AMBIENTE- Pagina 80

Nichelino: “Basta consumo di suolo!”

I dati sul consumo di suolo riguardo la Città di Nichelino sono allarmanti. 

Negli ultimi 5 anni, è cresciuta enormemente la cementificazione su tutto il territorio comunale. Di questo passo, fra qualche anno, sarà completamente esaurito il suolo vergine disponibile sia per costruire che per coltivare a km0.

L’attuale Amministrazione non ha fatto nulla per fermare progetti edilizi dannosi per l’ambiente e inutili. Ha soltanto spianato la strada alla speculazione edilizia.
Le case nuove non ancora vendute sono tante, troppe e per giunta la popolazione non cresce da anni in tutto lo stivale, quindi perché continuare a costruire?

Come Verdi – Europa Verde Nichelino ribadiamo: basta consumo di suolo. Nei prossimi 5 anni, il nostro obiettivo (ricordiamo che sosteniamo Sara Sibona come candidata sindaca che fa parte del Polo delle Primarie) è quello di dare lavoro puntando quindi solo più sulla “riqualificazione urbana” (utilizzando al massimo il superbonus) che permetta il recupero di suolo per favorire la biodiversità e renda più efficiente dal punto di vista energetico e sismico gli edifici esistenti.

Cosi in una nota i due referenti Ottavio Currà e Emanuela Chidichimo.

Successo per Marazzato al Sidisa

AMBIENTE E RICERCA, CON POLITECNICO E SMAT

Relatori di rilievo a Villastellone il 1° Luglio scorso per la sessione tecnica multidisciplinare promossa dalla storica azienda ambientale vercellese sul tema trattamento rifiuti e circular economy.

Si è svolto a Torino dal 29 giugno al 2 Luglio 2021 l’XI Simposio Internazionale di Ingegneria Ambientale SIDISA promosso dall’Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria Ambientale (ANDIS) e dal Gruppo Italiano di Ingegneria Sanitaria Ambientale (GITISA) in collaborazione con il Politecnico di Torino, con partners Gold quali il Gruppo Smate il Gruppo Marazzato per progetti di Ricerca & Sviluppo in tema di gestione dei rifiuti speciali.

Un evento d’incontro fra realtà diverse che hanno interagito sulle ultime frontiere dell’ecosostenibilità in materia di trattamento rifiuti e circular economy”, afferma Alberto Marazzato, General Manager dell’industria ambientale piemontesenata nel 1952 che porta il suo cognome e che guida insieme ai fratelli Luca e Davide.

Un momento di confronto multidisciplinare, arricchente e stimolante, reso possibile grazie al coinvolgimento del Politecnico di Torino nella persona della Professoressa Mariachiara Zanetti, Ordinario di Ingegneria Ambientale nonché Presidente del Comitato Scientifico del Sidisa 2021, e di ‘Azzurra Srl’, Società del nostro Gruppo che ha in carico il neonato ‘Centro di Ricerche e Sviluppo’ di Villastellone che può contare sulla felice partnership con il prestigioso ateneo torinese”.

Per poi proseguire: “Quanto emerso dagli atti della sessione tecnica ci stimola a proseguire con rinnovato impegno e vigore nel percorso intrapreso già da tempo per trasformare i rifiuti in risorse. In nuove materie prime. Ringrazio a nome del ‘Gruppo Marazzato’ tutti gli autorevoli relatori intervenuti per i preziosi apporti tecnico-scientifici da ciascuno offerti tra cui Lorenzo Artaz in qualità di Direttore Operativo Compagnia Valdostana delle Acque CVA S.p.A., Marco Zerbinatti del DISEG PoliTO, Vittorio Brillada della Brillada Vittorio & C. SNC, Barbara Ruffino del DIATI PoliTO, Alan Torrisi (CO-Founder diSpartan Tech) e il Tenente Colonnello della Guardia di Finanza Marco Letizi, conclude soddisfatto Alberto Marazzato.

In Piemonte fino al 7 luglio la Goletta di Legambiente

Non ci fermeremo mai. Questo il motto con il quale la campagna estiva di Legambiente torna a solcare i laghi italiani per monitorare lo stato di salute delle acque

La Goletta dei Laghi di Legambiente dal 3 luglio in Piemonte sui laghi di  Avigliana, d’Orta, Maggiore e Viverone. Le iniziative in programma

Scarichi non depurati e inquinanti, abusivismo, rifiuti e microplastiche nelle acque non risparmiano i bacini lacustri italiani e i loro preziosi ecosistemi, da 16 anni al centro di Goletta dei Laghi, che quest’anno più che mai pone lo sguardo ai progetti virtuosi e al turismo green.

