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Juve straripante, 7-0 al Sassuolo!

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di Claudio Benedetto

Poco da dire, poco da aggiungere: Juventus batte Sassuolo 7 a 0! La Juve, già parsa in gran forma contro l’Atalanta in Coppa Italia, si prepara al periodo decisivo della stagione, la Champion’s si avvicina e non si può proprio sbagliare. Higuain, finalmente in palla, segna tre gol e si porta a casa il pallone, la difesa sembra tornata impenetrabile e soprattutto il gioco ritrova quella fluidità che, aldilà dei positivi risultati, era andata un po’ smarrita negli ultimi tempi… quindi tutto bene, tutto perfetto! Più o meno!Purtroppo c’è da fare i conti con qualche acciacco di troppo. Barzagli si ferma durante il riscaldamento, Rugani viene sostituito a cavallo dell’intervallo ma in particolare preoccupa Matuidi, vero perno del modulo di Allegri, costretto ad uscire e con molte probabilità non utilizzabile per la partita di andata con il Tottenham. Se in più si considera le pesanti assenze pesanti di Dybala, Douglas Costa e Cuadrado la situazione, pur non grave, comincia ad essere un po’ al limite.Per la cronaca chiudo ricordando i gol, oltre alle tre marcature del Pipita, la doppietta di Khedira e i gol di Alex Sandro e Pjanic, con una gran botta da fuori area.

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Di seguito il tabellino dell’incontro:

JUVENTUS (4-3-3): Buffon; De Sciglio, Rugani (46’ Benatia), Chiellini, Alex Sandro; Khedira (46’ Sturaro), Pjanic, Matuidi (26’ Marchisio); Bernardeschi, Higuain, Mandzukic. All. Allegri

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Lirola, Lemos, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan; Berardi (59’ Matri), Babacar (81’ Ragusa), Politano (64’Biondini).   All. Iachini

Marcatori: 9’ Alex Sandro, 25’ e 27’ Khedira, 38’ Pjanic, 63’, 74’ e 83’  Higuain

Arbitro: Giacomelli di Trieste

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Campionati Italiani Indoor Para-Archery, medaglia d’oro per Elisabetta Mijno. Bronzo per Roberto Airoldi


Foto Augusto Bizzi

Titolo tricolore assoluto, oro di classe e record del mondo sulle 60 frecce (in attesa di omologazione). Elisabetta Mijno è grande protagonista ai Campionati Italiani Indoor Para-Archery, disputati tra ieri e oggi a Palermo. La 32enne arciera torinese tesserata per le Fiamme Azzurre si è laureata campionessa italiana nell’arco olimpico superando 6-0 in finale la calabrese Vincenza Petrilli (Aida). Con analogo punteggio aveva superato nella semifinale di ieri la giovane modenese Francesca Morselli (Arcieri Aquila Bianca), oggi battuta nella finale per il bronzo da Kimberly Scudera (Arco Club Gela). Sempre ieri, al termine delle qualifiche, Elisabetta aveva conquistato il titolo di classe (Senior) con 569 punti, score che rappresenta il nuovo record mondiale sulle 60 frecce, sebbene non ancora convalidato.

 

“Nell’ultimo periodo mi sto allenando bene e sto tirando altrettanto bene” spiega l’azzurra torinese, plurimedagliata a Olimpiadi, Mondiali ed Europei, “ho cambiato qualcosa a livello tecnico e di materiali e ho disputato la mia miglior stagione indoor degli ultimi anni”. In preparazione ai Tricolori appena conclusi, Elisabetta ha preso parte a diverse gare; dopo le prime due andate “così così”, il 6 gennaio a Cameri ha stabilito il proprio record personale sulle 60 frecce, ma il punteggio di 571 non è stato omologato come primato mondiale poiché fatto registrare in una gara interregionale e non nazionale. Ha quindi partecipato ad altre due competizioni, sfiorando il record personale nella prima (568), e oggi ha messo in bacheca l’ennesimo titolo italiano.

