AMBIENTE- Pagina 5

A Torino il Festival (r)Esistenze Verdi 

 

La mostra collettiva L’Albero, una cena benefit e due appuntamenti aperti a tutti per parlare di ambiente, salute e difesa del territorio

Organizzato dal Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio, venerdì 18 ottobre prende il via il primo – itinerante – “Festival (r)Esistenze Verdi”. Un’occasione per incontrarsi, stare insieme, conoscersi, per condividere momenti di socialità, di arte e cultura ma anche per confrontarsi tra cittadini (attivisti e no), approfondire le tematiche che riguardano la tutela del territorio, la difesa degli alberi e degli spazi verdi in città: per costruire un punto di vista comune capace di rompere la narrazione delle amministrazioni e fare fronte comune in risposta alle scelte scellerate di gestione del territorio.

Il primo appuntamento è una cena organizzata per la raccolta fondi spese processuali, venerdì 18 ottobre alle ore 19.45 presso il Bar’s Tardo in via Buttigliera 3, già sold out!

Domenica 20 ottobre alle ore 19 (e fino alle 21) presso Sporting Dora, corso Umbria 83, tutti sono invitati all’inaugurazione della mostra collettiva “L’albero” (che resterà aperta fino al 30 ottobre)raccoglie i disegni realizzati grazie al coinvolgimento attivo di artisti, studenti e insegnanti del Primo Liceo Artistico e dei cittadini di Torino; in otto presidi artistici nei quartieri di Vanchiglietta e San Donato e al Parco del Meisino (organizzati dal gruppo AlberArte del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio), bambini, adulti, anziani, giovani hanno creato oltre 300 pezzi unici: il risultato è l’espressione corale di una comunità che vive sotto l’ombra e la bellezza delle piante e ha raccontato così il proprio sentimento nei loro confronti.

E ancora, due momenti di discussione e di confronto sono previsti per venerdì 25 ottobre alle ore 15.30 presso Sporting Dora in corso Umbria 83, con il dibattito “Salute, sicurezza e democrazia: quali possibilità per difendere i territori?” al quale interverranno un medico di ISDE, l’agronomo Daniele Zanzi e Dario Padovan, docente di Sociologia Università di Torino. Si parlerà della stretta connessione che intercorre tra territorio (in cui vivono l’umano e il non umano) e la salute: rapporto che è anche il presupposto da cui muove l’azione del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio.

La conclusione del Festival – sabato 26 ottobre, dalle ore 16 (presso il salone della Parrocchia di Santa Croce, in piazza Fontanesi) – sarà con una tavola rotonda aperta a tutta la cittadinanza e ai comitati cittadini, “Per intensificare le lotte per la giustizia sociale ed ecologica in città”, moderata da Vittorio Martone, docente di Sociologia Università di Torino e dal Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio. Al centro: i temi della democrazia, dell’accesso alle risorse, della sicurezza e della salvaguardia del territorio e della salute. La discussione avrà l’obiettivo di strutturare un punto di vista collettivo tra tutti e tutte coloro che sono attivi nella difesa del verde cittadino, dell’ambiente e del proprio territorio.

Orari di apertura al pubblico della mostra L’Albero:

Lunedì 21 h 9:00 – 19:00

Martedì 22 h 9:00-21:00

Mercoledì 23 h 9:00 – 20:00

Giovedi 24 h 9:00 – 13:30

Venerdì 25 h 9:00 – 18:30

Sabato 26/10 – Non aperto al pubblico

Domenica 27 h 9:00 – 13:30

Lunedì 28 h 9:00 – 19:00

Martedì 29 h 9:00 – 20:30

Mercoledì 30 h 9:00 – 17:00

Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio

Energie rinnovabili, per il Piemonte un fattore di sviluppo industriale

Puntare sulle energie rinnovabili non è solo una necessità per tutelare l’ambiente, ma anche un’opportunità di sviluppo e di competitività industriale per il Piemonte. Ad affermarlo è il Presidente del Gruppo Energia dell’Unione Industriali di Torino, Giuseppe Bergesio, nel corso dell’incontro “Scenari energetici 2025”, organizzato dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino,al Centro congressi dell’Unione Industriali di Torino. L’incontro ha coinvolto  l’Ordine dei Commercialisti e l’Ordine degli Ingegneri di Torino e la Confservizi del Piemonte e della Valle d’ Aosta.