 

I cittadini possono segnalare situazioni sospette di inquinamento su golettadeilaghi.legambiente.it

 

 

Parte dal Piemonte la sedicesima edizione della Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani.

I grandi temi al centro della campagna in arrivo sui laghi di Avigliana, d’Orta, Maggiore e Viverone dal prossimo 3 luglio, saranno gli scarichi non depurati e inquinanti, l’abusivismo, i rifiuti e le microplastiche nelle acque.

 

A bordo di Goletta dei Laghi, che riprende il largo dopo la pausa impostagli dalla pandemia la scorsa estate, salperanno progetti, iniziative e operazioni di citizen science che puntano, come di consueto, a non abbassare la guardia sulla qualità dei laghi e sugli abusi che minacciano e deturpano le rive.

 

“Non ci fermeremo mai” è non a caso il motto che quest’anno accompagna Goletta dei Laghi che si avvale del prezioso aiuto di centinaia di volontari e volontarie, dediti al campionamento delle acque a caccia di inquinamento e situazioni critiche, un’incredibile operazione di citizen science per capillarità e presenza su tutto il territorio nazionale.

Fondamentale il contributo dei cittadini che tramite il form di SOS Goletta potranno segnalare a Legambiente situazioni sospette di inquinamento di mare, laghi e fiumi, fornendo all’associazione e ai suoi centri di azione giuridica, informazioni essenziali che permetteranno di valutare le denunce alle autorità competenti.

 

Partner principali della campagna, anche per il 2021, sono il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che grazie alla raccolta e rigenerazione di un rifiuto pericoloso ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza in Europa nel settore dell’economia circolare, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.

 

La tappa piemontese di Goletta dei Laghi gode del supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo, grazie al quale è stato possibile raddoppiare i prelievi per i campionamenti microbiologici e, soprattutto, effettuare i campionamenti relativi alle microplastiche su tutti i laghi coinvolti, ponendo le basi di quella che sarà una struttura tecnico scientifica qualificata con esperti di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, che lavorerà in sinergia per il territorio anche in altri momenti dell’anno e negli anni futuri.

Goletta dei Laghi sarà anche l’occasione per tornare sul tema delle microplastiche nelle acque interne, Inoltre tre laghi – Garda, Trasimeno e Bracciano – saranno al centro del progetto  Life Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni.

 

La tappa del 3 luglio inizierà con un campionamento delle micro plastiche la mattina alle ore 10 sul Lago Grande di Avigliana. Punto di ritrovo sarà il Centro velico sul Lago Grande con istituzione di un Press Point. In contemporanea si svolgerà l’attività di beach litter sul lago Piccolo con punto di ritrovo presso il bar La Zanzara in Via San Bartolomeo, 2.

 

Lunedì 5 luglio alle ore 10 poi, l’equipaggio e i volontari saranno sul Lago d’Orta con un Press Point che si terrà in contemporanea all’attività di beach litter.

 

Martedì  6 a partire dalle ore 10 sarà la volta del convegno “Politiche Ambientali e Turismo Sostenibile nel Verbano e nel Cusio. Opportunità e proposte” che si terrà presso l’Hotel Majestic di Verbania sul Lago Maggiore con presentazione dei risultati relativi le analisi microbiliologiche relative la sponda piemontese del lago.

 

Sempre il 6 luglio, in contemporanea con il convegno, a partire dalle 10 fino alle 14, saranno svolti i campionamenti delle microplastiche sul lago Viverone con l’istallazione di un Press point presso il Circolo Bar La Marinella. Sulla spiaggia antistante il ristorante il Pescatore (località Masseria-Comuna) e sulla spiaggia del Lido di Anzasco (Annalisa) saranno svolte attività di beach litter.

Il 7 luglio infine è in programma un workshop dimostrativo organizzato da ENEA e Legambiente, entrambe partner del progetto Blue Lakes in favore di una rappresentnanza di tecnici di Arpa Lombardia e Arpa Piemonte. Scopo dell’iniziativa è lo scambio informativo circa le metodologie di campionamento del lake litter usate negli ultimi anni e le finalità del progetto Blue Lakes per gli anni a venire.

Al pomeriggio, in conferenza stampa presso il Comune di Omegna, verranno diffusi i risultati relativi alle analisi microbiologiche svolte sul Lago D’Orta e presentazione delle iniziative di sostenibilità programmate nell’ambio del Contratto di Lago.

