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Ztl centrale, sospensione prorogata fino al 28 gennaio 2022

Il sindaco Stefano Lo Russo ha firmato l’ordinanza che proroga la sospensione delle limitazioni per l’area ZTL: fino al 28 gennaio 2022 si potrà quindi continuare ad accedere liberamente al centro cittadino con il proprio veicolo e senza limitazioni di orario.

 

Il provvedimento assunto tiene conto del perdurare della situazione emergenziale consentendo a chi deve raggiungere le attività e i servizi nella zona centrale della Città di muoversi più agevolmente con il mezzo privato.

Dall’ordinanza restano escluse le ZTL “Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana”.

Nel frattempo proseguirà il quotidiano monitoraggio della qualità dell’aria e il provvedimento di sospensione,  qualora i dati raccolti lo rendessero necessario,  potrà essere revocato prima del 28 gennaio.

Piemonte fotovoltaico

Con Sicilia e Liguria regione con maggiore potenziale fotovoltaico nel primo semestre 2021

Attraverso i dati elaborati da Italia Solare relativi al primo semestre del 2021, Elmec Solar ha stilato la classifica delle regioni e delle province dove gli impianti fotovoltaici hanno il maggiore margine di installazione. Le province in top10 sono Verbano Cusio Ossola, Palermo, Genova, Napoli, Imperia seguite da Reggio Calabria, Isernia, Crotone, Enna e Sassari.

 

Elmec Solar, l’azienda di Brunello (VA) del gruppo Elmec che si occupa di installare e manutenere impianti fotovoltaici residenziali e industriali, presenta la terza edizione del Barometro del Fotovoltaico in Italia con la focalizzazione sulle aree della penisola ovvero delle province con maggiore potenziale in termini di numero di impianti fotovoltaici realizzabili, quelle in cui i benefici apportati dall’energia solare hanno ancora ampio margine di sviluppo.  La classifica vede nelle prime 5 posizioni Verbano Cusio Ossola, Palermo, Genova, Napoli, Imperia e a livello regionale Piemonte, Liguria, Campania, Calabria e Molise.

“Con questa terza edizione del Barometro del Fotovoltaico vogliamo far percepire a istituzioni e privati cittadini i margini di miglioramento che il nostro Paese può ancora avere nell’adozione di fonti di energia rinnovabili. A soli tre mesi di distanza dalla Seconda edizione, sono stati installati ben 18655 impianti fotovoltaici in più è ciò rappresenta un forte segnale di una sensibilità sempre più diffusa tra i cittadini e le imprese verso una modalità sostenibile ed efficiente di gestire il proprio approvvigionamento energetico. Tuttavia la nostra Penisola ha ancora un elevato potenziale inespresso: sono i territori chiamati ad accelerare la propria decisione verso il fotovoltaico” afferma Alessandro Villa, AD di Elmec Solar. 

Secondo la rielaborazione da parte di Elmec Solar dei dati pubblicati da Italia Solare, complessivamente, si è registrato un aumento del 3,6% nell’installazione di impianti solari in Italia, a giugno 2021 rispetto alla fine del 2020. Facendo un confronto con la precedente edizione del Barometro del Fotovoltaico, nel solo secondo trimestre in Italia c’è stato un incremento di oltre 18.655 impianti in più passando da un totale di 950.160 impianti installati a marzo 2021 ad un totale di 968.711 impianti installati a giugno 2021. 

L’analisi dei dati del secondo trimestre conferma la precedente top 10 delle province con la più alta adozione di fotovoltaico. La classifica vede quindi Roma come provincia più solare con Brescia e Treviso sul podio. La Top 5 è completata da Padova e Vicenza. Torino si posiziona al 6° posto, tallonata da Bergamo al 7° e Verona 8°. Seguono, come già accennato, Venezia al 9° posto e Milano al 10°.

Mentre il Nord Est risulta così protagonista nell’utilizzo del fotovoltaico, altre zone come ad esempio  Piemonte, Sicilia e Liguria presentano ancora ampi margini di miglioramento. Le aree a maggior potenziale (inespresso) di adozione del fotovoltaico sono state individuate analizzando la percentuale di edifici privi di impianti solari sul totale di quelli a 1,2,3 e 4 piani, ovvero di quelli che hanno facilmente l’ opportunità di installare un impianto fotovoltaico. I dati sono stati rilevati da un analisi puntuale degli immobili censiti al catasto urbano.

Oltre alle tre regioni già citate, la top 10 di quelle con più ampi margini di miglioramento include Campania, Molise, Calabria, Sardegna, Lazio, Abruzzo, Toscana e Puglia. Nonostante la palma di provincia più solare sia andata a Roma, la regione Lazio sconta infatti una limitata adozione nelle altre province, soprattutto, a Frosinone.

