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Francesco Oboe nuovo giocatore della Reale Mutua

Forze giovani per Torino

 

La Reale Mutua Basket Torino annuncia l’arrivo in gialloblù di Francesco Oboe.

Guardia classe 2000, Francesco nasce a Vicenza e cresce nel settore giovanile della Tramarossa, che lo fa esordire in Serie B a 16 anni. Nel 2017 arriva la chiamata di Verona, dove si divide tra U18 e Serie A2. Dopo due anni con la Scaligera passa a Faenza, in Serie B, dove in 20′ di media sul parquet produce 6 punti, 3 rimbalzi e 2 assist. Nella stagione successiva si trasferisce ad Ancona che, con 7 punti e quasi 3 rimbalzi di media a partita, contribuisce a portare ai playoff.

“Sono molto contento, devo ammettere che quella di Torino è stata una chiamata inaspettata, ma che quando è arrivata non ho esitato un secondo ad accettare. Sono carico per la nuova stagione e non vedo l’ora di scendere in campo e conoscere la città” le prime parole in gialloblù di Francesco.

Aristide Landi è il primo colpo della Reale Mutua Basket Torino

ARISTIDE LANDI È IL PRIMO COLPO DELLA REALE MUTUA BASKET TORINO

 

La Reale Mutua Basket Torino annuncia l’arrivo in gialloblù di Aristide Landi. Ala/centro classe ’94, Aristide cresce nel settore giovanile della Virtus Bologna, dove si laurea Campione d’Italia U19 nel 2012 e nel 2013, vincendo in entrambe le occasioni il titolo di MVP. Dopo tre stagioni tra Fortitudo Bologna, Mantova e Trieste approda a Roma, dove nella stagione 2018/2019 conquista la promozione nel massimo campionato. La serie A1, però, arriva con Pistoia: nella stagione 19/20 Landi disputa un ottimo campionato in biancorosso, chiudendo la regular season con oltre 7 punti di media a partita. Nell’ultima stagione ha indossato la maglia della Unieuro Forlì, mettendo a referto 9.2 punti e 4.5 rimbalzi ad allacciata di scarpe. Con la maglia della Nazionale ha svolto tutta la trafila del settore giovanile, vincendo il titolo europeo U20 nel 2013.

Sono contento di intraprendere questo percorso con Torino, sono molto motivato in quanto è una città ed una società con importanti ambizioni e sono quelle che mi spingono a dare sempre il massimo“. Le prime parole del neo giocatore gialloblù.

Casalone è il nuovo allenatore della Reale Mutua basket Torino

La Reale Mutua Basket Torino annuncia che Edoardo Casalone è il nuovo head coach della compagine gialloblù

Piemontese, classe ’89, coach Casalone inizia a muovere i primi passi sulle panchine del settore giovanile della Junior Casale, dove collabora anche con la Serie A1 di coach Crespi. Nella stagione 2013/14 arriva la prima esperienza fuori regione con Don Bosco Livorno, dove – oltre all’impegno con il settore giovanile – ricopre il ruolo di assistant coach in Serie B. L’anno successivo è richiamato in Piemonte, a Tortona, per il primo anno di A2 dei bianconeri. Con Derthona arriva anche il primo trofeo: insieme al capitano gialloblù Mirza Alibegovic, nella stagione 17/18, alza la Coppa Italia di categoria.

Nella stagione 2018/19 sposa il progetto della Dinamo Sassari e, a fianco di coach Gianmarco Pozzecco, mette in bacheca una FIBA Europe Cup e una Supercoppa Italiana. Oltre agli impegni con i club, coach Casalone ha guidato la selezione piemontese al Trofeo delle Regioni nella stagione 12/13 e ha fatto parte del coaching staff della Nazionale U18 nella stagione 16/17.

