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Il calcio “beat” di Best e Meroni

Un parallelo tra due grandi calciatori le cui squadre furono segnate da comuni tragedie  

 

Se sulla collina torinese avvolta nella nebbia, alle 17,05 del 4 maggio 1949,  al rientro da Lisbona, il trimotore su cui viaggiava una delle squadre più forti di tutti i tempi si schiantava contro i muraglioni di sostegno del giardino posto sul retro della Basilica di Superga, il volo 609 della British European Airways si infranse al terzo tentativo di decollo sulla pista innevata dell’aeroporto bavarese di München-Riem…

Sono passati sedici anni da quel 25 novembre del 2005 in cui è morto George Best, uno dei più grandi calciatori di sempre.

Purtroppo – sono in molti a crederlo – sarebbe potuto diventare ancora più grande se non avesse scelto l’eccesso come sua filosofia di vita. Eravamo sul finire degli anni sessanta e, proprio nei mesi che segnavano in modo indelebile il punto cardinale della contestazione giovanile e studentesca, il pallone d’oro era stato assegnato a George Best, fantasista del Manchester United e genio ribelle del calcio moderno. Emularne l’arte pedatoria era l’apice di ogni desiderio a sfondo calcistico. Ma era anche un sogno impossibile. La classe di quel funambolico capellone con la maglia numero sette, rossa come il fuoco, irlandese di nascita e di carattere, indocile e fantasioso era – in quel frangente – ineguagliabile. Certo, c’era Rivera. Classe e eleganza, tocco morbido e geometrico, lanci lunghi e millimetrici ma Best era Best. Incarnava l’idea del calcio moderno, irriverente e fuori dagli schemi. Chi meglio di lui  poteva riflettere, dal rettangolo erboso di uno stadio, l’inquietudine, il senso di ribellione e le speranze di intere generazioni di ragazzi e ragazze? Bello e maledetto, refrattario alle regole e alle convenzioni, genio puro che esprimeva la sua arte massaggiando una palla di cuoio con i piedi.

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Solo Gigi Meroni, la farfalla granata, reggeva il confronto. Ma quando a George il comitato dei giornalisti sportivi messo insieme da France Football assegnò il pallone d’oro, eleggendolo giocatore più rappresentativo del 1968, “Gigi” Meroni non c’era più.  Era morto da alcuni mesi, travolto a  soli ventiquattro anni da un auto in corso Re Umberto a Torino, all’altezza del civico 53, dopo la partita disputata e vinta per 4 a 2 dai granata con la Sampdoria . Giorno maledetto quel 15 ottobre del 1967 e , colmo del destino, l’automobile che lo investì  – una Fiat 124 coupè – era guidata da un suo tifoso diciannovenne che si chiamava Attilio Romero e che diventerà, nel duemila,  presidente del Torino. Nato e cresciuto calcisticamente a Como, dopo aver vestito la maglia lariana e quella del Genoa, approdò nel 1964 a Torino, nella parte granata della città dell’auto. Agli ordini del “Paròn “Nereo Rocco, l’ala numero sette  incantò tutti con le sue giocate, i dribbling ubriacanti e quei suoi goal che, pur non molti (con la maglia del  Toro ne insaccherà  24), spesso finirono nelle cineteche del calcio per la bellezza del gesto atletico che li accompagnava,rendendo possibile ciò che ai più pareva impossibile. Era lui il “calciatore-beat” , quello che non amava i tiri da fermo e men che meno i rigori ma sentiva il bisogno dell’azione, della lotta per conquistarsi la palla, dell’invenzione  artistica del gol. I difensori impazzivano e spesso non trovavano alternative ai mezzi più bruschi per fermarlo, mettendolo giù senza tanti complimenti. I compagni ne sfruttavano le doti quando l’ala destra dai capelli lunghi e dai basettoni passava loro la palla al momento giusto, con il gesto generoso e altruista di chi concede agli altri l’onore di gonfiare la rete alle spalle del portiere avversario. Anche lui, come Best, andava controcorrente. Quando Edmondo Fabbri lo chiamò in nazionale gli impose una condizione: tagliarsi i capelli. Lui, con l’animo dell’artista che si disegnava da solo i vestiti da indossare,prendendo a modello quelli dei Beatles,  e lo spirito trasgressivo che lo portava a passeggiare per le vie di Como portandosi al guinzaglio una gallina, non rinnegò se stesso e rifiutò la convocazione.

