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Stop agli Euro 4 Diesel dal 4 gennaio

Da lunedi 4 gennaio 2021 stop per gli euro 4 diesel, sia adibiti al trasporto persone sia al trasporto merci

Tali veicoli non  potranno più circolare nei territori dei comuni dell’area metropolitana di Torino, dal lunedi al venerdi nella fascia dalle 8 alle 19, come stabilisce il protocollo siglato dalle Regioni della pianura Padana.

L’accordo prevede misure per la limitazione alla circolazione dei veicoli più inquinanti, e riguarda anche ambiti come energia e impianti di riscaldamento.

(Foto Mario Alesina)

Il Comune approva la dichiarazione di emergenza climatica

DA PALAZZO CIVICO La Giunta Comunale ha approvato  su proposta dell’Assessore all’Ambiente Alberto Unia, la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale per la Città di Torino, riconoscendo l’urgenza della lotta al cambiamento climatico e impegnando la città ad una transizione verso l’azzeramento del proprio impatto sul clima.

Torino si aggiunge alle tante città che in Italia e nel mondo hanno dichiarato “emergenza climatica”, riconoscendo e appoggiando le rivendicazioni del movimento Fridays for Future, e impegnandosi a dare il proprio contributo, costituito da azioni concrete, per contrastare il cambiamento climatico e ad attuare politiche sostenibili che abbiano come obiettivo primario la riduzione dell’inquinamento, il rispetto dell’ambiente e dei sistemi naturali, la tutela della salute.

La dichiarazione, preceduta da una mozione del Consiglio Comunale del 1 luglio 2019, impegna l’Amministrazione a reagire nell’immediato per:

– Intensificare il proprio impegno per la riduzione delle emissioni climalteranti e per l’introduzione di energie rinnovabili per incentivare il risparmio energetico nei settori della pianificazione urbana, nella mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e raffreddamento, nonché per il contenimento degli impatti e delle vulnerabilità della città associati al cambiamento climatico;

– Favorire e intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione, anche con il supporto di altri enti – Ministero dell’Istruzione, Università, Enti di ricerca e società con competenze specifiche – e di appoggiare tutte le iniziative di rivendicazione del diritto umano al clima;

– Proporre al Governo nazionale, alla Regione e a tutti gli altri enti locali di confermare e aumentare i fondi per la difesa dell’ambiente, del territorio e del clima, e il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale;

– Richiedere al Governo nazionale, alla Regione e a tutti gli altri enti locali competenti di prendere provvedimenti analoghi e di proseguire e andare oltre quanto previsto dall’Accordo di Parigi del 2015, in particolare dimezzare al 2030 e annullare al 2050 le emissioni climalteranti in atmosfera.

La Città ha realizzato e avviato da tempo una serie di progettualità e attività – come l’approvazione del Piano d’azione Torino 2030 e del Piano di Resilienza Climatica – che costituiscono la base per la sua strategia di risposta ai cambiamenti climatici, e protezione ambientale in generale, con l’impegno di sviluppare ulteriori azioni che verranno definite nell’ambito del futuro Piano d’Azione per l’Energia e il Clima, che dovrà redigere in attuazione dell’impegno assunto con l’adesione al nuovo Patto dei Sindaci per il clima e l’energia.

(f.t.) www.comune.torino.it

Blocco diesel euro 4: Venaria chiede di sospendere

A partire dal prossimo 4 gennaio 2021 è previsto il blocco della circolazione dei veicoli adibiti al trasporto di persone e merci Diesel Euro 4.

In considerazione delle criticità connesse alla pandemia Covid-19, al fine di ridurre i disagi ai cittadini e tutelare con atti concreti ed efficaci la salute pubblica, considerata altresì la rilevante riduzione del servizio di trasporto pubblico e le indicazioni governative di utilizzare i veicoli privati, sentita la Giunta, la Città di Venaria Reale ha chiesto con lettera ufficiale inviata alla Regione Piemonte – Direzione Ambiente Energia e Territorio e alla Città Metropolitana – Area Ambiente di posticipare il termine indicato fino alla fine dell’emergenza.

