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Lucrezia Beccari, tecnica e arte sui pattini

La recente convocazione da parte della FISG alla tappa di Minks del prestigioso Grand Prix Junior che comprende una serie di competizioni internazionali organizzate dall’International Skating Union (ISU) ha rappresentato un’ulteriore conferma del talento della pattinatrice di Rivoli, Lucrezia Beccari che, al Test Event Junior di Alleghe del 29 e 30 luglio scorsi, (finalizzato a selezionare i migliori pattinatori italiani) si è imposta sia nello short che nel free program, ottenendo un punteggio totale di 154.30 (quasi 12 punti in più della seconda classificata), ed è stata apprezzata dai giudici sia per l’aspetto tecnico con l’inserimento di salti tripli, tra i quali il triplo lutz, che per le componenti del programma e la parte artistica. La Beccari, che compirà 14 anni a dicembre, indossa i colori dell’Ice Club Torino asd ed è allenata da Edoardo De Bernardis e Claudia Masoero e coreografata dallo stesso De Bernardis. L’atleta piemontese, nonostante sia stata fermata da un grave infortunio all’inizio della scorsa stagione, è tornata prepotentemente alla ribalta nel 2017, laureandosi campionessa italiana nella categoria Novice Advanced Elite e distinguendosi per le capacità tecniche, l’esecuzione di salti tripli e le sue doti di grande interprete. Al di là di paragoni che potrebbero sembrare semplicistici e persino banali con grandi pattinatrici come Carolina Kostner, la Beccari sta regalando a giudici e spettatori un pattinaggio tutto suo, lieve ed intenso al tempo stesso, nel quale elementi tecnici e componenti artistiche sembrano convivere e compenetrarsi naturalmente. Nella nuova stagione che avrà inizio tra poco assisteremo all’esordio di Lucrezia Beccari nella categoria junior.Conosciamo meglio la pattinatrice piemontese, riproponendo alcune parti di una recente intervista da lei rilasciata.

 

  • Lucrezia, ti alleni con l’Ice Club Torino, al Palatazzoli. Come è iniziata questa esperienza?
  • – Mi sono avvicinata al mondo del pattinaggio quasi casualmente, grazie ad una pista che avevano montato nella mia città, Rivoli, durante il periodo natalizio. A sei anni ho iniziato a pattinare al Tazzoli. I miei genitori mi hanno sempre incoraggiata a seguire le mie passioni e il pattinaggio è stata subito una di queste. Nel 2014 ho cominciato ad allenarmi con l’Ice Club Torino, una squadra fantastica. Ho instaurato un rapporto di fiducia con il mio allenatore e coreografo, Edoardo De Bernardis che è attento ad ogni particolare e mi stimola a fare sempre meglio. Edoardo è anche il mio coreografo e riesce a creare per me programmi davvero straordinari.

 

 

  • Ci parli dei programmi della prossima stagione?
  • – Edoardo De Bernardis, il mio allenatore e coreografo, è estremamente creativo e riesce proporre coreografie che si adattano perfettamente alle caratteristiche delle atlete che segue. Corto e lungo saranno decisamente diversi l’uno dall’altro. Nel primo, un programma moderno, pattinerò sulle musiche di “Alien” e su un brano dei Chemichal Brothers. Nel lungo, invece, renderò omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita nei lager, alle vittime dell’Olocausto. Voglio ricordare tutti i bambini e gli adolescenti che sono stati sterminati nei campi di concentramento, nei ghetti, voglio onorarne la memoria attraverso il mio pattinaggio.