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Gigi era così: uno vero che non se la tirava per nulla. Per questo risultava  scomodo nei confronti di una società troppo perbenista e piuttosto conservatrice. Best e Meroni, George & Gigi: i due volti ribelli della stessa medaglia. Entrambi giocatori di squadre segnate dalla storia con lutti tremendi. La tragedia che era accaduta al grande Torino nel 1949, otto anni prima che nascessi , era toccata anche al Manchester nove anni dopo, nel 1958. Monaco di Baviera come Superga. Un disastro aereo in entrambi i casi. Stesso dramma,uguale dolore. Se sulla collina torinese avvolta nella nebbia, alle17,05 del 4 maggio 1949,  al rientro da Lisbona, il trimotore su cui viaggiava una delle squadre più forti di tutti i tempi si schiantava contro i muraglioni di sostegno del giardino posto sul retro della Basilica di Superga, il volo 609 della British European Airways si infranse al terzo tentativo di decollo sulla pista innevata dell’aeroporto bavarese di München-Riem, in quella che al tempo era la Germania Ovest. Quel 6 febbraio del 1958 persero la vita ventitrè dei quarantaquattro passeggeri, tra i quali gran parte dei Diavoli rossi dell’Old Trafford. A Superga morirono sul colpo tutte le trentuno persone di bordo. Così, un destino cinico e baro, spazzò via l’intero grande Torino e quasi due terzi del Manchester United. Negli anni a venire, mentre gli eredi dei granata faticavano sui campi di calcio italiani, schiacciati anche dal peso del mito dell’invincibile squadrone di Valentino Mazzola e compagni, i rossi inglesi ricominciavano anch’essi daccapo la loro storia. Accanto a Best giocavano Bobby Charlton, Denis Law,Brian Kidd, Nobby Stiles. Nel Torino, con Gigi Meroni, c’erano Natalino Fossati, Nestor Combin, Fabrizio Poletti e Giorgio Ferrini. Gigi & George, Meroni & Best, un destino da maledetti sulla fascia destra, con i calzettoni abbassati e il dribbling assassino, le maglie color della passione e il genio di chi sapeva come illuminare il gioco. George & Gigi, no space, no time: restano entrambi lì, sospesi nella memoria, belli come a quei tempi, fissati nei volti e nelle immagini sui campi d’allora . L’irlandese,  “icona pop” di quegli anni, soprannominato il “quinto Beatle“, pareva in grado di vincere le partite da solo. Non si tirava indietro nei tackle, contrastando l’ avversario fino a sradicargli la palla dai piedi , ripartendo, dribblando e, infine,  inquadrando la porta con il suo tiro secco e micidiale. Lo stesso Pelè, nel 1966 , dichiarò: “George Best è il più grande giocatore del Mondo“.