 

Dopo la laurea in medicina e l’inizio della specializzazione di ortopedia a Parma, Elisabetta Mijno è tornata a Torino per completare i suoi studi. Lavora a tempo pieno al CTO di Torino e dopo la giornata in ospedale sfrutta gran parte del tempo libero per allenarsi. Nel 2017 ha vinto il titolo mondiale mixed team insieme a Stefano Travisani e il bronzo iridato a squadre con Annalisa Rosada e Veronica Floreno. Da ricordare, inoltre, che nel 2016 aveva conquistato a Rio la seconda medaglia olimpica personale dopo l’argento di Londra 2012, cioè il bronzo nel mixed team in coppia con l’altro piemontese Roberto Airoldi, portacolori degli Arcieri Cameri.

 

Ai Campionati Italiani Indoor Para-Archery ha vinto una medaglia proprio Roberto Airoldi, bronzo nell’arco olimpico grazie alla vittoria nella finale per il terzo posto contro il padrone di casa Giuseppe Arcieri (Dyamond Archery Palermo). L’azzurro si è imposto allo shoot off (6-5/10-9) e ha completato il podio alle spalle di Fabio Tomasulo (Gruppo Sportivo Paralimpico della difesa) e Stefano Travisani (Fiamme Azzurre). In precedenza Roberto Airoldi aveva perso in semifinale contro lo stesso Travisani, dopo aver battuto agli ottavi e ai quarti Cataldo Torella e Maurizio Mancini (ASCIP).

 

Il 2018 di gare nazionali proseguirà con i Campionati Italiani Indoor, in programma il 24 e 25 febbraio a Rimini, cui Elisabetta Mijno parteciperà. Il 26 e 27 maggio a Cologno Monzese si terranno invece i Campionati Italiani Targa Para-Archery. Per quanto riguarda il calendario internazionale la nazionale paralimpica sarà impegnata nell’European Cup e ai Campionati Europei, dall’11 al 19 agosto a Pilsen (Repubblica Ceca).

“JUST THE WOMAN I AM”, UISP PARTECIPA CON LA CARTA DEI DIRITTI

Venite a iscrivervi in Uisp per ritirare la “Carta” e la maglietta personalizzata con il logo UISP o della vostra società o comitato o sda: basta raggiungere i 20 iscritti. Formazione e ricerca universitaria, attività fisica e alimentazione sono le parole chiave di Just the Woman I Am: lo sport universitario è infatti ancora una volta in prima linea con lo scopo di comunicare i propri valori formativi, di strumento di prevenzione e salvaguardia della salute dell’individuo e soprattutto, grazie alla propria componente aggregativa, di sensibilizzare l’opinione pubblica diventando veicolo di cultura a sostegno dell’eliminazione della violenza di genere. Il 4 Marzo aprirà con un fitto programma di eventi in Piazza, non esclusivamente sportivi. Animeranno la giornata lezioni aperte, fitness e danze, verrà allestita un’area stand dedicata alle associazioni femminili che vorranno partecipare, sarà attiva sulla piazza un’area radio e DJ/set fino a chiusura dell’evento. Il costo di iscrizione è di 15 euro a persona, che comprende la maglietta, la welcome bag e il pettorale personalizzato. Il vostro contributo in qualità di supporter ci aiuterà a sostenere la raccolta fondi a favore della ricerca universitaria sul cancro. ISCRIVETEVI ENTRO IL 12 FEBBRAIO in UISP PIEMONTE  Vi ricordiamo che oltre alla maglietta sarà possibile personalizzare il pettorale di ogni partecipante con un NICKNAME di MASSIMO 10 caratteri, esclusi caratteri speciali (es. disegno cuore).

Lichtsteiner nella lista Uefa

Howedes è fuori dalla lista Champions, mentre ritorna Lichtsteiner, escluso da Massimiliano Allegri nella fase a gironi. La Juve ha comunicato l’elenco dei giocatori che parteciperanno alla seconda fase della Champions League, sono 23: Buffon, De Sciglio, Chiellini, Benatia, Pjanic, Khedira, Cuadrado, Marchisio, Higuaín, Dybala, Douglas Costa, Matuidi, Alex Sandro, Barzagli, Pinsoglio, Mandzukic, Asamoah, Szczesny, Rugani, Lichtsteiner, Sturaro, Bentancur e Bernardeschi.

