SPORT- Pagina 340

Investimenti e passione per il futuro del basket

Il piano industriale dell’ Auxilium Basket Torino è stato presentato da Massimo Feira con  il  presidente Forni, coadiuvati da Terzolo, ex patron presente per amore del Basket.  Obiettivo minimo: trovare in quattro giorni un milione di euro. Strumento: la sottoscrizione di quote di 10 mila euro attraverso l’ azionariato diffuso.  Nutriamo molte perplessità, anche se magari saremo smentiti dai fatti e ce lo auguriamo. Non vogliamo insegnare ai gatti ad arrampicarsi, ma questo piano industriale sembrerebbe fare  acqua da tutte le parti. Mi spiego: generalmente il piano industriale si sottopone al cda e ai soci. Si definiscono gli obiettivi per il rilancio produttivo, si predispone un piano di investimenti, un piano di capitalizzazione destinato ad investimenti produttivi. Se le perdite superano il capitale netto i soci sono tenuti a ripianarle.  Nel piano industriale in questione si parte dai costi e si copre con delle entrate ipotetiche. O non abbiamo capito o qualcosa non funziona. Poi il tutto è calibrato su due anni, dando per scontato che la squadra non retroceda. Inoltre, nella voce uscite non sono previste cifre accantonate per i contenziosi con giocatori o fornitori. Sembrano cifre messe lì un po’ per caso. Domanda finale: l’azionariato diffuso nello sport, in Italia funziona? Che io sappia non ci sono casi concreti. Bisogna andare in Spagna ed in particolare a Barcellona per trovarli.  Con una tradizione quasi centenaria. Torino farebbe da apripista. Proporre di sottoscrivere 10 mila  euro con la possibilità di perderli nel giro di sei mesi solo per amore del Basket mi sembra un po’ troppo. E raggiungere un milione di euro in questo modo è molto ardimentoso. Inoltre (più o meno) abbiamo capito quanto ha tirato fuori il presidente Forni. Non sappiamo se l’amministratore delegato Feira abbia  sottoscritto cifre a fondo perduto per la società. Ma fare  appello alla passione sportiva è sempre  cosa bella e nobile, qualcosa di simile alla passione politica. Nel PCI si usava molto ripianare i conti sempre deficitari con delle campagne straordinarie di sottoscrizione: sottoscrizione per la stampa comunista, prestiti garantiti da quote formali per costruire case del Popolo.  Tutti ma proprio tutti i sottoscrittori sapevano che erano soldi a fondo perduto, iniziavano i dirigenti per dare il buon esempio. Mi sembra  che nel caso dell’Auxilium ci sia la passione dei tifosi ma sia necessario l’ esempio dei dirigenti.  Del resto se si è arrivati a questo punto un motivo ci sarà.  Ingeneroso appellarsi al destino cinico e baro.  Tanti, fin troppi errori. Errori non fatti direttamente dai tifosi, ma dalla dirigenza che ora si appella ai tifosi per salvare la situazione sportiva ed economica.Vedo un futuro difficile.
Patrizio Tosetto

Tatiana Andreoli in Turchia con la nazionale assoluta

Dopo le soddisfazioni raccolte nelle gare Indoor la nazionale italiana è pronta per l’esordio nella stagione all’aperto. Nei prossimi giorni sarà impegnata su due fronti con due squadre differenti. Da oggi a lunedì 8 aprile è in programma ad Antalya (Turchia) la decima edizione del Kahraman Bagatir Spring Arrows Tournament, evento cui partecipano tutti gli arcieri azzurri reduci dal raduno di Formia, tra cui Tatiana Andreoli (Iuvenilia). Da lunedì 8 a domenica 14 aprile gli azzurri saranno invece in gara all’European Grand Prix di Bucarest. Convocati nell’arco olimpico Marco Morello e il trentino Amedeo Tonelli, entrambi tesserati per Aeronautica Militare e Iuvenilia; nel compound ci sarà l’emiliana Irene Franchini (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi). Le due gare rappresentano l’esordio nella stagione internazionale all’aperto delle nazionali arco olimpico e compound e i primi test in vista dell’appuntamento dell’anno: i Mondiali di ’s-Hertogenbosch (Paesi Bassi). Si terranno dal 10 al 16 giugno e oltre ad attribuire i titoli iridati assegneranno le prime carte olimpiche in vista di Tokyo 2020. Prima dei Mondiali però la nazionale italiana (olimpico e compound) sarà impegnata in due tappe di Coppa del Mondo: a Medellin (Colombia) dal 22 al 28 aprile e ad Antalya (Turchia) nel mese successivo. L’articolo completo a questo link
 
