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Weekend di Ferragosto alla Pinacoteca Albertina

Nel weekend di Ferragosto la Pinacoteca Albertina aspetta i visitatori con la sua collezione, con la Sala dei Cartoni Gaudenziani, recentemente riallestita, e con la splendida mostra Incanti Russi. Opere pittoriche di tradizione dall’Accademia Glazunov di Mosca.

Giovedì 13/08: 10-18

Venerdì 14/08: 10-18

Sabato 15/08: 10-18

Domenica 16/08; 10-18

Lunedì 17/08: 10-18

ultimo ingresso alle 17.30

http://www.pinacotecalbertina.it

Ferragosto ai Musei Reali. Aperture straordinarie, tariffe speciali

E un ricco calendario di appuntamenti

 

Nella settimana più calda dell’anno, i Musei Reali sono pronti ad accogliere i visitatori con una fitta agenda di appuntamenti. Sabato 15 agosto vi aspettano dalle 9 alle 19 con ingresso straordinario a 5 Euro: un’occasione perfetta per incontrarsi nei raffinati e ampi spazi di Palazzo Reale, ammirare le ricche collezioni dell’Armeria e della Galleria Sabauda, fare un tuffo nel passato di Torino al Museo di Antichità e godersi un po’ di refrigerio nel Boschetto e nel Giardino Ducale. Per i giovani tra i 18 e i 25 anni è attiva la consueta tariffa speciale a 2 Euro. Lunedì 17 agosto Palazzo Reale con l’Armeria e la Cappella della Sindone sono aperti straordinariamente dalle 10 alle 19 con biglietto speciale da 10 Euro. Restano invariate gratuità e tessere convenzionate in vigore.

 

Speciale Ferragosto Reale

In occasione delle feriae Augusti, istituite nel 18 a.C., sabato 15 agosto alle ore 16.30 si terrà la visita speciale Ferragosto con Augusto. Percorrendo l’atrio della Galleria Sabauda, in cui sono state recentemente allestite alcune statue romane, adulti e bambini sono invitati a scoprire la figura dell’imperatore e a osservare due antiche sculture sbiancate dal tempo, per poi provare a colorarle su carta secondo le indicazioni dell’archeologo o della propria fantasia. L’attività per famiglie è compresa nel costo del biglietto, per informazioni e prenotazioni info.torino@coopculture.it.

Sabato 15 e domenica 16 agosto, alle ore 12 e 15, l’itinerario Bentornato a Palazzo! è visitabile con gli storici dell’arte e le guide di CoopCulture, alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale, con l’Armeria e la Galleria della Sindone, per scorgere anche il restauro “a vista” dell’altare della Cappella. Il percorso, della durata di un’ora, è fruibile in gruppi composti al massimo da 8 persone, al costo di 7 euro oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali.

Sabato 15 e domenica 16 agosto, alle ore 12, Ritratti di Corte è il nuovo percorso guidato dedicato alla conoscenza di chi ha abitato gli appartamenti privati del secondo piano di Palazzo Reale, i principi ereditari della dinastia sabauda.

Sabato 15 agosto alle ore 18, le visite guidate continuano nelle Cucine Reali con Letture in cucina, per comprendere la vita di corte attraverso i menù, dai pasti quotidiani ai ricevimenti.

Entrambi i percorsi sono visitabili in gruppi composti al massimo da 8 persone, al costo di 7 Euro per la singola visita.

 

Per una visita individuale, è possibile scaricare MRTl’App ufficiale dei Musei Reali comprendente l’audioguida completa con oltre 35 ascolti, oppure acquistare al Museum Shop la nuova guida a stampa I Musei Reali di Torino, realizzata in collaborazione con CoopCulture e pubblicata da Allemandi Editore in italiano, inglese e francese.

 

Cinema Reale

Venerdì 14 agosto alle ore 18 le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture, offrono al pubblico una visita speciale dedicata al mondo del cinema per svelare come gli ambienti di Palazzo Reale abbiano ispirato famose produzioni. È possibile prenotare la visita chiamando il numero 011.19560449 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13. Il costo della visita è di 7 euro, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali.

 

Dal virtuale al Reale

Se l’esperienza di visita virtuale è fruibile attraverso la piattaforma èreale (ereale.beniculturali.it), ogni mercoledì e venerdì alle ore 17 gli approfondimenti tematici tornano in museo con il programma Dal virtuale al Reale. Curatori e tecnici dei Musei Reali conducono i visitatori alla scoperta di opere e luoghi meno noti, rivelando inedite curiosità. Mercoledì 19 agosto la curatrice archeologa Gabriella Pantò presenterà L’immaginario e la memoria. I Longobardi e il culto degli antenati. Le collezioni di Palazzo Reale. La visita costa 7 euro, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali.

 

Attività ai Giardini Reali

Nel weekend continua l’esperienza Welcome green, osservazione guidata alla scoperta delle specie floreali e vegetali che impreziosiscono i Giardini Reali, in programma domenica 16 agosto alle ore 16, al costo di 7 euro. È possibile acquistare il biglietto online sul sito dei Musei Reali www.museireali.beniculturali.it, prenotarsi con un’e-mail all’indirizzo info.torino@coopculture.it o chiamando il numero 011 19560449 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13, oppure rivolgersi direttamente in biglietteria il giorno dell’evento o nei giorni precedenti.

 

Le attività del Caffè Reale

All’interno della suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale, è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una cornice unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Venerdì 14 agosto, i sapori della tradizione piemontese tornano protagonisti grazie alla lezione di cucina sotto il porticato. I partecipanti potranno imparare a preparare le pesche ripiene, uno dei piatti tipici della cultura gastronomica regionale. L’incontro si terrà dalle 17 alle 19 per un minimo di 12 persone. Il costo è di 20 euro per gli adulti. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net

 

Per i visitatori che si recheranno ai Musei Reali in bicicletta, ogni venerdì, sabato e domenica il Caffè Reale Torino propone l’iniziativa A Palazzo in Bicicletta e offre un dolce assaggio di pasticceria tipica regionale – un bacio di dama, un novarese, un torcetto o una pasta di meliga – a chi si presenti con un casco, una maglietta da corsa o un accessorio legato al mezzo a due ruote ecosostenibile per eccellenza.

 

Cinema a Palazzo e serate al Caffè Reale Torino

Prosegue anche ad agosto la nona edizione della rassegna d’autore Cinema a Palazzo, ospitata nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale e organizzata da Distretto Cinema. Il programma è pubblicato sul sito dei Musei Reali e di Distretto Cinema (distrettocinema.it). Conservando il biglietto intero degli spettacoli, si potrà accedere ai Musei Reali con ingresso ridotto e, presentando il biglietto intero dei Musei Reali, per assistere alle proiezioni sarà applicata la riduzione a 4 euro. I biglietti possono essere acquistati anche online sul sito www.mailticket.it. Informazioni: 324 8868183 e info@distrettocinema.com.

 

TOward2030. What are you doing?