 

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Il programma della Goletta dei Laghi in Piemonte

 

3 luglio | Lago Grande di Avigliana, Centro Velico Corso Laghi, 282.

Ore 10 | campionamento micro plastiche e Press Point 

 

3 luglio | Lago Piccolo di Avigliana, ritrovo presso il bar La Zanzara, Via San Bartolomeo 2

Ore 10 |  Attività di monitoraggio e beach litter

 

5 luglio | Lago D’Orta

Ore 10 | Attività di Beach Litter e Press Point

 

6luglio | Lago Maggiore, Hotel Majestic – Verbania Via Vittorio Veneto, 32

Ore 10 | Convegno “Politiche Ambientali e Turismo Sostenibile nel Verbano e nel Cusio. Opportunità e proposte”  e conferenza stampa di presentazione dei risultati delle analisi sulla qualità delle acque del Lago Maggiore

6luglio | Lago Viverone Circolo Bar La Marinella

Ore 10-14| Campionamento Microplastiche e Press Point. Monitoragigo beach litter sulla spiaggia in località Masseria-Comuna e sulla spiaggia del Lido di Anzasco

 

7luglio | Lago maggiore

Ore 10| workshop dimostrativo sul campionamento delle microplastiche e press point

7luglio | Comune di Omegna

Ore 16 | Conferenza stampa presentazione risultati analisi microbiologiche sul Lago D’Orta

Via le bottiglie di plastica dai laghetti della Falchera

Ieri  presso il Parco dei Laghetti di Falchera, volontari e volontarie hanno svolto la pulizia del piazzale Volgograd e dei laghetti dai rifiuti e catalogato le diverse tipologie di materiali raccolti, con un occhio particolare per le bottiglie di plastica, uno degli oggetti in cui è più facile imbattersi tra quelli dispersi nell’ambiente.

«L’Italia è uno dei maggiori consumatori globali di bottiglie di plastica per le acque minerali e le bevande, e ogni anno fino a 7 miliardi di queste bottiglie rischiano di finire disperse nell’ambiente», dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

«Nonostante questi numeri impietosi, le grandi aziende continuano a immettere sul mercato enormi quantitativi di bottiglie di plastica, non assumendosi alcuna responsabilità riguardo il corretto riciclo e il recupero. Se vogliamo ridurre l’inquinamento da plastica nei nostri mari e mettere da parte la dipendenza da petrolio e gas fossile, è necessario che le grandi aziende promuovano subito l’impiego di contenitori riutilizzabili e prendano le distanze dallo sfruttamento dei combustibili fossili», conclude Ungherese.

In base ai dati diffusi di recente nel rapporto di Greenpeace “L’insostenibile peso delle bottiglie di plastica”, ogni anno finiscono sul mercato italiano più di 11 miliardi di bottiglie in plastica: più del 60 per cento non viene riciclato, rischiando così di essere disperso nell’ambiente e nei mari.

Questi imballaggi generano inoltre 850 mila tonnellate di CO2 equivalenti, peggiorando la crisi climatica in atto. “Le aziende che nel nostro Paese continuano a fare enormi profitti con questo business inquinante sono San Benedetto, Nestlé-San Pellegrino e Sant’Anna per le acque minerali e Coca Cola, San Benedetto e Nestlé-San Pellegrino per il mercato delle bibite”, dicono a Greenpeace.

L’arte abbraccia la natura con Seminart a Orti Generali

Sabato 3 luglio parte un progetto dove le arti performative incontrano la scienza fra momenti di musica, teatro, danza e riflessione

 

L’arte abbraccia la natura, per riscoprire il suo valore creativo in dialogo con altri saperi. Nasce a Torino “SeminArt” che punta a riconnettere le arti dal vivo ai ritmi della natura, stimolando il processo creativo e partendo da un semplice concetto: l’arte si semina.

 

Da sabato 3 luglio nello scenario naturale di Orti Generali di Torino (Strada Castello di Mirafiori 40) prende il via un progetto in compagnia di scienziati, musicisti, artisti del teatro e della danza, agricoltori e divulgatori, per valorizzare la nascita dell’arte nel contesto del verde urbano, come possibile strumento creativo.

 

Quattro appuntamenti fra laboratorinarrazioni scientifiche, performance, per creare nuovi spunti di riflessione e condivisione, e raccontare, attraverso la commistione di linguaggi diversi tra loro, l’importanza di riconnettersi alla natura e riavvicinarsi alle origini, al rapporto con la terra, alle piante e alle loro colture, alla comunicazione con gli altri animali, agli equilibri dell’ecosistema.

