

Emiliano Mondonico e il Toro nel libro di Beppe Gandolfo
A Volpiano mercoledì 13 novembre
Per la rassegna di appuntamenti culturali «Incontro con l’autore», mercoledì 13 novembre alle 21 nella biblioteca comunale (via Carlo Botta 26), il giornalista Beppe Gandolfo presenta «Tutto il Toro del Mondo» (Priuli & Verlucca). Il libro nasce, si legge nella presentazione, «per celebrare Emiliano Mondonico e il suo mezzo secolo con il Toro», dall’esordio in campionato, come calciatore, il 29 settembre 1968 fino alla vittoria in Coppa Italia, come allenatore, il 19 giugno 1993.
Beppe Gandolfo, torinese, corrispondente per il Piemonte e la Valle d’Aosta delle testate Mediaset, è autore di numerosi libri di cronaca e ha scritto, insieme ad Aldo Rabino, «Il mio Toro, la mia missione», vincitore del Premio Selezione Bancarella Sport 2013.
Vince di nuovo il Toro, dopo la trafila di 6 partite che gli avevano assegnato solo due punti, i pareggi con Napoli e Cagliari. Ieri la rimonta, 4-0 in trasferta, con il Brescia. Vittoria grazie alla doppietta di Belotti, su rigore, nel primo tempo, e di Berenguer sul finire della partita. I giocatori del Brescia con il nuovo allenatore Grosso in sostituzione dell’esonerato Corini, hanno giocato in 10 dal 41′ del primo tempo a causa dell’espulsione di Mateju
ASSOLUTI
Oro
Luisa Trombetti (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino) 400 misti
Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino) 100 stile libero
Argento
Helena Biasibetti (In Sport Rane Rosse) 50 farfalla
Helena Biasibetti (In Sport Rane Rosse) 100 farfalla
Alessandro Fusco (CC Aniene) 200 rana
Luisa Trombetti (Fiamme Oro/Rari Nantes Torino) 200 misti
Giorgia Romei (Marina Militare/In Sport Rane Rosse) 200 stile libero
Bronzo
Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino) 50 stile libero
Carola Valle (Centro Nuoto Torino) 50 farfalla
Anita Gastaldi (CSR Granda) 100 misti
Francesca Pasquino (Nuotatori Canavesani) 50 dorso
Erica Musso (Fiamme Oro) 400 stile libero
Erica Musso e Giorgia Romei sono atlete provenienti da altre regioni e da oltre un anno si allenano all’Aquatica Torino.
JUNIOR
Oro
Gabriele Mancini (Centro Nuoto Torino) 200 misti
Giada Gorlier (Rari Nantes Torino) 200 misti
Argento
Gabriele Mancini (Centro Nuoto Torino) 100 rana
Giada Gorlier (Rari Nantes Torino) 100 stile libero
Angelica Ferrara (Rari Nantes Torino) 200 misti
Angelica Ferrara (Rari Nantes Torino) 100 rana
Bronzo
Giada Gorlier (Rari Nantes Torino) 100 dorso
Tre giornate di gare, campioni azzurri e provenienti dall’estero, per una competizione storica che vedrà ai blocchi di partenza anche 220 atleti piemontesi. È ormai tutto pronto al complesso sportivo Sciorba di Genova per la 46esima edizione del Trofeo Nico Sapio, in programma da venerdì 8 a domenica 10 novembre. L’evento è intitolato al giornalista genovese della Rai scomparso nel tragico incidente aereo di Brema del 1966, insieme a un gruppo di atleti della nazionale azzurra di nuoto e al tecnico Paolo Costoli. Si tratta di un appuntamento molto importante nel calendario nazionale del nuoto e, secondo disposizione della FIN, sarà valido per il conseguimento dei tempi limite per la partecipazione ai Campionati Europei in vasca corta, a Glasgow dal 4 all’8 dicembre prossimi.
Si gareggia in vasca da 25 metri. Venerdì e sabato si terranno le gare di Junior, Assoluti e Paralimpici; domenica quelle Esordienti A e Ragazzi. Gli Assoluti saranno impegnati in tutte le prove, gli Junior nei 100 metri in tutti gli stili e nei 200 misti. La maggior parte delle gare prevede batterie al mattino a partire dalle 8.45 e finali al pomeriggio; venerdì a partire dalle 16.30, sabato dalle 16 e domenica dalle 17. Gli 800 e i 1500 (rispettivamente femminili e maschili), i 100 e i 400 misti avranno un’unica serie al pomeriggio; i 400 stile libero saranno a serie con quella più veloce al pomeriggio.
