SPORT- Pagina 356

Cr7 orgoglioso per lo "scudotto" della Juventus

Cristiano Ronaldo esulta sui social per l’ottavo scudetto consecutivo bianconero, primo scudetto in Italia per CR7. “Campioni d’Italia. Sono orgoglioso di contribuire a far scrivere la storia di un club eccezionale che mi ha fortemente voluto e per il quale sono onorato di giocare. Sono felice, abbiamo dominato un campionato difficile, abbiamo lottato, tutti insieme. Siamo un gruppo forte e straordinario: e questo è solo l’inizio”.

(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

CANESTRO NEI CUORI ITALIANI: IL BASKET CONQUISTA LA PENISOLA

Gli italiani, per tradizione, nascono con il pallone tra le mani, o meglio, tra i piedi: il calcio è infatti lo sport che appassiona il maggior numero di persone nel Belpaese, senza distinzione d’età e genere. StubHub, il più grande marketplace online di biglietti per eventi, ha tuttavia scoperto che c’è un altro pallone che sta inesorabilmente conquistando i nostri connazionali: quello a spicchi.

Se escludiamo gli eventi calcistici, che dominano indiscussi la classifica delle richieste su StubHub, il 57% degli acquisti sportivi si concentra sulle partite dei campionati, italiani o di altri Paesi, e sui maggiori eventi di pallacanestro, posizionando il basket al secondo posto della classifica degli sport più venduti.Il fan tipo del tiro a canestro è un uomo (71%) tra i 24 e i 35 anni (40%), che per praticità ed affinità alla tecnologia preferisce fare acquisti tramite mobile (64%), piuttosto che da desktop (30%).Grande protagonista degli acquisti degli italiani è il campionato NBA: la prestigiosa competizione statunitense, attualmente nel vivo della prima fase di playoff, attira tifosi da tutto il mondo, e il nostro Paese non fa eccezione. Il 40% dei tifosi italiani, infatti, non si lascia fermare da distanze e confini geografici, ed è disposto a saltare sul primo aereo per gli States per vedere dal vivo una schiacciata di Kevin Durant o una tripla di Stephen Curry.Secondo i dati StubHub, la partita più venduta è stata Chicago Bulls at New York Knicks, giocata lo scorso 1 aprile al Madison Square Garden di New York. Un primo posto che stupisce, considerando che né l’una né l’altra squadra sono nella loro fase più brillante. All’opposto, è una sorpresa trovare all’ottavo posto della classifica delle vendite Golden State Warriors at Philadelphia 76ers del 2 marzo, dal momento che gli Warriors sono campioni in carica, e attualmente i favoriti per aggiudicarsi il titolo anche quest’anno.

***

LE 10 PARTITE NBA PIÙ VENDUTE

1.       Chicago Bulls at New York Knicks (1 aprile 2019)

2.       Philadelphia 76ers at Chicago Bulls (6 aprile 2019)

3.       Chicago Bulls at New York Knicks (5 novembre 2018)

4.       Toronto Raptors at New York Knicks (28 marzo 2019)

5.       Phoenix Suns at Dallas Mavericks (10 aprile 2018)

6.       Philadelphia 76ers at Brooklyn Nets (25 aprile 2019)

7.       NBA London 2019: Washington Wizards at New York Knicks (17 gennaio 2019)

8.       Golden State Warriors at Philadelphia 76ers (2 marzo 2019)

9.       Boston Celtics at Philadelphia 76ers (20 marzo 2019)

10.     Philadelphia 76ers at Brooklyn Nets (25 novembre 2018)

***

Un altro appuntamento irrinunciabile è la finale del campionato Eurolega: gli acquisti per le Final Four, che si giocheranno il 18 e 19 maggio a Vitoria, nei Paesi Baschi, provengono da oltre 40 Paesi, europei e non: l’Italia è al quinto posto, dietro a Spagna, Turchia, Grecia e Israele. Al di fuori dell’Europa, i Paesi che hanno mostrato maggior interesse per l’evento sono Stati Uniti, Argentina ed Australia. I playoff sono appena iniziati, e presto conosceremo le quattro finaliste che si affronteranno sul campo dellaFernando Buesa Arena. Tra tutte le squadre in gara, le favorite sembrano essere la turca Fenerbahçe, che ha già alle spalle tre finali e la vittoria nel 2017, il CSKA Mosca, finalista nelle ultime due edizioni, e il Real Madrid, campione in carica, ma chissà che l’emozione di giocare le Final Four in casa propria, alla fine, non vada a premiare proprio la Baskonia.

