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Vetro, 8 bottiglie su 10 tornano a nuova vita

Rapporto 2021 su raccolta e riciclo del vetro

IN 5 ANNI BENEFICI EXTRA PER 160 MILIONI DI EURO

Rispetto al 2016 gli italiani hanno avviato a riciclo 570mila tonnellate di vetro in più: un risparmio di 127 milioni di euro e un ulteriore contributo di 33 milioni per i Comuni. Una performance migliore rispetto a quanto fatto nei 12 anni precedenti. Il presidente di CoReVe, Scotti: “Bisogna accelerare sulla qualità”

 

  • Nel 2020 gli italiani hanno differenziato 2.396.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente.

 

  • La resa pro capite aumenta ancora: nel 2019 si raccoglievano in media 38,7 kg per abitante, un anno più tardi siamo arrivati a 40,4 kg.

 

Milano, 11 giugno 2021 – Negli ultimi 5 anni la sensibilità degli italiani per l’ambiente si è tradotta in un balzo in avanti nella raccolta differenziata del vetro, superiore a quello che si era registrato nei 12 anni precedenti. E i benefici di questo cambio di passo sono trasversali e innegabili.

Le oltre 570mila tonnellate di rifiuti di imballaggi in vetro in più sottratte alle discariche e riciclate in nuove bottiglie e vasetti dal 2016 ad oggi, grazie alla raccolta differenziata e all’impegno dei cittadini, hanno determinato un incremento dei benefici economici per i Comuni italiani che, solo negli ultimi cinque anni, è pari a circa 160 milioni di euro. Una cifra che tiene conto dei maggiori corrispettivi riconosciuti da CoReVe (+33 mln €) per la raccolta differenziata del vetro alle amministrazioni locali e ai gestori del servizio, cui si aggiungono i risparmi per i mancati oneri di smaltimento in discarica (127 mln €), legati alla crescita dei volumi. Non solo.


L’anno della pandemia

Il risultato sul medio periodo non sarebbe stato possibile se il sistema non avesse retto nell’anno della pandemia, come conferma ufficialmente il rapporto annuale sulla raccolta e il riciclo del vetro in Italia, Il Piano Specifico di Prevenzione, curato dal consorzio CoReVe, che testimonia l’impegno garantito dalle famiglie italiane anche in tema di circolarità e sostenibilità.

 

Il primo dato significativo è quello sui consumi. In piena pandemia, gli italiani hanno incrementato l’utilizzo di vasetti e bottiglie di vetro, compensando in ambito domestico il calo registrato (stimato oltre il 30%) in hotel, bar e ristoranti, la cui attività è stata sospesa per una buona parte del 2020 per le misure di contrasto alla diffusione del Covid19.

 

Il saldo, infatti, è positivo: lo scorso anno si sono registrate 2.725.268 di tonnellate di imballaggi di vetro immessi al consumo, +1,8% rispetto al 2019. 

Ciò che più conta, però, sono i risultati della raccolta differenziata e del riciclo, ed è qui che si registrano gli incrementi più significativi, legati soprattutto all’incremento complessivo dei consumi, più che alla rincorsa delle aree più in ritardo nella raccolta.

Nel 2020 gli italiani hanno separato 2.396.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente. Complessivamente, la raccolta pro capite è passata dai 38,7 kg del 2019 ai 40,4 kg del 2020.

 

Va ancora meglio per quanto riguarda l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio.

Nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi di vetro ha raggiunto il 78,6%, con un ulteriore balzo in avanti rispetto al già lusinghiero 77,3% dell’anno precedente. Le quantità riciclate, 2.143.221 tonnellate, registrano infatti un 3,6% in più rispetto al 2019, un tasso di crescita più alto sia delle quantità raccolte che degli imballaggi in vetro immessi al consumo.

 

“Gli italiani sono tra i cittadini più virtuosi d’Europa per quanto riguarda la raccolta differenziata del vetro e i dati contenuti nel nostro rapporto annuale lo confermano – afferma Gianni Scotti, presidente di CoReVe –. Basti pensare l’unione europea ha fissato come obiettivo di riciclo per il 2030 il 75%. Noi abbiamo superato quel traguardo già due anni fa, grazie all’attenzione crescente degli italiani nei confronti dell’ambiente, ma anche per merito degli sforzi compiuti da una filiera industriale che ha puntato con decisione sull’innovazione e la modernizzazione degli impianti di trattamento. In Italia siamo in grado di produrre e utilizzare persino la “sabbia di vetro” derivante dal recupero secondario degli scarti di processo degli impianti di trattamenti (“frazione fine” e scarti della selezione ottica degli inquinanti presenti nella raccolta, come la ceramica). Nel 2020 abbiamo recuperato 389 mila tonnellate di questo materiale che, negli altri Paesi, sebbene grazie ad una qualità della raccolta molto più alta sia molto inferiore ai ns. volumi, è normalmente smaltito in discarica con costi enormi”.