“Più puntiamo sulle rinnovabili – ha affermato Bergesio – meno sorprese avremo sui costi dell’energia. I metri cubi di gas consumati non sono sotto il nostro controllo,”.

“Il Piemonte comunque è in linea con gli obiettivi di sviluppo delle energie “pulite”, in particolare per la fonte idroelettrica – ha proseguito Bergesio – e se in Italia nel 2022 si fosse rovesciato il rapporto fra rinnovabili ed energie fossili, che è del 35% contro il 65%, non avremmo avuto la crisi”.

Sulle opportunità che le aziende possono cogliere dalla cosiddetta Transizione 5.0 ha parlato Paola Aglietta, dell’Ordine dei Commercialisti di Torino: “Vi sono incentivi sotto forma di credito di imposta interessanti – ha affermato – ma i tempi sono brevi, perché bisogna fare gli investimenti orientati al risparmio energetico entro il 2025”.

Stentano però a decollare gli strumenti di autoproduzione di energia rinnovabile, come le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e i Gac (Gruppi di autoconsumo collettivo), che consentono alle aziende non solo di risparmiare, ma anche di condividere i benefici ambientali ed economici con la collettività . Ma “Sono strumenti – ha proseguito Aglietta –ancora poco utilizzati, al contrario all’estero funzionano già bene per resistenze culturali e difficoltà applicative, anche dal punto di vista fiscale”.

Un quadro normativo che blocca anche lo sviluppo di nuovi impianti di produzione delle energie rinnovabili, ha sostenuto Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità futura, l’organizzazione di Confindustria che raggruppa aziende che producono e vendono il 70% dell’energia elettrica prodotta in Italia. Ci sono lungaggini burocratiche (per avere un’autorizzazione ci vogliono 5 anni) e l’ostilità di molte regioni: “E il Testo unico sulle rinnovabili – ha aggiunto Re Rebaudengo – peggiora ancora la situazione. Ma la paura che gli impianti fotovoltaici sottraggano terreni all’agricoltura e danneggino i suoli è infondata: in Italia occupano solo lo 0,1% della superficie agricola”.

Fridays for Future in piazza a Torino

Giovani e non solo in piazza oggi a Torino, circa un  migliaio di persone, per lo sciopero del clima di Fridays for Future.  Il corteo si è mosso da piazza Sìtatuto per le vie del centro, creando disagi al traffico. “Possiamo ancora cambiare la rotta e contenere l’aumento della temperatura media globale a +1.5°, quello che manca è il coraggio e la volontà politica di mettere in atto strategie a lungo termine per la difesa dei territori e delle persone.”  Così  commenta il movimento ambientalista.

“La comunità scientifica globale si è espressa all’unanimità: i cambiamenti climatici attuali sono causati dalle attività umane; in particolare i cambiamenti che stiamo vivendo sono più rapidi di quello che si è visto in tutte le ere precedenti, e la causa diretta è il nostro modello economico e la distruzione dell’ambiente necessaria per la sua sopravvivenza. Difendere il clima significa difendere la vita delle persone e per questo Fridays For Future Italia scende in piazza il giorno 11 ottobre 2024 in tutte le piazze d’Italia”.

 

Coldiretti: «abolizione Parco dei 5 Laghi ripensamento su clamoroso pasticcio»

Coldiretti Torino accoglie con favore la notizia della proposta di legge presentata in Consiglio regionale per chiedere l’abolizione della legge istitutiva del parco dei 5 Laghi.

«Apprezziamo che si abbiamo il coraggio di abolire una legge sbagliata per un Parco inutile e costoso, che introduce solo nuova burocrazia e che limita il controllo della fauna selvatica che danneggia l’agricoltura», commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici.

«La scelta di abolire una legge votata con blitz all’ultimo minuto dell’ultima seduta della scorsa legislatura regionale è un atto di ripensamento verso un clamoroso pasticcio suggerito forse guardando più alla scadenza elettorale che agli interessi del territorio».

