AMBIENTE- Pagina 78

Misure antismog, scatta il livello arancio: fermi i diesel Euro 5

Da giovedì 10 febbraio, le misure di limitazione del traffico passeranno al livello arancio. I dati previsionali forniti da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 verrà esteso alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19.

Per i veicoli adibiti al trasporto merci si bloccheranno anche i diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”.

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambie

Siccità, la situazione a Torino e nelle province piemontesi

L’assessore all’Ambiente Marnati: “Abbiamo condiviso le nuove linee guida adottate dalla Giunta. Oggi più che mai è fondamentale la tempestività nell’adozione di provvedimenti”

Incontro, da remoto,  con le Province piemontesi per fare il punto sullo stato della siccità, sulla scorta dei dati elaborati da Arpa. Dati dai quali emerge che lo scorso mese di gennaio è stato il quinto più secco degli ultimi 65 anni, che si sono persi oltre 1000 milioni di metri cubi di acqua provenienti dalla neve (oggi siamo a 620 milioni di metri cubi contro una media di circa 1600 Milioni di metri cubi) e che, all’orizzonte, non si intravedono precipitazioni significative o comunque tali da poter parzialmente risolvere il problema.

“I dati più allarmanti – afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – arrivano dal fiume Sesia, che mostra quasi l’80% in meno di acqua, dal Tanaro, con il 65% in meno. La portata del Po è quasi dimezzata e il lago Maggiore invasa solo 35% della capacità massima teorica. Accanto a ciò vi sono anche situazioni, sporadiche e confinate nelle aree montane e collinari, in cui preoccupa l’uso di acqua per scopi potabili e, se questa situazione dovesse perdurare, a rischio anche l’approvvigionamento di acqua per uso agricolo”.

Il momento di incontro con le Province è stato anche l’occasione per condividere le nuove linee guida adottate dalla giunta a dicembre scorso.

“Linee che – spiega l’assessore Marnati – in particolare hanno lo scopo di fornire indicazioni a tutti gli attori rispetto agli accorgimenti da mettere in pratica, ciascuno per la propria competenza, in modo progressivo rispetto all’eventuale aggravarsi della situazione nel corso degli eventi critici di scarsità e siccità, per garantire in prima battuta l’erogazione di acqua potabile per la cittadinanza. Ma anche di prevenire fenomeni estremi, attraverso una gestione razionale della risorsa sin dalle prime avvisaglie di scarsità. Oggi più che mai è fondamentale la tempestività nell’adozione di provvedimenti”.

“Si è inoltre affrontato il problema della responsabilizzazione all’uso dell’acqua in tutti i settori di utilizzo – aggiunge l’assessore – Tutti gli enti preposti al controllo alzeranno il livello di attenzione in modo tale da prevenire atteggiamenti indiscriminati che in questo momento di scarsità si rivelerebbero particolarmente dannosi anche per la collettività. Rinnoviamo infine l’appello a tutti i cittadini piemontesi per un uso consapevole e attento della risorsa acqua, per prevenirne lo spreco”.

Prossimo appuntamento il 15 febbraio quando si terrà l’incontro con tutte le regioni del nord e dove “l’osservatorio stabilirà lo stato reale della gravità della situazione”.

La siccità si aggrava, l’allarme della Regione Piemonte

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Il Po ha più che dimezzato la portata, il Lago Maggiore ha perso 200 milioni di metri cubi d’acqua e i fiumi in generale sono privi del 70 per cento delle loro acque. In Piemonte la siccità e’  sempre più grave: non cadono pioggia e neve dall’8 dicembre, e la Regione ha chiesto urgentemente la convocazione di un Osservatorio sulla crisi idrica.

“Le potenziali problematiche, – sottolinea il governatore Albero Cirio –  spazieranno dall’agricoltura al turismo, dalla navigazione all’approvvigionamento di acqua potabile”.

Questo è uno degli inverni più secchi degli ultimi 65 anni, il 4° peggiore dopo il 1989, il 1993 e il 2005. Nel mese di gennaio sono caduti 4,8 mm di pioggia a fronte di una media storica del mese di 46 mm.

