TRIBUNA- Pagina 3

Educazione civica a scuola

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, visto l’inizio dei lavori al Senato,  del testo unificato delle proposte di legge A.C. 682 e abb. approvato il 2 maggio 2019 dall’Assemblea della Camera dei Deputati che comporta l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, ritiene fondamentale continuare a proporre suggerimenti per contribuire al miglioramento del testo in oggetto. A tal proposito, ricordiamo che in diversi occasioni e contesti abbiamo fornito una serie atti (Memoria depositata CNDDU – VII Commissione Cultura Camera dei Deputati C. 682 ed abb. Insegnamento Educazione Civica – 04 aprile 2019) testimonianze e studi al fine di apportare il nostro contributo di docenti che respirano la realtà delle aule didattiche quotidianamente in un momento così dedicato e cruciale delle politiche scolastiche del nostro Paese. L’insegnamento della Legalità costituisce una delle frontiere educative su cui la guardia non può e non deve essere mai abbassata; soprattutto attraverso attività idonee, il cui scopo tenda a creare un circolo virtuoso fra i giovani cittadini e le istituzioni, specialmente in accordo con le amministrazioni locali, per incentivare l’assunzione di responsabilità del singolo verso la collettività. Potenziare l’insegnamento dell’Educazione civica, soprattutto in aree critiche come periferie di grandi agglomerati urbani o centri ad alta densità malavitosa, portando i valori della legalità, del senso dello Stato e delle competenze civiche, significa trasformare profondamente la società, incidendo positivamente sul futuro delle generazioni venture. La scuola ha il compito di intervenire per tempo nella formazione delle giovani coscienze; fin dalla scuola primaria: la tempestività con cui si porgono contenuti educativi può diventare l’autentico discrimine tra l’insuccesso e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Non esistono ostacoli, quando determinazione e competenze producono il cambiamento. Il Coordinamento auspica che la proposta di legge in itinere preveda una modifica inserendo nel testo l’insegnamento da parte di personale specializzato nel settore (A046) di elementi di legalità e cittadinanza in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Oggi si parla dell’importanza del diritto, della legalità e dei diritti umani. Tali concetti, la cui pregnanza è indiscutibile, non possono essere affidati ad azioni didattiche episodiche e provvisorie oggetto spesso di rinuncia a favore della materia del momento. E’ indubbio che la situazione storico – sociale del nostro paese sia fortemente problematica; diversi fenomeni, prima marginali, stanno diventando vere e proprie piaghe sociali: bullismo, cyberbullismo, femminicidi, aumento di micro e macro criminalità discriminazioni di vario genere. La risposta al disagio culturale, all’ “analfabetismo emotivo”, deve essere offerto dalla scuola. La legalità ha una sua funzione nel momento in cui si esplicita in conoscenze dei principi che regolano la convivenza tra aggregazioni di persone sempre più estese, complesse e interconnesse e comporta anche l’interiorizzazione di regole condivise, che non costituiscono un’imposizione, ma il cuore pulsante di una società garante della libertà e dignità del singolo individuo. Pertanto, è necessario fare accostare i giovani, fin dalla più tenera età, ai principi della legalità e dei diritti umani, in modo che possano sedimentarsi nella loro coscienza e divenire in modo del tutto naturale fonte di ispirazione e bussola per le future scelte di vita. Il Coordinamento seguirà con attenzione l’evoluzione dell’iter legislativo, auspicando che le nostre modifiche, presenti nella Memoria depositata CNDDU – VII Commissione Cultura Camera dei Deputati, possano essere accolte e chiediamo che tutte le forze politiche e sindacali interessate al mondo della scuola e della società possano condividere il nostro impegno.

Prof. Romano Pesavento

presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

“SALVIAMO I MACACHI DI TORINO !”

Artisti uniti per dire NO alla sperimentazione. L’associazione “Artists United for Animals” promuove una Campagna contro la sperimentazione sui macachi

 

Gli artisti di “Artists United for Animals” dicono “NO” alla sperimentazione su sei macachi che per cinque anni verranno sottoposti ad interventi chirurgici di cui non si conoscono gli effetti, immobilizzati in gabbie e poi, come ringraziamento, verranno uccisi.

