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Città metropolitana, non c’è il becco di un quattrino

provinciacastello piazzaLa situazione è piuttosto allarmante. L’equilibrio dei conti della costituenda Città Metropolitana potrebbe venir meno nel 2015, se venissero confermati i tagli ai trasferimenti statali e regionali ed il prelievo forzoso di risorse, stabilito quest’anno dal Governo

 

Lo scontro tra Sergio Chiamparino e Matteo Renzi sui tagli che il governo intende imporre alle Regioni, si sta replicando per quanto riguarda i rapporti tra la nuova Città Metropolitana e Roma. Ora, in attesa della riunione del primo Consiglio metropolitano, giovedì prossimo 30 ottobre, nell’aula della ex Provincia, a fare la voce grossa è il supersindaco della Grande Torino, Piero Fassino.

 

L’elenco dei temi che Fassino, anche a nome degli altri territori piemontesi vuole sottoporre a Palazzo Chigi è lungo, ed è stato concordato alla riunione dell’Unione Province Piemontesi tenutasi nei giorni scorsi: “La difficile situazione finanziaria delle Province piemontesi, le incognite sul riordino delle funzioni loro assegnate, il futuro della Città Metropolitana di Torino, che erediterà dal 1° gennaio 2015 funzioni e attribuzioni di quella che fu la prima Provincia italiana (istituita nel 1859); ma soprattutto il destino di servizi fondamentali di area vasta (dalla viabilità ai Centri per l’Impiego, dalle scuole medie superiori alla regolazione del trasporto pubblico e della gestione dei rifiuti) che le Province hanno sinora assicurato ai territori e ai cittadini e che ora sono nel limbo di un processo di riforma tutt’altro che concluso”.

 

Alla riunione erano presenti, con il Sindaco metropolitano e Presidente dell’Anci, Fassino, il Presidente dell’Unione Province Italiane Alessandro Pastacci, il Vice-Presidente della Provincia di Torino, Alberto Avetta e l’Assessore provinciale alle Attività Produttive, Sergio Bisacca. L’Unione Province Italiane, l’Anci e l’Uncem sono sul piede di guerra e intendono “fare fronte comune per chiedere al Governo di ridurre il taglio di risorse per un miliardo e 300 milioni di Euro alle Province, previsto dalla Legge di Stabilità all’esame del Parlamento. Chiedono inoltre al Governo una riduzione di 100 milioni di Euro del prelievo forzoso di risorse e l’azzeramento delle sanzioni agli Enti locali che sforano il Patto di Stabilità. I tagli operati dal Governo vanno peraltro ad aggiungersi alla riduzione dei trasferimenti regionali per l’esercizio delle funzioni delegate alle Province ed al calo degli incassi provenienti dall’IPT e dall’addizionale sull’assicurazione RC auto, delineando un quadro allarmante”

 

La situazione è piuttosto allarmante. L’equilibrio dei conti della costituenda Città Metropolitana potrebbe venir meno nel 2015, se venissero confermati i tagli ai trasferimenti statali e regionali ed il prelievo forzoso di risorse, stabilito quest’anno dal Governo e rinviato dal 31 luglio scorso al 30 aprile prossimo. C’è il rischio che neanche le programmate dismissioni immobiliari e di partecipazioni azionarie siano sufficienti a far quadrare i conti. 

 

“Quello che è certo è che – dicono i rappresentanti delle Province – oltre a vedersi praticamente azzerata la possibilità di effettuare scelte discrezionali sulle spese, le Province rischiano di non riuscire più a garantire il livello minimo di servizi. La Provincia di Cuneo, ad oggi, ha risorse per appaltare lo sgombero neve solo nel 50% della viabilità di propria competenza. Senza contare il problema degli eventuali esuberi di personale, che alcune Province chiedono di poter affrontare con il prepensionamento dei dipendenti con maggiore anzianità”. 

 

(Foto: il Torinese)

 

Firme regionali tarocche, svolta (a sinistra) nell’inchiesta

elezioni ieiaseggiochiampa manifestoPotrebbero già esserci i primi indagati nell’ inchiesta condotta dai pm Patrizia Caputo e Stefano Demontis che hanno ascoltato le testimonianze di decine di sottoscrittori

 

Torna in scena persino Michele Giovine, l’ex consigliere regionale dei Pensionati noto per la vicenda delle firme false che ha fatto cadere la Regione di Roberto Cota. Visto che la vendetta è un piatto che si consuma freddo, Giovine deve aver goduto parecchio nel presentare un ricorso contro le liste di Chiamparino utilizzando le stesse motivazioni che il centrosinistra aveva impiegato per far decadere le liste del centrodestra. Secondo il “pensionato”, se venissero accertati i taroccamenti delle firme verrebbe a mancare il sostegno del corpo elettorale alla Regione. Così come i tribunali decisero per la precedente amministrazione.