Il sindaco, Fabio Giulivi, dichiara in merito «Da una parte chiediamo ai cittadini di usare meno possibile i mezzi pubblici per evitare rischi di contagi, dall’altra blocchiamo i Diesel Euro 4 che ancora vengono usati da moltissime persone: è un cortocircuito legislativo che genera confusione tra i cittadini.

Sapendo inoltre che gran parte del problema nasce nella stagione invernale con l’accensione di impianti di riscaldamento obsoleti, avendo visto che anche in presenza di riduzioni del traffico il PM10 non cala ed essendo comunque già in vigore i provvedimenti di blocco dei veicoli più inquinanti, speriamo venga accolta questa nuova richiesta di proroga, fino al termine dell’emergenza sanitaria».

Smog: una scatola nera per circolare (ed evitare la rottamazione)

La Commissione Ambiente della Regione ha licenziato a maggioranza il disegno di legge sul Piano di risanamento e tutela della qualità dell’aria dopo che la Commissione Bilancio, presieduta da Angelo Dago, ha espresso parere favorevole riguardo la clausola finanziaria. Nelle intenzioni della Regione, la normativa sarà l’alternativa al lungo elenco di deroghe che ogni anno si approvano per limitare l’effetto dei divieti di circolazione anti smog previsti nei 37 comuni del Piemonte dove si applica il protocollo padano.

Il progetto prende spunto dalla Regione Lombardia capofila dell’iniziativa denominata Move In, (MOnitoraggio dei VEicoli Inquinanti) una scatola nera da applicare alle vetture più inquinanti che stabilisce modalità più efficaci per la riduzione delle emissioni nocive. Un modo per salvare le auto fuori legge dalla rottamazione o dallo stop obbligato per sei mesi all’anno. La black box sarà utilizzabile, su base volontaria, solo per “fronteggiare” i blocchi stagionali, quelli in vigore da ottobre a marzo, e non per le limitazioni di emergenza che scattano quando si accende il semaforo arancione, rosso e viola, per il troppo inquinamento.

In base alla classe di immatricolazione e all’alimentazione, se a gasolio o a benzina, per ogni categoria di veicolo viene assegnato un numero fisso di chilometri che si possono percorrere in un anno all’interno dei comuni aderenti all’accordo. Esauriti i chilometri concessi, rilevati da un sistema informativo, non si potrà più utilizzare il mezzo in quei comuni, ma si potrà continuare a viaggiare nelle zone in cui i divieti non sono in vigore. Un’opportunità in più per chi non ha la possibilità di rottamare e sostituire mezzi vetusti e inquinanti che progressivamente diventano poco utilizzabili causa emissioni.

Durante i lavori è intervenuto il commissario Giorgio Bertola (M5s) che ha lamentato l’inadeguatezza del provvedimento ritenuto una non risposta all’inquinamento e alla qualità dell’aria mentre le polveri sottili quali Pm10 e Pm2,5 con le misure adottate a suo avviso non caleranno.
Del disegno di legge sono stati nominati relatori: per la maggioranza Letizia Nicotra (Lega), per le minoranze Domenico Rossi (Pd), Giorgio Bertola (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

 

Ambiente umano. Ambiente naturale

Fondazione Donat-Cattin. Quarto seminario del ciclo sulla Dottrina Sociale della Chiesa

Venerdì 11 Dicembre – 18.00
Diretta streaming su facebook e sito
della Fondazione Donat-Cattin

L’ambiente natura non è opera dell’umanità; è a disposizione dell’umanità, ma dev’essere impiegato con raziocinio dall’umanità stessa, affinché non vada perso poiché, altrimenti, lo sviluppo umano non potrebbe continuare; non sarebbe sostenibile. Oggi ciò significa, da un lato, eliminare quei comportamenti umani che risultano avere rilevanti effetti negativi per la vita del creato (cambiamenti climatici, ad esempio) e, dall’altro lato, impostare l’attività produttiva e di consumo dei beni prodotti secondo il principio dell’impiego efficiente delle risorse naturali, puntando sul massimo di efficacia positiva (produzione di beni) e sul minimo di efficacia negativa (produzione di mali) e seguendo il principio della economia circolare, secondo il quale nulla di quanto prodotto viene disperso nell’ambiente poiché tutto è riutilizzato e che opera puntando sull’impiego di materiali riciclabili e sull‘attivazione di processi di recupero e riciclaggio al fine di ridurre al minimo la cultura dello scarto.

