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Nuoto per salvamento: record italiano e altre 9 medaglie per il Piemonte nella seconda giornata

Si arricchisce il medagliere di Piemonte e Valle d’Aosta al Campionato Italiano Primaverile di Categoria di nuoto per salvamento, scattato giovedì nella vasca lunga dello Stadio del Nuoto di Riccione e in programma fino a domenica

.Soltanto gare individuali nella seconda giornata, nella quale si sono concluse le prove di Esordienti A e Ragazzi. Proprio quest’ultima categoria ha visto un record italiano, stabilito da Elisa Dibellonia nei 200 super lifesaver. Elisa, classe 2005 tesserata per il Centro Nuoto Nichelino e allenata da Marcello Onadi, ha chiuso in 2’40”10 migliorando il 2’40”59 nuotato da Martina Dallari a Roma il 4 luglio 2015. Alla prima stagione nella categoria Ragazze ha vinto la gara davanti a Gioia Mazzi (Accademia di Salvamento), Eleonora Zampolini (Rane Rosse) e Vittoria Ormezzano, atleta tesserata per la Sa-Fa 2000 giunta a soli 19 centesimi dal podio. Nel pomeriggio la giovane nuotatrice torinese ha poi conquistato in volata l’oro dei 100 manichino pinne e torpedo, in 1’06”85 con un centesimo di margine su Gioia Mazzi; terza Eleonora Zampolini. Ha così concluso il suo ottimo Campionato Italiano con tre titoli individuali, un oro e due argenti a staffetta.

La prima gara della mattinata è stata quella dei 50 manichino, che ha visto sul podio Ragazze Gaia Cappelli (Centro Nuoto Nichelino) e Valentina Pasquino (Nuotatori Canavesani). Argento per Gaia, all’arrivo in 40”10 con 8 centesimi di vantaggio su Valentina. La gara è stata vinta da Beatrice Pellegrini (Amici Nuoto Riva). Nella stessa distanza ma tra le Esordienti A è da segnalare il quarto posto di Matilde Elisa Migliasso (CNN), a sette decimi circa dal podio. Concluse le gare di Esordienti A e Ragazzi sono state ufficializzate anche le classifiche di società relative a queste due categorie. Tra gli Esordienti il Centro Nuoto Nichelino si è piazzato al quarto posto e nella top 20 figurano anche la Sa-Fa 2000 Torino e la Filgud – Settimo Torinese, rispettivamente 15esima e 17esima. Tra i Ragazzi Sa-Fa 2000 Torino Centro Nuoto Nichelino sono salite entrambe sul podio, rispettivamente seconda e terza dietro le Rane Rosse.

Nel pomeriggio sono entrati in scena gli atleti delle categorie Junior, Cadetti e Senior. Subito una medaglia d’oro per il Piemonte, conquistata da Francesca Pasquino nei 100 manichino pinne e torpedo Junior. L’azzurrina dei Nuotatori Canavesani, classe 2002 e allenata da Gianni Anselmetti, ha concluso le due vasche in 1’00”76, con tre secondi abbondanti di vantaggio su Elisa Fiori (Nuotatori Milanesi) e Sara Menniti (Fiamme Oro Roma). Nella stessa specialità ma tra i cadetti ha vinto l’argento Cristian Barbati, altro atleta della nazionale giovanile, classe 1999, tesserato per la Rari Nantes Torino e seguito da Stefano Foggetti. Ha chiuso la prova in 56”11, alle spalle di Lorenzo Mattei (Interamnia Fitness) per 24 centesimi e davanti a Daniele Bomarsi (Manziana Acquatica).

