Poirino (TO). I Carabinieri della Stazione di Chieri lo stavano cercando da diverse
settimane ma giovedì scorso, per mezzo di un proficuo monitoraggio web degli
investigatori, un quarantasettenne residente in Frazione Appendini, nel poirinese, è stato
arrestato nel bel mezzo di una live social in compagnia della sua fidanzata.
L’uomo, condannato a una pena di due anni e mezzo dopo aver commesso reati contro il
patrimonio sia in Piemonte che nelle regioni limitrofe, sin da subito aveva fatto perdere le
sue tracce.
Nel pomeriggio dello scorso 11 dicembre, però, i Carabinieri lo hanno scoperto andare in
diretta sulla nota piattaforma social e in pochi minuti si sono presentati davanti la porta di
casa, dando esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Ivrea.
Si barrica in casa armato, 28enne si toglie la vita
Quando i carabinieri sono entrati in casa il giovane di 28 anni che si era barricato nella sua abitazione al civico 40 di via Farinelli, a Torino, si era tolto la vita. Ieri pomeriggio i vicini di casa lo hanno sentito urlare e hanno chiamato i carabinieri, giunti sul posto con un negoziatore. Sono intervenuti anche il 118 e i vigili del fuoco. Nonostante i tentativi di salvarlo il giovane si è tolto la vita.
Spara in aria per spaventare i ladri ma viene multato
Un uomo a San Raffaele Cimena ha notato un gruppo di malviventi che cercava di introdursi nell’abitazione del vicino. Nel tentativo di fermarli, ha preso la sua pistola, è uscito in strada e ha esploso nove colpi. L’azione ha avuto l’effetto desiderato: i ladri hanno infatti desistito, sono saliti a bordo di un Suv di colore chiaro e si sono dati alla fuga, tentando persino di investirlo.
All’arrivo dei carabinieri di Chivasso, intervenuti per rintracciare i malintenzionati, si è appurato che l’uomo, pur essendo in regola con la detenzione dell’arma, possedeva soltanto un porto d’armi a uso sportivo, che non gli consentiva di sparare al di fuori del poligono. Per questo motivo, oltre ad aver messo in fuga i ladri, è stato a sua volta sanzionato.
Un uomo di oltre settant’anni, residente a Torino, mentre si trovava a Gorgoglione, in provincia di Matera avrebbe accoltellato una barista di 28 anni all’interno del locale in cui lavorava; successivamente, avrebbe aperto il fuoco contro i Carabinieri accorsi sul posto, senza provocare feriti, per poi togliersi la vita con la propria arma.
La giovane donna, trasportata all’ospedale di Potenza, si trova in condizioni stabili e non sarebbe in pericolo di vita. I medici hanno stabilito una prognosi di circa 21 giorni.
La Procura sta conducendo indagini per chiarire la natura del rapporto tra l’aggressore e la vittima e per accertare le motivazioni alla base del gesto.
I carabinieri di Ciriè hanno eseguito tre misure cautelari (una custodia in carcere e due obblighi di dimora nel territorio comunale) emesse dal giudice del Tribunale di Ivrea su richiesta della Procura della Repubblica , nei confronti di tre giovani italiani ritenuti responsabili, a vario titolo, di due violenti pestaggi avvenuti a Ciriè a causa di liti per futili motivi.
Il primo episodio nel mese di marzo, durante una partita di calcetto. Il secondo in aprile nei pressi di un bar cittadino. Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre soggetti. In particolare la persona incarcerata avrebbe aggredito con violenza due italiani procurando loro lesioni gravissime.
Anziano armato di forbici ferisce tre donne
Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per verificare il rispetto della normativa anti covid
I carabinieri della Tenenza di Nichelino hanno avviato le procedure sanzionatorie amministrative nei confronti del titolare di un ristorante del luogo all’interno del quale, nella giornata di ieri 25 aprile nelle prime ore del pomeriggio, è stata riscontrata la presenza di circa 60 persone intente a consumare il pranzo.
La maggior parte dei presenti, molti privi di mascherine protettive, sulla base delle prime verifiche faceva parte di un unico gruppo intento a festeggiare una comunione. Al termine degli accertamenti volti alla loro completa identificazione gli avventori verranno a loro volta sanzionati per il mancato rispetto delle norme volte a contenere la diffusione del virus.
Nella notte a Rivarolo Canavese un pensionato ha ucciso in casa la moglie e il figlio disabile e ha sparato alla coppia di proprietari della propria abitazione.

Poi ha tentato il suicidio puntando la pistola contro di se’. È ricoverato in condizioni gravi al San Giovanni Bosco di Torino. I carabinieri della compagnia di Ivrea sono entrati nella casa in corso Italia verso le tre di notte e hanno trovato i cadaveri. Il pensionato di 83 anni ha probabilmente visto dalla finestra arrivare i militari e si è sparato.Sul luogo del grave delitto sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Torino che, insieme al medico legale nominato dalla Procura di Ivrea, stanno effettuando i rilievi nell’appartamento.
Altri militari dell’Arma stanno ascoltando vicini di casa e parenti per ricostruire tutte le fasi del pluriomicidio e delinearne il movente. L’autore della strage è invece piantonato all’ospedale San Giovanni Bosco in prognosi riservata. In seguito gli aggiornamenti.
Torino, 10 aprile. Nell’ambito dei servizi di controllo disposti dal Comando Provinciale per verificare il rispetto delle norme anti-covid, i militari dell’Arma hanno sanzionato 34 persone.
Mercoledì 7 aprile – Nel pomeriggio un anziano di 91 anni è stato trovato senza vita nel suo appartamento in via Tripoli, in zona Santa Rita. E’ stato colpito con un coltello da cucina.
Sul posto sono arrivati i carabinieri del nucleo investigativo del comando di Torino per effettuare insieme al medico legale incaricato dalla procura il sopralluogo dell’abitazione dove è stato rinvenuto il cadavere del 91 enne. Dai primi accertamenti l’uomo è stato accoltellato e l’appartamento non è a soqquadro.
I carabinieri sono intervenuti a seguito di alcune chiamate al 112 che segnalavano urla provenire provenire dal quinto piano dell’abitazione dell’uomo, che non era sposato e abitava da solo.
AGGIORNAMENTO I primi rilievi esterni sul cadavere eseguiti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino, insieme al medico legale, hanno evidenziato almeno 4 coltellate inferte sul corpo della vittima, delle quali una al collo, con un coltello da cucina ancora lì conficcato. L’autopsia disposta dalla procura di Torino consentirà di verificare nel dettaglio tutte le ferite.