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Paralimpiadi 2018: DiscesaLiberi vola in Corea con Paolo Priolo

A poche ore dalla Cerimonia di chiusura dei XXIII Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang, l’attenzione si sposta sulle Paralimpiadi ormai alle porte e sui 26 azzurri che rappresenteranno l’Italia dal 9 al 18 marzo, in quattro diverse discipline: para ice hockey, snowboard, sci alpino e sci nordico.

Fra questi, a caccia di medaglie e forti emozioni, partirà a breve per la Corea l’atleta tesserato per DiscesaLiberi Paolo Priolo. Classe 1985, l’atleta astigiano che ha debuttato in Nazionale nel 2014 parteciperà alle gare di snowboard portando con sé l’associazione cuneese che da anni supporta i disabili nella pratica dello sci ed è operativa nel Comprensorio del Mondole Ski, in particolare a Prato Nevoso.

Qui di seguito l’intervista che l’atleta ha rilasciato a pochi giorni dalla partenza, entusiasta per l’avventura che lo attende

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Come hai conosciuto DiscesaLiberi e cosa rappresenta oggi l’associazione a cui appartieni?

Ho conosciuto DiscesaLiberi grazie a Matteo Conterno, campione di snowboard ipovedente già iscritto con cui sono venuto a contatto frequentando la squadra della F.I.S.I.P. (Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici); mi ha invitato ad iscrivermi e l’idea di affiliarmi ad una piccola associazione mi è sembrata ottima. Se poi nelle vesti di atleta paralimpico ho l’opportunità di dare visibilità a DiscesaLiberi, supportandola nel raggiungere il suo obiettivo, che è quello di aiutare il più possibile i disabili a sciare, a farli uscire di casa e a regalar loro grandi emozioni sulle piste, beh…posso dire di aver già conquistato una medaglia!

“Siamo estremamente orgogliosi e contenti per Paolo e per l’avventura che intraprenderà in Corea” – si inserisce Lorenzo Repetto, presidente di DiscesaLiberi – “tutti noi saremo con lui a Pyeongchang con la mente e con il cuore”.

Hai dichiarato che uno dei tuoi sogni sarebbe raggiungere la cima del Monte Everest e da questo traspare una passione che va al di là dello sport che pratichi: cos’è per te la montagna?

Beh, la cima dell’Everest è ancora una meta per pochi e come tale un sogno esclusivo che rimane per ora riservato ad un numero molto ridotto di persone, ma la montagna mi trasmette un forte senso di libertà e la sensazione di non avere limiti o confini. Mi piacerebbe poterci andare tutte le domeniche, per me la montagna è vacanza; per il 70% è sinonimo di neve, per il 30% di spazi verdi: un giro d’estate sulla neve è basilare per me, e quando non c’è mi piace andare in mountain bike, nonostante l’impegno che richiede con una mano sola.

A cosa pensi subito prima di lanciarti con lo snowboard e qual è la sensazione che provi un secondo dopo aver concluso la pista?

Prima di partire penso all’esecuzione della prima parte del percorso di gara: è fondamentale che la mente sia proiettata in avanti e sappia cosa fare in modo automatico. A fine pista dipende…da come ci arrivo! Il primo pensiero va subito a cosa ho sbagliato e a come potrò migliorare al giro successivo, se sono in batteria, o a dove ho sbagliato e a come potrò migliorare nella prossima gara, se sono in finale. Nelle lunghe pause mi piace ascoltare la musica per distrarmi, ma poco prima della partenza sono concentrato sul visualizzare cosa devo fare: controllo la maschera, sistemo i pantaloni e tutto il resto e poi…via!

Quando hai realizzato che la perdita del braccio non comportasse la perdita di tutti i tuoi obiettivi e di tutti i tuoi sogni?