La sperimentazione è promossa dall’Università di Torino in collaborazione con l’ateneo di Parma ed è stata finanziata con 2 milioni di euro. L’obiettivo è ricreare un “modello animale” per lo studio delle persone che hanno perso la vista a causa di un danno cerebrale e non per problemi legati all’occhio.

L’intervento al cervello dei macachi è stimato dagli stessi ricercatori come “di grave sofferenza”, e potrebbe comprometterne seriamente anche la vista. L’intero ciclo di interventi durerà 5 anni durante i quali i macachi vivranno in piccole gabbie metalliche, con degli elettrodi nel cranio e nelle tempie, necessari per gli esperimenti di neuroscienze a cui sono sottoposti.

Passati i cinque anni della sperimentazione, i macachi verranno soppressi.

E’ ormai nota l’elevata percentuale di fallimento dei test sugli animali. Sono trascorsi cinquant’anni da quando la sperimentazione sugli animali è stata giudicata non attendibile per la innegabile diversità genetica fra uomo ed altri animali. Infatti la ricerca su nuove cure per persone ipovedenti ha compiuto ad oggi passi importanti grazie alle sperimentazioni su malati umani consapevoli.

Quello che si compirà sui macachi è un esperimento doloroso, inutile e senza ritorno, compiuto ai danni di creature senzienti che non potranno reagire e non capiranno cosa gli sta succedendo.

COME SI PUO’ MORALMENTE ACCETTARE CHE DEGLI ESSERI SENZIENTI VENGANO TORTURATI SENZA MOTIVO?

I macachi di Torino costituiranno un caso emblematico per protestare contro gli esperimenti sulle centinaia di migliaia di animali che vengono ogni anno torturati per una pratica medievale, eticamente inaccettabile, e inutile ai fini scientifici.

Gli artisti di Artists United for Animals hanno deciso di promuovere una campagna di sensibilizzazione che condanni queste atrocità. In questa azione sono stati aiutati dal disegnatore di fama mondiale Bruno Bozzetto, anch’egli membro dell’Albo degli Artisti animalisti dell’associazione, che partecipa alla campagna con un suo disegno espressamente creato per questa iniziativa.

Artists United for Animals è nata con l’intento di unire artisti di tutto il mondo allo scopo di creare un movimento che sensibilizzi sul problema della sofferenza degli animali.

Alla Campagna “SALVIAMO I MACACHI DI TORINO” partecipa anche l’associazione animalista SOS Gaia.

Artists United for Animals – Piazza Statuto, 15 Torino tel. 011 530 846 – +39 338 7196 000

www.artistsunitedforanimals.org info@artistsunitedforanimals.org

Educazione civica a scuola

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, visto l’inizio dei lavori al Senato,  del testo unificato delle proposte di legge A.C. 682 e abb. approvato il 2 maggio 2019 dall’Assemblea della Camera dei Deputati che comporta l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, ritiene fondamentale continuare a proporre suggerimenti per contribuire al miglioramento del testo in oggetto. A tal proposito, ricordiamo che in diversi occasioni e contesti abbiamo fornito una serie atti (Memoria depositata CNDDU – VII Commissione Cultura Camera dei Deputati C. 682 ed abb. Insegnamento Educazione Civica – 04 aprile 2019) testimonianze e studi al fine di apportare il nostro contributo di docenti che respirano la realtà delle aule didattiche quotidianamente in un momento così dedicato e cruciale delle politiche scolastiche del nostro Paese. L’insegnamento della Legalità costituisce una delle frontiere educative su cui la guardia non può e non deve essere mai abbassata; soprattutto attraverso attività idonee, il cui scopo tenda a creare un circolo virtuoso fra i giovani cittadini e le istituzioni, specialmente in accordo con le amministrazioni locali, per incentivare l’assunzione di responsabilità del singolo verso la collettività. Potenziare l’insegnamento dell’Educazione civica, soprattutto in aree critiche come periferie di grandi agglomerati urbani o centri ad alta densità malavitosa, portando i valori della legalità, del senso dello Stato e delle competenze civiche, significa trasformare profondamente la società, incidendo positivamente sul futuro delle generazioni venture. La scuola ha il compito di intervenire per tempo nella formazione delle giovani coscienze; fin dalla scuola primaria: la tempestività con cui si porgono contenuti educativi può diventare l’autentico discrimine tra l’insuccesso e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Non esistono ostacoli, quando determinazione e competenze producono il cambiamento. Il Coordinamento auspica che la proposta di legge in itinere preveda una modifica inserendo nel testo l’insegnamento da parte di personale specializzato nel settore (A046) di elementi di legalità e cittadinanza in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Oggi si parla dell’importanza del diritto, della legalità e dei diritti umani. Tali concetti, la cui pregnanza è indiscutibile, non possono essere affidati ad azioni didattiche episodiche e provvisorie oggetto spesso di rinuncia a favore della materia del momento. E’ indubbio che la situazione storico – sociale del nostro paese sia fortemente problematica; diversi fenomeni, prima marginali, stanno diventando vere e proprie piaghe sociali: bullismo, cyberbullismo, femminicidi, aumento di micro e macro criminalità discriminazioni di vario genere. La risposta al disagio culturale, all’ “analfabetismo emotivo”, deve essere offerto dalla scuola. La legalità ha una sua funzione nel momento in cui si esplicita in conoscenze dei principi che regolano la convivenza tra aggregazioni di persone sempre più estese, complesse e interconnesse e comporta anche l’interiorizzazione di regole condivise, che non costituiscono un’imposizione, ma il cuore pulsante di una società garante della libertà e dignità del singolo individuo. Pertanto, è necessario fare accostare i giovani, fin dalla più tenera età, ai principi della legalità e dei diritti umani, in modo che possano sedimentarsi nella loro coscienza e divenire in modo del tutto naturale fonte di ispirazione e bussola per le future scelte di vita. Il Coordinamento seguirà con attenzione l’evoluzione dell’iter legislativo, auspicando che le nostre modifiche, presenti nella Memoria depositata CNDDU – VII Commissione Cultura Camera dei Deputati, possano essere accolte e chiediamo che tutte le forze politiche e sindacali interessate al mondo della scuola e della società possano condividere il nostro impegno.

