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Appena nata la “Grande Torino” già spacca (la provincia)

cielo sopra torinoeuropa torino castelloUn politico su quattro non ha partecipato alle elezioni. L’afflusso alle urne alle ultime Politiche è stato del 75% e nelle altre città metropolitane il risultato di partecipazione è stato ovunque superiore

 

La Città Metropolitana ha avuto un esordio sotto tono. Tra i circa tremila sindaci e consiglieri comunali con diritto di voto per eleggere il nuovo consiglio metropolitano, solo il 73% si è recato alle urne. Vale a dire che uno su quattro non ha partecipato alle elezioni. Se si pensa che l’afflusso alle urne alle ultime Politiche è stato del 75% e che nelle altre città metropolitane il risultato di partecipazione è stato ovunque superiore, il supersindaco Piero Fassino avrà di che riflettere su questo inizio di percorso.

 

Del resto zone importanti della provincia, come Canavese, Pinerolese ed Eporediese, avevano già annunciato in parte la loro diserzione dalle urne, lamentando un torinocentrismo nella nuova struttura amministrativa metropolitana. La ex-Provincia torinese si spacca quindi in due: da una parte la città capoluogo e, dall’altra, i territori periferici che lamentano disattenzioni ancora prima che la Grande Torino sia una realtà.

 

Sono stati 11 i centri della provincia in cui si sono tenute le elezioni per la nuova assemblea metropolitana. Il diritto di voto spettava a tutti gli amministratori – sindaci e consiglieri comunali del territorio, in tutto 3820 per 315 Comuni  – ed è stato espresso per eleggere i 18 nuovi consiglieri metropolitani. Si è votato a Torino (a Palazzo Cisterna) ma anche nei palazzi municipali di Chieri, Chivasso, Collegno, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivarolo, Settimo Torinese e Susa. Tre le liste: una che raccoglie Pd, Fi e Ncd, la seconda Lega e FdI, la terza M5S. La prima riunione del nuovo Consiglio, entro fine ottobre.

 

Secondo il sindaco Fassino, che sarà il primo cittadino anche della nuova super Torino, occorrono più risorse per far funzionare il nuovo Ente:  “Il problema non è i risparmi o non risparmi, ma  avere le risorse per dare ai cittadini i servizi che sono essenziali, chiediamo che nella legge di stabilità si consideri che le città metropolitane sono state istituite perché siano un motore di sviluppo, di guida e di traino dello sviluppo, della coesione sociale, degli investimenti, della creazione di lavoro”.

 

(Foto: il Torinese)

La “Grande Torino” ancora non c’è e Fassino chiede già più soldi

TORINO INGRESSOmole p castelloDomenica di elezioni in undici centri della provincia per la nuova assemblea metropolitana. A votare, però, non saranno i cittadini. Si tratta, in questo caso, di elezioni di secondo grado, in cui gli eletti saranno anche elettori

 

 

Siamo arrivati al dunque, è il momento del voto dei sindaci della ex Provincia di Torino per la Città metropolitana. E Piero Fassino, che sarà il super sindaco della nuova realtà amministrativa chiede fin da subito più risorse: “Visto che la legge affida alle città metropolitane poteri superiori a quelli che avevano le Province uscenti è chiaro che le risorse che dovranno essere assicurate alle città metropolitane devono essere adeguate alle funzioni attribuite. Non è sufficiente, per essere più chiaro, che ci siano trasferite le risorse che avevano le Province fin qui perché le funzioni delle città metropolitane sono maggiori”.

 

Il primo cittadino di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino lo ha dichiarato a Firenze, al Coordinamento delle città metropolitane dell’associazione dei comuni italiani. Ha aggiunto: “Occorre superare il patto di stabilità, un vincolo opprimente, per consentire alle città metropolitane di favorire gli investimenti. Non mettiamo in discussione il principio dell’equilibrio della spesa corrente ma vogliamo avere nuovi spazi per gli investiment.