 Principali benefici ambientali ed economici nel 2020

Ricavi per Comuni: CoReVe nel 2020 ha versato ai 7.414 Comuni convenzionati, direttamente o tramite i gestori delegati del servizio, oltre 86 milioni di euro di corrispettivi economici per la raccolta differenziata del vetro.

 

Minori oneri di smaltimento: la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica per circa 320 milioni di euro;

 

Minor consumo di materie prime: grazie all’incremento delle quantità totali riciclate in vetreria, è stato possibile risparmiare 3,7 milioni di tonnellate di materie prime vergini per la produzione di nuovi imballaggi di vetro (pari a circa 2,2 milioni di m3: più del volume della piramide di Cheope, o circa 2 volte quello del Colosseo).

 

Riduzione emissioni: attraverso il riciclo totale del vetro nella produzione di nuovi imballaggi è stato possibile ridurre le emissioni di co2 in atmosfera di 2,2 milioni di tonnellate (equivalenti alle emissioni di circa 1,5 milioni di utilitarie Euro 6 circolanti per un anno, con percorrenza media di 15.000 km).

 

Risparmi di energia: l’impiego di materiale riciclato al posto delle materie prime all’interno dell’industria vetraria ha consentito di risparmiare energia equivalente a 2,5 milioni di barili di petrolio (pari a circa 385 milioni di m3 di gas metano, quanto consumano le famiglie di una città da 1,5 milioni di abitanti).

 

Troppi sacchetti e impurità nella raccolta

Grazie agli investimenti in innovazione tecnologica e al conseguente miglioramento dell’efficienza degli impianti di trattamento il sistema è riuscito a ridurre lo scarto finale, tra il vetro raccolto e quello effettivamente riciclato, ovvero trasformato in nuovi imballaggi, dal 11,4% del 2019 siamo passati al 10,6%. Purtroppo però la qualità media della raccolta è ancora in calo: troppi gli oggetti di ceramica, pyrex e cristallo, ma soprattutto sacchetti, finiscono nella campana del vetro.

 

“La qualità della raccolta può e deve migliorare – aggiunge Scotti -. Di fatto, con il livello attuale di scarti, dovuti alla alta presenza di inquinanti nel vetro raccolto, è come se Valle d’Aosta, Trentino (o Friuli), Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria, rinunciassero tutte insieme ad effettuare la raccolta differenziata. Questo si traduce in un costo per la collettività, non solo ambientale, che si stima per difetto pari ad almeno a 48 milioni di euro. Noi proseguiremo con la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza di non commettere errori nel conferimento, separando correttamente il vetro da imballaggio da altri materiali, ma anche le Amministrazioni locali e i Gestori delle raccolte devono aiutarci facendo la loro parte, cioè scegliendo sistemi di raccolta efficienti, efficaci ed economici, che massimizzino il riciclo”.

Educazione alla sostenibilità  nelle residenze universitarie

Firmato  il Protocollo d’intesa che avvia, tra le altre iniziative, “EcOlimpia – L’isola che c’è”. Un progetto pilota di economia circolare nelle residenze universitarie.

 

Il rispetto dell’ambiente e le good practice per la sua tutela, partendo dalla corretta differenziazione dei rifiuti, sono gli elementi cardine del nuovo percorso avviato  da Edisu Piemonte e Amiat Gruppo Iren dedicato all’educazione ambientale e alla sensibilizzazione della popolazione studentesca sui temi legati al riciclo dei rifiuti. La terrazza della Residenza Olimpia in Lungo Dora Siena a Torino ha ospitato  la firma ufficiale del Protocollo d’Intesa tra Edisu Piemonte e Amiat Gruppo Iren, sottoscritto dai due Presidenti, Alessandro Ciro Sciretti per l’Ente Regionale di Diritto allo studio universitario della regione Piemonte e Christian Aimaro per l’azienda che eroga in modo integrato i servizi di igiene del suolo, raccolta e smaltimento dei rifiuti nella città di Torino. Il documento sancisce formalmente l’impegno delle due realtà ad avviare percorsi virtuosi che stimolino azioni responsabili tra gli studenti e le studentesse a tutela dell’ambiente, così come previsto dal Piano Strategico 2020/2024 di EDISU Piemonte (approvato con delibera n. 57 del 15/09/2020), in linea con gli obiettivi europei di economia circolare e con i Sustainable Development Goals dettati dalle Nazioni Unite.

 

Il Protocollo d’Intesa

L’accordo tra l’Ente e Amiat Gruppo Iren prevede diversi step di intervento, a cominciare dal monitoraggio di tutte le strutture gestite direttamente da Edisu (residenze, ristoranti, aule studio) per valutare lo stato dell’arte della raccolta differenziata in atto ed, eventualmente, suggerire l’adozione di nuove e innovative modalità d’intervento per migliorare, dove necessario, questo servizio. La sensibilizzazione è il secondo punto chiave del documento: il protocollo prevede il coinvolgimento di associazioni studentesche e di ospiti delle residenze da formare sui temi della raccolta differenziata per diventare a loro volta i formatori di altri studenti e studentesse all’interno delle strutture di EDISU Piemonte. Formazione a trecentosessanta gradi: saranno progettate azioni ad ampio raggio che prevedono in primis il supporto di Eduiren, la struttura di Iren specificamente dedicata alla educazione e sensibilizzazione ambientale, oltre al coinvolgimento di esperti formatori di altri enti, come scuole superiori o Dipartimenti universitari.