Prof. Romano Pesavento

presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

CHIESA DI SCIENTOLOGY DI TORINO: FUNZIONE RELIGIOSA CON CERIMONIA DEL NOME

Domenica 16 giugno alle 10.30, presso la Chiesa di Scientology di Torino in via Villar, 2 angolo corso Venezia, si svolgerà la funzione domenicale tenuta dal Rev. Magda Camilla Morra.Nell’occasione verrà celebrata una cerimonia del nome, rito religioso tratto dalle scritture di L. Ron Hubbard, dedicato ai nuovi nati. La comunità locale è invitata a partecipare e condividere il lieto evento.

FINALI TORNEO ‘UGI’, QUANDO IL TENNIS SI FA SOLIDALE CON LE BOLLETTE AZZERATE

Si è svolto con ampio successo di partecipazione e pubblico, nel periodo compreso tra il 20 Maggio e l’8 Giugno scorsi, il grande Torneo di Tennis di Doppio Femminile e di Doppio Misto promosso dall’Ugi Unione Genitori Italiani – presso il rinomato Circolo ‘Monviso Sporting Club’ a in Corso Canonico Giuseppe Allamano 25 a Grugliasco (al confine esatto con Torino)

Una kermesse che, ogni anno, registra un numero crescente di affezionati e partecipanti: basti pensare che, nel 2018, i concorrenti nelle due predette categorie di gara sono stati ben 160 (che, come anche nel 2019, hanno contribuito tutti con una generosa offerta libera elargita a titolo d’iscrizione).

Sabato 15 Giugno alle ore 11.00, invece, avrà luogo, seguita da un gradevole rinfresco offerto dall’Organizzazione (al cui interno figura anche Silvia Ferrera, atleta e Membro dell’Ugi), la grande cerimonia conclusiva dell’evento, cui sono attesi ospiti di prim’ordine: tra cui anche il Sindaco di Torino, Chiara Appendino, da sempre attenta, come donna e come rappresentante delle istituzioni, alle molteplici attività legate al mondo Ugi.

E, con lei, sempre in prima linea anche Silvana Bertola, quale Socio Fondatore della storica Onlus, nonché Angelo Sidoti, Consigliere di Amministrazione di ‘uBroker Srl’, la Multiutilities Company torinese titolare di ‘Zero’, il primo social utility network della storia in grado di azzerare le bollette di luce e gas, Canone Rai e accise incluse.