 

Secondo il sindaco “Il problema non è i risparmi o non risparmi, ma  avere le risorse per dare ai cittadini i servizi che sono essenziali, chiediamo che nella legge di stabilità si consideri che le città metropolitane sono state istituite perché siano un motore di sviluppo, di guida e di traino dello sviluppo, della coesione sociale, degli investimenti, della creazione di lavoro”. Ma veniamo al voto per la “Grande Torino”. Sono tre  le liste per eleggere il nuovo Consiglio allargato metropolitano. Un listone di 18 candidati si riferisce all’area Pd, Ncd e Forza Italia. Lista autonoma per la Lega Nord che si presenta con la ‘Lista civica alternativa’, con 11 candidati, altrettanti per il Movimento 5 stelle.

 

C’è anche chi non ci sta e si dichiara contrario a quella che viene già definita come  “la città delle città”. A lamentarsi sono molti sindaci e amministratori dei piccoli comuni dell’ormai ex Provincia. Soprattutto quelli del Pinerolese e dell’Eporediese, aree che per anni hanno chiesto di diventare province autonome. Giustino Bello e Angelo Tartaglia, sindaco e vice sindaco di Cantalupa, guidano la rivolta contro la nuova realtà che, dicono, non darà alcun vantaggio ai centri minori ma solo alla metropoli. E a seguirli – pare – sono già in molti. Anche Favria, Busano, Tvagnasco, Lombardore e Pertusio, tanto per citarne alcuni, aderiscono alla protesta.

 

Sono 11 i centri della provincia in cui si tengono le elezioni per la nuova assemblea metropolitana. A votare, però, non saranno i cittadini. Si tratta, in questo caso, di elezioni di secondo grado, in cui gli eletti saranno anche elettori. Il diritto di voto spetta a tutti gli amministratori – sindaci e consiglieri comunali del territorio, in tutto 3820 per 315 Comuni – e sarà espresso per eleggere i 18 nuovi consiglieri metropolitani. Si vota a Torino (a Palazzo Cisterna) ma anche nei palazzi municipali di Chieri, Chivasso, Collegno, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivarolo, Settimo Torinese e Susa.

 

Il sindaco di Torino ricoprirà anche il ruolo di primo cittadino metropolitano. Fassino, insomma, con i suoi colleghi delle altre grandi città (Roma, Milano,Genova, Firenze, Napoli, Venezia, Bologna, Bari e Reggio Calabria) diventerà un supersindaco. I suoi poteri ingloberanno quelli che prima appartenevano alle provincia. Tanto per fare qualche esempio, definirà le basi dei piani regolatori, dei piani di sviluppo e territoriale, curerà la programmazione dell’intero hinterland del capoluogo.  E sono in molti a chiedersi: entrerà in conflitto con le competenze del governatore Sergio Chiamparino?

 

(Foto: il Torinese)

Il buco con la Regione intorno: disavanzo miliardario

REGIONE PALAZZOchiamp consiglioDice il governatore Sergio Chiamparino: “è un giudizio severo, ma non riesco a dire che non sia giusto. Da quando abbiamo avuto la responsabilità di governare il Piemonte siamo consapevoli che ci sono fratture strutturali negli equilibri di bilancio che devono essere affrontate. Abbiamo deciso di presentare un piano di radicale riorganizzazione della spesa e di riordino della finanza regionale

 

Parafrasando lo slogan di una famosa caramella si potrebbe dire: il buco con la Regione intorno. Il Disavanzo di 2.290 milioni di euro che  la Corte dei Conti ha comunicato parificando il rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2013 è pesante. I giudici contabili hanno aggiunto alcune voci di passività e sollevato una questione di legittimità costituzionale, sospendendo così il procedimento, delle parti delle leggi regionali relative alla contabilizzazione di fondi ricevuti dallo Stato in base al decreto  Salva Imprese. Il disavanzo sarà determinato all’esito del giudizio. La Corte ha comunque sancito che a formare il disavanzo sostanziale di amministrazione bisogna aggiungere sette voci per un totale, appunto, di 2 miliardi e 290 milioni di euro.

