Coronavirus- Pagina 96

I politici devono dare un segno di austerità tagliando gli stipendi

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni  La situazione determinata dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica richiede anche e soprattutto dalla classe politica un segnale forte di austerità  in prima persona che finora non si è visto. Se il Paese ha tollerato in passato  certi privilegi, oggi ciò non è più possibile, anche perché la classe politica e di governo ha dato gravi  prove di inefficienza, di improvvisazione, di pressappochismo, sottovalutando un’epidemia considerata poco più che un’influenza stagionale.

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Anche i politici colpiti dal Coronavirus hanno avuto presumibilmente trattamenti di maggiore attenzione, se non di privilegio, rispetto a tanti cittadini,a partire dagli anziani considerati già in partenza non degni di attenzione. Tutti i cittadini vengono chiamati ad immensi sacrifici e a rinunciare a diritti costituzionalmente garantiti.
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Il ministro dell’ Interno teme per l’ordine pubblico. Forse mai come oggi la politica appare screditata,in ogni caso non affidabile, al di là degli schieramenti partitici. Ci vorrebbe uno slancio esemplare di solidarietà di fronte alla Nazione che potrebbe significare,ad esempio, il taglio volontario  per il 2020 di una parte dello stipendio per senatori, deputati, alte cariche dello Stato, dirigenti apicali. Una parte dello stipendio e dei privilegi che dovrebbe essere destinato urgentemente all’acquisto di mascherine, camici e altri presidi per medici e infermieri lanciati  allo sbaraglio in modo irresponsabile e vile in prima linea ,come Mussolini mandò in Russia soldati non equipaggiati a dovere.
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Su certe inadempienze la Magistratura, presto o tardi, dovrà indagare ,individuando i responsabili remoti e immediati,partendo da chi ha tagliato in modo selvaggio la spesa sanitaria o non è stato in grado di mettere in atto tempestivi e idonei provvedimenti volti a contenere il virus .Mentre in tante parti d’Italia si muore, a Roma si discute e si litiga con le Regioni. Occorre, almeno in extremis, uno scatto di dignità che salvi le istituzioni democratiche.In un Paese civile i politici avrebbero dovuto pensarci fin da subito a dare un esempio di serietà e di austerità che finora è mancato. Chi non capisce questa esigenza di moralità pubblica, ha perso totalmente il contatto con i cittadini. Hanno capito il loro dovere tanti imprenditori e tante aziende, malgrado le condizioni non facili in cui si trovavano. Anche i politici in prima persona  devono  fare la loro parte.

Riflessioni di un ateo praticante

PAROLE ROSSE  di Roberto Placido   L’omelia di Papa Francesco di venerdì 27 marzo, nella sua eccezionalità è stata straordinaria sotto tanti punti di vista. In un momento terribile, che sta facendo vacillare oltre che le persone anche molti dei più importanti stati al mondo, la figura del Papa sovrasta un panorama di uomini di stato e delle istituzioni, non solo nel nostro paese, mai così debole ed inadeguato

Un gigante circondato da nani. L’elenco è desolatamente lungo dove spiccano i sovranisti, sia quelli nostrani che di altre nazioni, i vari Boris Johnson, primo ministro inglese e Donald Trump presidente degli Stati Uniti. Naturalmente i nostri si accontentano di rilanciare video cialtroneschi e notizie false e gli altri prendono misure terribili e superficiali per i loro paesi, nessuna chiusura o immunità di gregge, per poi dovere fare ingloriose marce indietro. Alla prova dei fatti, quando ci sono reali difficoltà e gli slogan e le facili parole d’ordine non bastano più, le figuracce dei leader sovranisti sono evidenti e clamorose. La loro inadeguatezza è lampante. In una piazza San Pietro mai così vuota eppure mai così piena in una scenografia di una suggestione straordinaria, sotto la pioggia che la rendeva ancora più desolatamente coinvolgente. Nemmeno i più grandi scenografi, sia del passato, come Alessandro Sanquirico, che del presente, Dante Ferretti, sarebbero riusciti a fare meglio. Quanti hanno assistito all’omelia oppure l’hanno letta successivamente sono rimasti colpiti dalle parole del Pontefice che ha messo prepotentemente al centro la vita e la persona con parole di una semplicità straordinaria. Anche nella capacità di adeguare la millenaria Chiesa Cattolica alla situazione utilizzando le moderne tecnologie per impartire la benedizione urbi et orbi con l’indulgenza plenaria. Naturalmente non quella di Leone X che citavo nello scorso numero di questa rubrica e, se permettete, molto simile alla citazione di due numeri fa con il “salvarsi tutti insieme” di una delle più belle frasi di Enrico Berlinguer.

