Coronavirus- Pagina 94

Appendino: “Restiamo uniti”

La sindaca Chiara Appendino oggi alle 12 è scesa in piazza Palazzo di Città per il minuto di silenzio dedicato alle vittime del Coronavirus.

“Stiamo attraversando un momento terribile, che possiamo affrontare solo restando unit. Bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio in tutta Italia per i lutti che hanno colpito il nostro Paese. Un segnale di vicinanza alle famiglie e ai cittadini che hanno perso i propri cari. Di fronte al Comune, con me, c’era tutta la città”, ha detto la prima cittadina.

Oltre 10mila firme sulla petizione per aiutare gli infermieri in trincea

Sono oltre 10mila le firme raccolte dalla petizione dal Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, che ha lanciato un appello online il 16 marzo scorso sulla situazione organizzativa degli infermieri in trincea sull’orlo del collasso.

“In queste ore continuiamo a ricevere da parte di infermieri impegnati nelle attività di contrasto al Coronavirus nelle aziende sanitarie delle regioni del nord Italia, valanghe di segnalazioni sulle pessime condizioni in cui si trovano costretti ad operare. Vi sono realtà dove nonostante si venga a contatto con persone infette, sulla base delle recenti decisioni di fonte istituzionale i colleghi sono costretti a lavorare come nulla fosse, in attesa dell’effettuazione dei tamponi, e i tamponi arrivano anche dopo una settimana. Pure le altre delegazioni regionali del sindacato segnalano ogni giorno che l’assenza di mascherine, tamponi e dispositivi di sicurezza ha raggiunto ormai livelli di gravità”. Con queste parole inizia la petizione del sindacato infermieristico.

“Dispositivi di fortuna, per di più erogati con il contagocce – prosegue – e in alcuni casi vengono addirittura fornite mascherine ben lungi dal garantire la qualità che si deve, fatte con materiali che nulla hanno a che vedere con quelli delle mascherine Ffp2 o Ffp3 che invece gli infermieri dovrebbero usare, in svariate condizioni di esposizione a rischio, e non solo in caso di aerosolizzazione. A tutto questo, se già non fosse abbastanza, si aggiunge anche la previsione, contestata dal nostro sindacato, contenuta nell’ articolo 7 del D.L. 9 marzo 2020 n.14, con la quale viene previsto che i dipendenti soggetti alla sorveglianza sanitaria debbano continuare a lavorare come nulla fosse, anche se potenzialmente infetti, con il pericolo di essere loro stessi vettori di infezione verso le famiglie ed il resto del mondo. Tale previsione è pericolosa e deve essere cancellata senza indugio in sede di conversione”.

“Insomma, non si può pensare di affrontare l’emergenza a danno della salute degli infermieri – si legge nell’appello – perché in un momento come questo chi mette a rischio gli infermieri danneggia i cittadini e ciò vale anche per coloro i quali, investiti delle proprie responsabilità istituzionali, non ancora si rendono conto che un infermiere non protetto è un soggetto che, più di chiunque altro rischia di ammalare, e che se si ammala viene messo fuori gioco. Certo è che un infermiere fuori gioco oggi equivale ad una garanzia assistenziale in meno per il cittadino. Non va bene nemmeno quanto previsto in un recente Decreto, dove si è deciso di prevedere incarichi temporanei agli infermieri necessari per l’emergenza. Registriamo, infatti, che all’ombra della minaccia chiamata Coronavirus, si è deciso di assumere 15mila infermieri, peccato che poi, invece di ringraziare tutti i professionisti ai quali viene chiesto di scendere in campo in un momento delicato e pericoloso come questo, le aziende sanitarie vengono lasciate libere di mandarli a casa da disoccupati. Questo per ogni persona di buon senso è davvero troppo”.