Fino al 17 gennaio il pubblico potrà visitare l’esposizione dedicata al progetto TOward2030. What are you doing? Ideato da Lavazza e dalla Città di Torino per diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, il progetto ha previsto la realizzazione di 18 opere murali ispirate ai Sustainable Development Goals elaborati dall’ONU, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile più il Goal Zero, pensato da Lavazza per divulgare gli obiettivi stessi. La mostra, curata da Roberto Mastroianni e da Filippo Masino, presenta nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda fotografie e filmati degli artisti al lavoro mentre, nel Boschetto dei Giardini Reali, sono riproposti gli scatti delle 18 opere d’arte urbana presenti a Torino oltre ai lavori di alcuni artisti dei collettivi Il Cerchio e le Gocce, Monkeys Evolution e Truly Design, realizzati durante il live painting inaugurale con il coordinamento di MurArte Torino. Il documentario Street art for the sustainable development, dedicato alla realizzazione del progetto, ha vinto il Premio Massimo Troisi al Festival di Salina. Una selezione di immagini tratte dal documentario è visibile in mostra.

 

Le iniziative TOward2030. What are you doing e Cinema a Palazzo sono incluse nel programma “Torino a Cielo Aperto” (www.torinoestate.it/torinoacieloaperto).

 

(foto Andrea Guermani)

 

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MUSEI REALI TORINO
museireali.beniculturali.it

 

Orari

Dal martedì alla domenica: 9 – 19
Orario biglietteria: 9 – 18
Ultimo ingresso ore 18

 

La Biblioteca Reale è aperta da lunedì a venerdì in orario 9-13 e 14-18 (solo consultazione con prenotazione obbligatoria all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it).

 

Biglietti

Dal martedì alla domenica

Intero: Euro 15

Ridotto: Euro 13 per partecipanti a visite guidate e per soci FAI

Ridotto: Euro 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni)

Gratuito per i minori 18 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

 

Visite ed appuntamenti speciali

Gli appuntamenti sono inseriti nel fine settimana e secondo un calendario consultabile sul sito museireali.beniculturali.it e sulla pagina dedicata www.coopculture.it/heritage.cfm?id=284

 

Nel rispetto delle norme vigenti, negli spazi interni i gruppi saranno formati da un numero massimo di 8 partecipanti.

 

La biglietteria presso Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1, è aperta dalle 9 alle 18

 

Informazioni e prenotazioni al numero 011 19560449 o via e-mail all’indirizzo info.torino@coopculture.it

Web: Coopculture.it

I Madonnari nel cuore del borgo di Grazie

I Madonnari sono artisti che lavorano con materiali effimeri e, nel mondo della Street Art, il loro nome ricorda la peculiarità di dipingere soggetti sacri cristiani. 

In Italia il più importante e antico momento di incontro per artisti madonnari si tiene dal 1973 a Grazie di Curtatone, in provincia di Mantova, come parte integrante della festa che celebra l’Assunzione e che vede le strade di questo piccolo borgo affacciato sul fiume Mincio pervase dai festeggiamenti. La festa è nota come la “Fiera delle
Grazie”. Quest’anno le vigenti norme di sicurezza non permettono di poter programmare una manifestazione che richiama annualmente oltre 100mila visitatori, anche grazie al concorso dei madonnari, che con le loro opere effimere trasformano ogni anno il sagrato del santuario dedicato alla Beata Vergine Maria delle Grazie in una tavolozza dai mille colori. Al fine di non interrompere una tradizione consolidata l’amministrazione comunale di Curtatone con il rettorato e la Diocesi di Mantova, intendono comunque colmare il vuoto lasciato nei giorni a cavallo di Ferragosto dall’assenza di attività nel piccolo borgo di Grazie, considerato tra i più belli d’Italia. Nella giornata del 15 agosto verrà pubblicato il video (dal titolo “I madonnari nel cuore di Grazie”) della performance con la quale i maestri madonnari hanno celebrato il Santuario, ricordandone il motivo della costruzione: nel 1399 il capitano del popolo Francesco Gonzaga volle che l’antico santuario che sorgeva sulle rive del lago Superiore venisse rifatto nelle linee che tuttora si possono ammirare come ex-voto alla Madonna delle Grazie per la cessazione della peste che imperversava in quegli anni.

Il progetto artistico
Nei giorni più bui del lockdown gli storici dell’arte Paola Artoni e Paolo Bertelli, da anni studiosi del santuario della Beata Vergine delle Grazie, hanno ideato e curato un progetto condiviso con il rettore del santuario don Giovanni Lucchi e con la diocesi di Mantova, in primis il Vescovo monsignor Marco Busca e il direttore dei beni culturali monsignor Giancarlo Manzoli. Come la fondazione di questo luogo fu una preghiera per la fine della peste, allo stesso modo oggi l’arte invoca la fine della pandemia e diventa preghiera per i morti, i malati e i guariti. Il progetto, voluto e sostenuto dall’amministrazione comunale di Curtatone, vede la direzione artistica di Mariano Bottoli, Maestro madonnaro protagonista da oltre quarant’anni dell’Incontro di Grazie. A lui il compito di ideare un polittico, composto da 12 tele che riecheggiano la struttura dell’impalcato ligneo che si trova alle pareti della basilica, e di selezionare gli undici colleghi, tra i migliori artisti madonnari del panorama internazionale, che si sono occupati di altrettanti scomparti del polittico. Sono: Victor Boni, Vera Bugatti, Mariangela Cappa, Liliana Confortini, Fabio Maria Fedele, Gabriele Ferrari, Ketty Grossi, Simona Lanfredi Sofia, Tiberio Mazzocchi, Anna Salvaterra, Valentina Sforzini. Ne è nata un’opera che, per certi versi, evoca il modus operandi del “Giudizio Universale” realizzato a più mani dai madonnari nel 1991 per accogliere papa San Giovanni Paolo II a Grazie, durante la sua visita in terra mantovana. Il programma iconografico è un continuo rimando alla storia del santuario: al vertice si trova l’Assunta, poi vi sono la basilica, l’icona della Beata Vergine qui venerata e la posa  della prima pietra della chiesa; quindi i santi della peste San Rocco e San Sebastiano e i santi legati a Grazie: San Bernardino che qui predicò esattamente sei secoli fa, San Pio X che amò questo luogo al tempo del suo vescovato a Mantova e lo stesso papa San Giovanni Paolo II. A rappresentanza dei madonnari è stato scelto Toto de Angelis in arte Straccetto, indimenticabile e carismatico artista scomparso qualche anno fa.

Il video
A memoria di questa iniziativa è stato girato un video che documenta le fasi di questo progetto: dall’elaborazione delle singole tele alla loro distesa sul pavimento nella navata deserta del Santuario, dalla benedizione delle opere e degli autori da parte del rettore all’allestimento del grande polittico (alto 9 metri e largo 7.50 metri) nella Sagrestia del Santuario. Il video sarà on line nella giornata di Ferragosto.

L’esposizione nel mese di agosto
Per volere del rettorato e della diocesi, l’opera sarà assemblata all’interno del santuario nella Sagrestia Nuova. Per tutto il mese di agosto sarà infatti visibile ai fedeli e al pubblico, con il pregio di continuare la tradizione madonnara anche in un anno in cui sarà impossibile proporre un concorso così come lo conosciamo, e di approfondire temi sacri che – alla luce della pandemia che ha colpito il mondo intero – rimangono attuali più che mai.

Il volume
A memoria del progetto è pubblicato un volume edito nella collana “Esercizi d’Arte” di Universitas Studiorum che raccoglie un reportage fotografico firmato da Marina Tomasi, con testi istituzionali, dei curatori, del vescovo monsignor Marco Busca, dell’architetto don Stefano Savoia e di Peter Assmann, già direttore del Complesso museale Palazzo Ducale di Mantova e per alcuni anni presidente di giuria del concorso di Grazie.