Coincidenze e riferimenti a parte, questa indulgenza plenaria rimane un fatto straordinario preparato con un apposito provvedimento. In una situazione dove le certezze vengono meno e le angosce fanno breccia, non solo nei caratteri più deboli, un punto di riferimento importante. La mia educazione cattolica, le scelte personali, che si intuiscono perfettamente dal titolo, non sono assolutamente sufficienti, così come gli studi fatti, ad interpretare o commentarla sotto l’aspetto religioso. E’ evidente che la statura morale di Papa Francesco, la sua dimensione mondiale, la capacità di trattare i temi della solidarietà, dell’uguaglianza, dei diritti, fanno risaltare ancora di più l’assenza, a sinistra, non solo di programmi e proposte adeguate, in questo momento quasi impossibili, ma soprattutto di leader o almeno di personalità adeguate e riconosciute. Sembra la legge del contrappasso, mentre arrivano medici, infermieri, materiali da Cuba, Cina, Albania ed una colonna di mezzi militari russi, il video ha intasato la rete, e ritorna in mente un vecchio manifesto della fine degli anni ’40 della DC (Democrazia Cristiana), il pericolo se si fosse votato per il P.C.I. (partito comunista italiano), con i cosacchi russi che si abbeveravano in Piazza San Pietro, molti a sinistra sono affascinati e, più che altro, riconoscono il primato etico e morale di Papa Francesco.

 

(Nell’immagine in alto papa Leone X)

Emergenza Covid-19: operativi i centri anti violenza

“Desidero informare che tutti i Centri antiviolenza presenti sul territorio piemontese sono pienamente operativi e chi avesse necessità di rivolgersi presso queste strutture può farlo senza alcun problema”. Questo il messaggio dell’assessore alle Pari Opportunità, Chiara Caucino.

“Mi rendo conto che questo momento di convivenza forzata e continuativa – prosegue Caucino – possa acuire e amplificare tensioni soprattutto in quelle realtà che già vivono situazioni problematiche.  Invito, come sempre, ogni donna che vivesse un dramma a rivolgersi al numero di pubblica utilità 1522 oppure al numero unico di emergenza 112, affinché trovi immediatamente aiuto e protezione”.

“È importante – conclude l’assessore – che in questa emergenza particolare le Istituzioni siano più che mai vicine alle donne, per continuare a garantire un servizio di supporto”.

In Piemonte 75 pazienti guariti e 72 nuove vittime del virus

Il comunicato della Regione Piemonte

CORONAVIRUS : IL BOLLETTINO DELLE ORE 19 DOMENICA 29 MARZO

SETTANTACINQUE PAZIENTI GUARITI

Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 75 (+21 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 5 in provincia di Alessandria, 10 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 11 in provincia di Cuneo, 7 in provincia di Novara, 26 in provincia di Torino, 9 in provincia di Vercelli, 3 nel Verbano-Cusio-Ossola, 3 provenienti da altre regioni.

Altri 212 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

SETTANTADUE DECESSI

Sono 72 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 14 in provincia di Alessandria, 2 in provincia di Asti, 4 in provincia di Biella, 9 in provincia di Cuneo, 10 in provincia di Novara, 23 in provincia di Torino, 4 in provincia di Vercelli, 4 nel Verbano-Cusio-Ossola, 2 provenienti da fuori regione,

Il totale complessivo è ora di 734 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 155 ad Alessandria, 32 ad Asti, 68 a Biella, 50 a Cuneo, 103 a Novara, 236 a Torino, 32 a Vercelli, 45 nel Verbano-Cusio-Ossola, 13 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 8.461 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.266 in provincia di Alessandria, 385 in provincia di Asti, 467 in provincia di Biella, 613 in provincia di Cuneo, 715 in provincia di Novara, 4.012 in provincia di Torino, 442 in provincia di Vercelli, 363 nel Verbano-Cusio-Ossola, 80 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 118 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 446.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 24.782, di cui 14.657 risultati negativi.

Tamponi anche ai medici di famiglia e agli operatori del 118

Il presidente Cirio e l’assessore alla Sanità Icardi: «Fondamentale prenderci cura di chi, senza sosta, lo sta facendo per tutti noi»

Accanto al personale sanitario della Regione Piemonte, per il quale sono già in corso i test virologici sul coronavirus, anche i medici di famiglia convenzionati del territorio  e gli operatori del 118 saranno sottoposti al tampone per verificarne lo stato di salute.

La decisione è stata assunta dall’Unità di crisi della Regione Piemonte: «La forza e la dedizione del nostro personale sanitario e dei nostri medici è ciò che sta reggendo da settimane una situazione senza precedenti – sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Icardi -. Prenderci cura e sostenere chi da più di un mese senza sosta si sta prendendo cura degli altri è più che mai fondamentale. Ringraziamo il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Alessandro Stecco, per il prezioso lavoro di collegamento con tutti i rappresentanti di medici e operatori. Andiamo avanti per superare insieme questo grande momento di difficoltà».

