TRIBUNA- Pagina 74

EURISPES, MENO ANIMALI NELLE CASE DEGLI ITALIANI

spookyI dati dell’Eurispes mostrano che la perdurante crisi economica incide anche su uno degli affetti più cari per gli italiani: quello verso gli animali da compagnia,  considerati come membri della famiglia. Occorre dunque sostenere adeguatamente i cittadini che convivono con animali d’affezione, mettendo in campo, a tutti i livelli, politiche di accessibilità e di inclusione, come ho proposto in numerosi progetti di legge. In particolare, mi riferisco allacane trasp libera circolazione dei proprietari con animali al seguito nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico, alla riduzione del peso fiscale sui prodotti per l’alimentazione degli animali d’affezione e sulle cure veterinarie, ad un sistema sanitario veterinario per le famiglie meno abbienti e ad incentivi per le adozioni nei canili. L’affetto non è un bene superfluo e la salute degli animali non è un lusso. La politica deve decidersi a prenderne atto”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta i dati del rapporto Eurispes 2017 sulla diminuzione degli animali da compagnia nelle case degli italiani.

BERE E GUIDARE: LA VERITA’ SULL’ALCOL NEI LIBRETTI DISTRIBUITI A SAN SALVARIO

BERE GUIDAREIl libretto “La Verità sull’Alcol” verrà distribuito dai volontari della campagna Mondo Libero dalla Droga, ispirata alle ricerche di L. Ron Hubbard sugli effetti di tutte le sostanze psicotrope quale strumento di induzione alla tossicodipendenza e controllo sociale. L’iniziativa si svolgerà nella mattinata di giovedì 26 gennaio tra zona San Salvario, zona Centro e i dintorni di Porta Palazzo. Cittadini e commercianti riceveranno copie gratuite dell’opuscolo contenente alcune specifiche informazioni tratte da numerosi studi ufficiali tra i quali l’Accertamento Annuale sulla Sicurezza del Traffico e “Alcol e Crimine” dell’Ufficio delle Statistiche di Giustizia del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.  “In Italia – spiegano i volontari – esiste un rapporto dettagliato dell’ISTAT che evidenzia il preoccupante consumo giovanile ed è per questo motivo che la prevenzione è fondamentale.”

I docenti della disciplina dei Diritti umani in occasione della Giornata della memoria

aushvitz2Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani, in occasione della giornata della memoria, istituita con Legge 20 luglio 2000, n. 211, intende ricordare le vittime dell’Olocausto, invitando gli insegnanti a leggere con i propri studenti passi scelti da testi letterari o saggi filosofici e visionare insieme, commentandone il messaggio civile sotteso, opere artistiche, teatrali o pellicole attinenti al tema.

Analizzando, per esempio, l’ultimo testo di Primo Levi, “I sommersi e i salvati” è possibile tramandare alle giovani generazioni proprio il concetto di memoria storica, bagaglio individuale e collettivo da cui non volgere mai lo sguardo, per quanto doloroso e annichilente possa essere il recupero di tragedie dalla portata terrificante come l’Olocausto.

Zygmun Bauman nel suo saggio “Modernità e Olocausto”, opera da consigliare ai maturandi più sensibili, ha messo in luce quanto i fattori responsabili dei genocidi siano attivi e intrinseci proprio nella società contemporanea. Soprattutto la “contrattazione”, diabolicamente concepita dalle gerarchie naziste, che consistette nel barattare la sopravvivenza di pochi, erroneamente considerati salvabili perché conformi, con la consegna ai carnefici di tutti gli altri costituisce motivo di meditazione. Tale logica allontana da ogni forma di riflessione morale / civile facendo precipitare auschwitz2l’individuo in una condizione di ferinità.

Consumismo, omologazione, burocratizzazione sono “coltura batterica” da non sottovalutare, per la quale solo un rinnovamento culturale incentrato sulla difesa ad oltranza della dignità umana può costituire un rimedio.