Ambiente: Torino Airport sottoscrive la Dichiarazione di Tolosa

IL DOCUMENTO EUROPEO CHE RAFFORZA L’IMPEGNO DELL’INDUSTRIA
PER UN FUTURO A ZERO EMISSIONI

La dichiarazione è stata firmata da un numero record di scali in Europa

Torino Airport sottoscrive la ‘Dichiarazione di Tolosa’, il documento europeo che rafforza l’impegno dell’industria dell’aviazione per l’azzeramento delle emissioni e che è stato presentato oggi nel corso dell’Aviation Summit europeo che si è concluso a Tolosa, nell’ambito della Presidenza francese del Consiglio UE.
La sottoscrizione della Dichiarazione di Tolosa da parte dell’Aeroporto di Torino è contestuale a quella di più di 200 altri scali europei facenti parte di ACI-Airports Council International Europe: il documento segna un nuovo capitolo nel percorso intrapreso dall’Europa verso il raggiungimento dell’obiettivo NetZero 2050 per l’aviazione.
La Dichiarazione di Tolosa rappresenta un tassello fondamentale nell’impegno verso l’azzeramento delle emissioni a livello continentale, poiché per la prima volta governi europei, Commissione europea, industria, sindacati e altre parti chiave interessate si allineano formalmente sulla decarbonizzazione dell’aviazione.
Si tratta di un momento molto significativo, che apre la strada ai prossimi passi concreti, sia a livello europeo, sia a livello globale, poiché ci si attende che, nel corso di quest’anno, l’ICAO (International Civil Aviation Organization delle Nazioni Unite) fissi a sua volta un obiettivo globale per l’azzeramento delle emissioni dell’aviazione internazionale.
Torino Airport sottoscrive dunque la ‘Dichiarazione di Tolosa’ a conferma del proprio impegno verso la sostenibilità ambientale, dopo aver aderito al protocollo NetZero 2050 di ACI Europe già nel 2019 e dopo aver ottenuto nel 2021 l’accreditamento al Livello2 ‘Reduction’ del programma ACA-Airport Carbon Accreditation di ACI Europe, ponendosi come prossimo obiettivo il dimezzamento entro il 2023 delle emissioni di CO2 rispetto all’anno base 2017.
Tutte queste iniziative rientrano nel progetto ‘Torino Green Airport’, che lo scalo piemontese ha avviato nel corso del 2021 e che raduna tutte le attività realizzate e in fase di progettazione o realizzazione in ottica di sostenibilità ambientale.
Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato: “La sottoscrizione della ‘Dichiarazione di Tolosa’ rappresenta per noi un tassello fondamentale nel processo di abbattimento delle emissioni e di decarbonizzazione intrapreso dal settore. Siamo fermamente convinti che l’iniziativa del singolo in questo momento così cruciale per l’ambiente non sia sufficiente e che occorra dunque agire di concerto, in un’ottica quanto mai collaborativa, per raggiungere un obiettivo così ambizioso come l’azzeramento delle emissioni. Il nostro aeroporto ha già intrapreso diverse iniziative in questa direzione, avviando a luglio 2021 il progetto ‘Torino Green Airport’: la ‘Dichiarazione di Tolosa’ fornisce dunque un ulteriore stimolo entro il quale continuare a percorrere con ancora più motivazione la strada intrapresa”.

Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe ha detto: “Ogni singolo aeroporto che ha sottoscritto questa Dichiarazione sta facendo una differenza tangibile per il nostro futuro come industria, come economia e come società, continuando a dimostrare ambizione, visione ed eccellenza sul front delle azioni sostenibili. Ammiro e applaudo ognuno di loro”.

Misure Antismog, confermate le sole limitazioni permanenti: semaforo bianco fino a lunedì

I dati previsionali di PM10 forniti da Arpa Piemonte hanno confermato il livello bianco del semaforo antismog. Rimangono in vigore le sole misure permanenti di limitazione del traffico, valide almeno fino a lunedì 7 febbraio compreso, prossimo giorno di controllo.

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

Misure antismog, cala la concentrazione di PM10. Da martedì 1 febbraio nessun blocco ai diesel Euro 5

In base ai dati previsionali di PM10 forniti oggi da Arpa Piemonte, da domani – martedì 1 febbraio – le misure di limitazione del traffico veicolare passeranno al livello bianco del semaforo antismog.

Torneranno pertanto in vigore le sole misure permanenti: fermi tutto il giorno (compresi i festivi) gli autoveicoli per il trasporto persone e merci Euro 0 e Euro 1 (tutte le alimentazioni: benzina, diesel, metano, gpl); il divieto è esteso agli Euro 2 per i motori a benzina e diesel. Circolazione vietata anche per ciclomotori e motocicli Euro 0 e Euro 1 (divieto dalle 0 alle 24 di tutti i giorni) e per i veicoli diesel Euro 3 e Euro 4, per il trasporto di persone o merci, per i quali lo stop è in vigore dal lunedì al venerdì con orario dalle 8 alle 19.

