SPORT- Pagina 17

Sport e inclusione, tutti i numeri di Csen Piemonte

Sono stati dei mesi entusiasmanti, di grande lavoro e di enormi soddisfazioni per lo CSEN Piemonte, in cui si è saputo fare squadra e creare rete. Una prima parte di 2024 davvero memorabile per cui i numeri parlano da soli: oltre 1000 Asd affiliate e più di 200 mila soci tesserati in tutto il Piemonte.

 

Il periodo estivo porta a tracciare i primi bilanci e per CSEN Piemonte i successi sono stati tanti: dai molteplici progetti conclusi e i tanti altri in partenza in autunno, alla rete di sostegno, di formazione e di aggiornamento presente con FiscoCsen, fondamentale al termine della prima stagione dall’entrata in vigore della Riforma dell’ordinamento sportivo.

 

Il mondo di CSEN è quello dello sport, ma anche dell’inclusione. Il Progetto P.ATT.I GENERATIVI, ad esempio, ha avuto come tema principale quello dello sport contro la povertà educativa di soggetti a rischio di criminalità sociale. Una serie di progetti sportivi ed extrasportivi riferiti ad un target di età che va dai 10 ai 17 anni. Un percorso che ha preso forma a seguito della vittoria del bando di Sport e Salute.

 

A gennaio, un grande entusiasmo ha avvolto la presentazione di ‘Io sono l’altro – Manuale dello sport integrato e piccole storie che cambiano il mondo’. Un evento che ha voluto promuovere quello che non è un semplice libro di istruzioni o di regole che tratta il tema dell’inclusione, ma il frutto di un lungo percorso che ha coinvolto tantissimi professionisti del settore.

 

L’inverno è stata l’occasione per la partenza di un altro importantissimo progetto, quello di ‘OPEN AUT-Conoscere per capire’, sviluppato in collaborazione con la Circoscrizione 4 di Torino e da cui sono nati otto importanti incontri per facilitare l’inclusione di persone con disturbo dello spettro autistico attraverso attività teoriche, pratiche e laboratoriali.

 

A maggio poi, Rivarolo Canavese è stata trasformata in un grande laboratorio a cielo aperto con lo Sport In Festival. Una giornata in cui tutte le realtà associative locali e limitrofe hanno potuto proporsi con un contenuto legato all’inclusione: disabilità, equity diversity e inclusion, emarginazione e disagi sociali. Un modo per celebrare le forme con le quali quotidianamente la “Comunità Educante” contribuisce a rendere migliore la società.

 

Con il caldo è invece partito ‘EstAUT – la tua vacanza in città’, il primo campus estivo rivolto a bambini e bambine neurodivergenti e bambini e bambine normotipici di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Un progetto di integrazione, un’opportunità per favorire l’inclusione sociale e per sostenere concretamente le famiglie.

 

Tutto questo senza dimenticare che ad ottobre si terranno i Mondiali Canicross ICF 2024 a Bardonecchia dove sono attesi oltre 600 partecipanti provenienti da 30 nazioni e tre continenti.

 

Dott. Gianluca Carcangiu, Presidente CSEN Piemonte: “Fa un certo effetto vedere tutti i progetti che sono stati messi a terra in così pochi mesi. Questo è il frutto di tanti anni di lavoro. Ma la nostra vera forza è rappresentata dalle associazioni che operano sul nostro territorio e che ogni giorno producono valore, educazione, inclusione e crescita per gli adulti del domani. Li vogliamo ringraziare tutti perché in tantissimi ci hanno dato fiducia e i numeri lo dimostrano. Voglio ringraziare di cuore anche tutti i Comitati provinciali per il grande lavoro che svolgono nei territori piemontesi, portando valore e prodigandosi per tutte le associazioni. Noi possiamo solo continuare a lavorare per loro con la professionalità, la passione e l’impegno che ci contraddistinguono”.