Nella petizione gli infermieri spiegano: “Non è la prima volta che in Italia si danno incarichi a breve scadenza, ma questo non è quello che serve al nostro SSN ora. Come sindacato siamo profondamente convinti che sarà molto difficile reperire colleghi disponibili a farsi assumere in un momento delicato e pericoloso come questo, stante la loro consapevolezza di ritrovarsi a casa con un solenne ben servito dopo sei mesi di trincea oppure di trovarsi comunque disoccupato a distanza di due anni. Ci chiediamo cosa farebbe qualsiasi cittadino, se egli stesso fosse un infermiere e se gli venisse proposto di essere assunto a tempo determinato in un momento di emergenza come questo, quindi di lavorare con gravi limitazioni dei dispositivi di prevenzione individuali e mettendo a repentaglio l’incolumità fisica propria e quella della famiglia, nella consapevolezza che esiste una norma che consentirà all’azienda sanitaria di rimandarlo a casa al più tardi dopo due anni, il tempo necessario per spremerlo ben bene e senza complimenti”.

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta

Claudio Delli Carri

#coloravirus e #urbanartistpertorino contro l’isolamento

In questo periodo di isolamento forzato l’associazione Il Cerchio E Le Gocce lancia due progetti con due hastag: #coloravirus e #urbanartistpertorino. Per il momento le uniche finestre sul mondo sono i social e quindi cerchiamo di utilizzarli al meglio

Il primo è un passatempo per famiglie, adulti e bambini, mentre il secondo è una asta per dare un aiuto concreto alle aziende ospedaliere di Torino. “Come abbiamo lanciato le iniziative siamo stati travolti da messaggi e disegni di artisti da tutta Italia, adesso confidiamo nel buon cuore della gente per fare una buona raccolta fondi”, dicono i promotori.

#coloravirus

In collaborazione con Caravan SetUp nasce #coloravirus un passatempo dedicato ad adulti e bambini per questo lungo periodo di permanenza a casa.

Abbiamo raccolto i disegni di 50 artisti, writer, illustratori di tutte le età per un totale di quasi 100 disegni, in un unico sketch-book per scegliere quello preferito, stamparlo a casa e colorarlo con matite, pennarelli, biro, evidenziatori o qualsiasi altra tecnica possa venire in mente.

Scarica da questo link l’intero sketch-book:

http://www.ilcerchioelegocce.com/coloravirus.pdf

Gli artisti chiedono solo un piccolo gesto di ringraziamento per aver regalato i loro disegni alla nostra iniziativa:

Quando l’opera sarà finita, fare una bella foto e pubblicarla sui social avendo cura di utilizzare l’hashtag #coloravirus e taggare l’autore dello sketch originale.

PS: Se non avete la stampante a casa vi suggeriamo un piccolo trucco:

  • appoggia un foglio bianco sullo schermo del tuo computer o tablet e aumenta la luminosità dello schermo al massimo

  • con una matita ripassa leggermente le linee principali del disegno senza premere troppo per non rovinare la tua unica fonte di serie tv e film, potresti pentirtene…

  • ora sei pronto per colorare!

#urbanartistpertorino.

Ispirati dai nostri colleghi e amici tatuatori di Lombardia e Piemonte, noi dell’associazione Il Cerchio E Le Gocce e altri urban-artist abbiamo deciso di dare il nostro piccolo contributo raccogliendo fondi per gli ospedali torinesi che in questo momento stanno combattendo la loro battaglia contro il COVID-19.

Per partecipare all’asta benefica sarà sufficiente fare la propria offerta nei commenti ai post degli artisti che partecipano, taggando la persona che ha fatto l’ultima offerta più alta.
Per sapere quali artisti partecipano segui l’hashtag #urbanartistpertorino

La base d’asta sarà di 50€ (con rilanci minimi di 20€)

L’asta inizierà domenica 5 aprile alle 11 e si concluderà alle 21 di lunedì 6 aprile.

L’offerta più alta tra i commenti vincerà l’asta e si aggiudicherà l’opera.

IL VINCITORE SI IMPEGNERÀ QUANTO PRIMA AD EFFETTUARE IL VERSAMENTO DELL’IMPORTO e dovrà inviare all’artista la ricevuta dell’effettuato pagamento insieme al suo indirizzo. Le spese di spedizione sono a carico dell’acquirente al quale verrà comunicato il preventivo via DM dall’artista non appena indicherete l’indirizzo di spedizione.