 

Si parte sabato 3 luglio con il primo appuntamento, per poi proseguire sabato 10 luglio e sabato 4 settembre. Ogni appuntamento avrà un suo momento conclusivo con la restituzione aperta al pubblico dell’indagine artistica svolta. Il progetto culminerà poi in un evento finale pubblico in programma a metà settembre, quale summa del percorso svolto.

 

A raccontarsi nel corso dei quattro appuntamenti, attraverso la narrazione di piante e colture in un laboratorio di espressione libera nell’intreccio a performance artistiche, sarà la Comunità di ortolani di Orti Generali sotto la guida di SeminArt.

Capofila del progetto è Orti Generali (vincitore del bando SPACE di Compagnia San Paolo), progetto di riqualificazione urbana di un parco in abbandono al fianco di un’area agricola residuale, oggi divenuto un parco di orti urbani aperto a cittadini e visitatori e contesto ideale di sospensione della città e per riconnettersi alla natura.

 

Il progetto SeminArt è nato durante il lockdown con l’incontro fra Orti Generali con il mezzosoprano Natalie Lithwick e la Compagnia Controluce Teatro d’Ombre (Cora De Maria, Alberto Jona e Jenaro Meléndrez Chas ) per promuovere l’indagine sui possibili spazi di scambio e interazione fra arte (musica, teatro, danza e arti plastiche), scienza (per le discipline agro-zootecniche) e processi educativi, in un’ottica di dialogo fra diversi linguaggi, che predilige l’inclusione sociale alla specializzazione.

 

Il collettivo di Seminart è composto da Cora De Maria, Alberto Jona e Jenaro Meléndrez Chas (Compagnia Controluce) e Natalie Lithwick, a cui si sono uniti Antonella Usai (danzatrice e coreografa), Achille Schiavone (docente del Dipartimento di Scienze Veterinarie di Torino), Martin Mayes (suonatore di corno e di corno delle alpi) e Ablaye Magatte Dieng (percussionista e narratore).

 

Gli orari delle giornate

17-17:30 presentazione del lavoro della giornata

 

17:30-19:30 Laboratorio di espressione libera con gli artisti

19:30-20:00 Prova aperta al pubblico

Per prenotarsi alla prima serata di Seminart il 3 luglio è possibile scrivere a info@ortigenerali.i

Chieri avrà un vigneto urbano

“Forte della Rocchetta” Chieri (Torino) Alla base del progetto, un nuovo “patto di condivisione” (al momento sono 24 quelli già attivati in città) fra il Comune ed un gruppo informale di microviticoltori chieresi.

Obiettivo: mettere in pista interventi di valorizzazione del “Forte della Rocchetta”, in piazza Europa angolo via Vittorio Emanuele, attraverso la manutenzione della vigna storica e dell’area verde che spiccano dalle antiche mura della Porta del Gialdo, in una posizione strategica e centrale, con la presenza di una vigna autoctona affacciata su due dei quattro lati del “Forte della Rocchetta”. Spiega il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero: “Scopo di questo patto di condivisione, è rendere l’area verde del Giardino della Rocchetta più fruibile ai cittadini, promuovendo e valorizzando questo monumento storico nell’ambito di eventi pubblici, atti a riportare l’attenzione, anche in chiave turistica, sul Forte. Quindi, attraverso la cura e la manutenzione della vigna storica, dare vita ad un vero e proprio ‘vigneto urbano’. Con l’ambizione di arrivare a produrre una nuova etichetta, che rappresenti la città di Chieri e valorizzi il vitigno ‘Freisa’, anche entrando a far parte dei circuiti tematici nazionali ed internazionali, come l’Associazione dei vigneti urbani. Ovviamente, il tutto senza scopo di lucro. Infatti il ricavato andrà a coprire i costi di gestione del progetto o sarà destinato ad altri scopi sociali”. La prima fase del progetto consisterà nello studio dei ceppi già presenti, per individuare età e varietà delle piante, attraverso la collaborazione con il “Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari” dell’Università di Torino e l’“Archivio storico della città di Chieri”. Nella primavera del 2022 verranno impiantate 90 barbatelle di “Freisa” sotto il pergolato. La coltivazione e le operazioni agronomiche (sfalcio e gestione dei ceppi di vite, potatura invernale ed estiva e trattamenti fitosanitari) saranno realizzate da tecnici del settore. Nei cinque anni di durata del patto di condivisione, il gruppo dei microviticoltori chieresi garantirà la manutenzione ordinaria dell’area verde, attraverso l’attività di sfalcio del cotico erboso e la potatura delle colture arboree presenti, mentre il Comune si occuperà dell’apertura e della chiusura del cancello d’ingresso del “Giardino della Rocchetta” e di mettere a disposizione i bidoni degli sfalci, oltreché a provvedere all’inserimento del terreno della Rocchetta in un fascicolo della Coldiretti per avere la possibilità di impianto e vinificazione. L’impegno di spesa per l’amministrazione comunale è pari complessivamente a 1278 euro. Attualmente, si diceva, sono ben 24 i “patti di condivisione” già attivati a Chieri. Si tratta di uno strumento che consente di coinvolgere e rendere protagonisti i cittadini nella gestione e cura dei beni comuni, materiali o immateriali, definendo e disciplinando le modalità di collaborazione tra il Comune e il soggetto proponente (associazioni, soggetti del Terzo settore, gruppi informali di cittadini) per la realizzazione di attività di interesse generale. “Chieri – precisa ancora il sindaco Sicchiero – è stato tra i primi Comuni italiani ad adottare, nel 2014, un Regolamento sui Beni Comuni: il ‘Regolamento comunale per la partecipazione nel governo e nella cura dei beni Comuni’, disciplina che rende possibili le ‘azioni di cittadinanza attiva’, attraverso un percorso che muove dalle proposte avanzate dai cittadini per arrivare ai ‘patti di condivisione’, che disciplinano i vari aspetti della gestione e cura dei Beni Comuni, definendo gli impegni sia dell’amministrazione sia dei cittadini”.
g. m.