Giada Russo, i sacrifici di una vita sui pattini e il sogno a cinque cerchi dell’Olimpiade

“Penso che la vittoria della medaglia d’argento alle spalle di Carolina Kostner mi abbia consentito di ricevere la convocazione da parte della Federazione italiana Sport Ghiaccio”

Giada, quando ti sei resa conto che il sogno olimpico poteva diventare realtà?

L’Olimpiade è il sogno che tutti gli atleti accarezzano durante la loro carriera. Nella prima parte di questa stagione sono riuscita a crescere e ad ottenere buoni risultati nelle competizioni internazionali, ma penso che il momento della svolta siano stati i Campionati italiani a Milano. Dopo il programma corto ho sentito, dentro di me, che poter essere convocata per le Olimpiadi forse non era più soltanto un sogno, ma una realtà che volevo con tutta me stessa afferrare. Penso che la vittoria della medaglia d’argento alle spalle di Carolina Kostner mi abbia consentito di ricevere la convocazione da parte della Federazione italiana Sport Ghiaccio.

Qual è stato il tuo pensiero quando hai ricevuto la convocazione?

Mi sono passati davanti agli occhi tanti momenti, soprattutto quelli difficili nei quali non ho mai pensato di smettere o di lasciare tutto, ma mi sono rialzata e ho ricominciato da capo… poi ho abbracciato i miei allenatori Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis che con me hanno costruito questa bellissima opportunità e ho pianto per la gioia. Ho pensato anche che mi sarebbe piaciuto avere accanto il Presidente Franco Masoero, il papà di Claudia, che fondò l’Ice Club Torino e che mi ha sempre sostenuta nel mio percorso. Lo porterò nel mio cuore e so che sarà sempre con me.

A Roma, insieme agli altri atleti, hai incontrato il Presidente della Repubblica Mattarella. Ci parli di questo momento? Qual è il tuo rapporto con le Istituzioni?

Ho incontrato il Presidente della Repubblica insieme agli altri altri atleti per la consegna della bandiera italiana che la nostra nazionale degli sport invernali porterà in Corea. E’ stato un momento molto bello, una festa dello sport. Penso di avere capito, proprio in quegli istanti, la responsabilità e la bellezza di rappresentare la mia Italia in un appuntamento tanto importante come le Olimpiadi. Per quanto riguarda il mio rapporto con le Istituzioni, posso parlare di quelle piemontesi. Lo scorso anno il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus mi ha ricevuta prima che partissi per le Universiadi di Almaty e abbiamo potuto parlare di una passione che ci unisce, quella per lo sport. In occasione di quell’incontro, il Presidente Laus mi ha chiesto di intervenire alla manifestazione “Just the woman I am”, la corsa in rosa a favore della ricerca sul cancro, portando un mio saluto al pubblico. E’ stato un momento molto emozionante parlare davanti ad una piazza San Carlo gremita di persone.

La tua carriera di pattinatrice è partita da Torino e a Torino continui ad allenarti. Ci racconti come è iniziato tutto?

Il mio sogno è iniziato quando il pattinaggio ha fatto incontrare i miei genitori, entrambi iscritti ad un corso per adulti dell’Ice Club Torino. Era nel mio destino che indossassi i pattini. A 4 anni papà e mamma mi hanno iscritta all’Ice Club Torino e la mia prima insegnante è stata Claudia Masoero. Successivamente, a noi si è unito Edoardo De Bernardis. Sono stata campionessa junior a Courmayeur nel 2012, terza a Milano nel 2013 all’esordio in categoria senior alle spalle di Carolina Kostner e di Valentina Marchei, campionessa italiana senior nel 2015 e nel 2016, ancora terza ai Campionati italiani 2017 di Egna e quest’anno ho vinto l’argento, alle spalle di Carolina Kostner. Ho preso parte a due Campionati Europei, ai Giochi Olimpici della Gioventù Europea, ai Mondiali di Shangai 2015 e alle Universiadi di Almaty 2017.

Sei stata flower a Torino 2006 e hai visto pattinare grandissimi campioni come Plushenko, Lambiel. Che cosa pensavi mentre li guardavi? Sognavi la tua gara sotto i cinque cerchi?