 

In effetti una nuova mazzata giudiziaria potrebbe abbattersi sul centrosinistra dopo il “richiamo” a processo degli esponenti della maggioranza regionale – quasi tutti del Pd –  coinvolti nella vicenda di Rimborsopoli e dopo i rinvii a giudizio per la vicenda degli affitti dei Murazzi. Ora torna alla ribalta la storia delle firme tarocche che, si sospetta, possano essere state raccolte alle ultime elezioni regionali per la presentazione delle liste collegate al candidato presidente Sergio Chiamparino. Potrebbero già esserci i primi indagati nell’ inchiesta condotta dai pm Patrizia Caputo e Stefano Demontis che hanno ascoltato le testimonianze di decine di sottoscrittori. La procura torinese ha ordinato anche alcune consulenze ad esperti calligrafi per valutare eventuali firme fasulle.

 

Ieri gli agenti della squadra di polizia giudiziaria hanno fatto un superlavoro a Sant’Antonino di Susa dove, nella locale stazione della polizia municipale, hanno interrogato i 250 sottoscrittori della lista Monviso, a sostegno del candidato presidente e oggi governatore Chiamparino. E siamo solo all’inizio.

 

(Foto: il Torinese)

Il Relais di Franca, un bistrot parigino nel cuore della Crocetta

Piatti tradizionali  piemontesi – ma non solo  – rivisitati dall’estro e dall’esperienza della titolare: vitello tonnato, primi gustosi, ricchi contorni e dolci fatti in casa, dalle torte al bonet. Più che dignitosa la carta dei vini, dati i trascorsi della signora Franca, con un occhio di riguardo sacrosanto ai rossi piemontesi ma senza disdegnare profumati bianchi del sud. Prezzo decisamente equo

 

franca relaisLa titolare e la mamma in cucina dovrebbero già di per sé essere garanzia di genuinità e tradizione. Se poi la stessa titolare può anche vantare un curriculum di tutto rilievo nel settore dell’enogastronomia, allora si è certi di aver trovato un locale di qualità. A gestirlo, infatti, è la signora Franca, fondatrice del celebre Degustandum di via Bligny e, per tanti anni, motore e anima della Casa del Barolo, un tempio del vino. Il locale è il grazioso e originale “il Relais” di corso Turati 10. franca relais 3

 

Se pensate che sia un bar vi sbagliate di grosso: certo, è sì un bar dove servono un ottimo caffè con biscotti e croissants eccellenti per la prima colazione, ma è anche molto, molto di più. Un posticino curato, con pochi tavolini e “arredato” con bottiglie  e  quadri colorati  alle pareti. Un autentico bistrot (come è scritto sulla luminosa vetrina affacciata sul corso) a Torino, che in fondo, è o non è la piccola Parigi?  La signora, dicevamo, è coadiuvata dalla mamma, che potrete incontrare spesso nelle adiacenze carica di borse di frutta e verdura scelta accuratamente: Franca  pretende di fare la macedonia fresca sul momento, perché la frutta ossidata proprio non va.

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E che dire della cucina? Piatti tradizionali  piemontesi – ma non solo  – rivisitati dall’estro e dall’esperienza della titolare: vitello tonnato, primi gustosi, ricchi contorni e dolci fatti in casa, dalle torte al bonet. Più che dignitosa la carta dei vini, dati i trascorsi della signora Franca, con un occhio di riguardo sacrosanto ai rossi piemontesi ma senza disdegnare profumati bianchi del sud. Prezzo decisamente equo in rapporto all’alta qualità del cibo. Un angolo di relax in piena Crocetta. Da provare e suggerire agli amici. Con un giusto preavviso “la Franca” vi organizzerà anche cene tra amici e feste di compleanno.