***

Per maggiori informazioni su Stubhub, visita www.stubhub.it www.stubhub.com 

Segui StubHub sui social network: @StubHub su TwitterFacebookInstagram, e YouTube.com/StubHub

INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA DEGLI EUROPEAN MASTERS GAMES TORINO 2019

Dal 26 luglio al 4 agosto il capoluogo piemontese e 15 comuni delle province di Torino, Vercelli e Novara ospiteranno 80 eventi per 30 sport
 
L’arte nello sport, lo sport nell’arte è il claim scelto per gli European Masters Games Torino 2019 l’evento realizzato in collaborazione con Città di Torino, Regione Piemonte, Città Metropolitana, Camera di Commercio e International Masters Games Association in programma tra meno di 4 mesi, dal 26 luglio al 4 agosto, nel capoluogo piemontese e in 15 comuni delle province di Torino, Novara e Vercelli.
Sì, perché l’evento sportivo più atteso dell’estate porterà migliaia di atleti e accompagnatori provenienti da tutto il mondo a gareggiare nei parchi, nelle piazze e negli altri luoghi simbolo della città, unendo così la vocazione culturale e storica del territorio alla passione per lo sport che unisce tante persone. Si correrà ad esempio nel Parco Regionale de La Mandria, la riserva di caccia della corte sabauda dal XVI secolo, la mezza maratona con arrivo davanti alla Reggia di Venaria, patrimonio UNESCO dal 1997. La gara di ciclismo su strada raggiungerà invece il Colle di Superga dove sorge l’omonima Basilica, gioiello sabaudo progettato dal celebre architetto del ‘700 Filippo Juvarra, dopo un percorso panoramico che si snoda tra la collina di Torino e quella di Asti. E ancora Piazzetta Reale, cuore nobile della centrale Piazza Castello, dove si svolgeranno le finali di alcune specialità della scherma, o il Forte di Fenestrelle, la più grande fortezza alpina d’Europa, che ospiterà la gara della 4.000 scalini per raggiungere la sommità del forte. Gli European Masters Games (EMG) non sono solo sport: stimolare l’incontro tra culture, far conoscere le eccellenze di un territorio, sviluppare i principi della vita sana e della corretta alimentazione sono solo alcuni dei valori di questo grande evento mondiale multisport dedicato agli atleti over 30. Non ci sono qualificazioni né squadre nazionali, sono ammesse squadre miste e per partecipare basta essere in possesso del certificato d’idoneità all’attività sportiva agonistica. Inoltre il calendario di gara prevede 3 discipline paraolimpiche (atletica, nuoto e tiro con l’arco), perché gli EMG sono un evento inclusivo, aperto a tutti. I giochi mirano a essere inclusivi anche per il territorio, coinvolgendo non solo il capoluogo ma ben 13 comuni della provincia di Torino (Avigliana, Candia, Ciriè, Fenestrelle, Fiano, Giaveno, Grugliasco, Ivrea, Rivoli, Robassomero, Settimo Torinese, Castiglione Torinese e Venaria), spingendosi fino alle province di Novara e Vercelli con le gare di tiro a volo di Carpignano Sesia e Carisio.

Verso Genoa-Torino

Il Toro si reca nella Genova rosso-blu con l’obbligo di recuperare i due punti persi nell’impegno di domenica scorsa col Cagliari