Il protocollo per l’esecuzione dei tamponi è stato definito in accordo con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici e degli infermieri e, oltre ad ampliare i test ai medici di famiglia convenzionati e agli operatori del 118, potenzia il meccanismo di controllo per garantire, alla luce della delicatezza del loro ruolo, la massima rapidità nei tempi di esecuzione e riscontro.

Il modello condiviso prevede per gli operatori sanitari e i tecnici della Regione Piemonte l’esecuzione del tampone su coloro che presentano sintomi riconducibili al Covid-19 o che abbiano avuto contatti stretti con soggetti positivi e, in parallelo, anche per tutti i medici di famiglia convenzionati che siano sintomatici. Analoghe disposizioni anche per gli operatori del 118.

Falso volantino da segnalare alla polizia

 E’ un falso volantino, all’apparenza del Ministero dell’Interno, in tema di  Coronavirus 

Sconosciuti lo hanno diffuso in numerose città italiane,  sulle facciate dei palazzi e  negli androni. Il testo invita i residenti a lasciare le abitazioni in attesa che si concludano delle inesistenti operazioni di controllo da parte delle autorità. La questura di Torino avverte che potrebbe trattarsi della mossa di qualche malintenzionato per entrare nelle case per rubare, e invita la cittadinanza a segnalare la presenza del volantino alle forze dell’ordine.

Pratiche edilizie gratis in tutti i comuni

Regione Piemonte e CSI consentono a tutti i comuni piemontesi di attivare gratuitamente per tutto il 2020 “Mude Piemonte”, il Modello Unico Digitale per l’Edilizia

«La decisione – spiega l’Assessore ai servizi Digitali, Matteo Marnati – è sulla scia delle recenti disposizioni per contrastare il Coronavirus, e per incentivare la Pubblica Amministrazione a utilizzare soluzioni informatiche a fornire servizi on line a cittadini, professionisti e imprese, evitando così ogni spostamento non necessario. Stiamo usando tutti gli strumenti possibili per aiutare imprese e professionisti ad accorciare la filiera della burocrazia, in questo caso anche economico perché il servizio sarà gratuito».

“L’emergenza sanitaria come quella che stiamo affrontando – aggiunge l’Assessore all’Urbanistica, Fabio Carosso – necessita di un grande impegno da parte di tutti e la tecnologia può darci una grande mano in questo momento. Si tratta di uno strumento che soccorre professionisti in difficoltà ai quali la Regione e io personalmente siamo vicini”.

Mude è un servizio di semplificazione amministrativa che ha come obiettivo la dematerializzazione delle pratiche edilizie, consentendo la condivisione delle informazioni tra amministrazioni, cittadini, professionisti e imprese.

È un sistema unificato a livello regionale per presentare ai comuni, senza recarsi agli sportelli e in modalità web, le pratiche edilizie secondo la modulistica regionale, utilizzando le banche dati sviluppate dalla PA. Sono quindi consultabili in modo integrato per tutti i comuni piemontesi la Base Dati Territoriale di Riferimento, le mappe e le informazioni censuarie catastali e lo stradario regionale. È anche possibile l’integrazione con le principali soluzioni di back office per la gestione delle pratiche edilizie in uso presso i comuni.

Per accedere al servizio è necessario collegarsi al portale www.mude.piemonte.it che offre servizi informativi, scambio di opinioni e assistenza. I professionisti attraverso una scrivania virtuale, denominata “scrivania del professionista”, possono organizzare e predisporre i materiali necessari all’inoltro delle istanze, controllarne i cambi di stato, leggere le comunicazioni provenienti dal Comune o cercare nello storico dei lavori registrati. I funzionari delle pubbliche amministrazioni invece attraverso la “scrivania della PA” possono ricevere le istanze, comunicare con il professionista o alimentare il fascicolo “digitale”.

Gli enti interessati all’attivazione del servizio possono scrivere alla casella di posta assistenza.mudepiemonte@csi.it, indicando nell’oggetto dell’e-mail “richiesta attivazione Mude”. Ulteriori informazioni in merito al servizio sono disponibili su www.mude.piemonte.it.

Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI osserva: «Ci tengo a ribadire che oggi siamo a fianco dei nostri soci nel fornire ai cittadini risposte rapide e soluzioni semplici e veloci, proteggendo i dati pubblici e garantendo il buon funzionamento dei servizi che eroghiamo anche in una situazione di crisi come questa. La Regione e tutti gli altri nostri soci possono contare su di noi: il nostro impegno è massimo nell’affrontare al meglio delle nostre possibilità una situazione senza precedenti”.