Non c’è stato un momento preciso. Ho trascorso 100 giorni esatti in ospedale con l’ansia di poter andare a casa. Sono sempre stato cosciente e il primo mese non mi sono reso conto di cosa fosse successo. Ho pensato che l’auto con il cambio automatico non l’avrei voluta (sono nato il 28 agosto 1985 e il 28 agosto 2003 ho avuto l’incidente, proprio quando avrei potuto prendere la tanto agognata patente!) e ci sono stati giorni in cui avrei voluto farla finita, ma i genitori, i parenti e gli amici mi hanno spronato ad andare avanti e a non mollare mai. Persone da cui non me lo sarei aspettato mi sono state molto vicine, altre da cui me lo aspettavo non lo hanno fatto, ma ho comunque ricevuto tanto affetto e tanta forza che mi hanno fatto desistere dal mio proposito. Giorno dopo giorno le persone che avevo al mio fianco mi hanno fatto capire che non c’erano problemi a fare ciò che volevo, anche senza un braccio, e scoprire come fare qualcosa è diventata sempre di più una sfida per me, anche attraverso le mie passioni per la meccanica e i lavori manuali. Mi dicevo “Voglio fare questo, come posso arrivarci?”, e trovare il giusto modo diventava l’obiettivo. I miei amici andavano sullo snowboard? Per me era di certo una sfida, ma l’ho fatto. Ho cominciato a sfidare i miei limiti e ogni volta che ci riuscivo finivo per scoprire una passione. Per me la delusione non ha mai coinciso con la frustrazione; per questo condivido la filosofia di DiscesaLiberi e mi piace contribuire a far sì che i disabili escano di casa e facciano sport.

A proposito di casa, cosa ti piace fare nel tempo libero?

Negli ultimi due anni il tempo libero non è molto, ma oltre allo snowboard mi piace coltivare le nocciole “tonda gentile” che mi ha lasciato mio padre, scomparso due anni e mezzo fa, o fare grigliate con gli amici in stile “musica, carne e birra”. Se non c’è nulla da fare poi mi invento qualcosa!

Il tuo motto è “Nulla è impossibile, se lo si desidera lo si raggiunge”: questo ti porta a coltivare grandi progetti o a vivere giorno per giorno?

Entrambe le cose. Ogni tanto mi pongo obiettivi a lungo termine, ma prima o poi ci arrivo, mi rendo conto che la mia mente ci lavora inconsciamente, anche se quei progetti sembrano messi da parte. Vivo anche giorno per giorno, però, perché del domani non v’è certezza! Non spreco l’oggi insomma, ma non rinuncio neanche ai grandi progetti, senza spaventarmi quando a volte capita di non riuscire a concretizzarli.

Lo sport è stato la chiave di volta per reagire all’incidente o lo hai sempre amato?

Prima dell’incidente non praticavo sport e non lo seguivo, se non un po’ di motori. Di certo è stato un elemento di reazione e soprattutto negli ultimi anni mi ha dato popolarità ma quella sera in cui con gli amici si è detto “andiamo a provare lo snowboard” e ci sono riuscito, beh per me è stata una prima sfida vinta!

Qual è il difetto che meno sopporti e la qualità che invece più apprezzi?

Non sopporto la noncuranza di un bene altrui, sia mio o degli altri; la mancanza di rispetto mi infastidisce ancor più della maleducazione verbale. La qualità che apprezzo maggiormente è l’onestà, cerco di averla sempre anche se mi rendo conto che a volte si racconti qualche bugia a fin di bene. A proposito del rapportarsi agli altri, confesso che gli anni nella squadra paralimpica nazionale sono stati molto belli ed importanti per me, perché mi hanno insegnato anche come coltivare al meglio le relazioni; sono figlio unico e prima di praticare sport a livello agonistico avevo avuto poche occasioni di socializzare con gli altri.

Con cosa spaventi le tue paure ogni volta che affiorano?

Le sfido, facendo quello che mi fa paura: ho paura di un salto? Vado a saltare!

C’è qualcosa che uno sportivo non dovrebbe mai pensare e qualcosa che, invece, non dovrebbe mai dimenticare?

Non deve mai pensare di perdere o di sbagliare, per vincere bisogna vedersi vincere. Compatibilmente con la situazione e il contesto in cui ci si trova, non bisogna mai arrendersi né dimenticare le gioie e le soddisfazioni che lo sport ti ha regalato, così da non smettere e andare avanti.

L’intervista a Paolo si è conclusa qui, ma avrebbe potuto andare avanti per ore. Consapevole che la sua esperienza può essere di aiuto ai disabili, l’atleta della nostra nazionale è contento nel parlare del suo vissuto e di quanto lo sport lo abbia aiutato a reagire, regalandogli emozioni che neanche immaginava.

 

Mazzarri ai Granata: “Non dovrà più capitare”

VERONA TORINO 2-1

Delusione e durezza nelle parole di Walter Mazzarri dopo la sconfitta del Toro a Verona: “Abbiamo sbagliato l’approccio, non ci era mai capitato. E non dovrà più capitare perché io lavoro per migliorare la  squadra e si sapevano  i pericoli di questa partita. Ma non riesco a essere ancora allarmato: sino al derby avevamo fatto quello che dovevamo”.