 

Voto: 8

 

IL RELAIS

Corso Turati, 10 Torino – Tel. 011/7640868

Chiuso la domenica

Carlin contro tutti: “Renzi salvi l’agricoltura ed Expo trovi un’anima”

gusto fruttagusto arcaPetrini: salvaguardare il settore agricolo italiano ed i suoi prodotti, soprattutto dopo l’ultimo taglio di 480 milioni al budget agricolo, proposto dalla Commissione Europea

 

Ha preso ufficialmente il via con la cerimonia del taglio del nastro avvenuta ieri mattina, in presenza del padrone di casa Carlin Petrini, e del ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, la decima edizione del Salone del Gusto- Terra Madre. Cinque giorni in cui i visitatori potranno incontrare oltre 1200 espositori e 4000 delegati delle “Comunità del cibo” di Terra Madre. Cinque “mercati della terra” allestiti, 120 prodotti italiani marchiati dal Presidio Slow Food e 180 quelli internazionali. 30 mila i visitatori durante la prima giornata.

 

Ma i numeri non sono ancora finiti e l’Arca del Gusto, che invita al viaggio tutti coloro che credono nel cibo sano, buono, pulito e purtroppo a rischio di estinzione, conta circa duemila prodotti provenienti da 107 Paesi del mondo (l’ultimo sono le Isole Comore) e circa 600 prodotti italiani. Questa la vera essenza della decima edizione del Salone del Gusto che, oltre alle parole dette a gran voce da Carlo Petrini per perorare la causa di “un mondo in cui gli uomini e la loro cultura vengono prima del profitto”, ha avuto il sostegno e l’incoraggiamento persino di Papa Francesco (tramite un telegramma) e della first lady Michelle Obama che ha voluto partecipare ad un video di presentazione.

 

Un’insieme di gioielli e raffinatezze commestibili provenienti da tutte le parti d’Italia e del Mondo, presentati in un clima di divertimento, cordialità e condivisione. Da notare ad esempio l’elegante degustazione-presentazione dei vini provenienti dalla Svizzera, organizzata da “Go Wine” che oggi ha avuto luogo all’interno dell’Oval. Quasi due ore dove, chi si era precedentemente accreditato, ha potuto de”gustare” svariate tipologie di vini provenienti dal Vallese, il più grande cantone vinicolo della Svizzera.

 

Ma le polemiche non sono mancate anche a questa decima edizione del Salone del Gusto che, oltre alla precedente diatriba sul “caso ebola” e quindi sull’esclusione dalla Fiera dei principali paesi focolai del virus, ha visto il suo padrone di casa Petrini bacchettare in maniera tutt’altro che tenera l’Expo di Milano affermando : ”In questo momento Expo non ha ancora un’anima. Se se la canta e se la suona sulla straordinaria potenza dell’Italia e non va bene, non passeremo alla storia. Ci vuole un po’ di umiltà. Ed è vero che bisogna mangiar bene, ma qui a qualcuno il cibo è andato di traverso. Se Expo diventa l’agorà dove le comunità discutono allora Expo è importante, ma se non avverrà tutto questo sarà solo una bella fiera”.

 

E Petrini non si è risparmiato neanche con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al quale ha indicato, con tono un po’ ammonitivo, sei proposte a costo zero per cambiare il sistema alimentare e salvaguardare, per non dire proprio “salvare”, il settore agricolo italiano ed i suoi prodotti, soprattutto dopo l’ultimo taglio di 480 milioni al budget agricolo, proposto dalla Commissione Europea.

 

Insomma un inizio un po’ movimentato quello di questa decima edizione che però, grazie all’ottima qualità dei suoi prodotti e forse anche al clima di serenità ed allegria con cui ha investito il Lingotto Fiere, è riuscita a portare (visto anche il clima di questi ultimi giorni) una nuova ventata di colori, sapori ed odori, nella città di Torino. Per sottolineare ancora una volta l’importanza di un evento come quello del Salone del Gusto-Terra Madre, ci arroghiamo il diritto di utilizzare la stessa frase di Pasolini usata da Petrini per chiudere il suo discorso: “Il giorno in cui questo paese non avrà più contadini e artigiani non avrà più storia”.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: il Torinese – Essepiesse)

Falstaff è nudo (e crudo)

falstaffRaffinato percorso tra teatro e cucina che intreccia le vie del palcoscenico alle ricette gastronomiche dei più rinomati chef piemontesi

 

«Tutto nel mondo è burla»: così chiosa Falstaff. Millantatore, sbruffone, vorace, vitalista, furfante: è un personaggio così dirompente da essere ripreso in due drammi. Falstaff ha affascinato i più grandi talenti della scena e segnerà l’inizio della stagione teatrale 2014/15 con la coppia artistica Giuseppe Battiston e Andrea De Rosa, in un nuovo allestimento che si preannuncia come una delle proposte più significative della stagione e che segna anche l’inizio della rassegna Assaggi di Teatro, il raffinato percorso tra teatro e cucina che intreccia le vie del palcoscenico alle ricette gastronomiche dei più rinomati chef piemontesi. Quest’anno Giovanni Grasso e Igor Macchia del ristorante stellato La Credenza di San Maurizio Canavese (To) sono chiamati a dare gusto e forma proprio al Falstaff di William Shakespeare (in scena al Teatro Carignano di Torino dal 14 ottobre) con la Battuta di fassone, pane ai capperi, peperoni al forno, olio di sesamo. 