Sono molto onorato di entrare a far parte del progetto che sta portando avanti questa ambiziosa Società. Da avversario, Torino è sempre stato un campo caldo dove si respira la tradizione della pallacanestro piemontese e non vedo l’ora di sentire la spinta e la passione dei nostri tifosi. Lavoreremo da subito per allestire una squadra con caratteristiche che ho ben in mente, una squadra che sul campo esprima sempre la massima energia. Ho grande voglia e desiderio di trasmettere al gruppo il piacere di lavorare insieme, di divertirsi e far divertire tutti i torinesi“. Le prime parole del nuovo coach gialloblù.

 

Photo Credit: Luigi Canu

Reale Mutua Basket Torino: “Grazie coach Demis Cavina”

La Reale Mutua Basket Torino ringrazia in maniera profonda e sentita che in questi due anni ha guidato il neonato sodalizio torinese, riconoscendo al coach emiliano di aver contribuito fin da subito alla crescita del nuovo progetto rendendolo ambizioso fin dalla nascita. Queste due stagioni rimarranno nella storia di Basket Torino e al coach vanno i migliori auguri per il proseguo della propria carriera.

Le parole di Cavina: “È difficile essere lucidi e freddi in un momento così pieno di emozioni, dove lo sport ti esalta o ti condanna nel giro di un punto o per pochi centesimi di secondo. Non esiste la macchina del tempo per tornare indietro, flashback, dettagli, inezie. Ma lo sport non toglie quello che abbiamo creato in questi due fantastici anni, partendo dalle fondamenta, costruendo la nuova casa del Basket Torino giorno per giorno con il lavoro e il sacrificio, lasciando sul tavolo un progetto che andrà rifinito in futuro ma che ha già basi concrete e solide. Parlo al plurale perché ho avuto la fortuna di collaborare con professionisti di alto spessore tecnico e umano, che hanno contribuito alla crescita della società e non posso che ringraziarli di cuore per l’energia profusa.

Voglio ringraziare allo stesso modo tutti i giocatori che hanno accettato con grande senso di responsabilità e orgoglio, di indossare una maglia storica, prestigiosa, in una città esigente, piena di cultura sportiva. Attraverso le motivazioni e le ambizioni dei singoli abbiamo costruito una squadra. Passando per il loro miglioramento abbiamo creato un’identità e raggiunto risultati importanti fin dalle prime palle a due. Torino merita un grande palcoscenico insieme ai propri splendidi tifosi, quelli veri con cui, a causa di quello che è successo nel mondo negli ultimi quindici mesi, non abbiamo potuto condividere appieno il nostro percorso umano e di squadra. Porterò sempre con me i rapporti sinceri costruiti in questo periodo, li custodirò gelosamente ricordando come tutti insieme abbiamo tracciato una strada che penso possa portare in futuro Torino nel posto che merita. A volte nelle difficoltà e soprattutto dopo un finale così rocambolesco nascono le riflessioni, gli spunti e le idee per raggiungere nuovi e ancora più grandi traguardi. Il nostro motto fin dal principio è stato che il lavoro di oggi ci farà essere meglio domani. Il nostro urlo strozzato in gola per due volte sarà l’urlo che accompagnerà presto il Pala Gianni Asti con tutti i tifosi torinesi, che spero di abbracciare in un prossimo futuro.”

Tortona – Reale Mutua Basket Torino 56-86: un giusto risultato

Il basket visto da vicino

Diamo a Cesare ciò che è di Cesare e ai giocatori della Reale Mutua ciò che è giusto dire loro: bravi.

È stata una partita ottima per il morale dei giocatori e di tutti i tifosi di Torino; la vittoria della qualità tecnica contro la tecnica, se così vogliamo chiamarla, dell’aggressività sportiva sempre al limite e talvolta, forse più che talvolta…, oltre.

Trenta punti di distacco meritati e giusti nella diversa qualità dei giocatori, anche nel comportamento e nel modo di stare in campo.

Giocatori di basket tecnicamente superiori e sicuramente migliori come collettivo.

