Nella seduta del 28 dicembre il Consiglio regionale ha approvato con 29 voti favorevoli, 2 contrari e 12 non votanti, la legge di “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l’anno finanziario 2017”. La proroga prevista è di tre mesi, fino al 31 marzo.
Come illustrato dal relatore di maggioranza, Andrea Appiano (Pd), “per la prima volta si applicano anche all’esercizio provvisorio i nuovi principi di bilancio del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. L’esercizio provvisorio è gestito nei limiti degli stanziamenti di spesa previsti per il
secondo esercizio del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2016-2018 della Regione Piemonte, approvato con legge regionale 6/2016”.
In pratica per il calcolo del dodicesimo che è possibile utilizzare per ciascun mese di proroga per garantire l’ordinaria amministrazione, non ci si riferisce al disegno di legge di bilancio di previsione 2017 depositato dalla Giunta regionale, come sempre accaduto, ma all’assestamento al bilancio.
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Questa scelta è stata motivata da Appiano affermando che “si è in attesa dell’esito del confronto a livello centrale tra il Governo e le Regioni sui tagli al bilancio statale che si ripercuoterebbero per 2,8 miliardi di euro sui bilanci regionali”. Appiano ha anche illustrato lacune norme aggiuntive che riguardano la società di committenza regionale Scr e la questione della società Eurofidi.“Comprendiamo le difficoltà a livello nazionale, ma abbiamo delle perplessità – ha dichiarato il relatore di opposizione Davide Bono (M5S) – sull’essersi riferiti alla legge di assestamento al bilancio piuttosto che sul disegno di legge di bilancio di previsione in presentazione. Questo anche perché la maggior parte delle altre Regioni hanno utilizzato normalmente il bilancio di previsione. Speriamo un giorno di poter ritornare ad approvare un bilancio definitivo entro il 31 dicembre. Al chiedere sempre alle Regioni di tagliare su voci cosi importanti per i cittadini, sarebbe preferibile una spending review nazionale. Purtroppo abbiamo un Governo burattino che ci traghetta alle nuove elezioni per cui al momento questa risulta una impresa impossibile”.
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L’altro relatore delle opposizioni, Massimo Berutti (FI), ha lasciato spazio al suo capogruppo, Gilberto Pichetto, che ha aperto così la discussione generale: “L’assestamento approvato è abbastanza completo per cui consideriamo accettabile la scelta della Giunta regionale di utilizzarlo a base dell’esercizio provvisorio. Tuttavia la Giunta regionale poteva fare uno sforzo con una tabella sulle eventuali variazioni in quest’ultimo mese. Noi avremmo, inoltre, scelto prudentemente di prorogare direttamente per il limite massimo di quattro mesi, pur augurandomi come piemontese che il lavoro dell’Esecutivo ci consenta di approvare il bilancio di previsione entro gennaio. Speriamo che la caduta del governo Renzi permetta di rivedere questi preoccupanti tagli alle Regioni”.
Il capogruppo M5S, Paolo Mighetti, è intervenuto per sottolineare “le perplessità derivanti dall’aver inserito in questo provvedimento d’urgenza delle norme di modifica statutaria di Scr che, invece, andrebbero discusse e ponderate presentando un provvedimento ad hoc. Alcune di queste modifiche, poi, non ci sembrano corrette perché appaiono voler trasformare la società di committenza regionale in un general contractor che si occupa di ogni aspetto dei lavori, esecuzione compresa”.
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Sulla stessa linea Diego Sozzani (FI) “con queste norme non vi sarebbero confini chiari alle funzioni svolte da Scr, con addirittura attività anche di tipo postale o attività di committenza ausiliaria. L’impressione è quella che si stia creando una nuova Consip”.
Gian Luca Vignale (FI) ha invece criticato la norma del testo in discussione che abroga le disposizioni, “approvate solo poche settimane fa e qualificanti per l’assestamento, al punto da farci ritirare in quel frangente i nostri emendamenti, che prevedevano una decina di milioni di euro a favore delle aziende colpite dalla recente alluvione di novembre. La nostra preoccupazione è per le conseguenza di questa scelta”.
Per la Lega Nord è intervenuta Gianna Gancia che ha lamentato “l’impossibilità di procedere a un dibattito approfondito sul bilancio fintantoché non si chiariscano e si analizzino seriamente le conseguenza devastanti che possono derivare dalla ancora non risolta questione dei cosiddetti ‘derivati’. Inoltre insistiamo per la dismissione di tutte le partecipazioni regionali”.
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Il vicepresidente della Giunta regionale con delega al bilancio, Aldo Reschigna, ha chiuso il dibattito difendendo la scelta “di basarsi sull’assestamento recentemente approvato perché, in attesa delle decisioni sugli eventuali tagli per il 2017, mancando l’intesa tra Governo e Regioni, non mi sento di presentare un bilancio di previsione. Comunque entro il 20 gennaio invieremo il disegno di legge relativo in Commissione. Per quanto concerne le aziende alluvionate, in realtà non vengono toccati i fondi a disposizione ma in questo modo viene facilitata la ricollocazione sia dei fidi e sia del personale di Eurofidi in altre aziende di garanzia”. In merito alla questione dei cosiddetti “derivati”, il vicepresidente ha detto “di condividere le preoccupazioni espresse dal capogruppo della Lega Nord, ma per i prossimi dieci anni la situazione rimane in una condizione di compatibilità finanziaria in attesa di una soluzione del problema”. Con un emendamento, poi, l’Esecutivo ha recepito i rilievi tecnici del gruppo M5S, modificando la norma sulle modifiche statutarie ad Scr, in modo da precisarne meglio il raggio d’attività. Lo scopo rimane quello di consentire, nel rispetto del codice degli appalti, la possibilità a un Comune o alla stessa Regione, di chiedere alla società di committenza regionale di gestire le opere pubbliche e la progettazione.
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