Per approfondire le tematiche in oggetto, si suggerisce di ricercare con gli allievi i luoghi dell’orrore in Italia (Campi di internamento; retate, eccidi; caserme di polizia, prigioni, luoghi di detenzione; campi di concentramento e transito) per rendere ulteriormente tangibile quanto alcuni si ostinano a negare irresponsabilmente.

A tal proposito, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani è impegnato a promuovere l’incontro d’approfondimento storico con il sig. Fortunato Menichetti, “Nonno Partigiano”, per discutere degli avvenimenti e del contesto socio-politico che costituirono il cuore della Resistenza. L’iniziativa è stata organizzata dall’organico di potenziamento di Diritto e promossa dal auschvitz2DS, prof.ssa Daniela Venturi; l’evento si terrà in data 28/01, dalle ore 09.00 alle ore 11.30, presso l’ISI “Pertini” di Lucca e coinvolgerà, tramite collegamento skype, anche i discenti e l’organico di potenziamento di Diritto dell’IIS “Giustino Fortunato” di Pisticci, grazie all’interessamento del DS, Prof. Francesco Di Tursi.

Il percorso didattico si coniuga con le indicazioni del PSDN e tende a incentivare la partecipazione, il confronto e il dialogo diretto tra studenti appartenenti a contesti socio-economici e regionali differenti.

“La civiltà moderna non è stata la condizione “sufficiente” dell’Olocausto, ma ha rappresentato senza alcun dubbio la sua condizione “necessaria”. Senza di essa l’Olocausto sarebbe impensabile.” (Zygmunt Bauman, Modernità e Olocausto, 1989)

Prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

 

ANIMALI, ON. BRAMBILLA: “CARCERE CERTO PER CHI LI MALTRATTA E LI UCCIDE”

BRAMBILLA CINAOccorre evitare che i delitti contro gli animali “siano percepiti come fatti “normali” e perfino tollerabili in una società che deve affrontare tanti altri problemi”. Lo scrive l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, in una lettera ai militanti animalisti che hanno partecipato oggi, a Roma, all’inaugurazione di una statua commemorativa di Angelo, il cane seviziato ed ucciso a Sangineto (Cosenza) il 25 giugno scorso. L’ex ministro ribadisce che “deve andare effettivamente in carcere” chi maltratta o uccide gli animali e promette di battersi, in ogni sede, finché “questo obiettivo non sarà raggiunto”.

Il delitto compiuto contro Angelo, scrive la parlamentare, “è giustamente diventato un segno visibile a tutti, la vera pietra dello scandalo che denuncia l’inadeguatezza del sistema. Inadeguatezza, innanzitutto, di una giustizia lenta a muoversi, o, peggio ancora, insensibile, quando si tratta di punire l’uccisione di un animale perpetrata con crudeltà. La statua che inauguriamo non ricorda solo Angelo, ma anche Moro, il cane massacrato da due pastori che il Tribunale di Brescia ha assolto, anche Pilù, la cagnetta seviziata a Pescia, e tutti gli animali che si sono fiduciosamente affidati ad una mano BRAMBILLAassassina”.

L’altra inadeguatezza, “smascherata” dai fatti di Sangineto, è quella della politica. “Di una politica – spiega l’on. Brambilla – che non capisce, o fa finta di non capire, che gli animali vanno tutelati come esseri senzienti e che quindi dev’essere severamente punito, deve andare effettivamente in carcere e restarci per tutto il tempo necessario, chi maltratta e uccide, con crudeltà e senza necessità, i nostri fratelli più piccoli e senza voce”.

“Per mandare in galera chi ha torturato e ucciso Angelo a Sangineto, Pilù a Pescia, Moro a Breno – continua la lettera – occorrerebbe che un Parlamento, paralizzato prima dall’attesa e poi dalle conseguenze del referendum, finalmente discutesse ed approvasse, per esempio, le modifiche al codice penale che ho proposto nel progetto di legge AC 3005, datato 1 aprile 2015. Da quando è stato stampato e annunciato, quel progetto ha attirato solo la polvere, tra le altre carte della commissione Giustizia. Ed io non  posso né metterlo all’ordine del giorno né tantomeno approvarlo da sola”. Resta l’impegno a portare avanti comunque questa battaglia, “fino al raggiungimento dell’obiettivo”.