Con il livello bianco sono nuovamente attive le esenzioni ai blocchi per i veicoli dotati del dispositivo “Move-In”.

Il prossimo giorno di controllo sarà mercoledì 2 febbraio; eventuali variazioni del semaforo, con relative misure di limitazione del traffico, entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

Aria di primavera: sole, temperature miti e pollini in anticipo

Una domenica primaverile, quella di ieri a Torino e in Piemonte, con temperature sui 16 gradi, alla quale seguiranno giorni altrettanto soleggiati ma ventilati

I pollini sono  in anticipo, nell’inverno che finora è stato segnato da pochissime precipitazioni tanto da ridurre la portata del Po al 50 per cento e dei fiumi in generale ancora peggio in tutto il Piemonte.

Alcune piante come i cipressi e i noccioli  hanno avviato una  ripresa vegetativa negli ultimi giorni di dicembre, processo accentuato nelle prime due settimane di gennaio, emettendo anticipatamente il loro polline. Un picco anomalo – spiega l’agenzia Arpa – è stato rilevato  il 15 gennaio a Novara con 591 pollini al metro cubo di Cupressaceae. Quello dei pollini in anticipo non è un evento unico: due altri precedenti si sono verificati  negli inverni 2006/2007 e 2011/2012 ma si tratta di fenomeni che, osserva Arpa  “avvengono in modo sempre più frequente e ravvicinato e con un quantitativo di polline rilasciato incrementato”.

Non piove e non nevica da 50 giorni, Po dimezzato

Nè pioggia nè neve da  cinquanta giorni sul Piemonte,  tanto che la portata del fiume Po è dimezzata mentre altri corsi d’acqua lamentano un deficit fino al 70%.

I dati sono di  Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). Dall’8 dicembre sono mancati dai 45 ai 100 millimetri di pioggia previsti nel periodo, che ha registrato  un’anomalia termica di +0.9 gradi a dicembre e +1.5 a gennaio. Nel mese intero  la media di precipitazioni, comprese le nevicate sulle creste di confine portate dal vento, è di 4,6 mm: è il quarto dato più secco del mese, da 63 anni, dopo il 1989, il 1993 e il 2005. Nelle prossime settimane però non sono previste precipitazioni di rilievo e dopo il deficit pluviometrico di tutto il 2021,  del l 17%, tutti i bacini del nord della regione sono in situazione di siccità “moderata” che diventa “severa” in tutte le zone sud-occidentali, con lo stato più grave per Tanaro e Stura di Demonte. La carenza di  neve in montagna è del 50%  e diventa 60% in equivalente acqua. I fiumi Sesia, Pellice, Maira e Bormida hanno perso il 70% della portata. Il Po a Torino, con 31 metri cubi al secondo, si sta avvicinando al minimo storico, 29,5 mc/s del 2008 e a valle, a Isola S.Antonio (Alessandria) ha segnato il terzo valore più basso negli ultimi 25 anni, 171 metri cubi al secondo.

Crisi climatica: “Due anni di fallimenti politici”

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Riceviamo e pubblichiamo

A due anni dalla dichiarazione di emergenza climatica della Regione Piemonte, venerdì 28 gennaio, diverse associazioni, movimenti e comitati torinesi si sono ritrovati in piazza Castello in una grande manifestazione di piazza colorata e rumorosa. L’obiettivo della giornata è stato quello di ricordare alla Regione Piemonte le proprie responsabilità nella gestione dell’emergenza climatica e delle molte criticità ambientali del territorio piemontese.

