega il presidente di ATC Piemonte Centrale Emilio Bolla – siamo disponibili a implementare la collaborazione con la Regione, mettendo a disposizione ulteriori spazi o competenze specifiche del nostro ente, come tecnici, progettisti, call center o informatici, che potessero eventualmente rendersi utili».

Informateci ma non opprimeteci

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni     L’informazione televisiva continua ad essere concentrata quasi esclusivamente  sul virus in modo quasi  ossessivo. Poi si aggiungono le trasmissioni serali anch’esse principalmente, se non esclusivamente, dedicate  al Coronavirus. E’ ovvio che le altre notizie vengono escluse o minimizzate, senza fornire al telespettatore l’informazione a cui avrebbe diritto. Anche la televisione commerciale segue gli stessi criteri, se eccettuiamo le piccole televisioni che continuano con il solito palinsesto per mancanza di mezzi

  .
Possibile che in Rai e in Mediaset non venga in mente la necessità di rivedere i programmi inserendo dei film che consentano un minimo di svago durante la giornata trascorsa agli arresti domiciliari?
.
Quando c’è un film è quasi sempre di violenza, con morti, sparatorie e feriti, secondo i gusti  perversi che hanno invaso la tv da anni. Dai morti a causa del virus si passa a quelli provocati da omicidi di tutti i tipi. I giornali di carta sono anch’essi pieni di articoli angoscianti che non danno  una buona informazione, ma cavalcano l’onda e non rendono un servizio al lettore che, comprando il giornale, avrebbe diritto ad un’ informazione completa,  riguardante l’Italia, l’estero, la regione, la città dove si vive. Già prima le notizie erano lasciate alla scelta  discrezionale dei giornalisti e non commisurate al dovere di informare, ma oggi, nel tentativo di vendere qualche copia in più, i giornali rincorrono la Tv. Manca un equilibrio informativo, anche se i giornali rivendicano a sè  un ruolo di competenza  professionale che sinceramente si stenta a vedere. Il tutto potrebbe essere giustificato dalla necessità di far sì che la gente, spaventata, stia in casa e non vada a cazzeggiare, come fanno alcuni irresponsabili, vittime a loro volta  della minimizzazione da parte del governo e dei politici fino ad un mese fa del contagio. Adesso il governo minaccia provvedimenti severissimi a chi trasgredisce le norme non sempre chiare e univoche, emesse dal governo centrale e dalle regioni . A volte i Comuni vogliono dire anch’essi la loro.
.
Il problema che emerge gravissimo è la mancanza di senso civico da parte di troppi cittadini . Una società fondata sui consumi, sul possesso di tv, di elettrodomestici e di automobili , ha smarrito per strada i valori civici, indispensabili nelle grandi tempeste nazionali. Si evocano Caporetto e l’ 8 settembre , ma in quei frangenti c’era un senso nazionale che non c’è più da tempo, anche se dovrebbero soprattutto, in tempi pandemia, prevalere valori umanitari anch’essi oscurati da un individualismo nichilistico impressionante. La stessa Europa non ha saputo o non ha voluto affrontare insieme il virus, dimostrando una insipienza drammatica di cui stiamo pagando e pagheremo  i costi. C’è il rischio che la pazienza dei cittadini finisca e la tragedia si drammatizzi ancora in termini di conflitto  sociale. Sembra che a Roma  e a Bruxelles non ne siano pienamente consapevoli. Stiamo vivendo la pagina più terribile della nostra vita. Informateci, ma non opprimeteci. Sappiate governare con una comunicazione oculata. Lo chiedono milioni di  Italiani chiusi in casa anche a causa delle insipienze, delle sottovalutazioni e degli errori di alcuni. La classe politica, e non solo quella , si è rivelata davvero inadeguata di fronte alla prova difficile che stiamo vivendo.
Scrivere a quaglieni@gmail.com

Accordo tra Federfarma Torino e Defendini per i farmaci a domicilio

Per i cittadini di Torino e provincia impossibilitati a uscire di casa, Federfarma Torino offre una nuova modalità di consegna dei farmaci a domicilio, che si aggiunge a quelli offerti attraverso i numeri verdi già messi a disposizione dei cittadini fragili già operativi dall’inizio della emergenza coronavirus

È stato infatti siglato un accordo con DEFENDINI, società di corrieri, grazie al quale, in modo completamente gratuito, sarà possibile ricevere i medicinali necessari al proprio domicilio.
I cittadini, che non possono muoversi da casa, si potranno rivolgere alla propria farmacia, la quale provvederà a chiamare la ditta Defendini per la consegna al domicilio.

“La consegna attraverso Defendini – dichiarano i vertici di Federfarma Torino – aggiunge un ulteriore servizio per i cittadini: visto il gran numero di richieste e la assoluta necessità che le persone rimangano a casa il più possibile, abbiamo pensato di aumentare le offerte di consegna dei farmaci a domicilio.”