 

About CSEN Piemonte – Centro Sportivo Educativo Nazionale in Piemonte. Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, opera nel campo della formazione sportiva e organizza su tutto il territorio nazionale corsi e seminari. Il Comitato Regionale Piemontese è uno dei più importanti centri di formazione nazionale e organizza corsi riguardanti Arti Marziali, Fitness e Body Building, Functional Training, Discipline Bio-Naturali, Cinofilia, Danza Sportiva fornendo le conoscenze e le abilitazioni necessarie.

Il progetto AICS “Sport tra pratica e partecipazione”

Pregiudizi, scarse risorse, formazione inadeguata: troppo spesso, anche gli ambiti sportivi  e sociali non riescono ad accogliere adeguatamente bambini e persone con disabilità, in particolare quelle intellettive e sensoriali. 

Per rispondere a questa sfida, AiCS Torino, in collaborazione con la direzione nazionale dell’Associazione Italiana Cultura Sport e con il contributo di Fondazione Time2 nell’ambito del bando Cambiamenti, ha lanciato il progetto “Sport tra pratica e partecipazione“.

Un intervento sistemico che punta a modificare il contesto relazionale e fisico attraverso un linguaggio ampio e inclusivo e un cambiamento culturale, in linea con le raccomandazioni della Convenzione
delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
, ratificata dal Parlamento italiano con la legge 18/2009, e con la riforma della normativa sulla disabilità 227/2021.

Il progetto, della durata di 15 mesi, è già entrato nel vivo con gruppi partecipati di “Siamo corpo, cervello, mente, desiderio, ascolto ed emozioni… in relazione” formati da esperti, persone disabili, famiglie e operatori delle associazioni AiCS per avviare il confronto e la condivisione su come cambiare insieme regole e per la costruzione della campagna mediatica. Da settembre, il progetto sarà esteso a livello nazionale, rivolgendosi a tutti gli operatori del terzo settore interessati al tema – tecnici e non – attraverso seminari gratuiti

Non solo Sport: attività civiche ai Camp estivi della ValleBelbo Sport

Peñarol, il Piemonte d’Uruguay. Storie di calcio e di emigrazione

Il nome deriva da Pinerolo e lo si deve a Giovan Battista Crosa che nel 1765 arrivò a Montevideo e fondò – insieme ad altri conterranei – il quartiere che , storpiando il nome del comune situato allo sbocco in pianura della Val Chisone, nel tempo, è diventato il “barrio” Peñarol

Nel 2016 a Montevideo il Club Atletico Peñarol ha festeggiato l’inaugurazione del suo nuovo stadio: 43.000 posti a sedere, attrezzato, moderno e con un area-museo dedicata alla storia  del club più prestigioso dell’Uruguay. D’ora in poi l’Estadio Campeón del Siglo celebrerà le gesta dei calciatori i maglia giallo-nera, ricordando il legame tra questa  squadra, tra le più vincenti del sudamerica, e il Piemonte.

Il nome Peñarol , infatti, deriva da Pinerolo e lo si deve a Giovan Battista Crosa che nel 1765 arrivò a Montevideo e fondò- insieme ad altri conterranei – il quartiere che , storpiando il nome del comune situato allo sbocco in pianura della Val Chisone, nel tempo, è diventato il “barrio” Peñarol. Una storia che è diventata uno spettacolo teatrale, grazie al testo curato da Renzo Sicco e Darwin Pastorin che,  grazie ad Assemblea Teatro, anima le scene con il progetto ”Peñarol, il Piemonte d’Uruguay:storie di calcio e di emigrazione”. Pinerolo, Peñarol: due nomi identici che in due lati del mondo in continenti lontani raccontano di emigrazione, povertà, lavoro, rinascita ..e calcio! Bella storia, quella del club che assume i colori sociali giallo e nero, ispirati a quelli delle barriere delle strade ferrate, essendo molti dei suoi fondatori dei “musi neri”, macchinisti delle ferrovie uruguaiane, per lo più italiani. Un legame profondo, segnato dalle storie d’emigrazione dalle terre piemontesi verso il “nuovo mondo”, dove la passione per il calcio si confonde con la storia in una città, capitale d’Uruguay, dove nelle vene della metà dei tre milioni di abitanti, scorre sangue italiano. I pinerolesi, come tanti altri abitanti delle valli e della pianura, andavano a Genova per imbarcarsi, spesso senza conoscere l’effettiva destinazione, stipati in terza classe, a rischio di finire morti affogati quando i piroscafi cedevano alla rabbia dell’oceano, per cercare fortuna nelle “meriche”.