Introduce:
Prof. Daniele Ciravegna.

Intervengono:

Giuseppe Ladetto, agronomo – Università di Torino
Marco Bardazzi, giornalista e comunicatore
Maria Luisa Venuta, esperta di Sviluppo sostenibile ed economia circolare

Apre Green Pea, la nuova sfida di Farinetti

Questa mattina, mercoledì 9 dicembre,  il taglio del nastro con successiva apertura al pubblico di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del Rispetto e della Sostenibilità, la nuova sfida di Oscar Farinetti, patron di Eataly 

Oltre a Farinetti, saranno presenti il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, e l’Assessore al Commercio del Comune di Torino, Alberto Sacco.

“Green Pea – spiega Farinetti- è un luogo di bellezza e di Rispetto per dare vita a un nuovo modo di consumare: con ogni tuo acquisto puoi diventare parte del cambiamento”.

From duty to beauty: 15.000 m² dedicati a cambiare il rapporto con l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento e il tempo libero.

In vendita prodotti a basso impatto sull’ambiente – di alta qualità, Made in Italy e dal mondo – esperienze, eventi e tutti i servizi necessari per vivere Green. In pratica, il cliente ha a disposizione 66 negozi, un museo, 3 luoghi di ristorazione, una piscina, una spa e un club dedicato all’ozio creativo. In totale, 72 luoghi in cui il Rispetto da dovere diventa piacere.

Green Pea propone prodotti di alta qualità, progettati per un utilizzo responsabile e realizzati in armonia con la Natura.

Prodotti fatti per essere durevoli, nel pieno Rispetto ambientale e sociale.

Prodotti studiati per durare a lungo e che, giunti a fine vita, si possano riutilizzare o riciclare. Le aziende che li realizzano sono nella maggior parte dei casi italiane e hanno già un profilo spiccatamente Green, altre, invece, hanno cominciato il percorso con ottimi risultati.

“Per fare la nostra parte, – aggiunge Farinetti – abbiamo creato un luogo in cui rendere possibile atti di acquisto e di consumo ecosostenibili e rispettosi. Un luogo che esiste solo on land, perché soltanto quando tutti i nostri sensi sono coinvolti, cambiare comportamenti diventa semplice e bello. From duty to beauty: da Green Pea il Rispetto della Natura diventa un piacere, per tutti.

Perché il Rispetto è il valore su cui si gioca il futuro dell’umanità.
Rispetto verso la Terra e la Natura, Rispetto verso la gente tutta, anche per le prossime generazioni. E Green Pea è la casa di questa idea di Rispetto”.

Ma, perché un pisello?

perché nasce dalla Terra
è un prodotto che ha bisogno di acqua, come la vita sulla Terra
è sferico, come la Terra
è inclinato di 23°27’, come l’asse terrestre
è verde, come dovrebbe essere la Terra.

Quando l’orto urbano diventa spazio educativo

Iniziativa green realizzata dal marchio Misura con PlanBee a sostegno di “SciA 131” Un progetto di cittadinanza attiva dell’associazione SanTourin nel quartiere di Borgo Vittoria

 

Uno spazio verde inutilizzato che diventa orto urbano, polo culturale ed educativo. Si chiama “SCiA 131” lo spazio di cittadinanza attiva e progetto dell’associazione SanTourin che il marchio Misura ha scelto di sostenere. Grazie a Misura questo orto urbano torinese, che sorge nel quartiere di Borgo Vittoria, potrà dotarsi di nuovi strumenti e in particolare di tre nuove serre per le colture invernali. Le serre e i cassoni, sementi e piantine saranno a disposizione dei cittadini che vorranno dedicarsi all’ortocultura, quando le norme anticovid lo permetteranno, in uno dei quartieri tra i più storici e popolosi di Torino.