(Foto archivio)

Nuoto: Luisa Trombetti bronzo nei 400 misti

Si è aperto  a Riccione il Campionato Italiano Assoluto UnipolSai, evento clou della stagione nazionale del nuoto in vasca lunga, tappa obbligata – per gli azzurri delle nazionali assoluta e giovanile – sulla strada che porta ai Mondiali di Gwangju (21-28 luglio), agli Europei e Mondiali Juniores e alle Universiadi
 
 Tanti i piemontesi in gara fin dalla prima giornata, che tra record italiani e primi pass iridati ha visto Luisa Trombetti sul terzo gradino del podio. La nuotatrice torinese classe 1993, tesserata per Fiamme Oro e Rari Nantes Torino, in nazionale alle Olimpiadi di Rio 2016 e agli Europei dello stesso anno, ha vinto il bronzo nei 400 misti con il tempo di 4’42’’92. Si è piazzata alle spalle della vicecampionessa europea di specialità Ilaria Cusinato (Fiamme Oro/Team Veneto, 4’37’’45) e dell’altra azzurra Carlotta Toni (Esercito/RN Florentia, 4’42’’33). Terza dopo i primi 100 metri a delfino, ha perso una posizione nella frazione a dorso, prontamente recuperata nelle successive due vasche a rana. Ha quindi mantenuto la posizione negli ultimi 100 a stile libero, recuperando parecchio nei confronti di Carlotta Toni senza però riuscire a completare la rimonta. L’articolo completo con i migliori risultati degli atleti piemontesi su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190402201523&area=1&menu=agonismo&read=nuoto

Il Torino si aggiudica lo scontro diretto con la Sampdoria, rilanciandosi nella corsa per l'Europa League

Doppietta del “Gallo” Belotti: blucerchiati battuti 2-1. E la Champions League non è poi così distante…
 
Un bel Torino torna alla vittoria (dopo la sconfitta interna 2-3 col Bologna di prima della sosta ed il pareggio 1-1 di Firenze di domenica scorsa) nell’importantissimo scontro diretto con la Sampdoria, piegata per 2-1 grazie alle reti del “Gallo” Andrea Belotti, a segno al 33′ e al 46′ del primo tempo. La rete di Manolo Gabbiadini all’83’ non impaurisce il Toro, che fa suoi tre punti importantissimi in ottica europea. Europea, ma quale? L’Europa League oppure la più importate (e ricca) Champions? La classifica vede ora i granata al quinto posto (a quota 48), a pari merito con Atalanta (che gioca stasera in casa col Bologna), Lazio (sconfitta per 0-1 a Ferrara dalla SPAL, ma anch’essa con una partita in meno -quella con l’Udinese-, che recupererà il prossimo 17 aprile) e Roma (bloccata sul 2-2 interno dalla Fiorentina): la quarta piazza, attualmente appannaggio del Milan (52 punti, fermato sull’1-1 a San Siro dall’Udinese) dista quattro lunghezze, che non sono poche, ma neppure tantissime, quindi è più che comprensibile fare un pensiero “indecente” all’ex Coppa dei Campioni. Con un Belotti al massimo, il Toro ha le carte in regola per conquistare l’accesso all’Europa League, cullando quel sogno chiamato Champions. Il prossimo turno di campionato vedrà i granata impegnati sabato (ore 15) a Parma, al cospetto degli emiliani sconfitti (2-3) in Ciociaria da un Frosinone penultimo ma (giustamente) per nulla rassegnato al ritorno in cadetteria.