Anche per diventare flower ho dovuto affrontare una selezione. In quei momenti ho potuto vedere sul ghiaccio campioni immensi che hanno scritto la storia del pattinaggio ed è stata un’esperienza bellissima. Tuttavia, non ho mai pensato alla mia gara a cinque cerchi fino a quest’anno, fino al momento in cui si è diventata realtà.

Le coreografie dei tuoi programmi sono realizzate da un altro torinese, un coreografo apprezzato a livello internazionale, Edoardo De Bernardis. Ci parli del vostro rapporto e di come nascono i tuoi programmi?

Edoardo De Bernardis e Claudia Masoero sono le persone che mi hanno seguita fin dai miei primi anni sui pattini. Edoardo ha creato per me programmi straordinari e questo è stato riconosciuto a livello internazionale da nomi di spicco nel panorama del pattinaggio come Tatiana Tarasova. Anche ai recenti Campionati Europei di Mosca 2018 ho ricevuto molti complimenti per le coreografie dei programmi di questa stagione. Edoardo è un coreografo raffinato, una persona che non lascia nulla al caso, che ama giocare sulle contrapposizioni e che sceglie accostamenti di musiche straordinari. Lavorare con lui è impegnativo, ma anche appagante.

Giada Russo e la sua allenatrice, Claudia Masoero…

Claudia è una seconda madre per me. Con lei ho mosso i primi passi sui pattini, ho affrontato le prime competizioni e ho condiviso vittorie e sconfitte. Non potrei immaginare le mie giornate senza di lei.

Giada, tu sei uno dei talenti che ha deciso di rimanere in Italia e di crescere qui nella tua Torino. Ci parli del rapporto con la tua città?

Torino è una città bellissima, una città tutta da scoprire, ricca di bellezze artistiche e culturali incredibili. Sono stata fortunata a potermi allenare qui, seguita da un gruppo fantastico e preparato. Molti ragazzi, sia nel mondo dello sport che, in generale, in quello lavorativo, hanno dovuto trasferirsi all’estero e lasciare la propria casa, la propria famiglia e l’Italia rappresenta un grande sacrificio.

Marco Travaglini

Bavarian Open: la coppia di pattinaggio artistico junior Carli-Pauletti conquista l’argento

Lunedì 29 gennaio, nel prestigioso trofeo internazionale Bavarian Open ISU di Oberstdorf, la coppia junior di pattinaggio artistico, formata da Sara Carli e Marco Pauletti, ha conquistato la medaglia d’argento. I due pattinatori, campioni italiani junior in carica, che vestono i colori dell’Ice Club Torino, diretto da Claudia Masoero, si sono classificati al secondo posto, alle spalle degli statunitensi Laiken Lockley  e Keenan Prochnow, totalizzando il punteggio di 115.73. La coppia, allenata da Cristiana e Fabiana Di Natale, ha presentato un programma corto pattinato sulle musiche del film “Alexander” e un programma lungo nel quale ha interpretato la colonna sonora del “Mago di Oz”. Le coreografie sono state curate da Matteo Zanni e Andrea Vaturi. Sara Carli e Marco Pauletti pattinano insieme soltanto dal maggio 2017, ma, in questi mesi, si sono messi in evidenza per l’affiatamento e per l’esecuzione di elementi tecnici come i salti lanciati, i sollevamenti e i doppi axel in parallelo.

 

Barbara Castellaro

 

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2° posto per l’Italia al Torneo internazionale di para ice hockey

 

Torino sempre più “Capitale dello Sport” e sempre più disponibile ad accogliere eventi sportivi, di qualsiasi disciplina. Il torneo di Torino, primo appuntamento del 2018 per il para ice hockey, è una tappa importante di avvicinamento ai Giochi Paralimpici di Pyeonchang in programma dal 9 al 18 marzo, dove l’Italia sarà chiamata a confermare il buon livello di gioco raggiunto.

 

Anche per quest’anno, la settima edizione del Torneo internazionale di para ice hockey si è conclusa con successo e con un iridato secondo posto per l’Italia. Per il CT della nazionale, Massimo Da Rin, la manifestazione è stata “un test importante in vista delle Paralimpiadi perché ci permette di confrontarci con alcune nazionali forti e quindi di misurare il nostro e il loro valore. Inoltre giocare diversi incontri in pochi giorni è un ottimo allenamento per le manifestazioni più importanti, dove c’è poco tempo per recuperare tra un match e l’altro. Sono contento per il rendimento della squadra ed il roster è ormai completo e profondo – un aspetto fondamentale nelle competizioni più lunghe come le Paralimpiadi – e sempre più rodato. I ragazzi entrati in nazionale nelle ultime stagioni sono cresciuti e si sono integrati bene nel gruppo storico.”.