Piemontesi protagonisti anche nei 100 manichino pinne e torpedo della categoria Senior. Rossella Fimiani, classe 1991 dell’Aquatica Torino allenata da Dario Trudu, è salita sul terzo gradino del podio dietro a Federica Volpini (Fiamme Oro Roma) e Valeria Cappelletti (Rane Rosse). Vicinissime le tre atlete atlete all’arrivo, racchiuse in appena 7 centesimi dal 59”61 della prima al 59”68 di Rossella. Doppietta Rari Nantes Torino, infine, tra i Senior, con titolo italiano per il detentore del record mondiale Jacopo Musso, classe 1993, e piazza d’onore per il compagno di squadra Davide Petruzzi, di un anno più grande. 50”68 il crono di Jacopo, 52”59 quello di Davide; terza posizione per Daniele Sanna (Rane Rosse).

Con le 9 medaglie odierne – 4 ori, 3 argenti e 2 bronzi – il medagliere del nostro Comitato Regionale ne conta ora 22, comprensive dei 6 ori, 5 argenti e 2 bronzi della prima giornata. Risultati completi a questo link.

Foto LC ZONE Fotografia&Comunicazione

4L TROPHY: UN RALLY UMANITARIO DALLA FRANCIA AL MAROCCO CON NORAUTO

Vedrà la partecipazione anche di  Ferdinando De Candia, giovane torinese di 31 anni e impiegato a Nichelino

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Il più grande rally raid per studenti universitari da Biarritz a Marrakech porta aiuti umanitari in Marocco a bordo di iconiche Renault 4 6.000 km, oltre 1.500 equipaggi da tutta Europa, 10 giorni di avventura. Dall’Italia anche il team tutto tricolore di Norauto con una donna meccanico Sono oltre 1.500 gli equipaggi provenienti da tutta Europa al via dell’edizione 2018 del 4L Trophy, il più grande rally raid umanitario d’Europa ideato dall’Ecole Supérieure de Commerce de Rennes nel 1998, il cui obiettivo è guidare attraverso il deserto del Marocco per portare aiuti ai bambini. Alla competizione possono partecipare solo vetture Renault 4, da cui deriva il nome della manifestazione – le celebri Quatrelle (4L), il modello R4 accessoriato – anche se vengono ammesse tutte le versioni della famosa auto a patto che abbiano telaio e motore originali. L’edizione di quest’anno scatta da Biarritz, cittadina francese sulla costa basca, con destinazione Marrakech dopo un avventuroso viaggio di 10 giorni e circa 6.000 km, percorrendo la penisola iberica, approdando in Africa a Tangeri con un percorso che porta oltre la catena dell’Atlante e attraversando il deserto marocchino fino all’arrivo nella grande metropoli africana. Questo originale rally-raid percorre in carovane il tragitto in circa due settimane, con bivacchi di gruppo, percorsi avventurosi, obblighi di regolarità ed esercizi di orientamento. Nel 1998, alla prima edizione, hanno partecipato solo tre equipaggi, crescendo di anno in anno fino ai 1.500 della passata edizione. Ogni equipaggio è composto da due studenti universitari, i quali solitamente organizzano raccolte fondi tra sponsor locali e privati per l’iscrizione alla competizione, la preparazione tecnica dell’auto, il materiale benefico, benzina, pedaggi e campeggio. Lo scopo di ogni giornata è vincere la tappa grazie all’utilizzo della sola mappa e della bussola. La classifica viene stilata in base all’abilità di guida nel deserto e del raggiungimento dei checkpoint designati. Ogni giorno viene stilata una classifica generale per ogni tappa, una classifica per gli equipaggi europei non francesi e una classifica dedicata alle ragazze. All’edizione 2018 parteciperà dall’Italia anche il team Norauto, composto da 3 giovani ragazzi italiani scelti attraverso una selezione tra numerose candidature: Ferdinando De Candia e Alessia Parimbelli alla guida, quest’ultima una delle prime donne meccanico a partecipare alla manifestazione, supportati dal meccanico Dario Cammarata. Tra gli obiettivi raggiunti dalla manifestazione nel corso degli anni la costruzione di aule scolastiche, la fornitura di alimenti non deperibili, materiali didattici e sportivi per i bambini, oltre al sostegno economico ad associazioni no-profit locali impegnate nel sostegno alla popolazione e in particolare ai giovani.