CLASSIFICA DELLE 10 PROVINCE ITALIANE CON MAGGIORE POTENZIALE FOTOVOLTAICO

CLASSIFICA
PROVINCIA
TASSO DI ADOZIONE POTENZIALE (edifici non dotati di impianti solari sul totale degli edifici disponibili)
1 Verbano Cusio Ossola 97,45%
2 Palermo 97,25%
3 Genova 97,10%
4 Napoli 97,05%
5 Imperia 96,85%
6 Reggio di Calabria 96,84%
7 Isernia 96,82%
8 Crotone 96,78%
9 Enna 96,67%
10 Sassari 96,51%

 

Di seguito è riportata una tabella completa contenente il numero di impianti totali installati in Italia a giugno 2021 e il tasso potenziale di tutte le province.

CLASSIFICA COMPLETA DELLE PROVINCE  

CLASSIFICA REGIONE PROVINCIA TOTALE IMPIANTI 2020 TOTALE IMPIANTI MARZO 2021 TOTALE IMPIANTI GIUGNO 2021 TASSO DI ADOZIONE POTENZIALE (edifici non dotati di impianti solari sul totale degli edifici utilizzati disponibili) POTENZA TOTALE 2021 (MegaWatt)
1 Lazio ROMA 37336 37975 38818 91,46% 490,05
2 Lombardia BRESCIA 30214 30739 31357 87,85% 516,88
3 Veneto TREVISO 30132 30666 31326 85,64% 378,92
4 Veneto PADOVA 27736 28343 29135 86,47% 378,84
5 Veneto VICENZA 24545 25002 25577 88,20% 334,77
6 Piemonte TORINO 23679 24048 24533 93,61% 464, 52
7 Lombardia BERGAMO 21074 21531 22132 89,06% 348,61
8 Veneto VERONA 21039 21495 22063 88,52% 412,76
9 Lombardia MILANO 20182 20629 21142 92,44% 371,53
10 Veneto VENEZIA 20161 20638 21315 88,19% 217,76
11 Friuli Venezia Giulia UDINE 19524 19737 20027 88,43% 317, 48
12 Trentino Alto Adige TRENTO 17923 18104 18348 86,90% 197,5
13 Emilia Romagna BOLOGNA 17813 18177 18501 87,00% 368,32
14 Puglia LECCE 17224 17354 17689 94,92% 705,06
15 Emilia Romagna MODENA 17151 17426 17782 86,95% 290,34
16 Umbria PERUGIA 16735 16958 17180 89,99% 365,64
17 Puglia BARI 15217 15566 15964 91,94% 516,98
18 Piemonte CUNEO 14930 15159 15410 92,30% 578,92
19 Lombardia VARESE 14871 15189 15626 91,62% 159,63
20 Emilia Romagna RAVENNA 11945 12123 12332 87,93% 400,02
21 Emilia Romagna REGGIO EMILIA 11740 11911 12188 88,88% 185,5
22 Sicilia CATANIA 11399 11557 11744 95,46% 235,32
23 Friuli Venezia Giulia PORDENONE 11091 11298 11498 88,22% 172,04
24 Sardegna SASSARI 10936 11056 11138 96,51% 243,41
25 Calabria COSENZA 10684 10795 10935 95,22% 257,94
26 Emilia Romagna FORLI’ 10446 10597 10833 88,70% 241,06
27 Marche ANCONA 9983 10108 10294 89,14% 307,33
28 Sardegna SUD SARDEGNA 9873 9955 10049 93,16% 201,53
29 Lombardia MANTOVA 9754 9923 10107 90,39% 240,95
30 Lombardia MONZA E DELLA BRIANZA 9371 9619 9909 92,00% 119,65
31 Campania NAPOLI 9347 9536 9746 97,05% 188,88
32 Lombardia COMO 9253 9476 9701 92,86% 105,95
33 Campania SALERNO 9248 9372 9578 95,89% 266,88
34 Lombardia CREMONA 9118 9294 9489 88,39% 254,96
35 Lazio LATINA 8935 9052 9237 93,30% 265, 53
36 Trentino Alto Adige BOLZANO 8862 8943 9030 90,07% 259,88
37 Campania CASERTA 8700 8811 8974 95,47% 265,51
38 Sicilia PALERMO 8352 8472 8629 97,25% 188
39 Lombardia PAVIA 8323 8456 8618 94,47% 198,12
40 Toscana FIRENZE 7776 7911 8065 94,98% 122,07
41 Emilia Romagna PARMA 7734 7887 8035 92,17% 209,59
42 Emilia Romagna FERRARA 7623 7728 7846 92,13% 205,55
43 Sardegna CAGLIARI 7492 7591 7732 90,86% 244,86
44 Toscana AREZZO 7241 7338 7436 91,53% 176,97