Durante la giornata, diversi interventi, flash-mob e momenti musicali si sono alternati sotto il palazzo della Regione Piemonte.
Partendo da considerazioni globali, movimenti come Fridays For Future, Extinction Rebellion e Mediterranea Saving Humans hanno fatto riferimento al rapido aggravarsi della crisi ecoclimatica in corso e agli impatti che essa avrà sulle migrazioni globali, rimarcando l’inadeguatezza della giunta regionale nel fare ciò che è necessario per proteggere i suoi cittadini. Allo stesso modo, movimenti come Animal Save e Greenpeace, hanno messo in luce le responsabilità dell’industria alimentare nell’aumento delle emissioni climalteranti. Una grossa critica alle ingenti somme spese ogni anno in armamenti e al potenziamento dell’industria aerospaziale è inoltre arrivata in modo puntuale dal Centro Studi Sereno Regis.
Riportando poi l’attenzione ad un livello locale, il Comitato Torino Respira ha invece disseminato in tutta la piazza diversi pannelli informativi, ognuno dedicato a una scuola torinese e al livello di particolato registrato nelle vicinanze. Il comitato Frossasco Ambiente, Falchera Lab e Oltre la barriera hanno poi sollevato il problema dello smaltimento dei rifiuti, denunciando in modo specifico i rischi del progetto di inceneritore previsto a Frossasco. In ultimo, il Csoa Askatasuna e il Csoa Gabrio hanno riportato l’attenzione sull’ipotesi della costruzione di un deposito di scorie nucleari a Mazzè, sulla speculazione immobiliare nei quartieri della città e sulla proliferazione di grandi centri commerciali, di cui il caso Comala/Esselunga è solo l’ultimo esempio.
Il pomeriggio è stato inoltre animato dai ritmi incalzanti di provenienza latinoamericana de La Murga e dalla comparsa delle Red Rebels di Extinction Rebellion, figure teatrali che con il loro silenzio e i costumi rosso sangue, rappresentano il legame che unisce ogni forma di vita.
La giornata si è conclusa intorno alle 18 e 30 con una carovana di biciclette, pattini e monopattini tra le vie del centro città, coordinata da Fiab Torino Bike Pride, Future Parade ed Extinction Rebellion, al fine di portare l’attenzione sull’importanza della mobilità attiva e sostenibile e di ridurre l’uso dell’auto privata e la velocità nei centri abitati, puntando su città a 30km/h.

La giornata di oggi rappresenta una data unica per la città di Torino: per la prima volta, diversi movimenti, associazioni e comitati cittadini si sono dati appuntamento in piazza affinché la riduzione delle emissioni climalteranti, la cura per il territorio e il rispetto dei diritti umani e animali, diventino finalmente parte di un’unica grande battaglia.

A due anni dalla dichiarazione di emergenza climatica, centinaia di cittadini si sono riuniti in Piazza Castello sotto un unico slogan: la Regione Piemonte ha fallito.

Extinction Rebellion, Fridays For Future, Comitato Frossasco Ambiente, Il Circolo per la decrescita felice, Torino Respira, Centro Studi Sereno Regis, Comunet-Officine Corsare, Animal Save, La Murga, Csoa Gabrio, Toroller Collective, Fiab Torino Bike Pride, Greenpeace, Askatasuna, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Comitato Acqua Pubblica, Ecologia Politica, Sequs.

Iren Top Employer Italia

Iren ha ottenuto per il quinto anno consencutivo la  certificazione Top Employer Italia, il riconoscimento ufficiale delle eccellenze aziendali nelle politiche e strategie HR e della loro attuazione per contribuire al benessere delle persone, migliorare l’ambiente di lavoro e il mondo del lavoro.

 

Tale riconoscimento viene rilasciato alle aziende che raggiungono e soddisfano gli elevati standard richiesti dalla HR Best Practices Survey. La Survey ricopre 6 macro aree in ambito HR, esamina e analizza in profondità 20 diversi topics e rispettive Best Practices, tra cui People Strategy, Work Environnment, Talent Acquisition, Learning, Well-being, Diversity & Inclusion e molti altri.

 

La Certificazione rappresenta il riconoscimento ufficiale dell’importante e continuo impegno delle aziende nel prendersi cura delle proprie persone, come dichiara David Plink, CEO di Top Employers Institute: “Anche l’anno appena trascorso è stato un anno impegnativo, che, come il 2020, ha avuto un serio impatto sulle organizzazioni e ha messo a dura prova la vita, le relazioni e il mondo del lavoro in tutto il mondo. Ma nonostante le oggettive difficoltà Iren si è distinta nello sforzo di eccellere nelle sue politiche e strategie HR, avendo sempre come obiettivo prioritario l’attenzione verso le proprie persone, continuando ad affrontare le sfide di un mondo del lavoro in continua evoluzione, impegnandosi per imprimere un impatto positivo sulla vita di dipendenti e collaboratori”.

 

Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Iren, commenta: “Siamo orgogliosi di aver ottenuto questo importante riconoscimento per il quinto anno consecutivo, a dimostrazione della costante attenzione alla crescita e allo sviluppo delle persone nel nostro Gruppo. Il 2021 ci ha visto approvare un ambizioso Piano Industriale decennale, che prevede 7.000 nuovi ingressi in arco piano, e con l’obiettivo di raggiungere il 30% di manager donne entro il 2030. Impegni che hanno trovato riscontro già nell’anno appena trascorso, quando il gruppo ha portato a termine 850 assunzioni, delle quali circa il 60% composto da giovani under 35, che hanno contribuito a sostenere il forte ricambio generazionale da alcuni anni in seno all’azienda”.