Giuseppe Livraghi

La Juve convince in Sardegna e attende il Milan allo Stadium

Una buona Juve si è presentata ieri sera alla Sardegna Arena, nonostante le numerose ed illustri assenze; Allegri parte con un classico 3-5-2, in attacco Kean in coppia con Bernardeschi sin dal primo minuto. Un bel gol di testa di Bonucci nel primo tempo e un destro in area di Kean (4 centri in 4 partite, tra l’altro!) nel finale regalano a Madama una vittoria meritata e ben costruita. Il Cagliari cerca sin dai primi minuti di ingabbiare il centrocampo bianconero in spazi stretti, ma inutilmente: Pjanic in serata di grazia imposta ed inventa, Emre Can ancora una volta prezioso per qualità e quantità, insieme a Matuidi macina chilometri. La Juve prende possesso totale del campo, anche grazie ad un Cagliari sempre più arrendevole, ed al 21’ arriva il vantaggio: calcio d’angolo da sinistra, Pjanic mette una palla d’oro sulla testa di Bonucci, che insacca per l’1 – 0. Anche dopo il gol, la Juve continua a creare azioni offensive, mentre il Cagliari si vede solo al 39’ con un tiro in area di Pedro, che però finisce alto. All’inizio della ripresa, la squadra di casa tenta di mettere in difficoltà la Juve con un pressing più alto, ma inutilmente, perché i bianconeri sono decisamente agguerriti: al 60’ st, Caceres   deve uscire per infortunio muscolare, entra Bentancur ed Emre Can fa a fare il difensore centrale, tuttavia l’atteggiamento della Juve non cambia, anzi, si fa ancora più offensivo, con azioni pericolose sia da destra che da sinistra. Al 76’ st si rivede il Cagliari in area Juve: Pavoletti di testa tenta la conclusione, ma finisce alta sulla traversa. Il finale è un assedio della Juve nella metà campo dei padroni di casa, e Kean all’80’st ha una grande occasione da solo a tu per tu con il portiere, ma Cragno lo anticipa di testa. Dopo appena quattro minuti, però, ancora Kean firma il raddoppio: Bentancur va sulla destra e lancia un traversone che Moise trasforma in rete. La prestazione della squadra di Allegri è stata convincente anche dal punto di vista tecnico, dato che Szczesny non ha mai dovuto impegnarsi seriamente: il centrocampo della Juve ha letto alla perfezione la partita, tutta la squadra è stata attenta e ha saputo costruire anche qualche azione pregevole. Questo l’atteggiamento giusto per ricevere sabato allo Stadium il Milan di Gattuso. #finoallafine
 

Rugiada Gambaudo

 
 

