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Fridays For Future lancia le sue proposte: “per un vero Ritorno al Futuro!”

Il 24 aprile, in occasione del Global Digital Strike, abbiamo lanciato Ritorno al Futuro, la nostra campagna per chiedere che la ripartenza dopo il Coronavirus non sia un ritorno alla normalità, ma un salto verso un mondo nuovo.

Chiediamo un grande piano di investimenti pubblici in grado di salvare non solo l’economia, ma l’intera umanità dal collasso climatico e sociale; il nostro appello e i nostri 7 punti, in cui delineiamo il nostro progetto, sono stati sottoscritti da oltre 300 scienziati, da migliaia di cittadini e decine di associazioni, tra cui Greenpeace, WWF, Legambiente, Terra!, Stop TTIP, Libera, CGIL, Slow Food e molte altre.

Oggi facciamo un ulteriore passo avanti: nella giornata mondiale dell’ambiente, pubblichiamo un “allegato” alla lettera con cui abbiamo lanciato la campagna: un documento, redatto con l’aiuto degli esperti e delle associazioni che ci hanno sostenuto, contenente nel dettaglio i principi e le misure che proponiamo alle istituzioni per mettere in atto la rinascita post-coronavirus.

Fra le richieste – che si aggiungono alle rivendicazioni storiche che FFF ha portato avanti in questi mesi – la riduzione delle emissioni di almeno il 7,6% l’anno, la ripubblicizzazione dell’acqua, la chiusura degli allevamenti intensivi, il trasporto pubblico diffuso, il rifinanziamento del sistema sanitario, la moratoria su trivellazioni e accordi commerciali, la riconversione delle imprese inquinanti e un abbandono dei mercati del carbonio in favore di misure più incisive. Il tutto dovrà avvenire grazie a un rinnovato impegno dello Stato nell’economia, possibile solo superando il paradigma dell’austerità e la trappola del debito. Vogliamo una transizione ecologica e giusta, che sostenga i lavoratori durante questo passaggio con un’espansione del welfare sostenuta ad esempio dai proventi di una carbon tax.

Le nostre proposte sono parte di un piano ambizioso, forse senza precedenti nella storia dell’Italia. Ma abbiamo la certezza – confermata da illustri economisti come il premio Nobel J. Stiglitz e da istituzioni  come il Fondo monetario internazionale – che non esiste un’altra strada per risollevarci da questa crisi sanitaria senza con ciò spianare la strada ad una serie di nuove catastrofi climatiche, sanitarie, umanitarie.

Vogliamo che il governo e il parlamento utilizzino le enormi risorse che vengono mosse in questo momento, in particolare grazie al Recovery Fund europeo, vincolando gli investimenti ad un reale piano di riconversione ecologica dell’economia. Negli scorsi giorni alcuni esponenti della politica italiana ci hanno dichiarato la loro gratitudine e il loro sostegno. E’ il momento che a queste parole corrispondano i fatti.

La giornata di oggi segna anche il ritorno di FFF nelle città d’Italia. Dopo essere stati costretti in casa a causa della crisi sanitaria, oggi in oltre 30 città italiane gli attivisti e le attiviste per il clima riprenderanno a manifestare, rispettando le disposizioni di sicurezza del Ministero della Salute. Nonostante le apparenze, la crisi climatica non si è fermata in questi mesi, ma anzi ogni giorno nel mondo causa nuovi disastri, come ad esempio l’invasione di locuste che abbiamo vissuto anche in Sardegna.

“Non possiamo permetterci di sprecare questo momento. Una simile occasione per cambiare rotta non si ripresenterà per anni. E in gioco non c’è ‘l’ambiente’. Ci sono le nostre vite, la nostra salute, la nostra economia, il nostro futuro.”

Emergenza climatica: in piazza le 10 proposte di Fridays for Future

Rivolte all’amministrazione comunale di Torino e della Città metropolitana. “Non torniamo alla normalità, perché la normalità è il problema”.

Riceviamo e pubblichiamo

Chi            La Rete Ambiente e Clima Torino è composta dai Fridays for Future Torino e da Associazioni e Movimenti attivi da tempo sui temi dell’ambiente e del clima.

Cosa         Da circa un anno la Rete Ambiente e Clima Torino ha portato avanti un percorso di dialogo e confronto che è culminato con una proposta politica che si intende ora presentare all’amministrazione comunale di Torino e alla Città metropolitana (in allegato il documento completo). Le proposte saranno presentate durante una conferenza stampa che si terrà all’aperto, all’interno del flash mob dei Fridays for Future Torino “Fase 3: Ritorno al futuro”, nella Giornata Mondiale per l’Ambiente.