 

Questo piatto proprio come il protagonista sprigiona positività, sapori autentici e sorprendenti. E’ il rinnovarsi di un piacere per il palato e di sensazioni inaspettate proprio come qualcosa di inaspettato e imprevedibile da scoprire si cela sotto la maschera solo apparentemente tranquilla di Falstaff. Il piatto ispirato all’opera si gusta al ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese (TO) dal 16 ottobre 2014 per due settimane. Coloro che pranzano o cenano al ristorante e presentano il biglietto del Teatro ricevono: sconto del 10% sul Menu Gastronomico e sconto del 10% sull’acquisto, presso il ristorante, del libro La Credenza, the new season.

 

Informazioni e prenotazioni 011. 9278014. La cartolina gourmet da collezione è distribuita gratuitamente da ottobre nel foyer del Teatro Carignano di Torino e al ristorante La Credenza di S. Maurizio Canavese.

 

www.ristorantelacredenza.it

Via Cavour, 22 – Telefono 011.9278014

San Maurizio Canavese, 10077 (TO)

Facebook: www.facebook.com/lacredenza

 

ASSAGGI DI TEATRO è un percorso goloso fra teatro e cucina d’autore, per deliziare il palato e nutrire l’anima. Durante la quinta edizione torinese, da ottobre 2014 a giugno 2015, opere classiche e moderne e una favola tratte dal cartellone del Teatro Stabile Torino sono interpretate da Roma gourmet e dagli chef Stefano Gallo, Giovanni Grasso e Igor Macchia, Christian Milone, Mariangela Susigan, Marcello Trentini, Anna e Claudio Vicina. Ne nascono performance di Food Art da scoprire sul web e preparazioni speciali da gustare nei ristoranti degli chef oppure cucinare a casa, seguendo le ricette donate dai maestri della cucina.  ASSAGGI DI TEATRO è anche cartoline gourmet da collezione, sconti e coccole gourmet per coloro che presentano il biglietto del teatro e regali agli iscritti alla Newsletter dell’iniziativa.

www.assaggiditeatro.it

www.facebook.com/AssaggiDiTeatro

Carlin Petrini al Lingotto: “Il futuro del pianeta è la qualità, non la quantità”

Porte aperte ad un’ importante delegazione di migranti: 102 rappresentanti di cui 70 uomini e 32 donne, per lo più giovani (l’età media è intorno ai 37 anni). L’idea è stata quella di invitare gli immigrati che fanno parte delle comunità maggiormente numerose in Piemonte 

 gesto etnicogusto terragusto arca

Le parole con cui il patron Carlin Petrini ha inaugurato la manifestazione di Torino, questa mattina: “Il Salone del Gusto coinvolge migliaia di persone da tutto il mondo, arrivano a Torino perchè qui si discute il futuro del pianeta. L’importanza di rafforzare la qualità e non la quantità è un concetto che è partito da qui, dal Piemonte”.

 

Da oggi fino  a lunedì 27 ottobre  torna a Torino, presso Lingotto Fiere e Oval, il Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre. Organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il salone (dedicato all’enogastronomia) accoglie uno dei più importanti palchi per produttori e artigiani dell’agroalimentare di qualità, provenienti da tutto il mondo. Intanto la manifestazione ha incassato, unica tra tutte, il messaggio augurale di Papa Francesco: “Siete strumento di lotta contro la fame nel mondo”, ha scritto il Santo Padre agli organizzatori.

 

Dieci è il numero che accompagnerà l’edizione di quest’anno; infatti nel 2014 ricorrono sia la decima edizione del Salone del Gusto sia i dieci anni dalla nascita di Terra Madre. I temi di questa edizione sono dedicati principalmente all’Arca del Gusto e all’agricoltura familiare. Bisogna precisare che l’Arca del gusto venne lanciata al Salone nel 1996 (anno della prima edizione del Salone), per catalogare i cibi a rischio di estinzione.