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Più tardi, Michel Platini disse che “inventò il calcio rock’n’roll. Con la maglia del Manchester fece vibrare tanta gente al suo ritmo“. Irrequieto oltre ogni limite affiancò al calcio le sue passioni “alternative”: l’alcool, le donne, le auto veloci e fiammanti, sprecando fiumi di denaro in ogni tipo di eccesso. Genio e sregolatezza in tutto e per tutto, si spinse talmente oltre che la seconda “qualità” prevalse, mangiandogli prima il fegato e poi la vita. .Meroni gli assomigliava molto. Anche Gigi era un talento unico che sapeva lottare, scartando gli avversari con una facilità irridente tant’è che , in quegli anni, si guadagnò il titolo di giocatore più atterrato in area di rigore dai difensori in preda a crisi nervose per le sue incredibili finte. Gigi era eclettico ma non assomigliava a Gorge negli eccessi. Nella sua mansarda di Piazza Vittorio, ascoltava “Help!”, “Yesterday” , “Yellow Submarine” e “Eleanor Rigby “ma anche  il jazz  di Miles Davis e John Coltrane, dipingeva  quadri, scriveva poesie. Conviveva con Cristiana e guardava con simpatia le piazze che si riempivano  di studenti e operai. « Era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni », disse di lui Gianni Brera. Il ragazzo irlandese,nato in un quartiere povero di Belfast e diventato il principe dell’Old Trafford, morì adulto in un letto del Cromwell Hospital di Londra, con il fegato a pezzi. A Gigi, toccò di peggio. Anche da morto. Due mesi dopo la scomparsa la sua tomba fu profanata al cimitero di Como da uno squilibrato che non riusciva a darsi pace per il dolore. L’uomo aprì la bara, asportò il fegato dal cadavere del giocatore consegnandolo giorni dopo alla polizia. Cose da pazzi. Ben oltre l’immaginazione di Gianni Brera che s’inventò Eupalla, la mitica “dea del calcio”, collocando il football nell’Olimpo, sostenendo che “il calcio è straordinario proprio perché non è mai fatto di sole pedate e chi ne delira va compreso”.

 

Marco Travaglini

 

Sorteggio ottavi di finale Champions League!

Il nuovo sorteggio della Champions League, rifatto alle 15 per un vizio del software, ha visto la Juve ancora fortunata, avendo trovato il Villareal,al posto dello Sporting Lisbona. E’ andata peggio all’Inter che invece sfiderà il Liverpool,prima era accoppiata all’Ajax.Ecco il quadro completo degli ottavi.. Salisburgo-Bayern Monaco. Sporting Lisbona-Manchester City. Benfica-Ajax. Chelsea-Lille. Atletico Madrid-Manchester United. Villareal-Juventus. Inter-Liverpool. Paris Saint Germain-Real Madrid…la Juve giocherà la gara d’andata in Spagna,l’Inter invece in casa.Le gare si disputeranno tra il 15 ed il 22 febbraio 2022 l’andata,tra l’8 ed il 16 marzo il ritorno.Non esiste più la regola che il gol segnato fuori casa vale doppio in caso di parità di reti tra andata e ritorno.Ci saranno, eventualmente,tempi supplementari e calci di rigore.

Enzo Grassano

Curling: Gonin, Romei e Dami in Olanda a caccia del pass per le Olimpiadi

Il momento della verità è arrivato: fino a sabato 18 dicembre, infatti, le Nazionali di curling saranno impegnate a Leeuwarden, in Olanda, con l’obiettivo di conquistare la qualificazione ai Giochi di Pechino 2022. Il Torneo Preolimpico, ultima occasione per staccare il pass per la Cina, metterà in palio tre posti al maschile e tre posti al femminile.

Gli azzurri di coach Claudio Pescia, freschi di medaglia di bronzo agli Europei di Lillehammer, sono tra i favoriti nel round robin che li vedrà sfidare Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Giappone, Corea del Sud, Olanda e Norvegia: la formazione è la stessa della rassegna continentale, con il pinerolese Simone Gonin (Aeronautica Militare) sul ghiaccio insieme a Joel Retornaz, Sebastiano Arman, Mattia Giovanella e Amos Mosaner. Le azzurre di Violetta Caldart vedranno ancora protagoniste le piemontesi Angela Romei (Fiamme Oro) ed Elena Dami (Mole 2020 Ice Skating), in squadra con Stefania Constantini, Marta Lo Deserto e Giulia Zardini Lacedelli: reduce dal brillante 6° posto continentale, l’Italia in rosa sfiderà Scozia, Repubblica Ceca, Germania, Giappone, Estonia, Turchia, Corea del Sud e Lettonia.