La passione per i “fotbaleur” , nel caso, ha fatto il resto.  Così, quello che nel 1891 era stato fondato a Montevideo come “Central Uruguay Railway Cricket Club” (CURCC), squadra di fùtbol della capitale uruguaiana,  nel 1913, cambia nome in “Club Atletico Peñarol”. In breve, questa “instituciòn deportiva” diventò presto la miglior squadra del Sudamerica, complice il ciclo del grande Uruguay che tra il 1930 ed il 1950 vinse due edizioni dei Mondiali. Quando la finale della Coppa del mondo venne giocata in Brasile, nella storica data del 16 luglio 1950, quando la “Celeste” nazionale uruguagia  sconfisse 2 a 1 la Seleção dei padroni di casa, sprofondando nella disperazione il Maracanà, il Peñarol aveva già conquistato 17 campionati d’Uruguay e forniva alla nazionale giocatori del calibro di Obdulio Varela e Juan Alberto Schiaffino, che poi venne a giocare in Italia, nel Milan. Nel biennio 1960-61 il Peñarol salì in vetta al mondo del pallone, vincendo due Coppe Libertadores (la Champions sudamericana) e una Coppa Intercontinentale. Così i “carboneros” entrarono nella storia del calcio. Nel 1966 arrivò la doppietta: Libertadores e Intercontinentale. Doppietta replicata sedici anni dopo, nel 1982. Nel frattempo arrivano altri 32 titoli nazionali, l’ultimo nel 2012-13.

Un palmares di successi impressionante, al punto da far sì che la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (IFFHS) nominasse il Peñarol “Club del XX° secolo del Sud America”. Ma non tutto si può ridurre ai dati numerici. La passione, la voglia di riscatto sociale, l’incrollabile fede nei colori del “Pinerolo d’Uruguay” , nel tempo, ha rappresentato un fenomeno davvero importante, legatoa  doppio filo con l’Italia. Nei primi grandi calciatori aurinegros ( gialloneri , per via del colore delle maglie) erano evidenti le tracce di italianità: le più grandi leggende del club erano figli o nipoti di italiani. Basta pensare alle prime due stelle, Lorenzo Mazzucco e Josè Piendibene Ferrari, entrambi avevano i genitori italiani. E poi Juan Alberto Schiaffino ( così scrisse di lui Eduardo Galeano: “con le sue giocate magistrali, organizzava il gioco della squadra come se stesse osservando tutto il campo dalla più alta torre dello stadio”),il centrocampista Rafael Sansone, il difensore Ernesto Mascheroni , l’istriano di nascita Ernesto Vidal, centrocampista che aveva “tre patrie ma solo una gli regalò il tetto del mondo”, il portiere Roque Maspoli e tanti altri. Una storia di scatti, rincorse e calci al pallone che continua, sull’asse della memoria che unisce i due lati del mondo, da Pinerolo al “barrio” Peñarol.

Marco Travaglini

Campionati Italiani Categoria: 8 finali per il TDN per chiudere alla grande una stagione da incorniciare

Campionati Italiani di Categoria: la finale di Bertelli chiude una stagione esaltante per la ValleBelbo Sport

Torino – Cosenza 2-0

Il Toro di Vanoli batte  il Cosenza per 2 a 0. In apertura al primo minuto all’Olimpico Grande. Torino, l’autorete di Camporese.  Al 25esimo  tiro di Fumagalli dal limite. Nel secondo tempo Vojvoda anticipa Kouan sul secondo palo e il Torino si salva per miracolo. I granata vincono all’84esimo con Zapata che segna il 2 a 0.

Malan conquista la medaglia di bronzo nel pentathlon moderno

Giorgio Malan conquista la medaglia di bronzo nel pentathlon moderno alle Olimpiadi di Parigi 2024. L’ ’Italia  torna così sul podio olimpico in questa specialità, dopo 36 anni, con Carlo Massullo, a Seoul, nel1988.