 

  • La scorsa stagione è stata difficile per te. Hai subito un infortunio molto grave che ti ha tenuta a lungo lontana dagli allenamenti e dal ghiaccio. Ma sei riuscita a tornare e a vincere appuntamenti importanti come il Campionato Nazionale Novice Advanced Elite e a classificarti seconda alla Rooster Cup di Parigi, realizzando il libero migliore. 
  • – La frattura multipla alla rotula mi ha fermata per 3 mesi e mi ha costretta a portare il gesso. Grazie alla mia determinazione ho trovato in me stessa la forza per reagire e sono riuscita a riprendermi prima del previsto. La mia famiglia, Edoardo de Bernardis e Claudia Masoero sono stati importantissimi e mi hanno sempre sostenuta. Amare qualcosa come io amo il pattinaggio ti aiuta a lottare e a credere fino in fondo anche nei momenti più bui. Quando ho ripreso a gareggiare ho provato una gioia indescrivibile. Ho potuto prendere parte ai Campionati Nazionali Novice Advanced Elite di Aosta e vincere il titolo di Campionessa nazionale. Successivamente ho conquistato il secondo posto alla Rooster Cup di Parigi. Attualmente mi sto allenando per perfezionare la combinazione di salti triplo-triplo e cerco di migliorare tutti gli elementi. Pretendo molto da me stessa. Non mi accontento mai e sono una lottatrice.

 

  • Sei considerata uno dei giovani talenti italiani e fai parte della Nazionale azzurra
  • – Sono stata inserita nel progetto “Talenti” della Nazionale italiana e sono entrata in Nazionale, nel singolo femminile, a 11 anni. In passato ho praticato anche la danza sul ghiaccio con Pietro Turbiglio e, con lui, ho vinto il Trofeo delle Regioni e ho realizzato il punteggio per entrare nella squadra azzurra. Quando Pietro ha smesso, ho pattinato nell’artistico di coppia con Paolo Balestri e anche con lui sono entrata in Nazionale… Adoro tutte le discipline del pattinaggio, ma gli impegni non mi consentono di conciliarne due a livello agonistico…
  • Chi è Lucrezia Beccari?
  • – Una ragazza normale che ha terminando le scuole medie inferiori presso l’Istituto paritario “Salotto Fiorito” di Rivoli, che ama stare con la propria famiglia e cucinare. Lucrezia è una pattinatrice con grandi sogni: il podio Olimpico è il primo fra tutti!

     

     Barbara Castellaro

Braida: “Juve e Barcellona le più forti”

L’Ansa riporta le parole pronunciate a  ‘Radio anch’io sport’, dal ds del club catalano, Braida, che affronta il tema della prossima sfida di Champions fra la squadra di Messi e la Juventus: “Il Barcellona non è nel momento migliore, ma nelle prime due partite di campionato ha vinto, e questo ci fa ben sperare. La Juve e il Barcellona sono le favorite del girone”. Gli chiedono: oggi i bianconeri sono più forti dei blaugrana? Lui risponde: “spero di no. Certo la Juve è una squadra importante, ha giocatori straordinari e un complesso molto forte. Ma noi al di là della partenza di Neymar restiamo sempre di altissimo livello. Sono tutti molto bravi, ma anche Messi è un campione assoluto, con lui si può sempre vincere, lui ha qualcosa di magico”.

Europei Campagna, cinque medaglie per gli arcieri piemontesi

Si sono conclusi  a Mokrice Catez, in Slovenia, i Campionati Europei Campagna e nelle trionfale spedizione della nazionale italiana, prima nel medagliere con 14 medaglie divise in 3 ori, 4 argenti e 7 bronzi, si sono messi in luce gli arcieri piemontesi o comunque tesserati per società del nostro Comitato Regionale. Titolo europeo nell’arco olimpico senior per Marco Morello (Aeronautica Militare/Iuvenilia) e nel compound senior per l’emiliana Irene Franchini (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi). Medaglia d’argento nell’arco nudo senior per Giuseppe Seimandi (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi). Bronzo nell’olimpico senior per il trentino Amedeo Tonelli (Aeronautica Militare/Iuvenilia) e nel compound junior per Alex Boggiatto (Ar.Co.Arcieri Collegno).