Allegri: “Andiamo a Londra per vincere”

“Il calcio è strano, a volte ti dà  e a volte ti toglie”, dice Massimiliano Allegri ai microfoni di Premium dopo il pareggio con il Tottenham, squadra che definisce “molto fisica e molto tecnica. Noi abbiamo avuto un buon impatto, loro nel primo tempo non hanno creato tanto facendo su una palla persa in uscita dove sono formidabili”.  Parlando della Juve dice che la barriera  eventualmente piazzata male da Buffon non è il problema: “Abbiamo giocato bene e abbiamo avuto  l’occasione del 3-0,  ma poi abbiamo smesso di giocare, e dispiace non aver vinto, ma ora andiamo a Londra per vincere”.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Belotti, il Gallo rialza la cresta

I Granata di Mazzarri con la vittoria per 2-0 sull’Udinese marciano invitti per il piazzamento in Europa. A 36 punti, dopo la rete di Barak annullata agli avversari con il Var, hanno segnato  un gol per ciascun tempo  tempo. Prima  N’Koulou al 32′ su calcio d’angolo battuto da Iago Falque. Poi al  66′ è protagonista Belotti con la sua rete.  I Granata, che  erano sotto la regia di Nicolò  Frustalupi, essendo squalificato Mazzarri,  hanno dato il meglio a centrocampo.

Gioia bianconera su Twitter dopo la vittoria

“Questo gruppo sa trasformare lo straordinario in ordinario”. Così twitta Gianluigi Buffon, dopo la vittoria per 2-0 al Franchi di Firenze contro la Fiorentina. Anche Higuain riprende dopo un lungo silenzio a  twittare: “Grande vittoria oggi!! Grande squadra!”. “Vittoria sofferta ma fondamentale. Non c’è tempo per gioire, si inizia a pensare al Tottenham”, commenta invece Andrea Barzagli.

(foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)
 

Tre arcieri piemontesi convocati per i mondiali indoor

CAMPIONATO REGIONALE INDOOR

Con gli occhi puntati sui Campionati Italiani Indoor, in programma sabato 24 e domenica 25 febbraio a Rimini, si svolgerà domani e domenica a Cantalupa il Campionato Regionale Indoor, organizzato dalla società Arcieri del Chisone in collaborazione con il Comitato Regionale FITARCO Piemonte. Saranno circa 350 gli arcieri in gara, suddivisi delle tre divisioni olimpico, compound e arco nudo e in rappresentanza di 29 società piemontesi. Da segnalare la presenza di Tatiana Andreoli e Aiko Rolando (Iuvenilia), convocate in nazionale per i Mondiali Indoor in programma a Yankton (Stati Uniti) a partire dal 15 febbraio; ci sarà anche Alex Boggiatto (Ar.Co. Arcieri Collegno), convocato come riserva a casa per la stessa manifestazione iridata. Presente Roberto Airoldi (Arcieri Cameri), arciere azzurro della nazionale paralimpica, bronzo ai recenti Campionati Italiani Indoor Para-Archery. In gara gli azzurri torinesi Marco Morello e Luca Melotto (Iuvenilia/Aeronautica Militare), che potranno prendere parte alle qualifiche e alla prova a squadre con la maglia della Iuvenilia ma saranno esclusi dagli scontri diretti individuali poiché tesserati anche per l’Aeronautica. In campo, infine, anche gli altri azzurri Lucilla Boari (Arcieri Gonzaga) e David Pasqualucci (Arcieri Diana/Aeronautica Militare), fuori classifica in quanto tesserati per società non piemontesi.
 