 

Ma non sono solo questi due temi ad avere il ruolo da protagonisti al Salone del Gusto; quest’anno infatti i profumi, i sapori e le diverse culture arriveranno a Torino non solo dall’estero. Salone del Gusto e Terra Madre aprirà le porte ad un’ importante delegazione di migranti: 102 rappresentanti di cui 70 uomini e 32 donne, per lo più giovani (l’età media è intorno ai 37 anni). L’idea è stata quella di invitare gli immigrati che fanno parte delle comunità maggiormente numerose in Piemonte (da un punto di vista demografico) per poter raccontare il contributo – in alcuni casi determinante- che queste persone danno alla filiera alimentare italiana.

 

Insomma, nonostante si sia ormai giunti alla sua decima edizione, possiamo affermare con assoluta certezza che Il Salone del Gusto sia, per tutti i torinesi e non, un evento di straordinaria importanza da non perdere. Quindi andate e “assaporate” tutto ciò che ha da offrire.

 

Ricordiamo qualche importante appuntamento come ad esempio la degustazione Slow Wine, gli immancabili Laboratori del Gusto, i tradizionali Appuntamenti a Tavola che, anche per questa edizione, vedranno come protagonisti alcuni dei migliori chef di tutto il mondo come ad esempio Matteo Baronetto, Davide Scabin, Philippe Renoux e molti altri. Assolutamente da non perdere anche alcune delle novità di quest’anno come la Scuola di Cucina (dove per il pubblico sarà possibile interfacciarsi con alcuni dei migliori cuochi), Mixology, ovvero l’arte del bere miscelato ed ilSalone Family e Friendly, un percorso di laboratori interamente dedicato ai bambini e ai loro genitori.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: Essepiesse)

 

 

Ricordiamo  per i più appassionati, alcune delle numerosissime ed interessanti conferenze che si terranno nell’arco dei cinque giorni:

 

Quando le regole servono a tutti: l’agricoltura di qualità a tutela della salute e dell’ambiente Giovedì 23 Ottobre h. 12:00 Sala Arancio;

 

Biodiversità tra conservazione e valorizzazione Giovedì 23 Ottobre h. 14:00 Sala Laboratori della Terra

 

Quale futuro per il cibo in Europa? Venerdì 24 Ottobre h. 16:30 Sala Laboratori della Terra

 

Torino capitale del cibo Venerdì 24 Ottobre h. 18:00 Sala Blu

 

L’Arca dei sapori da salvare Sabato 25 Ottobre h. 12:00 Sala Agricoltura Familiare (Sala Rossa)

 

In viaggio tra i prodotti dei Balcani e della Turchia Domenica 26 Ottobre h. 11:30 Sala Fondazione

 

OGM: una questione di regole, diritti e responsabilità Lunedì 27 Ottobre h. 15:00 Sala Agricoltura Familiare (Sala Rossa).

 

Per avere tutte le informazioni sul Salone del Gusto basta visitare il sito www.salonedelgusto.it

Tregua tra Matteo e Sergio, al Salone c’è più gusto

chiampa renzirosesIl nostro giornale, parafrasando il celebre film aveva parlato della “guerra dei Renzies”. Forse i due amici troveranno il tempo per sancire ufficialmente la tregua tra Stato accentratore e regioni vittime dei tagli draconiani della recente manovra renziana

 

Se ci sarà, sarà poco più di un blitz la visita del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, giovedì, a Torino per inaugurare il Salone del Gusto e Terra Madre. Tra un calice di spumante e un assaggio di salsiccia di Bra, l’apertura della kermesse del Lingotto, nata ormai quasi vent’anni fa da un’intuizione del patron di Slow Food Carlin Petrini e del governatore piemontese di allora, Enzo Ghigo, rappresenterebbe anche una occasione da non perdere per il presidente della Regione Sergio Chiamparino. La presenza dello scoppiettante capo del governo è in forse perchè Renzi (che ci terrebbe molto alla visita al Salone) alle 8,30 di giovedì dovrebbe trovarsi a Roma con lo stesso Chiamparino a discutere della legge di stabilità. In tal caso si tratterà ancora una volta di un pacco colossale ai torinesi, come quando il premier non si presentò ai manifestanti No-tav che lo attendevano agguerriti poche settimane fa al cantiere di Chiomonte.