Il torneo, che consiste in un quadrangolare tra nazionali di para ice hockey, ha visto la partecipazione degli Stati Uniti, già vicecampioni ai mondiali della scorsa primavera in Corea a Gangneung e medaglia d’oro alle ultime Paralimpiadi di Solchi nel 2014, della Norvegia vincitrice della prima edizione del Torneo nel 2011 e del Giappone, nazionale fresca di qualificazione alle prossime Paralimpiadi e grande assente al Torneo sotto la mole negli ultimi anni. Quarta nazionale, l’Italia, già argento europeo nel 2016 e quinta agli ultimi mondiali, che schiererà giocatori ormai molto affiatati ed esperti che militano nelle tre squadre del campionato italiano, tra cui anche la squadra torinese Sportdipiù Tori Seduti Torino.

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Il Torneo, organizzato ancora una volta dall’associazione Sportdipiù, con il patrocinio di CIP – Comitato Italiano Paralimpico, Esercito, Regione Piemonte, Comune e Area Metropolitana di Torino, si è aperto con la fase a girone del “tutti contro tutti” per, poi, giungere alle fasi finali per l’assegnazione del trofeo, disputate nella mattinata di sabato. Nella prima giornata l’Italia ha affrontato subito gli Stati Uniti, squadra più forte e favorita per la vittoria finale, riuscendo a tenere il ritmo degli avversari nel primo periodo, ma soccombendo poi nel secondo e terzo. Risultato finale 6 a 0 (1-0, 3-0, 2-0 i parziali) per gli americani. Nella seconda giornata, contro la Norvegia, l’Italia è stata concreta e scintillante vincendo 7 a 2, dopo un primo tempo ben equilibrato e comandando nel secondo per poi dilagare nel terzo periodo. Nella terza giornata, l’Italia ha confermato il suo ottimo stato imponendosi sul Giappone 3 a 1, seppure in alcuni giocatori siano comparsi i primi segni di stanchezza dopo due partite consecutive.Al termine della fase a gironi, prima assoluta è stata la nazionale americana (8-0 contro il Giappone e contro la Norvegia), l’Italia seconda con 6 punti, terza con 3 punti la Norvegia e ultimo il Giappone risultato sempre sconfitto.

Di fronte ad un palazzetto gremito di un centinaio di giovani delle scuole torinesi, venerdì si sono disputate le semifinali. Italia contro Norvegia e Stati Uniti contro Giappone. L’Italia, guidata dal suo esperto capitano Gianluca Cavaliere, ha sconfitto la formazione scandinava 4 a 3 ai tempi supplementari (parziali 1-1 0-1 2-1 1-0). La partita è stata equilibrata, avvincente e giocata in un crescendo di emozioni, con la nazionale italiana che per tre volte si è trovata in svantaggio e che per tre volte è riuscita a pareggiare (in occasione del 3-3, peraltro, in inferiorità numerica). Decisivo è stato il golden gol di Sandro Kalegaris, segnato dopo 49 secondi dell’over time. Nell’altra semifinale gli Stati Uniti hanno battuto facilmente il Giappone per 9 a 0 (parziali 6-0 3-0 0-0). L’Italia è dunque giunta in finale per il primo/secondo posto contro gli Stati Uniti. Sabato mattina le due formazioni sono scese in campo pronte a dare il meglio ed a giocare fino all’ultimo secondo. Purtroppo, però, la nazionale americana si è confermata ancora una volta squadra troppo forte e ben superiore rispetto a quella italiana. Americani più cinici e pronti a sfruttare al massimo ogni spazio concesso dalla difesa italiana e troppo veloci nelle conclusioni (25 a 4 il conto finale dei tiri in porta). L’incontro si è concluso 6 a 0 per gli americani che hanno, così, vinto la settima edizione del Torneo senza neppure subire un goal. Nella finale per il terzo/quarto posto la Norvegia si è imposta sul Giappone 6 a 1 (3-0, 2-1, 1-0 i parziali). Ma come è stato sottolineato prima dal CT Da Rin e dopo dal capitano Cavaliere, la finale contro gli Stati Uniti è stato un importante banco di prova in vista dei Giochi Paralimpici. “Per noi è ottimo aver giocato due volte in pochi giorni contro gli Stati Uniti,” – ha dichiarato a fine partita il capitano azzurro – “sono una squadra di altissimo livello che ci spinge al limite delle nostre possibilità specialmente in fase difensiva. Nella sfida della prima giornata abbiamo approcciato il match nel modo giusto e perso poi terreno nel secondo e nel terzo periodo. Oggi è successo il contrario, forse ci è mancata un po’ di convinzione all’inizio ma con il passare dei minuti siamo definitivamente entrati in partita. In vista dei Giochi penso che la squadra sia sostanzialmente a posto; in queste settimane aggiusteremo qualcosa, allenandoci nelle nostre squadre di club, con la nazionale nel raduno di metà febbraio e nei giorni prima del debutto alle Paralimpiadi, nei quali disputeremo anche un’amichevole”.