Tanto al maschile quanto al femminile, la prima classificata otterrà direttamente il pass per Pechino 2022. La seconda e la terza al termine del round robin, invece, si scontreranno in uno spareggio: la vincente volerà ai Giochi, la perdente sfiderà la quarta nello scontro diretto che assegnerà l’ultimo tagliando a cinque cerchi.

Trapani – Reale Mutua Basket Torino 70 – 66: dimensione “reale” di Torino sarà la mezza classifica?

Il basket visto da vicino.

È provocatorio il mio titolo ma anche perché “provocato” da una conduzione pessima della partita da parte del coach presente in panca… . In anni precedenti segnalavo che Torino è una piazza importante e il comportamento da provinciale, come si dice in gergo e senza offesa per le province… , non è adeguato.  Torino gioca sempre al livello di chi si trova davanti, che sia alta classifica che sia bassa, vedasi sconfitta di misura con Cantù e vittoria di altrettanta misura contro Biella, prima e ultima in classifica rispettivamente.  Ora, la seconda sconfitta consecutiva mette in luce quanto da me più volte rammentato,  e cioè che il sistema di gioco offensivo di Torino è affidato sempre ad iniziative dei singoli, mentre la tattica difensiva si concentra nel detto “speriamo che sbaglino”.

Alcuni se la prendono con gli stranieri di Torino, ma, sinceramente, chi li ha acquistati dovrebbe dolersene e non lamentarsi. Trey Davies continua a giocare con la paura di fare qualcosa di sbagliato agli occhi del coach e, giocando teso, sbaglia più di quanto farebbe se potesse giocare a briglie sciolte. Chiunque abbia giocato sa che quando hai paura di sbagliare, nel basket, sbaglierai… ed infatti quando prende iniziative individuali si rivela sicuramente meglio di quanto si pensi. Davon Scott gioca a tre centimetri da canestro ma la sua parte di pivot di A2 la svolge. Discorso a parte per Alibegovic e Toscano, che a differenza di “altri” possono sbagliare a ripetizione senza mai rischiare la benevolenza tecnica… . E oggi hanno fatto  di tutto almeno dal secondo quarto in avanti ma non cose belle. Aristide Landi, che ricorda la controfigura del miglior Amoroso della storia torinese del basket, prova a dare il suo contributo ma non basta. Pagani si sta involvendo in sé stesso ed il playmaker che Torino schiera come riserva, reduce dall’aver guidato la squadra retrocessa l’altr’anno, Ruben Zugno, non riesce nemmeno ad essere un cambio accettabile nemmeno in difesa.  De Vico non sta adattandosi al ruolo di “star” in A2, mentre era molto abile come comprimario in A1, e forse deve cominciare a pensare di fare questo salto, o tornare in A1, dove talvolta è più facile eccellere quando non devi essere tu a tirare la carretta.

Non neghiamolo, la Reale Mutua Basket Torino è sopra le sue possibilità in classifica, ma è un campionato mediocre in cui tutti possono vincere è perdere con tutti… quindi la speranza non è morta, ma fare qualcosa per salire di tono è obbligatorio.

Paolo Michieletto

È cuore Toro! Torino-Bologna 2-1

17esima giornata di campionato serie A. 

Sanabria(T) aut. Sumaoro(T)  Orsolini (B)

Ha prevalso il cuore Toro con una gara tutta grinta,tecnica ed acume tattico.I granata,sempre più di Juric,hanno disputato una partita ordinata, d’attacco,chiudendo tutti gli spazi di gioco al Bologna.Il punteggio poteva esser più largo ma c’è stata una doppia svista arbitrale:rigore inesistente per i felsinei dell’ex Mihajlovic e poco dopo negato al Toro un clamoroso penalty.Con questa vittoria i granata salgono al 12esimo posto con vista Europa,non tanto distante.Bene tutta la squadra e soprattutto Sanabria.Con l’infermeria che si sta svuotando e magari con l’arrivo del rossoblù Orsolini(oggi avversario ma a gennaio chissà tra l’altro autore di una buona gara fin dal suo ingresso)nessun traguardo può esser precluso ai granata di Juric.Ora testa alla Coppa Italia con la disputa dei 16esimi di finale giovedì 16 dicembre ore 21 a Genova,stadio Marassi per Sampdoria-Torino.