Nell’olimpico senior Marco Morello ha vinto 62-60 la finale per l’oro contro il britannico Patrick Huston. Dopo il terzo posto in qualifica Morello ha superato anche le successive fasi eliminatorie; nella semifinale “derby” ha quindi sconfitto il compagno di squadra Amedeo Tonelli con il punteggio di 61-55. Nella stessa divisione terzo posto proprio per Tonelli, a segno 58-53 contro il francese Alexandre Antoine.

Irene Franchini si è invece laureata campionessa europea nel compound, battendo 66-64 in finale la slovena Ivana Buden. In semifinale aveva piegato 64-62 la tedesca Katharina Landcrock. Piazza d’onore per il compagno di squadra Giuseppe Seimandi, superato 51-49 nell’ultimo atto dallo svedese Erik Jonsson. In precedenza Seimandi aveva battuto 52-50 in semifinale il tedesco Michael Meyer.

Medaglia di bronzo per Alex Boggiatto, terzo nel compound grazie alla vittoria 64-61 contro lo sloveno Stas Modic. Al termine di una buona qualifica Boggiatto aveva passato il turno eliminatorio e in semifinale si era arreso 66-63 al lussemburghese Timo Bega.

Nelle gare a squadre la nazionale azzurra ha portato a casa tre ori e un argento. Titolo europeo per Jessica Tomasi, Irene Franchini e Eleonora Strobbe, che in una finale controllata dall’inizio alla fine hanno sconfitto 59-48 la Slovenia (Ellison, Gutman, Umer). Il terzetto aveva chiuso al primo posto in qualifica e in semifinale aveva superato 56-54 la Svezia (Andersson, Bjorklund, Nyberg).

Oro italiano a livello junior, sia maschile sia femminile. I giovani Alex Boggiatto, Federico Musolesi e Eric Esposito hanno vinto 56-48 la finale contro la Slovenia (Arnez, Bolcina, Modic), dopo il primo posto nelle qualifiche e il successo in semifinale 58-32 contro la Romania (Cojocaru, Frai, Rusu).

Si ferma invece all’ultimo atto la corsa di Fabio Ibba, Giuseppe Seimandi Marco Morello, sconfitti 59-56 dalla Germania (Meyer, Stadler e Rohrberg). Dopo il primo posto della qualifica gli azzurri avevano battuto 112-107 ai quarti la Spagna (Caro Puertolas, Garcia Fernandez, Gomez Sancha) e 57-56 in semifinale la Gran Bretagna (Huston, Kalmaru, Meehan).

Buffon: “Il Var non mi piace. Sembra di giocare a pallanuoto”

Gianluigi Buffon su Sky critica l’utilizzo che si sta facendo della tecnologia video per gli arbitri: “Il Var non mi piace, se ne sta facendo un uso spropositato e sbagliato. Parto dal presupposto che bisogna liberare gli arbitri dal mostro, per poter valutare la loro bravura è necessario che si prendano delle responsabilità, ma non vuol dire che ogni contatto è rigore. Se ne sta facendo un uso spropositato e sbagliato. Così sembra di giocare a pallanuoto, è qualcosa di molto brutto. Inizialmente si diceva che doveva essere usato solo per casi eclatanti e questo può essere l’uso giusto. Lo dico da portiere di una squadra che attacca e vince, tirandomi quindi la zappa sui piedi da solo. Così non è più calcio, diventa pallone da laboratorio: non conosciamo nemmeno il valore di un arbitro. Dobbiamo vivere con più umanità tutte le situazioni”.

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Massimiliano Allegri al termine di Genoa-Juventus (2-4) dice all’Ansa: “Il rigore per il Genoa? Fortunatamente alla fine i ragazzi sono stati bravi e hanno portato a casa la vittoria, ma sul Var bisogna soltanto portare un po’ di pazienza, serve un periodo di adattamento. Come noi dobbiamo lavorare per migliorare a giocare,  gli arbitri lavoreranno per migliorare l’applicazione del Var”.