 
 
COPPA DEL MONDO INDOOR, Matteo Fissore a Las Vegas per le finali


Primo nella classifica generale di Coppa del Mondo Indoor dopo le prime tre tappe, Matteo Fissore si appresta a disputare la quarta e ultima prova, in programma a Las Vegas tra oggi e domani. In giornata sono previste le prime 30 frecce di qualifica; domani le qualifiche si completeranno con le altre 30 frecce, quindi i migliori 16 della classifica generale – considerando cioè anche i punteggi delle prime tre tappe – si giocheranno la vittoria di Coppa con gli scontri diretti dagli ottavi alle finali. Sono 67 gli iscritti alla prova finale di Coppa del Mondo nella divisione arco olimpico e tra questi c’è proprio Matteo Fissore, classe 1986, originario di Fossano e attualmente tesserato per l’ANPS – Associazione Nazionale Polizia di Stato. In stagione Matteo ha vinto la prima tappa di Coppa del Mondo Indoor, disputata a Marrakesh a novembre e ha conquistato l’argento nella seconda, a inizio dicembre a Bangkok. Nella terza prova di Nimes non si è qualificato per gli scontri diretti, raccogliendo comunque qualche punto utile per rimanere in testa alla classifica generale di Coppa. Ha 101 punti e precede l’olandese Steve Wijler e lo statunitense Brady Ellison rispettivamente di 1 e 16 lunghezze.

I link utili per seguire l’evento a questo link
 
 
MONDIALI INDOOR, 3 arcieri piemontesi convocati in nazionale


Il più importante evento agonistico indoor del 2018 è il Mondiale, in programma a Yankton (USA) a partire dal 15 febbraio. Il Responsabile Tecnico Wietse Van Alten ha diramato ieri le convocazioni – 18 atleti in tutto, divisi tra arco olimpico e compound e tra le classi Senior e Junior – e ben 3 arcieri piemontesi vestiranno la maglia azzurra. Nell’olimpico Junior l’Italia schiera Tatiana Andreoli e Aiko Rolando, classe 1999 e 2002, entrambe tesserate per l’Arcieri Iuvenilia. Nel compound senior ci sarà invece Irene Franchini, atleta emiliana tesserata per le Fiamme Azzurre e per gli Arcieri delle Alpi. Da segnalare anche la convocazione di Alex Boggiatto (Ar.Co. Arcieri Collegno) come riserva a casa nel compound Junior.

Il grande basket visto dalla curva: Fiat Torino – Zenit San Pietroburgo

Sembra aprirsi uno spiraglio di luce in questo lungo tunnel oscuro che ha ammantato il mondo del basket torinese dopo la partita con lo Zenit.

Una partita persa, quindi, in teoria (e anche in pratica), non è sicuramente una nota così positiva, ma i segnali di risveglio sembrano essere buoni, e potremmo paragonarlo a quando dopo un’influenza con la febbre a 40° avere solo il raffreddore possa essere sintomo di miglioramento, ma non di piena salute. E così pare essere per la FIAT Torino, e dopo la febbre può cominciare la convalescenza.