Questi sono i nostri suggerimenti per le donazioni:

 

– Città della Salute Torino:

IBAN
IT35F 03069 09219 100000046290

Codice bic/swift BCITITMM

filiale 00518 di Intesa Sanpaolo

Corso Bramante 82, 10126 Torino

intestato all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino.
Indicando nella causale

“Donazione Covid-19” seguito da Cognome, Nome, Codice Fiscale del benefattore

 – Ospedale Mauriziano :

IBAN
IT09J 02008 01138 000040249779

Codice swift UNCRITM1AD8

intestato alla A.O. Ordine Mauriziano di Torino (P.IVA 09059340019),
indicando nella causale: “Donazione Covid-19” seguito da cognome, nome, codice fiscale del benefattore.

-per pagare con paypal o carta di credito:

https://www.specchiodeitempi.org/

Le opere verranno spedite/consegnate appena la situazione ci permetterà di farlo.

Disinfezione, Marazzato offre consulenza gratuita

“Fondamentale”, spiegano gli esperti, “per cautelarsi in un momento di fake news sulla pandemia in corso”

Ai tempi del coronavirus, fra le parole più ricercate sul web, vi sono anche ‘disinfezione e sanificazione’.
Procedure urgenti e necessarie da adottare al meglio, per garantire il diritto alla salute e il corretto ritorno alla normalità degli ambienti lavorativi, appena l’emergenza sarà rientrata.
A fare informazione preventiva e utile per la tutela della salute pubblica su tal primario fronte c’è il ‘Gruppo Marazzato’, con sede a Borgo Vercelli e numerose unità operative dislocate in Piemonte (nel torinese, a Villastellone) e Lombardia, più di 250 dipendenti e 50 milioni di fatturato, che allo scoppio della pandemia ha prontamente messo a disposizione dei cittadini piemontesi e di tutta Italia il proprio know-how a beneficio della collettività, maturato dal 1952 a oggi con un proprio Centro Ricerche specializzato in quasi 70 anni di attività. E questo, soprattutto in tempi di ricorrenti fake news, “al fine di fornire consulenza gratuita a 360° riguardo tutte le procedure di disinfezione e sanificazione degli ambienti lavorativi” spiega Alberto Marazzato, alla guida con i fratelli Luca e Davide dell’omonima realtà industriale che opera in regione dal 1952 sul versante ambientale, “in prima linea nella disinfezione degli esterni quali parcheggi, piazzali, strade, e indirettamente, mediante l’indicazione di una lista di operatori qualificati in tutta Italia, nella sanificazione di ambienti professionali interni come uffici, depositi e magazzini”, conclude il manager. A lui si aggiunge Ivano Bosi, esperto di chimica industriale: “Per garantire corrette procedure di disinfezione degli spazi aperti pubblici e privati in capo alle imprese che necessitano di mettere in sicurezza i luoghi della produzione come citato nel Decreto ‘Cura-Italia’, è bene sottolineare che l’operatività specifica avviene soltanto a mezzo prodotto previsto nei protocolli ministeriali (acqua ossigenata) proprio al fine di ottenere che anche le aree esterne di pertinenza aziendale, oltre a quelle interne, si possano considerare ‘Covid-Free’: soprattutto a fronte di un caso conclamato, o di ripresa di attività”.

Cirio: “Poteri straordinari al Piemonte per ripartire”. E non si riapre prima di Pasqua

Il Piemonte vuole  poteri straordinari per ripartire dopo l’emergenza

Lo chiede il governatore Alberto Cirio unitamente a una  proroga delle misure di restrizione per contrastare il coronavirus.  “Chiediamo poteri straordinari – ha detto Cirio –  se non a me come  presidente, si diano poteri ai sindaci, ai prefetti o a un commissario, così  da fare in fretta per non impantanarci nella burocrazia. Altrimenti tra due anni siamo ancora alle prese con questa emergenza economica che vogliamo fronteggiare anche con il piano competitività. Questo sarà rivisto in modo da adattarlo per essere in campo nei prossimi tre mesi, non come avevamo immaginato nei prossimi tre anni”. Il modello auspicato da Cirio è quello del Ponte Morandi: “Servono autorizzazioni straordinarie come quelle del sindaco di Genova Bucci che ha potuto derogare a una serie di norme, cosa che gli permetterà presto di inaugurare il nuovo ponte”. In Consiglio regionale il Governatore ha anticipato che rinnoverà la propria ordinanza sulle restrizioni in scadenza il 3 aprile: verranno rinnovate probabilmente fino al 20 aprile.