Torino un po’ come l’Efes Istanbul campione d’Europa, è da due anni ai vertici del proprio campionato e sarebbe giusto che arrivasse dove merita di essere. L’altr’anno fermati dal Covid… quest’anno pronti alla ”pugna finale”.

Il commento alla partita è finalmente veramente bello. 32 punti segnati alla fine del primo quarto quando in gara 1 Torino ne aveva segnati 29 in metà tempo, rende l’idea del livello diverso diquesta partita.

Come insisto a dire dalla prima giornata, non c’è dubbio su quale squadra sia la più forte, si deve solo vedere se riesce a vincere.

Se tira da 3 come sa è impossibile per chiunque,  in serie A2 attuale, stare vicino a Torino,  e così è stato. Dopo il 10 su 57 complessivo in due gare Torino infila nel momento break decisivo della fase iniziale una serie di “bombe” da tre complessivamente uguale a quelle delle due partite precedenti ma su soli 17 tentativi.

Dalla metà del terzo quarto in avanti è  solo passerella per Torino con punti segnati anche dal paziente Pagani e comparsa in campo dei mini giovani Ferro e Origlia.

I protagonisti sono sicuramente Pinkins e Clark con punti egiocate decisive durante tutto l’arco dell’incontro. Il duo Cappelletti Penna si libera praticamente sempre della difesa a tratti violenta degli avversari ( da rivedere un brutto fallo di frustrazione di D’Ercole su Cappelletti su un tiro da 3, probabilmente antisportivo) creando sempre un discreto divario sul ridimensionato Mascolo, che aveva avuto atteggiamenti molto arroganti nella gara precedente.

Campani posterizza Severini con una schiacciata imperiosa e Diop, senza forzare molto, domina in centro all’area. Bushati infila una  bomba che permette a me di festeggiare con le solite pizzette come da tradizione.

Insomma, hanno giocato bene e hanno evidenziato le differenze di qualità e dimostrato quale squadra merita di salire. Ora bisogna vincere domenica per chiudere il percorso.

Basta solo giocare normale. Senza paura, non sarà difficile replicare. Ma non si deve pensare di avercela fatta, bisogna vincerne ancora 1. Si può  fare.

Paolo Michieletto

Reale Mutua Torino – Tortona: 77-89, che brutta partita

Il basket visto da vicino.

Il punteggio non importa, Torino ha perso ma questo non è un basket spettacolo; è una strana commistione tra calcio e pallamano con giocatori che si spingono e colpiscono sempre e comunque gli avversari.  Ormai esiste probabilmente la regola del vantaggio (che nel basket non c’è…) e la possibilità di tirare o spingere o trattenere sempre l’avversario senza incorrere in penalità fallose. Torino ha giocato male, e su questo, pur avendo piovuto fuori, non ci piove.

Ma non è educativo per le nuove generazioni di atleti e allenatori pensare che il modo di giocare di Tortona sia il modo giusto.

Il basket è, o forse è  meglio dire era, un gioco tecnico, elegante e con stile. Ora sembra una specie di rissa dove il lavoro sporco paga e il pubblico è contento se la squadra vince e dispiaciuto se perde, ma non guarda cosa effettivamente accade in campo.

Far leggere la Divina Commedia ad un computer permette a tutti di ascoltarla, ma se la legge un bravo attore la stessa prende vita e dà emozione e calore. E questo è quello che si vede dagli spalti.

Giocatori esaltati che urlano contro i tifosi locali, pur giocando come dei fabbri, o gesti volgari mai sanzionati dagli arbitri che ormai consentono tutto ciò che non consentirà più di veder giocare a basket. Naismith inventò il gioco per evitare i contatti e penalizzare l’eccesso di violenza. Se fosse stato presente ieri sugli spalti avrebbe preferito nascondere il suo merito dell’invenzione.