La destinazione delle opere
Grazie alla stretta collaborazione con la Pro Loco di Curtatone e il Centro Italiano Madonnari, tutto il materiale video e foto raccolto in occasione di questa iniziativa, andrà ad arricchire il patrimonio del Museo comunale dei Madonnari diretto da Paola Artoni. Il Museo, che per sua stessa natura è sempre in divenire, ospita le testimonianze delle radici e della storia di questa particolare arte di strada. Qui sono infatti conservati alcuni pannelli dipinti a gessetto, tavolette realizzate con terra battuta (memoria di quando non era ancora impiegato l’asfalto) nonché le testimonianze documentarie (foto, locandine, pubblicazioni specifiche, video e bozzetti) raccolte e schedate. La fruizione del materiale video e fotografico raccolto nel 2020 sarà quindi garantita, oltre che virtualmente, anche dal vivo nel museo stesso. Ciò garantirà pertanto l’approccio diretto rivolto a un ampio pubblico di diversa formazione culturale e scientifica, dai semplici visitatori agli esperti d’arte, di tradizioni popolari e folkloriche, nonché al sempre maggior numero di appassionati di street art.

Ritornanti. Presenza della figurazione nella scultura italiana

Al Castello “Gamba” di Châtillon, si racconta la persistenza del gesto figurativo nell’ingorgo “sperimentale” del Novecento . Fino al 27 settembre a Châtillon (Aosta)

Magnifica. Di straordinaria armonia e lirica sensualità la “Ragazza sulla sedia” realizzata nel 1983 da Giacomo Manzù (Bergamo, 1908 – Roma, 1991) – fra gli artisti più grandi del secolo scorso e che soprattutto ha fatto del suo mestiere un mezzo grandioso di denuncia storica e civile delle brutture del mondo – da sola potrebbe bastare a raccontare l’essenziale universalità di quella coraggiosa e resiliente “figurazione”, capace di esprimere le tensioni e i capricci sperimentali di molte cosiddette avanguardie artistiche del Novecento, senza mai accantonare la preziosa lezione dei grandi Maestri del passato.

E da sola, la “Ragazza” di Manzù ben sintetizza anche il leitmotiv della mostra “Ritornanti”, ospitata lungo il Parco e nel percorso della Collezione Permanente del Castello “Gamba” di Châtillon – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della Vallée, fino al 27 settembre. Oltre 30 (anche di grandi dimensioni e articolate in un percorso che va dalle sperimentazioni del secondo dopoguerra alle produzioni più recenti) le opere esposte, in una mostra curata da Domenico Maria Papa, con quel titolo che lontanamente echeggia il francese “revenant”, redivivo o fantasma, e il cui intento è quello di documentare “il ritorno periodico alla figurazione – sottilinea Papa – lungo tutto il Novecento”, sia pure attraverso “linee carsiche non sempre evidenti” ma tenacemente parlanti. “La scultura infatti ci parla ancora”, ribadisce Papa. “Anche in tempi come i nostri affollati di simulacri, di perfetti sostituti immateriali, illusoriamente più veri del vero, ma non per questo più belli”. Ed è lingua ancora viva, in mimesi palese con la realtà, complice di uno stilizzato e sintetico “primitivismo” formale tradotto in volumi di rigorosa intensità plastica, nelle sculture, allestite al “Gamba”, di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947) così come nelle “immagini ideali” (definizione di Carlo Carrà) perfettamente esaltate nella rinascimentale bellezza di quello stupendo “Narciso” bronzeo, realizzato dal siciliano Francesco Messina (Linguaglossa, 1900– Milano, 1995) nel ’56. Manzù, Martini, Messina: tre voci esemplari e storiche dell’arte del secolo scorso, cui fece costante riferimento, pur se allievo all’Accademia bolognese di Belle Arti di Giorgio Morandi, anche Luciano Minguzzi (Bologna, 1911 – Milano, 2004), accostato in mostra alle “pagine” più sperimentali del napoletano, ma milanese d’adozione, Giuseppe Maraniello, elemento di spicco negli anni ’80 e sotto l’egida di Renato Barilli, della corrente dei “nuovi nuovi” e dell’ottantanovenne toscano da Barberino del Mugello Giuliano Vangi autore di opere di intenso e minuzioso realismo “capace di dialogare con la scultura di tutti i tempi: da quella assiro-babilonese, all’egizia, fino alla scultura del primo Rinascimento”. Donatello, il suo artista di riferimento. Originali e di suggestivo valore simbolico anche le proposte di “frammentata umanità” del romano Paolo Delle Monache (classe ’69), cui si accompagnano sei sculture di Aron Demetz (Vipiteno, 1972), uno dei più rappresentativi artisti di una giovane generazione che in Val Gardena reintepreta oggi la tradizione della scultura in legno accoppiandola, nel caso di Demetz, al metallo, anteponendo l’intervento umano sulla forma all’azione del tempo con i suoi processi naturali di trasformazione della materia. A completare l’iter espositivo sono infine gli scatti in bianco e nero della fotografa torinese Carola Allemandi (relizzati espressamente per l’occasione) e 12 grafiche di Mimmo Paladino (fra i principali esponenti della Transavanguardia italiana, teorizzata negli anni Ottanta da Achille Bonito Oliva), appartenenti al ciclo creato nel 2005 dal talentuoso artista di Paduli e dedicato alla fantasiosa interpretazione della favola senza tempo di Pinocchio: “metafora di una materia che attraverso lo scalpello diviene persona viva, allegoria dell’arte stessa della scultura”.

Gianni Milani

 

“Ritornanti”
Castello “Gamba”, Località Crêt-de-Breil, Châtillon (Aosta); tel. 0166/563252 o www.castellogamba@regione.vda.it
Fino al 27 settembre
Orari: dal lun. alla dom. 9/19

Nelle foto

– Giacomo Manzù: “Ragazza sulla sedia”, 1983, Courtesy Studio Copernico, photo credits Carola Allemandi per Teca edizioni
– Opere di Arturo Martini in “Sala dei Maestri”, photo credits Carola Allemandi per Teca edizioni
– Francesco Messina: “Narciso” particolare, 1956, photo credits Carola Allemandi per Teca edizioni
– Aron Demetz: “Tragedia dell’univocità”, 2011, Courtesy Galleria “Doris Ghetta”, photo credits Carola Allemandi per Teca edizioni

Notte di San Lorenzo sotto le stelle ai Musei Reali

Notte di San Lorenzo ai Musei Reali. Storie di stelle e di vittorie.

Apertura con biglietto a 2 Euro e illuminazione scenografica del Giardino Ducale

Nel fine settimana cinema, corsi di cucina e visite speciali

 

 

Torino, 6 agosto 2020. Dal 7 al 10 agosto i Musei Reali offrono a torinesi e turisti un ricco calendario di appuntamenti, per riscoprire gli affascinanti spazi del sistema museale e dei Giardini.