Il Piemonte ha raddoppiato i posti di terapia intensiva

Il presidente della Regione Cirio e l’assessore alla Sanità Icardi: «Aumentati del 94% rispetto alla media nazionale del 64%»

Dall’inizio dell’emergenza coronavirus, in appena tre settimane la Regione Piemonte ha incrementato del 94 per cento i posti di rianimazione intensiva, passando dagli originari 287 agli attuali 554. La media di incremento, a livello nazionale è del 64 per cento.

Lo hanno reso noto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, al termine della Conferenza delle Regioni che ieri ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus.

«Siamo tra le prime Regioni d’Italia per risultato nell’incremento dei posti di terapia intensiva – commentano il presidente Cirio e l’assessore Icardi -. All’inizio dell’emergenza avevamo una disponibilità tra le più basse a livello nazionale, ma il sistema sanitario piemontese ha compiuto uno sforzo senza precedenti. Stiamo parlando infatti della battaglia più importante e che ci vede in prima linea tutti i giorni».

Prima fornitura di mascherine ai Comuni per le categorie più esposte

Da ieri sera i Sindaci di tutti i Comuni del Piemonte riceveranno una prima fornitura di mascherine da distribuire al proprio territorio. La Protezione civile sta infatti completando il piano di distribuzione delle mascherine ai Centri COM Centri Operativi Misti della Protezione civile, ai quali i Sindaci faranno riferimento per il ritiro

«In totale sono 65.000 le mascherine consegnate agli 84 COM piemontesi – conferma l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi -. Sappiamo che i Sindaci sono in prima linea in questa battaglia: sono l’altra gamba di questa emergenza insieme alla Protezione civile. Si tratta di un primo quantitativo determinato da criteri di priorità individuati dall’Unità di crisi; nel corso dell’emergenza potranno seguire ulteriori tranches di rifornimento».

Il quantitativo destinato ad ogni Comune è stato stabilito secondo un criterio demografico. Le mascherine sono destinate alle categorie più esposte, ma saranno comunque i Sindaci a regolare la distribuzione secondo la conoscenza della loro comunità e delle specifiche esigenze.

Coronavirus: 54 guariti e 156 in via di guarigione. Nuove vittime

 Il comunicato della Regione Piemonte:  BOLLETTINO DELLE 19.00 di sabato 28 marzo

 CINQUANTAQUATTRO PAZIENTI GUARITI, 156 IN VIA DI GUARIGIONE

Questo pomeriggio, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 54, cosi suddiviso su base provinciale: 4 nell’Alessandrino, 5 nell’Astigiano, 7 nel Cuneese, 5 nel Novarese, 24 nel Torinese, 5 nel Vercellese, 2 nel Vco, 2 provenienti da altre regioni. Altri 156 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

QUARANTACINQUE DECESSI

Sono 45 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 14 in provincia di Torino, 6 nel Vco, 4 nell’Alessandrino, 2 nel Cuneese, 6 nel Biellese, 6 nel Novarese, 7 nell’Astigiano.

Il totale complessivo è ora di 662 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 141 ad Alessandria, 30 ad Asti, 64 a Biella, 41 a Cuneo, 93 a Novara, 213 a Torino, 28 a Vercelli, 41 nel Verbano-Cusio-Ossola, 11 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 7.920 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.223 in provincia di Alessandria, 324 in provincia di Asti, 428 in provincia di Biella, 571 in provincia di Cuneo, 676 in provincia di Novara, 3.772 in provincia di Torino, 425 in provincia di Vercelli, 314 nel Verbano-Cusio-Ossola, 77 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 110 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 442.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 22.829, di cui 13.690 risultati negativi.

 

Il comunicato della Regione Piemonte

BOLLETTINO DELLE 13.30

Questa mattina, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 41, cosi suddiviso su base provinciale: 21 residenti in provincia di Torino, 3 nell’Alessandrino, 5 nel Cuneese, 5 nell’Astigiano, 4 del Novarese, 1 nel Vercellese, 2 provenienti da fuori regione.

Altri 162 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

DICIANNOVE DECESSI

Sono 19 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questa mattina dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 6 in provincia di Torino, 2 a Vercelli, 2 nell’Alessandrino, 2 nel Cuneese, 1 nel Biellese, 5 nel Novarese, 1 extra regionale.

Il totale complessivo è ora di 617 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 137 ad Alessandria, 23 ad Asti, 58 a Biella, 39 a Cuneo, 87 a Novara, 199 a Torino, 28 a Vercelli, 35 nel Verbano-Cusio-Ossola, 11 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 7.671 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.197 in provincia di Alessandria, 318 in provincia di Asti, 399 in provincia di Biella, 588 in provincia di Cuneo, 657 in provincia di Novara, 3.658 in provincia di Torino, 397 in provincia di Vercelli, 308 nel Verbano-Cusio-Ossola, 71 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 108 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 439.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 21.511, di cui 13.513 risultati negativi.