Nota molta positiva di cui Torino può essere fiera è stata la premiazione del torinese Gabriele Araudo, premiato come miglior portiere del Torneo. Alla finalissima erano poresenti anche gli Assessori allo Sport della Regione Piemonte e della Città di Torino; l’assessore comunale, Roberto Finardi, ha voluto commentare l’ottima prestazione della nostra nazionale con queste parole: “Il Torneo Internazionale di para ice hockey si è confermato di livello tecnico molto elevato, con il fiore all’occhiello di una nazionale come gli Stati Uniti che rappresenta l’élite mondiale della disciplina. Come preventivato l’Italia ha faticato un po’ nel confronto con gli americani ma ha giocato alla grande nelle altre sfide, mostrando buona forma in vista dei Giochi e anche una crescita tecnica importante rispetto al passato. Penso che questi due elementi siano un importante stimolo per continuare a migliorare. Sono contento anche per il tanto pubblico che oggi e nei giorni scorsi ha assistito alle partite degli azzurri, con più spettatori rispetto agli anni passati. L’augurio è di ritrovarci qui nella prossima stagione per un nuovo Torneo Internazionale; ma nel mentre vorrei augurare un grande ‘in bocca al lupo’ alla nostra nazionale, affinché possa tornare dai Giochi con un risultato importante”.

 

Manuela Savini

Foto di Gabriele Merlin e di Tonello Abbozzi.

CINQUEMILA TIFOSI IN DELIRIO PER LA NONA EDIZIONE DELLA THAI BOX MANIA A TORINO

Organizzato dalla Barbuto Promotion, l’evento è giunto alla sua nona edizione a Torino nel teatro del PalaRuffini. Sin dalla conferenza stampa, tenutasi mercoledì scorso alla presenza dell’assessore allo sport del comune di Torino, Roberto Finardi, si era certi che anche l’edizione di quest’anno non avrebbe disatteso le aspettative di un pubblico appassionato e composto da giovani praticanti e da famiglie con bambini.

La Thai Box Mania è un evento a cui Torino si è abituata ad ospitare e che ormai non potrà mancare dal calendario sportivo della Città. Lo stesso assessore Finardi ha accolto l’evento con queste parole: “Una manifestazione di prestigio che ormai da 9 anni trova nel PalaRuffini la sua naturale collocazione. Sono contento che Thai Boxe Mania attiri sempre molto pubblico e ringrazio gli organizzatori per il lavoro che svolgono e per l’impegno che dedicano a questa attività”.