Invitiamo giornalist* e amministrator* ad essere presenti. Per ragioni di sicurezza sanitaria la cittadinanza non è invitata a partecipare di persona, ma si potrà seguire l’evento in streaming tramite la diretta facebook dalla pagina di Rete Clima: https://www.facebook.com/ReteClimaTorino/.

Dove         Piazza Palazzo di Città – Torino

Quando    VENERDI 5 GIUGNO – Giornata Mondiale per l’Ambiente – ORE 15.30

Perchè      La necessità di fare fronte comune è nata dall’urgenza legata alla crisi climatica e dalla grave situazione sanitaria ed ambientale in cui si trova Torino per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico. Torino è, infatti, la città italiana più inquinata dell’ultimo decennio (1086 giorni di sforamento dei limiti delle polveri sottili). Nel 2019 è stata la peggiore in Italia con gravi conseguenze per la salute della popolazione (circa 900 morti premature l’anno). A gennaio 2020, poche settimane prima che l’OMS dichiarasse la pandemia, si era già raggiunto il livello di allarme viola – dopo l’arancione e il rosso – per l’inquinamento da polveri sottili.

Ora a tutto questo si aggiunge un’altra emergenza, quella del coronavirus, fortemente connessa alle questioni ambientali e alla sostenibilità. Sino ad oggi in Italia contiamo circa 33.000 morti da coronavirus. Tuttavia ogni anno l’inquinamento atmosferico è responsabile di circa 60.000 morti premature nel nostro Paese, 8,2 milioni nel mondo. L’aria che si è respirata in questi ultimi 2 mesi a Torino ci dimostra che si può vivere anche senza smog, non perché costretti dalla quarantena, ma modificando la nostra società e le nostre abitudini. Il Comune di Torino il 1° luglio 2019 ha dichiarato l’emergenza climatica e chiediamo ora che vi dia seguito concreto e immediato per tutelare la salute di tutti e tutte.

 

I PROMOTORI (RETE AMBIENTE E CLIMA TORINO)

ACMOS

Associazione Eufemia

CIFA Onlus

Circolo per la Decrescita Felice di Torino

Comitato Provinciale Acqua Pubblica Torino

Associazione per la Decrescita

Ecopolis

Fridays For Future

greenTO

Greenpeace Gruppo Locale di Torino

ISDE – Medici per l’Ambiente

Il Tuo Parco

Legambiente Metropolitano APS

Pro Natura Torino

Rifiuti Zero Piemonte

LE ASSOCIAZIONI ADERENTI

Associazione Robe dell’Altro Mondo – Chieri

E.R.A. Ambiente – Sede Provinciale di Chieri

Centro Studi Sereno Regis di Torino

EcòPOLI

Humana medicina

IF_Iniziativa Femminista

Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute, sezione Piemonte

Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino

ProtectourhomeTorino

Sportello Ti Ascolto

“Puliamo il tuo parco!”, il progetto è green

Vallelata, storico marchio che offre ogni giorno da 30 anni formaggi di qualità, ha deciso di promuovere il progetto green “Puliamo il tuo parco!” che vede il coinvolgimento in prima persona dei propri consumatori.

In un momento in cui riscopriamo e riviviamo in modo eccezionale il legame tra uomo e ambiente, Vallelata ha deciso di investire sulla natura. La campagna, sviluppata in collaborazione con Legambiente, rientra nel più ampio progetto Puliamo il Mondo, l’iniziativa di volontariato ambientale che vede le persone donare il proprio tempo per la pulitura di parchi, piazze, spiagge e fiumi del mondo.

Fino al 30 giugno sul sito puliamoiltuoparco.vallelata.it sarà possibile votare il proprio parco del cuore tra i 100 parchi – 5 per ogni regione italiana – che sono stati selezionati insieme a Legambiente e si potrà partecipare ad un concorso per vincere una delle biciclette pieghevoli in palio. Al termine del concorso, verranno selezionati i 20 parchi più votati, uno per ciascuna regione, da destinare all’attività di pulizia in una grande giornata di volontariato.
In Piemonte, è possibile votare i seguenti parchi:

