Torino vista dal mare /3 Camminare per conoscere. Un’immagine semplice ma efficace che descrive al meglio uno dei migliori modi per scoprire una nuova città. Abituarsi a nuovi paesaggi, differenti abitudini di quartiere, spesso è difficile, ma passeggiando tra le vie e le piazze più battute, per poi allontanarsi e perdersi in quelle meno trafficate permette di appropriarsene, cogliendo scenari, scorci e dettagli che spesso si perdono nella frenesia del quotidiano. Torino – io che vengo dal mare – provo a scoprirla così, raccontandola per impadronirmene allo stesso tempo.
È appena trascorso quel ricco e caotico periodo qui a Torino che i più conoscono come Art Week. Una settimana esclusivamente dedicata al contemporaneo dove l’intera città diventa catalizzatrice di eventi. Quest’anno, dalle congiunture astrali decisamente sfavorevoli, ha visto invece un susseguirsi di riprogrammazioni, cancellazioni e rimodulazioni di eventi.
Per me, da persona che lavora a contatto con questo stravagante e a volte incomprensibile mondo dell’arte contemporanea, ma anche come semplice appassionata, è stata la prima settimana dell’arte da “torinese”, seguirne le vicissitudini e declinazioni era doveroso. Ma quindi quest’anno cosa è successo? Si può parlare di Art Week torinese per il 2020?
Purtroppo molti sono stati gli eventi cancellati in attesa di una situazione più propizia per ritornare. Altri invece hanno cercato altre vie.
Come si sa Artissima è da sempre l’evento cardine, attorno al quale sono sorte nel tempo tante nuove e stimolanti realtà che hanno permesso alla città di Torino di distinguersi nel caotico mondo del contemporaneo. Proprio Artissima aveva sin da subito annunciato la sua presenza non fisica per questa XXVII edizione, affidando al mondo virtuale la maggior parte degli incontri, eventi e presentazione del catalogo. Quella di quest’anno è stata e continua ad essere un’edizione più intima e diluita, in accordo con i tempi che stiamo vivendo che ci costringono a una lentezza e un raccoglimento a cui non eravamo più abituati.
Una presenza fisica di Artissima in città è però prevista attraverso tre mostre evento ospitanti alcuni dei lavori delle gallerie partecipanti a questa edizione dalle nuove vesti, dislocate negli spazi museali della GAM, Palazzo Madama e il MAO, ad ora solo rimandate a causa delle più recenti restrizioni che stiamo vivendo, ma già in qualche modo visionabili grazie a tour virtuali che permettono di entrare in contatto con le opere esposte.
Stasi Frenetica il tema che accomuna le esposizioni, a sottolineare sempre quell’idea di recupero di una calma perduta all’interno della frenesia del quotidiano. Scegliere anche tre delle istituzioni museali più importanti di Torino è un invito a riappropriaci e riscoprire la città appena sarà possibile, ma iniziarlo a fare anche quando sembra non esserlo.
Come già scritto oltre ad Artissima anche altre manifestazioni hanno trasferito la loro programmazione sulle numerose piattaforme social ormai a nostra disposizione, facilitandoci forse in questo modo anche il compito per poterne fruire.
Se a volte possiamo conoscere la città affacciandoci dal balcone, a volte possiamo addirittura farlo comodamente seduti sulla nostra poltrona, con un bicchiere di buon vino in mano, scoprendo la prossima mostra che vorremo visitare, ma arrivandoci così un po’ più preparati.
Annachiara De Maio