Intanto, il nuovo Parco non è ancora entrato in funzione e continua ad essere bloccato il contenimento dei cinghiali per colpa del vuoto amministrativo che si è creato con l’istituzione del Parco di valenza provinciale. Questo avrebbe dovuto iniziare ad essere operativo il 1 giugno scorso ma la Città Metropolitana, l’ente che ha in gestione il Parco, non ha ancora terminato gli studi per la redazione dei futuri piani di gestione.

I giovani per il futuro del clima. Le idee torinesi finanziate da Bloomberg

Sono stati annunciati  dal sindaco Stefano Lo Russo, nel corso di una presentazione pubblica all’ Environment Park, gli 11 progetti destinatari dei finanziamenti del Youth Climate Action Fund – Fondo per l’Azione per il Clima dei Giovani – della fondazione filantropica Bloomberg, che lo scorso mese di aprile aveva indicato la Città di Torino tra i beneficiari.

”Le giovani generazioni – ha dichiarato il Sindaco– sono il futuro e hanno a cuore quella che è una delle grandi emergenze del nostro tempo, quella ambientale. Per questo siamo davvero contenti di essere stati scelti dalla fondazione Bloomberg per entrare a far parte di questo programma così come di essere qui oggi ad ascoltare le proposte che queste ragazze e questi ragazzi hanno elaborato. Siamo certi che il loro contributo attraverso questi progetti sarà fondamentale nella strada verso la transizione ecologica che abbiamo intrapreso”.

Il fondo fornisce assistenza tecnica e finanziamenti a 100 città di 38 Paesi in sei continenti e un totale di 62milioni di residenti affinché, attraverso le Città, mobilitino decine di migliaia di giovani per progettare, produrre e gestire soluzioni climatiche urgenti nelle città di tutto il mondo.

Tredici le candidature pervenute a seguito dell’invito indirizzato dalla Città di Torino a gruppi di studenti e studentesse delle scuole secondarie statali di secondo grado dell’area metropolitana per sviluppare idee che hanno spaziato dalla mobilità e trasporti alla gestione dei rifiuti e all’ economia circolare fino ai sistemi energetici, le infrastrutture verdi e le soluzioni basate sulla natura.

Gli 11 progetti ammessi al finanziamento sono ‘Circular Mask’, dell’Istituto di istruzione superiore Plana; ‘Vittone ECO-circolare’ e ‘Vittone Green’ dell’Istituto di istruzione superiore Bernardo Vittone; ‘Muoviti sostenibile, muoviti pubblico, muoviti smart’, del Liceo Artistico Renato Cottini; ‘A qualcuno piace fresco e separato’ del liceo artistico ‘Aldo Passoni’; ‘Uso e Riuso’ e ‘Riciclo creativo’ dell’Istituto di istruzione superiore Primo Levi; ‘Byike’ dell’Istituto di istruzione superiore Russel Moro Guarini; ‘Il green corner di Ecostaff’, del liceo scientifico Alessandro Volta, ‘AVO- BIKE –INFR: Attrezzatura per la ciclabilità e ‘AVO – BIKE – FORM: Formazione e comunicazione per la ciclabilità dell’Istituto di istruzione superiore Amedeo Avogadro e sono tutti focalizzati sul mettere in campo azioni mirate ad una maggiore sostenibilità ambientale e al contrasto al cambiamento climatico. Ciascuno riceverà un tra i 2254,73 e i 4621 euro per sviluppare la progettualità.

I vincitori avranno tempo fino alla fine dell’anno per completare i loro progetti, con scadenza ufficiale fissata al 31 dicembre 2024.

Accordo con Terna, il Piemonte punta su energia e impianti rinnovabili

/

Obiettivo dell’accordo è ottimizzare il flusso informativo per la programmazione di nuove infrastrutture elettriche nel territorio

La Regione Piemonte e Terna, la società guidata da Giuseppina Di Foggia, hanno firmato un Protocollo d’Intesa di durata quinquennale per definire le modalità operative di una collaborazione finalizzata a migliorare la programmazione e la localizzazione di nuove infrastrutture elettriche nel territorio e per pianificare in maniera coordinata lo sviluppo delle opere necessarie al raggiungimento degli obiettivi ambientali ed energetici indicati nel Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR). In particolare, attraverso la condivisione di informazioni e dati, sarà possibile monitorare le richieste di connessione alla rete di impianti rinnovabili. Alla firma hanno preso parte il presidente Cirio e gli assessori Tronzano e Marnati e, per Terna, l’ingegnere Enrico Maria Carlini.