E così   anche sugli spalti, dove nonostante il poco pubblico, chi c’era “è” un “vero febbrile” tifoso di Torino, chi critico chi ottimista ma comunque pronto a “patire” con la squadra le sensazioni di una serata che si spera possa essere di rinascita. “Finalmente una Torino che lotta, perde contro una squadra forte, ma lotta. La passione, la grinta e la voglia del coach si vedono eccome. I giocatori lo seguono e finalmente si sono tornate a vedere le ginocchia sbucciate per recuperare palloni a terra. Speriamo sia l’inizio della risalita!!!” . Questo è il commento di Simone dei Rude Boys che, tra l’altro, sottolinea ed ha una ragione assoluta, che l’allenatore del basket è il Coach e non il Mister, come nel calcio, e solo il basket ha il Coach ed è sempre stato un piacere per chi allena sentirsi chiamato così e credo che il nostro nuovo Coach Paolo Galbiati, e anche il suo co-head coach Stefano Comazzi (l’unico da sempre con Torino!) se lo meriti, anche solo per il coraggio dimostrato per prendere al volo un’occasione unica, ma comunque molto impegnativa. Da tutta la curva e non solo la sua volontà di fare da “collante” tra i giocatori, da sprone per ciascuno di loro è stata platealmente visibile ed apprezzata. Le emozioni vissute hanno fatto “sperare” nel miracolo sportivo dei primi due quarti dove la Fiat Torino ha rasentato la perfezione tattica, ma, come altre volte anche con squadre meno preparate dello Zenit, il terzo quarto ha presentato “il conto”, e la rimonta russa ha purtroppo avuto corso, e nel finale la stanchezza propria e la fisicità degli avversari hanno avuto la meglio anche se il risultato non è proprio giusto in termini di punteggio. Sicuramente la nostra squadra dovrà rivedere qualcosa in termini di preparazione fisica: visto che molti indizi danno una prova, l’arrivo sempre con difficoltà a fine partita deve essere un segnale di attenzione in previsione della fine dell’anno con tante partite che saranno “tirate” fino all’ultimo. “Sembra quasi di essere tornati ad inizio anno, anche se abbiamo perso un po’ il sorriso generale della squadra”, il commento da Francesco via mail che ha visto la partita dall’alto del Palaruffini, ed è chiaro che non sarà semplice ripristinare l’entusiasmo generale di poco tempo fa. Però dovrebbe essere chiara una cosa per tutti: gli errori sono commessi da chiunque e le colpe è raro che siano da un lato solo, ma rivangare sempre il passato non conduce altro che alla nostalgia e non porta alcun beneficio. Tutti coloro che si ritengono tifosi di questa squadra difficilmente dimenticheranno quanto successo, ma passare oltre è un dovere per continuare a sperare in un grande basket di livello altissimo nella nostra città. “La dirigenza ha fatto sicuramente qualche errore, così come i giocatori e anche gli allenatori, ma bisogna andare oltre: noi siamo qua per la maglia gialloblu, e non molleremo fino alla fine”; queste sono le parole di Giovanni poco prima della partita e i fatti hanno corrisposto agli intenti. E i tifosi di Torino hanno dimostrato un attaccamento alla maglia che poche altre squadre avrebbero incontrato in situazioni simili. E i giocatori sembrano rispondere. Ora, di giocatori, ne arriveranno altri due nuovi (e credo che meriterebbero di essere accolti con fiducia per sentirsi a “casa” e non sotto esame) e cambiamenti ce ne saranno anche in campo, ma è anche il bello della vita dove le novità creano sempre interessanti emozioni. A Torino ne abbiamo già “viste” tante in questi anni, e crediamo che se solo un po’ di buona sorte e una saggia condotta da adesso in avanti di tutto il “campo” e “fuori campo” ci accompagneranno, il finale di questa stagione potrà essere migliore di quanto oggi si pensi.

Paolo Michieletto

Allegri: “Contento per le 200 panchine in bianconero”

Massimiliano Allegri dice di essere “contento delle 200 panchine con la Juve, speriamo di farne ancora tantissime; dipende dai risultati. Devo dire grazie ai risultati che i ragazzi mi hanno regalato in questi tre anni e mezzo, al lavoro fatto con la società. I risultati ci sono stati, ora bisogna continuare e  dobbiamo vincere una partita difficile e importante, per  prendere i 3 punti con la Fiorentina e restare sulla scia del Napoli”.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Giada Russo in Corea con la spedizione olimpica degli azzurri