45 Marche PESARO E URBINO 7204 7282 7405 91,67% 259,14
46 Puglia TARANTO 7175 7285 7413 95,17% 383,39
47 Emilia Romagna RIMINI 7137 7268 7437 90,03% 100,78
48 Lazio VITERBO 7100 7167 7319 91,10% 464,27
49 Sicilia SIRACUSA 7057 7178 7308 94,51% 209,81
50 Abruzzo CHIETI 7024 7107 7197 93,85% 239,09
51 Marche MACERATA 7011 7105 7236 91,10% 317,62
52 Sardegna NUORO 6949 6996 7066 91,78% 139,25
53 Piemonte ALESSANDRIA 6811 6903 6989 95,19% 274,47
54 Toscana PISA 6767 6889 7047 92,56% 104,16
55 Piemonte NOVARA 6748 6866 7017 92,35% 107,99
56 Sicilia MESSINA 6656 6747 6868 96,82% 69,52
57 Sicilia AGRIGENTO 6634 6710 6818 96,17% 229,45
58 Sicilia TRAPANI 6616 6688 6801 96,28% 156,73
59 Sicilia RAGUSA 6532 6649 6790 94,95% 221,94
60 Toscana LUCCA 6280 6385 6548 95,64% 72,43
61 Lazio FROSINONE 6214 6304 6409 96,11% 185,82
62 Puglia BRINDISI 6098 6166 6277 95,64% 502,1
63 Abruzzo TERAMO 6094 6186 6301 92,01% 253,16
64 Calabria CATANZARO 6026 6093 6174 94,85% 141,95
65 Calabria REGGIO DI CALABRIA 5979 6055 6194 96,84% 77,43
66 Basilicata POTENZA 5957 6014 6070 95,19% 192,56
67 Emilia Romagna PIACENZA 5930 6017 6132 92,75% 194,06
68 Puglia FOGGIA 5783 5854 5938 95,59% 623,17
69 Campania AVELLINO 5556 5613 5721 95,84% 90,59
70 Abruzzo L’AQUILA 5246 5311 5396 95,83% 172,99
71 Veneto BELLUNO 5066 5134 5205 93,48% 52,35
72 Veneto ROVIGO 4932 5017 5100 93,52% 328,66
73 Piemonte ASTI 4862 4906 4973 93,53% 93,22
74 Lombardia LECCO 4803 4918 5024 92,82% 58,05
75 Sardegna ORISTANO 4429 4459 4510 94,17% 141,56
76 Friuli Venezia Giulia GORIZIA 4425 4480 4539 86,90% 43,51
77 Campania BENEVENTO 4344 4388 4453 95,11% 69,66
78 Lombardia LODI 4291 4389 4493 88,86% 131
79 Toscana LIVORNO 4260 4320 4383 92,54% 79,95
80 Lombardia SONDRIO 4170 4235 4294 94,40% 55,42
81 Abruzzo PESCARA 4134 4205 4282 93,70% 95,38
82 Sicilia CALTANISSETTA 4102 4148 4203 95,90% 98,32
83 Umbria TERNI 4061 4100 4161 92,61% 137,53
84 Toscana PISTOIA 3772 3816 3887 94,96% 45,14
85 Toscana GROSSETO 3736 3800 3862 93,39% 86,67
86 Marche ASCOLI PICENO 3610 3643 3721 91,52% 123,49
87 Toscana SIENA 3524 3577 3637 93,94% 77,83
88 Molise CAMPOBASSO 3263 3328 3359 95,83% 137,35
89 Piemonte BIELLA 3186 3220 3262 94,71% 95,21
90 Liguria GENOVA 3140 3174 3222 97,10% 30,68
91 Piemonte VERCELLI 3134 3169 3211 94,28% 92,35
92 Marche FERMO 3130 3178 3223 92,40% 111,4
93 Lazio RIETI 3114 3152 3192 95,56% 28,53
94 Basilicata MATERA 2929 2972 3032 93,89% 187,71
95 Toscana MASSA CARRARA 2908 2928 2957 95,58% 25,1
96 Puglia BARLETTA-ANDRIA-TRANI 2750 2800 2846 95,38% 176,8
97 Liguria SAVONA 2692 2730 2777 95,93% 33,94
98 Calabria VIBO VALENTIA 2664 2686 2724 96,18% 42,71
99 Valle d’Aosta AOSTA 2586 2615 2650 94,84% 25,43
100 Sicilia ENNA 2465 2491 2516 96,67% 77,07
101 Liguria LA SPEZIA 2347 2394 2440 95,51% 25,28
102 Toscana PRATO 2334 2355 2384 95,27% 82,3
103 Friuli Venezia Giulia TRIESTE 2105 2148 2200 93,86% 30,53
104 Calabria CROTONE 2021 2046 2097 96,78% 37,79
105 Liguria IMPERIA 1939 1974 2020 96,85% 29,75
106 Piemonte VERBANO-CUSIO-OSSOLA 1633 1671 1711 97,45% 18,99
107 Molise ISERNIA 1204 1211 1222 96,82% 41,33

Transizione elettrica: contributi pubblici e desertificazione industriale. Greta lo sa?