Rallentato nella sua corsa all’Europa dal pareggio casalingo 1-1 di domenica scorsa col Cagliari, il Toro si reca oggi (ore 15) nel capoluogo ligure al cospetto del Genoa, con l’obbligo di recuperare i due punti persi coi sardi. Scivolato in classifica all’ottavo posto per via del successo casalingo 2-0 della Lazio nel recupero con l’Udinese, il sodalizio granata (50 punti) dista ora due lunghezze dai laziali (settimi a 52): fondamentale per restare agganciati al “carrozzone” europeo sarà non compiere più passi falsi nelle partite “facili”. L’impegno col “grifone” è sì alla portata degli uomini di Walter Mazzarri, ma non va affatto sottovalutato, anche perché i rosso-blu sono impegnati nella serrata lotta per la salvezza: quindicesimi a quota 34, vantano 5 lunghezze di vantaggio sul terzultimo posto (attualmente appannaggio dell’Empoli a 29), il che non permette loro di dormire sonni molto tranquilli. Le concorrenti del Torino nella corsa alle Coppe Europee hanno degli impegni tutt’altro che semplici, con il Milan (quarto in classifica a 55 punti) ospite di un Parma non ancora matematicamente salvo, la Roma (quinta a 54) impegnata a Milano con l’Inter, l’Atalanta (sesta a 53) ospite di un Napoli che dovrà riscattare l’amara eliminazione dall’Europa League e la Sampdoria (nona a 48) in casa di un Bologna che ha assoluta necessità di punti-salvezza. E la Lazio? Non l’abbiamo dimenticata: i capitolini ospiteranno un Chievo fanalino di coda e già matematicamente retrocesso in Serie B, quindi è più che logico presupporre una vittoria dei bianco-celesti. Fondamentale, per il Toro, sarà tornare dalla “Superba” coi tre punti (sperando in risultati favorevoli dagli altri campi), per poi giocarsi il tutto per tutto (o quasi) nell’impegno della giornata successiva (28 aprile), quando al “Grande Torino” arriverà il Milan: in caso di successo torinista in quel di Genova, Torino-Milan sarà un vero e proprio “spareggio” per la Champions League. Le “tabelle di marcia” sono utili come un ombrello nel Sahara: per centrare l’Europa, il Torino deve puntare a vincere ogni partita. In poche parole: deve comportarsi da Toro!

Giuseppe Livraghi

 