La subacquea si impara a scuola

Quasi 200 studenti coinvolti per un progetto didattico gratuito nato dall’incontro tra istituti scolastici superiori (Bosso Monti, Curie-Levi, Primo Levi, Sociale) e l’associazione subacquea IncantoBlu

 

Far conoscere ai giovani uno sport a cui in pochi si avvicinano, attraverso la pratica vera e propria. Questo l’obiettivo di YDP Young Divers Project – scuba diving for school, un programma didattico che vuole avvicinare i giovani al mondo della subacquea. Il progetto YDP nasce da un’idea di IncantoBlu, associazione e scuola subacquea di Collegno, ed è stato avviato negli istituti superiori torinesi Primo Levi, Bosso Monti e Sociale e l’istituto Curie-Levi di Collegno grazie all’intraprendenza dei relativi professori di educazione fisica. Il progetto YDP è completamente gratuito per gli studenti e si articola in due parti, sulla base del corso Open water Diver PADI, la didattica subacquea più diffusa al mondo.

 

  • Pratica: 4 incontri in piscina di un’ora ciascuno, in cui i ragazzi imparano le abilità (skills) base della subacquea
  • Teorica: in circa 6 ore in aula vengono illustrati i concetti fondamentali di Fisica, Fisiologia, Attrezzatura, Tecnica di Immersione e Mondo Sommerso, indispensabili per una subacquea sicura e consapevole. Al termine della parte teorica è anche previsto un test finale.

La certificazione e l’inizio di un percorso per ottenere il brevetto

YDP si sviluppa durante le ore di educazione fisica nei vari istituti e in diverse piscine, a seconda delle esigenze degli istituti stessi. Al termine del progetto, gli allievi conseguono una certificazione di IncantoBlu, propedeutica nel caso si volesse completare un percorso per il conseguimento del brevetto Open Water Diver PADI. Sono sufficienti due ulteriori momenti formativi in piscina, una lezione teorica e due uscite in mare aperto, e il gioco è fatto.

 

Attività collaterali: viaggio-studio alle Eolie

Non mancano anche iniziative e attività collaterali: i ragazzi dell’Istituto Sociale, ad esempio, partiranno a maggio per un viaggio-studio alle Isole Eolie, per approfondire tematiche quali vulcanologia, biologia e subacquea. Per l’occasione, inoltre, gli studenti potranno conseguire il brevetto Open Water Diver PADI.

 

Conoscenze multidisciplinari, contatto con la natura, opportunità professionali

Il progetto intende far cogliere le opportunità umane e professionali di un mondo meraviglioso come quello sottomarino. Subacquea è infatti sinonimo diconoscenza multidisciplinare – dalla fisica alla fisiologia, dal primo soccorso alla biologia – benessere psicofisico, sicurezza e interazione con la natura. Chi pratica subacquea impara a conoscere la natura, a rispettarla e a proteggerla. E non solo: questo mondo offre importanti opportunità di lavoro in tutto il mondo, grazie a una didattica riconosciuta in tutti i Paesi.

 

I numeri

Young Divers Project coinvolte quasi 200 studenti, ma la sfida è soltanto all’inizio: l’obiettivo, visto l’entusiasmo dimostrato tanto dagli allievi quanto dagli insegnanti, è raggiungere quota 500 studenti l’anno prossimo, confidando nella sensibilità degli istituti scolastici.

I numeri di YDP

Classi coinvolte: 7
Studenti coinvolti: 179
Ore in piscina complessive: 30
Ore teoriche complessive: 25
Studenti che hanno deciso di continuare il percorso e conseguire un brevetto Open Water Diver: 27

Mazzarri e Allegri sulle partite di oggi

QUI TORO

Mazzarri dice di volere eliminare “gli aspetti negativi delle partite precedenti per puntare  alla prossima come a una finale “pensando a Verona dopo la sconfitta nel derby della settimana scorsa. Una sfida, quella contro la Juve, definita dall’allenatore granata  di “altissimo livello tattico e come adrenalina, equivalente a un incontro  di Champions”. Per Mazzarri non vanno sottovalutati gli avversari di oggi che hanno fatto, ha detto: “ottime prestazioni”.