Enzo Grassano

Juve: non ci siamo!

17esima giornata campionato serie A

Venezia-Juventus 1-1

Morata(J) Aramu(V)

La solita Juve discontinua del campionato non va oltre il pareggio contro un volenteroso Venezia.Altri 2 punti persi che allontanano ulteriormente i bianconeri dalla zona Champions League e rischiano di farsi raggiungere da Lazio e Roma. Parte bene la squadra di Max Allegri nella prima mezz’ora di gara comandando il gioco e passando in vantaggio con Morata. Nel secondo tempo subentrano le solite paure e vecchie incertezze con i lagunari che approfittano delle amnesie juventine e pareggiano con un bel gol dell’ex granata Aramu.Poi più nulla fino al triplice fischio finale con la conferma che esistono 2 Juventus:quella sicura di sé che gioca bene e va avanti in Champions League e quella incerta ed avvolta dalle paure del campionato.

Enzo Grassano

Aperte le candidature per ospitare il World Plogging Championship

Aperte le candidature per ospitare il World Plogging Championship nell’autunno 2022 e per diventare gara qualificante. Svelato il Comitato Internazionale di Plogging

Nella conferenza stampa di ieri mattina sono state presentate le molte novità in vista della seconda edizione del Campionato Mondiale di Plogging, la corsa raccogliendo i rifiuti che si volgerà dal 30 settembre al 2 ottobre 2022.

Dopo il successo della prima edizione, che ha permesso di raccogliere sulle Alpi Torinesi della Val Pellice quasi 800 kg di rifiuti abbandonati, si apre il cammino verso il WPC 22, che come ormai da tradizione chiuderà la stagione estiva dei trail.

La prima importante novità è la creazione di un Comitato Internazionale di Plogging, composto da alcuni membri del comitato organizzativo della prima edizione e alcuni nuovi inserimenti. Ne fanno parte AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, E.R.I.C.A. soc. coop, Acea Pinerolese, Erik Ahlström, l’ideatore del termine plogging e la sua associazione Plogga, Carlo Degiovanni e Sandro Fioravanti come invitato permanente. Questo team composito e dalle esperienze complementari diventa così la “cabina di regia” di un movimento internazionale diffuso in tutto il mondo e che punta ad allargare ancor più il suo raggio d’azione.

Allo stesso tempo però si apre l’anno del plogging, poiché è possibile candidare le gare di trail running a diventare gare qualificanti in vista del Campionato Mondiale. È sufficiente inviare la candidatura a info@worldploggingchampionship.com entro il 15 febbraio alle 12:00. Gli unici requisiti richiesti sono di aver avuto nelle edizioni precedenti almeno 100 atleti da almeno 3 Paesi diversi ed essere in programma tra il 1° marzo e il 31 agosto 2022.

In ultimo, anche i paesi, le Unioni comunali e le valli interessate ad ospitare la nuova edizione del Campionato possono inviare la propria candidatura allo stesso indirizzo, info@worldploggingchampionship.com. in questo caso, le richieste riguardano la disponibilità di strutture e di spazi adeguati, nonché un campo di gara idoneo, possibilmente sovracomunale.

“Una competizione unica e innovativa – racconta Roberto Cavallo, eco-atleta e ideatore del Campionato Mondiale di Plogging – che per il secondo anno vuole ribadire l’impegno del mondo dello sport nei confronti dell’ambiente. Dopo il grande successo della prima edizione, il WPC ritorna con la volontà di stupire ancora e di diffondere sempre più questa disciplina sportiva. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, e raccogliere rifiuti correndo è sicuramente più divertente”.