A cura di linea Italia piemonte.it

Il processo di elettrificazione è ben più complesso e ha dei costi ben maggiori rispetto a quanto viene presentato. E c’ è sempre un comun denominatore: i soldi che per avviare il tutto deve tirar fuori lo Stato. Ovvero i contribuenti. Forse Greta non lo sa.
Leggi l’articolo:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/02/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/transizione-elettrica-contributi-pubblici-e-desertificazione-industriale-greta-lo-sa-di-marco-cor.html

 

 

 

Tutela delle acque, dal Consiglio Regionale il via libera al Piano

Il presidente della Regione Cirio e l’assessore all’Ambiente Marnati: “L’approvazione del Piano dimostra l’attenzione di questa amministrazione regionale per i temi ambientali, nello specifico per la risorsa più preziosa che abbiamo”

La Regione Piemonte ha un “nuovo” Piano di tutela delle acque: l’approvazione oggi in Consiglio regionale dopo un lungo percorso.

“L’approvazione del piano tutela delle acque – commentano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – dimostra l’attenzione di questa amministrazione regionale per i temi ambientali, nello specifico per la risorsa più preziosa che esista. Con questo piano diminuirà l’inquinamento diffuso nei fiumi, si contrasteranno gli effetti dei cambiamenti climatici come la siccità e gli eventi alluvionali, si tutelerà l’acqua per il consumo umano”.

“Un piano in linea con tutto quanto si sta discutendo nel mondo sull’ambiente, che va a rinnovarne uno datato al 2007 e dunque non aggiornato rispetto alla situazione attuale alla luce dei cambiamenti climatici – aggiunge l’assessore Marnati – Un piano che si propone di costituire un punto fondamentale di miglioramento non solo della qualità di tutte le acque piemontesi, quelle che vediamo e quelle che non vediamo, ma sulla qualità delle condizioni di vita per ogni cittadino nella nostra regione, sia pure in tempi difficilissimi e di cambiamenti epocali”.

“Un’importante e fondamentale risposta dunque – conclude l’assessore – all’esigenza contingente per migliorare la qualità delle nostre acque, consapevoli che lo dobbiamo alle presenti, ma soprattutto, alle future generazioni”.

Tra le azioni individuate nel Piano quella, ad esempio, per ridurre l’inquinamento diffuso da nitrati e prodotti fitosanitari, o ancora estendere la tutela delle falde e delle aree di elevata protezione, promuovere la realizzazione di nuove infrastrutture verdi e fare interventi integrati di riqualificazione fluviale e di mitigazione del rischio. Senza dimenticare di differenziare le fonti di approvvigionamento idropotabile, attuare progressivamente il riequilibrio del bilancio idrico e individuare le strategie per una miglior gestione della risorsa. Non da ultimo perseguire gli obiettivi per incoraggiare comportamenti virtuosi e le buone pratiche.

Interamente approntato dagli uffici tecnici regionali, è stato sottoposto alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica, e dunque le sue linee strategiche di azione per la tutela delle acque sono state condivise con i portatori di interesse pubblici e privati.

 

Ecomondo, successo per lo stand di Marazzato

La storica azienda italiana leader nelle bonifiche ambientali, gestione rifiuti e soluzioni per il pianeta ha riscosso importanti consensi alla Fiera riminese dell’economia circolare.

Successo di pubblico allo stand di ‘Marazzato’ all’edizione 2021 di ‘Ecomondo’, prossimo al 70° compleanno di una felice storia familiare e industriale insieme iniziata nel lontano 1952.

Uno spazio completamente rinnovato ha salutato in maniera benaugurante la presenza dell’azienda ambientale piemontese, che ha potuto contare su un’ampia affluenza di pubblico specializzato e visitatori.

L’impresa fondata nel Dopoguerra da Lucillo Marazzato, oggi un Gruppo con oltre 250 dipendenti diretti, più di 200 mezzi d’opera costantemente rinnovati (la maggior parte tutti Euro 6) e 8 filiali dislocate nel Nord-Ovest, recentemente insignita per il secondo anno consecutivo da Deloitte del ‘Best ManagedCompany’ e del ‘Premio Industria Felix’ per la solidità e l’efficacia gestionale maturata nel tempo, con all’attivo una rodata partnership su più fronti con il Politecnico di Torino, ha presentato per l’occasione importanti novità.