L’associazione SanTourin, grazie a un accordo col Comune del capoluogo piemontese, ha in gestione dal 2015 un’area verde di 2mila metri quadrati complessivi. L’area ospita un orto urbano in cassoni e due sale al chiuso adiacenti in cui è stata creata una biblioteca condivisa.
In questi spazi vengono proposti ai cittadini e alle associazioni del territorio percorsi di cittadinanza attiva, prevenzione dell’abbandono scolastico e iniziative di solidarietà tra gli abitanti del quartiere.
Attorno all’attività orticola, negli anni, si è costituito anche un gruppo d’acquisto popolare e sono nate attività didattiche sui temi ambientali, rivolte ai bambini e alle scuole.

 

Il nuovo progetto, grazie al marchio dell’healthy food Misura

 

Per ampliare l’attività orticola e garantirne la continuità anche nei rigidi inverni torinesi, sono già state realizzate nei giorni scorsi tre serre che accoglieranno 10 nuovi cassoni in cui coltivare prodotti rigorosamente stagionali. Oggi, 30 novembre, il nuovo orto invernale è stato ufficialmente aperto, anche se non in forma pubblica, in conformità con le attuali restrizioni della “zona rossa”: gli spazi saranno dunque fruibili e disponibili prossimamente, compatibilmente con le disposizioni antiCovid.
Il progetto permetterà anche di arricchire le dotazioni dello spazio per poter accogliere e coinvolgere ancora più cittadini. L’associazione SanTourin acquisterà inoltre grazie a Misura delle nuove panche e tavolil’illuminazione esterna sarà potenziata, le mura riverniciate e l’orto urbano avrà nuovi strumenti per la cura del verde con nuova terra, semi e piante.

 

A Misura di Verde

Quello di Torino è uno dei dieci progetti di “A Misura di Verde”, l’iniziativa di Misura che, nell’Anno Internazionale della salute delle piante, riforesterà e si prenderà cura di dieci diverse aree del nostro Paese, in 9 regioni, da nord a sud. Grazie a questo progetto Misura metterà a dimora in totale 13.400 piante in dieci zone particolarmente vulnerabili d’Italia. Migliaia di piante e arbusti che nel complesso assorbiranno dall’atmosfera 9.380 tonnellate di CO2, il più diffuso dei gas che provocano l’effetto serra. In ognuno dei territori gli interventi saranno seguiti e manutenuti fino a quando non si avrà la certezza dell’attecchimento delle nuove piante e il buon esito dell’intervento. Saranno interventi realizzati con grande rigore scientifico, integrati nel contesto e nel territorio, con specie autoctone che conservano la biodiversità e tutelano il patrimonio genetico delle specie presenti.

 

Per Cristina Lupattelli, responsabile marketing del marchio Misura, “Torino è una delle città che ha sofferto e continua purtroppo a soffrire di più per l’emergenza sanitaria. Siamo vicini ai cittadini del capoluogo piemontese e a tutta questa regione che sta combattendo in prima linea il Covid. Per questo siamo ancora più orgogliosi di poter contribuire, con un progetto ambientale, a un orto urbano che sarà fruito direttamente dai cittadini. Uno spazio che ha anche un grande valore sociale ed educativo, dove grandi e piccoli potranno stare all’aria aperta, coltivare un orto ma anche socializzare, a contatto con la natura”.

 

“SCiA 131 è un perfetto esempio di un progetto nato dal basso – dichiara Armando Mattei, cofondatore e amministratore delegato di PlanBee – per sottrarre spazi all’asfalto e al cemento e restituirli alla comunità con un significato nuovo. L’orto urbano è infatti uno strumento di sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale: ecco come il verde diventa motore di rigenerazione territoriale per i nostri quartieri e le nostre città.”