La partita. Che dire. Nulla di bello da entrambi i lati. Perpochissimi minuti si è giocato a basket e poi nella “rissa” creata dalla difesa di Tortona la Reale Mutua si è persa, non riuscendo più neanche a fare le cose semplici e quindi hanno subito una sconfitta decisa. C’è chi dice che le partite di calcio belle sono quelle che finiscono 0-0. E chi dice che nel basket vince chi fa segnare un canestro in meno all’avversario o chi preferisce segnarne uno in più.  Ma questo gioco, non è bello.

Che fare? Tornare a giocare a basket. Cercando di segnare i tiri aperti e non farsi sopraffare dalla aggressione sportiva avversaria.

Sperando che Diop voglia tornar a giocare da MVP del campionato,  che Pinkins giochi almeno al suo livello e che Cappelletti riesca a superare i limiti del dolore. Ieri ha giocato solo e da solo Clark. Troppo poco per lamentarsi della sconfitta, meritata tra l’altro.

La vera sconfitta è nella mancanza di qualcosa di bello, che scaldi i cuori e infiammi gli animi.

A volte mi perdo nel comprendere il motivo di questo regresso nello sport, dove ormai è tutto fisicità ed essenziale.  Si vince o si perde, ma poco importa se l’arte e il bel gesto sono meno importanti del risultato.  Ma questa è la città di dove nacque il detto “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.

E allora, almeno, vinciamo…

ForzaTorino, non si può perdere in questo modo abbassando la guardia regalando partite a chi avendo meno qualità utilizza le armi che ha.

C’è ancora tutto il tempo per vincere bene. La serie al meglio delle 5 partite è sull’1 a 1.

Sempre che vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole… .

Paolo Michieletto

Reale Mutua Basket Torino Tortona 64 – 60: Primo gradino per la serie A

Il basket visto da vicino.

In una partita che di bello ha solo il risultato Ciò che conta era veramente solo vincere.

Una prestazione sotto il livello di minibasket per quel che riguarda il tiro da tre (4 su 29!!!) e abbiamo assistito ad un primo tempo veramente inaccettabile da un punto di vista sportivo con punteggi talmente bassi da far dubitare che questi giocatori si allenino durante la settimana.

In realtà il basket moderno e molto atletico, molto fisico, e lascia molto poco spazio alla tecnica individuale, soprattutto quando non c’è… .

La partita è stata molto nervosa ma non cattiva, condotta con scarso acume tattico ma non era fondamentale giocare bene e perdere ma era fondamentale vincere, e questo è stato fatto.

Torino ha trovato almeno nell’ultima parte un Jason Clark all’altezza della sua fama, mentre Pinkins, Cappelletti, e OusmanDiop  hanno a tratti sollevato la situazione.

Nulla da dire su Tortona che ha fatto quello che poteva fare: difendere molto forte e sperare che Torino non segnasse da tre punti. Se domani nella gara due Torino tornasse solo a segnare con percentuali normali la partita potrebbe essere assolutamente diversa.

È un basket molto differente rispetto anche solo alle finali del 2015: non è la mancanza di tecnica o fisicità a stupire perché quella, se possibile viste le aumentate velocità difensive delle squadre, probabilmente e maggiore, ma è forse la mancanza di qualità assoluta che fa vedere le partite senza quella componente spettacolare ed emotiva che dovrebbe connotare l’alto livello sportivo.

Solo a fine secondo quarto appare il basket  spettacolo con una bella schiacciata al volo di Diop.