A cominciare dai traguardi raggiunti dal proprio ‘Centro Ricerca & Sviluppo’ sito presso l’impianto di ‘Azzurra Srl’, Società del ‘Gruppo Marazzato, passando per le novità in materia di innovazione e digitalizzazione, che il Gruppo sta portando avanti in un percorso strutturato, fino ad arrivare all’introduzione dell’efficace tecnologia Blockchain applicata al settore rifiuti.

Spazio in Fiera anche alla partnership con ‘Rete Demetra’, ilnetwork di imprese ambientali italiane nato ad Asti nel 2020 in piena pandemia dall’unione di sette player affermati del settore.

Siamo soddisfatti del percorso sin qui compiuto”, dichiarano i Fratelli Alberto, Luca e Davide Marazzato, terza generazione di imprenditori alla guida dell’impresa di famiglia. “La vetrina di ‘Ecomondo’ rappresenta sempre un punto d’incontro e un volano produttivo per instaurare relazioni ottimali con fornitori, clienti e addetti ai lavori, specie in un momento di cambiamento globale come quello in corso in tema di economia circolare”, chiosano i Vertici dell’impresa con sede a Borgo Vercelli.

Celeste Impero e cieli azzurri

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

 

La ventiseiesima Conferenza delle parti (Conference Of Parties, COP26) che hanno aderito alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici, trattato nel cui ambito è stato siglato l’Accordo di Parigi ha iniziato domenica i suoi lavori a Glasgow, in Scozia.

 

Si tratterà di trovare un accordo tra i principali Paesi per ridurre l’inquinamento ed arrestare il trend in corso (di fatto dalla rivoluzione industriale del diciannovesimo secolo) al surriscaldamento del pianeta.

 

L’obiettivo esigerà una azione decisa su più versanti: dalla riduzione dell’utilizzo del carbone all’arresto della deforestazione, dall’utilizzo di veicoli elettrici al massiccio investimento nelle risorse energetiche rinnovabili.

 

Durante gli incontri preparatori durante il G20 di Roma non si sono fatti sostanziali passi avanti al di là dell’accordo a non finanziare i progetti di produzione energetica basati sul carbone al di fuori dei propri confini (ma non all’interno, come fatto recentemente dalla Cina).

 

Cruciale sarà il ruolo dei Paesi emergenti che contribuiscono ai due terzi delle emissioni di CO2 e che necessiteranno dell’aiuto economico dei Paesi più industrializzati.

 

La sola Cina si stima che sia il principale responsabile, con il 28% del totale, della produzione di anidride carbonica, pur essendo solo al tredicesimo posto nelle emissioni pro-capite.

 

Il Paese più popoloso del mondo ha aderito alla richiesta di procedere alla riduzione delle sostanze inquinanti ma la data della “neutralità” (“net zero emissions”) che ha fornito, ”entro  il 2060”, è lontana da quella proposta dagli altri Paesi (il 2050).

 

L’impressione è che l’attenzione della leadership cinese sia in questo momento rivolta più ad un consolidamento politico interno che a perseguire un impegno deciso sul fronte del riscaldamento globale (rinunciando ad una fonte energetica ancora fondamentale per il paese asiatico come il carbone).

 

Il 7 novembre inizierà, infatti, l’assemblea plenaria del Comitato Centrale Cinese ed avrà come piatto forte una nuova “Risoluzione sulla storia”.

 

Si tratterà della terza “risoluzione” in cent’anni di storia del gigante asiatico e precederà di un anno esatto la terza riconferma di Xi Jinping a capo del Partito, nel 2022.

 

Le “risoluzioni” hanno sempre caratterizzato in Cina dei momenti di snodo, storicamente rilevanti, e sono state utilizzate per rafforzare la leadership al governo e per porre fine alle lotte di potere al vertice della politica cinese.

 

La prima venne elaborata da Mao Zedong nel 1945, per affermare la sua leadership unica sul partito e sbarazzarsi senza tanti scrupoli dei suoi rivali interni, e la seconda da Deng Xiao Ping nel 1981, con l’ammissione degli errori della Rivoluzione culturale, l’adozione di una politica di apertura, senza rinnegare il pensiero del “Grande timoniere”, e l’introduzione di un’economia di mercato (al fianco di quella governata dallo Stato).

La risoluzione che verrà discussa la prossima settimana non potrà che riaffermare l’importanza di Xi Ping e della politica della “Prosperità comune”  (della quale ho parlato nell’articolo: https://iltorinese.it/2021/10/19/prosperita-e-carbone/) nella storia del Paese.

