Ha lanciato due grosse pietre contro l’auto della polizia locale di Ivrea, distruggendo il vetro anteriore. E’ stato un uomo di 45 anni residente in Canton Gabriel, che dopo il gesto si è asserragliato in casa. Pare che il soggetto non sia nuovo a episodi simili, a causa del disturbo che un cantiere vicino a casa sua gli arrecherebbe. Sul posto la polizia di Ivrea. Gli agenti dell’autopattuglia sono rimasti illesi.
(foto archivio)
Ha lanciato due grosse pietre contro l’auto della polizia locale di Ivrea, distruggendo il vetro anteriore. E’ stato un uomo di 45 anni residente in Canton Gabriel, che dopo il gesto si è asserragliato in casa. Pare che il soggetto non sia nuovo a episodi simili, a causa del disturbo che un cantiere vicino a casa sua gli arrecherebbe. Sul posto la polizia di Ivrea. Gli agenti dell’autopattuglia sono rimasti illesi.
(foto archivio)
Non si farà il concorso di presepi nelle scuole di Ivrea. Il comune fa sapere che l’idea ha riscontrato perplessità tra i presidi degli istituti scolastici della città che non prenderanno parte all’iniziativa promossa dal municipio, per non offendere altre religioni. Così il concorso non si rivolgerà più alle scuole ma a tutti i gruppi di catechismo delle parrocchie, e bambini di Ivrea e dintorni tra i 4 e i 13 anni”.
Mistero sullo sparo al clochard
Un senzatetto italiano di 35 anni si è recato ieri sera al pronto soccorso dell’ospedale di Ivrea, con una ferita da arma da fuoco a un polpaccio. Ha detto di essere stato raggiunto dall’esplosione di un proiettile che si trovava vicino a una candela in una baracca dove dormiva, a Rivarolo Canavese. Ma gli agenti di polizia non hanno trovato alcun elemento che possa fare pensare a una simile realtà. In una baracca hanno trovato una pistola avvolta in un panno. Ora is cerca di capire se la ferita è stata provocata da tale arme ha sparato e anche chi abbiasparato. Il clochard non è grave e verrà operato al polpaccio.
Detenuto tenta di strangolare agente di guardia
Un detenuto colombiano di 24 anni nel carcere di Ivrea per tentato omicidio ha aggredito, un agente di polizia penitenziaria. Ha cercato di strangolarlo nel corso di una perquisizione, ora il poliziotto è in ospedale. Nello stesso penitenziario un detenuto italiano di 37 anni ha dato fuoco a un materasso costringendo la polizia penitenziaria a evacuare il settore isolamento. Le notizie sono state comunicate dall’Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. Diichiara il segretario generale, Leo Beneduci: ” è sempre e solo la Polizia Penitenziaria a pagare, anche a prezzo della propria incolumità personale, le conseguenze dei disservizi e della disorganizzazione che connotano l’organizzazione degli istituti di pena italiani”.
"Bimbo disabile disturba", esposto contro maestra
L’insegnante al cospetto dello studente, della madre e dei genitori di altri allievi avrebbe detto di andare dal preside a lamentarsi e di chiedere che vengano presi provvedimenti
L’allievo disabile, secondo la maestra avrebbe impedito lo svolgimento delle lezioni. Così l’insegnante al cospetto dello studente, della madre e dei genitori di altri allievi avrebbe detto di andare dal preside a lamentarsi e di chiedere che vengano presi provvedimenti per un sostegno adeguato per questo bambino. L’episodio è origine dell’ esposto presentato alla Procura di Ivrea dal legale dei genitori del bimbo disabile, che frequenta la prima elementare ed è affetto da sindrome di Asperger. Il bimbo avrebbe assistito alla lamentela dell’insegnante e sarebbe rimasto turbato.
Nella notte casa divorata dalle fiamme, muore anziano
Rimasto ferito in modo grave è stato ricoverato al Cto dove è deceduto
Un incendio nella notte, divampato in una casa di due piani a Ivrea, nel quartiere San Bernardo, ha provocato il ferimento degli abitanti: il padre, Albino Burzio, 85 anni e il figlio Roberto, 45 anni che, informa l’Ansa, sono rimasti ustionati. L’anziano, ferito in modo più grave è stato ricoverato al Cto dove poi è morto. L’incendio è divampato all’1.30 forse per un cortocircuito partito dalla cucina al piano terra. Poi le fiamme si sono propagate. I vigili del fuoco di Ivrea per tutta la notte.
(Foto: archivio)
Nuove parti civili al processo Olivetti
Ammessi, oltre ai familiari delle vittime, i sindacati Fim e Fiom, il Comune di Ivrea, la Città Metropolitana di Torino, l’Inail e l’Afeva – Associazione familiari vittime amianto
Nel processo che si sta celebrando ad Ivrea contro il “gotha” dell’Olivetti per le morti da amianto, lunedì mattina, nel corso dell’udienza filtro, si doveva esaminare la richiesta di ammissione delle parti civili. Il giudice Elena Stoppini, nel respingere le eccezioni delle difese, ha ammesso, oltre ai familiari delle vittime, i sindacati Fim e Fiom, il Comune di Ivrea, la Città Metropolitana di Torino, l’Inail e l’Afeva – Associazione familiari vittime amianto, particolarmente impegnata nei processi per l’Eternit.
Massimo Iaretti
Ha escluso le minacce di bocciatura, poichè quando si verificarono i fatti gli esami erano già terminati
L’insegnante 36enne accusata di violenza privata per aver minacciato di bocciare due sue alunne se non l’avessero accompagnata in un locale per scambisti in provincia di Torino, si è difesa dalle accuse davanti al gip di Ivrea. Ha escluso le minacce di bocciatura, poichè quando si verificarono i fatti gli esami erano già terminati. L’imputata insegnava in una scuola per estetiste di Ivrea. Ha dichiarato di essere stata con le allieve in un club di Caselle, senza però entrare nei privè.