A questo link www.worldploggingchampionship.com è possibile trovare tutte le informazioni necessarie e scaricare i protocolli per diventare gara qualificante oppure sede della prossima edizione del Campionato.

Per maggiori informazioni, contattare info@worldploggingchampionship.com

17esima giornata di campionato, Juve e Toro in campo

Venezia-Juventus – Sabato 11 dicembre ore 18, Torino-Bologna – Domenica 12 dicembre ore 12.30

Qui Juve:
I bianconeri di Max Allegri cercano la terza vittoria consecutiva in campionato sul campo dell’organizzato Venezia. Allegri dovrà fare a meno degli infortunati Danilo, Chiesa, Kulusevski e Ramsey con McKennie che cerca il recupero all’ultimo momento per la panchina. Davanti a Szczesny giostreranno De Sciglio a destra, avanti su Rabiot, con la coppia centrale composta da Bonucci-De Ligt in mezzo e Alex Sandro, leggermente favorito su Pellegrini, a sinistra. A centrocampo a destra Cuadrado alto con Bernardeschi sul versante opposto e la diga centrale composta da Bentancur-Locatelli. Davanti torna titolare Morata con Dybala a supporto libero di svariare su tutto il fronte offensivo.

Qui Toro:
3 punti e via!provare a salire il più in alto possibile e poi approfittare di qualche caduta eccellente di chi sta davanti.Il settimo posto non è irraggiungibile.
Per la gara contro il Bologna torna Singo dalla squalifica, gli lascerà il posto uno tra Vojvoda e Aina ma intanto Juric ha ritrovato, finalmente, Ansaldi. Lo staff medico monitora,con grande attenzione, le condizioni di Mandragora e Pobega per scegliere chi affiancare Lukic in mediana a comporre il tandem diga.Sulla trequarti sono in vantaggio Praet e Brekalo alle spalle di Sanabria. In difesa c’è Rodriguez al posto di Buongiorno nel terzetto con Zima e Bremer davanti a Milinkovic-Savic.

Enzo Grassano

Accadde oggi. Ciao Paolo Rossi

Il grandissimo attaccante Paolo Rossi muore il 9 dicembre dello scorso anno, all’età di 64 anni, all’ospedale di Siena per le conseguenze di un tumore ai polmoni indimenticabile protagonista del Mondiale 1982 trascinò la nazionale italiana sul tetto del mondo, trascinata dai suoi gol e dalla magia che scaturiva dalle sue giocate.Il bomber azzurro aveva tante qualità:tecnica di base eccellente, fiuto del gol, senso della posizione inimitabile, punto di riferimento essenziale ed imprescindibile per tutti i club in cui ha giocato.Oggi esistono attaccanti con queste qualità?La risposta è: no!Pablito era e resta unico.

Enzo Grassano

Juve al primo posto!

Nei gironi qualificazione Champions League sesta ed ultima giornata girone H Juventus-Malmo FF 1-0.

Kean….missione compiuta anche ad avvenuta qualificazione nel turno precedente…la Juventus si qualifica al primo posto nel suo girone battendo il Malmo FF e scavalcando il Chelsea che pareggia 3-3 con lo Zenit ed arriva secondo.Bianconeri sempre attenti e dopo aver segnato controllano agevolmente la gara contro gli svedesi del Malmo FF. Dopo l’umiliazione nella scorsa partita patita ai danni del Chelsea che ha così sorpassato i bianconeri in classifica, nessuno poteva prevedere che alla fine fosse proprio la Juventus a vincere il girone. Si, perché se il successo contro il Malmo FF era scontato,il pareggio del Chelsea in casa dello Zenit ha sorpreso tutti, soprattutto perché la rete del 3-3 che condanna gli inglesi al secondo posto è arrivata al quarto minuto di recupero.Esistono due Juventus:quella del campionato che è incerta ed altalenante e quella di Champions League forte e sicura

Vincenzo Grassano