AMBIENTE- Pagina 74

UPS Italia pianta 200 alberi a Torino

In collaborazione con International Tree Foundation ed EarthDay.org

UPS Italia, rinnovando l’impegno per rendere più sostenibili le proprie attività nel mondo, ha piantato 200 alberi a Torino nell’area di Strada del Portone (identificata insieme ai responsabili dell’Unità Operativa Alberate dell’Area Verde della Città di Torino), in collaborazione con International Tree Foundation ed Earthday.org.
All’evento, che si è tenuto ieri, hanno partecipato Alice Ravinale, consigliera comunale della Città di Torino e Britta Weber, UPS Italia Country Manager, con lo staff management dell’azienda.
“La Città di Torino è impegnata nell’elaborazione di strategie di adattamento e di mitigazione ai cambiamenti climatici. Uno dei nodi è la piantumazione di nuovi alberi – racconta l’assessora alle Politiche ambientali della Città di Torino Chiara Foglietta -. Ci siamo candidati alla call europea per le 100 città climate neutral entro il 2030 e abbiamo bisogno che ogni soggetto faccia la propria parte per arrivare a questo risultato. Siamo felici di aver contribuito al raggiungimento del risultato di oggi, sperando che ne seguano molti altri”.
“Ringrazio UPS Italia per aver scelto Torino per la messa a dimora di 200 nuovi alberi – commenta l’Assessore alla Cura della città e al Verde della Città di Torino Francesco Tresso –. Per la nostra amministrazione è fondamentale collaborare con partner e aziende del territorio che siano sensibili alle tematiche di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di contribuire insieme a valorizzare e incrementare il verde urbano. È anche grazie a queste iniziative che negli ultimi due anni abbiamo messo a dimora 50 mila nuovi alberi per creare nuovi boschi urbani, con lo scopo di potenziare i corridoi ecologici, favorire la biodiversità e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici nelle aree urbane. Torino è inoltre tra le 138 città inserite nell’elenco delle Tree Cities of the Word, il prestigioso riconoscimento assegnato dalla FAO e dalla Arbor Day Foudation alle città che maggiormente si contraddistinguono per la gestione e la cura del verde urbano”.

“Siamo impegnati a fare sempre di più per sostenere le comunità in cui operiamo e viviamo, anche proprio qui a Torino – afferma Britta Weber, Country Manager di UPS Italia –. Ci siamo posti l’obiettivo di piantare più di 50 milioni di alberi entro il 2030, e nell’ultimo anno abbiamo realizzato più di 50 iniziative ambientali a livello globale, contribuendo a ridurre gli effetti del cambiamento climatico nelle zone urbane.”
L’obiettivo di piantare 50 milioni di alberi in tutto il mondo entro il 2030 dalla Fondazione UPS contribuirebbe, nei prossimi 40 anni, all’assorbimento di 4 milioni di tonnellate di carbonio dall’atmosfera, il filtraggio di 3,55 miliardi di metri cubi di acqua di deflusso e quasi 8.000 tonnellate di particolato microscopico nell’aria, rimuovendo così 289.000 tonnellate di inquinamento chimico dell’aria, e generando un ritorno economico di 16,45 miliardi di dollari in benefici ambientali.
UPS (NYSE:UPS) è una delle maggiori società di spedizione pacchi al mondo, con un fatturato di 97,3 miliardi di dollari e fornisce un’ampia gamma di soluzioni logistiche integrate per i clienti in più di 220 Paesi e territori. Concentrati sull’obiettivo di “far avanzare il nostro mondo consegnando ciò che conta”, gli oltre 534.000 dipendenti dell’azienda condividono una strategia espressa in modo semplice e messa in pratica con efficacia: il cliente prima di tutto, le persone al comando, l’innovazione al centro. UPS è impegnata a ridurre il proprio impatto ambientale e a sostenere le comunità che serve in tutto il mondo. UPS assume, inoltre, una posizione irremovibile a sostegno dei valori della diversità, dell’uguaglianza e dell’inclusione. La società è presente online col suo sito www.ups.com; ulteriori informazioni sono disponibili su www.pressroom.ups.com e www.investors.ups.com.

 

L’acqua, il nostro tesoro blu

Fondamentale per la nostra sopravvivenza, non è inesauribile come pensiamo. Ogni azione individuale anti-spreco è determinante.