 

“Appena si potranno riaprire i cancelli – dichiara Diego Gallea, coordinatore dell’associazione SanTourin, composta da 15 volontari del quartiere, dai 12 ai 90 anni di età – non vediamo l’ora di accogliere sempre più persone. Ora più che mai c’è bisogno di non sentirsi soli e trovare un luogo in cui relazionarsi con gli altri e con il verde urbano. Dall’anno prossimo, abbiamo anche intenzione di proporre laboratori di ortocoltura specifici per le scuole, coinvolgendo i bambini in questa bellissima attività”.

“Ambiente a tutto TOndo” Al via il 3 dicembre il primo di sei incontri virtuali

Con tecnici ed esperti, associazioni ed enti attivi della società civile torinese, per discutere sul tema Rifiuti

La Casa dell’Ambiente di Torino è un polo di cultura ambientale e della sostenibilità a
tutto tondo.

Il progetto nasce per essere, nel senso reale del termine, una “casa”: un luogo fisico in cui
poter parlare di ambiente, uno spazio d’incontro per le realtà del territorio, realizzando la
possibilità di costruire collaborazioni e partenariati.

Per impedire che l’emergenza attuale possa ostacolare tali possibilità di confronto, la Casa
dell’Ambiente ha deciso di riprendere le proprie attività in modalità a distanza. La prima
iniziativa on line proposta è una serie di tavole rotonde tra novembre e gennaio, con due
incontri mensili.

Questo ciclo di incontri verrà realizzato in modo da presentare le sfide, i progetti e le realtà
del territorio torinese, affrontando sei tematiche:

mobilità, inquinamento atmosferico, verde urbano, cittadinanza attiva, cibo e rifiuti.
L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini, con l’obiettivo di renderli più consapevoli della realtà in
cui vivono, dando loro la possibilità di partecipare e condividere idee, dubbi e perplessità.
Ogni incontro vedrà la partecipazione di tecnici ed esperti, associazioni ed enti attivi
della società civile, con l’obiettivo di rispondere a due domande:

Come la città sta affrontando le sfide ambientali?
Cosa può fare ciascun cittadino per contribuire?
La durata indicativa è di 60 minuti per ciascun incontro.
Si terrà il 3 dicembre 2020 alle 18.00 la prima tavola rotonda organizzata dalla Casa
dell’ambiente di Torino, che vedrà i contributi di diversi attori del panorama torinese che si
occupano della gestione dei rifiuti. Diverse le tematiche che verranno affrontate: i cittadini
potranno conoscere la quantità di rifiuti prodotti nella città metropolitana di Torino, nonché la
loro destinazione ultima, grazie all’intervento del Responsabile Commerciale Istituzionale
Piemonte e Liguria IREN AMBIENTE Galparoli Andrea. Inoltre, grazie alle associazioni
partecipanti sarà possibile avere una panoramica delle diverse realtà che si occupano del
recupero di materiali di scarto. Un focus particolare sarà incentrato sul Life Cycle
Assesment, per scoprire gli impatti ambientali e sociali del consumo individuale.

Interverranno
Amiat – Galparoli Andrea
Offgrid Italia – Marco Mangione
Triciclo – Rosina Rondelli
Balon – Simone Gelato
greenTO – Davide Miceli
Sarà possibile seguire la tavola rotonda virtuale tramite la pagina Facebook di “Casa
dell’ambiente” https://www.facebook.com/casadellambiente

FUTURI INCONTRI
I prossimi incontri dell’evento si terranno:
17 dicembre: Cibo
7 gennaio: Cittadinanza attiva
21 gennaio: Verde urbano e nature based solutions
4 febbraio: Inquinamento atmosferico
18 febbraio: Mobilità

Ambiente a tutto TOndo è organizzato da Casa dell’Ambiente – WEEC
Media partner “.eco, l’educazione sostenibile”, Eco dalle Città, Istituto per l’Ambiente e l’Educazione
Scholé Futuro Onlus