Il progetto pilota

EcOlimpia Il luogo scelto per la sottoscrizione, la Residenza Olimpia, non è casuale: la struttura è stata infatti scelta per avviare il primo dei progetti di sensibilizzazione alla corretta raccolta differenziata a partire da settembre dal titolo “EcOlimpia – L’isola che c’è”. Un progetto pilota di economia circolare nelle www.edisu.piemonte.itresidenze universitarie. Nell’edificio verrà riservata una zona ad hoc per i contenitori nei quali gettare in modo differenziato i diversi rifiuti prodotti al suo interno. Inoltre, saranno individuati tutti i soggetti (anche fornitori) che a vario titolo sono coinvolti nella produzione e gestione dei rifiuti, attivando nei confronti degli stessi iniziative di formazione e sensibilizzazione per l’adozione di buone pratiche finalizzati alla riduzione in primis e successivamente alla corretta differenziazione degli scarti. La formazione, in particolare, verrà condotta Eduiren, che collaborerà con il personale di Edisu nell’individuazione dei destinatari primari dei progetti, che successivamente saranno chiamati a diventare veri e propri testimoni della sostenibilità verso gli altri interlocutori

Il Presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti: “Educare al rispetto dell’ambiente deve essere tra i compiti primari di Edisu. Nelle nostre residenze ospitiamo studenti e studentesse provenienti da ogni parte del mondo e non tutti possiedono le stesse abitudini in tema ambientale. Deve essere, quindi, nostra cura offrire a tutti e tutte gli stessi strumenti per poter vivere in comunità con maggiore consapevolezza, rispetto e cura. Grazie anche alla collaborazione con Amiat ed EduIren contribuiamo a creare una popolazione studentesca virtuosa e cosciente”.

Il Presidente di Amiat Christian Aimaro: “Il mondo universitario è da sempre per Amiat un interlocutore fondamentale per portare avanti progetti di matrice ambientale. La firma di questo protocollo è un modo per sancire questa comunione di intenti e la volontà di promuovere iniziative con obiettivi condivisi per il bene dell’ambiente e della comunità universitaria”.

“Acqua in borraccia”, Marazzato e Comune di Vercelli insieme per l’ambiente

ECOSOSTENIBILITÀ PER GLI STUDENTI

Il progetto educativo ambientale prevede la distribuzione di 2mila borracce ecologiche agli allievi di scuole primarie pubbliche e parificate.

Una sana coscienza ambientale nasce già dai banchi di scuola. Specialmente in un mondo

che chiede soltanto un po’ più di attenzione e rispetto per il bene del pianeta.

Nasce così il progetto ‘ACQUA IN BORRACCIA’, che vede in prima linea insieme il ‘Gruppo

Marazzato’, storica azienda piemontese (compirà 70 anni nel 2022) specializzata nelle soluzioni per l’ambiente, e il Comune di Vercelli che hanno, di fatto, acquistato le 2000 borracce ‘eco’ distribuite nelle scorse settimane ad altrettanti giovanissimi allievi delle scuole primarie pubbliche e parificate del capoluogo di provincia.

Il progetto-pilota, avviato prima della pandemia, era nato in sinergia con ‘Arpa Piemonte’ (‘Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) e ‘ATO N.2’(‘Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale n.2’) e ha trovato il suo compimento solo nel presente anno accademico.

Il momento conclusivo dell’iniziativa sarà Mercoledì 9 Giugno alle ore 10.00 al ‘Piccolo

Studio’ dove saranno presenti anche una rappresentanza dei bambini vercellesi che hanno

partecipato al progetto. Il Sindaco Andrea Corsaro illustrerà l’iniziativa, insieme ai promotori del

progetto, e incontrerà una rappresentanza di bambini della scuola primaria, mentre il resto degli

allievi, le famiglie e la cittadinanza tutta potranno partecipare collegandosi alla pagina Facebook

“Città di Vercelli” che trasmetterà l’evento in streaming.

Un evento importante, che conclude un’iniziativa già sperimentata con successo a fine

2019 anche nelle municipalità di Santhià (VC) e Villastellone, nel Torinese, poi interrotta per il

brusco arrivo della pandemia da Covid-19”, esordisce Alberto Marazzato, General Manager

dell’azienda che conduce insieme ai fratelli Davide e Luca, gestita dalla famiglia da tre generazioni. Quanto omaggiato ai ragazzi della città vuol essere un gesto concreto nei confronti delterritorio con l’occhio attento rivolto al benessere e al futuro dei bambini che saranno gli adulti di

domani. Ringrazio di cuore a nome del ‘Gruppo’ Marazzato’ il Sindaco Andrea Corsaro,

l’Amministrazione e tutti per aver creduto nel progetto, e hanno fatto un lodevole sforzo condiviso

nel coordinamento e nella gestione logistica per l’ottima riuscita dell’intera operazione”.