Docce da 10 minuti, acqua che scorre inutilmente per lavarsi o fare le pulizie domestiche, tubature difettose e sistemi di irrigazione per giardini e terrazzi accesi senza limiti.
Si calcola che il consumo di acqua giornaliero pro capite è di circa 150 litri, che lo scarico del wc ne utilizza almeno 12, mentre per fare una lavatrice ce ne vogliono dai 40 ai 120.
Il 22 marzo scorso si è celebrata la Giornata Mondiale dell’acqua, istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite, per celebrare questa preziosissima e vitale risorsa che non è illimitata come attualmente si crede perché facile da reperire con gesti automatici. Questa ricchezza naturale va risparmiata, salvaguardata e impiegata con rispetto e in maniera meno egoistica.

Dall’errato e sconsiderato utilizzo domestico, alle problematiche legate alla agricoltura (il primo settore in Europa con un consumo di acqua pari al 40%), alla pandemia che ha sconvolto le abitudini contribuendo all’aumento del suo uso casalingo, ma anche a settori come la moda che concorrono al suo sperpero (per produrre capi di abbigliamento se ne vanno migliaia di litri), “l’oro blu” viene consumato con poco riguardo e il nostro paese, purtroppo, vanta un record negativo circa gli sprechi.
Comportamento e atteggiamento sono fondamentali. Cominciare ad agire in favore della conservazione, evitarne l’eccessivo e irresponsabile uso attraverso nuove abitudini e mettersi, come individui, in una posizione di centrale importanza è oramai irrinunciabile. E’ necessario convincersi che ogni singolo gesto non è inutile ma determinante e che “tanto qualcuno ci penserà” non funziona più, bisogna agire e sentirsi parte di quella collettività che si muove in favore del bene comune.

Come possiamo fare la nostra parte? Quali sono gli accorgimenti da mettere in atto per moderare il consumo di questo bene prezioso, fonte di vita, che non è inesauribile come erroneamente si pensa?

Come prima cosa dovremmo essere sicuri che i contatori e le tubature della casa che abitiamo siano a posto controllando, per esempio, che il numero di litri quando usciamo di casa e quando rientriamo siano gli stessi. E poi semplici accorgimenti come non lasciare scorrere l’acqua della doccia quando ci si insapona, chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti o ci si rade, utilizzare una bacinella quando si lavano i piatti, fare la lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, lavare la macchina con il secchio e non con il tubo.
Lo sapete poi che si possono innaffiare le piante con l’acqua utilizzata per lavare frutta e verdura e che se lo si fa la sera quest’ultima evapora più lentamente? Il riciclo è un sistema molto efficace per non sciupare l’acqua e possiamo attuarlo in differenti modi come per esempio raccogliendo l’acqua piovana o quella dello scolo dei condizionatori. Questa metodica del risparmio e dell’uso corretto dell’acqua deve valere anche fuori quando si va in palestra, in albergo e in ogni luogo dove è a nostra disposizione. Comunicare e condividere le nostre nuove abitudini, parlarne con gli altri è, inoltre, una occasione importante per innescare una catena di buone azioni anti-spreco.

Anche il processo di imbottigliamento aumenta il dispendio di questo composto chimico trasparente e bere quella “del sindaco” a casa come fuori è senza dubbio un altro modello di saggia condotta da seguire, ma se proprio non possiamo fare a meno dell’acqua confezionata, tanto per rimanere in tema di protezione ambientale, utilizziamo almeno quella contenuta in vetro e non in plastica.
Insomma da qualche parte bisogna cominciare, è necessario prendere coscienza dei pericoli che le risorse naturali, come l’acqua, corrono se continuiamo farne un uso sconsiderato, è doveroso muovere le coscienze, la nostra attraverso le buone azioni e le altre attraverso la condivisione, e, infine, è indispensabile agire con la consapevolezza che dobbiamo essere noi in prima persona a difendere il nostro pianeta.

