Ci sono parole che fino a poco tempo prima nessuno conosceva e che, per una drammatica fatalità, assurgono all’onore della cronaca e diventano di dominio pubblico.
Coronavirus è, purtroppo, una di queste. Per descriverlo si sono spese milioni di parole, fiumi di inchiostro e qualcuno ha scomodato persino Nostradamus che tutto ha predetto (forse). Persino, in una Terzina, questa sorte di peste .
L’unica cosa sicura è che nei segreti di Fatima non se ne parla.
Del virus che, è stata definita una “simil influenza”, una pandemiaperché si è propagata in tutto il mondo, anche dove non viene certificata o poco dichiarata come in Francia e fino a poco tempo fa in Germania, si parla tanto, ma si sa poco.
All’Italia spetta, nell’immaginario mondiale, la Palma Res di averla sbandierata al mondo, tanto che siamo diventati gli untori e messi in quarantena.
In economia tutto viene utilizzato per acquisire mercati e, mentre l’Italia economica e sociale, viene messa in ginocchio, qualcuno ne approfitta per riposizionarsi al posto del nostro Paese.
Gli untori – vale a dire – gli italiani così non possono andare in diverse nazioni, tra cui Austria, Romania, Marocco e Tunisia, ma forse abbiamo perso conto dell’intero elenco dei Paesi interdetto agli italiani.
Tuttavia, mentre siamo screditati al livello mondiale, ora si scopre che il primo focolaio è avvenuto in Germania e il contagio si èpropagato a causa di un soggetto cinese, diventato portatore sano;come del resto lo sono molti cinesi che si sono immunizzati perché chissà da quanto tempo il virus già covava là, nella Galassia cinese.
I sintomi sono simili a quelli dell’influenza e polmonite. Per il resto non si sa esattamente come sia emigrato da un animaleall’uomo e come si stia evolvendo in specialità: tedesca, italiana e via di seguito.
Alla fine per un contagio che si diffonde così velocemente sia al caldo che al freddo, in Italia dove fa freddo, al caldo come in Corea e Iran come se fosse un virus che si propaga, via internet – nella rete del Villaggio globale, il sospetto è d’obbligo.
Non è che qualche folle si sia messo a realizzare qualche arma batteriologica che è scappata di mano, pensano i più preoccupati?
Tommaso Lo Russo