 

QUI JUVE

Allegri fa i complimenti all’Atalanta: “una realtà del campionato che ha saputo dire la sua in Europa”. Sull’eliminazione dei bergamaschi da parte del Bielorussia aggiunge: “Spiace che siano usciti,  come il Napoli. L’Atalanta avrà voglia di rifarsi e mercoledì potrà puntare alla finale di coppa come noi. Bisogna affrontarla nel migliore dei modi con grande pressione e intensità alla partita”, spiega all’Ansa l’allenatore bianconero.

70^ edizione dei Campionati sciistici delle Truppe Alpine

L’appuntamento è in Alta Val Susa e Val Chisone, sulle montagne olimpiche di Torino 2006, per una settimana di sport ed eventi trasmessi in diretta streaming sui siti 

www.ana.it e www.meteomont.org

 E’ stato il Comandante delle Truppe Alpine, Generale Claudio Berto, a presentare oggi al Circolo dell’Esercito di Torino la 70^ edizione dell’importante manifestazione internazionale che si svolgerà in Piemonte dal 5 al 10 marzo. Soldati di 13 Nazioni saranno in gara per contendersi i Trofei in palio, con l’obiettivo di confrontarsi e verificare il livello di addestramento raggiunto dai reparti nel saper operare in ambiente montano invernale ed in condizioni

talvolta estreme. La cerimonia di apertura, a Sestriere lunedì 5 marzo (con diretta streaming a partire dalle ore 15), darà il via ad un’edizione dei Campionati caratterizzata dal tema della “sicurezza in montagna”, con un meeting dedicato all’argomento e la condotta di un’esercitazione in cui le Squadre Soccorso Alpino Militare delle Truppe Alpine – impiegate anche recentemente in concorso alla Protezione Civile per prestare soccorso alla popolazione colpita da eventi nivologici di devastante entità – opereranno congiuntamente a personale e velivoli dell’Aviazione

dell’Esercito, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ad una Squadra soccorso con unità cinofila della Guardia di Finanza, evidenziando ancora una volta le spiccate capacità duali dell’Esercito, in grado di intervenire tempestivamente con i propri assetti – addestrati e formati per l’impiego nei Teatri Operativi internazionali – anche in Patria in caso di necessità. Testimonial in sala il Caporalmaggiore capo Marco Majori, il Caporalmaggiore scelto Marco Farina ed il 1°CM Maurizio Giordano, alpinisti dell’Esercito in forza al Centro Addestramento Alpino che stanno preparando una spedizione alpinistica in cui saranno prossimamente impegnati nella catena montuosa del Baltoro Muztagh, al confine tra Cina e Pakistan.

FIAT TORINO VINCE LA COPPA ITALIA: LE EMOZIONI!

Per la prima volta Torino vince qualcosa di tangibile nel panorama del basket Nazionale. Sembrava impossibile dopo il recente passato, noto ormai a tutti gli appassionati, ma non è vero che l’impossibile esiste, esistono solo persone che per lavoro giocano, ma giocano con il cuore e usano la testa e superano i limiti

I giornali “ufficiali” hanno già trattato della cronaca delle partite e i commenti sui vari giocatori sono stati già forniti. Da queste righe, come sempre, lanciamo le emozioni vissute dalla “curva” sia quella eroica presente sugli spalti sia quelle innumerevoli “curve” che erano costituite come assemblee provvisorie in ogni casa con un video a trasmettere le stesse emozioni!

Si hanno notizie di gruppi organizzati che si sono trovati senza voce a fine partita come se fossero presenti sul campo a far sentire la propria voce, e abbiamo notizie di vicini di casa “preoccupati” da forti urla con imprecazioni e grida di gioia alternate provenienti da stanze attigue fino ad allora sempre tranquille, così come di alberghi con persone preoccupate dei loro occupanti impegnati in salti nei letti non dovuti ad attività “consuete”: ma questa è Torino, il basket, l’emozione che toglie la voce e ti fa stancare come se giocassi… e tutti coloro che soffrono di questo “male” sanno di cosa si parla.Una finale dove per la prima volta, credo, non è stata effettuata neanche una schiacciata a canestro, dove i protagonisti sono saliti sul palcoscenico a turno, prima Vander Blue, poi Colò, quindi Garrett, Poeta, Mazzola e sempre presente come “spalla” di tutti, Deron Washington, probabilmente il miglior giocatore non riconosciuto delle Finals.