Torino-Sampdoria, i precedenti tra i due tecnici

Quello di mercoledì sera (ore 21) sarà il nono confronto tra il tecnico granata Walter Mazzarri e il suo omologo sampdoriano Marco Giampaolo. Il bilancio è nettamente favorevole a “WM”: quattro vittorie a zero, con il corollario di quattro pareggi. La prima sfida ha luogo nell’ormai remota stagione 2006-2007, alla seconda giornata, con la Reggina di Mazzarri che ha la meglio per 2-1 sul Cagliari di Giampaolo: esonerato a dicembre (e poi richiamato), l’attuale tecnico blucerchiato “salta” la gara di ritorno. L’annata successiva, la tendenza non cambia, con Mazzarri, nel frattempo passato alla Sampdoria, che prevale sul collega, rimasto alla guida del sodalizio sardo (dal quale verrà esonerato nel novembre 2007): netto 3-0 sull’isola, all’undicesima giornata. La stagione 2008-2009 vede i due allenatori affrontarsi sia all’andata sia al ritorno, con la Sampdoria “mazzarriana” bloccata su un doppio pareggio dal Siena di Giampaolo (che coglie i primi risultati positivi al cospetto di “WM”): 0-0 alla quarta giornata in Toscana e 2-2 al ritorno in Liguria. I due successivi confronti sono relativi alle stagioni 2010-’11 e 2011-’12. In entrambe le annate Mazzarri è alla guida del Napoli, mentre Giampaolo nella prima è sulla panchina del Catania e la seguente su quella del Cesena (esperienze entrambe concluse con l’esonero): l’attuale tecnico della Sampdoria strappa un 1-1 casalingo alla quarta giornata dell’annata post-Mondiale, mentre la stagione successiva (alla seconda giornata) gli azzurri campani passano per 3-1 sul campo dei cesenati. Dopo un “buio” pluriennale, i due allenatori tornano ad incontrasi nel 2017-’18, in quel di Genova, con Mazzarri da poche settimane alla guida del Toro e Giampaolo sulla panchina della Sampdoria: 1-1 alla ventitreesima giornata (3 febbraio 2018). La tendenza positiva di “WM” nei confronti di Giampaolo continua anche nel confronto del successivo 4 novembre (cioè nella gara d’andata della corrente stagione), con entrambi i tecnici confermati sulle rispettive panchine: roboante 4-1 del Toro a Marassi, con reti granata firmate da Andrea Belotti (12′ e 43′) , Iago Falque (56′) ed Armando Izzo (78′).