Asproflor a Parma per la formazione dei commissari

Per il “Marchio di Qualità dell’Ambiente di Vita Comune Fiorito”

L’associazione Asproflor si è recata a Parma per un evento formativo: l’obiettivo era la creazione di un sistema di certificazione utile alle Amministrazioni per individuare i propri punti di forza e di debolezza nella cura del verde.

Venerdì 25 giugno  nel Palazzo della Casa della Musica di Parma, accolti dal sindaco Federico Pizzarotti, il presidente Asproflor Sergio Ferraro e alcuni consiglieri dell’associazione hanno incontrato il gruppo dei Commissari Nazionali del “Marchio di Qualità dell’Ambiente di Vita Comune Fiorito”, per una giornata di lavoro relativa al sistema di certificazione per i Comuni che richiedono il Marchio di Qualità.
Nella mattinata i responsabili della Commissione, Luca Zanellati ed Enrico Leva, hanno presentato il nuovo metodo valutativo messo a disposizione per i commissari, al fine di rendere il loro lavoro più proficuo e oggettivo. Il risultato finale si è tradotto in un dettagliato report: questo verrà consegnato ai Comuni per comprendere i loro punti di forza e in

particolare i settori che presentano criticità in cui quindi dovrebbero potenziare il proprio impegno.
Il sistema valutativo al servizio dei giudici è dettagliato: sono infatti 195 le voci prese in esame. Questo documento permetterà una reale valutazione del territorio e degli elementi funzionali alla verifica della qualità dell’ambiente di vita.
Nel pomeriggio un intenso e interessante dibattito ha permesso di comprendere il desiderio generale di rendere il Marchio di Qualità un obiettivo ambito e richiesto dai Comuni, affinché siano percepiti il valore e l’importanza dell’intenso lavoro svolto da Asproflor e dai commissari. Lo scopo è di aiutare le Amministrazioni a potenziare la loro attenzione per il verde, per l’ambiente, per la qualità della vita dei cittadini e dei visitatori, con la consapevolezza che potenziare la bellezza floreale delle piazze, dei viali, delle periferie e delle diverse zone del territorio porta ad una cura reale della vita e non solo della sopravvivenza delle persone.
“Fiorire è accogliere” non è solo il motto di Asproflor: vuole anche dimostrare il forte impegno dell’associazione nel ricordare alle Amministrazioni che non basta prendersi cura degli aspetti funzionali per la sopravvivenza dei cittadini ma è fondamentale nutrire la loro vita con la sublime esperienza della bellezza.
Concludendo i lavori, il presidente Sergio Ferraro ha ringraziato la Città di Parma per l’accoglienza. “Le fioriture e la cura del verde sono il mezzo più immediato ed efficace per creare un ambiente di vita armonioso, solidale e piacevolmente sociale -ha ricordato davanti ai presenti- Proprio In questi giorni i due Comuni italiani di Ingria (TO) e Alba (CN) sono in gara nel concorso mondiale organizzato dall’associazione canadese Communities in Bloom e dovranno affrontare la valutazione dei giudici della competizione”.