Nursing Up: “Ospedali al collasso per colpa dei tagli”

“Non solo a causa del picco influenzale” Claudio Delli Carri: “Per fronteggiare l’emergenza personale, in via straordinaria, si usino le subito prestazioni aggiuntive, in attesa delle assunzioni, necessarie, con i concorsi che si espleteranno nel 2017”

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“Imputare la situazione di grave sovraffollamento nei Pronto Soccorso di queste settimane solo alla sfortunata emergenza del momento è un errore palese e grossolano, compiuto da molti esponenti della politica nostrana. La verità è che a fronte di ampie sacche di eccellenza professionale, stiamo pagando i danni del progressivo impoverimento quantitativo e qualitativo delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie rese ai cittadini piemontesi, che deriva dalla diminuzione delle strutture ospedaliere, calate di diverse unità, del numero dei posti letti e dei dipendenti, tagliati in diverse centinaia. Una realtà voluta e progettata da una gestione della sanità pubblica regionale, tramite i piani di riordino e razionalizzazione di questi anni, votata all’unico obbiettivo economico. Un trend inaccettabile che però ormai è strutturale e consolidato.

L’unica soluzione per arginare questo impoverimento e per fronteggiare l’emergenza, non l’emergenza influenza o quella del freddo, o di qualunque altra necessità del momento, ma l’emergenza sanità, quella che porta i nostri ospedali al collasso, è aprire reparti e posti letto. Questa è l’unica, vera, cosa di cui hanno bisogno i nostri cittadini malati. Per farlo serve personale. In attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali, che debbono avvenire nel più breve tempo possibile ma che crediamo avranno ancora, purtroppo, tempi assai lunghi, nell’immediato è necessario utilizzare il personale più qualificato già presente negli ospedali chiedendo la disponibilità ad erogare prestazioni aggiuntive al di fuori dei normali turni di servizio, ex legge 1/2002. Ciò ovviamente non toglie la necessità urgente delle assunzioni. Le disponibilità di spesa delle aziende sanitarie lo consentirebbero. Quindi basta solo che la decisione venga presa, smettendo la manfrina dell’allarmismo e di una emergenza che ha radici solo nella scarsa lungimiranza di chi governa”.  Lo ha dichiarato oggi Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, il sindacato degli infermieri, in risposta alle tante polemiche per la situazioni degli ospedali al collasso di queste settimane.

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Il ricorso alle prestazioni aggiuntive è una scelta che la politica regionale può fare subito. “Il capitolo di spesa è quello derivante dai risparmi legati al mancato turn over del personale – spiega Deli Carri -. Di certo la spesa sanitaria è stata contenuta in questi anni ma, al dì là dei proclami farlocchi dei vari assessori che si sono succeduti, le scelte fatte dalla politica non hanno avuto come risultato razionalizzazione dei servizi né miglioramenti in termini di efficienza o di efficacia né riduzione degli spechi. Il risparmio è stato esclusivamente prodotto da tagli alla Sanità. Ora la gente è stufa ed esasperata”.

 

“I servizi di prevenzione, diagnosi e cura erogati sul territorio dai medici di base e dai poliambulatori ha subito una progressiva contrazione nel tempo, i tempi di attesa sono a volte infiniti. In questo contesto ai cittadini, con mezzi propri o con l’attivazione del 118, non resta che andare all’Ospedale e riversarsi nei Pronto Soccorso in cerca di una risposta ai propri bisogni di salute. E noi abbiamo il dovere di dare risposte concrete a questi cittadini”.