Genoa -Torino, i precedenti

L’incontro di sabato pomeriggio (ore 15) sarà il numero 47, per quanto riguarda la Serie A a girone unico nel capoluogo ligure, tra il Genoa e il Toro. I precedenti sono favorevoli al “Grifone” ligure, vittorioso in 24 occasioni contro le sole 8 dei granata (14, invece, i pareggi). I genoani sono nettamente avanti anche nel computo delle reti realizzate: 84-49. Il primo confronto nella massima Serie a girone unico risale al 27 ottobre 1929: 1-0 dei genoani alla quarta giornata della stagione 1929-’30. La prima affermazione torinista giunge nella stagione 1935-’36: 2-0 alla dodicesima giornata (22 dicembre 1935), che consiste in una delle due più larghe affermazioni granata (la seconda è un altro 2-0, conseguito alla ventiseiesima giornata della stagione 1973-’74, il 21 aprile 1974). La più pingue vittoria del Genoa è, invece, il 6-1 dell’annata 1938-’39 (ventottesima giornata, 30 aprile 1939). L’ultima affermazione dei piemontesi nella Genova rosso-blu risale alla scorsa stagione: 2-1 alla trentottesima giornata (20 maggio 2018), con reti di Iago Falque al 30′ e Daniele Baselli al 58′, con il punto della bandiera dei genoani opera di Goran Pandev all’80’. Il successo dei “grifoni” risale, invece, alla trentasettesima giornata dell’annata 2016-’17 (21 maggio 2017, con il Toro inutilmente a segno con Adem Ljajic all’89’), mentre il pareggio manca dal 2013-’14: 1-1 alla sedicesima giornata (30 novembre 2013), con i piemontesi avanti già al 7′ con Alexander Farnerud e il “vecchio balordo” (soprannome coniato da Gianni Brera per il club genoano) ad impattare al 69′ grazie a Davide Biondini. Le due compagini si sono, inoltre, incontrate anche in Serie B, in Coppa Italia e in varie edizioni della Serie A strutturata su più gironi. Nella massima Serie “pre 1929” i confronti ammontano a 9, ai quali si aggiungono la gara del “campionato di guerra” 1943-’44 e quella della Serie A 1945-’46 (ultima strutturata, per ovvi motivi, su più gironi). Per quanto riguarda il “pre 1929”, su 9 confronti, si contano 4 successi liguri, 4 pareggi e una sola affermazione granata, con il Genoa avanti per 15-10 nel conteggio delle realizzazioni.
.
Il primo di questi nove confronti (che consiste nella prima partita assoluta tra le due compagini) ha luogo il 27 febbraio 1910 (tredicesima giornata della stagione 1909-’10) e termina sullo 0-0. Il primo successo granata arriva la stagione successiva: 2-1 il 21 maggio 1911 (quinta giornata dell’annata 1910-’11). Risultato raro nel “campionato di guerra” 1943-’44 (ufficialmente denominato “Divisione Nazionale”, ma meglio noto come “Campionato Alta Italia”): 4-4 il 30 aprile 1944, alla sedicesima giornata del girone eliminatorio piemontese-ligure, tra gli allora Genova 1893 e Torino FIAT. Vittoria granata, invece, nella stagione post-bellica 1945-’46: 1-0 (rete di Aldo Ballarin all’84’) il 27 gennaio 1946, alla quindicesima giornata del girone eliminatorio dell’Alta Italia, per un Grande Torino destinato a conquistare il suo secondo scudetto consecutivo. Le due gare di questi campionati “sui generis” vedono, dunque, primeggiare il Toro, con una vittoria e un pareggio (e 5-4 nel conteggio delle reti). Relativamente alla Serie B, si annoverano 6 confronti: in questo caso, la predominanza rosso-blu è netta, con 4 vittorie a zero (due, invece, i pareggi) e un ovvio vantaggio ligure nel conteggio delle reti realizzate, fissato a 10-4. Il Torino conduce, invece, per quanto riguarda le partite di Coppa Italia: su tre confronti nella città della Lanterna, si registrano una vittoria granata (1-0 nel girone preliminare dell’edizione 2003-2004) e due pareggi, datati 2004-2005 (3-3 sempre nel girone preliminare) e 1963-’64 (1-1, poi tramutatosi nella vittoria granata ai rigori, negli ottavi di finale). Toro, ovviamente, in vantaggio anche nel conteggio dei goal: 5-4. In totale, tra vari campionati e Coppa Italia, i due sodalizi si sono affrontati, in quel di Genova, per 66 volte, con 32 vittorie del Genoa e 11 del Torino (23, invece, i pareggi). Il Genoa è nettamente avanti anche nel computo delle reti realizzate: 117-73.

Giuseppe Livraghi

Juventus-Ajax, non basta CR7


La Champions League è una questione di testa.
Non ci stancheremo mai di ripetere che per andare avanti in questa competizione servono, prima di tutto, la capacità di concentrazione e la rabbia agonistica, dal primo minuto al fischio finale.
Questo ancora prima di avere i campioni, gli schemi, l’esperienza internazionale: allo Stadium i ragazzini olandesi l’hanno ampiamente dimostrato.Dopo la memorabile gara di ritorno contro l’Atletico, il popolo bianconero ha pensato che, finalmente, tale concetto fosse stato inculcato a dovere nella squadra, visto il furore con cui Cristiano e compagni hanno liquidato gli avversari.E forse ha continuato a pensarlo anche per la prima mezz’ora di gioco, dato che la Juve è partita aggressiva anche nello stretto, ha attaccato con buona grinta i portatori di palla dell’Ajax, riuscendo a chiuderla nella propria metà campo per i primi dodici minuti, e al 27’ è passata in vantaggio con una bella incornata di Cristiano, un falco sul cross di Pjanic.
Ma l’Ajax, ben organizzata in ogni reparto, riesce a pareggiare al 34’ – seppur fortunosamente, grazie ad un tiraccio che poi è finito sui piedi di Van De Beek – e da lì tutto è cambiato. Tramortita dal goal subìto, la Juve si è sgonfiata come un palloncino bucato: sparita la pressione sugli avversari, sparita la convinzione nei propri mezzi, la Juve arretrava sempre più, lasciando possesso palla, campo ed iniziativa agli avversari.Emre Can – il migliore dei suoi – e CR7 tentavano in ogni modo di far avanzare la squadra, il primo anche bucando il centrocampo al 41’ con una sgroppata fino in area (atterrato, ma ci lascia la gamba e quindi nulla di fatto), il secondo cercando invano il dialogo con uno spento Bernardeschi, ostinato in alcune occasioni a tener palla anziché passarla a compagni meglio piazzati.
Il secondo tempo, poi, nonostante l’innesto di Kean per Dybala, ha visto il crollo totale della compagine bianconera: già al 51’ st, Szczesny viene costretto al miracolo, arpionando con il braccio sinistro un bel tiro di Ziyech, per poi ripetersi poco dopo, con un colpo di reni a sventare una conclusione di Van De Beek.
.
Buio Juve
Gli olandesi spingono, attaccano da ogni parte, sembrano essere dotati di una forza inesauribile: al 62’ st è addirittura Pjanic che salva la propria porta, deviando un tiro di Ziyech con la punta del piede, ed ormai è chiaro a tutti che la Juve non ne ha più, infatti, al 66’ st l’Ajax trova il goal del vantaggio: saltano in due – Alex Sandro e Rugani – ma non riescono a fermare De Ligt, che di testa beffa un incolpevole Szczesny.Poco prima Cancelo subentrava a De Sciglio, ma il portoghese non riesce ad entrare in partita e commette molti errori, anche tecnici; all’80’ st dentro Bentancur per Bernardeschi, ma nulla può cambiare, con il morale a terra e le gambe chissà dove. L’Ajax accede meritatamente alle semifinali, impartendo una sonora lezione di calcio ad una Juventus che sempre più ricorda lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde: autorevole e rispettabile di giorno (in campionato), fa uscire il proprio lato peggiore nelle notti di Champions.
#finoallafine
.
Rugiada Gambaudo
Inviato da Libero Mail per iOS