Rifiuti, nel 2019 in Piemonte la raccolta differenziata supera il 63%

Aumento di oltre 2 punti percentuali rispetto al 2018. Marnati: “La strategia regionale è quella di sviluppare considerevolmente la raccolta differenziata e ridare ai rifiuti un riuso sostenibile. Serve una filiera di aziende e impiantistica complessa per avviare un’economia circolare piemontese”

Bene la raccolta differenziata che, come risulta dai dati relativi al 2019, aumenta di oltre 2 punti percentuali (2.2) rispetto all’anno precedente. Diminuisce, di contro, la percentuale dell’indifferenziato che registra una contrazione del 6.7%.  Questo in estrema sintesi il quadro che emerge dalla prima analisi dei dati di raccolta e produzione rifiuti relativi al 2019 in Piemonte.

In particolare, per quanto riguarda la differenziata, per il 2019, con 1 milione e 359mila tonnellate, si è raggiunta la percentuale del 63,4% sul totale dei rifiuti prodotti, portando la quota pro capite, ovvero raccolti e separati dai cittadini, da 305 a 313 kg all’anno.

“Prosegue spedito, ben oltre le attese, l’aumento della raccolta differenziata in Piemonte – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – La strategia regionale è quella di sviluppare considerevolmente la raccolta differenziata e ridare ai rifiuti un riuso sostenibile. Nel prossimo futuro il conferimento dei rifiuti in discarica sarà sempre meno ma pe, poter trasformare i rifiuti in risorse serve una filiera di aziende e impiantistica complessa, in grado di trattarli e avviare un’economia circolare piemontese”

In Piemonte sono 557 i comuni che hanno superato quota 65%, la maggior parte dei quali, l’85%, hanno meno di 5mila abitanti.

A livello provinciale il raggiungimento dell’obiettivo previsto dalla normativa nazionale e dal piano regionale rifiuti (65%), è superato da tutte le province, ad eccezione di Alessandria e della Città Metropolitana di Torino che restano al di sotto del 60% (Alessandria 57%, Città Metropolitana di Torino 58%). In particolare, per quanto riguarda quest’ultima, le performance migliorano, a parte Torino città che resta ancora al di sotto del 50% di raccolta differenziata.

La frazione maggiormente raccolta è la carta con 65 kg ad abitante; seguita dalla frazione organica con 63 kg, quindi sfalci e potature (34 kg), vetro (41 kg), plastica con 30 kg.

Nel complesso, con la frazione organica (organico, sfalci, potature e compostaggio domestico), si superano i 106 kg per abitante, corrispondenti a circa il 34% dei rifiuti raccolti dai cittadini in modo differenziato.

Per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata nei capoluoghi di provincia, in testa alla classifica Verbania (81,8%), seguita da Biella (78,5%) e Novara (73,9%). Chiudono la classifica Alessandria (48,5%) e Torino (47,7%)

Produzione totale di rifiuti per abitante

Per quanto riguarda la produzione totale dei rifiuti, anche se a livello regionale il valore è in lieve calo, a livello di province nessun territorio ha ancora raggiunto l’obiettivo di riduzione previsto dal piano regionale per 2020. Per alcune province, come Asti e Biella, l’obiettivo non è distante mentre quelle di Cuneo, Alessandria e Vco, presentano ancora valori sopra ai 500 chilogrammi per abitante.

“Ambientalista dell’anno”, votazioni aperte

Aperto fino al 27 novembre il voto online. Gli otto finalisti candidati al Premio Luisa Minazzi 2020 raccontano l’Italia migliore

 

Otto figure estrapolate da diversi ambiti della ricerca, della società civile, dell’impresa, delle istituzioni che meritano di essere portate in evidenza per il messaggio civico, ambientale e solidale che esprimono. Otto storie che ci fanno guardare al futuro con senso della partecipazione e speranza specialmente in un anno come quello che stiamo attraversando, profondamente segnato dall’emergenza Coronavirus. Sono le esperienze che animano il “Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno” promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore composto da numerose organizzazioni sociali di Casale Monferrato (Al), dall’Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino e dalla Città piemontese.