 

Dice il governatore Sergio Chiamparino: “è un giudizio severo, ma non riesco a dire che non sia giusto. Da quando abbiamo avuto la responsabilità di governare il Piemonte siamo consapevoli che ci sono fratture strutturali negli equilibri di bilancio che devono essere affrontate. Abbiamo deciso di presentare un piano di radicale riorganizzazione della spesa e di riordino della finanza regionale.In passato avevo detto che la Regione spende più di quanto incassa – ha proseguito – E il procuratore generale della Corte dei Conti, nella sua relazione, ha usato le stesse parole. Avevo visto bene. Mi fa un po’ tremare le vene e i polsi perché dovremo affrontare una situazione molto difficile, ma sono certo che i piemontesi alle ultime elezioni abbiano scelto di assegnarci la responsabilità di affrontare questa sfida anche perché ne erano in una qualche misura consapevoli. Possiamo contare sulla fiducia della comunità piemontese”.

 

Il presidente e il suo vice ed assessore al Bilancio, Aldo Reschigna, hanno annunciato che “l’incertezza sui criteri con cui contabilizzare le risorse messe a disposizione delle Regioni, ci spinge a chiedere al Governo un intervento legislativo che faccia chiarezza. Dalla relazione della sezione Controllo della Corte dei Conti e da quella del procuratore – hanno poi precisato presidente e vice – emerge un quadro assolutamente critico e problematico del bilancio della Regione Piemonte. Inoltre si conferma la condizione di assoluta precarietà e di non governo della sanità piemontese, rispetto alla quale molto si è parlato e poco si è attuato. Anche sulle partecipate emerge una situazione che potremmo definire da giungla. Opereremo al più presto con una politica di radicale riduzione e ristrutturazione del sistema”.

 

Si annunciano tagli su Direzioni e Settori regionali, sulle  aziende partecipate e un nuova limata ai costi della politica. Critica l’opposizione: “Il documento della Corte – spiega Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Lascaris  – conferma tre cose che ho sempre detto. La maggioranza di centrodestra ha dovuto fare i conti con un trend di entrate e trasferimenti in continua diminuzione: circa 1 miliardo all’anno. Non essendoci stati interventi di ristrutturazione a tempo debito, si è accumulato un debito commerciale enorme che nel 2013 come Giunta abbiamo affrontato trasformandolo in debito finanziario con l’applicazione del decreto legge 35; solo grazie a questo intervento siamo riusciti a pagare i fornitori immettendo liquidità in centinaia di aziende e dando continuità all’attività della Regione stessa. Per i non addetti ai lavori, insomma, abbiamo iscritto a bilancio dei debiti che fino a prima stavano fuori dallo stesso pur essendoci e dovendo essere onorati dall’Ente. In terzo luogo dal 2013, ci è stato riconosciuto che il trend di disavanzo corrente si è fermato, rimanendo come abbiamo sempre detto da aggredire e recuperare tutto quell’indebitamento accumulato tra il 2006 e il 2012. Insomma al presidente Chiamparino è sufficiente continuare sul piano di risanamento che abbiamo avviato dal 2013 ad oggi”.

 

 

Autunno caldo, studenti e operai scendono in piazza

Fumogeni e slogan contro il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, le cui sagome sono state bruciate (con Berlusconi)


studenti corteo

In tutta Italia sarebbero 80.000 secondo gli organizzatori gli studenti che hanno manifestato  oggi in decine di piazze italiane all’insegna dello slogan “la grande bellezza siamo noi!”. A Torino lo striscione di apertura del corteo recitava: “Scuola per tutti, precarietà per nessuno” I manifestanti, diverse centinaia, hanno percorso le vie del centro e acceso fumogeni, scandendo slogan contro il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. All’interno del corteo anche insegnanti precari ed esponenti del Cobas. La protesta fa parte della mobilitazione nazionale degli studenti indetta dell’Udu, contro la precarietà.