I ragazzi di Vercelli potranno dunque impiegare le borracce per portarsi da bere a scuola o

in giro così come hanno fatto, a dicembre 2019, anche i ragazzi di Borgo Vercelli, Santhià e

Villastellone (in provincia di Torino) sempre grazie a ‘Marazzato’, che ne ha prodotte e donate

complessivamente ben 4.500 esemplari insieme alle varie amministrazioni comunali.

Uno strumento prezioso, utile ai più piccoli per una sana e corretta educazione ambientale

nel rapporto con territorio, ecologia e natura. Nel corso dell’appuntamento di mercoledì, verrà presentato un brano inedito dal titolo Acqualunquecosto”, incluso nel progetto di educazione alla sostenibilità “Musica d’Ambiente”, promosso da Arpa Piemonte. Musica e testo del brano sono di Franco Pistono, così come ideazione, sviluppo narrativo e direzione artistica del videoclip animato dai disegni realizzati dai 2000 bambini vercellesi. Progetto grafico e montaggio video sono di Riccardo Manachino, dipendente ‘Marazzato’.

‘ACQUA IN BORRACCIA’ proseguirà nel prossimo anno accademico e verrà arricchito di

nuovi tasselli che andranno ad alimentare l’iniziativa: “Tra le ipotesi c’è quella di realizzare un

evento in presenza che preveda il coinvolgimento diretto di tutti i bambini, ma non vogliamo

svelare altro” conclude soddisfatto Alberto Marazzato.

Giornata mondiale dell’Ambiente, la situazione in Piemonte

Le analisi effettuate da Arpa Piemonte mostrano per il 2020 un miglioramento della qualità dell’aria e delle acque dei laghi. Positivo anche il dato riferito al consumo di suolo. L’assessore Marnati: “I nostri piani regionali tracciano la strada per un Piemonte sempre più verde”

Giornata Mondiale dell’Ambiente: in Piemonte, la qualità dell’ambiente nel 2020 mostra, rispetto ai trend storici, parametri in miglioramento, come ad esempio, la qualità dell’aria – per tutti gli inquinanti atmosferici previsti dalla normativa, si osserva una riduzione delle concentrazioni, con le sole eccezioni dell’ozono e del benzo(a)pirene – la qualità delle acque dei laghi – al termine del sessennio di monitoraggio 2014-2019, il 73% dei corpi idrici presenta uno stato ecologico buono o superiore e il 27% sufficiente mentre per lo stato chimico il 91% dei corpi idrici risulta buono. Anche il dato riferito al consumo di suolo è positivo, risultando inferiore al dato nazionale e collocandosi tra i più bassi del Nord Italia.

In miglioramento, anche se in misura ancora non sufficiente, i dati relativi al particolato atmosferico (PM10 e PM2,5) e l’ozono, rispettivamente nei mesi freddi e nei mesi caldi dell’anno, mentre i casi di superamento del valore limite annuale relativi al biossido di azoto sono localizzati in un numero limitato di stazioni da traffico.

Per la qualità dell’aria è importante ricordare che nel 2021 in nessuna stazione di Arpa Piemonte è stato raggiunto il limite dei 35 giorni del livello giornaliero di protezione della salute per i PM10 (50 microgrammi/metro cubo), mentre negli anni scorsi il limite è stato raggiunto nella stazione Torino Rebaudengo, il 12 febbraio nel 2019 e il 9 febbraio nel 2020, e nella stazione di Alessandria Volta, ad Alessandria, il 28 febbraio nel 2019 e il 28 marzo nel 2020.

“I nostri piani regionali tracciano la strada per un Piemonte sempre più verde – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Siamo ansiosi di poter utilizzare i fondi europei per finanziare grandi progetti, i più grandi che la storia regionale possa realizzare per avviare una vera transizione ecologica, e le importanti ricadute ambientali previste porteranno a grandi benefici per molti anni”. “Non esiste un futuro possibile ma tanti futuri possibili – aggiunge – alla realizzazione dei quali ogni cittadino può contribuire per migliorare lo stato dei luoghi anche attraverso piccoli gesti. Le armi vincenti, che faranno la vera differenza, saranno l’insegnamento del rispetto ambientale, fin da piccoli, unitamente a massicci investimenti nella ricerca e nel trasferimento tecnologico. Quello che vogliamo è armonia tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente attraverso l’imprescindibile sostegno alla sostenibilità. Serve una svolta epocale e la regione Piemonte non si sottrae alle sue responsabilità”

“La sostenibilità persegue la salvaguardia delle risorse ambientali per le generazioni future. Aria, acqua e territorio sono gli “ elementi”  della Terra che dobbiamo preservare, sono infatti le matrici che Arpa Piemonte quotidianamente monitora, misura, analizza, controlla per poter dire come sta l’ambiente nel quale viviamo considerando tutti i contaminanti, anche quelli emergenti – sottolinea il direttore generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto – I dati dello stato di aria, acqua e suolo del Piemonte sono il punto di arrivo di un lavoro corale dei tecnici dell’Agenzia che ogni anno eseguono migliaia di  campionamenti, di validazioni, di analisi. Ma i dati sono anche un punto di partenza fondamentale che Arpa mette a disposizione degli enti, come Regione Piemonte, preposti a fare delle politiche ambientali. Perché è da un semplice campione che si può capire quale può essere la strada giusta per la sostenibilità ambientale”.