“Un commissario unico e una legge per salvare l’economia in Piemonte”

Riceviamo e pubblichiamo: APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE  / Come ha scritto Mario Draghi “La pandemia di coronavirus è una tragedia umana di proporzioni potenzialmente bibliche. Molti oggi vivono nella paura della propria vita o in lutto per i propri cari. Le azioni intraprese dai governi per evitare che i nostri sistemi sanitari vengano travolti sono coraggiose e necessarie.

Devono essere supportati. La sfida che affrontiamo è come agire con sufficiente forza e velocità per evitare che la recessione si trasformi in una depressione prolungata, resa più profonda da una pletora di valori predefiniti che lasciano danni irreversibili. È già chiaro che la risposta deve comportare un aumento significativo del debito pubblico. La perdita di reddito sostenuta dal settore privato – e qualsiasi debito accumulato per colmare il divario – deve alla fine essere assorbita, in tutto o in parte, dai bilanci pubblici. Livelli di debito pubblico molto più elevati diventeranno una caratteristica permanente delle nostre economie e saranno accompagnati dalla cancellazione del debito privato”.

 

Siamo piemontesi che vivono e lavorano in questa regione e vogliamo dare un nostro contributo per un disegno di legge regionale da portare urgentemente alla discussione e approvazione in Consiglio regionale della Regione Piemonte.

 

a) Unica “Misura”: Una legge sola, suddivisa in capitoli, con unico iter di riferimento, per evitare dispersioni

b)Unico “Gestore”: Occorre nominare immediatamente un Commissario Straordinario coadiuvato da un Ufficio Specifico della Regione

 

AFFRONTARE L’EMERGENZA

(FINANZIAMENTO A FONDO PERDUTO)

 

  • Dare liquidità immediata mediante ricapitalizzazione e finanziamento di tutte le imprese micro, piccole, individuali, società di persona e società di capitale stanziando risorse per importi pari al 30% dei ricavi 2019. Risarcimento dei danni e mancati ricavi derivati dalla chiusura obbligatoria.

I fondi destinati a questo scopo devono essere ripartiti:

-65% a Micro Imprese e Professionisti e il 35% a Piccole Imprese

2 Sostegno al reddito e alle famiglie:

a) integrazione di 300 euro, ai 600 già previsti per le partite iva

b) un sostegno di 700 euro per le categorie di lavoratori non compresi nelle tutele attuali

c) contributo al pagamento dei canoni di locazione delle abitazioni e per studi professionali, botteghe e officine per chi rientra nelle misure di tutela ed è escluso dagli aiuti

 

3) Una misura di finanziamento garantita dalla Regione per finanziamenti del valore dei magazzini, mediante pegno non possessorio, formula già immaginata in tempi di crisi ‘normale’

 

PROGETTARE IL FUTURO

(FINANZIAMENTO A TASSO AGEVOLATO)

 

Concessione di un finanziamento a tasso fisso 1% (capitale: 70% Regione, 30% banche), riferito alle seguenti esigenze aziendali previste sino al 31.12.2020:

 

  1. Sostegno al pagamento stipendi dipendenti
  2. Copertura costi consulenze
  3. Stipula di polizze assicurative a copertura del rischio commerciale, perdita clienti, penali contrattuali
  4. Magazzino, acquisto scorte (materie prime, prodotti finiti, semilavorati)
  5. Interventi finalizzati alla sicurezza dei lavoratori, da destinare anche a potenziamento dell’assistenza sanitaria(in caso di proseguimento/ riemersione COVID 19 sul medio- lungo periodo)
  6. Predisposizione di Piani di Innovazione Tecnologica in tutti i comparti aziendali per lavoro agile
  7. Piano Commerciale ricerca/incremento clienti sia italiani sia esteri
  8. Acquisto/Sostituzione macchinari e impianti produttivi, automezzi aziendali (accorpamento con Legge 34 e Fondi Legge Sabatini per il Piemonte)
  9. Elaborazione Piani Finanziari per intervenire sull’indebitamento bancario aziendale portando l’equilibrio:

-debito a breve 35%

-debito a medio lungo 65%

  1. Incentivazione utilizzo linee di credito “FINTECH”* (breve, mediolungo, crowdlending, crowdfunding) a riequilibrio/riduzione esposizione bancaria (*Vantaggio: i fondi “Fintech” non vanno in Centrale Rischi), anche attraverso il rafforzamento di strumenti già esistenti come il Tranched Covered e il Fondo di Centrale di Garanzia
  2. Operazioni di capitalizzazione (aumenti di capitale sociale) e/o di patrimonializzazione (conferimento immobili nel Patrimonio aziendale)

 

 

ITER CONCESSORIO ED EROGAZIONE

 

Le misure sono urgenti e ancora più urgente è la loro erogazione, essendo finalizzata ad un sostegno produttivo/finanziario di breve periodo (anno 2020):

-Erogazione del 50% della cifra deliberata

-Rendiconti “bimestrali” semplificati da parte dell’impresa

-Dopo 6 mesi, erogazione della seconda tranche 50%

-Revisione dei criteri di ammissibilità (Rating bancari/parametri di bilancio), alleggerendo i medesimi al fine di non penalizzare settori verso i quali l’accesso al credito era pregiudicato già precedentemente alla crisi COVID-19 (es. edilizia/costruzioni) o che lo diventeranno conseguentemente alla stessa (es. turismo/ricettività, produzioni Made in Piemonte).

 

 

RESTITUZIONE FINANZIAMENTO MISURE DI FINANZIAMENTO AGEVOLATO

 

A seguito deposito bilancio 2020 (aprile-giugno 2020), quindi di fatto con preammortamento di circa 12 mesi

-rate mensili sulla durata complessiva di 60 mesi.

 

Alberto Nigra, Gianluca Susta, Gabriele Molinari, Davide Dellarole, Claudio Lubatti, Nino Daniel, Marco Cavaletto, Patrizia De Grazia, Daniele De Giorgia, Luca Matteja, Salvatore Sette, Sara Levi Sacerdotti

Denunciato sei volte per la violazione del Dpcm

Lunedì notte, gli agenti del Commissariato Barriera Milano hanno arrestato in corso San Maurizio angolo Via Vanchiglia un cittadino moldavo di 29 anni che poco prima in zona si era impossessato di una bicicletta

Da accertamenti, è emerso che lo straniero era gravato da numerosi precedenti di polizia.

Nel solo mese di marzo, l’uomo era già stato arrestato per due volte, in una circostanza per rapina e in un’altra per furto, oltre ad essere stato denunciato per ricettazione. Il ventinovenne, inoltre, dal 14 marzo aveva collezionato ben 6 denunce per la violazione del D.P.C.M. in relazione ai divieti connessi con l’emergenza COVID-19. Due settimane fa, nella stessa giornata lo straniero era stato denunciato per due volte.

Allasia: “Rispetto per chi non c’è più, senza arrenderci”

“Oggi sono state messe le bandiere a mezz’asta in Consiglio regionale, questo atto è un segno di rispetto per chi non c’è più: non deve però rappresentare un segno di resa ma di speranza affinché la pandemia venga sconfitta il più velocemente possibile e non mieta più vittime”

Con queste parole il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, ha introdotto il minuto di silenzio osservato da un’aula semideserta e da tutti i consiglieri regionali collegati in videoconferenza. “Voglio quindi ricordare le tante persone scomparse in queste drammatiche settimane, dimostrare partecipazione ai loro cari, ma anche  onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari, dei farmacisti, delle forze dell’ordine, delle forze armate, dei volontari  e di tutti coloro che, in questi giorni così difficili sono in prima linea a servizio dell’intera comunità”.