⦁ Torino: Parco Sempione
⦁ Beinasco (TO): Parco del Sangone
⦁ Ivrea (TO): Parco Lago di Città
⦁ Bra (CN): Zona ripariale fiume Tanaro
⦁ Novara: Parco Giubertoni
⦁ Alpignano (TO): Parco del Ghiaro

“Oggi più che mai abbiamo ritrovato la voglia di vivere all’aria aperta e godere delle nostre città, dei nostri giardini e parchi ed è quindi il momento giusto per ricordare quanto sia importante tenerli puliti. – dichiara Mauro Frantellizzi, Direttore Marketing Galbani Cheese – Sono i nostri parchi che ci stanno riaccogliendo oggi all’aria aperta dopo giorni in casa, sono i nostri quartieri, le nostre città, la nostra Italia, e con questa campagna Vallelata, da sempre attenta alla natura e alla riduzione dell’impatto ambientale nelle sue produzioni, vuole dare una mano in più per far capire che la natura è casa nostra è tocca a noi preservarla al meglio” .
“In un momento in cui la vita all’aria aperta ha un valore inestimabile – dichiara Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – i nostri parchi, e a maggior ragione quelli urbani, assumono un ruolo se possibile ancor più centrale di quanto fatto in passato. Prendersene cura ha un valore ambientale, senza dubbio, ma anche e soprattutto sociale. Prendersene cura vuol dire tutelare, proteggere e preservare l’immenso patrimonio che la natura ci offre”.
Per conoscere l’elenco di tutti i parchi d’Italia per i quali è possibile votare, visita il sito: https://puliamoiltuoparco.vallelata.it/

Piemonte, riaprono le spiagge di fiumi e laghi

Terminerà prima del previsto il lockdown imposto alla stagione balneare piemontese a causa del Coronavirus. La Regione, infatti, ha anticipato al 3 giugno la riapertura delle spiagge distribuite su 7 laghi e due corsi d’acqua, 58 delle quali hanno ricevuto il bollino di eccellenza. «Quest’anno a causa del Coronavirus – ha spiegato l’assessore all’Ambiente e alla tutela delle acque, Matteo Marnati – l’apertura era stata posticipata al 15 giugno, ma si è deciso di anticiparla per dare fiato al turismo locale. Dobbiamo riscoprire le nostre bellezze. I nostri laghi.Aiutiamo la nostra economia turistica e godiamoci paesaggi suggestivi e unici».

Arpa Piemonte ha quindi consegnato in anticipo l’esito delle analisi delle acque consentendo così il via libera anticipato di concerto con l’assessorato alla Sanità. «L’anticipo è stato voluto appositamente – spiega l’assessore al Turismo Vittoria Poggio – per dare un po’ di respiro alle imprese che a causa del Covid-19 sono rimaste chiuse. Per qualcuno sarà l’occasione di scoprire posti nuovi. Abbiamo pensato a un anticipo per aiutare un settore che sta subendo un momento drammatico».

Le spiagge con certificazione di primo livello ovvero di «eccellenza» sono dunque 58 distribuite su 7 laghi – Maggiore, Orta, Mergozzo, Viverone, Lago Grande Avigliana, Sirio e Candia – e 2 corsi d’acqua – Torrenti Cannobino e S. Bernardino. La maggior parte si trova sul lago Maggiore dove se ne possono scegliere 37: altre 10 si trovano sul lago D’Orta4 sul lago di Viverone3 sul lago di Mergozzo3 sul lago Sirio1 sul lago di Avigliana. «Tra le tante attività di Arpa Piemonte c’è anche quella di occuparsi con tempestività e rigore delle acque di balneazione – sottolinea Angelo Robotto, direttore generale di Arpa Piemonte – Un lavoro che svolgiamo da anni, ma è in questi mesi, con l’emergenza sanitaria in corso, che il valore dell’operato svolto dai tecnici dell’Agenzia, seppure in criticità, assume un altro valore. Poter dare delle risposte tempestive, e prima del previsto, a chi dopo mesi di inevitabile isolamento vuole fare un bagno nelle acque piemontesi in sicurezza penso sia importante. Una risposta dal sistema piemontese doveroso ai suoi cittadini».

«Il mio impegno – ha concluso l’assessore Poggio – e di tutta la giunta è promuovere le destinazioni turistiche piemontesi tra cui quelle dei nostri laghi, un Piemonte da vivere in salute e in sicurezza grazie anche all’iniziativa dell’assessore Marnati».

