Si inaugurerà mercoledì 11 settembre prossimo alle 21, al Teatro Regio di Torino, il festival di TorinoDanza edizione 2019, con lo spettacolo “Sutra”, considerato un cult del nuovo Millennio, creato da Sidi Larbi Cherkaoui con i Monaci del Tempio cinese Shaolin e la collaborazione dello scultore Antony Gormley. L’artista belga con questo spettacolo raggiunge forse il punto più alto della sua sintesi personale tra filosofia orientale e pensiero occidentale, in un incontro tra la danza contemporanea e la pratica del Kung fu. Il risultato è quello di uno spettacolo energetico e fortemente razionale nelle linee geometriche della coreografia, in cui le arti marziali rivelano tutta la loro eleganza. Lo spettacolo Sutra è anche inserito in Mito SettembreMusica. Tra le più brillanti coreografe italiane protagoniste di questa edizione di TorinoDanza figura Simona Bertozzi, in scena il 13 settembre prossimo nello spettacolo “Anatomia”, al teatro Gobetti. Si tratta dell’ incontro tra due corpi, l’uno biologico, quello della coreografa, l’altro sonoro, quello di Francesco Giomi. Il suono permette alla coreografa e danzatrice di esplorare le potenzialità della sua anatomia ed a sua volta consente a Francesco Giomi di alimentare in scena il gesto sonoro.Il 19 e 20 settembre debutterà al teatro Carignano, in prima nazionale, le spettacolo “Session”, il lavoro piu recente di Sidi Larbi Cherkaoui, oprodotto da TorinoDanza, tappa del percorso del coreografo e dialogo tra le danze tradizionali irlandesi ed il suo interprete più prestigioso, Colin Dunne.
Tra le artiste italiane protagoniste della prossima edizione di TorinoDanza, sempre diretta da Anna Cremonini, figura Silvia Gribaudi, con una creazione nata nell’ambito del progetto “Corpo Links Cluster”, con cui la coreografa inizia il cammino verso la realizzazione di “Mon jour”, avviato con un laboratorio capace di coinvolgere le comunità del valli Chisone e Germanasca. Sarà ospite di TorinoDanza anche lo spettacolo intitolato “Xenos”, coprodotto dal Festival stesso e realizzato da Akram Kahn. Si tratta di un lavoro dalle forti implicazioni storiche e politiche legate a fatti oscuri accaduti durante la prima guerra mondiale, in scena il 25 e 26 settembre prossimi alle Fonderie Limone. Il linguaggio di movimento usato da Kahn oscilla tra il kathak classico e la danza contemporanea, rivolgendosi a temi quali il confine tra Oriente ed Occidente, antico e moderno, passato e presente, storia e mitologia. TorinoDanza si propone quest’anno come un Festival con 19 titoli e 36 rappresentazioni, costruito per blocchi in intersezione tra loro, in sintonia con la tradizione, ma capaci al tempo stesso di veicolare, attraverso la danza, riflessioni artistiche, etiche e politiche.Il festival, che si è dotato di un app dedicata grazie alla quale è possibile consultare l’elenco di tutti i suoi spettacoli, gli orari e le offerte, offre anche servizi navetta (un’ora prima degli spettacoli), per le Fonderie Limone con il rientro al termine della spettacolo, con una corsa con fermata alla stazione della metropolitana del Lingotto.
Mara Martellotta