Da ultimo ma certamente non meno importante, il tema del cambiamento climatico che è entrato anche nelle agende locali con la delibera della Giunta regionale con la quale è stato approvato il Documento di Indirizzo “Verso la Strategia regionale sul Cambiamento Climatico”. Due gli obiettivi che la Regione Piemonte intende perseguire: il contenimento del cambiamento climatico e l’incremento della resilienza, cioè dell’adattamento, per preparare territorio e abitanti ad affrontare le inevitabili conseguenze dell’aumento in atmosfera dei gas climalteranti.

I primi dati sono disponibili sul sito di Arpa Piemonte a questo link

https://www.arpa.piemonte.it/news/giornata-mondiale-dellambiente-la-situazione-in-piemonte

Tutti i parametri aggiornati di aria, acqua, territorio e clima saranno on line dall’11 giugno sul sito http://relazione.ambiente.piemonte.it

Fridays For Future Torino, biciclettata per l’ambiente

Sabato 5 giugno il movimento Fridays For Future Torino organizza una biciclettata attraverso tutta la città per manifestare in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente. 

 

Scendiamo in piazza con le nostre biciclette per chiedere all’attuale e alle future amministrazioni torinesi di affrontare con serietà e radicalità i problemi ambientali che attanagliano la nostra città. 

 

Torino è da troppi anni la capitale italiana dell’inquinamento atmosferico. Ogni anno 900 nostri concittadini muoiono a causa di malattie respiratorie legate alle polveri sottili. In media, un abitante piemontese ha due anni di aspettativa di vita in meno rispetto al resto d’Italia.

 

E siamo stufi del continuo scaricabarile tra il Comune di Torino e la Regione Piemonte su chi debba intervenire. Le cause dell’inquinamento sono chiare, e derivano dalle troppe auto che circolano in città (abbiamo quasi il doppio del tasso di motorizzazione delle capitali europee) e dai sistemi di riscaldamento ormai obsoleti.

 

Le cause dell’inquinamento atmosferico sono spesso le medesime della crisi climatica, sia per quanto riguarda i trasporti sia per la produzione di energia e calore. Dobbiamo garantire a chi vive in questa città di poter respirare aria pulita, e dobbiamo evitare che il collasso climatico devasti il Pianeta su cui abiteranno le future generazioni, in Italia come in tutto il mondo.

 

La nostra biciclettata partirà alle 10.30 dal giardino Grosa e arriveremo verso le 13.00 al Parco del Valentino, attraversando alcuni luoghi simbolo dei problemi ambientali della nostra città, tra cui:

 

?Parco Dora, simbolo della fine dell’era industriale di Torino e della necessità di una riconversione ecologica dei tanti impianti produttivi nella città che rischiano di essere abbandonati;

La scuola Ada Negri vince il concorso Barilla sul cibo

LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ADA NEGRI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO LEONE SINIGAGLIA DI TORINO VINCE IL CONCORSO “NOI, IL CIBO, IL NOSTRO PIANETA: IN ACTION” PROMOSSO DA FONDAZIONE BARILLA

“Consapevolezza”, “Corresponsabilità” e “Condivisione” sono le tre parole della sostenibilità e del cambiamento che hanno permesso alla scuola di distinguersi tra i numerosi progetti proposti e aggiudicarsi l’ambito riconoscimento

L’anno scolastico volge al termine e, in vista delle vacanze estive, una bella notizia arriva dalla scuola secondaria di primo grado Ada Negri dell’Istituto Comprensivo Leone Sinigaglia di Torino che è stata proclamata vincitrice del concorso “Noi, il cibo, il nostro Pianeta: in action”, organizzato dalla Fondazione Barilla in collaborazione con Tuttoscuola. La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 25 maggio nel corso di un webinar dal titolo: “Sviluppo sostenibile e cibo: la transizione ecologica inizia a scuola” alla presenza, tra gli altri, di Carlo Mazzone, Docente finalista Global Teacher Prize 2020 e Andrea Bollini, Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale del Ministero dell’Istruzione. Nel corso dell’anno, la professoressa Michela Rosa Palladino, insieme alla collega Elena Di Boni, hanno approfondito la tematica dello spreco alimentare con l’obiettivo di identificare piccole soluzioni che, ogni giorno, possono consentire di compiere scelte responsabili e consapevoli e adottare stili di vita rispettosi della salute e dell’ambiente, nel rispetto di tutti. Un percorso educativo che ha portato alla creazione di un vademecum con le regole anti-spreco, all’elaborazione di una serie di ricette realizzate con gli avanzi e allo sviluppo di un quiz digitale per testare le conoscenze dei giocatori riguardo a questa tematica.