Arpa Piemonte, continuerà ad effettuare monitoraggi anche nel corso della stagione che terminerà il 30 settembre. Sono più di 500 i campioni di parametri microbiologici acquisiti annualmente. La qualità delle acque è sempreconsultabile sul bollettino delle acque di balneazione sul Geoportale di Arpa Piemonte al seguente link https://webgis.arpa.piemonte.it/secure_apps/balneazione_webapp/

 

(foto: il Torinese)

Salute delle piante, salute dell’uomo

Plant Health 2020 / Studiose internazionali si confrontano virtualmente a Torino per parlare della salute delle piante

 

 

Il 2020 è un anno molto speciale per chi si occupa di salute delle piante, un argomento di grande attualità per le dirette e complesse affinità con problematiche di tipo ambientale e igienico-sanitario: è stato infatti proclamato dalle Nazioni Unite Anno Internazionale per la Salute delle Piante (International Year of Plant Health), con l’obiettivo di sensibilizzare i grandi gruppi di interesse, i decisori politici e l’opinione pubblica sull’importanza e l’impatto di temi come la biosicurezza, i cambiamenti climatici, la globalizzazione dei mercati e la sicurezza alimentare.

 

Il Festival Plant Health 2020, organizzato da Agroinnova (Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agroambientale dell’Università di Torino), con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Società Italiana di Patologia Vegetale, UNICEF Italia, Federazione Italiana Scienze della vita, International Plant Protection Convention, con il contributo di Iren e SMAT, doveva essere il momento clou delle celebrazioni di Torino per l’International Year of Plant Health, un grande evento scientifico-divulgativo di respiro internazionale sotto l’egida delle Istituzioni del territorio.

 

L’emergenza sanitaria in corso ha imposto l’annullamento delle conferenze, degli spettacoli e delle mostre previsti dal 4 al 6 giugno presso il Rettorato dell’Università degli Studi di Torino e interamente dedicati alla salute delle piante e dell’ambiente. Ma il Festival Plant Health 2020 e la Rete di oltre 30 soggetti tra Istituzioni, enti e imprese del territorio piemontese non resteranno fermi.

 

Il 4 giugno, alle ore 18.30, si terrà comunque in via telematica l’apertura del Festival Plant Health 2020: una diretta streaming dall’Ateneo su Lastampa.it e in diretta Facebook, moderata dal giornalista scientifico Piero Bianucci, dal titolo “Plant Health #Saluteglobale. Salute delle piante, salute globale”. Interverranno sui temi della salute, delle piante e dell’ambiente la virologa Ilaria Capua, Direttore del One Health Center of Excellence, la fitopatologa Jacqueline Fletcher (ospiti già previste nel programma iniziale del festival) e Maria Lodovica Gullino, Direttore di Agroinnova e Vice Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino, Stefano Geuna, Magnifico Rettore dell’Università di Torino e Carlo Grignani, Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari.

 

È un momento difficile – dice Maria Lodovica Gullino, responsabile organizzativo del Festival originale – ma è necessario dare un messaggio di speranza e di voglia di fare. Abbiamo visto in questi mesi come il concetto di salute vada affrontato in maniera globale. Questo implica che la salute delle piante, così come quella di uomo e animali, assume un ruolo centrale. Per questo Piante, al Centro. La salute delle piante parte dalla ricerca scientifica e ha delle ripercussioni su tutto il nostro ecosistema: agricolo, urbano, naturale e sociale. Vedo molto analogie tra i problemi causati dall’attuale emergenza sanitaria e i danni causati dalle malattie delle piante in passato, quali fame e carestia, e più recentemente, con importanti danni economici. Per questo è importante che la ricerca sia sostenuta per affrontare questi argomenti in chiave moderna”.

 

In occasione del Festival Plant Health 2020, il 4-5-6 giugno verrà proiettato il logo della manifestazione sulla Mole Antonelliana, grazie a Iren e alla Città di Torino.