Maria La Barbera

Plasticfree a Carmagnola vuole recuperare mezzo milione di chili di rifiuti

L’associazione Plasticfree per il 9 e 10 Aprile 2022 ha organizzato un evento nazionale di Clean Up che vedrà partecipare oltre 300 città Italiane con l’obiettivo record di rimozione di 500.000 kg di rifiuti!
“Come Carmagnola – spiegano i promotori – saremo presenti Domenica 10 Aprile nuovamente nel tratto disastrato di rifiuti di via Sommariva (nei pressi della piccola zona industriale) a Carmagnola, con il ritrovo per tutti i volontari che aderiranno all’iniziativa alle ore 9:30 al fondo del parcheggio dell’Acqua e Sapone”. La mattinata sarà patrocinata come sempre dal Comune di Carmagnola e durerà massimo 2 ore.
L’evento è aperto alle persone di tutte le età (per i minori di 16 anni servirà compilare un modulo da parte dei genitori).
L’iscrizione alla mattinata è obbligatoria e gratuita al seguente link
A tutti i partecipanti verrà richiesto di portare con se solamente un paio di guanti (che verranno forniti se mancanti) e a tutti i volontari verrà regalata la t-shirt di Plasticfree.
A fine evento si farà  un calcolo dei rifiuti raccolti con foto del “bottino” raccolto

Le erbe nel piatto con il Museo Regionale di Scienze Naturali

Scienze in città Primavera 2022

Domenica 3 aprile

Erbe nel piatto

  • Prosegue il ciclo di incontri gratuiti, su diversi argomenti a carattere naturalistico, organizzati dalla Sezione Didattica del Museo Regionale di Scienze Naturali, dal 26 marzo al 5 giugno.

Domenica 3 aprile alle ore 9.30 è prevista una passeggiata lungo il fiume, di due ore e mezzo circa, alla scoperta di comuni erbe spontanee commestibili, delle loro qualità e dei diversi possibili impieghi. Consigliato taccuino per gli appunti e per l’allestimento di un erbario di campo, tematico. Saranno distribuite ricette della tradizione per riscoprirne i piatti tipici.

Luogo di ritrovo: Madonna del Pilone, c.so Casale 195, Torino

Prenotazione obbligatoria compilando il modulo al link: https://forms.gle/KMzAx71PFqYNEJEV6

Info: tel. +39 011 4326307 e-mail didattica.mrsn@regione.piemonte.it

La guerra del gas

A cura di lineaitaliapiemonte.it

La scelta di spostare i nostri approvvigionamenti di gas dalla Russia agli Stati Uniti non sarà a costo zero sia dal punto di vista economico che da quello ambientale. Facciamo due conti e chiediamoci se dell’ ambiente importa ancora a qualcuno
Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/03/30/mobile/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/la-guerra-del-gas-di-marco-corrini.html

Emergenza climatica, alla Cavallerizza la proiezione del documentario Legacy 

/

Il Glasgow Climate Pact e gli aggiornamenti scientifici dal VI Assessment Report dell’IPCC

 

Università di Torino, Aula Magna della Cavallerizza Reale Venerdì 1° aprile 2022, ore 16:00-19:45

INCONTRO E PROIEZIONE DEL FILM LEGACY
ALL’INTERNO DELLA ‘NOTTE DELLA GEOGRAFIA’

 

Il Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Torino – Corso di Laurea Magistrale in Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio e il Green Office di Ateneo UniToGO, in collaborazione con il Festival CinemAmbiente, organizzano, venerdì 1° aprile, dalle 16 alle 19.45, presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale, un incontro di discussione interdisciplinare sull’emergenza climatica, che si concluderà con la proiezione del documentario Legacy di Yann Arthus-Bertrand, proiettato a Glasgow in apertura della 26° Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. …

“Green communities”, c’è anche il Piemonte

Le Terre del Monviso, con altre due aree in Emilia Romagna e Abruzzo, saranno uno dei progetti pilota

Il presidente Cirio e il vicepresidente Carosso: “Un risultato importante che premia la nostra capacità progettuale,

ma è solo l’inizio. Con il bando di settembre e le nuove aree interne daremo supporto,

risorse e futuro a tutte le vallate della montagna piemontese”

Il Piemonte è una delle tre regioni italiane scelte dal Governo per lanciare il progetto sperimentale delle “Green communities”, ovvero comunità locali costituite da territori rurali e di montagna che intendano sfruttare in modo equilibrato tutte le risorse principali di cui dispongono. Previste dalla legge di stabilità del 2016, potranno ora contare su risorse importanti in arrivo grazie al Pnrr che stanzia in particolare 135 milioni di euro per la creazione in Italia di 33 “comunità verdi”.

Le prime tre a partire in modo sperimentale, con uno stanziamento di 6 milioni di euro, saranno le “Terre del Monviso” in Piemonte, “La montagna del latte” dell’Unione montana dell’Appennino Reggiano in Emilia-Romagna e il “Parco Regionale Sirente Velino” in Abruzzo. I tre progetti pilota sono stati annunciati questo pomeriggio dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, nel corso di una conferenza stampa a Roma a cui ha preso parte il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme al collega dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il vice presidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente.