 

 

I cancelli del PalaRuffini sono stati aperti sabato dalle 17 fino a notte fonda. I primi a salire sul ring sono stati gli atleti della Prestige Pre-card in un programma da quindici incontri, dedicati ai fighters meno esperti e alle giovani promesse della thai boxe. Gli atleti di casa sono stati accolti con grande entusiasmo dal pubblico, che non ha mancato di fornire il proprio sostegno a giovani promesse come gli emergenti Serena Chiarantano e Cristian Delmastro, i quali, al loro debutto in una manifestazione di tale prestigio, non hanno disatteso le aspettative dei tifosi e dello staff, vincendo i propri incontri. A partire dalle 20, il programma della manifestazione si è fatto più intenso ed a dimostrarlo è stato il pubblico, ormai al completo e sempre più in visibilio. E’ iniziato il Galà di Thai Box Mania e con esso i primi sei incontri di rilievo internazionale. Su dodici atleti, ben otto erano italiani e quattro sono stati gli atleti che hanno portato a casa la vittoria. Tutti gli incontri hanno offerto un appassionate spettacolo tecnico ed agonistico al pubblico torinese. Nel primo match, il francese Damien Cazambo si è imposto sul marocchino Ismail Zahir che ha perso solo per decisione medica. Nel secondo incontro, il torinese d’adozione, Michele Mastromatteo, già alla sua terza partecipazione a Thai Boxe Mania, ha vinto ai punti contro il connazionale Danilo Coda. L’unico match femminile del galà è stato aggiudicato dall’italiana Clara Ricignuolo contro la portoghese Elizabeth Vanessa Rodrigues. Il quinto match ha poi visto salire sul ring Ruben Sciortino e Giuseppe Conti, che si sono sfidati in un match di full muay thai con tanti colpi messi a segno da entrambe le parti: l’incontro, ai punti, è stato vinto da Ruben Sciortino. In chiusura di serata è arrivata anche la vittoria di un altro torinese, seppure d’adozione, Filippo Solheid, contro Marco Ronchetti in un match di full muay thai molto intenso.

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Con un ritardo inevitabile, ma per nulla criticato, alle 22 il PalaRuffini era comunque pronto ad assistere ai top matches della manifestazione: i sei incontri della International Card. Tra gli italiani hanno figurato due atleti, ben conosciuti al pubblico locale: Luca Roma e il torinese d’adozione Christian Zahe. I primi a salire sul ring sono stati il lussemburghese Prince Junior, già campione del Benelux BKBMO 2015, campione del Thai Fight King of Muay Thai e campione europeo WKU 2016, contro il francese Mathias Phountoucous che ha dovuto cedere ai colpi dell’avversario. Il secondo match è stato uno degli incontri più attesi: il fighter italiano Luca Roma ha sfidato il franco algerino Elias Mahmoudì in un incontro di full muay thai, contendendosi la cintura di campione del mondo WPMF. Dopo un inizio di alto livello tecnico, il fighter milanese non è più riuscito a difendersi dai colpi del suo avversario, che si è così aggiudicato il titolo, mandando ko l’italiano al termine del primo round. Niente da fare neppure per l’atleta torinese, Christian Zahe, in passato già campione del mondo WKN di K-1, vincitore titolo del Super Muay Thai, nonché veterano del ring del PalaRuffini. Il fighter italiano, a causa di un fermo medico al secondo round, ha dovuto lasciare il ring e la vittoria al francese Jeremy Payet, dopo un match dall’altissimo valore tecnico e di grande coinvolgimento per il pubblico, seppure troppo breve.

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Uno spettacolo unico e un match sorprendente è poi arrivato dall’incontro di full muay thai tra il francese Brice Delval e il bielorusso Taksim Petkevich. Che il giovanissimo francese fosse un atleta di grande valore non era un segreto, ma è certo che Delval ha riconfermato il suo talento in rapida ascesa. Delval e Petkevich hanno regalato uno spettacolo intenso e a mozzafiato, di grande tecnica e prestanza fisica, con calci e colpi sferrati a gran velocità. L’incontro si è concluso con un risultato di pari merito.  La chiusura della nona edizione è stata assegnata al “big match” tra due campioni indiscussi alla loro prima sfida diretta e, nonostante l’ora ormai inoltrata a notte fonda, l’attesa del pubblico in fibrillazione è stata ripagata dall’intensità dell’incontro. Il campione thailandese Sudsakorn Sor Klinmee, accompagnato dall’allenatore Filippo Cinti, si è presentato sul ring parodiando la serie televisiva “Gomorra” aspettando l’arrivo del suo avversario atleta dell’Azerbaijan, Chingiz Allazov in arte Chinga. Il match è stato incredibile e combattuto sotto le regole del fight code rules. L’atleta thailandese, nonostante abbia combattuto in una disciplina differente dal suo cavallo di battaglia, la full muay thai, ha affrontato l’avversario senza esclusioni di colpi, ma il campione bielorusso in ascesa ha dimostrato una tenacia e una preparazione sorprendenti, che gli hanno permesso di conquistare il titolo ai punti.  Anche la nona edizione della Thai Box Mania si è così chiusa con successo sia dal punto di vista del livello atletico dei partecipanti che per la sempre più calorosa partecipazione del pubblico. Per Torino, ormai, la Thai Box Mania è un appuntamento annuale e si dovrà aspettare gennaio 2019 per assistere al decimo anniversario della manifestazione.