 

Plant Health 2020 è un festival che mi rende orgoglioso come Rettore di una grande Università – sostiene Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino – perché è una preziosa occasione per far conoscere l’eccellenza del nostro Ateneo, ed in particolare del centro Agroinnova che da oltre 15 anni produce ricerca di altissima qualità a livello internazionale. Il tema scelto, oltre di essere di grande attualità, permette di riflettere sul ruolo centrale della scienza per la sicurezza delle piante, per quella alimentare e per le ricadute sull’uomo. Un ruolo sempre più cruciale nella società di oggi, in cui gli scienziati possono guidare i decision maker e i cittadini verso scelte consapevoli

 

Il Festival Plant Health 2020 costituisce un tassello importante nell’ambito delle riflessioni della città in ambito ambientale – dichiara Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino – Parlare infatti di salute delle piante vuol dire parlare di sostenibilità, di equa distribuzione delle risorse alimentari, di salute dell’uomo, temi oggi più che mai attuali e rilevanti per tutti. Un sincero ringraziamento all’Università di Torino, ad Agroinnova e a tutti i partner e partecipanti, che hanno voluto cogliere l’opportunità dell’International Year of Plant Health per regalare alla città un momento di riflessione, organizzando una rete territoriale di divulgazione che auspichiamo possa continuare la sua attività anche in futuro.

 

Agroinnova prosegue l’azione di sensibilizzazione intorno a temi di sostenibilità, cambiamenti climatici, sicurezza alimentare. In questo momento di grave emergenza sanitaria in cui tutti sono stati chiamati a continuare il proprio lavoro, ma con modalità differenti, Agroinnova conferma il proprio impegno per promuovere valori importanti per la salute di tutti, consapevole della necessità di guardare al futuro con occhio critico, in considerazione che globalizzazione, cambiamenti climatici e scarsa attenzione per l’ambiente sono alla base anche di questa grande crisi che ha coinvolto tutti.

 

Lo ricorda anche Ilaria Capua, nota virologa italiana: “Tramite la pandemia, Madre Natura ci ha ricordato che non siamo altro da lei e che siamo tutti – uomini, animali e piante – parte del medesimo ecosistema circolare. Siamo immersi nello stesso ambiente e per questo la nostra salute dipende anche da quella delle piante e più in generale, del pianeta in cui viviamo. Il mondo vegetale merita più rispetto da parte di tutti noi, che abbiamo la capacità di comprendere i meccanismi che regolano la natura e, di conseguenza, ne abbiamo la responsabilità.

 

Alcuni dei relatori del Festival verranno inoltre coinvolti nel progetto “Le Piante al Centro. Il Podcast del Festival”, brevi interviste sul tema della salute delle piante condotte da Anna Marino, giornalista radiofonica di Radio24, che verranno pubblicate sul canale Spreaker dedicato (https://www.spreaker.com/show/le-piante-al-centro). Il primo appuntamento “Le Piante al Centro _ Si (ri)parte!”, con Maria Lodovica Gullino verrà condiviso online mercoledì 3 giugno.  I successivi episodi già in programma: Consolata Beraudo di Pralormo – Tulipani e passioni tutti piemontesi (online dal 5 giugno); Edoardo Santoro – Un giardino, al centro (10 giugno); Monica Mezzalama – L’agricoltura del mondo: la formazione per le nuove economie (12 giugno); Maria Caramelli – Salute e sicurezza alimentare (17 giugno); Elena Di Bella – Agronomi in Città (19 giugno).

 

Tanti altri argomenti verranno trattati nelle settimane successive: Torino tra emergenze e verde pubblico; Innovazione e digitalizzazione per le piante; Precisione: un occhio digitale; Agricoltura sostenibile: partiamo dalla Ricerca?; Applicare la ricerca: i tecnici e l’assistenza sul territorio; Agricoltori e emergenze fitosanitarie: oggi; Cibo e eccellenze del Piemonte; Vite e vino: il futuro della vigna; Piante e Spazio alla Ricerca.

 

Agroinnova ha attivato anche un sito web (https://planthealth2020.di.unito.it/), una pagina Facebook (@lepiantealcentro) e un profilo Instagram (@lepiantealcentro) per raccontare storie, temi e attività con focus su “Le Piante, al Centro”.

 

Amiat: come smaltire correttamente guanti e mascherine

In considerazione del massivo utilizzo di dispositivi di protezione usa e getta causato dall’emergenza Covid-19, si ricorda che guanti, mascherine, fazzoletti di carta, teli e tute monouso non devono assolutamente essere dispersi nell’ambiente, ma raccolti e conferiti negli appositi contenitori dell’indifferenziato o, fuori casa, nei cestini stradali o nei raccoglitori dei rifiuti.

E’ inoltre opportuno che i guanti siano rivoltati uno dentro all’altro e le mascherine vengano rinchiuse a pacchetto utilizzando gli elastici laterali.

Il mancato rispetto delle regole sopra indicate, oltre a rappresentare un comportamento di abbandono incontrollato di rifiuti sanzionabile dalla normativa vigente, costituisce un pericolo per l’igiene collettiva, con aumento dei rischi di infezione.