 

“Negli ospedali – conclude Deli Carri – molti reparti un tempo fiorenti oggi risultano chiusi, mancano i posti letto sia nelle aree di base sia in quelle specialistiche e manca il personale infermieristico e OSS anche per gestire i posti letto che sono rimasti. I Pronto Soccorso non riescono a smaltire il flusso di richieste poiché non hanno un luogo dove ricoverare i malati bisognosi di un posto letto, questi creano un tappo che rallenta l’accesso alle cure di chi è in attesa e a farne le spese sono tutti: i più deboli che dovrebbero avere un posto letto in un reparto di degenza e che invece stanno su una barella del Pronto Soccorso; quelli che dovrebbero accedere più rapidamente alla visita medica e all’assistenza infermieristica che invece restano per innumerevoli ore in attesa; e gli infermieri che vorrebbero e meriterebbero di svolgere la propria opera professionale con attenzione e dedizione e che invece sono massacrati e costretti a continui rischi per gli eccessivi carichi di lavoro e per le carenze strutturali e di disposizione di materiali imposte dal sistema.molinette2

È giunto il momento che l’assessorato si prenda le responsabilità del caso. In attesa delle assunzioni e dei concorsi che, colpevolmente, ancora latitano e appaiono rallentati, l’unica soluzione è il ricorso alle prestazioni aggiuntive che potrebbero dare un minimo di sollievo alla necessità di personale degli ospedali in attesa che la burocrazia produca le assunzioni di OSS, di infermieri e di altri professionisti sanitari che servono a mettere in sicurezza assistenziale i reparti ad oggi aperti e ad aprirne di altri, che sono nelle immediate disponibilità degli Ospedali ma che restano chiusi”.

 

Il Nursing Up infine ricorda che con intelligenza e coraggio una soluzione di questo tipo è stata da poco adottata all’Ospedale Cardinal Massaia di Asti con un accordo firmato il 10 gennaio tra Azienda e Sindacati.

 

Quello che il Nursing Up chiede è di adottare immediatamente, in ogni ospedale dove ve ne sia necessità, il ricorso alla richiesta di prestazioni aggiuntive al personale per dare risposta ai servizi in maggior criticità e per attivare posti letto aggiuntivi.

 

 

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte

Claudio Delli Carri

RADICALI ITALIANI/IMMIGRAZIONE: LA VALLE VIGEZZO RISCHIA DI DIVENTARE LA GORINO PIEMONTESE

ProfughiIn alcuni comuni della Valle Vigezzo in Piemonte vi sono tutte le premesse perché si ripetano le inqualificabili vicende accadute recentemente a Gorino, che hanno avuto gli onori delle cronache.

Di fronte alla ipotesi di arrivo di alcuni migranti (pare una ventina che potrebbero essere ospitati presso l’ex albergo stazione di Druogno) molte decine di perone si sono mobilitate contro l’ipotesi e alcuni sindaci si sono espressi con parole molto dure. Sono apparse sui social network e in interviste dichiarazioni ben oltre il livello di accettabilità. Si invoca il ritornello “Prima gli Italiani”, si dice che queste persone “Fanno paura”, si denuncia che i migranti “Stanno a bighellonare in giro” e “Fanno scappare i turisti: dove ci sono queste persone… la gente non va”. Si ripete il banale “Stiano a casa loro!” e si arriva a descriverli come “Fancazzisti africani” da un utente del gruppo facebook “Sei di vigezzo se…” dove peraltro sono stati cancellati interventi razzisti di natura assai più forte. Con queste basi ecco che intervengono alcuni Sindaci. “la valle ha già dato, basta! Il  segnale che arriva da questa assemblea di Druogno è forte, la gente è stanca e vuole chiarezza” ha affermato il sindaco di Santa Maria Maggiore. “Siamo pronti a manifestare anche con gesti eclatanti con manifestazioni a Masera all’imbocco della valle” dice il Sindaco di Druogno. E poi altra benzina sul fuoco arriva da alcuni esponenti politici locali come Carlo Valentini della Lega Nord, il quale dichiara “che la Comunità locale si faccia carico delle spese della struttura pur di non arrivare ad avere “ospiti” in giro a ciondolare per il paese”.