Quindi ricapitolando, è possibile avere i medicinali necessari, chiamando:
800 189 521
se hai disabilità o gravi malattie e non puoi delegare ad altri l’acquisto
attivo da lunedì a venerdì, dalle 9.00 alle 18.00

800 065510, in collaborazione con la CROCE ROSSA ITALIANA
se hai più di 65 anni
se sei un soggetto con febbre o sintomi da infezione respiratoria
se sei non autosufficiente
se sei in quarantena o positivo al Covid19
attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

La tua Farmacia
in collaborazione con Defendini
Se non rientri in queste categorie, ma sei comunque solo e non puoi uscire

Tutti i servizi di consegna sono GRATUITI

Dal Caat prima tranche di frutta e verdura agli ospedali

 “Il CAAT  ha un grande cuore. Uniti ce la faremo”. Conclusa la prima tranche della consegna benefica di prodotti ortofrutticoli freschi a favore del personale medico e paramedico di alcuni presidi ospedalieri piemontesi sul fronte Covid 19

 

“Di fronte all’emergenza del Covid 19 il CAAT (Centro Agroalimentare di Torino ) – affermano con soddisfazione il suo Presidente Marco Lazzarino ed il Direttore Gianluca Cornelio Meglio – ha dimostrato di essere vicino a chi si trova a combattere in prima linea questa battaglia, negli ospedali, a difesa della salute dei cittadini torinesi.

Con soddisfazione il CAAT ha, infatti, risposto all’appello social #aiutiamochiaiuta, promuovendo un’iniziativa benefica, la cui prima fase si è appena conclusa con successo. Si è articolata nella donazione di oltre tremila kg. di prodotti ortofrutticoli freschi al personale medico e paramedico, che opera presso cinque presidi ospedalieri dell’area metropolitana torinese, impegnati nella lotta contro il Covid 19″.

“I nosocomi interessati da questa consegna – precisano Presidente e Direttore del CAAT- sono stati gli ospedali di Rivoli, il San Luigi di Orbassano e, a Torino, l’Amedeo di Savoia, il Maria Vittoria e le Molinette. Il progetto dallo slogan “Il CAAT ha un cuore grande. Uniti ce la faremo” è  stato coordinato dal CAAT e reso possibile grazie al contributo dell’Associazione Piemontese dei Grossisti Ortoflorofrutticoli, che ha con prontezza risposto alla chiamata e che, grazie alla generosa disponibilità dei suoi associati, ha contribuito alla raccolta di prodotti ortofrutticoli da donare. La scelta è ricaduta su arance, mandarini, kiwi, mele, pere e finocchi, in virtù della preziosa vitamina C che contengono”.

“L’ottima riuscita dell’iniziativa – concludono l’ingegner Marco Lazzarino ed il dottor Gianluca Cornelio Meglio – è stata possibile grazie ad un’azione sinergica, che ha visto, da un lato, impegnati generosamente gli operatori del CAAT, dall’altro la società di trasporto Global Truck, che ha messo a disposizione i propri autisti per le consegne, e non meno prezioso è stato il supporto dell’Agrifood & Organic Specialist, Simona Riccio”.

Test covid a tutti gli ospiti e al personale delle case di riposo

L’Unità di crisi della Regione Piemonte ha disposto di effettuare il test sierologico a tappeto per tutti i dipendenti e gli ospiti delle oltre settecento case di riposo della regione

Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, che ieri ha incontrato in videoconferenza le rappresentanze dei datori di lavoro delle case di riposo e, oggi, la rappresentanze sindacali dei lavoratori delle stesse strutture, ottenendo da tutti la più ampia condivisione dell’operazione.

Domani mattina saranno campionate le prime due case di riposo per la validazione delle procedure, dopo di che, fatte le necessarie valutazioni di efficacia, si procederà progressivamente su tutte le strutture.

«I test sierologici – osserva l’assessore Icardi – offrono un primo screening rapido dell’infezione, in grado di identificare infezioni tardive, pregressi contatti col virus e avvenuto sviluppo di immunità e possono essere utili per confermare la possibilità di consentire il ritorno al lavoro del personale sanitario risultato negativo al tampone. In più – conclude Icardi -, permettono di raccogliere preziosi dati per le analisi epidemiologiche dell’avvenuto contatto col virus in ampie fasce di popolazione».

Sul piano tecnico, il dosaggio degli anticorpi IgM e IgG anti-COVID valuta l’avvenuto contatto col virus da parte delle difese immunitarie del soggetto.

A seconda della presenza e del dosaggio delle une e delle altre, è possibile avere delle informazioni rispetto alla fase della malattia, ovvero se questa è in fase acuta o se è stata superata.

Cirio lancia l’allarme: “Terapia intensiva verso la saturazione”

Il governatore del Piemonte lancia l’allarme: “Stiamo arrivando al livello di saturazione della terapia intensiva”

Questo, dice il presidente Alberto Cirio, “nonostante la Regione Piemonte abbia raddoppiato i posti letto. Se questa curva non si abbassa rischiamo davvero di non farcela, di qui il mio appello accorato a Roma di inviare ventilatori in base alle effettive urgenze e agli effettivi bisogni”.

Il governatore ne ha parlato ai microfoni di Centocittà, su Radio Uno Rai. A proposito del materiale sanitario, Cirio ha osservato: “Qualcosa inizia ad arrivare ma è ancora poco”