(foto: il Torinese)

Quando i parchi sono tutti da gustare

Domenica 24 maggio, Giornata Europea dei Parchi, torna in Piemonte ”Parchi da Gustare” , il progetto della Regione, giunto alla 5a edizione, che mira a far conoscere i produttori e i ristoratori che collaborano con le Aree naturali protette del Piemonte e che hanno deciso di far far scoprire la biodiversità agro-alimentare di questi territori, portandola a tavola.

Quest’anno, la manifestazione, che proseguirà fino a fine anno, avrà un avvio “virtuale”, ovvero una prima fase in cui gli oltre 200 attori economici firmatari del protocollo di adesione si racconteranno come parte di una comunità che condivide valori di qualità, sostenibilità e attenzione per il proprio territorio, in forte spirito di collaborazione con i parchi regionali piemontesi.
Attraverso il sito www.piemonteparchi.it e le piattaforme Facebook e Instagram, (utilizzando gli hashtag #parchidagustare #piemonte #ripartiamodaiparchi #mangiarbene #natura #scopriparchi) sarà possibile conoscere le storie di agricoltori, che con mani esperte preservano e coltivano materie prime tradizionali, e di cuochi che le  trasformano in prelibati e elaborati piatti. Sul sito, inoltre, sarà disponibile l’elenco dei produttori presso cui sarà possibile ordinare la consegna a domicilio di beni alimentari a km 0, e di ristoranti dove attivare dei “menu sospesi”, cioè  prenotare virtualmente un pasto che verrà consumato in seguito, non appena ci sarà la possibilità di recarsi presso la struttura ricettiva.
 “Mai come in questo periodo c’è bisogno di sostenere e manifestare solidarietà a chi, nonostante la crisi,  ha deciso di andare avanti con la propria attività – commenta il vicepresidente e assessore ai Parchi, Fabio Carosso – continuando a investire in un settore, quello della biodiversità, che rappresenta una grande ricchezza per la nostra regione, che merita di essere valorizzato e promosso”.

Rifiuti: dall’abbandono al recupero con #madeincasa2020

Quest’anno la sfida non competitiva di raccolta dei rifiuti abbandonati nell’ambiente, organizzata da Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale e Politecnico di Torino, insieme al Centro Universitario Sportivo torinese – a cui si unisce quest’anno anche il Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale –  si trasforma in una campagna sul riutilizzo di oggetti e materiali di scarto

 

L’edizione 2020 del Waste Mob è incompatibile con il distanziamento imposto dal Covid-19, ma l’impegno delle università non si spegne e così nasce una campagna social per sensibilizzare sui concetti di economia circolare e upcycling e sul tema del riuso di oggetti e materiali che hanno perso il loro scopo originario e che sarebbero destinati a essere gettati. La campagna prende il nome di #madeincasa2020 e si terrà dal 18 al 27 maggio 2020, sui canali social dell’Università degli Studi di Torino, del Politecnico di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale, del Centro Universitario Sportivo torinese e del Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale.

 

Dovendo passare molto tempo nelle nostre case, ci siamo dedicati alle pulizie straordinarie e a sgomberare gli spazi che abitiamo da oggetti inutilizzati o non più funzionanti. Invece di gettarli, questa è l’occasione per trovare loro un nuovo scopo.

 

Per partecipare a #madeincasa2020 sarà sufficiente pubblicare su Instagram le foto degli oggetti a cui è stata data una “seconda possibilità” oppure di quelli costruiti riutilizzando materiali di scarto. Ogni post dovrà essere accompagnato dall’hashtag dell’evento #madeincasa2020 e dalla menzione dell’Ateneo di appartenenza. Le foto delle idee più interessanti e innovative verranno condivise dagli Atenei e dai CUS. L’iniziativa è aperta non soltanto agli studenti e al personale degli Atenei e dei Centri Universitari Sportivi, ma a tutta la cittadinanza della Regione Piemonte.

 

Anche quest’anno sono previsti dei premi, che verranno estratti a sorte il 29 maggio 2020 tra coloro che prenderanno parte alla campagna: 50 magliette10 tute 5 esperienze sportive (weekend in barca a vela, uscita di arrampicata in falesia, affitto campi, tessera ingressi in piscina) messe a disposizione dai Centri Universitari Sportivi piemontesi e dal sistema universitario del Piemonte.