Felice di sostenere, con il nostro contributo, finalità primarie quali il Progetto Estate ragazzi a favore di bambini e ragazzi fuori terapia oncoematologica, per la partecipazione degli stessi ad attività sportive e riabilitative da svolgere durante l’anno scolastico. E, con questo, anche l’assegnazione di un aiuto economico concreto destinato a Casa UGI, la Casa Accoglienza torinese dove ospitiamo gratuitamente i bambini/ragazzi malati di tumore e le loro famiglie”, spiega l’Ing. Cristiano Bilucaglia, Presidente di ‘uBroker Srl’ (già eletto ‘Imprenditore dell’anno’ ), professionista d’impresa e altrettanto generoso benefattore sempre pronto a partecipare in prima persona a lodevoli iniziative a favore delle attività sociali e di sviluppo del territorio italiano.

PATRIZIA POLLIOTTO (UNC): “MERCATONE UNO: ECCO COME IL CONSUMATORE PUO’ ESSERE TUTELATO”

A seguito della clamorosa notizia del fallimento di Mercatone Uno, nota come la catena italiana di distribuzione di mobili, più precisamente della società Shernon Holding Srl che nel 2018 aveva acquistato l’azienda, molti sono i consumatori che si sono rivolti alla nostra associazione per richiedere informazioni ed essere tutelati.Per coloro i quali avessero acquistato mobili e beni presso i punti vendita Mercatone uno e che non avessero ancora ricevuto la merce possono richiedere di essere inseriti nel fallimento presentando una domanda al Curatore fallimentare entro e non oltre il 20 settembre 2019, anche se si tratta di una strada difficoltosa in quanto il diritto al risarcimento dei consumatori sarà preso in considerazione dopo quello dei lavoratori, fornitori e Stato ecc., c.d. in linguaggio tecnico, creditori privilegiati.Nulla però è perduto per i consumatori che avessero effettuato i pagamenti con carta di credito o finanziamento.Se l’acquisto è stato effettuato online con la carta di credito c’è la possibilità di recedere dal contratto a seguito della mancata consegna della merce attivando la c.d. procedura di charge-back inviando una richiesta di rimborso della somma all’operatore della carta di credito. Per gli acquisti effettuati nel negozio si consiglia di chiedere alla banca che ha emesso la carta di credito se è possibile attivare la medesima procedura contestando il pagamento e richiedendo il rimborso al circuito di appartenenza della carta di credito. Per chi avesse aperto un finanziamento il T.U Bancario (d.lgs. n. 385/93) ci viene in aiuto prevedendo che in caso di grave inadempimento del fornitore il consumatore avrà diritto alla risoluzione del contratto di credito con obbligo della società finanziaria di rimborsare le rate già pagate ed il consumatore non dovrà pagare le ulteriori rate. Per attivare questa procedura prima è necessario mettere in mora il venditore e poi chiedere alla finanziaria il rimborso delle rate pagate e la chiusura del contratto.Tutte le sedi dell’Unione Nazionale Consumatori sono a Vs. disposizione per fornirvi assistenza. Per contattare gli esperti di UNC: www.consumatori.it.

 

SERAFINO DI LORETO: “COME AIUTARE GLI ITALIANI IN CRISI”