Giuseppe Livraghi

Torino-Sampdoria, i precedenti

Il confronto di mercoledì sera (ore 21), autentico “crocevia” europeo per entrambe le compagini, sarà il numero 52, in casa del Toro in Serie A, tra i granata e la Sampdoria: i 51 precedenti vedono i torinisti in netto vantaggio, con 28 vittorie a fronte delle sole 8 dei liguri (15, invece, i pareggi). Torino nettamente avanti anche nel computo delle reti realizzate: 86-47. Il primo “incrocio” (che consiste anche nel primo confronto in assoluto tra i due sodalizi) ha luogo nell’annata 1946-’47, cioè la prima della società blucerchiata, sorta il 12 agosto 1946 dalla fusione tra la Sampierdarenese e l’Andrea Doria: 1-1 alla terza giornata (6 ottobre 1946), col vantaggio granata di capitan Valentino Mazzola al 32′ impattato da Giuseppe “Pinella” Baldini al 56′. La prima del Toro arriva già l’annata seguente, con un 3-2 datato 25 aprile 1948 (trentunesima giornata), con realizzazioni piemontesi firmate da Franco Ossola al 4′, Guglielmo Gabetto al 14′ e Danilo Martelli al 68′, mentre il primo successo sampdoriano si fa attendere addirittura fino al 1958-’59, quando alla diciannovesima giornata (8 febbraio 1959) i liguri espugnano per 2-1 il campo del Talmone Torino, rendendo vana la marcatura del granata Gino Armano (54′). La più pingue vittoria del Torino è il 5-1 della ventunesima giornata della stagione 2014-’15 (1° febbraio 2015), con reti granata firmate da Fabio Quagliarella (a segno al 16′, al 29′ su calcio di rigore e al 64′), Amauri (al 75′) e Bruno Peres (93′), mentre i più netti successi ospiti sono il 3-1 dell’annata 2008-2009 (ventinovesima giornata, 22 marzo 2009) e il 2-0 del 2013-’14 (ventiseiesima, 2 marzo 2014), con questo successo “all’inglese” che consiste nell’ultimo “colpaccio” blucerchiato in casa del Toro. L’ultima vittoria torinista è, invece, il 2-0 della quarta giornata della stagione 2015-’16 (20 settembre 2015, con doppietta di Quagliarella, a segno al 17′ e al 24′), mentre l’ultimo pareggio è il 2-2 della scorsa annata (quarta giornata, 17 settembre 2017): doriani avanti già al 1′ con Duvan Zapata, sorpasso granata con Daniele Baselli (13′) ed Andrea Belotti (14′), pareggio ospite al 34′, con un acuto Quagliarella (autore, quindi, del classico “goal dell’ex”). Le due compagini si sono, inoltre, affrontate nella Città sabauda anche in Serie B (due volte) ed in Coppa Italia (undici). Per quanto riguarda la cadetteria, si ha un “bottino pieno” dei granata, vittoriosi per 1-0 nel 2000-2001 (quinta giornata, 2 ottobre 2000, con rete di Marco Ferrante al 21′) e per 2-1 nel 2011-’12 (ventottesima, 20 febbraio 2012, reti toriniste di Mirko Antenucci al 19′ e Riccardo Meggiorini all’86’). Ben più lunga la lista dei confronti nella “Coppa della coccarda”, che inizia nel 1967-’68, col successo granata nel primo turno (3 settembre 1967): 1-0, grazie ad un’autorete di Francesco Morini al 44′. Altro successo 1-0 dei padroni di casa nella semifinale di ritorno dell’edizione 1981-’82 (31 marzo 1982): dopo l’1-2 dell’andata in Liguria, i granata accedono alla finale grazie alla rete di Paolo Beruatto al 37′. Nulla di fatto (0-0) sia nel ritorno dei quarti di finale dell’edizione 1983-’84 (10 giugno 1984, col Toro qualificato in virtù dell’1-1 dell’andata in trasferta), sia nell’andata dei quarti di finale del 1984-’85 (12 giugno 1985, con i doriani qualificati grazie alla successiva vittoria 4-2 nella gara di ritorno in Liguria), per poi giungere alla prima vittoria della “Samp” nel 1985-’86, con un 4-3 (datato 24 maggio 1986) nel ritorno degli ottavi di finale, che vale agli ospiti (già vittoriosi per 2-0 nella gara d’andata in casa) l’accesso al turno successivo. Nel 1987-’88 si contano, in terra di Piemonte, ben due confronti tra il Toro e il “Baciccia”, entrambi sostanzialmente negativi per i padroni di casa, sconfitti per 2-0 nel confronto valido quale quinta giornata del turno eliminatorio (6 settembre 1987) ed inutilmente vittoriosi per 2-1 (dopo i tempi supplementari) nel ritorno della finale: il 19 maggio 1988, il Torino (sconfitto per 0-2 nella gara d’andata a Marassi) riesce a recuperare la situazione grazie alle autoreti di Pietro Vierchowod al 5′ e di Antonio Paganin al 35′, salvo poi incassare la realizzazione ospite (opera di Fausto Salsano) al 112′, dovendo dire addio al trofeo. Nel 1990-’91 e nel 1997-’98 arrivano due successi granata, purtroppo inutili per la qualificazione: nel primo caso, l’1-0 dell’andata dei quarti di finale (6 febbraio 1991, rete di Gianluigi Lentini già al 1′) viene “bruciato” a causa di una sconfitta col medesimo risultato nella gara di ritorno a Genova (coi blucerchiati qualificati ai rigori), mentre nel secondo il 2-1 dell’andata dei sedicesimi (3 settembre 1997, con reti di Marco Ferrante al 7′ e al 15′) viene ribaltato al ritorno dai doriani, vittoriosi in Liguria per 3-1. Torino senza vittorie (ed eliminato) anche nelle ultime due occasioni: 2-2 nel ritorno del secondo turno dell’edizione 2001-2002 (25 ottobre 2001, con qualificazione ospite per via delle reti realizzate in trasferta, dopo l’1-1 dell’andata a Marassi) e secco 2-0 blucerchiato nell’andata degli ottavi di finale del 2004-2005 (19 novembre 2004, col Toro poi inutilmente vittorioso per 2-1 nella gara di ritorno nella “Superba”). Quindi, in Coppa Italia si contano 11 confronti, con 5 vittorie del Torino a fronte delle 3 della Sampdoria (3 anche i pareggi), mentre il computo delle reti è in perfetto equilibrio: 12 per parte. Ricapitolando, tra Serie A, Serie B e Coppa nazionale, il Torino ha ospitato la Sampdoria 64 volte, conquistando l’intera posta in 35 occasioni, contro le 11 della “Samp” (18, invece, i pareggi). Il Toro è nettamente in vantaggio anche nel conteggio delle reti: 101-60.