 

Notte di San Lorenzo

Cosa rappresenta la commemorazione di San Lorenzo per la storia di Torino e del Piemonte? Tutti possono scoprirlo lunedì 10 agosto, dalle 19.30 alle 24, partecipando all’evento Notte di San Lorenzo ai Musei Reali. Storie di stelle e di vittorie, con ingresso speciale a 2 Euro. Il percorso ha inizio nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale per approfondire la conoscenza del dipinto raffigurante La Battaglia di San Quintino, combattuta in Francia il 10 agosto 1557. La gloriosa vittoria, ottenuta dal duca Emanuele Filiberto al comando dell’esercito spagnolo, aveva permesso ai Savoia di riconquistare i possedimenti perduti e di spostare gli interessi della dinastia in Piemonte, trasferendo nel 1563 la capitale del ducato da Chambéry a Torino. La visita prosegue alla scoperta del più antico dei Giardini Reali, il Giardino Ducale: qui, tra il 1630 e il 1637, il duca Vittorio Amedeo I aveva fatto spostare dal Regio Parco una cappella intitolata a San Lorenzo, rielaborata in un tempietto circolare di memoria bramantesca. Il piccolo edificio, posto quasi al centro del giardino, doveva commemorare il voto di Emanuele Filiberto per la vittoria conseguita in battaglia. La promessa di far erigere un luogo di culto dedicato al santo si è concretizzata con l’edificazione della Real Chiesa di San Lorenzo, commissionata a Guarino Guarini nel 1668. L’apertura a tariffa speciale è anche l’occasione per accomodarsi incantati nel Giardino Ducale, impreziosito da una suggestiva illuminazione notturna dalle 22 alle 24, in attesa delle stelle cadenti. Il Caffè Reale Torino resta aperto per l’occasione. La biglietteria chiude alle ore 23.

 

Dal virtuale al Reale

Se l’esperienza di visita virtuale è fruibile attraverso la piattaforma èreale (ereale.beniculturali.it), ogni mercoledì e venerdì alle ore 17 gli approfondimenti tematici tornano in museo con il programma Dal virtuale al Reale. Curatori e tecnici dei Musei Reali conducono i visitatori alla scoperta di opere e luoghi meno noti, rivelando inedite curiosità. Venerdì 7 agosto è previsto l’intervento In guerra per gioco. La targhetta da giostra dell’Armeria Reale, a cura della restauratrice Alessandra Curti. La visita costa 7 euro, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali.

 

Cinema Reale

Venerdì 7 agosto alle ore 18, le guide e gli storici d’arte di CoopCulture offrono al pubblico una visita speciale dedicata al mondo del cinema per svelare come gli ambienti di Palazzo Reale abbiano ispirato famose produzioni. È possibile prenotare la visita chiamando il numero 011.19560449 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13. Il costo della visita è di 7 euro, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali.

 

Visite speciali

Sabato 8 e domenica 9 agosto alle ore 15, l’itinerario Bentornato a Palazzo! è visitabile con gli storici dell’arte e le guide di CoopCulture, alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale, con l’Armeria e la Galleria della Sindone, per scorgere anche il restauro “a vista” dell’altare della Cappella. Il percorso, della durata di un’ora, è fruibile in gruppi composti al massimo da 8 persone al costo di 7 euro, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali.

Per una visita individuale, è possibile scaricare MRT, l’App ufficiale dei Musei Reali comprendente l’audioguida completa con oltre 35 ascolti, oppure acquistare al Museum Shop la nuova guida a stampa I Musei Reali di Torino, realizzata in collaborazione con CoopCulture e pubblicata da Allemandi Editore in italiano, inglese e francese.

 

Attività ai Giardini Reali

Nel weekend continua l’esperienza Welcome green, osservazione guidata alla scoperta delle specie floreali e vegetali che impreziosiscono i Giardini Reali, in programma domenica 9 agosto alle ore 16, al costo di 7 euro. È possibile acquistare il biglietto online sul sito dei Musei Reali www.museireali.beniculturali.it, prenotarsi con un’e-mail all’indirizzo info.torino@coopculture.it o chiamando il numero 011 19560449 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13, oppure rivolgersi direttamente in biglietteria il giorno dell’evento o nei giorni precedenti.

 

Le attività del Caffè Reale

All’interno della suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una cornice unica ed elegante, arricchita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Venerdì 7 agosto, i sapori della tradizione piemontese tornano protagonisti grazie alla lezione di cucina sotto il porticato: i partecipanti potranno imparare a preparare il tonno conigliato, uno dei piatti tipici della cultura gastronomica regionale. L’incontro si terrà dalle 17 alle 19 per un minimo di 12 persone. Il costo è di 20 euro per gli adulti.

Per la Notte di San Lorenzo, lunedì 10 agosto il Caffè Reale Torino propone il menù Degustando, al costo di 12 euro, oltre a cocktails, gelateria e caffetteria al tavolo con affaccio sul Giardino Ducale. Prenotazione obbligatoria al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Per i visitatori che si recheranno ai Musei Reali in bicicletta, ogni venerdì, sabato e domenica il Caffè Reale Torino propone l’iniziativa A Palazzo in Bicicletta e offre un dolce assaggio di pasticceria tipica regionale – un bacio di dama, un novarese, un torcetto o una pasta di meliga – a chi si presenti con un casco, una maglietta da corsa o un accessorio legato al mezzo a due ruote ecosostenibile per eccellenza.

 

Cinema a Palazzo

Prosegue anche ad agosto la nona edizione della rassegna d’autore Cinema a Palazzo, ospitata nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale e organizzata da Distretto Cinema. Il programma è pubblicato sul sito dei Musei Reali e di Distretto Cinema (distrettocinema.it). Conservando il biglietto intero degli spettacoli, si potrà accedere ai Musei Reali con ingresso ridotto e, presentando il biglietto intero dei Musei Reali, per assistere alle proiezioni sarà applicata la riduzione a 4 euro. I biglietti possono essere acquistati anche online sul sito www.mailticket.it. Informazioni: 324 8868183info@distrettocinema.com.

 

TOward2030. What are you doing?

Fino al 17 gennaio il pubblico potrà visitare l’esposizione dedicata al progetto TOward2030. What are you doing? Ideato da Lavazza e dalla Città di Torino per diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, il progetto ha previsto la realizzazione di 18 opere murali ispirate ai Sustainable Development Goals elaborati dall’ONU, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile più il Goal Zero, pensato da Lavazza per divulgare gli obiettivi stessi. La mostra, curata da Roberto Mastroianni e da Filippo Masino, presenta nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda fotografie e filmati degli artisti al lavoro mentre, nel Boschetto dei Giardini Reali, sono riproposti gli scatti delle 18 opere d’arte urbana presenti a Torino, oltre ai lavori di alcuni artisti dei collettivi Il Cerchio e le Gocce, Monkeys Evolution e Truly Design, realizzati durante il live painting inaugurale con il coordinamento di MurArte Torino. Il documentario Street art for the sustainable development, dedicato alla realizzazione del progetto, ha vinto il Premio Massimo Troisi al Festival di Salina. Una selezione di immagini tratte dal documentario è visibile in mostra.

 

Le iniziative TOward2030. What are you doing e Cinema a Palazzo sono incluse nel programma “Torino a Cielo Aperto” (www.torinoestate.it/torinoacieloaperto).

 

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MUSEI REALI TORINO
museireali.beniculturali.it

 

Orari

Dal martedì alla domenica: 9 – 19
Orario biglietteria: 9 – 18
Ultimo ingresso ore 18

 

La Biblioteca Reale è aperta da lunedì a venerdì in orario 9-13 e 14-18 (solo consultazione con prenotazione obbligatoria all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it).