 

Dopo gli scazzi dei giorni scorsi tra il capo della Conferenza dei presidenti e il premier (il nostro giornale, parafrasando il celebre film aveva parlato della “guerra dei Renzies”, forse Sergio e Matteo troveranno il tempo per sancire ufficialmente la tregua tra Stato accentratore e Regioni vittime dei tagli draconiani della recente manovra renziana. A dire il vero Chiamparino, dopo avere minacciato le dimissioni in caso di aumento dell’Irap e aver rivendicato l’orgoglio regionale affermando che il progetto risparmioso di Renzi era offensivo, aveva già manifestato intenzioni pacifiche: “sono pronto a incontrare il premier anche oggi”.

 

Le tappe della “guerra dei Renzies” in breve

 

”L’impianto della manovra è giusto, ma la si può rendere più equilibrata e sostenibile per gli enti locali. Propongo di aumentare di un miliardo i tagli ai ministeri e di ridurre dello stesso importo i tagli alle Regioni”. Il  presidente del Piemonte e della Conferenza delle Regioni chiedeva solo pochi giorni fa un minimo di attenzione per le regioni stesse, prese di mira dall’antipolitica e – ciò che più conta – dalla mannaia dei tagli. ”Credo si possa chiedere una razionalizzazione alle attività dei ministeri – diceva Chiamparino  – il problema è che le burocrazie ministeriali sono più forti delle Regioni”. A forza di farsi del male da sola, la classe politica regionale si trova in braghe di tela rispetto al neo-centralismo galoppante. “La manovra è insostenibile per le Regioni a meno di non incidere sulla spesa sanitaria”, proseguiva il governatore dei governatori. ”Abbiamo dato intesa sul Patto per la Salute e il Fondo sanitario: il Patto viene così meno. Il Governo fa delle legittime e condivisibili manovre di politica economica ma usando risorse che sono di altri enti: l’elemento incrina un rapporto di lealtà istituzionale e di pari dignità”.Dopo qualche ora dalle dichiarazioni infuocate Chiamparino si rendeva però disponibile – fedele al suo motto “esageruma nen” – ad un diaologo costruttivo con il Governo, al quale avrebbe presentato un piano di razionalizzazione della spesa regionale.

 

E ora è giunto il momento di mediare, seppur nel pieno della bufera giudiziaria che ha coinvolto la Giunta Chiamparino. Che rappresenta un oggettivo indebolimento del peso contrattuale del Piemonte rispetto al Governo. Vedremo se si potrà parlare di un “patto del Salone del Gusto”, in grado di rimettere in sesto il profondo rosso regionale e i rapporti tra i due amici di lotta (tra loro) e di governo.

 

Ghinotto

 

Il gelato che piace è Gelodoc

gelodoc2gelodoc1Gelodoc è un vero e proprio punto di riferimento per chi,  non solo d’estate, ma anche nei mesi meno caldi, vuole concedersi una coccola, un peccato di gola a pochi passi da Piazza Martiri, nel cuore di Rivoli

 

“Il gelato che piace” non è solo lo slogan della gelateria Gelodoc, ma è il pensiero comune di tutti i rivolesi che quotidianamente affollano da anni la gelateria per gustare un gelato di qualità, fatto di materie prime rigorosamente selezionate, a partire dal latte, che proviene dal Caseificio Valle Stura. Gelodoc è un vero e proprio punto di riferimento per chi,  non solo d’estate, ma anche nei mesi meno caldi, vuole concedersi una coccola, un peccato di gola a pochi passi da Piazza Martiri, nel cuore di Rivoli.

 

Oltre ai gusti classici e a quelli di stagione, Gelodoc propone un vasto assortimento di torte, semifreddi e yogurt da passeggio, creati sempre con l’intento di garantire la massima qualità a partire dalla scelta di fornitori provenienti dal territorio piemontese, nel rispetto della tradizione e dell’ambiente.

 

Gelodoc a Rivoli si trova in via Cavalieri di Vittorio Veneto 1, ma è presente anche a San Mauro, Cirié, Carmagnola, Nichelino, Pinerolo.