«Siamo grati al Governo e al ministro Gelmini di aver scelto il Piemonte – sottolineano il presidente Cirio e il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso –, perché questo premia la nostra capacità di progettare e ottenere le risorse europee, ma premia anche le politiche di sviluppo sostenibile che stanno animando in ogni ambito le azioni della nostra Regione. Questa scelta è il primo atto concreto di un percorso che è solo all’inizio e che ci permetterà, attraverso le green communities e le nuove aree interne, di dare una risposta economica per il futuro delle nostre montagne. A settembre il Governo lancerà il bando nazionale su cui candideremo le altre aree piemontesi idonee a ottenere il riconoscimento, che in base ai criteri del Pnrr devono avere almeno l’80% dei comuni montani. Attualmente quelle adatte in Piemonte, non ancora inserite in filoni di finanziamento dedicati, sono cinque: Pinerolese e Alto Canavese in provincia di Torino, Alta Val Tanaro nel Cuneese, Terre del Giarolo nell’Alessandrino e la Valsesia in provincia di Vercelli. Confidiamo di poter avere il via libera a tre di queste aree, che si aggiungeranno a quella sperimentale delle Terre del Monivso. Le due restanti le candideremo come nuove aree interne, accanto alle quattro già confermate delle Valli di Lanzo, Valli dell’Ossola, Valle Bormida e Valli Maria e Grana. In questo modo daremo vita a una programmazione che coinvolge tutte le aree delle nostre vette alpine, nessuna esclusa. Perché, per una terra che si chiama “Piemonte”, la centralità e il benessere della montagna sono elementi imprescindibili e fondamentali per ogni strategia che guarda al futuro».

Ai 135 milioni del Pnrr per le green communities si affiancheranno altri 100 milioni per il 2022 e 200 milioni di euro strutturali a partire dal 2023, che il Governo ha già previsto per la montagna con l’ultima legge di bilancio.

«I tre progetti pilota rappresentano best practices a livello nazionale, fortemente rappresentative della volontà del governo di valorizzare i territori, montani e appartenenti alle aree interne, che possano fungere da volano di sviluppo per l’intero Paese – ha affermato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini –. Sia per questi che per i successivi 30 progetti, verranno coinvolti Regioni, Province, Comuni, associazioni, cittadini e imprese. La collaborazione interistituzionale è il pilastro sul quale edificare l’impianto dell’intero investimento previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’intervento delle ‘Green Communities’ si inserisce nel più ampio quadro strategico e normativo che si sta delineando con il disegno di legge sulla montagna, recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, che vede le montagne italiane protagoniste anche nel Pnrr».

Il progetto Green community “Terre del Monviso” prevede il coinvolgimento di un’area vasta comprensiva del 75% di Comuni montani e caratterizzata dalla presenza di aree protette. Tra le principali attività ci sono: la creazione di un progetto di housing sociale, coniugando la natura turistica della montagna con un nuovo approccio di abitabilità permanente ovvero destagionalizzata; la riqualificazione edilizio-energetica di edifici pubblici; l’implementazione di una comunità energetica locale pubblico-privata e lo sviluppo di turismo sostenibile che coinvolga tutti i territori rurali della community.

Il progetto si è classificato tra i primi in Italia per la completezza della proposta, con riferimento in particolare:

-all’ambito territoriale considerato (29 comuni ricompresi nell’ambito territoriale integrato di Saluzzo, con superficie pari a 903 kmq di cui 675 ricompresi in comuni montani);

⁃ la presenza di risorse ambientali qualificanti (il Monviso e l’asta del fiume Po);

⁃ la presenza di una rete ecologica locale costituita da 1 parco naturale, 8 riserve naturali, 7 Zone speciali di conservazione e 1 SIC;

⁃ la presenza della prima riserva trasfrontaliera italiana MaB Monviso, in cui sono attivati laboratori collettivi nei quali attuare politiche di sostenibilità;

⁃ la presenza di forme di aggregazione consolidata: 2 Unioni montane (Val Varaita e Alta Valle Monviso), 1 GAL (Tradizione delle terre Occitane), un contratto di Fiume (Alto Po), il consorzio BIM del Po;

⁃ un approccio integrato alla progettazione (Monviso Smart e Green Community, una Montagna di futuro, distretto del commercio);

⁃ presenza di sistemi di impresa (contratto di rete del Polo del Legno del Monviso);

⁃ esperienze progettuali trasfrontaliere (Pit Monviso L’uomo e le Territoire, Piter Terres Monviso).