 

Biglietti

Dal martedì alla domenica

Intero: Euro 15

Ridotto: Euro 13 per partecipanti a visite guidate e per soci FAI

Ridotto: Euro 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni)

Gratuito per i minori 18 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

 

Visite ed appuntamenti speciali

Gli appuntamenti sono inseriti nel fine settimana e secondo un calendario consultabile sul sito museireali.beniculturali.it e sulla pagina dedicata www.coopculture.it/heritage.cfm?id=284

 

Nel rispetto delle norme vigenti, negli spazi interni i gruppi saranno formati da un numero massimo di 8 partecipanti.

 

La biglietteria presso Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1, è aperta dalle 9 alle 18

 

Informazioni e prenotazioni al numero 011 19560449 o via e-mail all’indirizzo info.torino@coopculture.it

Web: Coopculture.it

 

I “sussurri” della natura si perdono nelle opere di Serena Zanardo

Sino al 25 ottobre presso la Galleria “Arte per Voi” di Avigliana

Si è scritto che la mostra Sussurri nel bosco, a cura di Luigi Castagna e Giuliana Curino, con cui Serena Zanardo presenta le sue opere fino al 25 ottobre (ogni sabato e domenica, dalle 16 alle 20) presso lo spazio di “Arte per Voi” ad Avigliana, è “da visitare in punta di piedi”: e credo sia vero.

Un insieme di sensazioni e suggerimenti, una ricerca per ascoltare quanto le piccole entità di un fiore o di un albero possono dirci, una poetica delicata e sottile, fatta a volte di una natura anche senza peso, che non può farci restare insensibili. Un racconto, un cumulo di pensieri, reso sottovoce, ma allo stesso tempo forte, vivace, pieno di significati. Una rappresentazione del mondo naturale che corre parallelo a storie e leggende, ad un mondo in cui ancora circolano sogni, figure impercettibili, panorami avvolti dalla nebbia, spruzzi di neve, colori accesi e altri che a fatica tentano di esplodere dal terreno, crescite solitarie e macchie folte. Visioni immediate o forse ricordi che riemergono a poco a poco, lenti. A guardare il tratto perfetto delle sue Sinfonie che cavalcano il tempo delle stagioni, di certi fiordalisi – non immagini destinate semplicemente al foglio ma autentiche tracce di vita – o il tangibile lavoro di un’ape sul fiore su cui s’è posata (All’opera) o la massa di un cardo (Fiore della vita), sontuoso e sfaccettato, pronto a essere colto con ogni attenzione, o i tralci di una vite, appare tutta la poesia e la tecnica della Zanardo (acquerello, tempera e matite colorate su carta), la sua voglia di partecipare a quel mondo che descrive, di porgerlo a chi guarda in ogni variopinta bellezza, concretizzando quegli angoli appartati, quelle tracce, gli intrichi di frutti e fiori con una invidiabile delicatezza. Che forse non può essere allontanata da un’ombra di malinconia.

rb.

 

“Fiore della vita”, 2018, cm. 18 x 27, acquerello e matite colorate su carta

“All’opera”, 2016, cm. 29 x 18,5, acquerello e matite colorate su carta

“Nel blu dipinto di blu”, 2020, cm. 26 x 16, acquerello, tempera e matite colorate su carta

Ville e castelli aperti di sera

Un ricco calendario di eventi e visite speciali per vivere  all’aperto e in tutta sicurezza i Beni del FAI fino a tarda sera

SERE FAI D’ESTATE NEI BENI DEL PIEMONTE

Tra le proposte più belle in PIEMONTE, gli aperitivi nel parco al Castello di Masino, Caravino (TO) e i picnic all’imbrunire al Castello della Manta (CN) a partire da venerdì 17 luglio 2020

PRENOTAZIONE ONLINE OBBLIGATORIA SU WWW.SEREFAI.IT

È arrivata l’estate e mai come quest’anno, dopo i mesi trascorsi in casa, abbiamo voglia di uscire e di trascorrere qualche ora o un’intera giornata, all’aperto, in tutta sicurezza, al fresco e a contatto con la natura, in un luogo speciale ma vicino casa. Molti italiani quest’estate sceglieranno di fare “vacanze in Italia”, e i Beni del FAI sono una meta ideale: luoghi da scoprire a portata di mano, perfetti per una vacanza a breve raggio, ma di grande soddisfazione, alla scoperta delle meraviglie del patrimonio di storia, arte e natura dei nostri territori. Complici le molte ore di luce e le gradevoli temperature delle sere d’estate, è anche tanta la voglia di proseguire le attività della giornata dopo il tramonto e vivere l’incanto del crepuscolo nei luoghi più belli, e così il FAI lancia le Sere FAI d’Estate. Nei mesi di luglio e agosto 2020 si allunga fino a tarda sera l’orario di apertura dei suoi Beni, per diluire l’afflusso di pubblico garantendo totale sicurezza, ma soprattutto per offrire un’inedita esperienza di visita, arricchita da una eterogenea proposta di eventi appositamente pensati per le sere d’estate, tutti con prenotazione obbligatoria sul sito www.serefai.it.

Il ricco calendario delle Sere FAI d’Estate coinvolge 23 Beni della Fondazione che resteranno aperti per oltre 130 serate in 14 regioni, dalla Lombardia alla Sicilia, dal Piemonte alla Sardegna, dalle Marche alla Puglia. In programma eventi ricreativi, ludici e sportivi, o solo di piacevole svago serale, ma anche e soprattutto attività culturali, come visite o passeggiate guidate, incontri e concerti, laboratori e lezioni a tema, con particolare attenzione alla “cultura della natura”, ovvero alla promozione della conoscenza del patrimonio verde, di paesaggio e ambiente, del nostro Paese, al fine di una sua più efficace e diffusa tutela e valorizzazione.

 

Le Sere FAI d’Estate si svolgono al Castello di Masino venerdì 7 e 14 agosto, fino a mezzanotte, con gli appuntamenti straordinari di Astronomi per una notte, speciali visite guidate per scoprire la nascita dell’astronomia moderna sulle orme dell’abate Tommaso Valperga di Caluso, uno dei protagonisti della storia del castello tra Settecento e Ottocento e membro della famiglia che lo ha abitato fino al 1987, letterato, matematico, esperto di lingue orientali, raffinato collezionista, primo direttore dell’Osservatorio Astronomico di Torino, insieme ad Antonio Vassalli Eandi, e tra gli scopritori di Urano. Il percorso si snoderà tra preziose pubblicazioni – come i rari volumi di Galileo, raccolti nella Biblioteca di Masino e proibiti fino al 1966 – e strumenti di osservazione che hanno dato inizio allo sviluppo delle moderne tecniche di osservazione dello spazio. La visita toccherà anche le nove meridiane e orologi astronomici dipinti alla metà del Seicento sulle facciate delle Terrazze degli Oleandri e dei Limoni, restaurate dal FAI. Qui si potranno osservare le stelle e, con un po’ di fortuna, lo sciame delle Perseidi.
In esclusiva, sabato 7 agosto, grazie alla collaborazione con l’Osservatorio Astronomico di Alpette e con il professor Walter Ferreri, sarà possibile scrutare il cielo notturno con uno speciale telescopio che permetterà l’osservazione ravvicinata delle stelle e di Saturno, particolarmente visibile quest’anno, in totale sicurezza. Si consiglia di indossare abiti comodi e di portare con sé una coperta e un repellente per zanzare.