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Dichiarazione di Igor Boni e Silvja Manzi (Direzione nazionale di Radicali Italiani)

“Le premesse per un nuovo ‘caso Gorino’ ci sono tutte. Le menzogne sull’immigrazione che sono state propagandate da ampi settori della politica italiana e da una parte dei media fanno il loro effetto sulle paure e sulle pance di una fascia di popolazione; alcuni amministratori inseguono queste paure rincarando la dose. In più, da quel che si legge, il livello di informazione da parte della Prefettura nei confronti dei Comuni non è certo stato sufficiente per preparare la strada ad un provvedimento che, in tutti i casi, non profughi 2pare essere così impattante dato che si parla di una ventina di migranti in arrivo in una struttura temporanea di accoglienza (che peraltro vede in questo arrivo una possibilità economica che non avrebbe). Il mix di bugie sulla epocale vicenda delle migrazioni che stiamo vivendo e una politica che si limita a mettere delle toppe, in un’ottica che non è europea ma sempre riferita ai singoli Stati, è brodo di coltura per far esplodere situazioni come questa e tante altre che arriveranno se non si cambia rotta. In alcune situazioni chi scappa da guerre, fame e distruzione, chi non ha più nulla, non trova accoglienza ma viene respinto di nuovo. Per questo, con Emma Bonino, abbiamo denunciato le bugie sull’immigrazione e lanciato le proposte di governo delle politiche migratorie che partono da misure per l’integrazione attraverso: il lavoro dei richiedenti asilo, la regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati” e il permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione, nonché da un approccio che deve divenire di livello europeo”.

 

http://www.radicali.it/bugie-sull-immigrazione/

FIACCOLATA DI SOLIDARIETÀ AI CIVILI SIRIANI

IRAQ ESODO 2Anche il Comitato regionale per i diritti Umani parteciperà alla “Fiaccolata di solidarietà ai civili siriani – Candlelight vigil”, organizzata dagli studenti dell’Università degli Studi di Torino.La manifestazione, in programma mercoledì 18 gennaio, dalle 19.30 alle 20.30 in Piazza Palazzo di Città a Torino, intende esprimere vicinanza alla sofferenza di un popolo che sta vivendo un’emergenza umanitaria, sociale e politica senza precedenti, ricordando tutte quelle vite che non potranno più essere vissute e supportando quelle di chi, costretto ad abbondare la propria casa, è costretto a rifugiarsi, da profugo, in altri paesi. La fiaccolata sarà anche occasione per permettere al mondo dell’associazionismo piemontese di presentare progetti e attività in grado di fornire aiuto concreto ai rifugiati nel mondo. Non è nuovo l’impegno del Comitato in favore della Siria. Risale infatti a fine dicembre  la mozione  approvata dal Consiglio regionale,  grazie alla decisiva azione del Comitato regionale per i diritti umani, con cui si è chiesto   l’intervento della Corte Penale Internazionale e delle Nazioni Unite per individuare i tanti crimini di guerra commessi in Siria, processare e condannare i criminali  e creare le condizioni di stabilità e di pace necessarie per una ricostruzione politica  e civile del paese. 

 

Sistema Teatro Torino, l’assessora Leon vuole cambiare

torino teatroLe dichiarazioni della titolare della Cultura a Palazzo Civico

Questa Amministrazione non intende interrompere l’esperienza di Sistema Teatro Torino. L’analisi del funzionamento della Convenzione, la progressiva riduzione di risorse da parte del Comune, i nuovi meccanismi attivati dai finanziamenti statali, le necessità delle compagnie emergenti rendono oggi necessario rivedere le finalità e gli strumenti di funzionamento del Sistema Teatro Torino. Per questo motivo non si è firmata la convenzione e si è attivato un programma di incontri con gli enti coinvolti e con gli operatori per stabilire le linee guida della nuova convenzione.teatri

Emerge infatti la forte necessità che si stabilisca una diverso rapporto tra il Teatro Stabile, le istituzioni partecipate e le compagnie emergenti dove le grandi istituzioni non solo ospitino spettacoli ma siano di reale supporto alla produzione, alla distribuzione e alle necessità organizzative e promozionali utili a far crescere il tessuto teatrale della città e favorire il ricambio generazionale. Un ruolo, dunque, anche di tutoraggio, accompagnamento e formazione per dare maggiore solidità al sistema teatrale cittadino nel suo complesso, dando anche valore alle esperienze innovative che in questi ultimi anni sono cresciute in città.