 

I risultati dell’estrazione finale e le comunicazioni per i vincitori saranno pubblicati sui profili Instagram dei soggetti organizzatori e sulla pagina Facebook dell’evento, dove sono disponibili il regolamento dell’iniziativa, ulteriori informazioni e tanti consigli per riutilizzare oggetti e materiali recuperati in casa.

 

#madeincasa2020 è organizzato da UniToGO, il Green Office dell’Università degli Studi di Torino, dal Green Team del Politecnico di Torino, dall’Università del Piemonte Orientale, insieme al Centro Universitario Sportivo Torinese e al Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale.

 

“L’attuale pandemia può e deve rappresentare un’occasione di riflessione ad ampio raggio sulla sostenibilità del nostro modo di vivere. La riprogettazione di stili di vita e scelte individuali al termine di questa esperienza è auspicata da tutti, ma dobbiamo non dimenticarcene! – dichiarano Egidio Dansero, Vice Rettore Vicario alla Sostenibilità e la Cooperazione allo sviluppo e Riccardo Beltramo del Gruppo Rifiuti del Green Office dell’Università degli Studi di Torino  Anche rispetto al tema dei rifiuti è tanto necessario quanto urgente cambiare l’ottica e iniziare a vedere negli oggetti a fine vita e negli imballaggi delle potenziali risorse. Il sistema universitario è attivamente impegnato a ricercare e proporre soluzioni innovative, dallo sviluppo di tecnologie alla formazione sui modelli di produzione e consumo, ma vuole anche continuare a sensibilizzare e coinvolgere. Con #madeincasa2020 vogliamo condividere la creatività di chi ha guardato con un’ottica nuova un potenziale rifiuto vedendoci un’altra vita possibile, è un invito ad un virtuoso cambio di prospettiva”.

“Anche per quest’anno gli Atenei del Piemonte rinnovano il loro impegno nella sensibilizzazione delle loro comunità accademiche sui temi del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità – dichiarano Debora Fino, Resource Manager del Green Team del Politecnico di Torino e Patrizia Lombardi, Prorettrice del Politecnico di Torino e Presidente del Comitato di coordinamento della RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile – mantenendo un legame forte con la cittadinanza e il territorio. Nonostante il periodo di emergenza, che non permette di realizzare la quarta edizione del Waste Mob, vogliamo proseguire comunque sulla strada intrapresa negli scorsi anni con l’iniziativa #madeincasa2020. Questa campagna social si inserisce nel percorso tracciato finora, come Politecnico, all’insegna della riduzione della produzione di rifiuti e del riutilizzo dei materiali di scarto. Allo stesso tempo il nostro Ateneo è coinvolto nella realizzazione degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con il coordinamento della RUS e con l’adesione alle manifestazioni in favore della sostenibilità sul territorio locale e nazionale”.

“L’esperienza che stiamo vivendo da qualche mese a questa parte ha rivoluzionato le priorità, gli stili di vita e la quotidianità di tutti noi – dichiara la Dott.ssa Carmen Aina, Delegata RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile dell’Università del Piemonte Orientale – Il mondo accademico, ad esempio, si è trovato a sperimentare nuove soluzioni per la didattica e le attività di terza missione, al fine di non interrompere le interazioni con gli studenti e la comunità civile. L’attività #madeincasa2020 diventa così la nostra risposta creativa per superare il distanziamento sociale e, nel contempo, sensibilizzare al tema dell’economia circolare. Attraverso questa competizione, tutti i partecipanti, nel mostrare la propria arte nel riciclare e riutilizzare in modo fantasioso oggetti e materiali, faciliteranno la diffusione di comportamenti sostenibili”.

“L’isolamento imposto dal Covid-19 ha fatto sì che l’evento a cui tutti eravamo abituati a partecipare sia stato reinventato – dichiara Riccardo D’Elicio, Presidente del Centro Universitario Sportivo torinese – È diventata un’iniziativa sicuramente innovativa che aiuterà tutti noi ad essere più vicini e a condividere attraverso i social le tematiche del riutilizzo di oggetti, materiali di scarto e al riciclo creativo. L’invito quindi è di mettersi in gioco, di prendere parte a questa competizione virtuale, di affrontarla come una vera e propria gara, a scendere in campo questa volta sarà la nostra fantasia. Anche lo sport con i suoi valori ha deciso di sostenere il progetto al fine di sensibilizzare la cittadinanza e i giovani legati al nostro mondo”.