Sotto la Mole si sono visti striscioni contro il caro-libri, mentre gli studenti si dirigevano al Teatro Regio che la prossima settimana sarà sede del vertice europeo sulla Carta Sociale. Sotto lo striscione “Rifiuta il copione. Ribalta il vertice”, alcuni giovani con il volto incappucciato hanno acceso fumogeni e incendiato le sagome di Renzi, Berlusconi, Giannini e Gelmini. 



Dal 16 al 18 ottobre, altri tre giorni di mobilitazione in città. Si incomincerà giovedì con lo sciopero nazionale della logistica. Venerdì  il corteo studentesco all’insegna dello slogan: “sfruttati a scuola e al lavoro, contestiamo i ministri!” e sabato il corteo Fiom in concomitanza con lo sciopero dei metalmeccanici, che si chiuderà con il comizio finale del leader Landini in piazza Castello.

 

(Foto: Studenti.it- Unionestudenti.it)

Nozze Gay, Fassino non convola con Alfano

fassino2Il primo cittadino di Torino: “A decidere siano i sindaci”

 

Piero Fassino fece il gran rifiuto. Il sindaco non accetta la linea dettata dal ministro Angelino Alfano sulle nozze gay. Il primo cittadino di Torino, a seguito della campagna del ministro dell’Interno contro la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero dice  che “a decidere saranno i sindaci”.

 

Per questa ragione ha chiesto un incontro con il premier Matteo Renzi e  Alfano stesso. Il sindaco ha inviato una lettera al ministro, nella sua veste di presidente dell’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani.

 

«La trascrizione delle unioni coniugali contratte all’estero – si legge nella missiva – è materia delicata per essere lasciata al caso. Né d’altra parte, si può accettare di affidare la materia a ordinanze prefettizie su competenze che la legge riconosce in capo agli enti locali. Per questo chiedo un incontro urgente con il ministro e il premier Renzi». Sulla stessa linea anche il governatore piemontese Sergio Chiamparino.

 

(Foto: www.cr.piemonte.it)

Bagnetto verde in festival all’Antipasto del Gusto

ANTIPASTOA San Salvario ristoranti, locali, esercizi commerciali ospiteranno i presidi Slow Food

 


Dal 10 al 26 ottobre 2014 l’Associazione Commercianti San Salvario organizza L’ANTIPASTO DEL GUSTO, l’Off del Salone del Gusto (23-27 ottobre 2014), con un opening di 3 giorni (10-12 ottobre). Ristoranti, locali, esercizi commerciali ospiteranno i presidi Slow Food e offriranno un’ampia scelta di degustazioni, menu a pranzo e a cena. 
Il clou della manifestazione è il primo Festival Internazionale del Bagnetto Verde, domenica 26 ottobre, dalle 15 alle 18, in piazza Madama Cristina: 50 squadre si contenderanno il Gran premio del miglior “bagnet vert”. A seguire, la Notte dei Cento, organizzata da I Cento di Torino e Milano 2015 (EDT), in giro per i migliori ristoranti e locali top e pop del quartiere.


Fino al 26 ottobre il quartiere offre tour guidati da Vittorio Castellani aka Chef KumalèLuca Iaccarino e Guide Bogianen alla scoperta delle delizie della cucina etnica e dell’offerta enogastronomica al di qua e al di là di Corso Marconi; gemellaggi tra ristorazione, arte, design e artigianato e iniziative delle case editrici torinesi.
L’Antipasto del Gusto sostiene il progetto “Mille Orti in Africa” della fondazione Slow Food per la Biodiversità.
Media Partner: Radio GRP e Cocina Clandestina.