 

L’obiettivo finale, più volte dichiarato, è quello di costruire entro il 2049, il centesimo anniversario della Cina Moderna, un grande e moderno Paese socialista capace di inaugurare una nuova fase del “socialismo con caratteristiche cinesi”.

 

Anche in questa occasione la pianificazione sui tempi lunghi rimane una delle caratteristiche della Cina e non a caso un suo celebre detto recita: “ci vuole un decennio per coltivare gli alberi, ma un secolo per coltivare gli esseri umani”.

 

E’ molto forte, quindi, la sensazione che gli interessi del Celeste impero saranno, almeno per il momento, posti di fronte a quelli, globali, di avere cieli più azzurri ed una crescita più sostenibile.

 

Sperando ardentemente di essere smentito, consiglio di seguire con attenzione gli sviluppi della politica cinese cercando di individuarne le evoluzioni ed i mutamenti, qualche volta lenti e quasi impercettibili.

 

D’altronde, come diceva Confucio, non importa quanto lentamente vai finché non ti fermi.

 

Nel frattempo saranno i Paesi occidentali che dovranno guidare il cambiamento e mantenere viva la speranza di un mondo migliore.

 

Eppur si muove…

I giovani ambasciatori di The ONE Campaign a Roma per il G20

Presente una delegazione torinese 

I giovani ambasciatori di The ONE Campaign  a Roma chiedono ai leader del G20 di concretizzare i loro impegni per porre fine alla pandemia.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

I giovani ambasciatori di The ONE Campaign sono all’opera in questi giorni con azioni di campagna per le strade di Roma e chiedono ai leader del G20 di agire sulla duplice crisi sanitaria e globale perché solo una risposta globale metterà fine alla pandemia.

“E’ importante che ci mettiamo in gioco e chiediamo ai Leader del G20 di fare la propria parte nella lotta alla pandemia. Questa crisi ha colpito tutti, ma l’utilizzo di due pesi e due misure nella risposta alla stessa, pone i paesi a basso-medio reddito in una situazione di svantaggio”

E il messaggio risulta ancora più importante in occasione del Vertice dei Capi di Stato e di Governo del G20.

L’Italia, in qualità di presidente del G20 ha un ruolo fondamentale nel far convogliare gli impegni presi nei mesi scorsi in azioni concrete. Infatti, nonostante l’emissione di Diritti Speciali di Prelievo (DSP) da parte del Fondo Monetario Internazionale per un totale di 650 miliardi di dollari, molti dei paesi del G20 non hanno ancora riassegnato parte delle loro quote in favore dei paesi in via di sviluppo. Allo stesso modo, non è stato ancora adottato un piano per rispettare l’impegno di vaccinare il 70% della popolazione mondiale entro il 2022.

“Non possiamo sprecare questa importante opportunità di incontro” -dichiarano i giovani ambasciatori- “ Abbiamo tutti gli strumenti per porre fine alla pandemia e dobbiamo usarli per assicurare un futuro più equo e sostenibile per tutti”

Martina Nuti, referente ONE per l’Italia in merito alle attività di campagna dei giovani ambasciatori a Roma ha dichiarato:

“Sono molto contenta di avere il supporto dei nostri giovani ambasciatori in questa battaglia per porre fine alla pandemia. Il messaggio che trasmettono è molto chiaro: non possiamo permetterci di non agire perchè il prezzo da pagare per tutti noi sarà molto alto.”

“il Vertice dei leader del G20 sarà un momento chiave per capire se usciremo dalla pandemia ora o tra dieci anni. I Leader del G20 devono mettere in campo azioni concrete tra cui il pieno rifinanziamento dell’ACT-A, l’adozione di un piano ben definito per la vaccinazione del 70% della popolazione mondiale entro settembre 2022 e l’assegnazione di almeno 100 miliardi di dollari DSP ai paesi in via di sviluppo”

Rete Demetra a Ecomondo 2021

LA FORZA DEL NETWORK AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE

Alla fiera internazionale riminese in programma dal 26 al 29 ottobre ci sarà anche il progetto industriale nato dal connubio fra ‘TSG Italia’, ‘E.L.A. Srl’, ‘S.A.O.Srl’, ‘i.Geo Sas’, ‘EcosoilSrl, Etica, Gea Consulting e ‘Gruppo Marazzato’.

A ‘Ecomondo 2021’, la principale Fiera europea punto di riferimento per circular & green economy, approda anche ‘Demetra’, la rete d’imprese fondata nel 2020, in piena pandemia, da un network di partners industriali ciascuno con un rodato know-how capace di offrire il meglio dell’esperienza e delle tecnologie operative per la risoluzione funzionale di qualsivoglia esigenza ambientale.