Le emozioni narrano di tifosi afoni che ci mandano messaggi di “bellissimo, siamo distrutti, quattro giorni avanti indietro, ma lo rifaremmo altre cento volte se fosse necessario!”, e altri che incrociati il giorno dopo per strada riconosciamo aver visto la partita e vissuta con il cuore dagli occhi ancora increduli e il sorriso che parte spontaneo appena ti vedono. E’ la rivincita di chi non ha mai mollato, di quelli che anche contro Brindisi e Avellino c’erano, di quelli che non sono andati via imprecando dopo la sconfitta con lo Zenit San Pietroburgo; è la vittoria della forza del proprio cuore contro la ragione, del talento contro la tecnica, dell’emozione contro la tattica e di un gruppo nuovo che si è consolidato sotto la guida del nuovo alfiere, Paolo Galbiati, che da sempre è stato il confidente di tutti e sapeva probabilmente bene con chi aveva e avrà a che fare nel prosieguo della stagione.

Ma soprattutto il sorriso, le mani aperte dei giocatori che esultano: guardate i loro gesti, non sono quasi mai pugni alzati con rabbia, ma gesti di gioia, chi tira con l’arco, chi punta le dita al cielo, chi apre le braccia con ecumenico slancio, chi chiede ascolto, chi fa altri gesti ma mai di rabbia contro qualcuno. Se doveva essere una vittoria lo è stata: ma è stata una vittoria per sé stessi e per il proprio pubblico: tutti coloro che erano presenti, in ogni modo lo fossero, non dimenticheranno mai le emozioni vissute.

Paolo Michieletto

C’è il Comitato organizzatore degli European Masters Games

Nel settembre del 2016 il Consiglio Direttivo dell’International Masters Games Association (IMGA), riunito a Vancouver, ha stabilito che fosse Torino ad organizzare, per l’estate del 2019, la sesta edizione degli European Masters Games (EMG2019).

Per ottemperare al meglio alle necessità che questo impegno richiede, la Città ha predisposto la costituzione del Comitato organizzatore degli European Masters Games – Torino 2019, ratificata  con una delibera approvata dal Consiglio comunale con 22 voti favorevoli e un astenuto.

La delibera contiene anche l’atto costitutivo e lo Statuto del Comitato organizzatore di cui fanno parte, quali soci fondatori, Città di Torino e Città metropolitana di Torino, mentre potranno acquisire la qualifica di soci sostenitori le persone fisiche, le persone giuridiche e gli enti pubblici e privati che intendono contribuire al perseguimento delle finalità del Comitato.

Al Comitato organizzatore degli EMG2019 sono affidate le iniziative necessarie alla preparazione e alla realizzazione dell’evento e alla sua promozione attraverso l’organizzazione e la partecipazione a manifestazioni in Italia e all’estero.

Il Comitato organizzatore degli EMG2019 potrà, infine, stipulare convenzioni con comuni, federazioni sportive o società sportive per lo svolgimento di attività finalizzate all’organizzazione della manifestazione.

Basket, Fiat Torino vince la Coppa Italia

Dopo lo psicodramma delle  dimissioni di Luca Banchi e poi  di Carlo Recalcati, i due allenatori che hanno lasciato la squadra uno dopo l’altro, l’Auxilium Fiat risorge e vince la Coppa Italia, il  primo trofeo in assoluto nella sua storia. Il match contro  la Germani Brescia è stato vinto 69-67 dai torinesi nella finale tenutasi a Firenze.  La Fiat Torino ha avviato le final eight della Coppa Italia battendo i campioni d’Italia dell’Umana Venezia e  poi in semifinale la Vanoli  di Cremona.

Alla Juventus il derby della Mole

TORINO – JUVENTUS 0-1

Allo Stadio Grande Torino è stato Alex Sandro a decidere il match al 33esimo minuto

Seppur priva di Higuain, infortunato all’inizio della gara, la Juve vince per 1-0.  I Granata hanno provato ad attaccare nel finale, ma nulla da fare per il pareggio. Soddisfatto Massimiliano Allegri:  Abbiamo fatto un  bel risultato, avevamo contro un buon Torino, tosto e organizzato. In settimana rientreranno diversi giocatori. Ora guardiamo avanti,  con fiducia. Sono davvero orgoglioso di avere un gruppo  così, con questi valori morali”.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Nuoto per salvamento: record italiano e altre 9 medaglie per il Piemonte nella seconda giornata

Si arricchisce il medagliere di Piemonte e Valle d’Aosta al Campionato Italiano Primaverile di Categoria di nuoto per salvamento, scattato giovedì nella vasca lunga dello Stadio del Nuoto di Riccione e in programma fino a domenica