A partire da luglio l’Assessorato ha incontrato numerosi operatori teatrali, AGIS e Istituzioni partecipate e nel mese passato sono stati programmati gli incontri finalizzati alla definizione della nuova impostazione del Sistema Teatro Torino che resta, dunque, uno strumento importante per la promozione delle medie e piccole imprese teatrali”.

PRO.CIVI.CO.S.: “APPENA CONCLUSO UN ANNO INTENSO”

 “Da domenica sera ci alterniamo con volontari di altre associazioni. Cerchiamo di regalare un sorriso, un po’ di umanità e un po’ di the caldo a chi ha più bisogno e cerca rifugio a Porta Nuova. Continueremo a farlo finché l’emergenza freddo non sarà rientrata.”

 
PROCIVICOS2Beppe Tesio è uno dei fondatori e attuale presidente della PRO.CIVI.CO.S., acronimo che sta per volontari di Protezione Civile della Comunità di Scientology, una onlus nata nel 2002 da un gruppo di Ministri Volontari della Chiesa di Scientology di Torino. Oggi è una realtà nell’associazionismo della protezione civile creata poi anche in altre città come Milano, Verona, Modena e Padova.

A chiusura di un anno che definisce “piuttosto intenso” Tesio fa un bilancio del 2016 in vista del nuovo anno, iniziato subito con una attivazione di servizio richiesta dalla Città di Torino. 

 

“Non è facile fare un conteggio delle ore di volontariato che il nostro gruppo ha dedicato. Basti sapere che veniamo interpellati come parte della Sezione Comunale e del Centro Operativo Misto (COM) sia per servizi di assistenza e presidio in occasione di manifestazioni importanti, sia per il monitoraggio durante le criticità ambientali e ovviamente quando purtroppo si verificano eventi calamitosi. Dal 2009 collaboriamo con la Commissione di Protezione Civile nata in seno al Centro Servizi per il Volontariato Vol.TO, una rete indipendente e multidisciplinare di associazioni che hanno dato vita al ‘Campo Scuola’ giunto quest’anno alla sua ottava edizione.”

 

Dal supporto agli eventi di raccolta fondi Unicef, ai cinque giorni di servizio durante il Campo Volo passando per i presidi durante il Farò e le celebrazioni di San Giovanni fino all’Amatriciana organizzata dalla Città di Torino per le popolazioni terremotate, queste attività rappresentano una minima parte delle esigenze in tempo di pace alle quali i volontari sono chiamati a collaborare.

 

PROCIVICOS“Si potrebbero elencare molti altri servizi: a settembre per Terra Madre-Slow Food e Portici di Carta, ottobre 2016 per Turin Marathon e vari eventi che coinvolgono la cittadinanza – spiega Tesio –  ma forse è più importante sottolineare gli interventi durante l’emergenza alluvione a fine novembre e primi di dicembre 2016. Sui ponti torinesi abbiamo contribuito a monitorare i fiumi e torrenti che attraversano la nostra città. Poi nei Comuni di Volvera, Moncalieri e nella frazione di Tetti Piatti (Moncalieri) abbiamo aiutato delle famiglie le cui case erano state danneggiate dall’acqua e dal fango.”

 

Ma il volontariato richiede anche una preparazione e aggiornamento costanti. I volontari PRO.CIVI.CO.S. ad esempio si sono specializzati nella gestione della segreteria di campo come avviene ormai da otto anni quando si svolge il Campo Scuola di Protezione Civile organizzato dal Centro Servizi Vol.To. Alcune squadre hanno partecipato a corsi formativi e momenti di prova pratica sul territorio, con l’approccio ad altre competenze quali nutrizione, montaggio ed uso delle gomme da neve, cartografia, prove pratiche sui fuoristrada, mentre una coppia di volontari ha completato un corso formativo specifico ed è abilitata ad operare nella Sala Radio Regionale della Protezione Civile e nella Segreteria da Campo della Colonna Mobile regionale.