Venerdì 17, 24 e 31 luglio anche il Castello della Manta, in provincia di Cuneo si svelerà straordinariamente nella luce del tramonto: picnic in giardino all’imbrunire e speciali visite serali tra le sale della fortezza offriranno agli ospiti la possibilità di godere dell’incanto del giorno che volge al termine e di cogliere il fascino notturno del castello, con i suoi preziosi affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi. Il cestino picnic è da prenotare al numero 017587822.

Le serate proseguiranno ad agosto: venerdì 7 e sabato 8, venerdì 14 e a Ferragosto le aperture avranno come protagoniste le stelle con Astronomi per una notte e gli ospiti potranno imparare a orientarsi nel cielo e a riconoscere le stelle principali grazie a videoproiezioni e al programma Stellarium, un planetario virtuale, a cura della Società Ar.Te.C. Le Sere FAI d’Estate al Castello della Manta si concluderanno, poi, venerdì 21 e 28 agosto.

Per partecipare alle SERE FAI D’ESTATE è obbligatoria la prenotazione online.

Per informazioni su eventi, giorni e orari di apertura dei Beni, costi e prenotazioni:
www.serefai.it

N.B. Il calendario degli appuntamenti è in costante aggiornamento e può subire variazioni.

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MODALITÀ DI VISITA IN SICUREZZA
Per consentire al pubblico di visitare i Beni nella massima sicurezza, il FAI si è preoccupato di garantire il pieno rispetto dei principi definiti dal Governo a partire dal mantenimento della distanza interpersonale o fisica. In tutti i Beni la visita sarà contingentata per numero di visitatori e, ove possibile, organizzata a “senso unico” per evitare eventuali incroci. Le stanze più piccole e quelle che non permettono un percorso circolare saranno visibili solo affacciandosi; le porte saranno tenute aperte onde ridurre le superfici di contatto. Sarà d’obbligo indossare la mascherina per tutta la durata della visita. Saranno inoltre a disposizione dispenser con gel igienizzante sia in biglietteria che nei punti critici lungo il percorso.

Il giorno precedente l’appuntamento, i partecipanti riceveranno una mail con le indicazioni sulle modalità di accesso e un link da cui scaricare materiali di supporto alla visita nel Bene, a cura dell’Ufficio Affari Culturali FAI. Gli stessi materiali, che non saranno più distribuiti in formato cartaceo, saranno accessibili in loco su supporti digitali grazie a un QR Code scaricabile direttamente in biglietteria.

L’accesso alla biglietteria, al bookshop e ai locali di servizio sarà permesso a un visitatore o a un nucleo famigliare alla volta; nei negozi FAI i clienti dovranno indossare la mascherina, e saranno a disposizione guanti monouso, qualora fossero preferiti all’igienizzazione delle mani. Si invita inoltre a effettuare gli acquisti con carte di credito e bancomat, per ridurre lo scambio di carta tra personale e visitatori. L’accesso è vietato a chi abbia una temperatura corporea superiore a 37.5°.

Le Sere FAI d’estate si svolgono con il Patrocinio di Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Provincia di Cuneo, Comune di Caravino, Comune di Ivrea e Comune di Manta.
Il calendario delle Sere FAI d’estate 2020 è reso possibile grazie al fondamentale sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI; al prezioso contributo di FinecoBank, realtà leader nel trading online e nel Private Banking main sponsor del progetto.
Grazie anche a Pirelli che conferma per l’ottavo anno consecutivo la sua storica vicinanza al FAI, Porsche Italia dal 2017 prestigioso sostenitore, Golia Herbs che rinnova nel 2020 il suo sostegno agli eventi verdi e Nespresso nuovo importante sponsor della Fondazione.
Grazie a Rai, Main Media Partner dell’iniziativa, che come sempre racconterà al pubblico il ricco e variegato palinsesto di Sere FAI d’Estate grazie anche alla capillare collaborazione della Testata Giornalistica Regionale.

Per informazioni sul calendario delle SERE FAI D’ESTATE e per prenotazioni: www.serefai.it

Per ulteriori informazioni sul FAI: www.fondoambiente.it

Musei reali aperti per ferie

I prossimi appuntamenti dei Musei Reali.

Torna il Caffè con il restauratore e proseguono le attività all’aria aperta

 

Torino, giovedì 30 luglio 2020. Anche nel mese di agosto continua la ricca proposta di attività dei Musei Reali. Nel fine settimana sono molte le iniziative per riscoprire la meraviglia dei grandi ambienti aulici e dei Giardini.

 

Caffè con il restauratore

Torna l’appuntamento “Caffè con il restauratore”, dedicato alla conoscenza dell’intenso lavoro degli specialisti che, con i curatori delle collezioni, tutelano ogni giorno il grande patrimonio artistico dei Musei Reali. Giovedì 6 agosto alle ore 10, Elisabetta Andrina illustrerà gli aspetti tecnici ed esecutivi dei preziosi manufatti tessili con l’intervento Pareti tessute: gli arazzi di Palazzo Reale. I partecipanti saranno accolti nella Corte d’Onore da una guida CoopCulture che, al termine dell’incontro, condurrà i visitatori al Caffè Reale Torino per condividere un piacevole momento di pausa. La visita costa 7 euro.

 

Dal virtuale al Reale

Se l’esperienza di visita virtuale è fruibile attraverso la piattaforma èreale (ereale.beniculturali.it), ogni mercoledì e venerdì alle ore 17 gli approfondimenti tematici tornano in museo con il programma Dal virtuale al Reale. Curatori e tecnici dei Musei Reali conducono i visitatori alla scoperta di opere e luoghi meno noti, rivelando inedite curiosità. Venerdì 31 luglio la curatrice e storica dell’arte Lorenza Santa presenta I soffitti dipinti dell’appartamento dei Principi Forestieri, mentre mercoledì 5 agosto il curatore e storico dell’arte Franco Gualano conduce i visitatori alla scoperta delle Porcellane per la tavola del re. Le collezioni di Palazzo Reale. La visita costa 7 euro.

 

Visite speciali

Sabato 1 e domenica 2 agosto, alle ore 15, l’itinerario Bentornato a Palazzo! è visitabile con gli storici dell’arte e le guide di CoopCulture, alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale, con l’Armeria e la Galleria della Sindone, per scorgere anche il restauro “a vista” dell’altare della Cappella. Il percorso, della durata di un’ora, è fruibile in gruppi composti da massimo 8 persone al costo di 7 euro, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali. Per una visita individuale, è possibile scaricare MRT, l’App ufficiale dei Musei Reali comprendente l’audioguida completa con oltre 35 ascolti, oppure acquistare al Museum Shop la nuova guida I Musei Reali di Torino, realizzata in collaborazione con CoopCulture e pubblicata da Allemandi Editore in italiano, inglese e francese.

 

Attività ai Giardini Reali

Sabato 1 agosto, dalle 15.30 alle 18.30, i giovani artisti della Pinacoteca Albertina attendono gli appassionati di pittura per il workshop Acquarello Garden, progettato da CoopCulture per imparare a ritrarre i Giardini con la tecnica dell’acquarello. Le lezioni sono aperte per un massimo di 12 partecipanti, al costo di 30 euro per i possessori dell’Abbonamento Musei e 35 euro per i non abbonati (prenotazione obbligatoria via e-mail all’indirizzo info.torino@coopculture.it).