C’è stato un tempo, che perdura ahinoi tuttora, in cui i cosiddetti ‘poteri forti’ tiranneggiavano indisturbati cittadini e consumatori. Vessandoli con atti pubblici e privati ingiusti, fatte di cartelle esattoriali pazze o impazzite, e di esosi e repentini piani di rientro che, nei casi più gravi, hanno condotto anche in anni recenti molti italiani alla scelta ultima: quella di togliersi la vita. Di pagare il prezzo più caro. Un’escalation di violenza da colletti bianchi alla quale, dal 2010 a oggi, qualcuno ha deciso di opporre una ferma, efficace e duratura resistenza. In quell’anno, infatti, è nata ‘SDL CENTROSTUDI SPA’, primo polo aziendale italiano frutto di un’idea geniale di Serafino Di Loreto, già brillante avvocato e affermato docente universitario, e ora anche imprenditore di successo. Il quale ha ben pensato, dopo aver tragicamente perso un carissimo amico, suicida per via di quello che la giustizia ordinaria ha dimostrato essere stato un clamoroso errore (con tanto di rovesciamento delle parti) di una banca partita in quarta a chiedere la restituzione di denaro non dovuto, e invece ritrovatasi a sborsare ingentissime cifre: che, per quanto importanti, non ridaranno mai una vita ormai persa. Serafino Di Loreto ha avuto il pregio, per primo in Italia, di intuire che la sconfitta degli istituti di credito, rei di ingiusti comportamenti verso i correntisti, sta proprio nell’analisi precisa, fine e puntuale di dati, numeri e analisi: gli stessi con cui banche & Co. spillano, spesso, illecitamente e indirettamente, sotto gli occhi ignari e inconsapevoli dei propri clienti, cifre indebite che, a una successiva analisi peritale accurata suffragata da tanto di sentenza favorevole al cittadino, si trovano poi spesso a dover versare con tanto di interessi e danni. In circa 8 anni di attività, ‘SDL CENTROTUDI SPA’ ha restituito, tra cause vinte, aste e pignoramenti bloccati, cartelle esattoriali impazzite e non dovute (invalidate in tutto o in parte), ben oltre 250 milioni di euro a chi con fiducia l’ha scelta quale partner di giustizia. E, recentemente, l’Azienda fondata da Serafino Di Loreto, ha ottenuto una importantissima pronuncia all’Arbitro Bancario e Finanziario di Bari destinata a far scuola in materia, che ha persino consentito a un correntista di recuperare oltre 12mila euro, a causa di una malversazione subita per un errore di una banca nel computo e nella determinazione, anche a livello contrattuale, del TAEG. Segno che gli strumenti, per avere risposte certe e batter cassa anche a chi, solitamente, lo fa per mestiere, ci sono. In Italia, infatti, non si capisce per quale motivo, se a sbagliare è un cittadino, la banca gli porta via tutto, Fisco idem: se, invece, gli autori e attori dell’errore sono invece questi ultimi, c’è sempre una legge o lo Stato pronto a salvarli e a insabbiare tutto. Con denari pubblici, di tutti, certo, e altrettanta disonesta buona pace degli italiani. Altro punto di forza di ‘SDL CENTROSTUDI SPA’ è il pool di preparati professionisti che le ruotano attorno, circa 700 tra avvocati, commercialisti, fiscalisti, tributaristi, esperti e periti dell’economia e del diritto che cooperano in équipe per l’analisi e la soluzione virtuosa delle controversie contro banche e tassazione iniqua. Senza alcun rischio per il cliente, che può contare su due importantissimi vantaggi: pre-analisi gratuita della propria posizione correntistica, e polizza assicurativa che rifonde integralmente le spese legali, in caso di soccombenza. Con in più, dato il momento di crisi dilagante in atto, di affidarsi a ‘SDL CENTROSTUDI SPA’, anche per risolvere pendenze stringenti dovute a debiti non più gestibili, grazie all’applicazione virtuosa della cosiddetta ‘LEGGE SALVASUICIDI N° 3/2012’, sulla quale la nota azienda bresciana ha ottenuto importanti pronunce presso numerosi Tribunali italiani: salvando vite, famiglie e posti di lavoro. Restituendo dignità, futuro e pace a centinaia di italiani.

DIBATTITO IN COMUNE SUL CONTENZIOSO GROSSISTI CAAT

Discussa  in Sala Rossa, un’interpellanza generale dal titolo “Quale futuro per il Caat”, che vede come prima firmataria la consigliera Maria Grazia Grippo