Accanto a tutto questo, un ruolo determinante è stato giocato anche dalla presenza di un piano strategico sostenibile, promosso dai Comuni durante il tour che la Regione Piemonte ha lanciato lo scorso anno per raccogliere le progettualità e priorità dei diversi territori durante la stesura del Documento Strategico Unitario, ovvero il documento per definire e pianificare l’uso delle risorse ingenti che, attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza e i fondi strutturali della programmazione 2021-2027, arriveranno dall’Europa da qui ai prossimi 7 anni.

La Regione punta sulle fonti energetiche rinnovabili e la riduzione dei consumi

/

 

La Regione punta sulle fonti energetiche rinnovabili, la riduzione dei consumi, il potenziamento della sostenibilità delle infrastrutture energetiche e la promozione della green economy.
È quanto emerso dall’intervento dell’assessore all’Ambiente Matteo Marnati durante la terza Commissione (presieduta da Claudio Leone), riunita per discutere il bilancio di previsione 2022-24.
Per le fonti energetiche l’assessorato dispone di 2,3 milioni di euro per il 2022 e prevede un leggero aumento per il biennio successivo. Sulla diversificazione la quota di stanziamenti regionali è di 200 mila euro annui.

Marnati ha inoltre sottolineato l’importanza del monitoraggio degli impianti termici, che impattano sulla qualità dell’aria. L’Arpa nel 2021 ha ispezionato 582 impianti al servizio di circa 30 mila unità abitative mentre, dal 1 gennaio 2022, sono già stati ispezionati 496 impianti, al servizio di circa 26 mila unità abitative.

L’assessorato – ha aggiunto – sta lavorando al Forum Energia, un evento che si terrà entro fine anno con gli assessori delle varie regioni europee per presentare il Piano energetico ambientale, la strategia sull’idrogeno e sulle biomasse.

Nella prima parte di dibattito sono intervenuti per chiarimenti i consiglieri Sean Sacco (M5s), Monica Canalis (Pd) e Matteo Gagliasso (Lega).

L’assessore ha successivamente svolto anche un’informativa sull’attuale crisi energetica, sottolineando l’importanza del coordinamento dei fondi europei, Pnrr e la costituzione delle comunità energetiche. Un’attività che coinvolge l’Energy Center del Politecnico di Torino. “Fondamentale – ha spiegato Marnati – è puntare sulle fonti rinnovabili: idroelettrico, solare e biomasse, valutandone l’impatto ambientale. Importante la riduzione dei consumi energetici del 30% entro il 2030”.

Sulla comunicazione sono intervenuti Silvio Magliano (Moderati) e Sacco.

Sempre sul Ddl Bilancio 2022-2024 è intervenuto il vicepresidente della Giunta regionale, Fabio Carosso.
Il vicepresidente ha sottolineato che non ci sono riduzioni sulle politiche per la montagna e le foreste, con la conferma dei fondi regionali e un piccolo incremento su quelli statali.
Confermati anche i fondi europei per le foreste.
Carosso ha anche fornito chiarimenti tecnici chiesti dalla consigliera Canalis.

La Regione investe 10 milioni l’anno per la qualità dell’aria

La Regione investe 10 milioni l’anno provenienti dallo Stato per la qualità dell’aria. È stato detto nella seduta della quinta Commissione, presieduta da Angelo Dago, dall’assessore Matteo Marnati che ha illustrato le parti del disegno di legge 181 “Bilancio di previsione finanziario 2022-2024” per le materie ambiente, rifiuti e risorse idriche.

Anche attraverso le domande poste dai commissari Valter Marin (Lega), Alberto Avetta e Diego Sarno (Pd), l’assessore ha fornito un quadro complessivo della situazione.