Giuseppe Livraghi

 

Piccoli talenti crescono: Prato e Zich dell’Ice Club Torino conquistano l’argento all’Egna Spring Trophy

Nel fine settimana si è tenuto in Trentino l’Egna Spring Trophy, importante gara internazionale ISU
Nell’appuntamento del pattinaggio di primavera si sono distinti due dei pattinatori più giovani dell’Ice Club Torino Asd: Francesca Prato e Raffaele Zich che, grazie agli ottimi risultati della prima parte della stagione, erano entrati a far parte della Nazionale italiana. Francesca Prato ha gareggiato nella categoria Advanced Novice Girls ottenendo un’ottima medaglia d’argento alle spalle della svizzera Repond e totalizzando il punteggio di 90.37. La pattinatrice dell’Ice Club Torino ha presentato un programma corto pattinato sulle musiche del film “La La Land”, mentre nel lungo ha interpretato musiche gitane. Nella categoria Advanced Novice Boys Raffaele Zich ha conquistato l’argento alle spalle dello statunitense Yampolsky, ottenendo il punteggio di 97.64. L’atleta torinese ha pattinato uno swing nel corto, mentre nel lungo ha interpretato il “Tango dell’Assassino”. Entrambi i pattinatori sono allenati da Edoardo De Bernardis e Renata Lazzaroni. “E’ stata una stagione positiva per Francesca Prato e Raffaele Zich che sono riusciti ad acquisire il punteggio necessario per far parte della nazionale italiana e che a Egna hanno confermato i grandi progressi fatti. Sono giovanissimi e li attende un lungo percorso di crescita – ha dichiarato Edoardo De Bernardis.
 

BC

Campionati Italiani Assoluti Invernali, Eduard Timbretti Gugiu argento dalla piattaforma

L’Olanda vince l’Europa Cup 2019. L’Italia è quarta. Al Palazzo del Nuoto di Torino le magiare di Attila Biro superano le azzurre vice campionesse olimpiche 13-11 nella finale valida per il terzo posto. Nella finalissima l’Olanda campione d’Europa batte 11-9 la Russia, che perde la prima partita dopo sette successi e per il secondo anno consecutivo deve “accontentarsi” della medaglia d’argento. Ha diretto la gara l’italiana Alessia Ferrari, in coppia con il rumeno Adrian Alexandrescu (insieme avevano già arbitrato il quarto di finale Ungheria-Grecia). Finali trasmesse in diretta su Rai Sport + HD con telecronaca di Dario Di Gennaro e commento tecnico di Francesco Postiglione. Premi speciali a Elisabeth Aarts (Olanda) come miglior portiere e a Elvina Karimova (Russia) come migliore giocatrice.
Seconda medaglia piemontese ai Campionati Italiani Assoluti Invernali di tuffi, terminati nel pomeriggio alla piscina Monumentale di Torino. Dopo l’argento conquistato ieri da Matilde Borello dal metro è arrivato un altro argento, questa volta per il compagno di squadra Eduard Timbretti Gugiu

Tesserato per la Blu 2006 Torino e allenato da Claudio Leone, Eduard ha centrato la seconda posizione con 376,05 punti al termine di una gara molto buona e caratterizzata anche da diversi 8, con un unico errore nel quarto tuffo della rotazione (il triplo e mezzo indietro). Si è piazzato alle spalle dell’azzurro Maicol Verzotto (Fiamme Oro/Bolzano Nuoto, 385,05) e davanti a Andreas Sargent Larsen (CC Aniene, 341,10) e Loris Sembiante (Fiamme Oro, 290,60). Questi ultimi sono saliti entrambi sul podio tricolore, rispettivamente sul secondo e terzo gradino, poiché Eduard non ha ancora la cittadinanza italiana (è di origine romena).