Il Premio da diversi anni è infatti dedicato a Luisa Minazzi, direttrice didattica della scuola primaria di Casale Monferrato che oggi porta il suo nome, attivista, assessore all’ecologia della sua città, che si è battuta in prima persona per i diritti delle persone esposte all’amianto, prima di cadere vittima del mesotelioma a soli 57 anni.

La rosa degli otto finalisti della XIV edizione del Premio è stata selezionata sulla base delle “nomination” giunte dalla Giuria preliminare composta da giornalisti, esperti ed esponenti di organizzazioni sociali di tutta Italia. Per loro chiunque potrà esprimere la propria preferenza fino alla mezzanotte del 27 novembre tramite il modulo on-line sul sito www.premioluisaminazzi.it, dove le esperienze d’impegno, innovazione e attenzione al prossimo dei protagonisti sono più ampiamente raccontate.

Si tratta di Vincenzo Balzani, tra i chimici più conosciuti al mondo, che da anni si spende in una intensa attività di divulgazione in particolare sui temi dell’energia e delle risorse; Famiglia Bertolino che a Vinovo (To) ha fondato Ri-generation, azienda che ricicla e rigenera elettrodomestici altrimenti destinati al macero ed esempio d’imprenditoria sociale; Alessandra Dolci, magistrato, Procuratore Aggiunto e dal 2018 a capo dell’Antimafia di Milano e dell’ufficio Misure di Prevenzione, impegnata anche in inchieste in campo ambientale; Rosario Esposito La Rossa, titolare della casa editrice Marotta Cafiero, che ha acquistato dai fondatori riconvertendola alla sostenibilità, ed impegnato in numerosi progetti sociali nel quartiere Scampia, a Napoli; progetto “ProPositivo”, lanciato da un gruppo di giovani sardi nel 2009 per contrastare lo spopolamento ambientale e sociale della Sardegna dell’interno; progetto “Save the truffle”, ovvero Salviamo il tartufo, nato per portare l’attenzione sul problema della sopravvivenza nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato dei boschi a vocazione tartufigena, tasselli di biodiversità; Paolo Strano e la Onlus Semi di libertà, che dal 2014 forma detenuti e sviluppa idee imprenditoriali nel campo dell’economia carceraria; Alessandra Viola, giornalista, scrittrice e molto altro, che ha messo le parole al servizio di una missione importante: creare coscienza ambientale.

Gli otto finalisti venerdì 4 dicembre, alle ore 16.30, saranno in collegamento in streaming sui siti www.festivalvirtucivica.it e www.premioluisaminazzi.it oltre che sulla pagina  https://www.facebook.com/premioluisaminazzi per partecipare, da remoto, alla cerimonia conclusiva del Premio, un’occasione preziosa per ascoltare dalla loro voce l’esperienza che li vede protagonisti.

Si svilupperà invece durante la primavera del 2021 il Festival della Virtù Civica che accoglierà, per la quarta edizione, a Casale Monferrato gli otto finalisti del Premio proponendo un ricco calendario di incontri pubblici, eventi artistici e momenti di approfondimento.

«In un anno come quello che sta per tramontare, profondamente segnato dall’assedio globale del Covid-19, la capacità d’impegnarsi ciascuno nel proprio ambito per il bene comune, l’idea di costituire tutti insieme un organismo più grande che va salvaguardato anche grazie ai nostri comportamenti individuali, rappresenta il valore più importante che possiamo acquisire – raccontano i coordinatori della manifestazione, Marco Fratoddi e Vittorio Giordano –  Le otto figure ed esperienze selezionate per l’edizione 2020 ci sembrano portatrici di un altro virus, stavolta dagli effetti positivi, quello della virtù civica. Vi invitiamo a partecipare votando per l’ambientalista dell’anno ma soprattutto a diffondere le loro storie, tramite il sito www.premioluisaminazzi.it, per dare forza al modello solidale e sostenibile che rappresentano, anche quando tutto ci induce ad allontanarci dal prossimo e a chiuderci nel nostro mondo».

Tutte le informazioni sono su www.premioluisaminazzi.it  e www.festivalvirtucivica.it , Whatsapp: +39 3714634125