“Partecipare attivamente e divulgare al mondo del CUS Piemonte Orientale (tesserati e simpatizzanti di ogni età) il progetto #madeincasa2020 ci fa particolarmente piacere – dichiara Alice Cometti, Presidente del Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale – perché il riuso e il riciclo sono temi fondamentali su cui le nuove generazioni sono chiamate ad esprimersi e in cui gli studenti universitari oggi più che mai hanno un ruolo importante nella salvaguardia e protezione del Pianeta. Il fatto che gli Atenei regionali, il CUSPO e il CUS Torino abbiano abbracciato insieme la nobile causa ambientale ci rende orgogliosi di far parte di un sistema piemontese che vuole crescere. Da sportivi consideriamo questa ‘squadra’ un bell’esempio di collaborazione ed interazione tra realtà che gravitano nel sistema universitario”.

 

Profili Instagram da taggare per partecipare a #madeincasa2020:

 

Università degli Studi di Torino: @unito_go

Politecnico di Torino: @politosust

Università del Piemonte Orientale: @uniupo

Centro Universitario Sportivo torinese: @custorinoofficial

Centro Universitario Sportivo Piemonte orientale: @officialcuspo

 

Pagina Facebook dell’evento:

https://www.facebook.com/events/705455839994167/

 

Legambiente: “Riparti Piemonte, così non va!”

“Le necessarie misure urgenti per contrastare la crisi economica legata alla pandemia non possono limitarsi ad una grossolana deregulation con effetti irrilevanti in termini di tempo e resa economica ma gravi e devastanti rispetto alla tutela del territorio”

 

E’ in questi giorni in discussione il DDL 95 “Riparti Piemonte”, per il quale è stata approvata la dichiarazione di urgenza ed il conseguente dimezzamento dei tempi massimi per l’approvazione in prima Commissione.

“Faremo le nostre considerazioni nei tempi e nei modi previsti dalla normativa, ma vogliamo affermare con forza che così non va bene – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – riconosciamo la necessità di assumere misure urgenti per affrontare la grave crisi economica conseguente alla pandemia, ma riteniamo gravissimo che si punti per l’ennesima volta sull’immobiliarismo, sul “lasciar fare il mattone”,  cercando di allentare e ridurre il sistema dei controlli delle trasformazioni edilizie ed urbanistiche. Non è accettabile, inoltre, che nell’impianto della legge siano state infilate a forza modifiche a norme non collegate al problema che si vuole affrontare. Basta pensare agli articoli 51 e 52 che spazzano via definitivamente 2 Commissioni regionali (la Commissione tecnica urbanistica e la Commissione detta 91bis per i beni culturali)”.

Sono molti i punti che non convincono nell’attuale testo: dall’allentamento delle tutele nei centri storici all’ulteriore facilitazione delle varianti urbanistiche per le cave; dalla rimozione del vincolo di continuità ai centri abitati per le aree oggetto di variante, alla riduzione dei controlli e della trasparenza e condivisione delle trasformazioni urbanistiche; dall’ampliamento delle semplificazioni in contrasto con prescrizioni procedurali di legge alla riduzione e/o eliminazione degli oneri di urbanizzazione pagati ai Comuni, con un non meglio precisato rimborso da parte della Regione, scaricando quindi sulla Comunità oneri in precedenza a carico dell’imprenditore.

“Non siamo per nulla soddisfatti da un provvedimento legislativo contenente molte disposizioni che sono totalmente estranee alle problematiche dell’emergenza sanitaria e che, a prescindere dall’approssimazione tecnica, andrebbero proposte e discusse con provvedimenti pertinenti e organici. Da ogni angolo del pianeta stiamo assistendo a tentativi di smantellamento delle leggi ambientali nel nome della ripresa economica post-pandemia – continua Giorgio Prino – ad un tentativo di deregulation generalizzata che porterà ad un futuro peggiore in termini economici, sociali, ambientali e sanitari. Siamo certi che questo provvedimento non persegua questi obiettivi, ma se il Piemonte intende realmente “porsi all’avanguardia… facendo scuola in tutta Italia” sarebbe opportuno rivederlo per cancellare anche il semplice dubbio”.

Fiumi marroni e cieli gialli. L’Italia che rifiuta il cambiamento

È stato sufficiente un solo giorno di riapertura delle gabbie per rendersi conto che tutte le promesse, tutti gli impegni, tutte le dichiarazioni erano pura e semplice spazzatura. Esattamente come quella riversata nel canale Agnena, vicino a Napoli…

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