Nata dal connubio fra ‘TSG Italia’, ‘E.L.A. Srl’, ‘S.A.O.Srl’, ‘i.Geo Sas’, ‘Ecosoil Srl’, Etica e Gea Consulting e ‘Gruppo Marazzato’, (presente in fiera anche con un proprio spazio completamente rinnovato per l’occasione), può contare anche sul prezioso apporto costante di due valenti ContractManager dedicati, Stefano Passarino (Gea Consulting) e Rino Fucci (Etica) promotori del progetto Demetra e con funzione di indirizzo, sviluppo commerciale e supervisione delle prestazioni, affiancati da Andrea Giorgiani, Project Manager con esperienza pluriennale nel settore.

Un progetto innovativo ed efficace, il cui scopo è l’accrescimento della capacità innovativa e competitiva nel settore dei servizi ambientali.

Un team di professionisti che opera nell’ambito della progettazione e dell’ingegneria in ambito ambientale con le relative attività inerenti le indagini preliminari ambientali, geotecniche e geofisiche, supervisione, monitoraggio, fornitura edinstallazione di nuovi impianti, prove di tenuta e bonifica di serbatoi, decommissiong e gestione rifiuti.

​“Rete Demetra sbarca per la seconda volta a ‘Ecomondo’, ma per la prima in presenza con un proprio stand fisico dopo la partecipazione solamente digitale legata al secondo lockdown del2020. Siamo onorati di prendere parte all’evento che costituisce il punto di snodo principale per la nostra attività. Un momento importante di aggregazione, conoscenza reciproca e valorizzazione delle relazioni funzionali con partners e clienti al fine di presentare al meglio tutto il potenziale di ‘Rete Demetra’. E stringendo altresì nuove sinergie utili allo sviluppo del nostro progetto corale d’impresa”, dichiara entusiasta Rino Fucci.

Obiettivo è promuovere la multisciplinarietà alla base della nostra rete, valorizzandola nell’insieme e singolarmente al fine di accendere i riflettori sulle potenzialità intrinseche del gruppo di lavoro che abbiamo costituito. Per offrire all’utenza un servizio sempre migliore e crescente in termini di qualità e quantità in tutti i singoli ambiti di competenza ambientale tra cui la bonifica di siti contaminati, gestione completa del ciclo e filiera dei rifiuti, smaltimento amianto, bonifica, diagnostica e relining serbatoi, analisi di matrice ambientale e soluzioni chiavi in mano per il decommissioning alle bonifiche ambientali, con particolare riferimento al mondo ‘oil e molto altro ancora”, chiosa soddisfatto Stefano Passarino.

Tutte le informazioni disponibili sul sito www.retedemetra.it.

‘Rete Demetra’ si trova in Fiera a ‘Ecomondo 2021’ al Padiglione C1 – Stand 005.

“Biodiversità, Piemonte indietro tutta!”

Perche’ smembrare il  settore  Biodiversità e aree naturali regionale?
Per gestire al meglio la biodiversità regionale  ci vuole una visione d’insieme

 

Insistenti voci danno per scontato lo smembramento del Settore biodiversità e aree naturali regionale a favore di chissà quale beneficio. Dal sito istituzionale dell’ente si legge Da quarant’anni la Regione Piemonte è impegnata nella conservazione della biodiversità attraverso l’istituzione delle aree protette, e noi condividiamo pienamente la necessità di un unico riferimento regionale per avere indirizzi e verifiche per l’importante obiettivo del miglioramento e la salvaguardia della biodiversità.

La Strategia dell’UE sulla biodiversità ha l’obiettivo di garantire, entro il 2050, che tutti gli ecosistemi del territorio siano ripristinati, resilienti e adeguatamente protetti. Lo strumento è la costituzione di una rete naturalistica transeuropea effettivamente coerente, entro il 2030. Impossibile sarà fronteggiare i cambiamenti climatici senza affrontare la perdita di biodiversità, e viceversa. La tutela della biodiversità e degli ecosistemi piemontesi ed il relativo contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici dipendono fortemente dalle azioni assunte dall’amministrazione, oggi e nel futuro prossimo.

Anche il Piano nazionale per la transizione ecologica mette in primo piano l’esigenza di  salvaguardare la biodiversità e i servizi ecosistemici attraverso adeguate politiche di conservazione; lo smembramento del settore regionale biodiversità e aree naturali andrebbe invece in direzione diametralmente opposta.

È bene ricordare come il Piemonte sia un hotspot di biodiversità: è la prima regione per diversità biologica a livello italiano. Purtroppo, il cambiamento climatico in Piemonte mostra oggi trend decisamente più marcati rispetto alla media globale, in particolare alle alte quote.