L’interpellanza riguarda il mancato svolgimento dell’assemblea dei soci Caat dell’aprile scorso che avrebbe dovuto affrontare la questione del contenzioso con i grossisti, in merito al contributo per lo smaltimento rifiuti e il rinnovo dei contratti di locazione degli operatori, in scadenza nel mese di novembre.L’assessore al Commercio, Alberto Sacco, ha spiegato che la Città ha chiesto il rinvio dell’Assemblea perchè quella non è la sede deputata  a formulare una proposta conciliativa.La Città, ha illustrato Sacco, ha dimostrato attenzione alla questione citando le note intercorse con il Centro Agro alimentare al quale sono state chieste delucidazioni sul confronto con i grossisti, posto che “ad avviso della Città di Torino, il confronto con la categoria non potrà concludersi con una totale rinuncia da parte di Caat al recupero delle spese”.Ne è seguito il dibattito aperto dalla consigliera Maria Grazia Grippo (Partito Democratico): E’ curioso come il Comune abbia compreso tardivamente la non possibilità di trattare il contenzioso nell’Assemblea dei soci. Ciò ha prodotto l’impossibilità di intraprendere una soluzione diversa che non sia quella di andare a sentenza per le circa 50 cause in corso. Il contenzioso è costato già 100 mila euro. A chi può giovare questo? La politica che visione ha per il futuro del Caat? Quali responsabilità si assumerà? Andrea Russi (M5S): la Città si è già espressa più volte in merito alla necessità di risolvere questo contenzioso. Ritengo necessario e legittimo un atteggiamento prudenziale da parte della Città. Questo contenzioso nasce da molto lontano, non certo dal 2015 e con una modifica unilaterale del contratto che non poteva non essere impugnata. Nasce nel 2001, con lo spostamento del vecchio MOI. Se i contenziosi andassero male, ci sarebbe da farsi alcune domande sulle gestioni precedenti. Monica Canalis (PD): piuttosto prudente l’assessore Sacco sul futuro, ma negligente sul passato. Vi siete accorti con colpevole ritardo che l’assemblea dei soci non era la sede opportuna per formulare una proposta conciliativa in merito all’annosa questione del contenzioso. I problemi rimangono: domani incontrerete i grossisti per formulare una proposta di contratto di locazione (che scade a novembre) sapendo che in molti hanno già dato disdetta mentre il contenzioso potrebbe trovare soluzione solo in un’aula di giustizia. Certificando il fallimento di un percorso transativo. Se anche i problemi affondano le proprie origini nel passato, nel presente richiedono almeno una proposta di soluzione.

“La mongolfiera deve tornare a volare”

Parla Andrea Lazzero, responsabile di Turin Balon, la mongolfiera di Torino
“In merito agli articoli apparsi sugli organi di informazione cittadina, ci preme dire che siamo fermamente convinti che la mongolfiera, che insistiamo nel voler considerare un patrimonio della città e dei cittadini tutti, potrà tornare a volare nel momento in cui i lavori di manutenzione saranno completati. Nello specifico, siamo disposti a corrispondere al Comune di Torino quanto dovuto, naturalmente nel rispetto delle procedure. In questo senso ci serve un aiuto da parte degli uffici preposti affinchè ci vengano comunicate le esatte procedure e l’importo corretto. Perchè la mongolfiera continui a fare parte del panorama torinese è necessario uno sforzo congiunto da parte di tutti: noi ce la stiamo mettendo tutta” 

Clean Air Dialogue, Legambiente: “Le misure fin qui adottate non sono state sufficienti"

Il Governo scommetta su un Piano nazionale contro l’inquinamento che abbia davvero al centro la mobilità sostenibile, la rigenerazione urbana, l’innovazione, l’efficienza energetica e la riconversione sostenibile dell’autotrazione, dell’industria e dell’agricoltura”

Per Legambiente sul fronte delle politiche antismog arrivano timidi passi avanti: se da una parte il protocollo Aria Pulita sottoscritto da ministeri di – Ambiente, Economia, Sviluppo Economico, Infrastrutture e trasporti, Politiche agricole, Salute – con le Regioni e le Province autonome rappresenta in parte una buona notizia per l’ambiente, dall’altra parte le risorse pianificate fin qui non sono, però, sufficienti per ridurre le emissioni inquinanti, migliorare la qualità dell’aria e renderle le città più vivibili. Quello che manca è una strategia complessiva fondata su risorse certe che metta davvero al centro le aree urbane, dove oggi si concentra una sfida importante e decisiva soprattutto nella lotta ai cambiamenti climatici, e che punti sulla mobilità sostenibile, sulla rigenerazione urbana, sulla riconversione sostenibile dell’autotrazione e dell’industria, sulla riqualificazione edilizia, il riscaldamento con sistemi innovativi. Senza dimenticare che il settore agricolo e il trasporto marittimo devono dare il proprio contributo alla risoluzione di quest’emergenza. Per questo l’associazione ambientalista oggi da Torino – nel corso del flash mob che ha organizzato in occasione della due giorni di Clean Air Dialogue italiano – ha rilanciato le sue proposte antismog che riguardano il trasporto pubblico, privato e commerciale, il settore dell’energia, quello del riscaldamento domestico, dell’agricoltura e dell’urbanistica, ribadendo che l’urgenza di definire una strategia e un piano nazionale contro l’inquinamento con misure strutturali ed economiche di ampio respiro che siano in grado di coinvolgere tutte le città e i territori d’Italia. Tra gli interventi che l’associazione chiede e propone c’è ad esempio quello di: ripensare l’uso di strade, piazze e spazi pubblici delle città creando ampie “zone 30” e prevedendo nuovi spazi verdi nei centri urbani, potenziare il trasporto pubblico locale, urbano e pendolare, prevedere rete ciclabili che attraversino nelle diverse direttrici i centri urbani; ma anche ripensare il proprio stile di vita in una chiave più ecofriendly. E poi introdurre politiche di Road Pricing e Ticket pricing e zone a basse emissioni nelle aree urbane più popolate, vietare l’uso di combustibili fossili inquinanti nel riscaldamento degli edifici; diffondere nuove tecnologie e sistemi (come le pompe di calore e il district heating), stabilire nuovi strumenti per rilanciare gli interventi di riqualificazione energetici.