 

 

Universiadi, Aurora Petronio sfiora la medaglia nei 200 farfalla

Non è bastata una grande rimonta nella seconda metà di gara ad Aurora Petronio, rimasta fuori per soli 10 centesimi dal podio dei 200 farfalla delle Universiadi di Taipei. La nuotatrice torinese della Rari Nantes Torino, classe 1998 e allenata da Andrea Grassini (anch’egli presente a Taipei nello staff della nazionale azzurra), ha chiuso al quarto posto con il tempo di 2’11″50, confermando il piazzamento delle semifinali e migliorando il crono di ieri di 2 decimi esatti. Le medaglie sono andate alla statunitense Ella Frances Eastin, che ha fatto gara a sé concludendo in 2’08”21, alla svizzera Martina Eva Van Berkel (2’11’40) e alla turca Nida Eliz Ustundag (2’11”40). Aurora è passata in ottava posizione sia al primo 50 (30”12) sia a metà gara (1’03”63); ha iniziato la rimonta nella terza vasca, transitando sesta in 1’37”42 e ha continuato il recupero negli ultimi 50 metri, fermandosi come detto a un passo dalle medaglie.

Champions, Buffon: “Girone difficile, ma ci siamo fino alla fine”

Per Gianluigi Buffon, appena premiato dall’Uefa quale  miglior portiere dell’ultima stagione europea il girone di Champions della Juve è “difficile”. Scrive sul proprio profilo Twitter: “Girone difficile ma in @ChampionsLeague nulla è facile. L’importante è esserci e noi ci siamo. Fino alla fine”. “Più equilibrato” che all’apparenza, invece, secondo Allegri, e “hermoso” per Dybala.  Il Barcellona è stato sorteggiato con la Juventus nel girone D della Champions League 2017/18.

 

Commentare: l’altro potere dello sport…

E’ tipico di questi ultimi tempi trovare nella libertà di espressione la contraddizione stessa di negare con la propria l’altrui libertà. Il nuovo mondo ormai ben configurato dei social è un nuovo potere anche all’interno dello sport. I commenti saccenti sono una nuova “moda doverosa” per alcuni professionisti del gruppo “critici per caso” che esiste all’interno di ogni sito internet che abbia un riferimento sportivo.

Di solito, non si inviano più giornalisti ad effettuare un servizio direttamente presso il luogo desiderato, ma la notizia viene fornita, se va bene, così com’è traendola da un’altra fonte, oppure, quando chi detiene il dominio in oggetto non è proprio una persona a modo…, trasformandola con modifiche in qualcosa di più “curioso” lavorandola ad arte per creare maggiori click sul proprio sito, e tutto questo al solo fine (pur se comprensibile, è sempre non giustificabile) di guadagnare qualche soldo in più.

Il mondo sportivo ne trae di solito i maggiori benefici, perché da sempre le nazioni sono piene di commissari tecnici e allenatori mancati solo per “sfortuna”, di critici sportivi che non possono professare solo perché sventurati e poi, tutti, chi più chi meno, da giovani ha fatto sport ad alto livello, … anche se nessuno se ne ricorda più. Il fornire quindi una notizia su giornali e siti telematici che consentano a tutti di esprimere la propria opinione è una fortuna per tutti questi novelli Manzoni della penna sportiva, che pur sapendone poco o addirittura niente, sono in grado di pontificare su tutto!

E’ un fenomeno relativamente nuovo ma in espansione. Ogni critico improvvisato fornisce la propria opinione impunito come al bar, salvo il fatto che si nasconde dietro nickname mentre al bar dovrebbe discutere con persone vere e che potrebbero vedere diversamente la realtà dalla propria; inoltre, la faccia del “criticone” non “esce” mai, e, anche se non corretta la sua resta una opinione che lascia il segno e, se dolosamente sbagliata, lascia il segno su persone che nulla possono fare se non reagire con un muto silenzio, altrimenti il rimedio potrebbe essere peggiore del male.