Giada Russo, pattinatrice artistica dell’Ice Club Torino Asd, è partita ieri per PyeongChang (Corea) dove parteciperà ai suoi primi Giochi Olimpici. L’atleta azzurra, allenata da Claudia Masoero e da Edoardo De Bernardis, scenderà sul ghiaccio mercoledì 21 febbraio nel programma corto e venerdì 23 febbraio nel programma lungo, rappresentando l’Italia insieme a Carolina Kostner. La pattinatrice torinese, 20 anni, campionessa italiana nel 2015 e 2016, medaglia d’argento alle spalle della Kostner ai Campionati di Milano 2018, è pronta e determinata a farsi valere nella sua prima esperienza olimpica. “E’ un grande onore rappresentare l’Italia davanti a tutto il mondo nella competizione più importante della mia carriera e ne avverto anche tutta la responsabilità”, ha dichiarato Giada Russo. I programmi di gara che presenterà alle Olimpiadi sono stati preparati e coreografati da Edoardo De Bernardis e Andrea Vaturi. Nel corto Giada Russo pattinerà sulle note della colonna sonora del film di Stanley Kubrick “Eyes Wide Shut”, mentre nel lungo, volteggerà sul ghiaccio sulle musiche di un film di Pedro Almodovar “Parla con lei”. A noi non resta che augurare a Giada Russo un grande “in bocca al lupo”!

 

M.Tr.

Torino, non c’è pace per il basket

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto

Anche Carlo Recalcati ha dato le dimissioni. In tre settimane si è consumata la sua esperienza. E allora perché accettare di sostituire Luca Banchi? Misteri del parquet. Eppure il nostro Chiarli ha avuto e ha dato molto al basket italiano. Nelle sue innumerevoli imprese é riusciuto a far giocare  la squadra e contenere la formica atomica, il mitico Pozzecco. Impresa non da poco. Eppure anche lui non ci è riiscito nell’ impresa di rilanciare Pms.Gia forse non tutti sanno che Auxilium non c’entra nulla con la squadra che gioca al palasport Ruffini, Pms che dieci anni fa comincia la sua corsa da Moncalieri per arrivare in seria A. E i dirigenti che hanno l’indubbio merito di aver riportato ai fasti passati il basket torinese riempiendo gli spalti di appassionati e tifosi. Dirigenti che hanno un altro merito, si ” mangiano ” un allenatore ogni 6 mesi. E nelle dimissioni di Recalcati Luca Banchi trova una ulteriore conferma nel voler alzare i tacchi. Situazione ingestibile, Chiarli non era più lui. Fiacco sia negli allenamenti sia nella gestione della panchina. Rusultato finale: una serie di sconfitte.Diciamolo in altri modi, non sufficientemente motivato. E allora ripetiamo la domanda: perché imbarcarsi in quest avventura? Forse la “mancanza dell’odore del parquet”, l’adrenalina delle scelte dei cambi. Insomma il governo di una squadra, una squadra fatta da campioni. Vero, come si dice, panchina corta ed infortuni hanno complicato. Ma si aspettavano i rinforzi.Non sembrava tutto compromesso…e forse tutto non é compromesso. Il campionato é ancora lungo.Ma mi sa che il problema non è solo la prima squadra. Mi senbra che sia la società che va a tentoni, senza un progetto – come si diceva una volta –  di lungo respiro. Cambiano allenatori come i giocatori con troppa frequenza. Sintomo di instabilità. Qualcosa che  fa acqua da tutte le parti .E ora i tifosi si stanno trasformando in nemici della società. Le vittorie sportive unificano. Le sconfitte disgregano. La promozione del vice allenatore , scelta interna, ha l’indubbio pregio di risparmiare non aggiungendo costi. E tutto passa dai futuri risultati delle partite.Almeno per ora. Poi la differenza, sia in positivo che in negativo, dipenderà dalle capacità di gestione societaria. Vi assicuro che non desidero essere un uccello del malaugurio.Come tutti i torinesi sono contento se una squadra di Torino si afferma e viene conosciuta in tutta Europa. Purtroppo continuo ad essere pessimista sperando però che la realtà mi dia torto.