Con questa intesa, sono ormai sette gli accordi siglati da Terna con le Regioni italiane sui temi della concertazione, scambio dati e pianificazione energetica.

Come nelle precedenti occasioni, sarà istituita una Cabina di Regia per affrontare temi specifici e saranno istituiti Tavoli Tecnici per regolare le attività di scambio dati, concertazione, gestione delle esigenze territoriali e semplificazione normativa. Inoltre, grazie a TE.R.R.A., il nuovo Portale digitale su Territorio, Reti, Rinnovabili e Accumuli introdotto dalla Legge 11/2024 (già “Decreto energia”), realizzato e sviluppato da Terna, un ampio patrimonio informativo sarà messo a disposizione di amministratori nazionali e locali, legislatori e sviluppatori.

La Regione Piemonte e Terna si impegnano a promuovere qualsiasi forma di confronto e di progettazione partecipata con le amministrazioni locali, gli stakeholder e la popolazione al fine di condividere le scelte localizzative degli interventi di sviluppo della rete, velocizzare i tempi di realizzazione delle opere previste, garantire al territorio una rete elettrica ancora più efficiente e sostenibile e, allo stesso tempo, valorizzare il patrimonio ambientale e culturale.
Il presidente Alberto Cirio e gli assessori Matteo Marnati e Andrea Tronzano spiegano: “Quella dell’approvvigionamento energetico è una delle grandi sfide dei prossimi decenni e il Piemonte è attrezzato per affrontarlo. Siamo stati tra le prime regioni a mettere a gara le concessioni idroelettriche con l’obiettivo di usare anche l’energia come leva d’attrazione di investimenti e di supporto alle imprese. Terna rappresenta una realtà importante per il nostro territorio grazie anche agli investimenti che ha annunciato e la sigla di questo accordo rappresenta un tassello in più perché la condivisione e il monitoraggio dei dati rappresenta sempre di più uno strumento essenziale per programmare e raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente”.
La firma del protocollo segue il piano di investimenti per il Piemonte novembre scorso per 360 milioni di euro.

Cia Agrcoltori: “Grave errore vietare la caccia al cinghiale”

«E’ inaccettabile vietare la caccia al cinghiale nelle zone di controllo dell’espansione virale e nelle aree soggette a restrizioni della Peste Suina Africana. L’abbattimento dei cinghiali rimane uno strumento di fondamentale importanza per impedire la diffusione del contagio, non bisogna assolutamente abbassare la guardia, perché fermarsi adesso significa vanificare tutti i progressi che sono stati fatti fino ad ora e ritrovarsi la prossima primavera con una  proliferazione esponenziale di nuove cucciolate. Nella lotta alla Peste Suina Africana, gli allevatori stanno facendo la propria parte con il rafforzamento delle misure di biosicurezza, ma è necessario che sul contenimento dei cinghiali le autorità mantengano i patti e non fermino gli abbattimenti».

Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, commentando la nuova ordinanza del commissario straordinario alla Peste Suina Africana che vieta la caccia al cinghiale in diverse aree (l’elenco dei Comuni ricadenti nella Zona di controllo dell’espansione virale verrà pubblicato in dettaglio nel bollettino epidemiologico sul portale vetinfo.it) soggette alle misure di eradicazione della malattia.

«Il cinghiale non è solo un problema per la Peste Suina – aggiunge Carenini -, ma è una vera sciagura per le coltivazioni, perché distrugge i raccolti, devasta i campi, danneggiando fortemente le aziende agricole. Da anni chiediamo interventi drastici di contenimento dei cinghiali, sarebbe paradossale che a causa della peste si facesse un passo indietro».

“Caccia chiusa in Piemonte”

Il TAR del Piemonte accoglie il ricorso di Pro Natura, LEAL e OIPA

Il Tavolo Animali & Ambiente plaude all’iniziativa delle associazioni Pro Natura, LEAL e OIPA.

Il TAR del Piemonte a seguito del ricorso delle associazioni Federazione nazionale Pro Natura, LEAL e OIPA ha sospeso il Calendario Venatorio regionale per la stagione 2024/2025 comprensivo degli allegati A,B,C relativi alle istruzioni operative supplementari, fermando la caccia in tutta la regione.