Infatti, la libertà di espressione ha un solo verso per gli opinionisti di bassa lega del Web: la loro. Contraddirli è quasi un reato, dire che sbagliano è un’offesa, causare loro qualche dubbio crea disagio e quindi la loro opinione è da rispettare e venerare, mentre la risposta d’altri è un insulto alla loro libertà di espressione. Lo sport è anche in balia di questo nuovo potere: dei commentatori social che urlano di più scrivendo migliaia di “post” forse sperando da parte loro di essere assunti un giorno come critici ufficiali… . E intanto lo sport, quello vero, fatto da imprenditori che comunque la si voglia vedere, legalmente o oltre i limiti, si impegnano a tempo pieno in quello che fanno rischiando a tutti gli effetti la loro tranquillità nella vita, oppure realizzato dagli atleti che non possono più pensare di vivere la loro quotidianità senza ingerenze, è sottoposto a super vigilanza da “grande fratello” proprio da coloro che se glielo chiedeste, direbbero che la loro privacy è prima di tutto!

Non esiste fatto che non sia visto da tutti i lati, dai protagonisti, dagli osservatori, dagli addetti ai lavori, e su questo nulla di nuovo sotto il sole, direbbe il saggio. Ora, esistono coloro che commentano sulla base dei commenti!… e che, piano piano, rendono reale una voce eterea di qualcosa che non c’è. Un saggio diceva che il vero demone è la nostra immaginazione, che ci prende così forte da farci vedere quello che non esiste. Ma, a forza di pensarlo, tutto questo, pur se non reale, in pratica prende vita nella nostra testa e diventa effettivamente qualcosa di esistente. Il demone dell’immaginazione sportiva è il commentatore “esperto” del blog, del sito, della squadra, del gruppo dei tifosi: sovente non ne sa nulla ma la sua immaginazione crea realtà che superano la sostanza reale dei fatti e la rende vera agli occhi dei non sapienti…

La nostra realtà torinese ne può ricavare più di una vedendo le vicissitudine delle squadre di vari sport inserite nelle più alte realtà dello sport nazionale. Più di ogni altra cosa, fanno male i commenti degli “ignoranti”, cioè di coloro che ignorano ma sicuramente sanno come è andata… . E comunque, nel più classico del comportamento “ignorante”, per certo criticano. L’arte di criticare è sempre molto facile. Costruire qualcosa richiede impegno, progettazione, lavoro, rischio e fatica per tanto tempo. Per distruggere basta un secondo, e i critici improvvisati sono abbastanza esperti per saperlo fare bene.

Paolo Michieletto

 

Dopo Bologna – Torino. Ma si dice il Var o la Var?

La recente partita Bologna – Torino ha avuto, suo malgrado, un  o una protagonista. Se dici Video assistant referee, è il Var, se dici Video assistenza arbitrale, è la Var. Ma cos’è? Si tratta del sistema che dovrebbe permettere agli arbitri di rivedere le azioni di gioco dubbie, per capire se un gol è regolare o meno, se il rigore c’è , oppure se un calciatore va espulso o per rimediare all’ammonizione o all’espulsione, eventualmente ingiusta. E’ la novità  della serie A 2017/2018.  Da oggi chi subisce le decisioni sul campo dovrebbe essere più sereno, sapendo che il direttore di gara ha potuto impiegare tutti gli strumenti per poter valutare. Ma le polemiche non mancano e sarà il tempo a valutare l’innovazione introdotta.