L’importante era comunque portarsi sull’uno a zero e questo è stato fatto. In attesa e sperando che Torino non deluda i suoi tifosi, tra l’altro non tantissimi, visto l’altro numero di biglietti ceduti adalmeno un centinaio di tifosi di Tortona sugli spalti sui 500 disponibili… e restando a disposizione “per e di” rivedere il basket spettacolo di pochi anni fa. Quando Torino vinceva la coppa Italia e i giocatori erano famosi e bravi c’era qualcuno che da pochi giorni non è più.  Proprio in una settimana in cui è avvenuta la scomparsa del presidente dell’ultima squadra Auxilium di Torino , Antonio Forni, sognare di tornare in A non è sbagliato…

Auguri Presidente Antonio, e stupisci anche il paradiso con le tue ali colorate. Ci manchi nel parterre, ci manca il colore del tuo sorriso.

Paolo Michieletto

La scomparsa di Antonio Forni, l’unico presidente con cui Torino ha vinto qualcosa nel basket

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È purtroppo mancato il presidente dell’Auxilium Torino di basket.

In questi momenti chi ha buona e sana educazione sa che deve solo comprendere il dolore dei famigliari e compatirne il lutto.
Ma, anche in queste occasioni, è bene ricordare cose belle delle persone che non sono più con noi.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di conoscerlo bene, fuori e dentro al campo da gioco. E posso solo dire che è sempre stato una persona emotiva, passionale e come tutti coloro che vivono con questo stato d’animo, pronti alla gloria come all’errore, ma sempre in prima linea.
A parlare con i tifosi ai cancelli di ingresso così come a spiegare loro i motivi di decisioni “impreviste” ma mai dietro una vetrina e sempre mettendoci faccia e anima.
Folle il giusto per portare Torino a vincere l’unico trofeo nazionale nel basket contro tutto e tutti, in quel miracolo sportivo di quella finale di Coppa Italia del 2018.
Sognatore e disposto a spese proprie pur di portare in alto quell’amore per il basket che tutta la famiglia aveva.
Non tutti erano con lui, ma tanti gli volevano bene.
Il momento finale della storia Auxilium non farà mai parte di questo articolo.
Questo è solo un saluto per te Antonio, ricordando i momenti a cena e i momenti belli vissuti insieme a te e alla tua famiglia a cui va il mio cordoglio e di tutti i tifosi veri del basket a Torino.
In quegli anni, sono pochi ma sembra già passato un secolo, Torino ha gioito, ha vinto, ha sognato e ha sofferto vedendo il basket delle tue squadre.
Ma ha vissuto emozioni uniche. Grazie Presidente, grazie Antonio e, ovunque tu sia, segna da tre per noi…

Paolo Michieletto

Verona – Reale Mutua Basket Torino 56 61: un passo deciso verso la Finale

Il  Basket visto a distanza

Solo negli ultimi minuti Torino passa avanti e guadagna in maniera ormai insperata la finale per la promozione in serie A.

Con il termine “insperata” non si considera il fatto che Torino non potesse arrivare in finale ma che visto com’era andata la partita si poteva supporre che fosse persa.

Ma questa è la serie A2, e quindi Verona ad un certo punto si è completamente spenta per motivi che sono a noi oscuri ma non sono per noi importanti

Nella partita forse meno giocata bene di tutte Torino esce vincitrice con molta tranquillità

Non si può dire bene di nessuno ma neanche male, perché come dice Velasco, chi vince festeggia e chi perde spiega.

Quindi festeggiamo sperando in quello che già in agosto si diceva: Torino e la squadra più forte di questo campionato, deve solo dimostrarlo. Ora si trova all’ultimo passo per raggiungere nuovamente quella serie A che la città di Torino meriterebbe.

E’ stata una partita molto brutta con rari lampi interessanti di gioco, con protagonisti che hanno alternato momenti disequilibranti per la mente dei tifosi e incredibile lucidità nei minuti finali dove Verona è letteralmente scomparsa dal campo

Si è registrato purtroppo un infortunio alla schiena del nostro play Cappelletti che speriamo possa essere risolto prima della finale.

Per il resto abbiamo avuto lampi quasi da tutti così come abbiamo avuto anche momenti imbarazzanti.

Ma come diceva una persona famosa tanti anni fa vincere non è importante, anzi, è l’unica cosa che conta.