Tra i vari progetti si può segnalare appunto che per la qualità dell’aria, ogni anno, fino al 2035 saranno a disposizione della Regione 10 milioni di euro da investire sul territorio. Tra i vari progetti interessanti e già approvati dal ministero della Transizione ecologica, vi è quello per la sostituzione dei veicoli inquinanti delle imprese, già attivo, per 7 milioni di euro. Ci sono 9 milioni per il bando già aperto per la sostituzione dei generatori di calore. In apertura, poi i bandi per la trasformazione delle aree urbane in città vivibili (3,6 milioni); l’ampliamento delle aree a traffico limitato per motivi ambientali (3,6 milioni). Infine, il cofinanziamento degli abbonamenti al trasporto pubblico locale, dovrebbe essere approvato a brevissimo in Giunta per un ammontare di 3,3 milioni.

Nasce in Piemonte il primo Comitato Nazionale per la tutela della Biodiversità 

Si è tenuta  a Torino nel Palazzo della Regione Piemonte, la conferenza stampa per la presentazione del progetto “Oasi fiorite per la Biodiversità”, promosso e realizzato da Regione Piemonte in collaborazione con Fondazione Agrion.

Un progetto che riguarda il tema della biodiversità e della salvaguardia dei pronubi e che prevede il coordinamento e il supporto di iniziative volte ad arricchire gli ambienti agricoli e urbani di superfici ricche di fioriture che, in periodi diversi dell’anno, riescano a garantire un ottimo approvvigionamento di alimenti per le popolazioni di questi insetti indispensabili per l’impollinazione.

Con questo progetto, il Piemonte è infatti la prima Regione a dotarsi di un Comitato Tecnico-Scientifico per la Biodiversità, con l’obiettivo di costruire nuove progettualità, insieme ai principali attori impegnati su questo tema, condividendo idee e trovando ispirazioni per la creazione di percorsi di sviluppo che favoriscano la tutela e l’attività dei pronubi per la crescita economica e sostenibile del Piemonte.

L’impollinazione è uno dei processi chiave nella riproduzione delle piante selvatiche e delle colture che ci garantiscono buona parte degli alimenti di cui ci nutriamo, ecco perché la salute dei pronubi non interessa solo agli apicoltori, ma anche agli agricoltori. Il forte impatto dei cambiamenti climatici, assieme ad una serie di altri fattori ambientali negativi, stanno compromettendo sempre di più l’esistenza degli insetti che svolgono questo importante compito per il pianeta: più del 40% di essi, in particolare api e farfalle, sta rischiando di scomparire mettendo quindi a rischio l’equilibrio ecosistemico e, di conseguenza, il benessere dell’uomo.

Per salvaguardare la vita degli insetti impollinatori, e quindi delle api domestiche e di tutti i loro parenti selvatici, non basta tuttavia limitare i fattori di inquinamento ambientale, ma è necessario ristrutturare i nostri territori per arricchire le aree urbane e gli ambienti agricoli di spazi fioriti che garantiscano il cibo necessario per la loro sopravvivenza. Nasce da queste considerazioni il nuovo progetto di Regione Piemonte e Agrion per la conservazione della biodiversità, nel pieno rispetto degli obiettivi dell’agenda ONU 2030.

L’8 febbraio 2022 la Camera dei Deputati ha approvato definitivamente una integrazione al testo della Costituzione Italiana che, con un nuovo comma all’art. 9, inserisce nell’ambito dei principi fondamentali enunciati nel testo Costituzionale quello della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Una scelta che conferma l’attenzione crescente alle questioni ecologiche e che ci rende tutti più consapevoli sulle responsabilità nei confronti delle generazioni presenti, ma soprattutto future, a cui il Piemonte risponde immediatamente con un lavoro di ricerca e sperimentazione dedicato.

Anche le filiere agricole piemontesi sono ben consapevoli della grande importanza del tema della sostenibilità e del ruolo cruciale che i pronubi rivestono per l’agricoltura. Le api domestiche e selvatiche sono infatti responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta, garantendo circa il 35% della produzione globale di cibo. Senza di essi molte specie di piante coltivate si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività potrebbero essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l’impollinazione artificiale.

L’attività di impollinazione degli insetti pronubi genera un fatturato prossimo ai 15 miliardi di euro di produzione agricola annuale in ambito comunitario – ha dichiarato il Presidente di Agrion, Giacomo Ballari – .Attraverso tecniche agronomiche come l’utilizzo di cultivar locali resistenti ai patogeni, l’incremento delle varietà di colture agrarie, la rotazione e l’avvicendamento delle colture con trifoglio o altre leguminose, si possono incrementare sia l’abbondanza che la diversità degli impollinatori, che a loro volta migliorano la resa delle colture e la qualità di molte delle eccellenze agroalimentari del Piemonte”.