Universiadi, Alessandro Miressi argento con la 4×100 stile libero azzurra

Subito una medaglia per la nazionale italiana di nuoto impegnata alle Universiadi di Taipei. Una medaglia d’argento, conquistata dalla 4×100 stile libero composta da Lorenzo Zazzeri, Ivano Vendrame, Alex Di Giorgio e Alessandro Miressi, alle spalle degli Stati Uniti e davanti a Russia, Giappone, Polonia, Brasile, Irlanda e Sudafrica. Gli azzurri hanno chiuso in 3’15”24, a poco più di un secondo dalla staffetta americana e con 54 centesimi di vantaggio su quella russa. Di seguito i tempi delle frazioni dei quattro azzurri: Lorenzo Zazzeri 48”89, Ivano Vendrame 48”47, Alex Di Giorgio 49”60 e Alessandro Miressi 48”28. Alessandro Miressi, classe 1998 di Fiamme Oro e Centro Nuoto Torino allenato da Antonio Satta, si è quindi confermato su livelli molto buoni in un’estate che l’ha visto protagonista ai Mondiali di Budapest (nelle staffette 4×100 stile libero, stile libero mista e mista) e ai Campionati Italiani di Categoria.

Nella staffetta odierna l’Italia ha chiuso al primo posto la qualifica della mattinata in 3’16”12 (48″59 il tempo parziale di Miressi), davanti a Stati Uniti e Russia. Nel pomeriggio gli americani hanno cambiato due elementi del quartetto; invariata, invece la formazione azzurra, sia nei nomi sia nell’ordine degli atleti. Le gare di nuoto alla Sport University Arena di Taipei proseguiranno fino a domenica prossima. A livello individuale Alessandro Miressi sarà impegnato nei 100 stile libero mentre Aurora Petronio, classe 1998 della Rari Nantes Torino, sarà ai blocchi di partenza dei 200 farfalla.

Si riparte… Juve, buona la prima!

Tutte le foto su WWW.FOTOEGRAFICO.NET

di Claudio Benedetto

Sbollita la delusione per la Supercoppa persa la scorsa settimana, la Juventus riparte da dove era rimasta… convincente e facile vittoria, 3-0 sul Cagliari, praticamente stessa formazione e stesso modulo tattico della passata stagione e, soprattutto, ritrovato entusiasmo davanti ad uno Stadium, da oggi chiamato Allianz, quasi esaurito nonostante questa bizzarra vacanziera data vacanziera di inizio campionato.

Riparte quindi bene la stagione della Juve, bel gioco, a tratti quasi scintillante, sempre considerando la data agostana, contro un Cagliari modesto ma che comunque ha cercato di rispondere colpo su colpo.

Risultato mai in discussione, tranne che per quei due minuti in cui, peraltro già sull’1-0 siglato da Mandzukic, il VAR ha aiutato gli arbitri ad assegnare un giusto rigore al Cagliari, tirato (male) da Farias e parato da Buffon con un bel balzo sulla destra… se il buongiorno si vede dal mattino… anche quest’anno il portierone farà i fuochi d’artificio!

Da quel momento in poi, era circa il 40′ minuto, la differenza tecnica si è amplificata a dismisura e i bianconeri non hanno avuto più nessuna esitazione: 2-0 di Dybala prima dell’intervallo con un grande azione e tiro sotto l’incrocio e, nel secondo tempo, tris di Higuain. In mezzo anche una traversa colpita dalla Joya argentina, nuovo numero 10, con portiere ospite ampiamente battuto.

Mister Allegri a questo punto, a risultato acquisito, ha potuto provare qualche nuovo arrivo, in particolare i due potenziali “gioielli” Douglas Costa e Blaise Matuidi, tornando al vecchio modulo (4-3-3) che, proprio visto l’arrivo del francese dal PSG, sarà probabilmente quello privilegiato nel corso della stagione… per me oggi è stato un ottimo collaudo con ottimi spunti per entrambi.

La stagione quindi è partita, un po’ presto ma è partita, sarà molto lunga e finirà con i Mondiali in Russia ai quali speriamo di qualificarci nei prossimi mesi, insomma… sicuramente ne vedremo delle belle!

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Tutte le foto di Claudio Benedetto su www.fotoegrafico.net