“Il tema dello spreco alimentare ci ha permesso di identificare 3 parole della sostenibilità e del cambiamento: consapevolezza, corresponsabilità e condivisione. Essere consci dell’impatto ambientale prodotto dagli alimenti nel corso del loro intero ciclo di vita è fondamentale per compiere scelte di consumo consapevoli. Occorre essere consapevoli del fatto dalle nostre scelte alimentari discendono da questioni etiche e di salute in cui siamo tutti coinvolti e di cui siamo tutti responsabili, anche con le semplici scelte di vita quotidiana: le nostre azioni incidono anche sulle vite di persone lontane da noi, in termini di impatto ambientale e di sfruttamento delle risorse, e siamo tutti responsabili dell’uso che facciamo delle risorse del Pianeta e della loro tutela. Del Pianeta condividiamo risorse e fragilità, ma come comunità possiamo condividere anche buone pratiche, incluse quelle per ridurre gli sprechi” – ha dichiarato Michela Rosa Palladino commentando l’elaborato finale che ha portato la scuola alla vittoria.

IL CONCORSO: “NOI, IL CIBO, IL NOSTRO PIANETA: IN ACTION”

Noi, il cibo, il nostro Pianeta” è un programma educativo oggetto di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione che, incentivando una didattica innovativa, offre ai docenti contenuti e strumenti per l’educazione alla cittadinanza attiva e alla sostenibilità, attraverso il cibo. Uno strumento particolarmente apprezzato tanto che più di 9.000 docenti in oltre 6.000 scuole (per un totale di circa 18 mila classi e oltre 450.000 studenti) lo hanno usato per le loro lezioni, avendo così la possibilità di partecipare alla terza edizione del concorso “Noi, il cibo, il nostro Pianeta: in action”. Il concorso, nato con l’obiettivo di premiare l’eccellenza nell’insegnamento e dare visibilità alle scuole che si sono distinte per il loro approccio alla sostenibilità alimentare e ambientale, ha chiesto ai docenti, di ogni ordine e grado, di proporre 3 parole chiave per sintetizzare le attività legate al cibo che la scuola ha avviato per essere più sostenibile. Alla base dell’attività, lo strumento educativo “Imparare, agire, (per) cambiare” che Fondazione Barilla ha pensato per aiutare i docenti nella spiegazione delle parole chiave su cibo e sostenibilità. Infatti, imparando parole legate a questo ambito, si può agire identificando una serie di azioni quotidiane utili a generare un cambiamento. La “call to action” per diventare dei veri e propri “formatori della sostenibilità” si è tradotta in un’importante partecipazione da nord a sud, ponendo le basi per aiutare le nuove generazioni a identificare le attuali criticità dei sistemi alimentari e trovare le soluzioni per un futuro più sano, equo e sostenibile.

COSA SI VINCE

Le tre scuole vincitrici sono state premiate nel corso di un webinar che ha dato il via a un dibattito sull’importanza di una transizione ecologica che metta a sistema l’alimentazione, la salute e la tutela dell’ambiente, attraverso un processo di cambiamento che parta dai giovani. Le 3 scuole vincitrici hanno vinto un buono del valore di 300 €, mentre un ulteriore buono del valore di 300 € è andato al docente (o il gruppo di docenti ideatori del progetto) da spendersi in libri e/o materiale didattico.

Iren Luce Gas e Servizi è la prima multiutility green

Energia proveniente al 100%  dagli impianti idroelettrici del Gruppo

 

Iren Luce Gas e Servizi è la prima multiutility in Italia che sceglie di vendere sul mercato libero solo energia verde proveniente al 100% dagli impianti idroelettrici del Gruppo.

 

L’iniziativa si inserisce nella strategia del Gruppo Iren che pone la sostenibilità al centro del proprio percorso di sviluppo con oltre 2,25 miliardi di investimenti sostenibili previsti al 2025 e con il costante e crescente impegno di Iren Luce Gas e Servizi a favore del cambiamento dei comportamenti verso il rispetto dell’ambiente.

 

La fornitura di energia green vale sia per i nuovi clienti retail, che acquisteranno solo energia verde prodotta dal Gruppo, sia per tutti i clienti esistenti, oltre 600mila, per i quali, a partire dal 1° maggio 2021, è stata avviata la conversione della fornitura in energia verde senza costi aggiuntivi. Questa operazione consentirà di risparmiare in un anno 530.000 tonnellate di CO2, dato che è stato stimato in base ai consumi effettivi dei clienti Iren Luce Gas e Servizi nel 2020.

 

La continua attenzione verso la sostenibilità è testimoniata dai risultati del ‘multicircle index’ elaborato da The European House – Ambrosetti (fonte “Il valore della multicircle economy per lo sviluppo sostenibile del Paese” realizzato da The European House – Ambrosetti) secondo il quale Iren è la 1a multiutility italiana in termini di sviluppo e integrazione dei principi dell’economia circolare nei diversi ambiti di attività in cui è presente.