Marazzato in streaming su trattamento di rifiuti e circular economy

SIDISA 2021, MARAZZATO PROTAGONISTA DI UN CONVEGNO INTERNAZIONALE IN DIRETTA 

La storica azienda ambientale terrà a Villastellone il 1° Luglio un’importante sessione tecnica dedicata al trattamento di rifiuti e circular economy totalmente a zero emissioni di CO2.

E’ in corso a Torino, dal 29 Giugno al 2 Luglio 2021, l’XI ‘Simposio Internazionale di Ingegneria Ambientale SIDISA’ promosso dall’Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria Ambientale (ANDIS) e dal Gruppo Italiano di Ingegneria Sanitaria Ambientale (GITISA) in collaborazione con il Politecnico di Torino e partners Gold quali ‘Gruppo Smat’ e ‘Gruppo Marazzato’ per progetti di Ricerca & Sviluppo anche in tema di gestione dei rifiuti speciali.
“Marazzato ha firmato un accordo nel 2020 con il Politecnico di Torino per avviare collaborazioni su più fronti, in primis la sostenibilità ambientale. Convergenza, questa, confluita fattivamente nell’organizzazione del ‘Sidisa’ il cui focus è proprio la collaborazione scientifica tra ricercatori e imprese in tale direzione”, ha spiegato all’Ansa Mariachiara Zanetti, Professore Ordinario di Ingegneria Sanitaria Ambientale e Presidente del Comitato Scientifico del ‘Sidisa’.
“Giovedì 1° Luglio dalle 9 alle 14, presso il Centro Ricerche e Sviluppo del Gruppo Marazzato a Villastellone, nel Torinese, si terrà una sessione tecnica dal titolo “Trattamento dei rifiuti e circular economy” da cui evincere l’insieme delle attività di ricerca che l’azienda svolge insieme al Politecnico di Torino”, ha dichiarato alla medesima agenzia di stampa nazionale anche Ivano Bosi, Ceo di ‘Azzurra Srl’, società che ospita l’evento.
Tra le novità dell’ultima ora, è possibile seguire l’evento passo dopo passo in diretta streaming collegandosi all’indirizzo web https://youtu.be/t9M9wbA7Xew.
E, non ultimo per importanza, “‘Marazzato’ realizzerà grazie a ‘Lifegate’ il Convegno Internazionale totalmente a ‘Impatto Zero®, il primo al mondo ad aver concretizzato il Protocollo di Kyoto contribuendo a calcolare, ridurre e compensare le emissioni di CO2 prodotte da qualsiasi attività umana tramite crediti di carbonio generati dalla creazione e tutela di foreste in crescita”, precisa l’Ingegner Eleonora Longo, Coordinatore del Centro Ricerche e Sviluppo del ‘Gruppo Marazzato

Doppia laurea magistrale e formazione per il cambiamento

“TECNOLOGIE PER LE TRANSIZIONI”

Il Politecnico di Torino, insieme ai Politecnici di Bari e Milano, Università di Bologna, Napoli Federico II, Padova, Palermo e Roma La Sapienza, lancia il progetto quadro per l’alta formazione e lo sviluppo di competenze multidisciplinari

 

La globalizzazione, gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la transizione digitale aprono nuovi scenari e pongono nuove sfide che investono profondamente le professioni tecnico-scientifiche. Emerge la necessità di una formazione tecnico-scientifica in senso più interdisciplinare in grado di integrare le tecnologie all’interno di un sistema complesso caratterizzato da più layer interconnessi: fisico, cyber, ambientale, economico e sociale. Emerge anche la necessità di coinvolgere in questo processo di aggiornamento professionale operatori già attivi nel mondo del lavoro, in ottica di formazione permanente.

Stimolato da questi fabbisogni, un gruppo di lavoro inter-Ateneo espresso da alcuni grandi Atenei – Politecnici di Bari, Milano e Torino, Università di Bologna, Napoli Federico II, Padova, Palermo e Roma La Sapienza – ha elaborato un progetto sperimentale di alta formazione denominato “Tecnologie per le transizioni”. Prime esperienze pilota del progetto: la formazione di professionalità ingegneristiche qualificate ad affrontare i problemi multidimensionali posti dalla transizione ecologica (Green Technologies) e dalla transizione digitale delle infrastrutture (Smart Infrastructures), temi che rivestono grande rilevanza strategica nel quadro del Next Generation EU. Anche nella prospettiva della valorizzazione nel contesto delle misure PNRR per le competenze trasversali.