Per maggiori informazioni
antipastodelgusto.torinosansalvario.com

https://www.facebook.com/ACSanSalvario
https://www.facebook.com/events/1471455513142530/
commerciantisansalvario@gmail.com

Primo Festival Internazionale del Bagnetto Verde

26 ottobre h 15-18
Mercato di Piazza Madama Cristina
Una sagra, una gara popolare e una festa per rendere omaggio al re delle salse piemontesi, il “bagnet verd”. Durante la giornata 50 squadre si contenderanno il Gran premio del miglior “bagnet vert” a colpo di mezzelune, prezzemolo, aglio e ricette segrete.
In collaborazione con Radio GRP e Cocina Clandestina (media partner) e Luca Iaccarino.
Iscrizioni: 
Yankuam & Co, via Galliari 19, Barbagusto, via Belfiore 36, da Si-Vu-Plé, via Berthollet 11, Il Camaleonte Piola via Berthollet 9/F
Info: https://www.facebook.com/festivalbagnettoverde


La Notte dei Cento a San Salvario

26 ottobre dalle h 18
Partenza da Piazza Madama Cristina
La guida I Cento di Torino e Milano 2015 (EDT), in collaborazione con le Guide Bogianen, vi aspetta per una serata in tour tra i locali e i ristoranti top e pop di San Salvario. 
https://www.facebook.com/events/694501810637182/


Tour guidati enogastronomici


Gran Varietà Oltrecorso

Giovedì 16 ottobre, h 18
Capocomico: Luca Iaccarino, giornalista e critico enogastronomico. Venghino siore e siori! Osino oltrepassare Corso Marconi! Oltre le spoglie della vecchia, potentissima sede Fiat, c’è una fetta di quartiere placida ma misteriosa, sorniona ma intrigante. E allora, in una promenade scansita da sei poste, ecco barbere e frizzantini, note e parole, colori e salami, bisboccia e acciughe al verde. Partenza alle 18 da via Belfiore 36. Costo d’iscrizione € 15, che verranno devoluti al progetto Mille Orti in Africa

 

Info e iscrizioni: commerciantisansalvario@gmail.com.
https://www.facebook.com/events/864789683538742/

Turisti per casa — Speciale San Salvario

Sabato 18 ottobre, h 9:30-12:30 e 16-19
Multi eathnic walk tour guidati dal giornalista “gastronomade” Vittorio Castellani aka Chef Kumalè. Il giro del mondo in un quartiere alla scoperta delle cucine “altre”. Una food immersion nei luoghi d’incontro e di consumo dei “nuovi torinesi” con degustazioni itineranti di world food & ethnic cuisine. Costo d’iscrizione € 15.
Info e iscrizioni: chef@kumale.net335 6647579.
https://www.facebook.com/events/754318044633132/

La ricetta di San Salvario, il piatto forte di Torino!

Sabato 18 ottobre, h 17.30
Giovedì 23 ottobre, h 19
Un tour nel mitico borgo torinese con le Guide Bogianen, raccontato attraverso le ricette tipiche della Torino tradizionale e contemporanea: cioccolata e vermouth, bagnetto verde e cous cous. Fra storia e curiosità, l’itinerario porterà a scoprire angoli nascosti, magnifiche architetture, laboratori, negozi e locali originali. Tariffa speciale Antipasto del Gusto € 6. 