 

Nel weekend continua l’esperienza Welcome green, osservazione guidata alla scoperta delle specie floreali e vegetali che impreziosiscono i Giardini Reali, in programma domenica 2 agosto alle ore 16, al costo di 7 euro. È possibile acquistare il biglietto online sul sito dei Musei Reali www.museireali.beniculturali.it, prenotarsi con un’e-mail all’indirizzo info.torino@coopculture.it o chiamando il numero 011 19560449 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13, oppure rivolgersi direttamente in biglietteria il giorno dell’evento o nei giorni precedenti.

 

Le attività del Caffè Reale Torino

All’interno della suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale, è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una cornice unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Venerdì 31 luglio, i sapori della tradizione piemontese tornano protagonisti grazie alla lezione di cucina sotto il porticato. I partecipanti potranno imparare a preparare l’insalata russa, uno dei piatti tipici della cultura gastronomica regionale. L’incontro si terrà dalle 17 alle 19 per un minimo di 12 persone. Il costo è di 20 euro per gli adulti. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net

 

Per i visitatori che si recheranno ai Musei Reali in bicicletta, ogni venerdì, sabato e domenica il Caffè Reale Torino propone l’iniziativa A Palazzo in Bicicletta e offre un dolce assaggio di pasticceria tipica regionale – un bacio di dama, un novarese, un torcetto o una pasta di meliga – a chi si presenti con un casco, una maglietta da corsa o un accessorio legato al mezzo a due ruote ecosostenibile per eccellenza.

 

Cinema a Palazzo e serate al Caffè Reale Torino

Prosegue anche ad agosto la nona edizione della rassegna d’autore Cinema a Palazzo, ospitata nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale e organizzata da Distretto Cinema. Il programma è pubblicato sul sito dei Musei Reali e di Distretto Cinema (distrettocinema.it). Conservando il biglietto intero degli spettacoli, si potrà accedere ai Musei Reali con ingresso ridotto e, presentando il biglietto intero dei Musei Reali, per assistere alle proiezioni sarà applicata la riduzione a 4 euro. I biglietti possono essere acquistati anche online sul sito www.mailticket.it. Informazioni: 324 8868183info@distrettocinema.com.

In occasione della rassegna, giovedì e venerdì è possibile cenare sotto il portico della Corte d’Onore di Palazzo Reale con un’offerta speciale: cinema e grigliata al costo di 20 o 25 euro, a seconda della tipologia di piatto. Per informazioni e prenotazioni: Caffè Reale Torino, 335 8140537 e segreteria@ilcatering.net.

 

TOward2030. What are you doing?

Fino al 17 gennaio il pubblico potrà visitare l’esposizione dedicata al progetto TOward2030. What are you doing? Ideato da Lavazza e dalla Città di Torino per diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, il progetto ha previsto la realizzazione di 18 opere murali ispirate ai Sustainable Development Goals elaborati dall’ONU, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile più il Goal Zero, pensato da Lavazza per divulgare gli obiettivi stessi. La mostra, curata da Roberto Mastroianni e da Filippo Masino, presenta nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda fotografie e filmati degli artisti al lavoro, mentre nel Boschetto dei Giardini Reali sono riproposti gli scatti delle 18 opere d’arte urbana presenti a Torino, oltre ai lavori di alcuni artisti dei collettivi Il Cerchio e le Gocce, Monkeys Evolution e Truly Design, realizzati durante il live painting inaugurale con il coordinamento di MurArte Torino. Il documentario Street art for the sustainable development, dedicato alla realizzazione del progetto, ha vinto il premio Massimo Troisi al Festival di Salina. Una selezione di immagini tratte dal documentario è visibile in mostra.

 

Le iniziative TOward2030. What are you doing e Cinema a Palazzo sono incluse nel programma “Torino a Cielo Aperto” (www.torinoestate.it/torinoacieloaperto).

 

Metamorfosi

Nel Museo Civico Di Moncalvo sarà aperta al pubblico la mostra di Carlo Mazzetti, organizzata da Aleramo Onlus

Dal 8 agosto al 4 ottobre. L’inaugurazione con presentazione di Giuliana Romano Bussola e Maria Rita Mottola avverrà venerdì 7 agosto ore 17,30  sotto i portici del castello.

Attraverso il seducente gioco delle Metamorfosi Mazzetti giunge ad un particolare spaesamento surrealista  addentrandosi nel mondo onirico, del bizzarro della memoria dell’infanzia col gusto intellettualistico di meccanismi concettuali.

GRB

Van Gogh: a 130 anni dalla morte il mistero più grande resta la pittura

Auvers sur Oise, 29 luglio 1890, Vincent van Gogh terminava a soli 37 anni un’esistenza vissuta e bruciata con un’intensità sconvolgente. Il 30 luglio veniva sepolto nel minuscolo cimitero del paese, sperduto tra i campi che aveva amato e tante volte dipinto. Sulla bara che il prete non aveva consentito entrasse in chiesa, trattamento riservato a chi faceva violenza contro se stesso, era deposto, significativamente, un mazzo di girasoli.

Al di là delle teorie degli ultimi anni sulla morte del pittore che ipotizzano non il suicidio, ma l’omicidio accidentale da parte di un ragazzo della borghesia parigina, a 130 anni dalla sua scomparsa il vero grande mistero dell’artista olandese restano i suoi dipinti.  Nessun pittore come Vincent van Gogh riuscì a stravolgere, in pochissimi anni, il mondo e la storia dell’arte.


La vita pittorica di Van Gogh inizia, infatti, nel 1881. Vincent aveva 28 anni e si era lasciato alle spalle già parecchie esperienze fallimentari: aveva cercato di seguire prima le orme dello zio Vincent, detto Cent, mercante d’arte, che aveva fatto assumere il nipote, a L’Aia, presso la filiale della casa d’arte Goupil, poi del padre pastore, dedicandosi, senza troppo successo, agli studi teologici e, infine, dominato da un fervore religioso estremo, si era recato a predicare nella regione del Borinage, sottoponendosi a rinunce e privazioni come gli asceti. Difficile a 28 anni per uno spirito anarchico come Vincent seguire le vie convenzionali dell’arte, le lezioni dell’Accademia, i consigli degli artisti affermati, le lunghe sedute di disegno che prevedevano di copiare in modo ripetitivo gli stessi soggetti, difficile per chi come lui, inconsciamente, era destinato a realizzare una grande rivoluzione, adeguarsi alla normalità.
Tutti diffidano di questo uomo che sembra destinato a fallire sempre, tutti tranne una persona, il fratello minore Theo che lo spinge a proseguire nella sua missione artistica, convincendolo ad adattarsi a tornare nella canonica di Nuenen presso i genitori dove potrà dipingere senza pensieri.