Artaban con gli Alpini in aiuto dell’ospedale di Susa

Non partecipando a progetti faraonici che suscitano sempre notevoli perplessità anche sull’utilizzo dei fondi messi a disposizione ma, come d’abitudine, puntando su progetti precisi, circoscritti e ben definiti.

In particolare Artaban ha deciso di collaborare con l’ANA, l’Associazione nazionale Alpini che si è distinta per serietà, impegno e risultati concreti in ogni occasione. Che si sia trattato di terremoti, di alluvioni, di disastri di ogni tipo, gli Alpini sono sempre stati in prima linea ed in modo assolutamente trasparente…

… continua su Electomag:

Artaban con gli Alpini in aiuto dell’ospedale di Susa

Se manca il tempo per aspettare l’Europa

Accidenti, cominciamo ad essere pessimisti su come uscire da questa devastante crisi prodotta dal coronavirus. Vedo punti di cedimento in chi dovrebbe condurre le truppe italiane alla vittoria definitiva

I consiglieri comunali di Torino non trovano la quadra nemmeno sui gettoni di presenza da donare alla protezione civile. Diversità tra chi si può permettere e non si può permettere di donare. Dunque? Mi sembrerebbe più logico dire e sostenere: secondo sensibilità e secondo possibilità.

Dopo si vedrà e si giudicherà. Quasi sicuramente i ” furbetti del quartierino ” ci sono e ci sono stati e, dunque, ci saranno. Intanto dei 4 miliardi stanziati dal governo solo 300 milioni arrivano in Piemonte. Qualcosa non torna. C’ è meno povertà che al Sud? Possibile, ma non in questa proporzione, sicuramente. Vince chi urla di più e fa più caciara. E su questo la Sicilia è vincente. Si è fermata  l’economia e soprattutto la produzione di beni di consumo che, prevalentemente è nel centro-nord. Da qui tra uno o due mesi, piaccia o non piaccia si dovrà partire. Più che un ragionamento politico, mi pare un ragionamento di logica. Non vorrei, ma ho paura che avverrà, che dei 50 miliardi per il rilancio dell Italia, al nord e centro vadano per  l’economia e per il sud e le isole per l’assistenza. Ed i soldi devono arrivare subito. Dalla cassa integrazione al sostegno al reddito. Ma l’ Inps è sotto pressione.

Molti sono scettici sul risultano finale. Motivo? Giudicano non all’ altezza  l’attuale presidente nazionale messo li’ dai 5stelle per gestire solo il reddito di cittadinanza. Non so, francamente non so, ma mi assale la paura che tra il dire ed il fare ci sia di mezzo  un oceano. E sempre molti, ovviamente sul web, gridano a gran voce Mario Draghi presidente del Consiglio. La vedo dura ma con un fondamento: ci devono essere commissari esperti per realizzare gli obiettivi. Altro punto: non possiamo sprecare il tempo e dunque non dobbiamo aspettare l’ Europa o quello che  ne è rimasto. Effettivamente poca cosa. Tutto sta arrivando a randa. L’ungherese Orban impone il coprifuoco. È uno di quelli che “niente soldi agli Italiani”. Conclusioni: anche da quelle parti la situazione è fuori controllo, come in Gran Bretagna e sta decisamente montando negli States. Concretamente non so che cosa dovrebbe fare Conte. Ma intuisco che Mario Draghi, per competenza e rapporti sappia che cosa fare. Ed una stretta collaborazione tra i due si impone.

Con l’ accortezza che senza produzione e pagamento delle tasse non ci sono i soldi per pagare l’assistenza e la Sanità. Sanità messa sotto pressione. Si ricomincia a parlare del modello Piacenza e di tutta l’Emilia Romagna. Con la certezza che il modello lombardo è saltato e quello Piemonte ha vistosamente vacillato. Con la precarietà totale del Sud. Anche qui si valuterà a bocce ferme ma mettere avanti le mani non guasta mai e sottolineare già da subito è fondamentale. Cari politici, un po’ di lungimiranza ci vuole sempre.

Patrizio Tosetto