 

Iren, infatti, realizza questo approccio in maniera completa e perfettamente integrata in tutta la filiera: dalla produzione di energia elettrica del Gruppo esclusivamente proveniente da fonti rinnovabili 100% green fino all’offerta commerciale di energia per la casa, ma anche di prodotti di domotica per il controllo e la riduzione dei consumi energetici e di una gamma di soluzioni per una mobilità smart leggera e green a zero emissioni.

 

Per promuovere l’iniziativa, Iren Luce Gas e Servizi ha dato il via a una nuova campagna adv multicanale che racconterà la conversione green della customer base e la nuova offerta dedicata ai nuovi clienti.

 

 

 

Bike to school, tutti a scuola in bicicletta

Oltre 500 bambine e bambini hanno pedalato insieme alla prima edizione 2021 del Bike to school. Ora, aspettando la Giornata mondiale della bicicletta, le associazioni piemontesi invitano genitori, insegnanti, studentesse e studenti a pedalare di nuovo insieme per la salute di tutte e tutti.

 

Dopo l’ampia partecipazione dell’appuntamento di aprile, l’associazione Fiab Torino Bike Pride, insieme a Comitato Torino Respira, Comitato provinciale per l’Unicef, Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico, FIAB  Coordinamento Nord Ovest e Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta rilanciano il Bike to school per venerdì 28 maggio, invitando genitori, insegnanti e studentesse e studenti a pedalare di nuovo insieme per la salute di tutte e tutti, e per chiedere spazi adeguati e azioni per la sicurezza di chi sceglie la mobilità attiva.

 

Il Bike to school è un’iniziativa per sensibilizzare studenti e studentesse e i loro genitori sull’importanza di andare in bici a scuola: per una giornata, l’ultimo venerdì del mese, in maniera programmata , famiglie, insegnanti, volontari e studenti si organizzano per condividere il tragitto casa-scuola, con appuntamenti in ogni quartiere e un percorso prestabilito.

 

Un momento di festa: è l’occasione giusta per pedalare con i propri figli o nipoti verso la scuola, in un contesto tutelato e sicuro, ascoltando le esperienze di chi pedala da più tempo e condividendo suggerimenti su attrezzature e allestimento bici, abbigliamento o percorsi migliori.

 

L’occasione è buona per ricordare che la mobilità sostenibile e attiva è la migliore soluzione per contrastare i problemi della qualità dell’aria delle nostre città, ma anche per garantire in particolare a bambini e ragazzi una qualità della vita più sana, attività motoria e i benefici per la salute di tutti che ne deriva. Inoltre la bicicletta è il miglior mezzo per mantenere il distanziamento fisico a maggior ragione in questo momento in cui le scuole hanno ripreso a pieno regime e i mezzi pubblici circolano sottodimensionati.

 

Al tempo stesso, con il Bike to school, le associazioni promotrici vogliono sostenere l’attivazione e la sperimentazione di molte strade/zone scolastiche (come previsto all’interno del DL Semplificazioni), che sta avvenendo con nostra gioia in molte città e che andrebbe estesa alle strade di tutte le scuole.

A Torino, si è ancora in attesa della realizzazione delle pedonalizzazioni in concomitanza con l’entrata e l’uscita dei ragazzi da quelle 100 scuole che oltre un anno fa chiesero all’Amministrazione interventi per la sicurezza dei propri alunni.

Confidiamo che questo nuovo appuntamento che vedrà pedalare in allegria centinaia di bambini e bambine possa essere l’opportunità per riprendere un progetto urgente e necessario.

 

Ricordiamo quindi alle amministrazioni comunali del Piemonte e alla Regione Piemonte le richieste delle associazioni:

– di istituire zone scolastiche davanti a ogni scuola;

– di pianificare e mettere in sicurezza, anche attraverso un utilizzo più diffuso delle corsie ciclabili, itinerari casa-scuola per favorire la mobilità ciclistica/micromobilità;

– di spingere verso l’adozione dei mobility manager scolastici come previsto dal decreto legge firmato l’ 11 maggio scorso dal Ministro dei Trasporti e da quello della Transizione Ecologica;

– di attrezzare tutte le scuole con rastrelliere e consentire il parcheggio interno dove possibile per poter parcheggiare in sicurezza le biciclette.

 

Venerdì 28 maggio, l’invito a studenti, genitori e insegnanti è di partecipare e organizzare un “Bike to school” per raggiungere la propria scuola, organizzando eventualmente anche un itinerario che raggiunga più scuole.

Organizzando piccole masse critiche colorate, si contribuisce a restituire le strade alle persone.

 

È disponibile un kit per l’auto-organizzazione dei Bike to school:

https://drive.google.com/drive/folders/1MjAvjb9fXYC5zY42Dm6ZNFBQqsfLmA4y

 

All’interno del kit è presente:

  • form on line da compilare, sia singolarmente per aderire a gruppi già esistenti o proporne uno nuovo, che per gruppi già costituiti
  • il modello per adattare la locandina al proprio evento
  • il modello di lettera da inviare al proprio istituto scolastico

 

Evento Facebook: https://fb.me/e/OJn6GMgF

 

Chi vuole aderire e promuovere un appuntamento di “Bike to school” nella propria scuola può scrivere a info@bikepride.net e Fiab Torino Bike Pride offrirà un supporto nella promozione.