Atmosfera pesante quella di Nuenen che Vincent così descrive in una lettera al fratello: “Mi rendo conto che Pa e Ma pensano a me per istinto… hanno la stessa paura di accogliermi in casa che avrebbero se si trattasse di un grosso cagnaccio. Quello magari si metterebbe a correre per le stanze con le zampe bagnate, sarebbe rozzo, travolgerebbe tutto strada facendo. E abbaia forte. In poche parole è uno sporco animale… Ma la bestia ha una storia umana e, anche se è soltanto un cane, ha un’anima umana, e molto sensibile anche”.
Nonostante l’ostilità dei genitori che non riescono a comprendere questo strano ragazzo, il periodo di Nuenen è quello in cui nascono quasi duecento opere.  La tavolozza di questi anni si contraddistingue per i colori cupi di chiara ispirazione fiamminga e per le atmosfere pesanti, quasi opprimenti, interni claustrofobici, cieli scuri e soffocanti.  Qui Van Gogh crea uno dei suoi capolavori “I mangiatori di patate”, la raffigurazione di contadini intorno alla tavola in una sera come tante. “Ho cercato di sottolineare come questa gente che mangia patate al lume della lampada, ha zappato la terra con le stesse mani che ora protende nel piatto, e quindi parlo del lavoro manuale e di come essi si siano onestamente guadagnato il cibo. Ho voluto rendere l’idea di un modo di vivere che è del tutto diverso dal nostro di gente civile. Quindi non sono per nulla convinto che debba piacere a tutti o che tutti lo ammirino subito” scrive il pittore al fratello in una lettera dell’aprile 1885.

E’ la vita nella sua drammatica povertà, nella sua bruttezza e nella sua deformità a posare nei dipinti di Van Gogh, l’uomo si trasforma in oggetto e diventa simile a quelle patate che ha coltivato e raccolto.Nel 1886 e, dopo una breve parentesi a Anversa, Van Gogh si trasferisce nell’appartamento del fratello Theo in rue Lepic, 54 a Parigi. La passione per le stampe giapponesi, i contatti e gli scambi culturali con Monet, Renoir, Degas, Pissarro, Seurat, Signac, Toulouse Lautrec da soli non sono sufficienti a giustificare il repentino cambiamento della sua pittura. L’evoluzione è immediata, lo stile si modifica, i colori si schiariscono e tramontano i toni scuri. E’ come se Van Gogh, in pochi mesi, avesse assorbito, letteralmente, la lezione di tutti i movimenti pittorici che dominano la scena parigina e li avesse rielaborati a modo suo, stravolti e, al tempo stesso, migliorati, andando oltre.

Il “Ritratto di père Tanguy” dell’autunno 1887 concilia in questa atarassica rappresentazione di vecchio con cappello le influenze delle stampe giapponesi, la lezione del pointillisme, le velature degli impressionisti, la forza cromatica di Gauguin. Niente di più distante dalla mano che solo due anni prima aveva dato vita ai “Mangiatori di patate”. Febbraio 1888: Van Gogh, sulle orme dell’amato Monticelli, è ad Arles. Nel Sud della Francia l’artista cerca ossessivamente la luce e i colori violenti che incendieranno le sue tavolozze e incontra il mistral che deformerà i suoi soggetti e la sua mente. “Ho fatto, sempre come decorazione, un quadro della mia camera da letto, con i mobili di legno bianco, come sapete. Ebbene, mi ha molto divertito fare questo interno senza niente, di una semplicità alla Seurat a tinte piatte, ma date grossolanamente senza sciogliere il colore; i muri lilla pallido; il pavimento di un rosso qua e là rotto e sfumato; le sedie e il letto giallo cromo; i guanciali e le lenzuola verde limone molto pallido; la coperta rosso sangue, il tavolo della toilette arancione; la catinella blu; la finestra verde. Avrei voluto esprimere il riposo assoluto attraverso tutti questi toni così diversi e tra i quali non vi è che una piccola nota di bianco nello specchio incorniciato di nero, per mettere anche là dentro la quarta coppia di complementari” scrive a Gauguin, l’amico che attendeva ad Arles per creare una comunità di artisti, un altro dei suoi fallimenti. L’opera è stata dipinta nell’autunno 1888, un anno esatto dopo il Ritratto di père Tanguy. I colori si sono fatti violenti, gli accostamenti forti, persino azzardati, la pittura piatta. Se i contadini dei “Mangiatori di patate” erano diventati oggetti, i mobili e i quadri della camera hanno preso vita, sembrano muoversi, piegarsi, spostarsi, uscire dalla tela. Il genio onirico di Van Gogh ha anticipato le teorie che i Fauves esprimeranno all’inizio del 1900 e la violenza comunicativa dell’Espressionismo. Dell’uomo di Nuenen non è rimasto nulla.

Giugno 1889 “Notte stellata”. “Perché i punti luminosi del firmamento ci dovrebbero essere meno accessibili delle città e dei villaggi, dei punti neri sulla carta di Francia? Se prendiamo il treno per andare a Tarascon oppure a Rouen possiamo prendere la morte per andare in una stella”, scrive Vincent dal suo esilio volontario nella casa di cura di Saint Rémy en Provence, dopo l’episodio del taglio dell’orecchio e le crisi nervose che gli avevano guadagnato l’ostilità degli abitanti di Arles. Vortici e controvortici, stelle cadenti, stelle che sembrano girasoli, una tela giocata sul blu cobalto e sul giallo, ferita da pennellate nervose, un quadro nel quale la pittura acquista matericità e tridimensionalità, la rappresentazione di un sogno più che di una realtà, il sogno di un pittore che sembra già guardare oltre, che sembra fissare gli occhi su un’altra dimensione. Luglio 1890 “Campo di grano con volo di corvi”. Van Gogh cerca la pace a Auvers sur Oise, seguito dal dottor Paul Gachet. Cerca nella pittura, come aveva già fatto durante gli ultimi dieci anni della sua vita, l’antidoto al desiderio di morte.  Un anno prima aveva scritto al fratello Theo: “Se non avessi la tua amicizia sarei rispedito senza rimorsi al suicidio e per quanto io sia codardo, finirei per andarci”. A Auvers sur Oise, tuttavia, non c’è serenità, i cieli si scuriscono di nuovo, il blu squillante della Provenza diventa un blu cupo, nero che schiaccia tutto e che tutto domina. Scrive ancora Vincent: “Mi sono rimesso al lavoro, anche se il pennello mi casca quasi di mano e, sapendo perfettamente ciò che volevo, ho dipinto tre grandi tele. Sono immense distese di grano sotto cieli tormentati, e non ho avuto difficoltà per cercare di esprimere la tristezza, l’estrema solitudine”.

L’arte diventa lo specchio nel quale riflettere l’infinita tristezza e una depressione senza fine, alla quale il solo rimedio sembra essere la strada della morte. In “Campo di grano con volo di corvi” le pennellate si intersecano, si interrompono, si spezzano nervose. Il colore sembra spremuto direttamente sulla tela. Le forme si intuiscono appena, i corvi sono linee nere, sono v e w rovesciate che volano lontano, come l’anima di Vincent Willem van Gogh. 23 luglio 1890 in una lettera mai spedita, perché il pittore non volle farlo, Vincent scriveva “Ebbene nel mio lavoro rischio ogni giorno la vita e vi ho perduto metà della mia ragione – va bene – ma tu non sei tra i mercanti di uomini per quanto io sappia e possa giudicare trovo che stai agendo realmente con umanità ma cosa vuoi”. In dieci anni Vincent aveva stravolto il mondo dell’arte, tutto esperito, tutto archiviato, tutto anticipato, aveva creato una pittura di una modernità tale che resta tuttora insuperata, aveva cambiato stile, colore, aveva trasformato l’uomo in oggetto e aveva dato vita a un iris: il suo grande mistero sta proprio qui, non nel dibattito, peraltro inutile, sulle modalità della sua morte, ma nell’essere stato non uno, ma centomila pittori.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            Barbara Castellaro

 

Si ringrazia per le foto M. Dominique-Charles Janssens, Président Institut Van Gogh