“Oggi il premier Conte ha ribadito che l’aria è un bene di tutti e che c’è la volontà e l’impegno dell’Italia di allinearsi alle direttive Ue. Parole – commenta il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani – alle quali devono seguire fatti concreti di lungo termine, per questo chiediamo all’Esecutivo di avere il coraggio di imprimere su questo fronte un cambiamento davvero concreto attraverso politiche antismog più efficaci e coraggiose che si integrino con quelle regionali e metropolitane, perché le misure adottate fino ad oggi non sono state a nostro avviso sufficienti. In questi anni l’emergenza inquinamento atmosferico è stata affrontata in maniera disomogenea ed estemporanea.A quasi nulla sono serviti i piani anti smog in nord Italia scattati il primo ottobre 2018 con il blocco, parziale, della circolazione per i mezzi più inquinanti. Gli interventi di cui abbiamo bisogno devono avere al centro un diverso modo di vivere e pensare le città e devono essere in grado di portare un complessivo cambiamento degli stili di vita e della mobilità dei cittadini, incentivando la pedonalità, dando più spazio alla ciclabilità e alla micromobilità, potenziando il trasporto pubblico con nuove risorse, puntando su innovazione ed efficienza energetica, senza dimenticare che in questa partita sono coinvolti anche settori come quello agricolo e industriale. Misure e interventi chiesti più volte anche dall’Europa, che è stato spesso un vero salvagente per tanti Paesi e soprattutto per l’Italia, che si è più volta pronunciata in merito chiedendo alla nostra Penisola, sulla quale gravano diverse procedure di infrazione, un impegno serio e concreto su questo fronte per tutelare non solo l’ambiente ma anche la salute dei cittadini. Ora è giunto il momento di dimostrarlo spostando una parte dei 19 miliardi di euro di sussidi alle fonti fossili per una concreta lotta allo smog e alla crisi climatica”.

“Le misure finora adottate in Piemonte sono state evidentemente insufficienti per rispondere all’emergenza ambientale e sanitaria in corso – dichiara Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Per questo chiediamo al neo presidente della Regione Cirio, partendo dal nuovo Piano regionale per la Qualità dell’Aria e di concerto con i presidenti delle altre regioni del Nord Italia, politiche più coraggiose nel settore dei trasporti, primo imputato della grave situazione di inquinamento che vive la nostra regione. È prioritario promuovere in modo efficace la mobilità sostenibile e disincentivare in parallelo l’uso dell’auto privata, coinvolgendo e condividendo il più possibile le scelte strategiche con le associazioni e la cittadinanza tutta. Per incentivare spostamenti casa-scuola-lavoro sostenibili occorre però che la nuova Giunta parta da un piano per la completa riattivazione delle linee ferroviarie tagliate in tutto il Piemonte nel 2011/2012”.

Legambiente ricorda infine che in questa partita svolge un ruolo importante il piano energia e clima. L’Italia è ancora in tempo per dotarsi di un Piano Energia e clima più ambizioso ed in linea con la soglia critica di 1.5°C. Quello di cui abbiamo bisogno è un piano nazionale coerente con l’Accordo di Parigi, che punti ad un futuro energetico al 100% rinnovabile e sull’efficienza energetica per ridurre consumi e importazioni; che acceleri la transizione fuori dalle fonti fossili (cancellando gli assurdi sussidi diretti e indiretti previsti), che renda davvero possibile l’uscita dal carbone al 2025. 

 

Legambiente Piemonte