Due la modalità attuative inizialmente previste: a) attivazione nei percorsi di laurea magistrale di segmenti formativi di alta formazione (“minor”) per sviluppare professionalità ingegneristiche dotate di strumenti e metodi interdisciplinari, di competenze digitali abilitanti e di attitudine ad operare con visione sistemica in contesti multisettoriali; b) attivazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” per la formazione di figure professionali di alta specializzazione in contesti multisettoriali sulla base di percorsi integrati su lauree magistrali complementari.

Gli Atenei che aderiscono al progetto “Tecnologie per le transizioni” attueranno già nell’anno accademico 2021/2022 le prime iniziative didattiche ispirate a criteri generali condivisi, anche nell’ottica della mobilità studentesca e della condivisione di segmenti formativi.

L’attuazione al Politecnico di Torino

 

La realizzazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” costituisce la novità più rilevante, adottata già a partire dall’anno accademico 2021/2022 solo dal Politecnico di Torino: i percorsi saranno due, negli ambiti delle Tecnologie Green e delle Infrastrutture Smart. Queste “doppie lauree” corrispondono effettivamente all’ottenimento di due titoli di Laurea Magistrale: il primo della tradizionale durata di due anni, mentre il secondo richiederà la frequenza a un solo anno ulteriore, abbreviando considerevolmente il percorso.

I percorsi saranno tre: i primi due, nell’ambito delle infrastrutture intelligenti (Smart Infrastructures) con l’integrazione tra Ingegneria elettrica e Computer and Communication Networks per i sistemi di infrastrutture energetici e con l’integrazione tra Ingegneria civile e ICT for Smart Societies per le infrastrutture civili; il terzo, nell’ambito delle tecnologie per la transizione ecologica (Green Technologies), con l’integrazione delle competenze di Ingegneria Energetica, Ingegneria Chimica e Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio.

L’Ateneo inserirà inoltre nei percorsi di laurea magistrale alcuni percorsi formativi di alta formazione (“minor”); a incrementare l’efficacia di questo approccio, questi percorsi saranno fruibili sia da chi si è già laureato (come pacchetti di formazione continua certificata), sia da chi è attualmente in corso.

“Il nostro paese ha bisogno di intraprendere una transizione verso uno sviluppo sostenibile in linea con il Green new deal europeo, di ammodernare le proprie infrastrutture, di dare piena corso alla digitalizzazione. Ben oltre 100 milioni di euro dei fondi Next Generation EU saranno fruibili in questa direzione. Il Politecnico farà la sua parte per assistere gli associati processi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione. Ma molto si può fare nella formazione e questo progetto formativo va proprio in questa direzione”, commenta il Rettore Guido Saracco, che prosegue: “Rifacendoci al PNRR, che prevede l’aggiornamento della disciplina per la costruzione degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, abbiamo avuto la possibilità di rimuovere i vincoli nella definizione dei crediti formativi da assegnare ai diversi ambiti disciplinari, per consentire la costruzione di ordinamenti didattici che rafforzino le competenze multidisciplinari, e questo ci ha consentito di lavorare con gli altri Atenei partner in questa direzione”.

Ma non finisce qui: sempre in linea con le direttive del PNRR, il Politecnico proporrà anche il lancio, già nell’anno accademico 2021-2022, di altri percorsi di doppia laurea triennale come ad esempio quelli tra Ingegneria Edile e Architettura o tra Matematica per le ingegnerie e Data science and engineering.

“Il Politecnico da anni lavora nella direzione di potenziare la multidisciplinarietà, il lavoro in gruppo e la trasversalità della formazione, con iniziative come i Team studenteschi, le challenge sulle quali gli studenti lavorano in gruppo su progetti lanciati dalle aziende, il Percorso Intraprendenti e dell’Alta Scuola Politecnica come progetti formativi integrativi rispettivamente per le lauree triennali e per le magistrali; da ultimo, abbiamo presentato il corso “Grandi Sfide”, che coinvolgerò con lezioni di discipline legate alle scienze umane e sociali circa 3000 studenti di tutti i corsi di laurea. Questi nuovi progetti formativi caratterizzano il nostro Ateneo come uno dei più attivi nel proporre nuove modalità di erogazione della didattica al passo con le esigenze della società e del mercato del lavoro”, aggiunge il Vicerettore alla didattica Sebastiano Foti.

Torino e Piemonte: quali traiettorie per lo sviluppo sostenibile?

