Chissà cosa direbbe Mao se rinascesse? Probabilmente svenirebbe dallo stupore

L'occasione cinese

Come volevasi dimostrare. Il Presidente Macron ha rimandato al mittente la richiesta di incontro del nostro Presidente del Consiglio sulla Tav. Motivazione: non ho tempo da perdere. Anche su questo siamo stati facili profeti. E ultimamente  Conte ha perso un po’ di colpì. Ha persino promosso Laura Castelli a vice ministro depotenziando il mitico Toninelli. Se non è zuppa è pan bagnato. Intanto aspettiamo il decreto attuativo dello sblocca cantieri, per ora solo chiacchiere. Intanto il nostro amato Presidente Mattarella riceve   l’omonimo Cinese. Roma bloccata a Villa Borghese. dove c’è l’ Ambasciata Cinese. Fori Imperiali Campidoglio e Quirinale s ‘ intende. Con la First lady cinese che si esibisce in un canto armonioso e sparuti (in verità) cinesi che salutandola (ricambiati) mostrano l’ orgoglio cinese. Un po’ assente il popolo romano, ma si sa che sono abituati ai Capi di Stato.  Chissà cosa direbbe Mao se rinascesse? Probabilmente svenirebbe dallo stupore.  Ma  nulla è eterno, così i cinesi si trasformano da icona dei rivoluzionari comunisti ad icona del Capitalismo mondiale.  Bisticciato con Trump? Per loro nessun problema . Rispolverano la millenaria Via della Seta, e via.  Nessuno li può fermare.  Hanno fretta e la base logistica in Grecia non è sufficiente. Molti i critici sull’intera vicenda.  Chissà perché? Da Salvini all’Europa diciamola così, sono molto ma molto preoccupati. Per una volta il Matteo Nazionale all’unisono con amici francesi o tedeschi. Non bisogna essere comprati dai cinesi che per giunta hanno grossi problemi sui diritti civili.  Vero, verissimo e contemporaneamente c’è la consapevolezza di dover e soprattutto voler fare i conti con una popolazione di oltre 1 miliardo e cinquecentomila abitanti che con l’India arrivano ad oltre 2 miliardi e 500 milioni,  un terzo della popolazione mondiale.
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 Loro sono un mercato che vuole arrivare ai mercati di tutto il mondo.  Per noi Italiani con tanta esperienza e pochi soldi da investire e 60 milioni di persone è  un’occasione da non buttar via. Un’ occasione che parte dalla nostra creatività oltre (appunto) alla nostra esperienza ed anche dalla fortuna , almeno per una volta di avere due canali  naturali come Tirreno e Adriatico. Sfugge a qualcuno che oltre che produrre bisogna vendere ciò che si produce. Per vendere bisogna trasportare ciò che si produce. Qui la sinistra sbrindellata va in difficoltà. Da un lato lato sempre e comunque No Tav.  Dall’ altro inebetiti perché dietro il capitalismo cinese c’è un forte e granitico Partito Comunista ed il presidente della Repubblica Popolare Cinese è anche segretario del Partito. Cinesi che sono venuti qui avendo fretta e speranzosi di certezze sui tempi realizzativi delle infrastrutture necessarie per il trasporto merci. Per anni , almeno dagli anni ’60, un’ icona della sinistra e dei comunisti era il trasporto su rotaia. Anche qui le cose sono cambiate. Comunisti capitalisti in contrapposizione a sbrindellati comunistoidi contrari a tutto. Il lavoro è un diritto.  Vero, ma non si trova con le ideologie, ma facendo.  Chi non si smentisce mai è Giggino ed i suoi sodali pentastellati.
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Dopo l’abolizione della povertà e la rivoluzione dello sblocca cantieri, ora il ragazzo campano che firma l’accordo con il Presidente della potenza cinese. Semplicemente non è vero. Non é stata abolita la povertà.  Non c’è accordo tra Lega e pentastellati sul decreto attuativo dello sblocca cantieri. Ad oggi solo parole.  E il protocollo d’ intenti è un faremo. Come farlo è un altro discorso. Anche in questo caso (ad oggi) solo parole. Una volta si diceva: visita politicamente importantissima.  Per i fatti si vedrà l’anno che verrà. Persino il malconcio PD ha superato nei sondaggi i pentastellati, tutto in dieci mesi. Nel pensarci bene non è tutto così incredibile.  Poi effettivamente Conte ha incontrato Macron. Non poteva fare altrimenti. Tutti e due erano a Bruxelles. Sembrava una grossa scortesia tirare dritto voltandosi dall’ altra parte. Ma per i Francesi non cambia. Si sta facendo e si finirà. E’ dal 1993 che stiamo in ballo e vogliamo terminare al più presto.  Con questo genio del professore Marco Ponti che ipotizzava nel suo lavoro una diminuzione del trasporto merci oltralpe Toninelli non gli ha detto tutto e forse manco lui sapeva. Loro non sanno.  Più realisticamente sono i cinesi che si sono inventati tutto in risposta a Trump che li voleva vessare.  Cinesi che hanno un eccesso di produzione, cinesi che si sono trovati Conte e Giggino.  Non il massimo ma si doveva battere il ferro quando è caldo. Non vorrei che quest’ occasione fosse buttata via dall’ ignoranza e da chi pensando che al Brennero c’era una galleria ha creduto che Marco Polo fosse una marca di caramelle balsamiche.
Patrizio Tosetto