Pur non trovandomi completamente d’accordo con questa affermazione,  non me ne vogliano i nostalgici, in questo caso direi che era essenziale vincere per poter sperare in uno spettacolo adeguato alla città di Torino.

Nessuna difficoltà potrà essere maggiore di quella della volontà reale di salire in serie A.

I dubbi legati alla possibilità economica, alla volontà gestionaledella dirigenza e a tutto ciò  a cui si può far riferimento per raggiungere le piazze più nobili di un campionato maggiore, sono purtroppo elevati.

I commenti sulla partita non ci sono in quanto in una partita normale probabilmente Torino avrebbe dovuto perdere, ma si sa, l’erba del vicino non è più verde e se anche Verona è in A2 ci sarà un motivo.

Per adesso godiamoci il momento di pensare a una finale…che possa avere un lieto fine…

Paolo Michieletto

 

Reale Mutua Basket Torino – Scafati 89-95 d.t.s. …E non c’è niente da capire

Il basket visto a distanza

Purtroppo anche ieri sera è andato in scena uno spettacolo inquietante. La Torino del basket ha dovuto nuovamente abdicare al mondo negativo della follia della conduzione tecnica.

Sembra incredibile che quando Torino inanella un momento di gioco discreto e possa sembrare avvantaggiata nel riuscire a chiudere la partita, incredibilmente il quintetto vira verso la super mediocrità e permetta a qualunque avversario di rientrare.

Infatti nonostante Torino del basket sembrasse essere la squadra meglio attrezzata per la serie a o meglio per salire in serie a ormai è a rischio di giungere al quinto posto nel caso perdesse la prossima partita.

È una situazione alquanto imbarazzante ma sembra probabile che nei play off tutto si rimetta in gioco ed è la nostra speranza.

Parlando dei singoli giocatori sembra terribile l’ involuzione avuta da Ousman Diop che dopo l’infortunio non sembra essersi più ripreso. Un gioco leggero, una mancanza di aggressività positiva sotto entrambi i canestri  ed una carenza realizzativa discretamente brutta.

Cappelletti a tratti sembra un buon play e a tratti sembra un collega dei suoi avversari di serie A2, con scelte tattiche di difficile lettura, vedasi gli ultimi istanti del supplementare.

Clark è un ottimo giocatore ma appena si distingue dalla massa sembra incredibilmente essere sempre relegato in panchina salvo poi essere riesumato solo quando la situazione è compromessa.

Anche lui purtroppo si distingue in negativo nei finali di partita dove un canestro segnato invece di un ferro colpito avrebbe sancito la vittoria di Torino.

Questo è quello che abbiamo; degli altri ci tacciamo per evidente mancanza di qualunque tipo di commento tecnico. Sono giocatori che sembrano adatti al campionato di A2 e che ci vogliono restare. Quella classe e quelle qualità che io ho sempre pensato fossero maggiori nei giocatori selezionati a giocare con i colori della Reale Mutua Basket Torino forse… no, non sono così evidenti.

Torino ha perso tutte e tre le partite giocate per modo di dire in casa. Forse perdere il fattore campo per il proseguo dei play off potrebbe non essere un grande danno. Sicuramente con il pubblico presente alcune lacune emotive o volontà di non applicazione sarebbero scomparse. Ma questo è il livello a cui si sta giocando al vertice della categoria cadetta, non ci si può lamentare. Non perché si è perso si parla di brutto gioco, solo che quando si vince si guarda l’unica cosa che conta, o almeno così diceva qualcuno… .

Ma è un po’ come la danza: i teatri sono chiusi e ormai esiste solo più gente improvvisata nel parco che segue insegnanti disperatamente alla ricerca di un modo di sopravvivere in questo periodo. Ballare…ballano; simpatici sono simpatici, ma definirli uno spettacolo emozionante si fa fatica…

Paolo Michieletto