A questi obiettivi di carattere ambientale e produttivo, vi sono poi da aggiungere i vantaggi economici e sociali di cui potranno beneficiare i territori. Favorire la ricchezza di biodiversità, oltre ad arrecare benefici all’ambiente e alla nostra agricoltura, consentirà la diffusione di paesaggi sempre più unici grazie alle spettacolari fioriture, per una valorizzazione turistica dei nostri territori.

Nessuno di noi ha tutte le soluzioni in tasca per affrontare sfide così importanti. Sono convinto che un lavoro comune con tutti quei soggetti che già oggi stanno dimostrando sensibilità verso questi temi sarà il modo di alimentare costantemente iniziative in grado di rimodellare i nostri territori, le filiere produttive e di trasformare parchi, giardini, cortili, parchi fotovoltaici a terra ed ogni spazio libero che potremo individuare in nuovi pascoli per le api, i, rendendo l’intero territorio più resiliente all’azione dei cambiamenti climatici, ma anche più attraente dal punto di vista paesaggistico – ha aggiunto Ballari –.‘Think global, act local’, come ci ricordano i giovani di Fridays For Future che proprio oggi sono scesi nuovamente in piazza in occasione dello sciopero globale per il clima”.

Un progetto di ricerca e sviluppo che mira, quindi, alla conservazione della biodiversità e allo sviluppo dei territori, e che vedrà coinvolte le istituzioni, le organizzazioni agricole e le rappresentanze territoriali, per garantire un maggiore sviluppo delle iniziative e una più rapida diffusione delle stesse.

Creare consapevolezza, in questa fase, è fondamentale se si auspica un netto cambio di direzione per il futuro dei nostri territori – ha concluso Ballari -. Per citare un esempio concreto, sono già 198 i Comuni della provincia di Cuneo che hanno aderito al progetto API+ di Fondazione CRC per la creazione sui territori di ampi spazi fioriti per le api e gli altri insetti impollinatori. A breve, infatti, con il supporto di Agrion, inizieranno le attività di semina per dare vita alle oasi fiorite della biodiversità. Questo è solo l’inizio di un percorso virtuoso che guarda a una maggiore tutela dei pronubi, ma anche alle innumerevoli ricadute economiche e sociali di cui potranno beneficiare i territori piemontesi”.

La biodiversità è la ricchezza dei territori, sono il nostro più grande patrimonio, per questo abbiamo voluto sviluppare il progetto Oasi fiorite per la Biodiversità, in collaborazione con Agrion. – ha dichiarato l’Assessore regionale all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa – Una sperimentazione che potrebbe avere ricadute positive per il mantenimento degli insetti impollinatori e, parallelamente, per la conservazione della biodiversità e la qualità dei nostri paesaggi agricoli e urbaniSiamo orgogliosi di essere la prima Regione italiana a dotarsi di un Comitato per lo sviluppo di nuove progettualità volte a proteggere e ripristinare gli ecosistemi, e che assicuri, al contempo, la tempestività nel trasferimento dei risultati. Sono certo che le diverse attività comprese nel progetto contribuiranno alla crescita economica e sostenibile del Piemonte e delle filiere agricole piemontesi, garantendo un ambiente sano in cui vivere e prodotti agroalimentari sempre più di qualità. Ancora una volta la dimostrazione di come il Piemonte sia sensibile ai temi di sostenibilità ambientale e di quanto sia forte la spinta delle filiere nell’offrire dei prodotti sani perché espressione di un ambiente salubre. Questi saranno sempre di più gli elementi che si affiancheranno ad una già indiscussa qualità dei prodotti made in Piemonte”.

Abbiamo la fortuna di vivere in una Regione ricca di varietà vegetali e di specie animali – ha affermato il Vicepresidente e Assessore regionale allo Sviluppo della Montagna, Foreste, Parchi ed Enti locali, Fabio Carosso –. Ritengo il progetto Oasi fiorite per la Biodiversità una grande opportunità per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e della biodiversità, per questo spero che sempre più istituzioni e cittadini comprendano il valore del paesaggio inteso come risorsa e che aderiscano alle iniziative proposte per accrescere la capacità di adattamento all’ambiente dei nostri territori, in funzione di un futuro sostenibile, lavoreremo con l’assessorato dell’Agricoltura per introdurre misure sperimentali sulla nuova programmazione dei fondi europei per sostenere nuovi modelli di agricoltura innovativa”.