 

Angela Barresi

Dopo la mazzata sul Pd rientra in scena Cota

pd unita

COTA RL’ex presidente: “Confido che il tribunale sappia cogliere la mia assoluta buona fede rispetto alle circostanze contestate”

 

L’ex governatore piemontese Roberto Cota era presente all’udienza che lo vede imputato con altri 24 suoi colleghi consiglieri della precedente legislatura nella vicenda di Rimborsopoli. In realtà la prima è un’udienza puramente “tecnica”. Il vero processo prenderà il via con l’inizio del nuovo anno e andrà avanti per parecchi mesi. Nel frattempo verrà definita la posizione dei 10 politici che ieri hanno ricevuto la notizia ferale del loro rientro in gioco nelle vicende giudiziarie. “Confido che il tribunale sappia cogliere la mia assoluta buona fede rispetto alle circostanze contestate”, ha detto Cota all’Ansa uscendo dal palagiustizia.

 

Chiamparino: “Ho piena fiducia in loro e sono convinto che supereranno a testa alta questo difficile passaggio”

 

Chiamparino dixit. Il partitone “rosso” fa quadrato intorno al suo vicepresidente  e al segretario regionale rimessi in pista nell’inchiesta sulle spese pazze della Regione. Quel che si dice spirito di corpo. E pensare che, a parti inverse, il segretario nazionale di Forza Italia Giovanni Toti, impedì ai consiglieri regionali azzurri inquisiti – in nome del dilagante senso comune anticasta – di candidarsi alle ultime elezioni regionali. Come dargli torto. Oggi come oggi chi difende la presunzione di innocenza è merce rara. Ci va coraggio – merce rara anche questa – a farne una bandiera di pur sacrosanti diritti e di civiltà.

 

Il comunicato ufficiale della segreteria regionale Pd non lascia dubbi sulla solidarietà ai propri sodali. Lo pubblichiamo integralmente:

 

“Il Partito democratico del Piemonte conferma la fiducia nell’operato della magistratura da cui dipenderà un’ulteriore valutazione di merito sul caso dei Fondi regionali. La segreteria regionale del Pd ritiene legittimi i comportamenti dei consiglieri regionale PD in quanto tutte le spese erano connesse all’attività istituzionale, tanto che gli stessi Pm, dopo un anno di indagini affidate alla Guardia di Finanza, avevano richiesto l’archiviazione. Oggi il GIP modifica quella linea, a questo punto non possiamo che aspettare la decisione finale sul rinvio a giudizio. La Segreteria, inoltre, conferma la solidarietà al Presidente Chiamparino e agli assessori coinvolti e condivide totalmente le dichiarazioni e le scelte assunte dal Presidente della Regione.La segreteria regionale conferma, infine, la fiducia a tutti gli amministratori del PD coinvolti nel procedimento giudiziario, rigettando la dimissione del segretario regionale Gariglio dal proprio mandato politico”.

 

 Nei confronti del proprio segretario regionale Davide Gariglio e del vicepresidente della Giunta, Aldo Reschigna (quest’ultimo nella foto, risalente alla scorsa legislatura, accanto ai compagni di partito Mercedes BressoWilmer Ronzani, archiviati dall’inchiesta) gli eredi del Pci si scoprono ipergarantisti che neanche Berlusconi. Chapeau.

 

Ghinotto

 

Il giorno del giudizio: anche il Pd a processo

20 ottobre 2014

IN CONFERENZA STAMPA IL GOVERNATORE DIFENDE RESCHIGNA E CERUTTI E RESPINGE LE LORO DIMISSIONI. PER ORA SI TRATTA DI IMPUTAZIONE COATTA, PER OGNI DECISIONE SI ATTENDERA’ IL PRIMO GRADO DI GIUDIZIO.

 

La reazione della minoranza

 

“Il rinvio a giudizio di alcuni autorevoli esponenti del centrosinistra merita un approfondimento in Aula. Ora misureremo la coerenza di Chiamparino e del Partito Democratico che hanno utilizzato il tema di rimborsopoli in campagna elettorale”. A dichiararlo il capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto.

 

Il presidente degli azzurri ricorda le parole pronunciate dal candidato presidente del centrosinistra durante un incontro pubblico. Chiamparino in quella occasione affermò: “Penso ad un governo regionale con politici fuori da Rimborsopoli, senza indagati, con persone che hanno contribuito a ridurre i costi della politica e che hanno creato le condizioni perché la prossima legislatura sia a rimborsi zero”.