Il cammino dei granata verso l'Europa è rallentato dai rosso-blu isolani

Due punti persi per strada…
Zaza segna e poi viene espulso per proteste, Pavoletti pareggia. Al 96′ Cragno salva i sardi
 
Il Torino non sfrutta appieno l’impegno casalingo col Cagliari, dovendosi accontentare di un 1-1 che consiste in due punti persi. Dopo il nulla di fatto del primo tempo, gli uomini di mister Walter Mazzarri sbloccano la situazione al 52′ con Simone Zaza, che da pochi passi gira in rete un suggerimento di Armando Izzo (sempre fra i migliori): 1-0 e sembra fatta. Invece, una discutibile espulsione dello stesso Zaza, reo d’aver protestato verso il direttore di gara (signor Irrati), complica le cose: è il 73′ e appena due giri di lancette più tardi gli isolani pareggiano grazie a Pavoletti, che incorna in rete un traversone di Cigarini. La rete degli ospiti viene prima annullata e poi convalidata (dopo un consulto col VAR): 1-1 e tutto da rifare, in inferiorità numerica. Dopo le espulsioni (entrambe per doppia ammonizione) dei rosso-blu Pellegrini (82′) e Barella (95′), il Toro sfiora il nuovo vantaggio al 96′, con una bella punizione di Baselli deviata sul fondo dal sempre attento estremo difensore ospite Cragno. Finisce, quindi, 1-1: un passettino verso la salvezza per il Cagliari, un rallentamento nella corsa verso l’Europa per il Toro. A render meno amara la giornata (che poteva essere dolcissima) dei torinisti arrivano i risultati dagli altri campi: alla sconfitta (0-1) della Lazio sul campo del Milan nell’anticipo di sabato, si aggiungono sì la vittoria (1-0) della Roma in casa con l’Udinese, ma anche l’inatteso 0-0 casalingo dell’Atalanta nel posticipo del lunedì sera con l’Empoli, per una classifica che vede i granata al settimo posto (piazzamento che potrebbe valere l’Europa, se la Coppa Italia verrà vinta da una compagine piazzatasi nei primi sei posti in campionato) a quota 50 punti, a 5 lunghezze dalla quarta piazza (che significa Champions League) attualmente appannaggio del Milan, a 4 dalla Roma (quinta a 54) e tre dall’Atalanta (sesta a 53), senza dimenticare la Lazio ottava a 49 (ma con una partita in meno), né la Sampdoria nona a 48 (e vittoriosa per 2-0 nel derby col Genoa). Il discorso Europa League è ancora aperto, col Toro che ha ancora buone possibilità d’accedere all’ex Coppa UEFA, ma resta comunque il rammarico per i due punti persi per strada: con questi due punticini, ora i granata sarebbero a 52, cioè sempre al settimo posto, ma a sole tre lunghezze dal Milan quarto (ed ospite al “Grande Torino” il prossimo 28 aprile) e senza il rischio di venir superati dalla Lazio (qualora i capitolini vincessero il recupero con l’Udinese). Fondamentale sarà, ora, andare a vincere l’impegno di sabato prossimo (ore 15) nella Genova rosso-blu, recuperando i due punti “bruciati” nella gara interna coi sardi.