Aperitivo “emotivo” con i Tarocchi di TorinoSéance

frabarVorresti scoprire il finale di questa storia? Ancor più: vorresti esserne il protagonista? Lo puoi fare! Torino Séance percorre le strade di Torino per fermarsi al numero 1 di via Bava, al “Fragole e BARbera”, e farti vivere una delle leggendarie serate di letture psico-intuitive dei Tarocchi

 

“Maledizione agli amici che vogliono divertirsi a tutti i costi! Non possono farlo da soli? Ovviamente no, devono per forza coinvolgerti… Sarei stato tanto meglio a casa, piuttosto che infilarmi in questo… Fragole e BARbera? Un nome interessante… Bello il locale! Sembra piccolo da fuori, ma dentro si allarga quasi per magia! Poi vedo il volantino, che porta il logo del locale e quelle che riconosco essere carte dei Tarocchi… Ma non solo quello! Riecco quel logo che da qualche tempo è entrato a far parte della mia vita. Torino Séance… Da quando ho partecipato al loro evento, ho incominciato a vedere le cose con occhi diversi. Hanno sovvertito radicalmente quella che pensavo essere l’”Esperienza emotiva”… Che riescano anche a sovvertire il mio concetto di “Serata Aperitivo”?

 

Il mio umore incomincia a cambiare, se non altro per la curiosità di vedere che cosa quei tre hanno preparato questa volta… Ed ecco che al bancone sento persone sorridenti, alcune con gli occhi lucidi, che ordinano cocktail che portano il nome dei più famosi tra gli Arcani. Sposto lo sguardo e vedo Andrea che abbraccia un ragazzo che si congeda da lui raggiante, mentre un altro prende il suo posto, sedendosi al tavolo su cui è poggiato un mazzo di carte. Stefano ed Emiliano saranno sicuramente in qualche altra stanza, insieme ai loro Tarocchi. Incomincio a cercarli, determinato, in questa ricerca, a ritrovare me stesso.”

 

Vorresti scoprire il finale di questa storia? Ancor più: vorresti esserne il protagonista? Lo puoi fare! Torino Séance percorre le strade di Torino per fermarsi al numero 1 di via Bava, al “Fragole e BARbera”, e farti vivere una delle leggendarie serate di letture psico-intuitive dei Tarocchi. Cosa vorrà dire? Vieni a scoprirlo giovedì 9 Ottobre, dalle 19.30,  viaggiando all’interno del tuo essere, sorseggiando uno dei cocktail concepiti esclusivamente per questa serata!

Guerriglia urbana No Tav davanti all’aula bunker

polizia no tavLa tensione è palpabile tra le frange più estremiste della lotta contro la Torino-Lione, dopo le 53 condanne richieste dalla procura per un totale di oltre 190 anni di carcere

 

Scene da guerriglia urbana davanti all’aula bunker del carcere delle Vallette, dove si sta svolgendo il maxi-processo agli attivisti No Tav in Val Susa, legato all’assalto del cantiere di Chiomonte di tre anni fa. Ieri alcuni antagonisti hanno iniziato a lanciare petardi e bombe carta verso le forze dell’ordine. Un carabiniere che stava svolgendo il proprio servizio è  rimasto stordito dall’esplosione di un grosso petardo. Un’ambulanza lo ha trasportato per accertamenti  all’ospedale Maria Vittoria.

 

La tensione è palpabile tra le frange più estremiste della lotta contro la Torino-Lione, dopo le 53  condanne richieste dalla procura per un totale di oltre 190 anni di carcere, al termine della requisitoria al maxi processo, condanne che vanno dai 6 mesi ai 6 anni. I magistrati hanno valutato gli scontri di tre anni fa, quando le forze dell’ordine sgomberarono i manifestanti alla Maddalena, sede del cantiere dell’alte velocità ferroviaria.

 

 “Qui non ci occupiamo della legittimità e dell’opportunità della ferrovia Torino-Lione. Ci occupiamo dei gravi disordini provocati il 27 giugno e il 3 luglio 2011 da soggetti che hanno aderito al movimento No Tav, con il ricorso a una violenza estrema e ingiustificata”. Queste le parole della procura.

 

(Foto: Oggi Cronaca)

Marchionne: “Resto in azienda fino al 2018”

fiat donnafiat bandierafiat 500L’ad aveva annunciato le tappe della svolta storica e queste si stanno realizzando, una dopo l’altra

 

 

Sergio Marchionne resterà al comando  di FCA fino al 2018, quando terminerà il piano industriale quinquennale.