La Regione Piemonte ha sempre rappresentato un modello di corretta e sistematica gestione del sistema delle aree protette e della biodiversità; è stata la prima regione italiana a varare, nel 1975, la legge-quadro sui parchi e tra le prime ad individuare e classificare, nel 1995, i siti della Rete Natura 2000.

La Legge Regionale 19/2009 stabilisce che La Regione riconosce l’importanza dell’ambiente naturale in quanto valore universale attuale e per le generazioni future e definisce …le modalità per la conservazione della biodiversità e per la gestione e per la promozione dei territori facenti parte della rete ecologica regionale. Sempre dal sito della Regione Piemonte si legge che La biodiversità …è un elemento fondamentale per la salute del pianeta ed è frutto di una lenta evoluzione che ha permesso alla vita di adattarsi alle più diverse condizioni ambientali. La Regione Piemonte riconosce, promuove e tutela la biodiversità quale valore universale utile per il presente e per le future generazioni.

Crediamo sia necessaria un’attenta riflessione in merito alle ipotizzate variazioni nell’organizzazione del Settore che garantisce alla Regione Piemonte di perseguire gli obiettivi imposti dall’UE e dal Ministero della Transizione Ecologica, a seguito della estrema criticità della situazione ambientale attuale. Fondamentale risulta infatti un’organizzazione centrale che consenta ai diversi Enti di gestione delle aree protette e dei Siti Natura 2000 di lavorare in modo coordinato ed efficace nella loro tutela, sfruttando al meglio  le opportunità economiche offerte per le comunità locali dai diversi strumenti di finanziamento europei.

Per questo abbiamo chiesto alla politica regionale un confronto sul tema che riteniamo essere di estrema attualità e importanza.

Le Associazioni firmatarie:

Club Alpino Italiano, commissione TAM LPV – Maria Grazia Gavazza

Italia Nostra Piemonte  – Adriana Elena My

Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta  Aps – Giorgio Prino

Lipu ODV – Riccardo Ferrari

Mountain Wilderness – Luigi Cucut

Pro Natura Piemonte –  Mario Cavargna

WWF Oasi Aree protette piemontesi OdV – Valentina Marangoni

“Un Po da Pulire” a Chivasso. Raccolti 500kg di rifiuti

McDonald’s ha partecipato con il progetto “Le giornate insieme a te per l’ambiente”

 

Un’iniziativa di McDonald’s, in collaborazione con Fise Assoambiente ed Utilitalia, che ha l’obiettivo di riqualificare parchi, strade, spiagge e piazze in 100 comuni italiani, contrastando gli effetti dell’abbandono dei rifiuti

 50 volontari e 500 kg di rifiuti raccolti: questi i numeri dell’iniziativa di McDonald’s “Le giornate insieme a te per l’ambiente” che si è svolta a Chivasso. Una giornata dedicata alla lotta contro gli effetti del littering, ossia dell’abbandono dei rifiuti, che ha interessato le aree lungo il fiume.

I dipendenti McDonald’s, insieme alle loro famiglie e i cittadini, hanno dedicato il loro tempo per riqualificare le aree cittadine, grazie alla collaborazione con il Comune di Chivasso, delle Aree Protette del Po Piemontese e di alcune associazioni locali tra cui Alpini Chivasso, Leo Club, Lions Duomo, Lions Host, Rotary, Rotaract, Legambiente Settimo (gruppo Chivasso), Vespa lub Chivasso.

Quella di Chivasso è una delle 100 tappe nazionali coinvolte nel progetto, per il quale i ristoranti McDonald’s si fanno promotori del coinvolgimento di associazioni e cittadini, unendo le forze per un unico obiettivo: contribuire alla pulizia di parchi, strade, spiagge e piazze, a seconda delle esigenze specifiche di ogni Comune.

 “Le giornate insieme a te per l’ambiente” si inseriscono in un percorso virtuoso verso la transizione ecologica che McDonald’s ha intrapreso ormai da diversi anni a partire dai suoi ristoranti in termini di Packaging e Waste & Recycling. Ne sono un esempio l’eliminazione della plastica monouso in favore di materiali più sostenibili, l’installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle sale e nei dehors, la collaborazione con Comieco per lo sviluppo di un nuovo sistema per garantire la riciclabilità del packaging in carta e la campagna di sensibilizzazione sulle corrette modalità di raccolta dei rifiuti rivolta ai consumatori nei ristoranti.

Inoltre, attraverso questa iniziativa, McDonald’s rinnova la propria vicinanza ai territori in cui opera con i suoi oltre 610 ristoranti e l’impegno dei 140 licenziatari, imprenditori fortemente radicati nelle comunità locali.