Giuseppe Livraghi

 

Pistoia – Torino, un momento di speranza.

Era la partita da vincere, e lo si è fatto. Il primo passo verso la speranza di continuare a vedere basket di alto livello nella nostra città è stato compiuto dai giocatori, battendo la più diretta concorrente alla salvezza

Ora la società è quasi salva, fatti i debiti scongiuri sportivi, in quanto solo un qualcosa di estremamente difficile se non ragionevolmente impossibile potrebbe ormai complicare l’esistenza.
Il resto è noto, e la situazione economica proprio oggi dovrà avere una svolta decisiva e speriamo che dopo tanto soffrire ci possa essere uno spiraglio per il futuro. Ma, come sempre, limitiamoci al campo e alla disanima della partita. Sembra che la salvezza di Torino possa essere dovuta a tutti coloro che a vario titoli sono finiti nel banco dei “cattivi” sottoposti a punizioni infantili durante l’anno non adatte di solito in un ambito professionistico. In primis, Mam Jaiteh, sottovalutatissimo all’inizio ed autore di una partita da 17 punti e 19 rimbalzi ed una presenza intimidatoria da maturo giocatore e la sua età è ancora molto giovane. Poi, Dallas Moore, talvolta compresso per motivi tattici che però nel momento di massima difficoltà sciorina un 9-0 personale per rientrare in partita. Ed infine Jamil Wilson, che con l’ultimo minuto ha deciso la partita a favore di Torino con un coraggio-incosciente degno solo dei grandi campioni, che lui probabilmente sarebbe se completasse l’opera del giocatore che potrebbe essere ma che ha dimostrato solo a tratti, purtroppo. A parte il solito costante e splendido Hobson, vera scoperta, anzi riscoperta di nonno Brown, che in Italia ha dimostrato tutto il suo valore sia come passatore che come personalità, il resto della truppa si è comportato in maniera anonima, con qualche spunto finale di Cotton nell’ultima azione e qualche stoppata di Mc Adoo e una tripla importante segnata da Poeta. La partita è stata tesa e difficile come ben si sapeva. Torino ha cercato di complicarsi l’esistenza con un quintetto di partenza del quarto quarto almeno discutibile con Hobson, Jaiteh e Moore in panchina, ma poi, la fantasia del gioco unita alla volontà di non perdere ha permesso di vincere quella che era una partita da vincere senza se e senza ma.Non era il campionato che si pensava di dover disputare, ma è andata così. Ora speriamo in una giornata che possa dare buone news e che dia futuro al basket torinese. Le migliaia di tifosi veri che impegnano soldi, tempo e risorse emotive per seguire il basket sognano un anno diverso ma soprattutto sognano il grande basket. Errori ne sono stati fatti tanti e viaggiare a ritroso non serve a nulla. Almeno adesso. Ora c’è bisogno di “presenti” per il futuro.

Paolo Michieletto


 
 
 