Tra i 1700 iscritti figurano anche diversi atleti della nazionale italiana e alcuni campioni stranieri. Presente il piemontese Alessandro Miressi (Fiamme Oro/Centro Nuoto Torino), l’estate scorsa convocato per i Mondiali e già qualificato agli Europei in vasca corta del mese prossimo. In campo, inoltre, praticamente tutti gli atleti piemontesi già saliti su podi nazionali e convocati per le massime competizioni internazionali, assolute e giovanili.
Più di cento le società coinvolte, insieme a varie rappresentative straniere. 12 le squadre piemontesi: Aquarium Novi Ligure, Aquatica Torino, CSR Granda, Centro Nuoto Torino, Dynamic Sport, Nuotatori Canavesani, OASI Laura Vicuna, Rari Nantes Torino, Sisport Spa, Swimming Club Alessandria, VO2 Nuoto Torino e Vivisport UISP Fossano. Da ricordare, infine, l’organizzazione dell’evento a cura della società Genova Nuoto e My Sport in collaborazione con la FIN e con il patrocinio di Regione Liguria (ente promotore) e Comune di Genova.
L’articolo con il programma dettagliato e i link utili per seguire l’evento a questo link
La vittoria contro la Lokomotiv Mosca per 2-1 nel recupero consegna alla Juventus il passaggio agli ottavi di finale di Champions League con due turni di anticipo. La squadra bianconera arriva infatti a 9 punti rispetto ai 7 dell’Atletico Madrid, i 3 della Lokomotiv e gli zero punti del Bayer Leverkusen.
Il 14 ottobre 2019 la Okinawa Shorin-ryu Karate-do Kyokai, una delle più antiche ed importanti federazioni di Karate esistenti, fondata ad Okinawa (Giappone) nel 1948 dal Maestro Choshin Chibana, ha riconosciuto al Maestro Emanuel Giordano il livello di cintura nera 4° dan di Karate Shorin-ryu di Okinawa. Il Maestro Emanuel Giordano si è sottoposto ad un regolare esame presso la commissione federale, composta dai più importanti maestri di Karate Shorin-ryu, nonostante avesse già conseguito lo stesso livello nel 2017 con un’altra importante federazione di Karate Tradizionale di Okinawa, l’Okinawa Shorin-ryu Karate and Kobudo Federation.
La performance del Maestro Giordano è stata molto apprezzata, e premiata con uno dei punteggi più alti di tutta la giornata di esami! In particolare è stata molto apprezzata l’energia e la concentrazione profuse durante la prova d’esame.
Il Maestro Giordano non era solo l’unico karateka europeo presente, ma anche il primo karateka italiano in assoluto ad aver partecipato ad una sessione d’esame della Okinawa Shorin-ryu Karate-do Kyokai.
Dopo l’esame il Maestro ha dichiarato:
“Se sono arrivato fino a qui non è solo per merito mio, ma devo ringraziare TUTTI i maestri che mi hanno insegnato, sia in passato che nel presente, nonché tutti i miei allievi ed amici (di ogni nazionalità) che mi hanno supportato.”
Questo però è solo l’ennesimo tassello della sua carriera. Sbirciando sul sito internet della sua scuola (https://karate-shorin-ryu-piemonte.webnode.it/) abbiamo appreso diverse informazioni sul suo conto, come ad esempio il fatto che il Maestro pratichi Karate da più di 20 anni, che abbia fatto nove viaggi di addestramento ad Okinawa tra il 2013 ed il 2019, che sia allievo diretto di un’importante Maestro di Okinawa, e che intrattenga diverse relazioni diplomatiche tra il Karate tradizionale italiano e le istituzioni della Prefettura di Okinawa, patria mondiale del Karate. Difatti Emanuel Giordano è anche responsabile italiano dell’associazione che riunisce la maggior parte delle scuole di Karate di Okinawa italiane ed è referente nazionale del Karate Tradizionale di Okinawa CSEN, nonché autore di diversi libri sulla storia del Karate, venduti in tutto il mondo e disponibili in più lingue.
Nonostante tutto, secondo i suoi allievi è rimasto una persona umile e disponibile, sempre pronto ad aiutare il prossimo. Nei suoi corsi di Karate c’è spazio per tutti, non solo per i campioni.
“Qui insegniamo Karate Shorin-ryu di Okinawa, un’arte marziale per la difesa personale e la crescita psicofisica delle persone. Insegniamo ai praticanti a difendersi, ma anche ad essere persone migliori, partendo dai bambini ed arrivando ai praticanti non più giovanissimi. Non escludiamo i meno dotati, ma li incoraggiamo a migliorare giorno per giorno. Crescere e migliorare assieme, sia come individui che come membri di un gruppo, questo ci rende anche degli esseri umani migliori, che possano permettere alla nostra società attuale di migliorare e progredire.”
Il Maestro ha allievi anche in Liguria e Lombardia, ma i suoi corsi si tengono a Torino ed a Settimo Torinese.