Se ne è discusso in un webinar organizzato da Regione, Arpa e Ires

Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, posizionamento del Piemonte per quanto riguarda gli indicatori per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, Relazione dello Stato dell’Ambiente, redatta da Arpa Piemonte, e Relazione socioeconomica formulata dai ricercatori di Ires alla luce delle prospettive dell’uscita dall’emergenza sanitaria:  questi i temi al centro del primo webinar che si è svolto nei giorni scorsi –  “Traiettorie di sviluppo sostenibile: dati, scenari e idee per un nuovo Piemonte” – organizzato da Regione Piemonte in collaborazione con IRES e ARPA Piemonte.

Ad introdurre i lavori del seminario il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso che ha ricordato come occorra “avere visioni a lungo termine soprattutto ascoltando i giovani”.

“Lo sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi più grandi che Europa, Italia e il Piemonte si sono dati. Noi abbiamo già gettato le basi, la strada è segnata, sappiamo quali sono gli obiettivi da raggiungere fino al primo giro di boa del 2030 – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Questa è una fase storica molto importante, arriveranno miliardi di euro e noi dovremo essere pronti a questa sfida. Sono convinto che avremo un nuovo boom economico grazie agli investimenti in ambito ambientale e digitale. Prioritario sarà investire su trasferimento tecnologico, perché con la ricerca e l’innovazione riusciremo a costruire un futuro sostenibile per le nuove generazioni. La sfida vincente sarà realizzare il connubio armonico tra ambiente e sviluppo economico”.

La Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile è stata illustrata da Stefania Crotta, Direttore regionale Ambiente, Energia e Territorio che ha sottolineato come si tratta “di una strategia che si articola sulle tre dimensioni, ambientale, economica e sociale, che muovendo dagli obiettivi di Agenda 2030, ha l’ambizione di guardare al futuro, alle nuove generazioni che rischiano di non avere le stesse opportunità di sviluppo di cui noi abbiamo goduto. La nostra missione è territorializzare la strategia in funzione dei bisogni dei nostri attori locali”.

“Dobbiamo cercare di disegnare un nuovo futuro per i nostri giovani perché è a loro che vogliamo guardare e fare del Piemonte una regione dove sia bello vivere e lavorare – ha sottolineato Paola Casagrande, Direttore regionale Coordinamento Politiche e Fondi Europei – L’obiettivo è un Piemonte più connesso, più inclusivo, più verde, con un quadro sfidante e complesso. Per definire la concentrazione sulle priorità strategiche abbiamo bisogno di tre elementi: coordinare le diverse politiche, ascoltare il territorio, attuare la programmazione strategica”.

“La sinergia che abbiamo portato avanti con Regione Piemonte in un periodo complicato come la pandemia – ha sottolineato il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – ha fatto sì che Arpa fosse di supporto del sistema Regione sia con prodotti come il gel igienizzante e l’analisi dei tamponi molecolari, sia soprattutto con nuovi studi e metodiche per la virologia ambientale, nuove frontiere da affrontare e studiare. Con nuove metodiche cerchiamo il virus Sars-Cov- 2 nell’aria, nell’acqua e nelle acque reflue. E potremo portare avanti la conoscenza ambientale anche sulle varie matrici e i vari parametri ancora di più con la revisione della legge dell’Agenzia in discussione in Consiglio Regionale che prevede l’ampliamento alla ricerca tra le competenze di Arpa”.

Michele Rosboch, Presidente di Ires Piemonte ha evidenziato l’importanza di un percorso verso la sostenibilità che coinvolge le comunità e i territori nelle diverse dimensioni ambientali, economiche, sociali e culturali mentre i ricercatori Ires, Fiorenzo Ferlaino e Cristina Bargero, hanno illustrato alcuni aspetti tratti dalla Relazione annuale 2021.

Fiorenzo Ferlaino ha introdotto il tema degli indicatori di sostenibilità e del posizionamento del Piemonte: “Lo sviluppo della green economy, in cui gli indicatori occupazionali e di crescita sono positivi da anni, – ha evidenziato Ferlaino – è l’occasione per rilanciare il Piemonte”.

“Le prospettive del 2021, – ha sottolineato Cristina Bargero – in linea anche con le previsioni della Commissione europea relativa ai settori industriali, evidenziano segnali di ripresa in particolare per l’automotive. Ad aver inciso sulla flessione del PIL è stata in particolare la contrazione dei consumi delle famiglie che hanno adottato da un atteggiamento più prudente connesso alle aspettative ancora incerte per il futuro”.

L’incontro è stato anche l’occasione per un confronto con i principali stakeholder della Strategia regionale del mondo dell’Università e della Ricerca, delle Fondazioni bancarie, dell’Industria, della Cultura, dei Servizi, del Terzo Settore.