.Soltanto gare individuali nella seconda giornata, nella quale si sono concluse le prove di Esordienti A e Ragazzi. Proprio quest’ultima categoria ha visto un record italiano, stabilito da Elisa Dibellonia nei 200 super lifesaver. Elisa, classe 2005 tesserata per il Centro Nuoto Nichelino e allenata da Marcello Onadi, ha chiuso in 2’40”10 migliorando il 2’40”59 nuotato da Martina Dallari a Roma il 4 luglio 2015. Alla prima stagione nella categoria Ragazze ha vinto la gara davanti a Gioia Mazzi (Accademia di Salvamento), Eleonora Zampolini (Rane Rosse) e Vittoria Ormezzano, atleta tesserata per la Sa-Fa 2000 giunta a soli 19 centesimi dal podio. Nel pomeriggio la giovane nuotatrice torinese ha poi conquistato in volata l’oro dei 100 manichino pinne e torpedo, in 1’06”85 con un centesimo di margine su Gioia Mazzi; terza Eleonora Zampolini. Ha così concluso il suo ottimo Campionato Italiano con tre titoli individuali, un oro e due argenti a staffetta.

La prima gara della mattinata è stata quella dei 50 manichino, che ha visto sul podio Ragazze Gaia Cappelli (Centro Nuoto Nichelino) e Valentina Pasquino (Nuotatori Canavesani). Argento per Gaia, all’arrivo in 40”10 con 8 centesimi di vantaggio su Valentina. La gara è stata vinta da Beatrice Pellegrini (Amici Nuoto Riva). Nella stessa distanza ma tra le Esordienti A è da segnalare il quarto posto di Matilde Elisa Migliasso (CNN), a sette decimi circa dal podio. Concluse le gare di Esordienti A e Ragazzi sono state ufficializzate anche le classifiche di società relative a queste due categorie. Tra gli Esordienti il Centro Nuoto Nichelino si è piazzato al quarto posto e nella top 20 figurano anche la Sa-Fa 2000 Torino e la Filgud – Settimo Torinese, rispettivamente 15esima e 17esima. Tra i Ragazzi Sa-Fa 2000 Torino Centro Nuoto Nichelino sono salite entrambe sul podio, rispettivamente seconda e terza dietro le Rane Rosse.

Nel pomeriggio sono entrati in scena gli atleti delle categorie Junior, Cadetti e Senior. Subito una medaglia d’oro per il Piemonte, conquistata da Francesca Pasquino nei 100 manichino pinne e torpedo Junior. L’azzurrina dei Nuotatori Canavesani, classe 2002 e allenata da Gianni Anselmetti, ha concluso le due vasche in 1’00”76, con tre secondi abbondanti di vantaggio su Elisa Fiori (Nuotatori Milanesi) e Sara Menniti (Fiamme Oro Roma). Nella stessa specialità ma tra i cadetti ha vinto l’argento Cristian Barbati, altro atleta della nazionale giovanile, classe 1999, tesserato per la Rari Nantes Torino e seguito da Stefano Foggetti. Ha chiuso la prova in 56”11, alle spalle di Lorenzo Mattei (Interamnia Fitness) per 24 centesimi e davanti a Daniele Bomarsi (Manziana Acquatica).

Piemontesi protagonisti anche nei 100 manichino pinne e torpedo della categoria Senior. Rossella Fimiani, classe 1991 dell’Aquatica Torino allenata da Dario Trudu, è salita sul terzo gradino del podio dietro a Federica Volpini (Fiamme Oro Roma) e Valeria Cappelletti (Rane Rosse). Vicinissime le tre atlete atlete all’arrivo, racchiuse in appena 7 centesimi dal 59”61 della prima al 59”68 di Rossella. Doppietta Rari Nantes Torino, infine, tra i Senior, con titolo italiano per il detentore del record mondiale Jacopo Musso, classe 1993, e piazza d’onore per il compagno di squadra Davide Petruzzi, di un anno più grande. 50”68 il crono di Jacopo, 52”59 quello di Davide; terza posizione per Daniele Sanna (Rane Rosse).

Con le 9 medaglie odierne – 4 ori, 3 argenti e 2 bronzi – il medagliere del nostro Comitato Regionale ne conta ora 22, comprensive dei 6 ori, 5 argenti e 2 bronzi della prima giornata. Risultati completi a questo link.

Foto LC ZONE Fotografia&Comunicazione