Informazioni ed orari sono disponibili sul sito: https://karate-shorin-ryu-piemonte.webnode.it/
IL BASKET VISTO DA VICINO
Chiariamoci subito: perdere di due punti sbagliando l’ultimo tiro per vincere non significa necessariamente “imbarazzo”. Si poteva anche vincere questa partita all’ultimo secondo ma non è questo che crea “imbarazzo”.
La gestione degli ultimi minuti è sicuramente una facile inchiesta in cui si evidenziano limiti indiscutibili nella serenità della gestione della partita sia in campo che, soprattutto, dalla panchina, e se talvolta si è vinto all’ultimo secondo è anche vero che si è quasi sempre rischiato di perdere anche si è vinto all’ultimo istante.
Il vero problema è la gestione di un momento particolare della partita: quando siamo in vantaggio.
Ora, costringo i più anziani ad un momento nostalgia e i più giovani ad uno sforzo di fantasia. Il basket “antico” ha sempre avuto un quintetto base su cui puntare alla grande per tutta la partita e le riserve tali erano considerate ed entravano solo per problemi di falli di un titolare o a partita finita. Basket Torino sta vivendo una situazione non positiva con Diop fuori per infortunio e alcuni giocatori non in perfetta forma fisica. Abbiamo cinque giocatori titolari, Marks Alibegovic Cappelletti Pinkins e Campani e due riserve, Toscano e Traini. Quando siamo in vantaggio, magari di dieci punti come ieri… , dare riposo ai titolari per le riserve … o tenere Marks in panchina per quasi 6’ nel quarto quarto o Pinkins fuori con Toscano in campo non mi sembra un colpo di genio. Le altre squadre recuperano e poi ce la si gioca negli ultimi secondi.
Credo che sia impensabile che giocare 30’ o più anche nel basket moderno possa essere un problema per giocatori ben allenati e in momenti fondamentali. Il Killer Istinct è quello che hai o non hai. E, al momento, Torino non ha. Chiudiamo prima la partita, magari con il più 15 o più venti a fine terzo quarto giocando con chi ha le qualità per farlo e poi “riposo”, se così si può dire, a partita vinta negli ultimi minuti.
A tutti Voi che lavorate ogni giorno in ufficio, in cantiere, in negozio o a casa a fare le faccende mentre vi occupate dei figli ecc… : non avreste voluto avere un “capo” che vi fa riposare dopo aver “giocato” 10’ di seguito? E’ una ovvia provocazione che è volutamente con il sorriso da leggere tra le righe. Però, non è possibile provare prima a vincere le partite e poi riposare? E’ così basso il livello di resistenza dei nostri giocatori da dover essere sostituiti? Spero proprio di no.
La partita è andata come al solito a strappi (per i motivi, rileggere le righe sopra) con Torino sempre sopra e Latina ad inseguire. Alibegovic e Pinkins in buona condizione, Marks gioca al suo solito e Cappelletti con luci ed ombre. Campani si vede all’inizio ma poi scompare nel finale. Di Toscano e Traini non posso parlare male, fanno ciò che possono ma non hanno numeri tali da elevare la qualità del nostro gioco.
Siamo in realtà senza alcun tipo di difesa. Parafrasando il motto che si trova al palazzetto di Pistoia che recita “ a Pistoia non puoi vincere ma solo segnare un canestro in più” a Torino potremmo scrivere “contro Torino non puoi vincere ma solo se noi segneremo un canestro in più”. L’organizzazione difensiva è purtroppo inconsistente e lavorare sugli ultimi attacchi di una partita o sulla gestione di situazioni particolare sarebbe un dovere.
Purtroppo al momento siamo in mezzo al gruppo delle prime (meno male), ma per soli quattro punti sommati insieme subiti in due partite non siamo in testa in “solitaria”. Questo significa vedere il bicchiere mezzo pieno, da parte mia. Però è necessario effettuare un cambio di rotta. Sabato prossimo si rigioca e il pubblico non è proprio ottimista quando si perde.
E’ chiaro che questa annata è già un miracolo per la città di Torino. Ma anche per chi ha investito in questa avventura esiste un rischio molto alto di rimbalzo negativo se al Palazzetto si presenterà il pubblico delle “piccole” occasioni.
Si deve vincere ma anche convincere: Torino ha bisogno di basket e di un minimo di qualità. Non è una piccola realtà, Torino è una grande città e necessita di grande mentalità. I progetti per realizzarsi abbisognano di grandi menti. E non si può pensare in piccolo, c’è bisogno di crescere mentalmente, senza esitazioni e senza scusanti. Ripeto: non si deve essere arroganti ma bisogna crescere nella consapevolezza dei propri mezzi. La squadra, per la seconda lega nazionale è da vertice. Rendiamola tale. Siamo ad un punto di svolta. Speriamo in bene.
Paolo Michieletto