Il podio è invece sfuggito per pochi punti a a Matilde Borello, quarta nel trampolino 3 metri con 245,55 punti. Si sono aggiudicate le medaglie Chiara Pellacani (MR Sport F.lli Marconi) 324,75, Elena Bertocchi (Esercito/Canottieri Milano) 265,65 e Elisa Pizzini (Bentegodi) 253,70 – le stesse tre che avevano chiuso in testa le eliminatorie del mattino. Rispetto alle qualifiche Matilde ha guadagnato una posizione, raccogliendo anche molti più punti grazie a una gara pulita e senza particolari errori.

A chiudere il programma della giornata e dei Campionati Italiani  è stato il sincro 3 metri. L’oro è andato a Giovanni Tocci (Esercito/Cosenza Nuoto)-Lorenzo Marsaglia (Marina Militare/CC Aniene) con 401,40 punti, seguiti da Tommaso Rinaldi (Marina Militare/MR Sport F.lli Marconi)-Andrea Chiarabini (Fiamme Oro/CC Aniene, 419,67) e Francesco Porco (Fiamme Oro/Cosenza Nuoto)-Andrea Cosoli (Carlo Dibiasi, 366,12). Da segnalare, nella classifica per società, il decimo posto della Blu 2006 Torino.

https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190331124712&area=3&menu=agonismo&read=tuffi

Torino Trento: un anno difficile

Soffermiamoci unicamente sulle vicende del campo e non inoltriamoci nel resto, augurandoci che al più presto la Torino cestistica possa avere una nuova speranza per il futuro

La partita contro Trento è stata purtroppo l’ennesima sconfitta di un’annata molto ma molto difficile. Allo stato attuale la FIAT Torino ha un record complessivo di 7 vinte e 29 perse (1 vinta 1 persa in Supercoppa italiana, 0-10 in Eurocup e 6 – 18 in campionato) che non si può valutare altro che con un no comment. Si possono trovare tante cause, concause, fatalità, sfortuna e prestazioni monstre solo contro Torino, ed è tutto vero. E’ altresì innegabile che una sana autocritica sulla gestione degli ultimi quarti di Torino, se fossero stati ben gestiti con esperienza, avrebbero permesso una stagione differente. E partire da qui piuttosto da cosa hanno fatto o non fatto gli arbitri sarebbe un bel progresso. Il quintetto proposto dall’ultimo minuto del terzo quarto fino a quasi metà del quarto quarto rasenta l’incredibile… . Però, come sempre, noi siamo qui a scrivere e a guardare, oltre che a tifare, e tutto sembra facile, mentre dal campo è tutto sicuramente diverso, ma è proprio lì che si fa la differenza in positivo. Per i giocatori è tutto sicuramente difficile. Jaiteh però si impegna al massimo, quando è in campo, e talvolta in momenti topici dovrebbe avere più spazio. Hobson è la vera scoperta di quest’anno con le sue estreme movenze di alta qualità, ma talvolta predica nel deserto. Il miglior attaccante dei gialloblù, Dallas Moore, viene sicuramente “incatenato” dagli schemi e gioca al meglio solo quando può liberarsi, ma è strano che non possa esprimersi. E’ una “bocca da fuoco” strepitosa, ha talento ed è generoso: perché non lasciargli spazio di azione? Il resto è a sprazzi. Mc Adoo gioca talvolta da pivot NBA e talvolta da ala di campionati minori, ma se avesse avuto continuità forse saremmo già tranquilli nel campionato. Cotton si impegna ma non è quella saracinesca che si vorrebbe e purtroppo non ha quella concretezza in attacco di cui si ha bisogno. Per il resto stendiamo un velo pietoso, in quanto alcuni sembrano ormai in difficoltà con il fisico e altri in campo solo per dovere (vedi Wilson…) . La situazione è difficile. Penultimi da soli non è proprio bello da vedere. Basterebbe poco per fare il piccolo salto necessario per la salvezza. Ci vorrebbe lucidità e serenità e molto buon senso. Attendiamo il miracolo. Non smettiamo di tifare. Forza Torino.

Paolo Michieletto