 

Manuela Savini

Foto Thai Box Mania

 

 

Il compleanno di Super Gigi

La Juve celebra sul  sito web ufficiale il 40° compleanno del suo capitano, riproponendo  i grandi momenti della carriera del portiere. “Eri un ragazzo e portavi i capelli lunghi quando sei arrivato a Torino la prima volta. Eri Gianluigi Buffon e sei diventato Super Gigi”, si legge in rete. Poi una carrellata di tutte le  grandi parate nella prestigiosa carriera di Buffon, compresa quella in maglia azzurra, a Berlino nel 2006, durante la Finale Mondiale, sul colpo di testa di Zidane. Per questo giorno  speciale,  il sito bianconero mette anche in vendita una maglia unica: “per celebrare il compleanno del Capitano abbiamo pensato a una sorpresa per voi: la “Black Edition” della divisa utilizzata da Gigi sul campo di gara. Un pezzo esclusivo, anzi, una vera e propria icona, disponibile solo sul nostro store online e in soli 1111 pezzi, numerati”.

ISU Skate Helena: trionfa Lucrezia Beccari dell’Ice Club Torino

Nella ISU Skate Helena di Bratislava del 26 e 27 gennaio 2018, la pattinatrice torinese Lucrezia Beccari ha conquistato la medaglia d’oro, imponendosi sulle avversarie sia nel programma corto che in quello libero.

La Beccari, convocata per la gara dalla Federazione Italiana Sport Ghiaccio, ha totalizzato un punteggio di 148 e, nel programma libero, ha eseguito tutta una serie di salti tripli. Lucrezia Beccari, che nel dicembre scorso, a soli 13 anni, ha conquistato il titolo di campionessa italiana junior ai Campionati di Milano, soltanto per la sua giovane età non ha potuto rappresentare l’Italia ai Campionati Europei di Mosca, insieme a Carolina Kostner e alla compagna di società Giada Russo, come le avrebbe consentito il terzo posto del ranking nazionale utilizzato per l’assegnazione dei grandi eventi internazionali (la Beccari si trovava alle spalle di Kostner e Russo). Nel Giorno della Memoria, Lucrezia Beccari ha interpretato il suo toccante “Olocausto”, il programma libero ideato per lei dal suo allenatore e coreografo Edoardo De Bernardis sulle musiche del film “Schlinder’s list”.

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“Ho ritenuto necessario” ha spiegato Edoardo De Bernardis “abituare Lucrezia ad esprimersi attraverso generi e atmosfere musicali molto diversi. Volevo che imparasse a raccontare vicende drammatiche attraverso il pattinaggio. Anche episodi veri. L’Olocausto infantile è uno dei capitoli più tremendi della storia e, attraverso le musiche delicate e intense di “Schindler’s list”, abbiamo narrato la storia di una bambina appena scesa dal treno in un campo di concentramento, le sue paure, la sua solitudine, la sua sofferenza e la sua morte. Si tratta di un soggetto coreografico intenso, molto difficile da rappresentare sui pattini, soprattutto da parte di una pattinatrice tanto giovane. Lucrezia si è documentata molto e nel vedere il film e conoscere questa vicenda ha anche sofferto. Abbiamo utilizzato l’arte del pattinaggio per ricordare tutti i bambini che purtroppo hanno vissuto questa pagina storica tremendamente dolorosa”.

 

 

Barbara Castellaro

Responsabile della comunicazione Ice Club Torino Asd

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