Elisabetta Mijno oro e bronzo a Dubai

Si è concluso a Dubai il Fazza Para-Archery World  Tournament, primo appuntamento agonistico della stagione all’aperto per quanto riguarda la nazionale paralimpica. Il pensiero degli azzurri è già rivolto alla prima settimana di giugno, quando a Hertogenbosch (Olanda) si terranno i Mondiali, prima occasione per centrare la qualificazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Intanto, negli Emirati Arabi Uniti la nazionale italiana ha conquistato un oro, quattro argenti e due bronzi, piazzandosi terza nel medagliere alle spalle di Gran Bretagna e Giappone ma raccogliendo più medaglie e tornando quindi a casa con sensazioni positive. Le stesse che hanno accompagnato le gare di Elisabetta Mijno, arciera torinese tesserata per Fiamme Azzurre e Arcieri delle Alpi, due volte sul podio dell’arco olimpico con l’oro del mixed team e il bronzo dell’individuale. Nel mixed team Elisabetta Mijno e Stefano Travisani – campioni del mondo in carica – si sono confermati coppia da battere, al termine di una combattuta finale contro la Gran Bretagna (Chaisty-Phillips). Il match si è chiuso 5-4 allo shoot off (18-16), dopo che gli azzurri avevano rimontato per due volte un set di svantaggio (parziali 31-32, 34-32, 30-31, 33-32). In precedenza i due azzurri avevano sconfitto ai quarti l’Iraq e in semifinale la Corea del Sud.Nel torneo individuale Elisabetta ha invece superato la coreana Jo Jang Moon nella finale per il terzo posto, con il punteggio di 7-3 (parziali 26-21, 25-25, 24-23 18-23, 26-23). Ai primi due posti la britannica Hazel Chaisty e l’altra azzurra Annalisa Rosada. Dopo il primo posto in qualifica con 594 punti l’arciera torinese è entrata in tabellone direttamente ai quarti e sconfitto la giapponese Aya Nakanishi, prima di cedere in semifinale contro la Chaisty. 567, invece, i punti in qualifica dell’altro piemontese Roberto Airoldi (Arcieri Cameri), poi sconfitto al primo scontro diretto dal ceco Martin Chaloupsky. La nazionale italiana può adesso preparare il prossimo appuntamento internazionale; si tratta della prima tappa della Para-Archery European Cup, a Olbia dal 29 aprile al 5 maggio. Già note le convocazioni, che coinvolgono anche Elisabetta Mijno e Roberto Airoldi.
Risultati completi a questo link

Softball serie A2: Reale Mutua Jacks Torino vs Liburnia Livorno 1-1

E’ stata la partita dalle due facce e dalle tante emozioni, quelle vissute durante la prima giornata del campionato nazionale di serie A2 di softball giocata fra la Reale Mutua Jacks Torino e la Liburnia Livorno
Il punteggio finale di 1-1 rispecchia a pieno l’andamento dei due match disputati sul diamante di Torino.  Il primo durato quasi tre ore, è stato una vera e propria partita a scacchi, dove la differenza l’hanno fatta le difese. Imprecisa quella della squadra di casa, più decisa quella avversaria. La migliore in campo è risultata essere l’esperta lanciatrice livornese Stefania Balloni. La seconda partita invece, è stata tutta a favore della compagine di casa, alla quale è riuscito praticamente tutto. Le mazze hanno girato e dove addirittura la rientrante Isabella Dalbesio si è esibita in un fuoricampo, il cui rammarico è di averlo eseguito a basi vuote, ma che l’ha portata comunque in casa base a ricevere i complimenti delle proprie compagne di squadra. Al quinto inning sul 9-0 a favore della squadra torinese, si sono chiusi i giochi che hanno anticipato di qualche minuto l’arrivo della pioggia, protagonista non presente fortunatamente, del week-end. Ottimo, come sempre, l’arbitraggio di Aldo Barile e di Giuseppe Pernice.
risultati
girone A
13 APRILE 2019
1^ Carpana Crocetta (Pr) – Softball La Loggia (To) 5-7
2^ Carpana Crocetta (Pr) – Softball La Loggia (To) 2-5
14 aprile 2019
1^ Reale Mutua Jacks Torino – Liburnia Livorno 1-4
2^ Reale Mutua Jacks Torino – Liburnia Livorno 9-0 (inn:5)
1^ Pol. Supramonte (Nu) – Monzesi New Bollate (Mi) 6-16 (inn:5)
2^ Pol. Supramonte (Nu) – Monzesi New Bollate (Mi) 1-9 (inn:5)
classifica
1. Softball La Loggia 2
2. Monzesi New Bollate 2
3. Liburnia Livorno 1
4. Reale Mutua Jacks Torino 1
5. Carpana Crocetta 0
6. Pol. Supramonte 0
7. Banco Sardegna Sassari 0
8. Sacco Legnano 0