 

I presunti “salvati” si trasformano in “sommersi”. Una sorta di legge del contrappasso inguaia anche quei consiglieri regionali, quasi tutti del Partito democratico, per i quali i pm di Rimborsopoli avevano chiesto l’archiviazione. A decidere così è stato il Gup Roberto Ruscello, autentico fiume in piena. Mentre il centrodestra si rincuora mestamente dei guai giudiziari di casa propria e pensa: “c’è un giudice a Berlino” (anzi, a Torino) e l’ex governatore Roberto Cota si prepara ad affrontare il suo processo, che inizia in queste ore, la tegola giudiziaria caduta sul Pd si trasforma in mannaia politica sulla testa del presidente Sergio Chiamparino, che vede nella bufera due big della sua giunta e altri del suo partito, compreso il segretario regionale.

 

Finiscono nella bufera e nell’allegato tritacarne mediatico il vicepresidente e assessore regionale al Bilancio Aldo Reschigna (Pd) e l’assessore alle Pari Opportunità Monica Cerutti (Sel), che ha versato lacrime in conferenza stampa professando la propria onestà. Richiesta di rinvio a giudizio anche per  il capogruppo Pd a Palazzo Lascaris e segretario regionale Davide Gariglio, i consiglieri  Angela Motta, l’ex consigliere e senatore Stefano Lepri, l’ex assessore alla Sanità e capogruppo di Rifondazione Eleonora Artesio. Rientrano nel processo anche gli esponenti del centrodestra Gian Luca Vignale (Fi), Fabrizio Comba (FdI), Luca Pedrale  (Fi) e Giampiero Leo (Ncd).

 

Archivio tombale, invece, per l’ex governatora Mercedes Bresso, attuale eurodeputata, l’assessore al lavoro Gianna Pentenero, il vicepresidente del Consiglio regionale  Nino Boeti, gli ex consiglieri Pd Rocchino Muliere, oggi sindaco di Novi Ligure, Wilmer Ronzani, e Giuliana Manica.

 

(Foto: il Torinese)

 

Alto condimento, l’antipasto del Salone

GUSTO SALVARIOOrganizzato dall’associazione commercianti San Salvario. Lunedì 20 ottobre dalle 21 alle 23 alla Libreria Trebisonda Via S. Anselmo 22

 

Se credete che il lunedì sia un giorno per starsene a casa in poltrona… vi sbagliate di grosso! Prosegue l’Antipasto del Gusto a San Salvario, l’Off del Salone del Gusto 2014, e si dà inizio alla  settimana con ghiotte proposte.

 

Questo 20 ottobre sarà un momento carico di musica, sapori, creatività, buon vino, poesia, letture un contest inedito e ancora soprese e improvvisazioni e ci si prepara al Salone del Gusto con una rovente serata ad Alto Condimento con Enrico Remmert, Enrico Pandiani, Alessandra Racca, Giacomo Sandron e Chiara Barcia, lo showcooking dello chef Gianluca Bigero, le birre di Petit Baladin e i vini di Rocche Costamagna, musica e tanto, tanto altro. Per due ore, dalle 21 alle 23, Cocina Clandestina, ovvero Marco Fedele e Francesco Forlani, condurranno dalla Trebisonda di via S. Anselmo 22 la classica trasmissione radiofonica di Radio GRP.

Gli ospiti di lunedì:

– Lo showcooking dello chef Gianluca Bigero de La Sartoria Cucina su Misura
– Il cucito creativo di Donna Carmela che live realizzerà un abito su misura, il “3 in 1”
– La musica live con i Cado nello Specchio
– I vini dell’azienda agricola Rocche Costamagna
– Le birre artigianali di Petit Baladin
– L’anticipazione di DegustArte con Fabrizio Baudino che, insieme a Diana Ferrazzini, condurrà la serata sul Frida Kahlo e Diego Rivera il 22 ottobre in libreria
– Il Festival Internazionale del Bagnet Verd con Luca Iaccarino e Yankuam Sartoretto
– Lo scrittore Enrico Remmert su “Rhum e rivoluzione cubana”
– Lo scrittore Enrico Pandiani su “Grappa e plot letterario”
– Il poeta Giacomo Sandron poenta e fasioi
– Le poetesse Alessandra Racca e Chiara Barcia, “les boissons spiritueuses”
– I fotografi vinogrammatici di Plastikwombat ·
– Gli amici di Slow Food

Tutti gli amici dell’Associazione Commercianti San Salvario che vorranno intervenire e altri ospiti a
trebisondalibri@gmail.com
011 7900088
trebisonda

libreria indipendente a san salvario
via s. anselmo 22 – 10125 torino
tel. 011 7900088
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ORARIO

DOM e LUN chiuso
MER 16-20
MAR GIO VEN SAB 10-13 e 16-20
SAB aperto dalle 22 a mezzanotte