CONTRO IL FEMMINICIDIO

Brambilla, campagna No violenza: chi aderisce “ci mette la faccia”

“Il Movimento animalista non parla solo di animali, ma fa della difesa dei più deboli il tratto distintivo del suo programma”. Lo ha ricordato l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento, in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre

“La violenza contro le donne, che può sfociare nel femminicidio, è un fenomeno – osserva – grave e molto più diffuso di quel che sembra, per la scarsa propensione delle donne stesse a denunciare atti di violenza subiti in famiglia o sul lavoro, cioè proprio dove sono più frequenti. Lo Stato deve lanciare un messaggio chiaro: la vittima che denuncia sarà protetta, il responsabile o i responsabili saranno puniti. Quindi occorre, innanzitutto, garantire la certezza della pena nei casi di violenza di genere, aumentando i termini di prescrizione per i reati a sfondo sessuale, introducendo condizioni più stringenti per l’accesso ai riti alternativi o per i mezzi di impugnazione, consentendo nei casi di violenza su disabili, come stabilisce una mia proposta di legge, l’applicazione degli aggravi di pena previsti dalla legge 104. Allo stesso tempo, in tema di prevenzione e di assistenza, bisogna rendere operative le buone leggi che ci sono, cioè investire sui centri antiviolenza e sulle case rifugio. Non basta annunciare finanziamenti, che devono essere adeguati, bisogna anche spenderli, i soldi, per non ripetere la disastrosa esperienza del piano antiviolenza 2013-4 bocciato dalla Corte dei conti. Ad ogni centro sono andati in media 5.800 euro e ad ogni casa rifugio 6.700 euro, mentre dei 40 milioni assegnati dal legislatore per il piano straordinario antiviolenza, ne risultava speso, nel 2016, lo 0,02 per cento. Quei 40 milioni li hanno suddivisi tra le regioni adesso, poche settimane fa. Questo la dice lunga sul rischio di parlare tanto e fare poco”.

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, il Movimento animalista ha lanciato su internet una campagna per immagini: chi aderisce “ci mette la faccia” postando sui social network la sua foto mentre mostra il cartello con un fiore di loto, simbolo dell’essenza umana, e l’hashtag “#dallapartedeipiùdeboli”. Il video diffuso in rete é pubblicato sul canale YouTube del Movimento Animalista al link ed é scaricabile al link

Le ‘Panchine rosse’ per dire NO alla violenza

panchine donne violenzaDiventano così l’emblema del “posto occupato” da una donna vittima di femminicidio

 

Camminando per la città potrebbe capitarvi di sentirvi osservati da due grandi occhi che vi guardano insistentemente. È la nuova iniziativa della Città di Torino per ribadire con forza un secco no alla violenza sulle donne, attraverso l’installazione permanente di alcune panchine rosse sparse nei parchi della città. Le ‘Panchine rosse’ diventano così l’emblema universale del “posto occupato” da una donna vittima di femminicidio, simbolo e segno tangibile open-air di un vuoto causato dalla violenza. 

Per scoprire dove sono le panchine: http://goo.gl/fTfDMV

 

www.comune.torino.it