 

“Benché si tratti di una associazione che coadiuva gli aspetti logistici – spiega Tesio – PRO.CIVI.CO.S. ha tra le sue finalità principali la prevenzione delle calamità e il supporto umano alla popolazione. Quando case, terreni e purtroppo anche persone vengono spazzati via o distrutti, chi vive in quel territorio colpito deve riprendere al più presto la capacità di ricostruire la propria vita e il proprio ambiente. Noi, in quanto Ministri Volontari, possiamo mettere a disposizione di chi lo desidera efficacissime ‘Assistenze alle persone’. Essendo basate sulla conoscenza di precise leggi naturali, grazie al loro uso è possibile portare sollievo e accelerare il miglioramento delle condizioni in cui ci si viene a trovare nel corso dell’esistenza in generale e tornano molto utili anche in caso di eventuale emergenza.”

 

Per divulgare il buon senso civico e convivenza quale primaria attività di prevenzione PRO.CIVI.CO.S. organizza dal 2014 la Maratonina della Felicità. “E’ una manifestazione sportiva pensata per coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza sui problemi delle periferie cittadine ed ispirata a la Via della Felicità, la guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard la cui diffusione contribuisce a migliorare la cooperazione e il clima sociale”. 

 

“Non è facile coniugare gli impegni e la vita di tutti i giorni con un volontariato così presente e attivo come quello della protezione civile – conclude Beppe Tesio – ma con tanto impegno e dedizione stiamo riuscendo a dare il nostro contributo. I progetti per il 2017 verranno a breve pubblicati sul nostro sito e nella pagina facebook dell’associazione. Intanto nel mese di febbraio una nostra unità andrà a Norcia sotto il coordinamento provinciale. Inutile dire che chiunque desideri unirsi alla nostra o altre associazioni di volontariato di protezione civile sarà il benvenuto perché c’è davvero molto da fare.” 

RADICALI: UN PEZZO DI PROIBIZIONISMO VA FINALMENTE IN PENSIONE

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Entrerà in vigore il prossimo 14 gennaio la legge 2 dicembre 2016, num. 242 (Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa) che promuove la coltivazione della canapa (Cannabis sativa L.) come “coltura in AGLIETTA RADICALIgrado di  contribuire  alla  riduzione  dell’impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del  consumo  dei  suoli  e della desertificazione e alla perdita di biodiversità, nonché  come coltura  da  impiegare   quale   possibile   sostituto   di   colture eccedentarie e come coltura da rotazione”.Il limite percentuale tollerabile nelle coltivazioni di THC sale a 0,6% (Art. 4).

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Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi di Radicali Italiani

“Il proibizionismo su alcune droghe (l’alcol è una droga ma è legale) non ha solo fatto fare affari alla malavita organizzata e alimentato criminali e mafie di ogni natura ma ha anche distrutto alcune possibilità economiche della nostra agricoltura. La canapa era fino a pochi decenni or sono una coltura tradizionale del nostro Paese che aveva nel Piemonte una delle Regioni con le maggiori estensioni coltivate. Il proibizionismo e i rischi correlati alla coltivazione che gli agricoltori hanno dovuto subire, hanno di fatto distrutto una intera economica e un’intera filiera produttiva. Con questa legge finalmente un pezzo di proibizionismo va in pensione, dopo che è stata sdoganata la cannabis terapeutica. Un ulteriore passo di ragionevolezza che apre vecchie e nuove strade di rilancio dell’agricoltura sostenibile dato che la canapa, oltre ad essere utile per molti usi (alimentare e cosmetico; produzione di semilavorati come fibra, canapulo, polveri, cippato, oli o carburanti; produzioni destinate alla pratica del sovescio; produzione di materiale organico destinato a lavori di bioingegneria o bioedilizia; coltura finalizzata alla fitodepurazione per la bonifica di siti inquinati), può essere prodotta senza immissione di grandi quantità di concimi e acqua, come invece accade in altre colture energivore come riso e mais. Ora aspettiamo l’ultimo e decisivo passo verso la legalizzazione completa della Cannabis e di tutti i suoi derivati!”