Il giovane atleta torinese vince con 1536 punti, dietro di lui Ahmed Elgendy con 1555 punti e Taishu Sato con 1542 punti.

Malan è un atleta del Pentathlon Moderno Torino delle Fiamme Azzurre.

Torino prima squadra vestita dal brand Piombo

Torino Football Club e OVS hanno annunciato  una nuova partnership. L’azienda italiana di abbigliamento diventa Official Fashion Partner del Club granata e vestirà la Prima Squadra del Toro con le collezioni del brand Piombo.

A settembre World Plogging Championship 

Correre raccogliendo i rifiuti abbandonati che si incontrano lungo il percorso, facendo incetta di residui del cosiddetto fenomeno del “littering”, ovvero la dispersione nell’ambiente di piccoli (e a volte grandi) rifiuti. Si tratta del plogging, una disciplina che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede tra gli appassionati di running e trail running e che l’istituzione del World Plogging Championship ha trasformato in una vera e propria competizione internazionale, con atleti provenienti da ogni parte del mondo.

PH Stefano Jeantet – World Plogging Championship

La quarta edizione del World Plogging Championship si terrà dal 27 al 29 settembre 2024 nei boschi della Val Gandino, nella media Val Seriana in provincia di Bergamo. La tradizionale cerimonia di inaugurazione, in programma venerdì 27 settembre, sarà seguita dal briefing pre-gara in cui si sveleranno gli ultimi dettagli sul territorio destinato alla sfida. Il giorno successivo, sabato 28, gli atleti che avranno superato le prove di qualifica nel corso dell’anno 2024 si confronteranno in una competizione di trail plogging della durata massima di sei ore sui sentieri della Val Gandino.

 

È l’algoritmo che decide il mondiale

Una notte per fare il conteggio di quanti e quali rifiuti gli atleti avranno raccolto, a cui sommare la distanza e il dislivello di percorrenza: tutti i dati verranno elaborati da un collaudato algoritmo che decreterà il campione e la campionessa mondiali di plogging 2024. A mettere in palio il titolo iridato saranno l’italiana Elena Canuto e lo spagnolo Manuel Jesús Ortega García, che vinsero il mondiale lo scorso anno a Genova, edizione (con oltre 80 atleti in rappresentanza di 16 nazioni) passata alla storia perché i plogger in gara hanno recuperato un totale di 3.000 kg di rifiuti abbandonati, di cui il 71% è stato differenziato e avviato al riciclo. La domenica 29 settembre non si terranno solo le premiazioni, ma in programma c’è anche la prima edizione della gara di Urban Plogging che si svolgerà a Bergamo.

PH Stefano Jeantet – World Plogging Championship

 

PH Stefano Jeantet – World Plogging Championship

«Sempre più praticanti in giro per il mondo animano il popolo del plogging! Non più solo attivisti attenti alle tematiche ambientali, ma anche veri e propri atleti pronti a sfidarsi a colpi di chilometri e affondi sulle gambe! È per questo che, oltre alle gare qualificanti, vogliamo promuovere sempre più la possibilità di qualificarsi attraverso una virtual challenge, così che atleti e appassionati  plogger da tutto il mondo possano confrontarsi e aspirare a staccare  il biglietto per le finali dei campionati mondiali. Una cosa è certa: più concorrenti si sfidano con le qualificazioni più il mondo sarà pulito!»,  Roberto Cavallo, ideatore e direttore di gara del World Plogging Championship.

 

Per informazioni aggiuntive e per scoprire tutti gli aggiornamenti, si può consultare il sito ufficiale www.worldploggingchampionship.com e i profili social Facebook e Instagram.

Il Campionato Mondiale di Plogging è organizzato dal Comitato Internazionale di Plogging, composto da AICA – Associazione Internazionale per le Comunicazione AmbientaleERICA soc. coop.ACEA Pinerolese IndustrialeErik Ahlström – PloggaCarlo Degiovanni – Podistica Valle Infernotto e Sandro Fioravanti – RAI Sport.