 

Lo ha dichiarato lo stesso manager in un’intervista concessa a Businessweek. Dopo tale data, specifica Marchionne, “farò sicuramente qualcos’altro”. E per la successione? “Il gruppo può contare su forti candidati interni” spiega il presidente John Elkann.

 

Da lunedì prossimo nuove insegne al Lingotto e in tutti gli stabilimenti Fiat che, d’ora in avanti, esporranno il logo di Fca – Fiat Chrysler Automobiles. Da via Nizza si trasferiranno nella nuova sede londinese di Saint James’s street, nel cuore della City, alcune decine di managers che guardando dalla finestra non vedranno più la Mole ma il Big Ben. In termini numerici, ben poca cosa. In quanto a effetto simbolico – dopo oltre un secolo di Fiat nella nostra città – il significato è dirompente.

 

Sergio Marchionne aveva annunciato le tappe della svolta storica e queste si stanno realizzando, una dopo l’altra. Venerdi prossimo 10 ottobre sarà infatti l’ultimo giorno per il titolo Fiat alla Borsa di Milano: dalla prossima settimana arriva Fca, Fiat Chrysler Automobiles. E, come annuncia in un comunicato il gruppo automobilistico, tutte le condizioni che consentono la fusione di Fiat Spa in Fiat Investment con la nascita di Fiat Chrysler Automobiles si sono avverate.

 

L’effetto è immediato, dal 12 ottobre. Le azioni Fca saranno quotate a Wall Street e a Milano dal 13 ottobre. Data simbolica, aveva detto Marchionne: quella della scoperta dell’America

Processo No Tav, chieste condanne per due secoli

Oltre 190 anni di carcere richiesti al termine della requisitoria al maxi processo nell’aula bunker delle Vallette

 

notav striscione

Sono 53 le condanne richieste dalla procura per un totale di oltre 190 anni di carcere, al termine della requisitoria al maxi processo No Tav, nell’aula bunker delle Vallette, a proposito degli scontri del 2011 a Chiomonte, in Val di Susa. I pm Nicoletta Quaglino e Manuela Pedrotta dopo 7 ore di requisitoria hanno chiesto condanne che vanno dai 6 mesi ai 6 anni. I magistrati hanno valutato gli scontri del 27 giugno di tre anni fa, quando le forze dell’ordine sgomberarono i manifestanti alla Maddalena, sede del cantiere della Torino-Lione

 

Nell’aula, ieri si era tenuta la requisitoria della procura di Torino  Da parte del pubblico proteste e applausi.

 

“Qui non ci occupiamo della legittimità e dell’opportunità della ferrovia Torino-Lione. Ci occupiamo dei gravi disordini provocati il 27 giugno e il 3 luglio 2011 da soggetti che hanno aderito al movimento No Tav, con il ricorso a una violenza estrema e ingiustificata”. Queste le parole della procura.

 

In aula alcuni degli imputati hanno letto un comunicato, interrompendo la lettura con urla e slogan: “fate terrore con le bombe in piazza Fontana”, “A me la galera non fa paura:  Pertini è stato in prigione e poi è diventato presidente”.  A quel punto l’udienza è stata sospesa, e alcune persone sono state accompagnate fuori dall’aula.

 

La requisitoria è poi proseguita a porte chiuse. Il sito notav.info, scrive: “Il cantiere/fortezza è ferita inferta alla montagna, un enorme cancro che ha inghiottito alberi e prati, che si mangia ogni giorno la nostra salute. In questo paesaggio di guerra ci sono gli stessi soldati che occupano l’Afganistan. Un compressore bruciato è poco più di un sogno, il sogno di Davide che abbatte Golia, il sogno che la nostra lotta vuole realizzare”.

 

(Foto: il Torinese)