 

Ricordiamo un breve vademecum per organizzare un “Bike to school”:

  • individuare un referente organizzativo
  • decidere orario e luogo di incontro per radunarsi, conoscersi e magari fare colazione insieme, rispettando il distanziamento fisico e l’uso della mascherina
  • stabilire il percorso, di solito entro i 2 km, valutando tappe intermedie per coinvolgere altri partecipanti provenienti da zone diverse
  • comunicare il programma tramite le bacheche della scuola, i volantini negli armadietti, i gruppi dei genitori e la pagina facebook dell’evento
  • durante il tragitto, pedalare in gruppo rimanendo compatti, anche accanto ai più piccoli (il Cds consente di pedalare a fianco dei bambini fino a 10 anni), ma soprattutto divertirsi, fare molte foto e raccontare a tutti l’esperienza!

 

 

Per informazioni e coordinamento:

Fiab Torino Bike Pride

www.bikepride.netinfo@bikepride.net

 

 

“Puliamo il tuo parco” – 2a edizione. Fino al 30 giugno si potrà votare il parco del cuore

Vallelata e Legambiente ancora insieme in Piemonte per tutelare il verde cittadino e sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente. 

Fino al 30 giugno si potrà votare il parco del cuore tra i 100 in lista in tutta Italia. In Piemonte l’iniziativa vede in lizza 7 parchi e alcune scuole di Torino, Cuneo, Nichelino, Alpigiano, Caluso, Dormelletto, Casale Monferrato. I venti parchi più votati, uno per ogni regione, verranno ripuliti e le scuole ad essi associate saranno premiate con un percorso didattico su tematiche ambientali tenuto dagli esperti di Legambiente.

 

 Vallelata, in collaborazione con Legambiente, torna con la seconda edizione di “Puliamo il tuo parco”, l’iniziativa nazionale di mobilitazione alla cura del verde cittadino. Per fare ancor più rete e chiamare quante più persone all’azione, quest’anno gli organizzatori hanno coinvolto un interlocutore che avrà un ruolo fondamentale: le scuole. Proprio la sensibilizzazione e l’educazione delle giovani generazioni al rispetto dell’ambiente, infatti, sarà il motore di questa nuova edizione dell’iniziativa lanciata con successo lo scorso anno.

Fino al 30 giugno sul sito puliamoiltuoparco.vallelata.it i consumatori potranno votare il loro parco del cuore tra i 7 in lista in Piemonte, abbinati ad alcune scuole del territorio:

  • Torino: Parco della Pellerina
  • Nichelino (TO): Parco Naturale di Stupinigi – I.C. Nichelino 4 Rita Levi-Montalcini
  • Alpignano (TO): Parco Bellagarda – Scuola elementare Turati Alpignano
  • Caluso (TO): Parco Spurgazzi – I.C. Caluso, scuola primaria G. Giacosa
  • Cuneo: Parco Fluviale Gesso e Stura – I.C. “Viale Angeli”
  • Dormelletto (NO): Parco del Ticino Lago Maggiore – I.C. “Eugenio Montale”
  • Casale Monferrato (AL): Area verde Oltreverde – Scuola primaria XXV Aprile

Al termine delle votazioni il parco più votato in ogni regione verrà ripulito nel corso di una simbolica giornata di volontariato, mentre Legambiente regalerà alla scuola abbinata un percorso didattico sulle tematiche ambientali.

“Siamo davvero entusiasti di portare avanti questa iniziativa lanciata lo scorso anno. L’impossibilità di viaggiare a causa della pandemia ci ha portato a riscoprire le nostre città piccole e grandi e il verde che le abbellisce, rendendo ancor più importante la tutela dei parchi”, ha commentato Mauro Frantellizzi, Direttore Marketing Galbani Cheese. “In occasione della seconda edizione abbiamo voluto fare un passo in più, coinvolgendo le scuole del territorio perché proprio la formazione delle future generazioni a rispettare e difendere il nostro Pianeta è fondamentale, e lo è anche che i brand si spendano per spronare i giovani a farsi portatori di un cambiamento per vivere in un mondo più sano e pulito”.

“L’anno scorso la sinergia nata tra Legambiente e Vallelata ha permesso ai cittadini e ai nostri circoli di ridare dignità al cuore verde delle nostre città. – ha dichiarato Federica Sisti, responsabile Campagne di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Rinnoviamo con entusiasmo l’iniziativa in questa seconda edizione dedicata alle nuove generazioni. Dobbiamo dare voce ai giovani e al mondo scolastico, tra i più colpiti in questa pandemia. Quale modo migliore che coinvolgere insegnanti e bambini all’interno di un percorso di educazione ambientale, iniziando dalla cura del parco fuori da scuola?”.

 

Per tutti coloro che parteciperanno all’iniziativa esprimendo il proprio voto, infine, Vallelata mette in palio 20 esclusivi monopattini elettrici.