Il giudice ha accolto la richiesta urgente di sospensiva riconoscendo la situazione di “eccezionale gravità e urgenza”, rimandando ulteriori valutazioni in merito al “fumus boni juris”.

All’origine del provvedimento vi è sicuramente la mancanza di trasparenza della Giunta Regionale. Il calendario venatorio per essere approvato e pubblicato richiede il parere obbligatorio, ma non vincolante di ISPRA, organo tecnico consultivo di Stato e Regioni.

Il calendario venatorio regionale si discosta in modo significativo dal parere ISPRA, criticando pesantemente questo organo tecnico quasi fosse costituito da incompetenti non aggiornati. Tuttavia l’allegato C del Calendario venatorio contenente le controdeduzioni al parere ISPRA veniva tenuto nascosto e non pubblicato sul BUR. Non solo, ma la successiva richiesta della Federazione nazionale Pro Natura di acquisirne copia veniva pretestualmente negata.

La sospensione è stata inoltre sicuramente motivata da diverse irregolarità riscontrate nel processo di approvazione del calendario La mancanza di adeguato aggiornamento del Piano faunistico venatorio che non tiene conto delle modificazione ambientali e del clima mette a rischio la presenza di specie in grave declino e rischio di estinzione come la moretta, la pernice bianca, la coturnice, il fagiano di monte, l’allodola.

Il Tavolo Animali & Ambiente, costituito da associazioni animaliste ed ambientaliste, non può che essere soddisfatto di questo risultato ritenendolo un’importante vittoria e un passo significativo nella tutela della fauna selvatica in Piemonte.

Per il Tavolo Animali & Ambiente:

Roberto Piana – Vicepresidente P.A.N. (Pro Natura Animali)

Consultazioni Piano dell’aria, Bartoli: “Importanti le indicazioni delle associazioni di categoria”

Oggi a Palazzo Lascaris in Commissione Ambiente si sono svolte le consultazioni dedicate all’ impatto dell’agricoltura rispetto al Piano per la qualità dell’aria presentato dalla Giunta regionale. Ha guidato i lavori il presidente  Sergio Bartoli, alla presenza dell’assessore Matteo Marnati.

“Il Piano dell’aria – osserva Bartoli a margine dei lavori della commissione – è legato strettamente al mondo dell’agricoltura: per questa ragione le consultazioni di oggi, che hanno avuto per protagoniste le associazioni di categoria che voglio ringraziare,  ci hanno fornito importanti informazioni e indicazioni molto utili per il lavoro della commissione”.

In una nota l’Ufficio stampa del consiglio regionale sottolinea che gli aspetti peculiari del Piano legati alle aziende agricole sono la produzione di ammoniaca dagli allevamenti nonché l’incremento di Co2 e polveri sottili causati dai mezzi agricoli e dai cosiddetti abbruciamenti, cioè l’incenerimento delle sterpaglie.

In Commissione sono intervenuti i rappresentanti di enti e associazioni:

  • Bruno Mecca Cici (Coldiretti Piemonte), in relazione all’incremento delle polveri sottili, ha sottolineato il fatto che “le aziende agricole sono in difficoltà anche per il lungo divieto di abbruciamenti in noccioleti e castagneti che impediscono di tenere puliti gli appezzamenti ed evitare le malattie delle piante: ci dovrebbero essere delle brevi deroghe in certi periodi dell’anno”.
  • Giorgio Tiraferri (Politecnico di Torino), ha ribadito la disponibilità a collaborare e ha messo in risalto “la necessità di raccogliere dati da monitoraggi precisi che diano la possibilità di organizzare al meglio i singoli interventi per migliorare la qualità dell’aria del Piemonte”.
  • Nel suo intervento Giorgio Felici (Confartigianato) si è occupato delle spese richieste alle aziende artigiane per sostituire attrezzature e mezzi di trasporto con altri a minore impatto ambientale: “siamo 117 mila aziende artigianali in Piemonte con 500mila persone che ci lavorano. Abbiamo bisogno soprattutto di un piano di intervento a lungo termine, di programmazione, oltre agli incentivi pubblici per sostituire il nostro parco mezzi”.